Economisti: che Style!

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Non avrei mai creduto che gli economisti potessero diventare trendy

L'inserto Style del Corriere della Sera non è il mio tipo di lettura, lo ammetto. Di solito appena prendo il giornale fuori dalla porta il venerdì lo metto tra i giornali vecchi. E così ho fatto anche stamattina, prima di andare in palestra. Ma per fortuna c'è mia moglie che è più attenta di me. Tornato, vedo sul tavolo una rivista patinata con una foto di qualcuno che mi sembra di conoscere. E' Daron Acemoglu. Giro pagina e vedo Luigi Zingales. E poi Susan Athey, Sendhil Mullainathan e Philip Lane. Con Eric Maskin in copertina che ci spiega di vivere nella casa di Einstein, preparare piatti orientali e produrre idee per essere felici. Altro che "scienza triste"! Gli economisti sono diventati trendy.

 

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Commenti

Ci sono 55 commenti

ho notato! Zingales tra l'altro nella foto è un figurino! Con la camcia (?) orientaleggiante!

 

 

E il quadro dietro!

 

Per caso avete visto anche questo?


L'Espresso

28 febbraio 2008

Geronzi deve dimettersi

La regola sulla impresentabilità dei politici condannati va applicata anche ai banchieri

Luigi Zingales

"io chiedo formalmente al presidente della Confindustria Montezemolo, che tanto ha fatto per migliorare l'immagine del nostro Paese, di prendere pubblicamente posizione contro il permanere di un condannato per bancarotta alla presidenza di una delle principali banche di questo Paese. Chiedo inoltre a tutti quelli che operano nel mondo della finanza e dell'impresa, e che soffrono per il danno di immagine che questa situazione comporta, di prendere posizione pubblicamente nei commenti qui sotto"

Finora ho letto solo 5 commenti anonimi. Sarà che in Italia ci hanno abituati ad appelli di altro genere (e ne aveva parlato persino l'Economist):



Il Sole 24 Ore

17 aprile 1997

LETTERA DI 45 IMPRENDITORI

Dai "big" dell'economia solidarieta' a Romiti


Alcuni esponenti del mondo industriale e finanziario, tra i quali Enrico Cuccia, hanno inviato a Cesare Romiti un attestato di solidarieta' che conferma le dichiarazioni di Confindustria e di molti imprenditori a proposito della sentenza del Tribunale di Torino che ha gia' fatto e fara' discutere anche giuristi e politici. Ieri solidarieta' e' stata espressa anche da 5mila dirigenti e quadri riuniti al Lingotto.

Le decisioni del Tribunale di Torino fanno prevedere un seguito certamente non breve all'iter giudiziario gia' da quattro anni in corso a carico di taluni tra i massimi esponenti del maggior gruppo

industriale privato del nostro Paese. Queste decisioni ripropongono per l'ennesima volta il problema dei rapporti tra imprenditoria e politica, rapporti che sono tanto piu' inevitabili quanto maggiori sono le dimensioni delle imprese coinvolte, e debbono essere esposti costantemente a scrutinio per accertarne l'assoluta asetticita'. In pari tempo non si possono perdere di vista le mutate dimensioni delle maggiori aziende e la complessita' crescente delle strutture gestionali per cui in altri Paesi - cominciando dagli Stati Uniti - vale il principio di escludere dal perimetro delle responsabilita' operative i fatti che abbiano una rilevanza assolutamente marginale rispetto alle dimensioni dei conti delle imprese, quasi a ripetere il vecchio adagio: "de minimis non curat praetor".


[ndr.: questo presunto "principio" delle soglie, detto anche della "modica quantità", rispolverato in Italia nel 2002, in occasione delle modifiche alla legge sul falso in bilancio, é stato però smentito dalla SEC ]


La magistratura italiana ritiene opportuno di seguire criteri rigoristici, anche se essi possono portare a riflessi negativi, essi si' sproporzionati all'importanza dei fatti sulla vita delle imprese e sulla serenita' della loro conduzione. I sottoscritti, che sanno l'impegno personale, la dirittura morale e l'ortodossia di comportamento che hanno sempre caratterizzato l'attivita' di Cesare Romiti, vogliono in questa

occasione esprimergli tutta la loro stima e la loro piena solidarieta', convinti che le sue doti personali e di carattere gli consentiranno di portare avanti il proprio lavoro, dando a questo episodio il peso che esso effettivamente merita.

