Avendo poco tempo, parlo male del governo

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Non e' accanimento personale, TPS nemmeno lo conosco. Ma e' accanimento professionale: hanno fatto la peggiore finanziaria da vent'anni a questa parte, lacrime e sangue e tante tasse. L'unica giustificazione? C'era il grande buco ed il debito esplodeva. Due mesi dopo, con la Finanziaria appena approvata, viene fuori che hanno semplicemente sbagliato i conti. O, peggio, hanno mentito per avere la scusa di tassare.

Perche', oramai, e' difficile negare che cosi' sia: hanno sbagliato i conti. Intenzionalmente o meno - come e' possibile che due o tre mesi fa non riuscissero a vedere la crescita del gettito fiscale che ora tutti riportano e nessuno piu' nasconde? - li hanno sbagliati in maniera stupefacente. Mi sembra gravissimo in entrambi i casi, infatti non saprei cosa sia peggio: mentire e far apparire la situazione piu' grave per permettere a RC di prendersi qualche patetica "vendetta" tassando chi lavora e guadagna piu' di 50mila Euro, o semplicemente essere professionalmente incompetenti e non accorgersi che il gettito fiscale sta crescendo su base annua all'11%?

Tutti concordano, sembra: Corriere, Repubblica, Stampa (che ha solo mezza notizia!),

I giornali di governo invece mentono. Lo fa spudoratamente l'Unita', con un titolo che e' tutta propaganda, mentre Liberazione fa finta di nulla e parla di boiate "alternative" (nulla di nuovo, direte voi).

La reazione governativa all'annuncio della crescita delle entrate e' imbarazzante. Da un lato pretendono sia merito loro, perche' hanno annunciato la

lotta all'evasione (alla faccia delle aspettative razionali, gli

italiani sapevano gia' in febbraio che VV sarebbe stato viceministro

delle finanze a luglio?!) e dall'altra cercano di farsi perdonare

promettendo che l'extra gettito lo useranno, l'anno prossimo, per

abbassare le tasse! Le tasse che hanno appena aumentato, ora dicono che l'anno

dopo le abbassano, vi rendete conto? Qualcuno che sa giocare con i ratei ed i risconti, o con i derivati se volete essere sofisticati, o anche solo con gli straordinari ed i bonus di fine anno, sente per caso odore di incentivi fiscali a far trucchetti? Ma nessuno che possa spiegare ai tecnici di via XX

Settembre che l'instabilita' fiscale fa danni gravi? Possibile che

nozioni cosi' banali se le siano scordate?

Il comportamento della compagine economica di questo governo mi risulta completamente stupefacente. Le liberalizzazioni di Bersani si sono rivelate una bolla di sapone, il documento Rutelli sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali ed in attuazione di direttive UE (tema su cui mi riprometto di scrivere qualcosa) dopo la fanfara d'un mese fa sembra sparito dalla circolazione politica e dal dibattito pubblico. All'improvviso privatizzano Alitalia, dicono, ma io non mi fido. Comunque, aspettiamo e vediamo, magari succede. Che io sappia, nient'altro, buio assoluto ovunque. Una politica economica piu' episodica e priva di una visione strategica di questa e' difficile da immaginare.

Rimane solo la politica fiscale e di bilancio contenuta nella Finanziaria, che sembra ispirata da un interventismo Keynesian-Socialista-BundesBank che speravamo morto e sepolto da almeno tre decenni. Ed invece imperversa a via XX Settembre. Volete il loro modello? Ecco ve lo do io il loro maledetto modello KSBB.

K) Tassa e spendi, perche' il moltiplicatore della spesa pubblica in pareggio e' positivo. Quindi se estrai un dollaro di tasse dal reddito di chi lavora e lo spendi in nuovi ordinari inutili dell'Universita' di Cosenza ed in aumenti di stipendio ai ministeriali romani, la domanda aggregata sale, e con essa il reddito nazionale.

