Un altro classico esempio di giornalismo deteriore.

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Se si spendono milioni di euro per costruire un palazzo di giustizia che non serve, lo spreco consiste esattamente nel persistere a utilizzarlo come tale. Gli immobili hanno un valore di mercato!!! 

Sul Corriere online, Nicola Di Turi ci informa che è stato appena inaugurato il nuovo Palazzo di Giustizia di Tolmezzo (UD). Peccato, ci informa sempre il buon Di Turi, che di recente il governo abbia accorpato gli uffici di quella sede giudiziaria a quella di Udine. Pertanto la nuova sede non ospiterà né gli uffici del giudice di pace, né quelli del Tribunale, se non in maniera transitoria. Sicuramente si tratta di notizia di costume che può interessare molti lettori, me incluso. Ciò che infastidisce il sottoscritto sono i commenti a latere del giornalista.

 

E proprio la questione delle maggiori distanze da coprire è quella che più sta a cuore alle migliaia di cittadini della provincia. Per esempio, un cittadino di Sauris (400 anime circa) dovrà percorrere 90 chilometri per raggiungere la sede del Tribunale di Udine, con un evidente aggravio di costi rispetto a quando si sarebbe dovuto recare a Tolmezzo (distante 35 chilometri).

 

La maggior parte delle decisioni presuppone un trade-off. In questo caso il governo si è chiesto se fosse opportuno tenere aperta una sede giudiziaria a Tolmezzo per risparmiare 55 chilometri ai 400 abitanti di Sauris (anziani e bambini inclusi) nella rarissima evenienza in cui necessitino del tribunale. La risposta è stata negativa. Va notato che se si ha a cuore il benessere degli abitanti di Sauris, come è giusto che sia, il modo efficiente per promuoverlo sarebbe quello di rimborsarli per la benzina e il tempo passato in auto qualora si rechino in tribunale ad Udine.

 

La nuova sede del Tribunale di Tolmezzo, all'inaugurazione era stato invitato invano anche il Ministro Paola Severino, ufficialmente non è più operativa, e difficilmente potrà essere riconvertita per essere destinata ad altri uffici pubblici (scuole, amministrazioni).

 

Perché dovrebbe essere così difficile riconvertire il palazzo ad altro uso? E perché mai dovrebbe essere destinato a uffici pubblici? Non si può vendere a privati?

 

Costata 14 milioni di euro, la nuova sede [di Castrovillari(CZ)] era stata inclusa, in un primo momento, nell'elenco dei tribunali da chiudere. Ma la costruzione della nuova sede del tribunale, ormai prossima all'inaugurazione, unita alla necessità di scongiurare il rischio di uno spreco da 14 milioni di euro in tempi di spending review, salvarono il Tribunale della cittadina calabrese dal pericolo chiusura. Ragioni simili, invece, non sono servite ad evitare la soppressione del Tribunale di Tolmezzo, a dispetto di una spesa di circa 4 milioni di euro.

 

Qui siamo al delirio vero e proprio. Se si spendono 14 milioni di euro per costruire un palazzo di giustizia che non serve, lo spreco consiste esattamente nel persistere ad utilizzarlo come tale. Gli immobili hanno un valore di mercato!!!

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Commenti

Ci sono 48 commenti

Si chiama cosi', no? Comunque, stessa identica discussione ieri con un amico riguardo al tribunale di Chiavari.

Premetto che non ho una posizione definita sulla vicenda, ma vorrei aggiungere alcune considerazioni/informazioni riguardo la vicenda del tribunale di Tolmezzo:

1) il tribunale serve un'area che vale più del 50% della provincia di Udine, confinante a nord con l'Austria (110km di confine) ed a est con la Slovenia (60km di confine)

2) le arterie stradali, autostradali e ferroviarie sono crocevia di importanti flussi, non sempre leciti...

3) a Tolmezzo c'è un carcere di massima sicurezza con "ospiti" in 41bis

4) ho sentito che a UD serviranno delle strutture per ospitare i nuovi uffici accorpati

5) siamo sicuri che più grande equivalga a più bello?? Ossia sono stati fatti studi sui costi/benefici del servizio, magari riferiti ad un benchmark su altre strutture?