Piero Antinori, Tito Bastianello, Ugo Beretta, Antoine Bernheim, Roberto Bertazzoni, Enrico Bondi, Silvano Boroli, Mario Carraro, Giancarlo Cerutti, Francesco Cingano, Paolo Clerici, Giuseppe Codrino, Gaetano Cortesi, Umberto Cravetto, Enrico Cuccia, Antonio D'Amico, Diego Della Valle, Ennio Doris, Alberto Folonari, Peppino Fumagalli, Roberto Gavazzi, Giuseppe Gazzoni, Gianfranco Gutty, Luigi Lucchini, Achille Maramotti, Vincenzo Maranghi, Filippo Marazzi, Alfio Marchini, Vittorio Merloni, Majani Mezzadri, Romano Minozzi, Leonardo Mondadori, Letizia Moratti, Giannola Nonino, Umberto Nordio, Sergio Orlandi, Alberto Pecci, Sergio Pininfarina, Antonio Ratti, Marida Recchi, Walter Ricchetti, Andrea Riffeser Monti, Lucio Rondelli, Gianmario Rossignolo, Gianfranco Zoppas.



Il Sole 24 Ore

17 aprile 1997

Altre lettere di imprenditori

Il Pm replica: "Applicato il diritto"

Caso Romiti, messaggi di solidarieta'

ROMA - Ha suscitato molti commenti la lettera pubblicata ieri dal Sole-24 Ore, nella quale alcuni fra i massimi esponenti del mondo industriale e finanziario italiano hanno espresso la loro solidarieta' al presidente della Fiat, Cesare Romiti, condannato a un anno e mezzo di carcere dal Tribunale di Torino con le accuse di falso in bilancio, finanziamento illecito ai partiti e frode fiscale. Al documento, firmato fra gli altri da Enrico Cuccia e dai tre ex presidenti di Confindustria Luigi Lucchini, Vittorio Merloni e Sergio Pininfarina (ai quali va aggiunto il nome di Aldo Braghetti Peretti, omesso ieri per errore) ha replicato in un'intervista a un'emittente privata radiofonica milanese il Pm di Torino Marcello Maddalena. "Noi abbiamo applicato la legge - ha sostenuto il magistrato -, abbiamo dato una nostra interpretazione e il giudice ci ha dato ragione. Se trovano che questo non va bene, cambino la legge. Noi non possiamo fare altro che applicarla". A Romiti era giunta anche la solidarieta' dei cinquemila dirigenti della Fiat, che hanno organizzato mercoledi' pomeriggio un'assemblea straordinaria al Lingotto. Secondo Innocenzo Cipolletta, direttore generale di Confindustria, questa manifestazione "testimonia l'attaccamento nei confronti di una persona che e' riuscita a portare avanti la piu' grande azienda italiana: e' un atto di stima dovuto e importante". Al Sole-24 Ore sono arrivate ieri altre testimonianze di adesione alla lettera degli imprenditori. Questi i nomi dei firmatari: Carlo Alecci, Giuseppina Arduino, Rocco Basile, Gianfranco Bellezza, Alberto Beretta, Sergio Cassano, Giancarlo Cavalli, Walter Ceresa, Francesco Cimminelli, Paolo Ferro, Carlo Alberto Jura, L. Lauciello, Mario Magnetto, Pietro Marocco, Severino Mennella, Davide de Bernardo, Giuseppe Minardi, Paolo Molinar, Gerolamo Orecchia, Giovanni Ozello, Domenico Pavia, Pietro Passone, Alessandro Pellion di Persano, Damiano Russo, Roberto Stola, Luigi Tessera, Giorgio Vuillermoz.

 

 

Ma Francesco Cimminelli è il nostro (del Toro) ex-presidente? Quello cha ha fatto fallire il Toro tre anni fa? Quello che voleva vendere i nostri trofei? Spero sia un omonimo (ma non lo credo).

