Fuori Lippi! E non solo lui ... per esempio: Geronzi.

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Poiche' il calcio italiano e' la metafora del paese, é solo troppo ovvio che il tutto finisca a tarallucci e vino. E si vede giá che cosí sará, sia dalle prime mosse dell'incorruttibile Rossi, sia dalle cose che la stampa NON ci racconta. P.S. Sembra che l'Antitrust sia d'accordo con me, e non con il grande professor Guido Rossi ...

Il professor Rossi, da italiano di mondo qual'é, ha

iniziato il suo lavoro di ripulitura confermando il nostro

grande allenatore Marcello Lippi alla guida della nostra grande

nazionale; ragione di stato: c'e' il mondiale, che ovviamente e' molto

piu' importante della morale. Il Lippi senior, altrettanto ovviamente,

confermerá il nostro

grande portiere, Buffon (mai cognome fu assegnato meglio), ed il grande

difensore (infortunato quando serve) Cannavaro, ed i molti altri grandi

giocatori che, basta aspettare un pochino, in un modo o nell'altro si

saran venduti partite o se stessi per far soldi nel calcio italiano.

Vale la pena ricordare che, in passato, il signor Rossi ha fatto

il presidente della CONSOB e quindi dovrebbe ben conoscere cosa sono i

conflitti d'interesse. Temo invece che cosi' non sia: leggetevi la

dichiarazione che riporta il Corriere del 23 maggio: il conflitto

d'interessi c'e' solo se uno ha

fatto qualcosa in proprio favore, altrimenti non c'e'. Quindi, conclude

il signor Rossi, sarebbe una "follia" cacciare Lippi: con questa

logica, il conflitto d'interessi quando Berlusconi era capo del

governo, nemmeno c'era. Il buon, per davvero, Mario Draghi che appena

nominato Governatore ha subito messo i suoi risparmi in un blind trust

risulta essere, secondo questa logica, un perfetto ingenuo. Al

signor Rossi, evidentemente, il fatto che l'allenatore della nazionale

abbia un figlio che, con altri due soci pure figli di padri potenti,

possiede una societa' che ha quasi il monopolio dei

calciatori italiani e che, come molto chiaramente emerge dalle

inchieste in corso, utilizzava sia tale potere di monopolio sia quello

dei tre padri per far soldi, al nostro incorruttibile signor

Rossi, dicevamo, tutto questo NON sembra assolutamente un grave ed

immorale conflitto d'interessi. Nossignore, licenziare Lippi sarebbe

una follia: senza di lui come facciamo a vincere il mondiale - perché

lo vinciamo, ovvio - e vincere il mondiale é la cosa piú importante, in

secula seculorum. Amen.

Ma questo e' il meno. Il fatto grave e' che questa cosa sta finendo in un polverone in cui, siccome tutte le vacche sono grige,

nessuna e' colpevole d'aver cagato fuori del prato. E questo si evince

dai giornali, che pubblicano pagine su pagine di notizie piu' o meno

scandalose, registrazioni, illazioni, interviste, allusioni, e via

andando, ma nessuna notizia chiara, nessuna descrizione precisa dei

fatti acquisiti. Il rumore cresce mentre l'informazione cala, e non si

capisce piu' la trama ne' si separano le inezie dai panni sporchi. Occorre quindi leggere la stampa estera che

non pubblica noise ma chiare sintesi delle notizie che contano,

e riesce a darci la trama, chiarissima, del complesso mafioso che

emerge dalle inchieste e dai fatti acquisiti.

Prendete per esempio - con un po' di

sforzo lo spagnolo si capisce benissimo, suvvia - la sintesi dei fatti pubblicata sul quotidiano El Pais di ieri. Se leggete con un po' d'attenzione, vedrete non solo l'organizzazione criminale al

lavoro, apprezzerete non solo i metodi utilizzati per controllare il

sistema, ma apprenderete anche il ruolo che la GEA gioca in tutta

questa trama. Con i tre figli - rispettivamente di Geronzi, Lippi e

Moggi - come amministratori/proprietari in chiara comunione d'intenti

con gli amati padri. Amorale, si', ma sempre familismo e'!

L'episodio a mio avviso piu' significativo e' quello in cui, secondo la procura di Napoli, la Geronzi

junior usa la banca che il padre (Cesare) presiede per forzare il

ribelle Franco Sensi, padrone della Roma, al margine ed ottenere poi

l'allineamento della Roma alle regole dettate dalla

combriccola di cui fa parte. Il tutto fa perno sulla ristrutturazione di un debito

di 160 milioni di Euro circa che la Roma ha con Capitalia, presieduta

appunto dal Geronzi senior. Gioco di squadra, famigliare ...

Capitalia e Geronzi: spuntano qui, sono spuntati nei casi Cirio e

Parmalat, sono spuntati nel crack del Perugia calcio, ... ma chi e' il

signor Geronzi? Chi l'ha messo li'? A quali azionisti risponde? Quali

sono le sue qualifiche come banchiere? Se provate ad entrare le due

parole "geronzi capitalia" in Google vi esce questa bella schermata. Dateci un'occhiata, parla da sola.

Da chi dipende Capitalia? Secondo Yahoo Finanza,

al signor Cesare Geronzi "colpito da un provvedimento cautelare della magistratura e interdetto dagli incarichi societari fino al 21 aprile" hanno appena riconfermato la fiducia i rappresentanti del

gruppo di controllo - fra i quali spicca, oltre a Ripa

di Meana Vittorio, il signor Rossi Guido, lo stesso che ora gestisce il

calcio italiano. Se leggo bene,

il variegato gruppo di controllo e' composto da tanta gente, e fra

questa tanta gente vi sono parecchie entita' "pubbliche": (fondazioni

casse di risparmio, regione sicilia, eccetera ... In Italia ci sono cose piu' divertenti del calcio, decisamente.

 

P.S. Quanto sopra l'ho scritto ieri. Oggi il Corriere della Sera fa sapere che l'Antitrust, nelle raccomandazioni presentate alla FIGC raccomanda, fra le altre sagge cose "[...]l'eliminazione di tutti i conflitti di interessi tra agenti e parenti fino al

secondo grado."

Complimenti, quelli dell'Antitrust sembrano capire i principi base

dell'economia di mercato un po' meglio del grande avvocato dei

capitalisti italiani, il signor Rossi appunto.

P.P.S. Ora che

ci penso, in un paese capitalista civile normale, di fronte ad una

sm...ta di tali dimensioni, uno che di professione fa il grande manager

super-tecnico chiederebbe scusa per il grave errore, farebbe subito

cio' che l'Antitrust gli raccomanda (i.e., licenziare Lippi seduta

stante, otre a tanti altri) e poi, dignitosamente ma fermamente,

rassegnerebbe le proprie dimensioni al padrone di casa, che in questo

caso e' il CONI. Quanto scomettiamo che, in quel gerontocomio

d'intrallazzati che e' l'Italia, il signor Rossi non fara'

assolutamente nessuna di queste cose?

 

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