Le favole dei politici italiani

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Approfittando del ritardo storico di alfabetizzazione degli italiani e della faziosa incompetenza dei mezzi di comunicazione, i politici italiani raccontano delle vere e proprie favole che non hanno alcun riscontro con la realtà. Inizio a raccogliere le favole più manifestamente inconsistenti e assieme più diffuse, persistenti e rilevanti per l'economia e la politica italiane.

Gli altri paesi crescono più dell'Italia perché la loro economia è drogata

Una delle favole più irritanti ha avuto una rapidissima diffusione negli ultimi anni (soprattutto con l'arrivo della crisi mondiale) e si può riassumere nella seguente affermazione:

"Gli altri Stati, particolarmente Irlanda, Spagna, ma anche USA e UK, hanno avuto una crescita economica nettamente maggiore dell'Italia perché la loro economia è drogata da bolle finanziarie e immobiliari, mentre l'economia italiana ha una maggiore quota di produzione manifatturiera ed è più solida."

Questa tesi viene associata dai suoi fautori con alcuni corollari che ne sarebbero la ovvia conseguenza:

  1. L'Italia soffrirà (o avrebbe sofferto, alla data di oggi) meno degli altri paesi la recente crisi economica mondiale.
  2. L'Italia uscirà dalla recente crisi economica mondiale prima e meglio degli altr paesi.

La favola e i suoi corollari vengono raccontati per spiegare al popolo come mai la crescita economica media dell'economia italiana negli ultimi 15-20 anni sia tra le più misere di tutti i Paesi OCSE (vedi ad es. http://seekingalpha.com/article/112293-a-comparison-of-oecd-countries). Se la tesi è compatibile con i dati - nel senso che è una possibile, per quanto implausibile, spiegazione fornita dopo che gli eventi si sono verificati - lo stesso non vale per i corollari. Essi sono stati formulati come "predizioni" e sono quindi testabili.

Il primo corollario è ampiamente falsificato dai dati.  Il PIL pro-capite italiano ha sofferto della crisi in misura superiore o comparabile a quella di tutti gli altri paesi OCSE, in particolare in misura maggiore della media di Francia e Germania (vedi Lo stato dell' unione italiana e Andamento del PIL italiano negli anni 1995-2009).

Il secondo corollario (la cui erroneità era stataprevista) viene quotidianamente smentito dai dati disponibili e dalle previsioni internazionali, come documenta sistematicamente Mario Seminerio che ha scritto, nel tempo, un'intera serie di articoli sul tema. La 17a puntata è uscita ieri: Ma noi ne usciremo meglio di altri – 17.

Sconfitti miseramente dalla realtà i primi due corollari noto (con una certa irritazione) che il ministro Brunetta ne propone un terzo in un'intervista su Repubblica dell'11 aprile 2011:

  • Intervistatore: "Intanto la nostra crescita resta tra le più basse d'Europa."
    R. Brunetta: "È vero, ma molti paesi avanzano grazie a una finanza malata che noi non abbiamo".

Insomma la favola continua, in una versione aggiornata che ora non spiega solo perchè l'Italia è cresciuta meno degli altri paesi negli ultimi 15-20 anni, ma anche perchè è stato sconfessato dalla realtà il corollario n.2 ("ne usciremo prima e meglio degli altri"). Tuttavia, mentre la versione 1.0 della favola offriva ai sudditi la speranza di una luce alla fine del tunnel (soffriremo la crisi meno degli altri, e ne usciremo prima e meglio degli altri), la versione 2.0 sposta in un futuro indefinito e lontano la resa dei conti, anticipando ai sudditi crescita economica inferiore (e misera) senza apparente fine, anche dopo la crisi economica mondiale più grave dal 1929, che avrebbe dovuto far giustizia di tutte le droghe finanziarie e immobiliari del mondo. Evidentemente Renato Brunetta ritiene che la crescita prepotente della manifattura tedesca sia dovuta alla "finanza malata" ...