 

Romiti? Cesare Romiti? Non ha la sua ditta qualcosa a che fare con il problema dell'immondizia della Campania? O mi sbaglio?

 

beh, meglio per noi aspiranti tali. :)

 

Talmente trendy che mettono capolista una laureata in scienze politiche, spacciandola per "giovane economista"...

www.theye.it

 

Della dott.ssa Madia abbiamo già abbondantemente parlato in altri post. In effetti lei sta facendo un PhD in Economia. Ma il punto resta. Spesso si vedono in televisione improbabili personaggi definiti come "economisti". Mi ricordo che alcuni anni fa Gianni Mura su Repubblica si lamentava del fatto che ormai tutti si autodefinissero giornalisti. E diceva: "Avanti, c'è posto per tutti. Ma almeno non spingete". Credo che gli economisti possano fare propria l'esortazione di Gianni Mura.

 

La Sig.ra Madia, con o senza PhD ha un compito centrale nella strategia del partito democratico. Essendo essa un'impiegata della RAI deve difendere gli interessi della mafia di Petroni e Petruccioli.

Se si fregia o fregiera' del titolo di economista indica il prestigio della professione, sarei stupefatto se un economista liberale dovesse anche suggerire che "economista" sia un termine DOC, come notaio secondo l'ordine dei notai, medico secondo l'ordine die medici, e architetto secondo l'ordine degli architetti.

Non sto a scrivere cosa pensa il sottoscritto su alcuni figuri che si aggirano sulla stampa fregiantesi del titolo di filosofo (di buono ci sta che i filosofi hanno la passione di affermare che, con poco sforzo, si puo' capire tutto quel che ci sta da capire della filosofia da profani. Il sottoscritto e' del parere opposto.)

 

 

Ovviamente no, palma. Infatti faccio mia l'esortazione di Gianni Mura e dico che c'è posto per tutti.

 

Quello che a giudizio di molti fu il migliore architetto in Italia nel 20mo secolo (Carlo Scarpa) fu processato per essersi detto architetto. Non fece mai esami di ammissione all'ordine degli architetti.

La sua difesa, alla corte, fu che Palladio non era iscritto. 

 

La mia opinione è che, a parte il titolo (per radio24 è addirittura ricercatrice), il problema di Marianna - che secondo me legge nFA ed ha anche commentato un post - siano le agghiaccianti opinioni che ha espresso tra radio, rete (sito del PD) e interviste al Corriere!

 

 

Nella frenetica battaglia di chi è più dotato di stile, per il momento vincono i politici.

Consiglio a tutti la visione delle immagini di Sarubbi, candidato democratico, su excite.it

Non vi è dubbio alcuno che VW, che mente sapendo di mentolo, abbia una sopraffina visione estetica e, nell'atroce dilemma di quanti voti prenderà tra le monache di clausura di Camaldoli, abbia inserito il più bel cattolico in circolazione nella sua lista.

 

 

nel caso che vi sia sfuggito, consiglio la lettura della lista delle persone candidate dal partito democratico ( trentino alto adige). Ordine di lista per la camera dei deputati. Il numero 8 e' una donna. Essendo io amante degli animali, vorrei almeno in Lucania che venga candidata una giraffa, evidentemente il nome non e' interessante: VW chiamera' al telefono qualcuna delle sue collaboratrici.

Il documento e' impressionante e pubblicato da repubblica.it, in pdf

ma lo vedete anche da qui

 

 

http://www.corriere.it/politica/08_marzo_03/lista_camera_e12b92de-e969-11dc-9255-0003ba99c667.shtml

 

 

 

 

 

Palma, se ti accontenti in Sicilia al Senato candidano tal Garaffa. Non è proprio una giraffa, ma insomma ci siamo quasi...

Una curiosità. Se guardate le liste dei candidati al Senato pubblicate da Repubblica, vedrete lo scarabocchio a fianco dei primi 8 nomi nella regione Sicilia. Questi sono quelli che verranno eletti, i conti sono gli stessi che ho fatto io sulla base dei dati 2006. Sullo stesso punto, guardate il Piemonte. Ci sono solo 8 nomi, in una regione in cui ci sono 22 senatori e il premio di maggioranza è 13. Con i voti del 2006 il PD prenderebbe 7 senatori, quindi hanno voluto star un po' larghi. Ma la verità è che non si aspettano grossi cambiamenti e in particolare si aspettano di perdere il Piemonte, come successe nel 2006.