 

Mi fermo qui.

 

Sono a favore di una buona revisione di tutte le spese dello stato, mi fido meno di chi ha il compito di effettuarle e dei metodi utilizzati.

è anche peggio, qui la distanza è di 35km, quindi i motivi non possono che essere tribali; quello che è venuto fuori è un qualcosa del genere:

"La convivenza con l’avvocatura vicentina? Impossibile, impensabile. Sarà divorzio immediato"

Scusate l'off topic, ma mi sono appena imbattuto in questo articolo su Repubblica.it e sento il dovere (quanto meno comico) di condividerlo. Ho cercato su Google un link allo "studio" scoprendo ben poco. Trovo interessante che: contribuenti.it faccia riferimento niente popo' di meno che Sant'Ignazio da Loyola, mica pizza e fichi; Il "Centro Studi e Ricerche Sociologiche Antonella Di Benedetto" non appaia da nessuna parte se non su articoli identici (parola per parola!) a quello su Repubblica.it; non si dica se l'aumento del 1500% si riferisca a quante multe sono state incassate (possibile, visto che oggi si viene inseguiti da agenzie apposite, anche per anni) oppure al valore delle multe (cosa difficile da credere); surreale che l'articolo chiuda con "Conviene pagare perché questo non è un Paese dove si possano far valere i propri diritti" (diritto di non pagare una multa?!? Vivo a Londra da anni e so che se qui faccio qualcosa che non va fatta, mi tocca pagare la multa: ah, questi sciocchi anglosassoni liberali, nemici de noantri). Ad ogni modo un livello di giornalismo basso in modo preoccupante, che amarezza.

Contribuenti.it è una vecchia conoscenza di noisefromamerika grazie ad alcuni post e commenti di Mario Seminerio e Luisiani. Ad esempio qui:

 

http://noisefromamerika.org/articolo/segreti-dellevasione-fiscale

 

Sostanzialmente pare che Contribuenti.it, semplicemente inventandosi di sana pianta lo studio, riesca a rimbalzare su tutti i media nazionali, quindi giornali e persino telegiornali. Questo ci dice due cose: primo che il direttore di Contribuent.it è un genio della truffa giornalistica (o un gran paraculo), secondo che lo stato dell'informazione italiana è a dir poco pietoso. Per carità, pazienza se sfugge qualche volta il controllo della notizia, ma qui la cosa è sistematica e va avanti mi pare dal 2009. Ma ci rendiamo conto che i loro studi falrocchi finiscono persino sul sole24h?

Concordo sul fatto che il giornalista non abbia scritto esattamente un pezzo da Pulitzer, abbandonandosi ad un bel po' populismo localista.

Detto questo, la frase che più mi ha scioccato è la seguente:

"Perché dovrebbe essere così difficile riconvertire il palazzo ad altro uso? E perché mai dovrebbe essere destinato a uffici pubblici? Non si può vendere a privati?"

Si scherza, spero.

Un tribuale è un tribunale, ed ha delle funzioni specifiche che vengono considerate in fase di progettazione e costruzione: riconvertirlo in qualcosa di diverso, di molto diverso, è tutt'altro che facile, ed è di si sicuro molto costoso. I privati non faranno la fila per comprarlo, e di sicuro pretenderanno sconti fortissimi, visto il lavoro che ci dovranno fare per renderlo adatto a nuovi scopi.

Ogni tanto anche voi economisti dovreste staccarvi dai vostri modelli ed uscire a vedere come funziona il mondo reale, con il quale spesso avete poca dimestichezza...

 

Un tribuale è un tribunale, ed ha delle funzioni specifiche che vengono considerate in fase di progettazione e costruzione: riconvertirlo in qualcosa di diverso, di molto diverso, è tutt'altro che facile, ed è di si sicuro molto costoso. 

