Evasori fiscali italiani all'estero

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Lo so, e' una cattiveria ed e' pure vecchia di una settimana. Ma ha troppo valore simbolico per passarla inosservata.

Ci informa il New York Times che Giuseppe Cipriani, e papà Arrigo, hanno riconosciuto le loro responsabilità penali in un caso di frode fiscale ed evasione, sono stati condannati a pagare 10 milioni di dollari tra multe ed arretrati e rischiano pure di beccarsi qualche mesetto di prigione. Tutto questo a NY, ovviamente, non a Roma o Venezia.

Insomma, anche gli imprenditori intellettualoni, jet-setters e di sinistra evadono e lo fanno alla grande! Guarda un po' che sorpresa ...

VV, prendi due appunti, da sotto l'ombrellone di Sabaudia o Capalbio che sia ...

1) La lotta all'evasione fiscale si fa così, con le sentenze di condanna non con i proclami populistici.

2) Quando hai un attimo, qualche buongustaio incorruttibile a Calle Vallaresso ce l'avresti mica da mandare? Che sia buongustaio serve, così non perde tempo con il cibo pacchiano che servono e si fa mostrare i conti. No, perchè se tanto mi dá tanto ... 

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Commenti

Ci sono 37 commenti

E di Valentino Rossi , vogliamo parlarne?

Ho letto. Ma la cosa piu' divertente e' il commento di Cipriani. Si e' scusato dicendo che e' stata una svista dei suoi innumerevoli avvocati che non l'hanno avvertito del cambio di legge di qualche anno fa.

Mi piacerebbe sapere il commento di Cipriani se fosse accaduto in Italia... voi cosa dite?... Sarebbe stato lo stesso?...

Di Valentino Rossi invece non mi meraviglio: e' un giochetto quello della residenza all'estero (Monaco, Londra...) che gli sportivi (e non solo) fanno da anni. Spero che non cada di stile in polemiche innoportune ma stia solo zitto e paghi... gli e' andata male, ricorso permettendo.

 

p.s. per Michele Boldrin: mi chiedevi del ponte di Calatrava... No so se hai seguito, ma finalmente hanno portato i tronconi principali a venezia e dovrebbero incominciare a montarlo. Per fine anno dovrebbe essere pronto... FINALMENTE...

Adesso stanno facendo un sondaggio per il nome al ponte (anche se tutti lo chiamo ponte di Calatrava...), divertenti sono alcuni commenti (vedi link: nuovavenezia.repubblica.it/dettaglio/Sfila-larcata-ed-e-subito-show/1351229

Di Valentino Rossi invece non mi meraviglio: e' un giochetto quello

della residenza all'estero (Monaco, Londra...) che gli sportivi (e non

solo) fanno da anni. Spero che non cada di stile in polemiche

innoportune ma stia solo zitto e paghi... gli e' andata male, ricorso

permettendo.

In realta' il suo errore principale e' stato non spostarsi in UK per davvero. Chi glielo ha fatto fare di conservare legami con un paese cosi' pronto a spendere e a tassare come il Belpaese?

Ma è colpa dell'avvocato, che lo aveva mal consigliato!! Il giornalista allora gli chiede se ha intenzione di fargli causa (all'avvocato), e Cipriani risponde che, purtroppo, non si può andar contro una lobby così potente!

Comunque non è di sinistra. Alle ultime elezioni si è candidato per la Lega.

 

Che sia colpa degli avvocati/commercialisti secondo me è ovvio. Immaginiamo la scena: Cipriani e Valentino, oberati di tasse e davanti a un sistema di tassazione abbastanza complesso per non dire impossibile da capire, chiedono ai loro rispettivi avvocati/commercialisti: "Caro, come faccio a pagare meno tasse?". E quello: "No problem, ghe pensi mi!".

La domanda allora è: è giusto cercare di pagare meno tasse? Qual è il limite oltre il quale si passa dalla semplice elusione all'evasione fiscale?

Davvero? Che si e' candidato per la Lega, voglio dire. Ai tempi miei era dichiaratamente amico del PCI.

Secondo me "colpirne uno per educarne cento" qui non funziona.

Mi spiego. Qui è raccontato come gli investigatori hanno "beccato" Valentino Rossi: appostamenti, viaggi a Londra, studi sulle dimensioni del suo appartamento, etc. Se io fossi un piccolo elusore/evasore penserei che mai e poi mai gli 007 dell'agenzia delle entrate mi troveranno, perchè spendono tempo e denari infiniti a cercare i grandi elusori/evasori.