S) Tassa i "ricchi" piu' che puoi. Da un lato perche' i "ricchi" sono colpevoli d'esserlo e la giustizia sociale si fa a colpi di tassazione, non di crescita. Ma, dall'altro, perche' un anziano modello statico di tassazione ottima sotto informazione imperfetta, senza offerta di lavoro, senza scelta di professione, senza innovazione endogena (e con un'altra valanga di ipotesi irrealistiche) diceva che la tassazione piu' progressiva e', piu' e' buona e piu' fa bene al paese.

BB) Pero' cerca di tassare piu' di quanto spendi, che il debito, oh il debito ci ammazza. Perche' ci ammazza? Ovvio, perche' crea rischio di inflazione futura e la moneta si svaluta (lo vedi come si sta svalutando l'Euro? $1.33 per Euro. Drammatico, no?) e poi c'e' il crowding-out sugli investimenti privati, perche' il debito pubblico aumenta i tassi d'interesse di mercato e la domanda per investimenti privati viene uccisa. Il moltiplicatore-acceleratore, caro, cosi' funziona l'economia dinamica BB).

La parte K), scusatemi, mi rifiuto di dibatterla. Se qualcuno vuole offrirsi volontario faccia pure, ma io dopo i premi Nobels a Friedman, Solow, Modigliani, Miller, Lucas, Prescott, Kydland, Phelps (e mi scuso con quelli che pure hanno contribuito a gettare nella spazzatura il moltiplicatore ma mi son scordato di nominare) mi rifiuto di discutere ancora il moltiplicatore.

La parte S) l'ho discussa qui e qui . Al momento nulla da aggiungere ...

Discutiamo allora, ma di corsa, solo il pezzettino BB), con il quale non me la sono mai presa, almeno in questa sede. Questa follia del debito e del crowding-out: chi l'ha detto, dove sta scritto che occorre ridurre il rapporto debito/PIL ripagando il debito? Perche' non proviamo a far crescere il PIL, invece di tassare a sangue chi e' gia' tassato, per ripagare un debito che poi si continua a ri-gonfiare con spese improduttive? Ma da quale teoria del piffero e' uscita questa assurdita' che Almunia, poveretto, blatera e gli abitanti di via XX Settembre ripetono? Ma con Almunia, ci avete mai parlato? Quale sarebbe la logica economica di questa ossessione con il debito per se? Maastricht, ancora con la religione di Maastricht? Quali sono gli effetti positivi che derivano dal praticare questa strana religione guardando solo al deficit ed al debito aggregati? Il rischio d'inflazione, dov'e? Dov'e' il premio al rischio sul debito italiano? Qualcuno mi convince per favore che abbiamo uno spread sostanziale sui tassi dei Bund? Io, l'ultima volta che ho controllato ho visto 20 punti base, a farla grande. Tutto questo sfacelo per 20 punti base? Avete provato a controllare cos'ha fatto il rapporto debito/PIL giapponese tra il 1993 ed il 2003? Ve lo dico io: e' passato dal 60% circa al 160%! Sapete cos'e' successo al premio al rischio dei buoni del tesoro giapponesi? Nada, zip, nothing, niente!

Se TPS proprio non lo capisce, perche' l'unica cosa che gli e' rimasta in mente dall'ultima volta che ha studiato macroeconomia e' la parola (composta) "crowding-out", qualcuno fra i tanti tecnici con PhD che incontra quotidianamente, per favore gli spieghi che il problema della mancata crescita italiana NON SONO i tassi d'interesse troppo alti che non permettono ai privati d'investire! Sono le &$%#@!* tasse e gabelle per finanziare spesa improduttiva che rendono non conveniente investire in lavoro produttivo in Italia. Non i tassi d'interesse reali, che sono storicamente bassi e che con la sua mega manovra sanguinaria, se li abbassa di 10 punti base, e' un miracolo! Mi viene da piangere, ma dove hanno studiato costoro? Ma che riviste leggono? L'Espresso,Elle e GQ?

 

 

 

 

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Commenti

Ci sono 22 commenti

Il problema secondo me sta altrove. La domanda giusta da porsi e': perche' non c'e' supporto elettorale a politiche economiche sensate (cioe' liberali)?

