9 - 11

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Nel decimo anniversario di 9/11. Immagini. Senza nessun ordine, così come mi vengono in mente (anche questa è struttura).

L'odore acre. L'angoscia, al primo passo fuori, ogni mattina quando porto Vitto a scuola.  I primi giorni si diceva fosse carne bruciata, ma è durato per mesi. Ogni tanto passava, ma poi un giramento di vento riportava crudelmente odore e angoscia. Oggi ci dicono fosse amianto.

I capannelli su B'dway attorno alle auto ferme colla radio accesa, pochi minuti dopo. Il silenzio da day after (su B'dway!). Le voci che si rincorrono su altri aerei e altri obiettivi.

La cerimonia a Grace Church la settimana dopo - GC School ha perso 4 genitori. Sobria. Controllata. Il pianto a dirotto mentre la chiesa canta America the beautiful.

I ponti bloccati da Ashcroft le settimane successive, a singhiozzo - la realizzazione di vivere su un'isola - la paura di vivere su un'isola! - e il pianto di mio figlio per la sua compagna che non può tornare a B'klyn e dorme a scuola.

La gente in coda per donare il sangue a St. Vincent; manderanno via  me e Giorgio perché sono finiti i recipienti - o perché poco è il bisogno di sangue.

Il disegno di mio figlio sul patchwork della scuola - col la gente che si getta dalle torri. E le sue domande; cui non so rispondere.

La storia di Varadhan: il figlio all'ultimo piano di una torre che chiama per l'addio. Ancora oggi non ho la forza di parlargli in ascensore.

La storia di Glauco e Maria Teresa: la corsa via da Battery Park fino al West Village dove una famiglia li ospita nel basement. La storia simile di Hamid, che ha lasciato i vestiti al Club Quarters.

Il caffè con Giovanna e Antonia al No Place Coffee (o come si chiamava? a Soho, piaceva anche ad Ariel - peccato abbia chiuso) il pomeriggio del giorno stesso. Le ore perse a fare le prime analisi strategiche.

I piani di trasferimento delle famiglie a Princeton, con Giorgio.

L'email di Paul Willen dopo la cosa dell'anthrax: could  this be Warsaw 1939? Should we leave to protect our children?

Shachar che alla mia incredulità nei confronti di un attentato mentre guardiamo la prima torre in fiamme dice: do you know how hard it is to hit a building with a big plane like that?

Luca che entra in classe e sommessamente mi chiede di smettere di insegnare che sono cadute le torri. Come ho potuto iniziare a insegnare?

La mancata consegna del NYTimes il giorno dopo.  Il posto di blocco su Houston che mi costringe a mostrare il passaporto ogni volta che porto o prendo Vitto da Leo. Il poliziotto sotto casa (perché?) per varie settimane.

Nessun aereo tranne i caccia nel cielo di NY. E il nervosismo ancora mesi dopo quando permetteranno agli aerei di linea di tornare a volare sopra la città.

L'ilarità infantile - con Giorgio - al vedere un ciclostile su Bleecker con un disegno rappresentante Osama e un missile con scritto: we are coming, motherfuckers (motherfuckers non era epiteto così comune allora).

Il bisogno in questi anni di andare a ground zero - ogni tanto - a riflettere. La forza di non andarci - con gli studenti di NYU - la sera dell'uccisione di Osama. Il disprezzo per quelli che hanno condannato gli studenti per averlo fatto.

Le stazioni dei pompieri, frequentissime, le liste dei caduti, i fiori.

Le file di Suv neri giù per B'dway tutte le mattine mentre porto Vitto a scuola, per mesi. I camion di detriti su Houston, avanti indietro, in fila, per molti più  mesi.

Il viso, che lentamente vado scordando, di una studentessa che tre anni prima era andata a lavorare da Cantor Fitzgerald. Ma non mi ricordavo il nome e non ho mai saputo/voluto sapere nulla.

La telefonata di Cristina che ci invita a Minneapolis.

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Commenti

Ci sono 60 commenti

Allora

io che dalla radio non capisco cosa stia succedendo e cerco disperatamente di chiamare mio zio che avrebbe dovuto essere li' quel giorno 

l'arrivo a casa e la vista di quelle immagini, la pelle che si accapona e la domanda :"chi puo' essere stato''

Oggi

le telefonate alla radio di gente che dice che era contenta perche' gli USA se lo meritavano

Espresso che ha il coraggio di allegare Zero ridicolo e sbugiardato documentario complottista di Chiesa passando per un'inchiesta

Popular mechanics pazientemente smontamolte, se non tutte le teorie complottistiche.

