L'azzeccagarbugli

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Dove si racconta un istruttivo scambio di missive fra antitrust e ministero dei trasporti.

La storia inizia quando l'antitrust prende penna carta e calamaio e scrive al ministero dei trasporti affermando che l'osservatorio sulle attività dell'autotrasporto, composto per lo più da rappresentanti degli interessi della categoria, sta violando le regole della concorrenza. Questo avviene perché fissando i costi minimi facilita accordi fra imprese sui prezzi da praticare ai clienti. Non si tratta di una questione particolarmente complicata, roba da rocket science dell'antitrust. Qui il cartello c'è tutto, comprese le sanzioni per chi devia dall'accordo.

Qui la risposta, per mano del capo di gabinetto del ministro Passera, pubblicata con un commento sobrio e misurato su un sito degli autotrasportatori.

Prezzi? Ma quando mai! L'osservatorio determina i costi minimi della sicurezza e, come tutti sanno, fissare i costi minimi non ha nulla a che vedere con la fissazione dei prezzi. Perchè confondete i prezzi con i costi? Leggere per credere, questo è il passaggio chiave:

 

Infatti l'espressione usata ("prezzo"), il cui significato economico è univoco, induce a ritenere che la legge 148/2011, non incida in alcun modo sull'art. 83 bis, che invece detta il criterio in base al quale, nel contratto di trasporto, il corrispettivo a favore del vettore deve essere tale da consentire almeno la copertura dei costi minimi di esercizio. Esula infatti dal concetto di "costo minimo" qualsiasi riferimento ad un margine di profitto (concetto invece intrinseco nel termine "prezzo"). Né, d'altra parte la norma fa riferimento a criteri di determinazione, anche indiretti, di tale margine.

L'art. 83 bis, infatti, non parla di prezzi o tariffe, ma assai più correttamente di costi, quale limite minimo al di sotto del quale il corrispettivo non può scendere, senza con ciò compromettere la copertura di spese di esercizio vitali per l'esistenza stessa dell'impresa, con la conseguenza che ne sarebbero compromessi i livelli di sicurezza, perché le imprese, per coprire tali spese, potrebbero essere indotte a non rispettare la normativa sui tempi di guida e di riposo e le norme sull'efficienza dei veicoli.

 

Logica ineccepibile. Siccome la parola prezzo non viene menzionata nella norma, il problema non esiste. Sul fatto che il corrispettivo non deve scendere al di sotto del costo minimo, l'autore della missiva non si dilunga più di tanto, ma da quello che scrive è fieramente convinto che basta un uso disinvolto del vocabolario per eliminare la questione di sostanza.

L'argomento, a quanto pare, non solo non è nuovo ma gode di parecchia fortuna. Lo aveva utilizzato l'esponente pubblico di maggior spicco della categoria, ex-parlamentare del PDL e sottosegretario nei vari governi Berlusconi. Lo scrivente della missiva, come si può osservare, lo riprende a piene mani e lo ripropone, seppur con maggior garbo.  

La gente di mondo sa che per un governo è normale ascoltare le categorie e gli interessi che esse esprimono. Anche se la storia recente è costellata da cattivi esempi, ascoltare non significa fare propri tutti gli argomenti dei lobbisti, meno che mai quelli più insensati e infondati. Una cosa però è certa. La fiducia nella competenza e nel rigore dei tecnici non si rafforza quando un esponente ministeriale di rango elevato, chiamato a quel compito da uno dei ministri più importanti del miglior governo della recente storia repubblicana, messo di fronte ad un problema reale, si esprime come l'azzeccagarbugli con il povero Renzo.

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Commenti

Ci sono 32 commenti

Per esempio alla produzione di automobili. Raddoppiamo i salari dei lavoratori, che così la CGIL  è contenta e si rilancia la domanda ed anche i commercianti sono contenti. I costi minimi aumentano ma il corrispettivo (cioè il prezzo delle auto) non può mica scendere al di sotto dei costi stessi, pena la sopravvivenza dell'azienda. Altrimenti la FIAT non potrebbe garantire il rispetto della normativa - per rientare nei costi potrebbe fare auto senza impianto frenante. Quindi imponiamo un prezzo minimo alle automobili FIAT. E se la gente non le volesse più comperare? Estendiamo l'accordo a  tutte le case automobilistiche o mettiamo un bel dazio alle auto straniere.  Etc.

