Gato por liebre

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Una indicazione per veder di capire perché il PD venne costretto al suicidio.

L'espressione che costituisce il titolo di questa nota è spagnola e denota il comportamento dell'oste disonesto che mette un felin randagio al posto della lepre nelle pappardelle.

Perché? Perché il partito democratico, a modesto avviso dello scrivente, ha compiuto esattamente lo stesso atto. Esso si presentò e vendette a molti (ahimé ora sofferenti e delusi) elettori comunisti e affini una pietanza di finta sinistra. La verità è che il partito democratico è la democrazia cristiana. Mantiene le stesse fumose origini ideologiche (un po' di socialismo stile La Pira, un po' di personalismo stile E. Mounier, molta economia socializzata stile “IRI”, chiacchere all'infinito su argomenti imbecilli, sottomissione su fenomeni gravi di ingerenze nelle libertà civili degli italiani da parte di corpi parassitici come lo stato Vaticano, e così via).

Per chi abbia dubbi consiglio un test: che cosa ha riformato il PD? Nulla. Si preoccupò per 15 settimane di inserire propri scherani nelle commissione della RAI (affare Villari) per la ragione banale che sia il suo segretario (figlio di un funzionario della suddetta organizzazione a delinquere) che svariati loro funzionari sono personale che la RAI manda nei partiti per difendere il proprio territorio.

Esempio numero due, persino più sconvolgente a mio avviso. Un gruppo di (illusi) personaggi illuminati (noti il sig. Chiamparino e il sig. Cacciari, rispettivamente sindaco di Torino e sindaco di Venezia e figure di spicco a livello non centrale del partito democratico) proposero una costituzione statutariamente liberale  che rendesse autonome le varie componenti geografiche dei democratici.

Come folgore a ciel sereno segretari etc. si resero immediatamente conto che veniva messa in dubbio l'unità di pensiero e la difesa dei loro interessi e abortirono rapidamente le ipotesi federaliste, esattamente come fece la democrazia cristiana, persino quando (applicando la carta costituzionale che essi stessi votarono) venne attuata la regionalizzazione dello stato.

Gli esempi della natura conservatrice del partito democratico sono molteplici ed a mio avviso autoevidenti. Nel caso a qualcuno interessi, si possono esaminare anche in dettaglio. Quello che mi interessa, più urgentemente, è osservare il perché il PD non abbia avuto lo stesso successo della democrazia cristiana. Il PD non ha alcuna posizione politica in nessuna area della politica estera. Ergo non è l'interlocutore di nulla e di nessuno. B.H. Obama, penso si debba concedere, ha ben altre gatte da pelare che le difficoltà di Bersani a ostacolare Franceschini o viceversa.

La DC, per ragioni che credo siano evidenti alla luce della storia europea dal 1943 a (circa) la fine del governo di M. Gorbachev, aveva un vero ruolo in politica estera. L'atlantismo, connesso al ruolo di ponte filo-arabo filo-petrolio, era una vera barriera per un paese che aveva, di poco, evitato la guerra civile (come la Grecia), in cui il partito comunista era una minaccia reale, e in cui una maggioranza di persone aveva il terror panico dei cosacchi che abbeveravano destrieri  nel Tevere. Purtroppo Veltroni e Franceschini non hanno mai avuto o trovato una collocazione di nessun genere. Non son nemmeno riusciti a recuperare (grazie alla loro maschera paleocomunista) il sostegno delle varie oligarchie di muscovia. Kremlin è in mano ai siloviki che hanno tanti difetti ma non si fanno ingannare dai fasulli bolscevichi de noantri che hanno a loro credito delle cene con R. de Niro, la concezione dell'effimero di Nicolini, e il festival di Bettini.

La parte più triste della vicenda è che nessuno se ne è accorto. Il marchese d'Arcais, l'illustre giallista Camilleri, il regista Moretti, l'urbanista Pardi continuano ad inviare messaggi a ''Kamenev'' che vengono ricevuti da Gava. Vorrei ritornare sul tema ma è lungo. Una nota finale: l'anti-berlusconismo non funziona quanto l'anticomunismo in mancanza di una posizione strategica perché Berlusconi due vantaggi:

1. non è comunista

2. garantisce a tutti che non vi saranno sanzioni per nessuno, se stesso incluso. Ergo non è percepito come un pericolo.