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Commenti

Ci sono 69 commenti

Mi sembra un'ottima iniziativa, magari da raccogliere in una apposita sezione del sito. Molto bene!

che il ministro Brunetta ne propone un terzo in un'intervista su Repubblica dell'11 aprile 2011:

 

Brunetta chi?

Questo? Ed osa ancora disquisire di crescita?

La perla che segue non è stata ancora rettifcata o rimossa dal Sito del Ministero di Brunetta. QUI

"l'Italia non va bene sta crescendo a 0, cioè non cresce; ma crescere a 0 vuol dire che si sta crescendo come l'anno scorso che è stato un anno buono, con crescita all'1,8%".

 

da non crederci

 

"l'Italia non va bene sta crescendo a 0, cioè non cresce; ma crescere a 0 vuol dire che si sta crescendo come l'anno scorso che è stato un anno buono, con crescita all'1,8%".

 

Questa perla mi era sfuggita**. Devo convincere il mio Direttore Commerciale a parlare con questo gigante dell'Economia prima che prepari il piano il prossimi anno :-)

Ma l'omonimo Augias (a cui è stata rilasciata la dichiarazione) non ha detto nulla?

PS

**hai modificato il commento?

Qualche giorno fa è uscito questo World Economic Outlook (4 mega di PDF) del Fondo Montetario Internazionale. Il riassunto dei giornali è stato più o meno questo : 

-ottimo deficit

-dobbiamo fare meno sforzo degli altri (esclusa Germania e Canada) per far tornare il debito al 60%

-l'unico problema è la crescita contenuta del PIL (forse non appare nell'articolo del TGCOM, ma è presente su altri articoli)

Ma non è che queste stime non malvagie per l'Italia, siano basate su dati super ottimistici forniti da Tremonti e il governo italiano?

Ah! Che bello! E' uscito il rapporto semestrale! Lo stavo aspettando!

Grazie per la segnalazione!

Parlano di crescita drogata degli altri..ma noi? Non siamo noi che a furia di spesa pubblica abbiamo fatto crescere (o almeno aiutato non poco) la crescita del nostro paese fino a metà degli anni 90?  Non è un "drogare" anche quello??? 

Non siamo noi che a furia di spesa pubblica abbiamo fatto crescere (o almeno aiutato non poco) la crescita del nostro paese fino a metà degli anni 90?  Non è un "drogare" anche quello??? 

Infatti. Se l'argomento di costoro è che l'eccesso di "debito" droga la crescita si può tranquillamente applicare anche al caso del debito pubblico italiano.

Tra l'altro sembra che ci sia anche una certa coincidenza temporale tra il momento in cui la crescita italiana ha cominciato a divergere negativamente da quella media europea e il momento in cui i governi hanno iniziato a porre qualche limite alla spesa: dalla metà degli anni '90. Naturalmente qs non significa che per ricominciare a crescere come prima basterebbe allentare i cordoni della borsa visto che tale comportamento ci stava portando (e ci porterà se ripreso in futuro) diritti verso il default.

Vero.

In generale è proprio tutto il ragionamento che è un trucco retorico, perchè non si paragonano con la Germania invece che con l'Irlanda? Con la Slovenia invece che con il Portogallo?

La cosa divertente è che sono stati loro stessi ad iniziare questo antipatico confronto con gli altri ("noi ne usciremo meglio").

Un po' per profondo provincialismo, un po' per far risplendere la "bravura" del leader (BS si che è in gamba mica quei comunisti di Obama e Zapatero).

Poi, dopo aver dato dei fessi ai governi di mezza europa con le pezze al culo (cit.) e non astuti e previdenti come noi, qualcuno di loro si stupisce che non siamo stimati all'estero.

Eh sti europei sono strani! Non gli puoi dare degli incompetenti nel momento di difficoltà che subito si offendono!

 

Ragazzi, tutto vero, però perchè non si guardano le partite correnti ed il deficit corrente sul Pil di Irlanda, Spagna (aggiungo Islanda) Usa e UK?