 

 

Provalo. Ossia prova che riconvertire un tribunale (che è una cosa composta essenzialmente di UFFICI, non di sale per le udienze!) in un edificio per UFFICI per poi rivenderlo dà un risultato netto negativo. Ossia che il prezzo di mercato sarebbe maggiore dei costi di ristrutturazione. Io lo ritengo impossibile, ma se davvero SAI che è così, provalo. 

Altrimenti zitto, mosca e chiedere scusa per aver predicato a cazzo. 

Non so di dove sei, ma se bazzichi per Padova passa per il centro San Gaetano: ex-convento, poi tribunale e ora centro culturale, con tanto di ristorante interno...

Poi se proprio vuoi fare i conti con l'eventuale perdita di valore dovuta al riadattamento dovresti considerare anche i risparmi per l'amministrazione dovuti all'economia di scala nella gestione della giustizia.. magari scopri che nel giro di uno-due anni per il pubblico il saldo è già positivo..

E in più le spese di manutenzione saranno a carico del comune.

In base all' art.8 del dlgs 155 del 7/9/2012 per un periodo "massimo" di cinque anni l'immobile potrebbe essere utilizzato per "ragioni organizzative o funzionali" ancora come tribunale.

Conoscendo la rapidità della burorcrazia e in base a voci che il tribunale accorpante, Udine, non è pronto ad accogliere tutti i dipendenti e magistrati di Tolmezzo penso che questo periodo verrà in buona parte sfruttato.

 

 

Art. 8 

 Edilizia giudiziaria 

   1. Quando sussistono specifiche ragioni organizzative o funzionali,

in deroga all'articolo 2, primo comma, della legge 24 aprile 1941, n.

392, il Ministro della giustizia puo' disporre che vengano utilizzati

a servizio del tribunale, per un periodo non superiore a cinque  anni

dalla data di efficacia di cui all'articolo 11, comma 2, gli immobili

di proprieta' dello Stato, ovvero di proprieta' comunale  interessati

da interventi edilizi finanziati  ai  sensi  dell'articolo  19  della

legge 30  marzo  1981,  n.  119,  adibiti  a  servizio  degli  uffici

giudiziari e delle sezioni distaccate soppressi. 

  2.  Il  provvedimento  e'  adottato  sentiti  il   presidente   del

tribunale, il consiglio giudiziario, il consiglio  dell'ordine  degli

avvocati e le amministrazioni locali interessate. 

  3. Per  il  personale  che  presta  servizio  presso  alcuno  degli

immobili indicati nel comma 1,  si  considera  sede  di  servizio  il

comune nel quale l'immobile stesso e' ubicato. 

  4. Le spese di gestione e manutenzione degli immobili sono a carico

del comune ove i medesimi si trovano in base alle disposizioni  della

legge 24 aprile 1941, n. 392.

 

 

L'articolo e' chiaro e denuncia un metodo pressapochista dei giornalisti in Italia. Questo e' un argomento interessante da sviluppare. Pero' in questo caso mi interessa anche il dibattito successivo all'articolo. Se il ministero ha deciso di chiudere la sede, assieme alla comunicazione di chiusura non poteva inserire anche le motivazioni economiche della decisione? Segnalo che in data 13 settembre e' stata fatta una interrogazione che chiede maggiori informazioni, indicando che probabilmente queste informazioni non sono state date prima. Ma perche' dobbiamo continuare ad azzuffarci quando quello che basterebbe e' un po' di trasparenza in piu'? parlamento.openpolis.it/atto/documento/id/89206

Ricordiamoci che il Ministero non ha chiuso il solo tribunale di Tolmezzo, ma altri trentacinque circa, ed oltre duecento sezioni distaccate. Il Governo Monti si è avvalso di una delega conferita dal Parlamento, quando ancora governava Berlusconi: pertanto, chiedere quali motivazioni abbiano portato alla decisione di chiudere un determinato tribunale rischia di essere un esercizio inutile.

 

Ci si potrebbe chiedere, invece, se la previsione, contenuta nella legge-delega, di chiudere i tribunali che non soddisfacevano i requisiti posti dalla stessa sia stata razionalmente motivata: ma ormai è storia (altra questione è se i criteri siano stati applicati correttamente, su di essa probabilmente si pronuncerà il TAR del Lazio).

