Auto-Promozione: Michele stasera su OilProject

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Le tue domande sulla crisi economica. Lunedì 12 Settembre, ore 20:50. Per collegarsi andare qui, scegliere un nome utente e ... partecipare. Spero di essere meno confuso di altre volte ...

 

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Commenti

Ci sono 80 commenti

Spero di non scrivere nel posto sbagliato. A me piacerebbe un commento su questo articolo http://www.linkiesta.it/debito-pubblico-italia

PS

Se non e' troppo vorrei anche un commento sulla seguente domanda: conviene all'Italia restare nell'Euro?

 

edit

riguardo questa domanda: "conviene all'Italia restare nell'Euro?" ho trovato questo link http://www.oilproject.org/lezione/ci-conviene-stare-nelleuro-michele-boldrin-ne-riflette-alla-luce-dei-risultati-della-crisi-in-grecia-736.html (

<em>Ci conviene stare nell'Euro? Michele Boldrin ne riflette alla luce dei risultati della crisi in Grecia<em>

stasera me lo guardo

Gianni , nell'articolo che linki c'è una affermazione sbagliata

visto che il debito nazionale in scadenza al 2013, 465 miliardi di euro, supera l’intera dotazione del fondo Efsf

dal sito del ministero che dà i titoli in circolazione al 30 giugno risultavano in scadenza nel 2013 141,1 miliardi. Dopo il 30-06-2011 non c'è piu' spazio per emissioni > 2 anni ma aggiungendo i bot che saranno emessi (150,3 miliardi - a 6 mesi nella seconda metà 2012 e nella prima metà 2013 e a un anno nel 2012) e i CTZ (15,1 miliardi) per si arriva a 306 3 miliardi.

 

Nel caso in cui non si riuscisse ad essere presenti a tale ora per assistere via web, c'è la possibilità che il tutto venga registrato per poterlo vedere successivamente? Grazie della risposta.

Si, è anche possibile vedere gli interventi passati (in uno dei quali uno degli argomenti è proprio l'utilità o meno, riferita alla Grecia, di un uscita dall'Euro).

 

 

Anche questo è un argomento interessante. Però forse è off-Topic

www.linkiesta.it/manifattura-crescita-economica-economist

Guardando al sondaggio pare che l'idea preconcetta sia stata 80 vs 20 a favore della necessità di avere una manifattura importante, ma poi questa idea abbia perso progressivamente terreno sotto i colpi delle argomentazioni di Baghwati. Infatti durante il dibattito ha guadagnato un 4%.

Mi verrebbe da dire che ha vinto il secondo ;)

 

 

il mio PC di casa si blocca con i video, per cui temo di non poter assistere.

Vorrei sapere se l'impatto a breve termine di eventuali liberalizzazioni possa davvero avere un impatto rilevante sul PIL

Non me ne vogliate ;)

Stasera? Proprio stasera?

Con tutte le sere che ci sono disponibili!

Guarderò la registrazione. Sperando siano veloci a renderla disponibile.

Mi piacerebbe conoscere, se è possibile e se c'è tempo, il parere di Boldrin sulla proposta avanzata da Fitoussi e Galateri sul Corriere  in merito ad un eventuale "prestito forzoso" in alternativa ad una imposta patrimoniale straordinaria.

Grazie sin d'ora

GD

 

Le domande vanno poste via Oil Project, sul loro sito, secondo le modalita' specificate da loro.

Speriamo ci sia ancora quello della moneta di condominio, la palanca.

 

complimenti per l'iniziativa, staserà ci sarò di sicuro!

Ho potuto ascoltare solo dalle 21:30.

Ritenete possibile che l'opinione di De Bortoli nei confronti di Stark possa essere stata influenzata, se non addirittura interamente creata, dall'intervista di Ciampi proprio sul Corriere?

Un'altra conferma che gli ottuagenari dovrebbero starsene buoni e zitti a giocare con i nipoti, leggere i libri che non hanno letto prima e correggere le loro memorie (che è meglio scrivere fra i 70 e gli 80, altrimenti vengono ridicole).

ciao,

ho posto una domanda, ma forse troppo tardi, proprio mentre iniziava la diretta.

Non l'ho nemmeno vista tra le domande votabili.

La riformulo qui, ... tentar non nuoce.

Parafrasando gli slogan di vecchie campagne elettorali USA e riferendoci alla crisi nostrana, tu cosa diresti agli italiani? 

a) it's the economy, stupid
b) it's the political system, stupid
c) .... altro

... ma naturalmente possono rispondere tutti :-)

 

b) and ... you, Italians!

Chiarissimo e sintetico. Del resto parla come scrive.

Ci vorrebbe un microfono migliore pero`. :-)

 

Non si sentiva?