Una domanda a chi è più addentro di me: il Cusumano che appare in decima posizione in Sicilia, e quindi destinato alla non rielezione a meno di stravolgimenti, è lo stesso che si è beccato gli sputi in Parlamento per aver osato tradire Mastella? E, a proposito, avete visto che ha combinato oggi l'irato sputatore nonché fedelissimo mastelliano? Direi che a questo punto dovrebbe provare a sputare controvento...

 

 

 

Crisafulli fa parte del consiglio di amministrazione di una università celeberrima: L'Università Kore di Enna, anche nota con la siglaUKE, è un'università pubblica non statale istituita con decreto ministeriale 284/2004 con la denominazione di Libera università non statale degli studi della Sicilia centrale Kore con sede in Enna. Ha sede nella Cittadella Universitaria di Enna Bassa, inaugurata nel 1998.

Vi posso solo invitare a usare i clicks e vedere che livello di conquista accademica, di risultato scientifico ha luogo in Enna Bassa. Confesso di non aver mai saputo che Enna dividasi in bassa e alta.

E' affatto evidente che le affermazioni di Boldrin ed altri sono affermazioni dettate da spirito di destra, contro gli interessi profondi del paese.

Veltroni ha gia' garantito che si schiera per la difesa di indagati, rinviati a giudizio, contro le pretese di una magistratura che insiste nell'applicare le leggi. Giustamente ha sottolineato che si occupera' della castrazione chimica dei pedofili e non delle organizzazioni criminali che sostengono la sua organizzazione. Come ripete da tempo: "si puo' fare."

 

Le promesse in merito sono consistenti con la difesa di A. Bassolino, rinviato a giudizio. Simile in spirito la promessa di evitare di avere un guardasigilli che si occupi dell'applicazione della legge.

Tale promessa venne fatta da tale Bettini, celebre per le sue "comparsate" su www.dagospia.com. La promessa è che, semmai "fusse che fusse" il partito democratico vincesse, non verrà mai fatto ministro Antonio di Pietro, che ha tutti i difetti, non usa il congiuntivo, va a caccia, ed è brutto. Come se non bastasse ha anche fatto il magistrato e propone di non ammettere in parlamento indagati, giudicati, sentenziati e così via. Gli anglosassoni hanno un modo di dire "just in case". A Venezia si usava "fatalità..." fatalità Crisafulli venga eletto non vorremmo davvero che arruffapopolo, maleducati e cialtroni come chi scrive du Nfa (vedasi le acute disanime del professor Magris) e peggio, di magistrati, tendano a metter in dubbio la volontà del popolo????

Tale Bettini, autore di un libro decisivo, -- non a caso titolato "A chiare lettere", edito da Ponte Sisto, che trovate presentato da filosofi, giornalisti, e senatori nel seguente link

 

 

Allora dev'essere Vladimiro detto Mirello Crisafulli, detto anche "CAPPEDDAZZO". Insomma questo qui (le notizie sono estratte da "I complici - Tutti gli uomini di Bernardo Provenzano da Corleone al Parlamento" (Fazi Editore) di Peter Gomez e Lirio Abbate).

Hanno anche lanciato una petizione perché non venisse candidato: si é visto con quanto successo.

Invece non candidano Lumia: che vergogna! Vedi:

"Ma è l'esclusione di Giuseppe Lumia a fare più rumore. Il vicepresidente della commissione Antimafia non ha ottenuto la deroga. Adesso incassa la solidarietà piena della Confindustria siciliana, dei movimenti siciliani anticriminalità. Ma le sue considerazioni sono comunque amarissime. Come il liquore servito al Botteghino. "Legalità e sviluppo non sono presenti nelle liste siciliane del Pd - osserva Lumia - basta leggerle. Io vedo il nome di Crisafulli, per esempio. Insomma, la lotta alla mafia non è una priorità del Pd e il rinnovamento in Sicilia non esiste". Lumia spiega che la Sicilia è stata trattata come terra di conquista dai paracadutati di Roma, è convinto che da oggi "gli imprenditori che fanno la battaglia contro il pizzo sono più soli". A questo punto, il leader antimafia ha tutte le caratteristiche per passare con Antonio Di Pietro. Lui non lo esclude e risponde: "Vediamo"". 