 

PS non a caso il capo di gabinetto è un magistrato, consigliere di stato e capo di gabinetto di molti ministri, da Prodi a berlusconi. Quel tipo di grand commis di formazione giuridica che domina l'amministrazione italiana - la vera casta inamovibile e dannosissima

 

 

Quel tipo di grand commis di formazione giuridica che domina l'amministrazione italiana - la vera casta inamovibile e dannosissima

 

Concordo completamente.  IMHO e' la singola caratteristica organizzativa della PA  che arreca maggior danno all'efficacia ed all'efficienza dell'azione amministrativa. Purtroppo non si limita ai grand commis,  scende a cascata fino ai balivi di provincia.



Mah,  non credo che il problema derivi dallo stampo giuridico del funzionario o dalla sua esperienza professionale. L'errore  e' proprio interpretativo, il funzionario  sembra ignorare  (dolosamente?) cosa sia un markup. Non e' Azzeccagarbugli, che non vi sia la denominazione  "prezzo" non implica che l'interprete non possa usare le proprie categorie in modo estensivo. In sostanza declasserei tutto alla classica presa per il culo del potente ammanicato ai danni del  cittadino.

Già, estendiamo la logica. E' ora di finirla con queste paghe dei professori universitari incompetenti, io sono per il licenziamento in tronco dei Professionisti dell'Ideologia e dell'Incapacità Professionale.

RR

Parolai vincono contro matematica delle medie inferiori.

 

Non ci sono altre parole per descriverlo: deprimevole.

Quindi cosa dovrebbe accadere secondo la "logica del mercato", gli autotrasportatori dovrebbero: (1) lavorare in perdita, (2) chiudere, o (3) fare dumping sociale l'uno contro l'altro?

RR

ciascuno dovrebbe impegnarsi a ridurre al massimo i costi per erodere quote di mercato agli altri, per la felicità dei clienti. A scapito della sicurezza  i costi si ridurrebbero marginalmente, mentre per esempio una ferrea organizzazione che porti il mezzo a mai viaggiare vuoto darebbe grandi risultati. Ma è più difficile; e perchè imbarcarsi in una attività difficile quando si è comunque coperti da un prezzo minimo? 

Che roba e' il "dumping sociale", vendere la societa' sui mercati esteri a un prezzo inferiore a quello nazionale?
Aveva proprio ragione Hayek a dire che "sociale" e' il prototipo delle "parole-faina", quelle che senza darlo a vedere svuotano il significato originario dei sostantivi a cui sono apposte come le faine fanno con le uova...

sono da molto tempo convinto che nulla cambierà in Italia se non si bonificheranno almeno gli alti livelli della P.A. (poi questi dovrebbero bonificare la struttura sottostante per accontentare anche Arrighini). Sono più voraci, se possibile, degli stessi politici.

Se poi un Governo, anche se di tecnici capaci (da dimostrare), ha pescato a manbassa per il suo organigramma negli alti ranghi della P.A., c'è poco da sperare.

Mi chiedo: si può avere come ministro un tale che, per acquistare a prezzi stracciati un appartamento, briga ed ottiene che la zona su cui insiste sia dichiarata sismica poiché ci passa la metropolitana?

 

sono da molto tempo convinto che nulla cambierà in Italia se non si bonificheranno

 

Sono da molto tempo convinto che nulla cambierà in Italia se non si bonificherà il Paese dall'Ideologia dell'Estremismo Protestante Scientista, e se gli Orangisti non verranno rimandati, come meritano, a Belfast, a curare l'edera del Muro.

RR

Cari lettori, come sapete su questo sito evitiamo il più possibile di applicare la censura ai commenti, riservandola per i casi di insulti personali o incitamento a crimini. Nulla del genere è successo finora nelle discussioni in calce a questo post, quindi non interverremo.  Siamo inoltre convinti che ognuno ha diritto a impiegare il tempo come meglio crede.

 Ma siamo anche convinti che sia opportuno, nell'interesse di tutti, fornire informazioni che possono essere utili nel decidere se entrare o meno in una discussione con un altro commentatore. L'informazione che mi sento di passare è che non ho mai visto alcuna discussione con il signor Renzino l'Europeo che abbia prodotto alunché di interessante o fruttuoso.  Se lo desiderate, continuate pure a discutere con lui, ma tenete a mente che l'esercizio non è molto differente da quello di sbattere la testa contro il muro. Personalmente, come redattore, preferirei che i nostri lettori si dedicassero a discussioni con maggior valore aggiunto; il sito ne guadagnerebbe certamente. Ma, di nuovo, ciascuno è poi libero di usare il proprio tempo come vuole.

Non penso che il tuo "avviso" possa avere esiti diversi da quello di aggiungere curiosità ai contributi che posto, e che posso eventualmente continuare a postare, sul sito. Però può dare qualche indicazione teorica in fatto di "ideologie", per chi se ne interessa. -

Comunque confermo il mio apprezzamento per il sito, cosa che ho sempre fatto in questi anni.  -

RR

Quali effetti produce la liberalizzazione di un settore sulla dinamica del settore stesso?