Nota che non e' un caso solo italiano: in ogni paese quasi sempre le liberalizzazioni sono arrivate di sorpresa, contro le intenzioni dell'elettorato. Caso tipico quello della Nuova Zelanda degli anni '80. Il governo Palmer, nel 1984, varo', principalmente per iniziativa del ministro delle finanze Roger Douglas, riforme basate sullo smantellamento delle rigidita' del mercato del lavoro, abbattimento dei dazi ed eliminazione dei sussidi agricoli (all'epoca questa fu chamata "Rogernomics"). I Laburisti persero le successive elezioni del 1990, ma il governo passo' al National Party che, dopo aver fatto campagna elettorale contro le riforme e in favore di una vaga "Decent Society" (yikes!), una volta eletto le intensifico' (questa fase, dal nome del ministro delle finanze Ruth Richardson, fu chiamata dai critici "Ruthanasia" :-) ). Roger Douglas usci' dal Labour e fondo' un suo partito neo-liberale chiamato ACT (bellissimo nome: "Alliance of Consumers and Taxpayers"), che tutt'ora esiste (anche se dalla fine degli anni '90 ha perso parte del suo smalto). Nel 1994 anche Ruth Richardson si uni' ad esso, dopo aver lasciato il National Party: che, ovviamente, l'anno prima aveva anch'esso subito una batosta elettorale vedendo la sua maggioranza in seggi ridotta da 45 a 1. Peraltro, a dispetto della furia degli elettori, la combinazione di Rogernomics e Ruthanasia rivitalizzo' il paese, e oggi la Nuova Zelanda ha una delle economie in migliori condizioni.

Purtroppo i politici che predicano male per poi razzolare bene, come Roger Douglas e Ruth Richardson, sono una specie rara...

 

Beh, per dirla in parole povere è molto difficile, se non impossibile, convincere la gente che può stare meglio lasciando più soldi in mano ai ricchi. Non è assolutamente banale convincere la maggior parte dell'elettorato dei vantaggi di una politica liberale. E questo è uno dei problemi principali della democrazia, almeno nel modo in cui è intesa oggi. Un passo utile potrebbe essere quello di negare il diritto al voto a chi non paga le tasse sul reddito ("no representation without taxation" :-) ). Oggi è difficile proporre una cosa del genere, ma in futuro, quando sempre più giovani dovranno andare avanti con lavoretti a breve termine, senza pensione e pagando un bel po' di tasse, chissà...

 


 

1 – ALITALIA ALL’ASTA: PRODI SPIANA LA PISTA PER AIR FRANCE E DE BENEDETTI

Il più onesto è AlessandroBianchi, il ministro dei Trasporti dalla barba garibaldina che senza mezzi termini dichiara: "Quella dell'Alitalia non è una privatizzazione". Se lo dice lui che è titolare, insieme al Tesoro, del dicastero più interessato alle sorti della Compagnia di bandiera, c'è da crederci. Ma ci credono anche tutti gli analisti e i ragazzi con le bretelle che siedono dietro i monitor della Borsa. Ieri hanno fatto una passeggiata sul titolo portando a casa quanto basta per comprare il panettone di Natale e regalare una vacanza a Sharm el Sheik alle loro fidanzate.


Mentre il titolo Alitalia schizza alle stelle, nessuno crede onestamente che l'asta indetta dal Governo possa avere successo. I paletti messi da RomanoProdi e dal suo consigliere economico Tononi (ex-Goldman Sachs), sono talmente assurdi da scoraggiare qualsiasi offerta. Comprare il 30,1% di Alitalia vuol dire mettere sul piatto quasi 2 miliardi di euro e poi vedersela con i sindacati per mandare a casa 5.000 persone.

 

 

E' come mettere "piombo nelle ali" (per usare la definizione di Massimo

Giannini su "Repubblica"). Il premier di Palazzo Chigi e quel genio di

Belluno che si chiama Padoa-Scoppia, hanno voluto comunque dare una

dimostrazione di liberismo. A queste condizioni le cordate (ammesso che

siano mai esistite) si squaglieranno come neve al sole. E gli

imprenditori invece di fare le "formiche" (come ieri ha detto Epifani),

continueranno a camminare come le talpe per difendere i loro tesoretti.