Sono sorpreso. Delega o non delega quando si compie una scelta che ha delle implicazioni sociali ed economiche chi prende quella decisione avrebbe il dovere di illustrare il motivo di quelle scelte quando le annuncia inclusi i risvolti sociali/economici. Inoltre dopo tutto questo parlare di spending review ci aggrappiamo a criteri fissati al tempo di Berlusconi; e' troppo aspettarsi da dei tecnici economisti delle giustificazioni economiche?

 

Riguardo poi all'esercizio inutile; per nulla. Se si capisce che ci sono degli attori che ci perdono, si possono pensare a compensazioni tarate su quanto e' la perdita (e.g. rimborsi benzina)

 

 

nel provvedimento che ha decretato l'accorpamento dei tribunali non si era parlato anche di istituire 12 tribunali ( o sezioni ) dedicati alle controversie legate al mondo delle imprese?

Se è così non sarebbe potuto essere una buona idea riconvertire quei tribunali a quella destinazione?

Non se sarebbe fattibile o corretto, ma se così fosse avremmo ottenuto 2 risultati validi il primo non aver sperperato soldi pubblici il secondo dare un servizio assolutamente necessario alle imprese.

Non pretendo di aver ragione pertanto se ho torto mi spiegate gentilmente il motivo?

 

Grazie

Antonio

In primis, vorrei sottolineare nuovamente che la decisione di eliminare il Tribunale di Chiavari, per esempio, nonostante sia stato appena terminato un nuovo palazzo di giustizia non corrisponde affatto a spreco di soldi pubblici. Al contrario. 

 

Il confronto va fatto tra due alternative: 1) adibire il palazzo all'uso programmato, mantenendo in vita il tribunale Vs. 2) vendere o affittare il palazzo ed eliminare il tribunale. E' ovvio che l'opzione 2 da' flussi di cassa maggiori. Tali vantaggi di carattere finanziario vanno confrontati ai danni, se ve ne sono, arrecati all'utenza. 

 

Nota bene: i costi di costruzione del tribunale non compaiono nel calcolo di convenienza. In gergo, sono costi sunk -- cioe' irrecuperabili.

 

Per quanto riguarda le sezioni da adibire alle controversie di natura commerciale/aziendale, credo sarebbe opportuno istituirle nelle aeree geografiche dove l'incidenza di tale controversie e' maggiore. Tolmezzo e Chiavari, per fare due esempi, non paio ricadere in questa casistica.

Non è così: i.c.d. tribunali delle imprese esistevano già, come sezioni specializzate in materia di proprietà intellettuale e industriale di alcuni dei maggiori tribunali italiani, alle quali sono state attribuite ulteriori competenze.

Questi uffici non sono toccati dalla revisione delle circoscrizioni giudiziarie.

D'accordo che il tema iniziale è un certo tipo di giornalismo ma mi pare che il tema su cui si sono concentrati gli interventi sia la la riconversione di immobili pubblici ed il loro eventuale cambiamento d'uso da pubblico a privato. D'accordo anche sul fatto che qui si parla di vendita ai fini di contribuire ad abbattere il debito pubblico ma vi chiedo se la vendita sia l'unica alternativa che puo' far guadagnare / risparmiare soldi pubblici.

Prendo ad esempio l'ambito locale che conosco meglio, qui in Svizzera, dove non si sprecano soldi eppure si fanno gli investimenti necessari. Si parte da una realtà in crescita, che significa crescita della popolazione e quindi di tutti gli aspetti connessi. Capita quindi che si giudica una caserma ormai insufficente al suo ruolo e se ne costruisce un'altra piu' grande, fuori città. Che fare dell'edificio che rimane? Bene, anche gli studenti crescono e quindi non ci stanno piu' nella vecchia scuola. La trasformazione di una media caserma in edificio scolastico non è complessa ed è comunque piu' economica che costruire una nuova scuola (bisogna trovare anche il terreno, che non è facile in una zona montuosa). 