 

Sono morte quasi 3000 persone l'11 Settembre di dieci anni fa. In America era usuale sentire dire: <Ogni americano ricorda perfettamente dove era e cosa faceva quando fu assassinato il presidente Kennedy a Dallas>. Oggigiorno invece in molte parti del mondo si sente il racconto dettagliato di dove si era e cosa si faceva quando crollarono le Torri Gemelli: civili innocenti di svariate nazionalita' sono morti.

Le immagini sparate da tutte le televisioni hanno reso la tragedia indelebile, e per me quei resti scheletrici neri fumanti , quasi spettrali aculei svettanti verso il cielo, hanno sempre evocato il simbolo di un urlo.

Dall'europa raggiungere D.C. per sapere chi dei colleghi amici era coinvolto (l'ala colpita del Pentagono ospitava l'ufficio dove si recava mio marito quando eravamo assegnati a Washington) fu possibile solo via internet. Eravamo a Latina, per un convegno Nato: Italia 2001: pochi punti internet, poche TV con notizie USA in inglese; i figli piccoli a SHAPE, Belgium, per la prima volta soli con amici, impossibilita' di rientrare alla base, la caserma in massima allerta, la scuola chiusa per due giorni: tutte emozioni irrilevanti davanti allo strazio e al dolore di tante vittime innocenti.

Non posso dimenticare le lacrime di mio marito per la sua America e non posso dimenticare la serie infinita di lutti provocati da questo atto terroristico. San Antonio TX, cimitero militare dove vengono sepolti i caduti della risposta politica a questo attacco.

 

 

While displaying my US Flag from the balcony of my home in Fusaro, Napoli, I retrived the letter the Ville de Soignies, Belgium sent  us in Rue de neufvilles Nuefvilles, Belgium on sept 14th 2001 signed in handwriting  by the Premier Echevin, Depute' Echevin and Echevin . The letter was in English and French and is a testimony to the european sentiments of those tragic days:

Chere Madame,

Cher Monsieur,

Nous avons ete' particulierement touches par les terribles evenements qui ont frappes le peuple americain.

En ces moments si penibles, nous savon que les mots sont impuissants a' attenur votre douleur.  Sachez cependant que nous sommes a' vos cotes pour combattre radicalement ces actes de barbaries et que nous condamnons avec hargne le terrorisme diabolique qui tente de perturber notre libre democratie que nous defendons tous ensemble.

Nous considerons qu'il s'agit la' d'un terrible affront a' l'egard de la dignite' humaine.

Soyez convaincu de notre profonde e'motion et de nos sentiments les plus attristes en ces circonstances.

Avec toute notre sympathie.

 

come tanti ricordo nitidamente i minuti successivi all'aver appreso la notizia dell'attentato da una telefonata di mi figlia che parlava quasi in lacrime. La mia non lunghissima esperienza americana pur lontana nel tempo mi ha fatto intuire la forza del colpo che quel paese ed i suoi cittadini hanno subito. Le parole di Alberto ed il vedere eroismo ed abnegazione dei primi momenti e la voglia di reagire, siano un motivo di ammirazione per quel paese. America is beautiful!

mi hai fatto venire in mente la reazione inglese dopo l'attentato alla metropolitana di Londra. Ogni volta che penso a come sono andati tranquillamente al lavoro il giorno dopo (prendendo la metropolitana!!!)ed alla loro reazione in generale sono sopraffatto dall'ammirazione: che popolo!

1. al-Qiada is virtualy dead

2. the j'had fizzled and was made fizzle by facebook and the people of Egypt

3. when they get rid of Assad.2 I offer my free advise to anybody in Syria who find em useful to do fuck-all or anything

4. my song id for the ny fire dept

5. nFA will have six amarone cases for the one who gets al Waziri

6. http://www.youtube.com/watch?v=__ItC22XxEs

Ogni commento è superfluo. Grazie anche a Giuliana Allen che ci ha reso partecipi del "suo" 9-11.

Esiste un giorno in cui si piange per le migliaia di vittime civili afghane, civili come i morti delle twin towers? perchè se esiste mi piacerebbe sapere quanti titoli di giornali verrebbero dedicati a questa strage (che continua tutt'ora), quante lacrime vere, quante di coccodrillo e quanta retorica.