"Solo Air France ha i soldi necessari - scrive oggi il quotidiano di

Carletto De Benedetti

e aggiunge - al limite anche con un partner tricolore". E qui spunta

ancora una volta l'ipotesi affacciata due giorni fa da Dagospia, che

dopo la prima battuta a vuoto dell'asta, si possa aprire un'autostrada

per l'Ingegnere che ha oltre un miliardo di cash tra le mani e un

figlio, Rodolfo, imparentato con la figlia del primo ministro francese,

Domenique De Villepin.

 

Il testo citato qui sopra viene dalla malalingua di tale r. d'agostino (su www.dagospia.com il sito, cosa interessante e' nato e cresciuto come un fenomeno di pettegolezzo ed esibizioni dei vari imbecilli che vanno alle feste; dato il tenore e la vita delle classi dirigenti in Italia e' divenuto il posto piu' semplice dove leggere chi sono i comprati e chi sono i venduti.)

Tutto cio' che posso aggiungere e' che come mi tromba nelle orecchie tale signor Bonanni dei sindacati che dice che bisogna "amare" la compagnia di bandiera etc.

Non ho mai capito perche' i tassati debbano sussidiare i personaggi come i piloti, le hostess, e i dirigenti che hanno prodotto un servizio catastrofico. En passant non era "nata" l'Europa? che c'entrano le bandiere?

 

 

 

Caro Michele,

io ancora non ho capito se staremo dentro il 3%. E' vero che sta aumentando il gettito, ma altrettanto vero che il precedente Governo aveva stanziato qualche miliardo in meno del necessario su ANAS e Ferrovie. Mi pare che le ultime stime della UE ipotizzino un 3,2%. Almeno siamo in buona compagnia a sbagliare le stime.

Su Alitalia vedremo se è una bufala o meno. Io scommetto che si privatizza. Visto che ci vediamo a Natale, metterei in palio una bella bottiglia di spumante. Non champagne perchè il nostro governo affamatore mi ha aumentato le tasse (sono disperato!!!!) ma una bottiglia di Ferrari posso ancora permettermela.

 

 

Caro Mario,

visto che ci scriviamo le lettere private in pubblico, andiamo per ordine e cominciamo dal privato.

Ne' per Natale, ne' per Capodanno di quest'anno il mistero Alitalia sara' risolto, quindi facciamo che la bottiglia  la mettiamo in palio per l'anno prossimo e quest'anno invito io visto che almeno "questo" (ossia, aumentarmi le tasse) il mio governo non me l'ha fatto, anzi me le ha ridotte. Quando e come, meglio per posta privata-per-davvero (nota come email) perche' altrimenti diamo proprio scandalo e non mi sembra il caso, dopo tanti anni che non ci si vede.

Da quello che ha postato Rabbi e da quello che dicono i giornali italiani (poco, a dire il vero, e quel poco alquanto oscuro) propendo per una "privatizzazione all'italiana", quindi accetto la scommessa: non sara' una bufala ma un pateracchio.

Chi vivra' vedra', e noi ci vedremo presto. 

 

 

sull'Alitalia, segnalato dall'infaticabile Rabbi

 http://www.tesoro.it/app/comunicati/view/view.asp?comunicato=200628375122006.htm


"Come richiamato nel comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 1° dicembre scorso, ad esito della procedura di cessione (offerte vincolanti) verrà richiesto ai potenziali acquirenti di presentare un dettagliato piano industriale e di vincolarsi contrattualmente con lo Stato italiano al rispetto di una serie di impegni di lock up, che saranno individuati anche tenendo conto di profili di interesse generale; tra questi, a titolo esemplificativo: adeguata offerta dei servizi e copertura del territorio; livelli occupazionali; mantenimento dell'identità nazionale della società, del suo logo e del suo marchio."