Grazie, la prossima volta uso uno diverso.

qualcuno ha un link dove rivedere l'intervento di Michele? grazie in anticipo.

Di solito Oilproject mette a disposizione il video qualche giorno dopo. Non ho mai capito perché ci mettano così tanto.

Devo dire che è stata una lezione molto efficace: la spigolosità, in tempi di crisi, aiuta molto la comunicazione.

E' molto interessante il taglio concreto e realistico, che scardina la figura del "professore" di economia come portatore di verità astratte.

il video è già presente sul sito....

www.oilproject.org/lezione/ci-conviene-stare-nelleuro-michele-boldrin-ne-riflette-alla-luce-dei-risultati-della-crisi-in-grecia-736.html

è quello del 26 05 ,non è quello di lunedì

ma le pare,mi sembrava strano perchè ogni volta impiegano tanto tempo

www.oilproject.org/lezione/le-tue-domande-sulla-crisi-economica-risponde-in-diretta-michele-boldrin-1382.html

Grazie ad Alessandro per la segnalazione. Ribadisco.

Update.La registrazione della lezione è ora disponibile qui.

Mi scuso con il team Oil Project per il commento sopra.

Ho linkato anch'io, nel mio piccolo blog, l'ottima lezione del prof. Boldrin.

giovannistraffelini.wordpress.com/2011/09/17/ascoltiamo-boldrin/

 

Anzitutto, grazie ad OilProject per l'opportunità che offrono di comunicare verbal-visualmente e di far circolare idee e riflessioni ad un pubblico che va crescendo e che è, in parte, diverso da quello raggiungibile altrimenti. Il meccanismo delle domande, in particolare, permette di cercare di "rispondere" ai dubbi del cittadino medio, per ingenui che a volte sembrino o siano (ed io, come al solito, non ho evitato di fare la figura del pirla commentando che alcune domande non capivo cosa significassero ... oh well, Boldrin as usual). Grazie quindi, ed avanti così.

A Ciardo che chiede dell'euro ho risposto sì in puntate precedenti. Senza euro ci aspetta solo tanta inflazione, attraverso cui ha luogo il default sul debito.

Con buona pace dell'80% a favore di Chang e del signore che insegna economia industriale a Parma, ha ragione Bhagwati, ovviamente. Graziaddio la scienza non si decide a voti di maggioranza.

Marino_bib: dipende da cosa liberalizzano e come. Se per breve termine intendi un anno, la risposta è no, visto che ci vuole un anno anche solo per farle bene. Ma il punto, in Italia, è anche quello di superare la visione del fare solo le cose che hanno effetto domani le quali o non esistono o sono quasi sempre follie fatte in situazioni d'emergenza.

Delfiol: e che differenza c'è fra un prestito forzoso ed un'imposta? Solo il Corriere riesce a dare spazio a cretinate del genere che ricordano molto l'oro per la patria di mussoliniana memoria. Dev'essere che la cultura dominante a via Solferino è ancora quella. Oppure che, che è lo stesso, non sanno dire di no ad articoli firmati da gente con nome e cognome doppio ... 

Rosamaria: L'articolo è penoso e fa parte di uno tsunami d'immondizia che si è sollevato nel 2008 e non accenna a placarsi, tsunami a cui, in Italia, hanno contribuito (in compagnia di altri) Tremonti e Brancaccio in ugual maniera. Bernstein fa il suo lavoro, che è quello di cui accusa quelli che fanno il medesimo per gruppi politici diversi dal suo. Il mondo è ovviamente pieno di gente come Bernstein e come quelli che lui accusa, ideologi venduti ad una posizione a priori. Le persone che vogliono capire la situazione pesano gli argomenti, cercano di capire se reggono all'analisi logica ed ai fatti e prendono le loro decisioni. Vorrei aggiungere, però, che al sollevarsi di questo osceno tsunami ha cooperato e coopera buona parte della mia professione che continua, da un lato, a produrre una buona quantità di ricerca inutile o confusa e, dall'altro, di evitare di sporcarsi le mani con i problemi economici "correnti". Ma questo è un discorso più complesso che non riesco a svolgere ora.

Villan d'A. A mio avviso sì e converrebbe a loro ed a tutti. Alla fin fine, il default parziale e la permanenza nell'euro è ciò che i tedeschi hanno, con troppa poca convinzione, suggerito ai greci ed al resto degli europei da parecchio tempo. Quando chiedono (senza purtroppo convincere, sembra) accordi privati in cui anche i creditori paghino un prezzo, cos'altro chiedono se non un default parziale e manovrato?

Saluti

 

Fino a cinque minuti fa non sapevo che: Il 28 giugno The Economist organizzo' un dibattito tra Ha-Joon Chang (Cambridge) e Jagdish Bhagwati (Columbia) sulla convenienza (o meno) per una nazione di proteggere l'industria manufatturiera.  La votazione dei presenti diede lo 80% dei voti a Chang.