Lasciamo sta gli Usa (che hanno la moneta internazionale) e UK (che ben si difendono), ma gli squilibri con l'estero erano spaventosi (addirittura l'Islanda aveva un -25% e le altre erano all'incirca sul -10%), compravano merci a debito.

Diversa l'area scandinava e tedesca con attivi nelle partite correnti, la Francia in pareggio e l'Italia un po' in perdita (-2% circa).

Insomma, la "tigre irlandese" attraeva capitali per la bassa tassazione da tutto il mondo ed i cittadini irlandesi hanno usufruito di quei prestiti. L'Unione Europea e soprattutto la BCE ha consigliato molte volte, già dalla fine degli anni '90 al governo irlandese di aumentare le imposte e ridurre il tasso d'inflazione ma tutti dicevano "beh l'inflazione c'è perchè c'è una crescita maggiore del Pil ed il tasso di cambio fisso, insomma l'effetto Balassa-Samuelson e così via" ed invece era un'immensa bolla speculativa insostenibile.

Bisogna fare sempre attenzione alle partite correnti, è questo che il modello renano insegna.

"Bisogna fare sempre attenzione alle partite correnti, è questo che il modello renano insegna"

Condivido questa impostazione: attenzione massima all'equilibrio delle partite correnti. Sotto questo punto di vista, purtroppo, i segnali per il ns paese sono, purtroppo, ugualmente pessimi: è da oltre un decennio, e quindi dopo che non abbiamo più la leva del cambio, che dobbiamo registrare deficit che variano dal 1,5% al 3% del PIL.

Nonostante il ns paese abbia ancora un peso del settore industriale  sul PIL significativo (prendendo il n° di occupati  siamo secondi, nell'area Euro, solo alla Germania!) il saldo estero è strutturalmente deficitario. Anzi, quando l'industria ricomincia a tirare, come è successo negli ultimi 8/9 mesi, il deficit si aggrava, soprattutto per l'aumento delle importazioni di energia. Ora poi, con il costo del petrolio in forte spolvero, questi dati si stanno facendo ancora più preoccupanti (fonte Radiocor 14/04/2011):

  • SALDI  Billancia commerciale (DATI GREZZI  Milioni di euro) Gen.11
    Paesi Ue                   -786
    Paesi Extra Ue           -5.768
    Mondo                    -6.55

Quindi, anche da questo lato, non vedo come si possa "sentirci in condizioni migliori di altri".

 

 

Questa storia delle tasse che farebbero bene all'economia suona tanto da politico italiota :-)

Non è che forse era la BCE che stampava un po' troppa moneta e alimentava quele bolle e quei "capitali" erano solo carta colorata con un numero stampato sopra che usciva a fiumi dalla sua tipografia?

 

 

Evidentemente Renato Brunetta ritiene che la crescita prepotente della manifattura tedesca sia dovuta alla "finanza malata" ...

 

Brunetta secondo me in realtà sa che sta mentendo a fini politici e che può farlo anche perchè  non c'è una sana e diffusa cultura ICT in Italia, vi invito a leggere questi due articoli:

master.dei.unipd.it/telecom/Materiale/RappAssinform/Rapporto%20ASSINFORM/Capitolo_14.pdf

www.wolfstep.cc/2011/03/chi-ha-ucciso-il-ceto-medio.html

 

e poi vedete cosa sta facendo con il nuovo CAD e il relativo cronoprogramma:

www.digitpa.gov.it/sites/default/files/sintesi%20dei%20contenuti%20del%20nuovo%20cad.pdf

evidentemente bankitalia fa la parte dell'orco, nel mondo incantato descritto dai politici.

Nel bollettino emesso oggi, qui repubblica , parla di manovre per 35 mld se si vuol raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014.

 

Ps:

approfitto per complimentarmi con gli autori di tremonti istruzioni per il disuso con la postfazione.

Finito di leggere ieri,  nel mio piccolo provvederò a diffonderlo.

Che abbiano il vizio di raccontare favole è comprensibile tanto, se qualcuno è così fesso da crederci, si può smentire tranquillamente, come niente fosse, subito dopo.