 

Grandioso! grazie mille sia a ispirati che a rabbi...

se non fosse tragico, sarebbe quasi comico 

 

 

"La civiltà borghese contiene in sé, pronto a svilupparsi ulteriormente, quando ci si ingegni di farlo, l'ideale niente affatto utopico di minimizzare i rischi per chi non li ami (a patto che costui rinunci ai premi in parte aleatori talvolta concessi a chi tenti la sorte); e di lasciare agli intraprendenti la possibilità di cimentarsi col nuovo, con propria responsabilità personale. La questione fiscale va studiata in questa prospettiva. Ma studiarla così è immediatamente accorgersi che essa richiede una radicale riformulazione." (Sergio Ricossa, "Fisco e libertà: un dispotismo mascherato", in Vivere è scegliere. Scritti di libertà) [Questo mi sembra un modo più degno di chiudere i miei post su questo sito. A scanso di equivoci, nulla di personale, né di rancoroso o sdegnato in tale decisione: purtroppo per voi, è solo lo pseudonimo che smette di intervenire, mica chi c'è dietro... ;) ] 

 

 

 

Che TPS non ci legga, lo sapevamo. Se ci leggesse, comunque, o non ci capirebbe o non ci apprezzerebbe e di certo non ci vorrebbe bene. Oppure tutte le precedenti e delle altre anche peggiori. Anche questo lo sapevamo.

Che non ci leggano i suoi colleghi, ministri, viceministri, primiministri, eviaelencandopasseggerid'autoblu, anche questo lo sapevamo, e non ci preoccupa molto. Non scriviamo per loro, ma per gli altri

Quali altri? I pochi che ci leggono, ovviamente, oltre a quelli che verranno, ossia i posteri: che non venga poi fuori che nessuno l'aveva detto e che gli italiani eran tutti cosi' ciucchi da pensare che TPS e VV stessero servendo la nazione. Nossignori, carta canta ed il villan dorme.

Pero', che VV e TPS lo facessero apposta per confermare a stretto giro di posta quel che qui si scrive e predice, no, quello non me l'ero ancora immaginato. Ed invece si, lo fanno.

Non solo TPS contraddice quel che VV aveva dichiarato tre giorni prima, alla faccia dell'idea che questi hanno un piano condiviso che stanno attuando, ma aggiunge ulteriori delizie: per fare gli investimenti ho bisogno di piu' soldi, perche' spese superflue da tagliare io non ne vedo. Volete gli investimenti, pagate le tasse, io il carico fiscale globale non lo diminuisco di certo, anzi se posso lo aumento. E, perdippiu', devo "risanare" i conti pubblici, ovvero perseguire la mia personale ossessione BB). Costi quel che costi, tanto le tasse le pagate voi, mica io.

Ah, scoperta solo oggi ma era sull'Economist di alcune settimane fa [niente link, tanto se non siete abbonati non ve lo fa vedere. Numero del 18 Novembre, pagina 104]: indovinate qual'e' il paese al mondo con il piu' alto carico fiscale sulle imprese, in percentuale dei loro profitti? Indovinato? Secondo PricewaterhouseCoopers la percentuale e' il 78%. In Irlanda, il 23% ...

 

 

i dati che indica Michele si trovano (for free) a questo link .

Mi pare che la metodologia che utilizzano sia un po' strana, ma non ho tempo di approfondire. Se date una veloce occhiata, vi renderete conto che in alcuni paesi le imposte sono del 200% dei profitti!!! Credo che semplicemente sommino tutte le aliquote di tutte le tasse che paga l'impresa (che non e' del tutto corretto, le imposte hanno basi imponibili diverse, e.g. IVA e profit tax e social contributions), ma non credo che andremmo lontani da quel numerino: Ed Prescott se non erro calcolava il 68%. 

Se qualcuno ha voglia e/o tempo, puo' dare un'occhiata a questo .

 

Ho l'impressione di essere capitato in un cinema nel quale si proietta un film con una trama assai bislacca. In uno strano paese si sono tenute le elezioni e i governanti di prima, che hanno dilapidato tutto non lasciando i soldi neppure per comprare un gelato ai bambini, sono stati cacciati. I nuovi governanti controllano i soldi in cassa avvertono i governati che bisogna rimediare ai danni dei mascalzoni che li hanno preceduti. Quindi bisogna farseli dare da chi dichiara di averli e, se ci sarà tempo, anche da quei furbacchioni che dicono di essere poveri ma che in realtà mentono spudoratamente. Mi é tornata alla mente la storiella di Norman Manea. Quando la Romania fu invasa dai nazisti un ebreo di un piccolo villaggio corre, tutto agitato, per strada. Viene fermato da un altro ebreo suo conoscente che gli chiede cosa sia accaduto. «Non hai sentito?» dice il fuggitivo «Hitler ha appena ordinato di tagliare un testicolo a tutti gli ebrei che ne hanno tre». «Ma tu ne hai tre? E per questo che fuggi?» insiste l'altro. «Prima tagliano e poi contano», esclama l'uomo allontanandosi di corsa.