Quindi anche qui stiamo risparmiando soldi della collettività. Ma che fare ora della vecchia scuola? Ci puo' andare una sede distaccata di un tribunale, oppure una biblioteca. E cosi' di seguito, tanto che chi conosce per esempio il Ct. Ticino sa che molti luoghi sono chiamati con la loro precedente destinazione. Il parcheggio alle ex-scuole, la ex-caserma, l'ex-tribunale.  A Lugano, data la crescita della popolazione,  è stato costruito un nuovo moderno ospedale nel 1983. Il precedente edificio ora è stato riconvertito a sede universitaria, sia ricuperando e rivalorizzando edifici storici sia costruendo nuove strutture nel sedime esistente. Non si pone il problema di vendere ai privati l'edificio rimasto inutilizzato perché si trova sempre una destinazione pubblica, anche se a volte bisogna aspettare alcuni annii. Ogni volta che un ufficio pubblico deve espandersi si esaminano prima tutti gli altri spostamenti in modo da avere ben chiara la visione di quanti spazi liberi si verranno a creare nei prossimi anni. Questo è un modo per risparmiare, per non fare inutili cattedrali nel deserto e tenere sotto controllo la spesa. Chiaro che qui stiamo parlando di un sistema in crescita (in crescita anche perché le spese dello stato sono controllate, efficienti, senza sprechi) e che non è certo la situazione italiana. Tuttavia penso che anche in Italia si possano seguire simili percorsi di razionalità economica.

Si può decidere se scegliere la strada della vendita o del riutilizzo a seconda dei casi e delle convenienze. Certo la burocrazia e la classe politica dovrebbero essere organita per fare entrambe le cose.

Il punto principale è che le risorse pubbliche andrebbero SEMPRE  gestite con criteri di razionalità economica.  E' un dovere di un'amministrazione pubblica, un dovere non  economico bensì etico: se butto i soldi per cose inutili non li ho per le cose essenziali.

Purtroppo in Italia si sta facendo qualcosa solo perchè c'è la crisi e bisogna fare cassa.

Non è certo per caso che i paesi, come la Svizzera, che hanno sempre applicato questi criteri alla spesa pubblica siano quelli che soffrono meno durante queste crisi.

compare questo messaggio:

 

 

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Pare l'abbiano sistemato.Almeno, a me funziona.

 

salvarono il Tribunale della cittadina calabrese dal pericolo chiusura. Ragioni simili,   invece, non sono servite ad evitare la soppressione del Tribunale di Tolmezzo, a dispetto di una spesa di circa 4 milioni di euro.  

 

Facciamo attenzione al linguaggio e traduciamo il concetto :  salvarono lo spreco scongiurando il pericolo chiusura del Tribunale nella cittadina calabrese.Non sono riusciti  a salvare lo spreco evitando la soppressione del Tribunale di Tolmezzo.Quel che interessa al cronista è di evitare l'eliminazione di ciò che serve per continuare a  sprecare i soldi dei cittadini,  tra i quali ci sono pure quelli che comprano il suo giornale e gli consentono di percepire uno stipendio.

Mi sembra che i costi di realizzazione dei Tribunali siano a carico del Comune che li ospita (a Chiavari mi sembra sia andata così). La decisione di non aprire una sede appena realizzata ha quindi anche degli impatti economici per l'ente locale. Sono poi abbastanza d'accordo con jamesnach: la riconversione non è così semplice, ci sono specifiche (ad es di sicurezza, percorsi distinti, dimensioni aule, ecc.) che non facilitano la riconversione ad altri usi; per fare un'analisi quantitativa puntuale bisognerebbe però vedere il progetto, valutare la localizzazione, il mercato locale degli uffici, ecc.; non è una cosa che si può dimostrare così su due piedi (ma si possono fare lo stesso valutazioni in base all'esperienza). Comunque anche nel riuso degli stessi uffici, di solito conviene demolire e ricostruire ex novo piuttosto che ristrutturare (alla fine si spende più o meno lo stesso e i risultati sono migliori). Quindi grosso modo di può dire che quelli sono stati soldi buttati via.