Ma allora cosa funziona meglio, in termini di raccolta e di disincentivi all'elusione/evasione? Controlli sui piccoli o sui grandi? La mia intuizione è che per i piccoli una riduzione delle tasse e una semplificazione tributaria sarebbero sufficienti, per i grandi invece i controlli sarebbero assolutamente necessari.  

Ho caldo, lavoro ed e' domenica.

Comunque sono sbalzato sulla sedia vedendo che i Monopoli di Stato sarebbero i piu' grandi evasori della storia d'Italia...secondo il post sul blog di Beppe Grillo "bische di stato".

Non sono riuscito a trovare la relazione della commissione di inchiesta online. Quella che ho trovato linkata dal sito web del secolo XIX ha i fonts sputtan..ti in pdf. Qualcuno ha altri link dove si possono trovare informazioni al riguardo?

Se vero, altro che VR o Cipriani...98 miliardi di euro...

Fa caldo (112 F = 43 C a St Louis ...), ma almeno l'aria condizionata funziona quindi si sta tra casa ed ufficio. Di conseuguenza, si finisce in web ...

Gli evasori non sembrano essere i Monopoli, ma le societa' a cui i Monopoli concedono le varie licenze e gestioni del gioco d'azzardo. 

Ecco il testo della lettera, nel caso altri abbiano problemi con le fonti. L'articolo sul Secolo XIX e' un po' troppo lungo per il tempo che ho a disposizione oggi pomeriggio. Tu ci capisci qualcosa? E' un'accusa credibile? Il titolo e' pesantissimo, devo dire, e le accuse contenute nella lettera pure. Oltre che al signor Tino, le domande andrebbero fatte a VV, se fondate. O no?

 

Gentile dottor Giorgio Tino,

ci piacerebbe porgerle queste domande a voce, ma parlarLe sembra essere impossibile. Da mesi La cerchiamo inutilmente, cominciamo quasi a dubitare che Lei esista davvero. E dire che Lei avrebbe interesse a rispondere (oltre che il dovere). Secondo il rapporto di una commissione di inchiesta parlamentare e secondo gli uomini della Guardia di Finanza infatti, tra imposte non pagate e multe non riscosse le società concessionarie delle slot machine devono allo Stato 98 miliardi di euro (sì, proprio miliardi, quelli con nove zero, per capirci). Sarebbe una delle più grandi evasioni
della storia d’Italia.

Secondo la commissione e gli investigatori, questo tesoro – che equivale a tre manovre finanziarie costate lacrime e sangue ai contribuenti – sarebbe stato in sostanza regalato alle società che gestiscono il gioco d’azzardo legalizzato. Di più: nei consigli di amministrazione di alcune di queste società siedono uomini appartenenti a famiglie legate alla Mafia. Insomma, lo Stato italiano invece di combattere Cosa Nostra le avrebbe regalato decine di miliardi di euro. Con quel denaro si potrebbero costruire metropolitane in tutte le principali città d’Italia. Si potrebbero comprare 1.000 Canadair per spegnere gli incendi. Potremmo ammodernare cinquecento ospedali oppure organizzare quattro olimpiadi. Si potrebbero realizzare impianti fotovoltaici capaci di fornire energia elettrica a milioni di persone oppure si potrebbe costruire la migliore rete di ferroviaria del mondo.

Da mesi noi abbiamo riportato sul nostro giornale, Il Secolo XIX, i risultati dell’indagine. Decine di pagine di cronaca che non sono mai state smentite. Secondo la commissione d’inchiesta, i Monopoli di Stato hanno gravi responsabilità nella vicenda. Non solo: la Corte dei Conti ha chiesto alle società concessionarie di pagare decine di miliardi di euro per il risarcimento del danno ingiusto patito dallo Stato. E nei Suoi confronti, signor Tino, i magistrati hanno aperto un procedimento per chiedere il pagamento di 1,2 miliardi di euro di danni. Ma Lei che cosa fa? Tace e rimane al suo posto, come tutti i responsabili dei Monopoli, dalla dottoressa Barbarito alla dottoressa Alemanno (sorella dell’ex ministro di Alleanza Nazionale). E, cosa ancora più incredibile, tace il vice-ministro dell’Economia, Vincenzo Visco (che da mesi ha ricevuto il rapporto della commissione di inchiesta), da cui Lei dipende.