 

Ottima, ed azzeccata.

 

Non la conoscevo. E' bellissima.

 

Son riusciti a bloccare definitivamente, con un codicillo della loro finanziaria, la fusione (acquisizione) Autostrade-Albertis. Questa non l'ho nemmeno capita bene, nel senso che non ho capito a quale dei loro amici han fatto un favore. Forse qualcuno ha seguito la vicenda piu' attentamente di me. Di sicuro e' per fare un favore a qualche amico dell'Unione, solo che non so chi sia. Probabilmente il solito sindacalista che, con l'azienda controllata da spagnoli, era timoroso di perdere l'accesso diretto all'amministratore delegato con cui va a cena per sistemare i contratti.

Poi ci sono le assunzioni. Se leggo bene siamo al mezzo milione, avete letto giusto: 500.000, che scendono a 400.000 al "netto del turnover"! Tutti dipendenti pubblici. Tutti che passano da "precari" a dipendenti a tempo indeterminato. Fioroni, quello che han messo a finire di far fuori la scuola italiana, ne ha assunto 150.000, saltandosi le graduatorie permanenti. Allegria.

Ma quella piu' bestiale, la cui attribuzione ministeriale non riesco a trovare (ossia: chi e' lo squallido populista che se l'e' inventata) e' la seguente: utilizzeranno gli interessi sui fondi depositati sui conti correnti bancari dormienti per assumere a tempo

indeterminato 350.000 precari del pubblico impiego. Sartor, si quello li', sembra dire che forse sono solo 240.000 e che c'e' una certa confusione. Di tutte le risme e di tutte le razze e di tutte le funzioni. Quest'ultima l'avevo mancata, per cui ringrazio il "defunto" (mica tanto, come vedete) Adam Hayek per avermela segnalata. Commentarla e' impossibile, quindi taccio. Pero' ora capite perche' TPS dice che le tasse non le cala neanche l'anno prossimo? Le addizioni e le sottrazioni, sembra, a via XX Settembre le sanno ancora fare. Ed i miliardi dei conti dormienti sono 15 quando va bene, quindi gli interessi son poca cosa. Poi la spesa aggiuntiva che mezzo milione in piu' di parassiti (oops, dipendenti) pubblici richiede occorre finanziarla, no? Avete capito, cari, a cosa sono serviti gli aumenti delle tasse sul reddito dei quadri e dirigenti dell'industria del centro-nord? E la gente se ne accorge, sembra.

Fa impressione vedere la faccia tosta della mortadella straparlare continuamente dicendo cose tra l'incoerente ed il democristiano di marca. Questo governo e' da buttare, decisamente. Ci faranno molto male, dopo solo sei mesi e' chiaro che sono molto peggio di Berlusconi, PACS o non PACS. La politica economico-sociale oramai la fanno Rifondazione, i vari comunisti distribuiti tra un partito e l'altro ed, in primis, i sindacati CGIL-CISL-UIL. E la difende gente come tal Cacace (un cognome, un programma) con editoriali indefinibili come questo sull'Unita', dove straparla a caso di precari "sfruttati" dallo stato e che han passato diosolosa quanti concorsi e sono qualificatissimi e produttivissimi. Ah, sapete come si guadagna da vivere il signor Cacace, di professione economista? Facendo il presidente del consiglio d'amministrazione, fra le altre, di Nomisma.

Ma fa nulla, a colpi di fiducia questa finanziaria-mostro passera', e non finira' li', vedrete. Bersani e Fassino che parlano a vanvera sull'inversione di rotta (per andare dove? ma un progetto, ce l'avete?) servono solo a chetare gli animi di qualche quadro che, avendo avuto un momento di lucidita', s'e' reso conto che stan facendo danni di lunga durata. O dei sette imprenditori interessati che, avendo dato nella speranza d'avere contratti e favori, ora non sanno che andare a spiegare ai loro amici quando si vedono a cena.