... e in questo caso giornalismo scandalistico.

Avete sicuramente seguito la querelle tra il Fatto e Renzi per le sue "spese pazze" quando era presidente della Provincia.  Desta scandalo che a Chicago(durante una visita istituzionale)  abbia mangiato aragoste, pagando con la sua carta di credito ed addebitando il conto alla Provincia.

Renzi nega, dicendo che erano spese della delegazione ed in effetti dubito che abbia mangiato in una volta sola 4 crostacei (per la precisione 4 aragoste, 2 sushi, 2 pepsi, una bottiglia birra e 2 porzioni di gamberi fritti e 4 caffé). Il Fatto replica pubblicando gli scontrini, dove la spesa piu' rilevante (190 dollari circa) riguarda le libagigioni a base di aragosta.  Scontrini tra l'altro disponibili in rete proprio perché Renzi da tempo ha disposto la pubblicazione di tutti questi giustificativi.  Ora il problema è che 190.96 dollari al cambio del 22 aprile 2008, corrispondono a 30€ a testa, per un pranzo di 4 persone, come si evince facendo 4 calcoli.

Il cambio USD/Eur del 22 aprile 2008 era 1.5931 e quindi 190.96 fanno meno di 120€. 

Dove sta lo scandalo a mangiare primo, secondo, bibite e caffé a 30 euro a testa? Lo scandalo sta nella parola Aragoste? Dove possiamo mangiare a cosi' poco prezzo in Italia, e soprattutto in Toscana, carissima per italiani e turisti.

Puo' essere interessante vedere il dettaglio dello scontrino e fare qualche paragone con prezzi e costi in Italia, soprattutto a Firenze. Francamente ai prezzi di Chicago sarebbe stato uno scandalo non provare l'aragosta!  Altro "scandalo" se vogliamo proprio scavare è l'IVA al 21% in Italia contro sales taxes a Chicago del 10.50% Leggo che erano le piu' alte in USA ed ora sono scese al 9.50%.  Insomma se il Fatto volesse veramente scavare nei fatti, ne aveve di ben altri. Ultimo "scandalo è che per queste "spese pazze" sta indagando (immagino per dovere d'ufficio) la Corte dei Conti. Considerando lo stipendio dei magistrati di quella Corte e quanto costa un'ora del loro impegno, credo che siano queste le "spese pazze".

 

 Lo scontrino incriminato:

ConsumazioneQCosto $Unitario $Unitario €
Pepsi25.52.751.73
Birra Budwaiser14.54.52.82
Coconut shrimp223.911.957.50
Sushi Crab215.97.954.99
Aragosta Gratin487.821.9513.78
Caffé4112.751.73
     
   Cadauno €Totale €
Totale 148.623.3293.28
Tasse (10.50%) 15.612.459.80
Servizio(18%) 26.754.2016.79
Totale da pagare 190.9629.97119.87

 

A me pare uno scandalo bere una Pepsi (anzi, due) con un pasto a base di pesce e crostacei. Di questa gente non mi fiderei.

il rimborso è stato di 121.78 euro.

purtroppo un problema politico e culturale italiano è questo (e confermo per le amministrazioni locali che seguo): la trasparenza amministrativa NON è premiata.

 

se pubblichi ogni cosa che fai, l'avversario politico troverà ogni piccolezza per attaccarti. un pasto di 30 euro è sufficiente per attaccarti come politico spendaccione.

se invece non pubblichi niente, nascondi, trovi ogni artifizio giuridico per tutelare la "privacy" e il "diritto all'oblio", ecco che l'avversario politico non può più attaccarti presso l'elettorato.

 

io la penso così: se pubblichi che hai speso 120, hai speso 120 (e posso confrontarti con chi spende 40 o 400); se non pubblichi, vuol dire che hai speso 1000.

l'elettorato più volatile sotto elezioni (primarie, magari) pensa: se pubblichi che hai speso 120, hai speso 120, se non pubblichi, non ci penso.