Potete leggere gli interventi dei due professori qui.

Il professor Franco Mosconi (Parma) e' noto per i suoi scritti sulla politica industriale che secondo lui l'Eurozona dovrebbe adottare.

 

 

 

Nessuno sa consigliare un libro o qualche paper leggibili da un non-economista sul disastro argentino? Mi piacerebbe approfondire la questione...

un libro o qualche paper leggibili da un non-economista sul disastro argentino?

In una celeberrima ed indimenticabile intervista l'allora presidente in carica dell'Uruguay, il Sig. Jorge Battle (libero scambista, gran potatore di spesa pubblica, antiprotezionista e gran nemico delle sovvenzioni pubbliche, figlio di madre argentina e di padre a sua volta presidente uruguagio),così sintetizzò le ragioni del problema argentino:

"Los argentinos son todos una manga de ladrones del primero al ultimo".

"Gli argentini sono tutti una manica di ladroni dal primo all'ultimo".

http://www.youtube.com/watch?v=DcAZndzE09k

Gli argentini hanno avuto tutto quanto sia possibile immaginare a disposizione per prosperare, ed immancabilmente mandano tutto in malora, da sempre.

Il 2001 non è che un episodio, e nemmeno l'ultimo, di una storia quasi plurisecolare ormai di disastri economici e sociali che gli argentini riescono ad organizzarsi anche nelle condizioni più impensabili.

Vorrei un'opinione su questa decisione. É la cuccagna per tutti gli speculatori del mondo, il rigonfiamento di tutte le bolle, oppure mi è sfuggito qualcosa di molto importante?

 

mi è sfuggito qualcosa di molto importante?

 

Quando Madame Lagarde faceva "la ministre" sosteneva che le banche francesi erano in ottima salute.  ("Elle faisait son boulot" direte voi. In realta i loro bilanci sono pieni di debiti greci publici e privati). Quando e' diventata "la directrice générale" del FMI ha cambiato discorso, esprimendo preocupazioni sulla stabilita finanziaria delle banche UE e ha cercato di convincere gli ex colleghi della EZ di prendere precauzioni.  Non l'hanno ascoltata e han continuato a litigare tra di loro e dar l'impressione di non sapere che fare.  I mercati (a torto o a ragione) si sono spaventati e gli MMF (money market fund amerikani) HANNO RIDOTTO I LORO INVESTIMENTI IN TITOLI A BREVE TERMINE EMESSI DALLE BANCHE UE per finanziare le loro operazioni.  Temendo una specie di bank run alla Diamond and Dybvig la BCE ha deciso di prestare dollari alle banche per alleviare questa carenza di finanziamenti.  Come tutte le operazioni temporanee e straordinarie della BCE (come l'acquisto di bonds Italiani) mira a gudagnare tempo, non risolve il problema, ma (speriamo) permette ai governanti di arrivare a soluzioni permanenti.

 

 

 

PAOLO FERRERO - per non farci fregare dalla crisi (16 settembre 2011) - YouTube

d'oh. U.u

ps: il discorso sugli interessi pagati alla FED, BCE e BOJ non l'ho capito però. 

 

lasciando da parte i toni messianici di certi personaggi...

- cosa cambierebbe per gli stati europei se avessero la possibilità di finanziarsi vendendo direttamente i titoli alla bce?

- il fatto che la bce possa acquisire titoli di stato solo sul mercato secondario, non costituisce una sorta di rendita di posizione per chi è ammesso al mercato primario, che guadagna sull'intermediazione bce->operatori privati->stato?

scusate se le domande sono idiote.

 

E questa mattina su Radio Popolare! il sole dell'avvenire è sempre più splendente? O era una predica in partibus infidelium?

 

Scusa mi dici che trasmissione?

Michele Boldrin a Radio Popolare non me lo sarei mai aspettato (non per Michele ma per Radio pop se non li hanno invitati hai tempi del libro su Tremonti pensavo non li avrebbero invitati mai più)

Finito ora di vedere la registrazione.

Grazie.

Un saluto all'ottimo dottor Boldrin, che ho già avuto modo di sentire alcune volte nel programma radiofonico Caterpillar. Ho visto con interesse tutta la sua lezione e avrei una domanda da farle a proposito della questione "cattiva speculazione". Lei dice che non esiste sostanzialmente una cattiva speculazione, però, a detta di alcuni la cattiva speculazione sarebbe quella che fa un uso spregiudicato delle vendite allo scoperto (anzi, per alcuni, quest'ultime sarebbero la cattiva speculazione per antonomasia..). A riprova di quanto ho scritto vi è la decisione della consob, il 12 agosto scorso, di adottare delle misure restrittive sulle vendite allo scoperto. Alla fine della fiera queste misure sono servite a qualcosa ? Lei che ne pensa di tutto questo ?