Sarebbe il caso che le quattro anime belle che si autodichiarano "liberali" o cose del genere, e che siedono in parlamento o nei ministeri economico-sociali o nei paraggi delle loro direzioni generali, avessero il coraggio di dimettersi. Ma non lo faranno, la decenza e' passata di moda da tempo. Dopo tanti sacrifici per conquistarmi l'auto blu' con autista, chi me lo fa fare? Tanto, se mi dimetto io c'e' sempre qualcuno pronto a sostituirmi, no?

 

 

per essere equidistanti: cito il caso di Taranto .

By the way, ho appena preso un caffe' con un amico napoletano che mi raccontava come, al comune di Napoli, molti dirigenti sono stati assunti per puro e semplice clientelismo, con la terza elementare (ELEMENTARE!). Alcuni sono ex-bidelli...

 

 

Ciao a tutti, vi chiedo un riscontro su un'intervista che ho sentito

su Radio 24 a focus economia di Lunedi scorso. Barisoni, il conduttore,

ha dialogato con un certo Luigi Gazzini se non ho sentito male, firma

storica del Sole 24 ore sulle finanziarie.

Da questa intervista emerge che i 34 miliardi di maggiori entrate rispetto al 2005 in realtà sono effettivamente 5.

Dice l'espertone che almeno 25 sono dovute alla normale

tendenza alla crescita dell'economia, 4 sono date dall' una tantum

della finanziaria 2005, quindi non strutturali anche se penso comunque

da considerare effettivi.

In conclusione era necessario tutto l'ammontare della finanziaria, non un euro di meno. 

Vi chiedo quanto siete d'accordo e quanto sono fondate le

argomentazioni citate, qui di seguito se vi interessa il file audio.

grazie.

baysound2.altervista.org/Mon17.mp3

 

...visto che il governo Prodi stesso usa come benchmark di qualità il comportamento di quelli di prima!!! Una prova? Eccola qua sotto.

Di Pietro fa la voce grossa, ed il governo presenta un decreto per cancellare una norma della finanziaria sulla quale è stata posta la fiducia (norma sul falso in bilancio). Prego notare che il decreto viene presentato per abrogare una loro norma prima ancora che sia votata!! Insomma, come si dice dalle mie parti: far e disfar, xe tuto un lavorar... 

Il relatore di maggioranza della Finanziaria, Gianfranco Morgando dell'Ulivo, spiega che la norma che ha sollevato anche le critiche della Corte dei Conti, dovrebbe essere cancellata con un decreto ad hoc. "Credo sia l'unica soluzione possibile - spiega - e rappresenta anche una decisione incontestabile visto che c'è già un precedente. Due o tre anni fa, infatti, una norma della Finanziaria venne abrogata per decreto prima che la finanziaria stessa entrasse in vigore". 

Il relatore trova quindi incontestabile fare una porcheria, l'incontestabilità e quindi la giustificazione provenendo direttamente dal fatto che l'hanno fatta anche quegli altri!!!

Ma come si fa ad incaponirsi ad andare a votare, come si fa... 

 

 

Fra i tanti motivi per cui questo governo sta deludendo (e molto) i suoi elettori (quorum ego) questo episodio mi sembra (quasi) irrilevante. Il problema vero è il modo in cui si fanno le Finanziarie, all'ultimo momento, con i maxi-emendamenti che nessuno capisce fino in fondo e su cui si chiede la fiducia. Dato questo modo di fare le Finanziarie (lo stesso per questo governo e per quello precedente), è fisiologico che ci scappi l'errore (e infatti è capitato agli uni e agli altri). Poichè si è posta la fiducia (per evitare l'esercizio provvisorio), l'unica strada percorribile è votare la fiducia e poi correggere l'errore. E' come quando ti accorgi di un errore in un paper che è già in stampa: l'unico rimedio è mandare una correzione alla rivista. Non è bello, ma è il minore dei mali. Il vero punto è cambiare il processo di scrittura della Finanziaria.