 

Intervistatore: "Intanto la nostra crescita resta tra le più basse d'Europa."
R. Brunetta: "È vero, ma molti paesi avanzano grazie a una finanza malata che noi non abbiamo".

 

Bello come il giornalista prenda questa frase per oro colato, senza nemmeno provare a chiedere: "Scusi, che intende per finanza malata?"

dai

non penso ci siano molti giornalisti in Italia che abbiano la competenza per contraddire un Nobel per lEconomia mancato per un soffio!

4) L'unico motivo per cui l'Italia fa fatica ad uscire dalla crisi è per colpa della Cina, che ci ruba quote di mercato con la loro manodopera a basso costo

5) Oltre alla Cina che ci ruba il lavoro (c'è anche l'India ed a seguire altri) noi compriamo l'energia dalla Francia che ci costa troppo

6) In ogni caso siamo privi di materie prime su cui fare affidamento come oro o il petrolio, mentre gli altri stati sono pieni di risorse

7) Ci sono italiani che odiano l'Italia e portano il loro cervello all'estero: potrebbero benissimo accettare uno stipendio da fame e tenere le loro idee in Italia.

8) Ci sono altri Italia che odiano i prodotti fatti in Italia perché costano di più

9) Gli imprenditori italiani investono male, sarebbe meglio che ci pensasse lo stato italiano.

10) Come punto 9, sostituendo imprenditori italiani con governi e imprese straniere

 

Potete portare tutti i dati che volete, ma la crescita italiana e falcidiata da almeno uno di questi corollari

 

Potete portare tutti i dati che volete, ma la crescita italiana e falcidiata da almeno uno di questi corollari

 

Povera Italia. Come succede che nessuno falcidia la crescita di praticamente tutti gli altri Paesi avanzati? I problemi elencati esistono in varia misura per tutti gli Stati, se l'Italia ne soffre complessivamente piu' di tutti gli altri Stati OCSE vuol dire che e' colpa degli italiani, specie gli italiani che hanno posizione di vertice e di potere. Fra l'altro credo che l'Italia sia cresciuta economicamente piu' della media OCSE per alcuni decenni, dopo la seconda guerra mondiale. Di certo non esiste un complotto mondiale contro l'Italia, questa sarebbe una favola ancora piu' grossa di quella della crescita economica drogata.

Approfitto di questo post di Lusiani e della segnalazione di agori per illustrare un mio modo per comparare l'effetto della crisi sulle economie dei paesi sviluppati, in particolare sul PIL procapite di questi paesi.

Per far questo ho deciso di lasciar perdere la purchase power parity, poichè non ho voglia di discutere sulle differenze di prezzo delle stufe elettriche tra Svezia e Grecia (btw, in Grecia costano meno, ma non servono a niente).

Ho deciso invece di misurare la crisi in anni persi, che sono uguali per tutti i paesi (è vietato commentare che un anno vale di più nei paesi con aspettativa di vita inferiore, e anche che un anno da giovane vale di più di un anno da vecchio).

Come ho fatto?

Prima di tutto ho dovuto stabilire l'anno di crisi, cioè l'anno in cui il PIL procapite ha raggiunto i suoi minimi, e l'anno precrisi, cioé l'anno in cui la crisi non dava effetti. Ho scelto il 2009 come l'anno di crisi e il 2008 come l'anno precrisi (in realtà la crisi inizia a farsi sentire nel 2008 in alcuni paesi, così come alcuni paesi hanno avuto la peggio nel 2010, ma un anno dovevo pur fissare ed ho fatto la media).

Quindi ho misurato la crisi: per far questo sono semplicemente andato a vedere per ogni nazione in quale anno il PIL era inferiore al PIL del 2009 ed ho contato gli anni intercorsi tra quell'anno e il 2009. Porto ad esempio la Germania. Per trovare un anno in cui il PIL tedesco fosse inferiore ai livelli del 2009 sono dovuto andare indietro nel tempo di 4 anni, cioé fino al 2005. La crisi ha quindi portato la Germania indietro di 3 anni.