Quali effetti produce la liberalizzazione di un settore sulla dinamica del settore stesso, se invece altri settori, in cui operano i suoi più importanti clienti e/o fornitori lo fanno in mercati molto meno competitivi?

Nel caso dell'autotrasporto è palese l'importanza di due voci di costo non comprimibili : autostrade e carburante.  

Pensate ancora che quei costi "minimi" siano gonfiati?

Ma vi siete davvero chiesti cosa ne pensino le aziende di autotrasporto della fissazione dei costi minimi? (Forse restereste sorpresi della risposta.)

Quale azienda rende spontaneamente noti i propri costi a clienti o pontenziali tali?

Una cosa è certa l'osservatorio non sta facendo gli interessi della categoria degli autotrasportatori!

Ma allora cui prodest?

 

 

 

 

 

Nel caso dell'autotrasporto è palese l'importanza di due voci di costo non comprimibili : autostrade e carburante. 

 

 

A mio avviso il costo medio dipende fortemente dalla saturazione media: capacità di programmare in modo di viaggiare sempre con carico.

Percorro quasi ogni giorno la A4-tratto MI-BG e almeno due,tre camion su dieci (molto meno quelli con targa estera) vanno a velocità pazzesca e saltellano: sono evidentemente vuoti: questo spreco e questi  inutili aumento di traffico e di inquinamento mi fanno venire il "magone". Più concorrenza costringerebbe tutti gli operatori a programmare meglio.

Sarei anche curioso di sapere la percentuale di viaggi "vuoti" usata per la determinazione del costo minimo. 

una catena nazionale di supermercati stipula un accordo con un'azienda di autotraporti che in esclusiva si occupa della logistica. nell'accordo, visto che il camion porta la merce ai punti vendita, è previsto che al rientro trasporti gli imballi di plastica e cartone ed i pallets avanzati. questo perchè la catena di supermercati ha stipulato un ulteriore accordo con alcune società di riciclo che periodicamente recuperano i rifiuti per riutilizzarli andandoli a prendere appunto al suddetto magazzino.

tutto perfetto direte...

peccato che questi materiali nel viaggio di ritorno diventano appunto "rifiuti" e quindi da trattare in maniera adeguata e distinta. i carabinieri fermano il camion e lo sequestrano per 2 mesi proprio con questa motivazione.

non è vero che in italia non si fa ottimizzazione anche perchè è un obbligo imprescindibile se si vuole rimanere competitivi ma a volte le regole impongono comportamenti diversi

in tutto ciò il trasportatore lavora praticamente "al costo"... burocrazia vs ottimizzazione 1-0

La trastola in napoletano è un accordo truffaldino, è evidente che l'antitrust(ola) questo deve fare: evitare gli accordi truffaldini.

 

Premesso che non intendo fare una analisi del mercato dell'autotrasporto, che anche i corrieri e la logistica hanno prezzi molto diversi fra loro (DHL fino a 5 kg mi fa pagare 9 € , poi son passato a Executive a 6,50, adesso TNT mi ha fatto un'offerta per 5,50, le differenze sono significative) , mi fa molta specie che l'accordo  (perchè è inutile prenderci in giro, i costi MINIMI non esistono in nessuna attività economica, ma proprio nessuna, un new comer che per farsi il mercato volesse lavorare in pareggio per sei mesi non esisterebbe, avrebbero chiuso il recinto,oppure un new comer con autobus a metano, invece che diesel, quindi con COSTI MINIMI inferiori non potrebbe entrare, e mi fermo qui, ) , o meglio tentativo di trastola sia avvenuto al Ministero dei Trasporti, e non ci vuole la zingara per capire che la politica stava tentando di non fare entrare il mercato, ma di tener buoni i clientes facendoli accodare sui prezzi da fissare e sull'impossibilità di praticare politiche di prezzo come fattore discriminante sul mercato. Da qui la difesa ridicola, ma veramente ridicola del Ministero.


Ma a chi la vogliono dare a bere ? Si parla di "liberalizzazioni" come abolizione delle tariffe minime degli ordini (per evitare la svendita di professionalità...) e poi AL MINISTERO si fanno gli accordi per la fissazione dei "costi minimi", stabiliti dalle stesse associazioni imprenditoriali...
Barzellette italiane.

Appunto, è sbagliata l'"abolizione delle tariffe minime", che svenderà le professionalità, così come l'"abolizione dei costi minimi".

E' appunto la logica che è sbagliata e da sconfiggere.

RR