 

Esiste un giorno in cui si piange per le migliaia di vittime civili afghane,

 

No, non esiste un giorno per commemorare le vittime civili di guerra. Perche', in Afghanistan c'e' una guerra, se non te ne eri accorto, mentre a New York guerre non ce ne erano, l'11 settembre 2001.

 

 

 

Esiste un giorno in cui si piange per le migliaia di vittime civili...

 

Direi che ogni giorno ogni paese ha il suo. Piu' di uno. Noi piangiamo Piazza Fontana, Bologna, l'Italicus, Piazza della Loggia, ... mi fermo qui solo perché l'elenco è lungo e ci siamo capiti. Ognuno piange i suoi. Poi se volessimo proprio celebrare un giorno unico per tutti, proporrei di individuare il giorno in cui Cartagine cadde, sotto i colpi del glorioso impero romano, perché le stime parlano di mezzo milione di morti. Donne, bambini, anziani. Cosa che proporzionalmente alla popolazione attuale del pianetà è un'enormità senza precedenti, nemmeno con le due bombe atomiche sul giappone, credo.

Esiste sempre una difficoltà nel far comprendere il significato che assumono alcuni episodi nello svolgimento della propria vita. Talvolta si pensa che se l'evento che viene ricordato ha cambiato non solo la propria ma anche la vita di moltissimi altri, sia più facile far comprendere perchè il senso di smarrimento ancora non ti abbandona. Non é così. Chi vive con un ordine mentale che ha già sistemato tutte le caselle, non si accontenta di un racconto privato; va alla ricerca di un'altra ragione che quella testimonianza ignora. A me é servito. Grazie Alberto.

Scendevo dal traghetto ad Ancona, vacanze di settembre. Vecchio westfalia, io chiara luca e michele. chiama il papà di luca. lui attacca e fa: "è successa una cosa assurda, accendi la radio".

Ci dovevamo fermare ogni tanto per riabboccare l'olio, il motore perdeva; a bordo strada, aspettando un po', ogni volta, perché il motore si raffreddasse, incollati alla radio. Non credo andò così, ma nel mio ricordo è come se non avessimo più aperto bocca, sbigottiti. Le chiacchiere sulla "pista palestinese", poi il crollo, una grande confusione.

ciao a tutti

Marco

Domanda delle cento pistole, l'attentato e':

1) frutto dell'abilita' dei terroristi e dell'incapacita' dei servizi USA

2) frutto dell'abilita' dei terroristi e di una scelta di non intervernire/prevenire da parte del governo USA

La due è più una domanda dei cento pistola :-)

Della seconda c'è zero evidenza, solo un chilo di dietrologia e ignoranza.

Che poi questo complottismo da quattro soldi in realtà fa un favore alla pessima condotta dell'intelligence americana. Invece di chiedere alla CIA e all'NSA che minchia ci fanno con i fantastiliardi di bilancio che hanno a disposizione, invece di licenziare in tronco una massa di imbecilli che non sono riusciti a prevenire il più grande attentato terroristico della storia, invece di chiedere conto a questi signori dei poteri enormi che hanno a disposizione e che hanno utilizzato a cazzo di cane, invece di dirgli che non solo si permettono di spiare i cittadini, ma che non hanno nemmeno l'intelligenza minima per farlo come Dio comanda...

NO, facciamoci le seghe mentali con gli aerei olografici, la nanotermite, i savi di Sion, le pergamene del Mar Morto e le solite cospirazioni degli ebrei. Scusate lo sfogo, ma quanto sento certe cose...

non ne avevo mai sentito parlare, ma ieri ho visto questo documentario alla cnn:

http://www.road2resilience.com/video-boatlift-a-911-tale-of-resilience/

gran bell'esempio di quello spirito che lasciava intravvedere anche bisin nel suo pezzo.

un altro spunto invece è questo

http://rt.com/news/911-afghans-al-qaeda-taliban-089/

su come la spirale di violenza possa portare a situazioni ben oltre il limite dell'assurdo... sia ben chiaro, non c'è nessuna valutazione politica da parte mia in questo, che necessiterebbe altro tempo e altro post.

 

 

 

 

       Luca che entra in classe e sommessamente mi chiede di smettere di insegnare che sono cadute le torri. Come ho potuto iniziare a insegnare?