Inoltre sono andato a vedere per ogni nazione quanti anni fossero necessari per tornare ai livelli di PIL precrisi. Per quel che riguarda la Germania, il PIL supererà quello del 2008 solo nel 2011, saranno quindi necessari 3 anni, 2 in più del "normale".

Per avere un indice unico ho sommato gli anni e li ho chiamati "anni persi".

Di seguito la tabella: come si può vedere l'Australia ha continuato a crescere anche se c'era la crisi (0 anni persi), la crisi ha fatto tornare indietro la Svizzera di 2 anni, e avrà bisogno di 2 anni in più per recuperare. L'area Euro e l'Unione Europea hanno subito gli stessi danni: entrambi proiettate di 4 anni indietro nel tempo, e necessiteranno di 4 anni per recuperare. Gli USA hanno perso un anno in più dell'Europa, ma impiegheranno un anno in meno per recuperare. In fondo alla impietosa classifica, beh, quella Nazione lì. 10 anni indietro nel tempo (ed è record!) e 7 anni in più per recuperare (seconda, in buona compagnia, si fa per dire, dietro solo all'Islanda cui ne serviranno 8). Totale 17 anni, che porta pure sfiga.

 

 Anni indietroAnni necessari per recuperareAnni persi
Australia000
Israel112
Korea112
Slovak Republic123
Hong Kong SAR213
Taiwan Province of China213
Malta224
Switzerland224
Singapore314
Austria235
Czech Republic235
Germany325
Netherlands246
Euro336
EU336
Sweden426
United States426
Slovenia257
Belgium347
Luxembourg347
Canada437
France437
Norway437
Finland358
Japan538
New Zealand538
Cyprus279
Greece279
Estonia459
Denmark549
Spain4610
United Kingdom5510
Iceland4812
Ireland6713
Portugal8715
Italy107 

17

 

E tutto grazie al plutonio libico:

http://www.youtube.com/watch?v=LqhLauKqGG8

"Se i miei calcoli sono esatti"

Fonte dei dati e delle stime del PIL procapite (World Economic Outlook dell'International Monetary Fund):

http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2011/01/weodata/weorept.aspx?pr.x=29&pr.y=5&sy=1995&ey=2016&scsm=1&ssd=1&sort=country&ds=.&br=1&c=193%2C158%2C122%2C542%2C124%2C137%2C156%2C181%2C423%2C138%2C935%2C196%2C128%2C142%2C939%2C182%2C172%2C576%2C132%2C936%2C134%2C961%2C174%2C184%2C532%2C144%2C176%2C146%2C178%2C528%2C436%2C112%2C136%2C111&s=NGDPRPC&grp=0&a=


 

 

 

Che PIL hai usato?

A me con il PIL a prezzi costanti ricostruito dalle crescite reali  fino al 2010 ( QUI ) e quelli del DEF licenziato dal CdM giovedì scorso per l'Italia viene un poco diverso : anni indietro 9 , anni per il recupero 5.

PIL NORMALIZZATO A PREZZI COSTANTI

20003,792,37

20011,894,03

20020,594,50

20030,094,50

20041,595,92

20050,796,59

20062,098,52

20071,5100,00

2008-1,398,70

2009-5,293,57

20101,394,78

20111,195,83

20121,397,07

20131,598,53

 

20141,6100,10

E' comunque chiaro che meno si cresce più sono gli anni che chiami persi

Io poi chiamerei persi gli anni dal 2007 al 2014 , inutili quelli dal 2000 al 2007

 


 

 

Grazie per i dati.  Suggerirei di aggiungere le seguenti informazioni per i lettori futuri:

  • fonte dei dati sul PIL, questo e' rilevante anche perche' ci sono le stime sulla futura crescita del PIL
  • cosa e' stato usato per stimare la crescita del PIL oltre i 2-3 anni che in genere vengono pubblicati
  • se si tratta di PIL pro-capite o PIL statale, ovviamente il PIL pro-capite e' piu' indicativo del benessere dei cittadini

Ho una curiosita' personale, che cosa hai usato per colorare la tabella in funzione del contenuto numerico delle celle?