 

<em>Concorso in abuso d'ufficio
Rinviato a giudizio Crisafulli (Pd)<em>

<em>Il senatore avrebbe chiesto e ottenuto la pavimentazione, a spese della Provincia di Enna, di una strada comunale che porta alla sua villa<em>


Vladimiro Crisafulli, senatore del Partito democratico, è stato rinviato a giudizio per concorso in abuso d'ufficio. Secondo l'accusa, Crisafulli avrebbe chiesto e ottenuto la pavimentazione, a spese della Provincia di Enna, di una strada comunale, a Enna Bassa, che porta alla sua villa. Insieme a Crisafulli sono stati rinviati a giudizio, un funzionario della Provincia, Mario Scinardi, il caposquadra Marcello Catalfo e il titolare della ditta che realizzò i lavori, Carmelo Sultano di Gela.
Il reato di concorso in abuso d'ufficio viene contestato anche ai due dipendenti della Provincia e al titolare della ditta. L'inchiesta s' stata condotta dal pm Marcello Cozzolino.

Per diversi mesi, i carabinieri del reparto operativo hanno tenuto sotto controllo la zona dove vive Crisafulli, che sarebbe stato ripreso da una fotocamera mentre dall'esterno del balcone di casa propria avrebbe osservato l'andamento dei lavori. Il rinvio a giudizio del senatore del Pd Crisafulli è stato disposto dal gup David Salvucci. Il processo si aprirà il primo dicembre di fronte al tribunale collegiale presieduto da Elisabetta Mazza.

 

 

Efficacemente Pierluigi Ciocca ha scritto: "Si può essere economisti in molti modi. Nel gran libro dell'economia c'è di tutto: gli astratti e i concreti, gli statici ed i dinamici, i generalisti e gli specialisti, i giganti ed i ripetitori, le idee nuove e gli algoritmi nuovi con cui vengono riproposte le idee vecchie". Vorrei chiedere agli economisti ed agli aspiranti tali che scrivono e che partecipano ai dibattiti su nFA cosa secondo loro deve essere contenuto nel gran libro dell'economia. Insomma cosa deve esserci nella scatola degli attrezzi di un buon economista. Di sicuro non il modello superfisso.      

 

Forse arrivo per ultimo e non dico nulla di nuovo, ma tutto quello che c'è da sapere sull'economista Madia (e i suoi santi in paradiso) lo dice lei stessa candidamente in un'intervista:

A proposito: quella che lei presenta come una battuta (quando scrisse nel curriculum "tesi di laurea con lode prevista per la data X") in realtà non fa ridere, ma in compenso è una buona illustrazione di come funziona l'università italiana, dalla discussione della tesi al concorso per l'ordinariato: tutti i giudizi di merito sono concordati già prima che vengano espressi.

This is, and I am not kidding, a pretty smart remark.

Credo che, se ha ragione il lorenzo, forse valga la pena inviare un messaggio alla fanciulla. After Duke, per stasera è tardi abbastanza.

 

 

L'ultima frase di Artemio è una vera esagerazione. Io non ho MAI visto nulla di concordato prima nè nelle tesi di laurea nè nei pochi concorsi in cui sono stato commissario. E non credo di essere l'unico, anzi. 

 

 

Caro Artemio ho un amico che frequenta il dottorato a Lucca e mi ha riferito che la Marianna è da mesi che è sparita dalla circolazione. Ultime sue notizie. Ieri è scesa in campo in sua difesa l'autrice della "Lunga vita di Marianna Ucria": "io difendo tutte le Marianne scelte da Walter"; vedo che gli sponsor in campo aumentano:

http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=HD821

Lei da parte sua oggi si lamenta "di essere stata crocifissa":

http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=HDNIT

  

 

 

Mentre il celebrato blog di destra (questo) si accanisce sul nulla ben vestito della Sig.ra Madia, la n'drangheta detta "RAI" si e' impaurita e pensa che potrebbe persino vincere Berlusconi.