 

lascio sicuramente spazio all'ottimo dott. boldrin e mi limito a ricordare che chi vende allo scoperto, prima o poi deve ricoprirsi, cioè deve comprare, spesso di gran carriera e senza badare al prezzo! chi vende e consegna il titolo no, magari si spaventa e non compra mai più.

 

Sulla questione delle vendite allo scoperto hanno scritto in tanti spiegando perché sia la classica foglia di fico che i politici si inventano per far credere ai loro elettori che i colpevoli di tutti i mali sono pochi signori cattivi. Non è un vizio solo italiano, lo si trova anche altrove, ma in Italia viene abbondantemente abusata (anche per la diffusa ignoranza di questioni economiche) sia a destra che a sinistra.

Sull'ultima particolarmente demenziale ed inutile ondata di divieti ha già scritto correttamente a suo tempo Giulio Zanella. Non c'è molto da aggiungere ma il commento di dragonfly è ad uopo: chi specula vendendo allo scoperto lo fa nel breve termine, perché poi deve comprare. Le cadute persistenti della borsa, come quella in corso, non sono certo il prodotto di chi vende allo scoperto, ma di vendite massicce di chi le azioni ce le ha.

Approfitto per notare che la parola "cattiva" va qualificata: "cattiva" in che termini? Rispetto a quali parametri? Ed un uso "spregiudicato" in cosa consiste? Chi compra/vende (allo scoperto o meno) si prende sempre un rischio, il rischio di sbagliare. Davvero non so capire cosa si possa intendere con "spregiudicato" in tali circostanze.

Prima di vedere cosa è cattivo e cosa è buono, bisognerebbe definire meglio il termine "speculazione", attorno a cui orbita un mucchio di significati negativi. Non mi pare infatti che in Italia si parli mai di una "buona speculazione". È solo cattiva, per definizione. E non solo nel campo finanziario, ma anche nell'edilizia. Tuttavia l'origne del termine, ben spiegato nella scheda wiki, dice tutto. A rigor di logica chiunque prenda dei forti rischi investendo oggi cio' che forse darà frutti domani è uno speculatore. Ogni scommettitore, specula. Anche un industriale che pensa che un determinato nuovo prodotto avrà successo. E vedendo quanti flop ci sono in giro direi che esiste una certa percentuale di insuccesso.

Anche il contadino che mette le sementi sul campo (privandosi di una sicura fonte di cibo) per avere dopo mesi un raccolto non certo (alluvioni, siccità, incendi e malattie sono imprevedibili ma nell'ordine delle cose) specula. Ma deve per forza farlo, perché se non semina non mangerà il prossimo anno. Rischia la sua vita e quella della famiglia e se gli va male potrà salvarsi solo se nelle vicinanze a qualche altro contadino è andata meglio e quindi ci sono sementi da comprare, indebitandosi, per ricominciare. Visto che la nostra è una società nata con l'agricoltura non possiamo certo riconoscere che alla base della nostra esistenza c'è sostanzialmente una scommessa ad alto rischio, temperata dal proprio saper-fare teso a minimizzare ogni rischio gestibile. Allora oggi il termine speculatore è riservato solo a poche figure, che pero' tutto sommato fanno lo stesso genere di scommessa, basata su aspettative, previsioni, rischio.

 

http://www.palgrave-journals.com/eej/journal/v37/n3/full/eej20118a.html

But what became clear in the policy debate after the 2008 crisis was that many economists — including many macroeconomists — don’t know the simplest multiplier analysis. They literally know nothing about models in which aggregate demand can be determined by more than the quantity of money. I’m not saying that they have looked into such models and rejected them; they are unaware that it's even possible to tell a logically consistent Keynesian story. We’ve entered a Dark Age of macroeconomics, in which much of the profession has lost its former knowledge, just as barbarian Europe had lost the knowledge of the Greeks and Romans.

Ho notato che Michele Boldrin e Paul Krugman sono d'accordo su di una cosa: molti macroeconomisti non capiscano il moltiplicatore keynesiano ... (per Michele non lo capiscono abbastanza da ritenerlo sbagliato ed inutile,  e per Paul non lo capiscono abbastanza da utilizzarlo sempre e di piu')

L'accostamento di Michel Boldrin a Paul Krugman equivale ad una candidatura al Nobel?

Guardate un po' cosa fa Tremonti: http://libero-news.it/news/840063/Tremonti-alla-canna-del-gas-Scrivetemi-le-vostre-idee.html.

Che dite, lo inondiamo con qualche migliaio di email-fotocopia? Magari se siamo in tanti, una mezza propostina la considerano! L'indirizzo è questo: patrimonio@agenziademanio.it