Riposizionato.

 

Arrivano le elezioni: cambia il tipo di favole!

Basta con la favola che ci tocca aumentare le tasse perchè in Italia è pieno di evasori.

In questo periodo le favole più belle sono quelle che rassicurano l'elettorato. Quindi Tremonti racconta:

 

Fisco, la promessa di Tremonti alle imprese
"Troppi controlli, basta oppressione"
Il titolare dell'Economia: "Sono eccessivi, con costi come tempo perso, stress, e occasioni di corruzione. Deve esistere il diritto a dire 'non mi rompete più di tanto'"

 

è un vero peccato che un uomo del genere, in questi anni, non abbia potuto fare nulla al riguardo! Ah se solo fosse stato in una posizione di potere!

 

 

E' incredibile come SB e GT (e sicuramente anche molti altri) parlino sempre come se al governo ci fosse qualcun'altro.

ma le favole costituzionali allora? fresca fresca dal sito di Repubblica:

proposta di riforma dell'articolo 1 della Costituzione

 

"Visto che al momento non è possibile fare una riforma in senso presidenziale come vorrebbe Berlusconi- spiega il deputato Remigio Ceroni - per ora ribadiamo la centralità del parlamento troppo spesso mortificata, quando fa una legge, o dal presidente della Repubblica che non la firma o dalla Corte costituzionale che la abroga. Occorre ristabilire la gerarchia tra i poteri dello Stato. Se c'è un conflitto, occorre specificare quale potere è superiore".


La legge consta di un solo articolo: il comma 1 dell'articolo 1 della costituzione è sostituito dal seguente comma: "l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sulla centralità del parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale".

 

 cioè, il parlamento che ha certificato che SB credeva veramente alla nipote di Mubarak?

Poi, dai miei ricordi di storia delle istituzioni, o fai una repubblica parlamentare o fai una repubblica presidenziale, sono due  modelli opposti. La frase in neretto è come dire "visto che non possiamo fare il comunismo allora facciamo il libero mercato", o "visto che non possiamo fare la libertà religiosa facciamo la teocrazia".

Comunque, questi sono una soluzione al problema energetico. Basta sfruttare la rotazione delle spoglie di Montesquieu e Tocqueville nelle loro tombe...

 

 

Mi è capitato di passare in farmacia recentemente e ho scoperto un'ulteriore postilla alla favola "non metteremo le mani nelle tasche degli italiani".

I prezzi dei farmaci generici (evidentemente troppo convenienti in Italia) sono stati aumentati per legge (addirittura decreto legge: 78 del 31 Maggio 2010 poi convertito in legge) in modo da essere in linea con il prezzo medio europeo.

A render la cosa ancora più antipatica è una specie di comunicazione appesa in farmacia, credo ad opera della regione Lombardia, in cui si spiega che l'aumento non è dovuto al farmacista.

La comunicazione fa riferimento al dover applicare la legge 122 del 30 luglio 2010 che ci "chiede"di adeguarci alla media europea; tutto volutamente scritto in un modo che (ad una lettura distratta) si potrebbe pensare ad un'imposizione della comunità europea e non ad una decisione autonoma italiana.

Il problema di base è sempre il medesimo, l'ostilità al mercato. Se si evitasse di fissare i listini dall'alto e si liberalizzasse la vendita dei medicinali - magari ferma restando la necessità di un direttore responsabile con l'opportuna competenza - la concorrenza tra farmacie provocherebbe il ribasso dei prezzi, oltre a migliorare il servizio per la clientela.