Come sempre la saggia a lungimirante cupola dell'roganizzazione di Petroni e Petruccioli ha piazzato due figli di dipendenti, un complice, una dipendente (ho perso il conto cercandoli) in prima fila nelle file della sinistra che ama lo stato, lo statalismo, il servizio del pubblico (genitivo soggettivo: il pubblico deve servire pagando lo stipendio di individui dal profilo morale e intellettuale di Baudo, Chiambretti, Minoli, e Sacca'.)

Il panico produsse la novita': accertata la presenza di fascisti puri e duri per il mantenimento dell'URAR, si garantisce anche la presenza di giornaliste nelle liste, nel caso vi siano dubbi che l'orgia del potere di Petroni e Petruccioli sia al tramonto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ad evitare le tradizionali accuse di "oscurita" dell'espressione. risulta che la Sig.ra De Feo sia pagata dalla RAI, come la Sig.ra Madia, mentre sia il Sig. Veltroni che la Sig.ra Melandri sono prole dell'azienda.  Il Sig. Gentiloni trama da tempo per evitare che 16,000 (circa) persone pagate dalla RAI vengano a soffrire i patimenti che Michele Boldrin descrive nell'orrore economico.  

 

 

segnalo un'analisi del brain drain di ricercatori israeliani verso gli usa, da cui credo si potrebbe trarre qualche ispirazione per analizzare il caso italiano. Una prima parte è discussa qui. I documenti originali sono linkati in fondo alla pagina.

 

PATTEGGIAMENTO. Questa mattina il gup di Bologna, Bruno Perla, ha accolto l'intesa di patteggiamento per una pena di un anno, 7 mesi e 10 giorni depositata dai legali dell'ex sindaco con l'assenso del pm Morena Plazzi. Con questa condanna, essendo inferiore ai 3 anni, Delbono non rischia la sanzione dell'interdizione dai pubblici uffici, che invece lo avrebbe obbligato a lasciare l'incarico di professore che tuttora ricopre all'università di Bologna. 

 

 

 

La notizia qui riportata, per una volta, non si riferisce all'ossessione bolscevica dei magistrati italiani, ma ad un fatto sia accertato in sede investigativa, sia ammesso dalla persona accusata. 

Visto che tanto can can si ode su morale e vita pubblica, vorrei solo rimarcar sia pur sommessamente che mentre sul piano penale, il dispositivo della sentenza non obbliga alle dimissioni dalla professione universitaria, al sottoscritto pare che l'universita' (di Bologna nel caso) ben si comporterebbe ad espellere l'economista di cui sopra per evidente indegnita'.

Delle sue scelte private si potra' discutere, assentire e dissentire. Mi sembra poco probo per un'istituzione aver a stipendio un criminale condannato e non proprio per reati di opinione (meglio non evocare Antonii varii, da Gramsci a Negri, i reati non sono reati politici nemmeno da lontano, sono i reati di chi approfitta delle tasse per farsi affari suoi, che sono - senza dubbio--  AFFARI suoi e che quindi se li paghi.

Attendo una voce dall'Emilia che mi dica che il senato accademico lo butto' fuori.

Siamo sicuri che, se l'università lo espelle, un tribunale non lo reintegra? Non sarebbe il primo esempio di vischiosità del nostro sistema!

Ma non scherzare, quel vostro "collega" (si', sono un bastardo) e' coautore con Zamagni del libro  plagiato nel 1997 e come ricompensa ce lo hanno inflitto come sindaco. La reazione al suo patteggiamento e' stata questa. La cosa piu' bella e' che da dicembre gira per le sedi del partito un dossier che e' finito anche in Procura su presunti pasticci fatti dall'ultimo oratore e dal suo braccio destro. E te vuoi che buttino fuori Del Bono dall'Universita', solo perche' lo impone il codice etico, col rettore che e' il piu' fedele alla linea? Ma dai! Ma dove vivi, in Africa?