 

 

Non son sicuro, Prof. bisin, di aver ben capito, ma immagino che, con questa domanda, lei si riferisca a dove mai ha scovato la forza interiore, per continuare ad insegnare anche dopo l'11 settembre...

Ovviamente, nulla posso aggiungere circa le sue motivazioni. Però, sono convinto che lei, come me, e, suppongo, molti altri lettori, abbia ritenuto che, continuare ad insegnare anche dopo l'11 settembre, fosse la miglior risposta agli attacchi terroristici. Anzi. Oserei dire che, soprattutto dopo l'11 settembre, insegnare sia diventata una sorta di missione civile, e mi scusi l'espressione forse un po' troppo enfatica...  :)

In altre parole, penso si sia trattato di ripresa normalità, come reazione a chi intendeva creare uno stato di panico, quotidiano, effettivo e permanente. Da questo punto di vista, a me sembra che il terrorismo abbia decisamente perso. Mi sbaglio?

La reazione di voi americani  alla violenza  - e degli inglesi, come ha ricordato Corrado Ruggeri -, io la chiamerei, maturità e compostezza. 

Non è roba da poco, direi! 

 

 

 

 

 

 

Grazie per la fiducia. Mi piacerebbe poter dire che sono andato a insegnare per tutte le ragioni "alte" che dici. La realta' pero' credo sia che non mi ero reso ben conto della gravita' di quello che era successo.  Solo quando mi hanno detto che le torri erano cadute ho capito che stavamo parlando di migliaia di morti e che le dimensioni dell'attacco erano mai viste prima. 

Ieri la prima lettura era Siracide 27,33-28,9 che iniziava così. "Rancore e ira sono cose orribili, e il peccatore le porta dentro. Chi si vendica subirà la vendetta del Signore, il quale tiene sempre presenti i suoi peccati. Perdona l'offesa al tuo prossimo e per la tua preghiera di saranno rimessi i peccati. .... "

Anche le altre letture erano in tema. Ora anche nell'A.T. quindi si parlava di perdono.

Non è mai troppo tardi per iniziare... Speriamo qualcuno inizi, prima o poi.

Giorgio Antonello

 

La commemorazione peggiore che abbia mai letto è questa.

 

Franco Piperno? Per favore... davvero merita un link? Certa gente va dimenticata.

certo per quello che "conio'" l'idea di geometrica potenza, scader a invocar noRMan Chomsky e' un richiamo alle ineluttabili potenze 9del morbo di Alzheimer)

 

Ma l’America non è solo quella che compare in televisione. Norman Chomsky, uno dei quattro intellettuali per il quali l’onore degli States può ancora salvarsi, visitando le rovine di Ground Zero, colto da una pietà inane, ha avvertito che da quel groviglio dantesco di carne che mescolava alla rinfusa i cadaveri degli assassini e delle loro inconsapevoli vittime, s’alzava un lamento, un coro abissale di milioni d’anime che ancora vagano come spettri non avendo trovato una degna sepoltura: i tedeschi di Dresda, gli italiani di Firenze, i giapponesi di Hiroshima e Nagasaki, gli arabi di Bagdad, tutti civili e tutti innocenti allo stesso titolo dei newyorkesi.

Per pura pignoleria, Chomsky si chiama Noam, non Norman. L'errore è di Piperno e del suo correttore di bozze (ammesso che esista ancora ...)

Quanta ipocrisia sui giornali e in TV riguardo all` 11 di Settembre!

Secondo loro pare sia stata la piu` grossa catastrofe dell` umanita` negli ultimi anni..

Nessuno che parla mai dei bombardamenti americani in Vietnam, delle uccisioni di massa, di Kissinger che ha ordinato di bombardare Laos e Cambogia, dell` operazione Menu in SudAmerica..

Quanta ipocrisia..

Nessuno che parla mai dei bombardamenti americani in Vietnam, delle uccisioni di massa, di Kissinger che ha ordinato di bombardare Laos e Cambogia, dell` operazione Menu in SudAmerica..

ti sei scordato la notte dei cristalli e la fame nel mondo.

potresti rimediare facilmente, i nessi logici non sono certo un problema quando si è motivati.

(manu in sudamerica? ma quando mai?)

 

Mah, avrei preferito che un articolo come questo fosse rimasto intatto e silenzioso, senza tutti questi commenti.

E scusate per aver aggiunto anche il mio.