in queste favole ci sta bene anche la cantonata presa da Enrico Letta a Ballaro' una settimana fa:ha presentato una tabella presa dal Documento di economia e finanza predisposto dal governo pochi giorni fa,dicendo che il governo aveva deciso nuovi tagli all'istruzione per il 2012,2013 e 2014 pari a circa 4,5 miliardi per ogni anno...e invece,quella tabella riportava semplicemente gli effetti finanziari fino al 2014 dei tagli decisi con la finanziaria 2008 del governo Prodi (legge 244/2007,art 2 commi 411 e 412) e con la manovra triennale del governo Berlusconi contenuta nel decreto legge 112 del giugno 2008)...quindi il governo non ha deciso nessun nuovo taglio all'istruzione,come invece ha detto Letta...e gli è andata bene che la Gelmini non  ha capito a cosa si riferisse quella tabella...lo ha forse capito dopo qualche minuto ma non è riuscita a spiegare in maniera corretta la questione,facendoci una figuraccia,pur avendo pero' nella sostanza ragione lei.Sarebbe interessante capire se la cantonata di Letta è frutto di incompetenza o di malafede...

 

Roma, 27 apr. (TMNews) - Pensioni dei gay pagati dalle famiglie etero. Lo ha detto il Presidente Udc, Rocco Buttiglione, alla Zanzara su Radio24.
"Non mi sono scandalizzato tanto per questi manifesti dell'Ikea, ma in generale. Ci sono le famiglie tradizionali che fanno crescere i bambini e li educano. Questi quando sono grandi pagano tasse e contributi anche per le pensioni e l'assistenza sanitaria di quelli che i bambini non li hanno avuti, e che hanno avuto invece molti soldi in piu' durante la vita. Senno' da dove pensiamo che si prendano i soldi per pagare le pensioni ai gay?", ha detto Buttiglione.

 

voi ci vedete un nesso logico, una qualche plausibilità? 

 

Si è dimenticato di aggiungere:

"Sennò da dove pensiamo che si prendano i soldi per pagare le pensioni ai preti e alle suore? Che non hanno nemmeno pagato l'ICI durante la vita!"

Un mio contatto su FB aveva messo la stessa osservazione, a cui ho risposto

‎"Tecnically speaking" ha ragione. Meglio, avrebbe avuto ragione se avesse detto "le pagano i/le figli/e degli etero" ...

Ovviamente i gay contribuiscono a pagare le pensioni di altri, usualmente dei loro genitori, almeno in media.

Chissà se si rende conto che così sta facendo campagna affinché anche le coppie gay possano avere figli...

 

Un tizio che lavora in borsa a Tokyo, che conosco su una lista di discussione, ha detto che girano previsioni riservate effettuate per grossi clienti corporate che prevedono nei prossimi anni inflazione al 20% all'anno. Mi sembra incredibile, a livello del 2012 del caldendario maya, e non riesco a farmi un modello mentale di cosa potrebbe scatenare una cosa simile ma... 

 

Un tizio che lavora in borsa a Tokyo, che conosco su una lista di discussione, ha detto che girano previsioni riservate effettuate per grossi clienti corporate che prevedono nei prossimi anni inflazione al 20% all'anno.

 

mica tanto riservate se hanno fatto il giro del mondo; fossi il grosso cliente corporate, non  pagherei degli spifferoni del genere! visti i famosi sei gradi di separazione, a quest'ora anche i pigmei avranno fatto incetta di BTPi oppure di TIPS. peccato che non si veda nei prezzi di tali titoli...

le notizie che ci colpiscono o sono esotiche, provenienti da mondi lontani; oppure confidenziali, col passa parola; o anche portatrici di disgrazie. questa è tutte le tre cose insieme. nel merito, si vedrà.

 

Puttanate.

Avrebbe dovuto dire che, per i clienti corporates, si studiano tutti gli scenari possibili, anche quelli altamente improbabili e si studiano strategie finanziarie per ogni scenario. Quindi, ovviamente, si considerano anche gli scenari apocalittici. Sono certo che ce n'è uno con la disoccupazione al 20% nell'area OECD, ed un altro con la sparizione dell'Euro, ed un altro con la Germania che fa default del debito, ed un altro con l'Italia che si sceglie un governo decente e ricomincia a crescere riformandosi ... si studiano le cose più incredibili in certi luoghi, credimi!

Ma di che favole stiamo parlando? Ci sono molti temi più importanti in questi giorni, su dai siamo seri!