Ma noi proviamo a porLe ancora una volta alcune domande:
- Come mai nell’agosto scorso il Governo Prodi ha deciso di confermare la Sua nomina al vertice dei Monopoli di Stato nonostante che, appena un mese prima, Lei fosse stato indagato dai magistrati di Potenza nell’inchiesta sul gioco d’azzardo?
- E’ vero, come risulterebbe dalle intercettazioni telefoniche, che alcuni membri della Sua famiglia avrebbero ricevuto viaggi in regalo da importanti compagnie produttrici di tabacco?
- Perché, nonostante Lei fosse al vertice dei Monopoli di Stato, sedeva anche nel consiglio di amministrazione di una delle più importanti multinazionali di distribuzione dei tabacchi?
- Ma soprattutto: può spiegarci per filo e per segno che fine hanno fatto quei 98 miliardi di euro che secondo la Finanza sono stati sottratti alle casse dello Stato? E può dirci perché i Monopoli, come sostengono gli investigatori, non hanno chiesto il pagamento di nemmeno un euro di multa?

Finora Lei non ci ha mai voluto rispondere. Forse conta sul sostegno del mondo politico. Del resto la Sua poltrona è una delle più ambite d’Italia. Pochi lo sanno, ma i Monopoli gestiscono il commercio del tabacco e del gioco d’azzardo legalizzato. Insomma, un tesoro, su cui i partiti si sono lanciati da anni: An ha suoi rappresentanti proprio nei consigli di amministrazione delle società concessionarie delle slot machine, mentre le federazioni dei Ds sono proprietarie di molte sale Bingo.

Così Lei può permettersi di tacere. Ma chissà che cosa farebbe se a ripeterLe queste domande fossero decine di migliaia di visitatori di questo blog (l’indirizzo dell’ufficio stampa è ufficiostampa@aams.it )?


Marco Menduni
Ferruccio Sansa
Giornalisti del Secolo XIX

it smells like fish...

Ho trovato una interrogazione parlamentare al riguardo fatta al ministro dell'economia e delle finanze. Quindi a vv indirettamente.

Interrogazioni a risposta scritta:

 

LONGHI, BARATELLA, BEZZI, FERDINANDO BENITO PIGNATARO, MADERLONI, GRILLINI e ROTONDO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
su Il Secolo XIX del 31 maggio 2007 è apparso l'articolo a firma Marco Menduni e Ferruccio Sansa dal titolo «Videopoker: l'ombra di cosa nostra dietro il buco da 90 miliardi»;
dall'articolo risulta che per anni le società concessionarie di videopoker e giochi vari non hanno pagato imposte e multe

 

 

dovute e che gran parte di questo denaro è finito nelle tasche della criminalità organizzata;
su questo scandalo indagano la finanza, la Procura della Corte dei conti di Roma e diverse altre Procure;
una

delle società concessionarie, la Atlantis World Group of Companies,

avrebbe stipato quasi ventisette mila apparecchi video dotati di nulla

osta ma non collegati alla rete telematica di controllo, in un

magazzino come prevede la legge, ma il magazzino non era altro che un

piccolo bar dove evidentemente non potevano essere stipati i ventisette

mila apparecchi video e pertanto questi apparecchi funzionavano in

altri siti;
il rappresentante in Italia di Atlantis è tale Amedeo Laboccetta, esponente storico di Alleanza Nazionale a Napoli;
in una intercettazione telefonica della primavera 2005, Laboccetta parlava con un importante esponente di quel partito;
il

pubblico ministero di Potenza, nella richiesta di arresto nei confronti

di Vittorio Emanuele di Savoia ipotizzò una sorta di baratto con

Giorgio Tino, direttore dell'agenzia dei Monopoli di Stato, proprio il

soggetto che avrebbe l'obbligo di vigilare sui giochi d'azzardo;
secondo

la ricostruzione del magistrato, i termini del baratto consistevano da

un lato nell'evitare la revoca della concessione per Atlantis World e,

dall'altro, in cambio, il sostegno alla scelta di Tino al vertice dei

Monopoli di Stato;
il dirigente fu nominato dall'ex Ministro Giulio Tremonti;
il dirigente è stato confermato dal centrosinistra nonostante l'indagine di Potenza;
Atlantis è la concessionaria leader del mercato e ha come base le Antille;
tra

i soci di maggior peso ci sarebbe Francesco Corallo, figlio del

pregiudicato Gaetano, condannato per associazione a delinquere e che

nel passato aveva avuto rapporti con il boss della mafia catanese Nitto

Santapaola -:
di quali elementi disponga sui fatti riportati in premessa;
se il Ministro non ritenga doveroso rimuovere i vertici dell'Agenzia dei Monopoli di Stato.
(4-03899)