Pietro Secchia era percepito come un pericolo e la democrazia cristiana prosperò per decadi. Il PD, suo discendente ebbe vita breve, per mancanza di nemici. Chi tra voi ama la scienza politica sarà al corrente del grande revival tra i cosidetti filosofi di sinistra del pensiero di Carl Schmitt. Ma perché non lo leggono, allora?

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Commenti

Ci sono 46 commenti

A me sembra che nella sua lunga marcia verso l'assimilazione nel sistema politico italiano il PD non ha fatto altro che assorbire gli aspetti peggiori della vecchia DC -- la corruzione, il sistema di scambi, l'esercizio del potere fine a se stesso o al massimo finalizzato al benessere di chi lo esercita ecc. Diventato un partito come tutti gli altri, il PD sconta il fatto che gli altri sono piu` bravi a dragare il fondo, a rappresentare il familismo amorale, il conformismo anarchico della societa` italiana. L'antiberlusconismo non puo` funzionare perche' Berlusconi non e` la causa dei mali italiani, ne e` l'effetto.

 

L'antiberlusconismo non puo` funzionare perche' Berlusconi non e` la causa dei mali italiani, ne e` l'effetto.

 

Ottima osservazione. Mi sembra chiaro (elezioni perse a raffica) che l'antiberlusconismo non funziona e sono da tempo convinto che SB è il distillato dei suoi concittadini, ma non avevo mai collegato le due cose.

Io aggiungo solo che gli elettori del PD, o almeno alcuni di essi, si sono sentiti in parte vendicati degli utlimi rovesci elettorali e di partito, dalle battute di Benigni al Festival di Sanremo...che mi sembra la nemesi perfetta di quell'altra battuta che diceva: "una risata vi seppellira"; e infatti il seppellimento del PD è stato accompagnato dalle risate per Benigni.

Probabilmente avete ragione e si tratta solo della vecchia DC.

Il fatto è che qui nel  "basso", in provincia anzi in campagna (anzi nel mitico nord-est, vivo fuori Treviso), le persone come me di sinistra che cercavano e cercano di sopravvivere tra preti onnipresenti e leghisti nullacomprendenti, dopo anni di difficile convivenza con il vecchio PCI e poi un po' coi DS e un po' con Rifondazione etc., speravano in una nuova rappresentatività non ideologica ma laica e progressista.

Invece ci siamo ritrovati da una parte i teodem e dall'altra dei blob informi (magari più "teo" degli altri, vedi p.e. i parlamentari ex-DS inalberati contro i tagli alle scuole private!). Alcuni hanno preso la via di IDV, gli altri sono semplicemente disperati, proprio nel senso di "senza speranza".

Almeno dieci anni fa, da queste parti, ci si poteva buttare sul lavoro e fare un po' di soldini, ora neanche quello. E, come accennavo in un altro post, magari nel frattempo sono nati dei figli che fanno domande, perché l'educazione che hanno ricevuto, contro tutto e tutti, è stata pensata affinché si formassero uno spirito critico.

Non riesco a fargli credere che questo gatto sia lepre.

 

E' lepre ... E' lepre  ... assaggia bene !

 

l'antiberlusconismo e' stato l'alibi che ha consentito a un gruppo dirigente senza idee di restare in sella per anni. molti hanno votato centrosx con l'idea che BS era il peggio.

poi c'e' la storia dei valori (che wv ha citato nel suo discorso di addio) e sui "mali d'italia" di cui bs sarebbe causa e non effetto. questa secondo me e' una storia falsa che ci si racconta per giustificarsi. molti elettori del centrodx condividono ben poco del "berlusconismo", semplicemente pensano che l'alternativa sia impresentabile e pensano che comunque asternersi non e' buona cosa. 

il discorso dei valori poi regge poco visto che molti amministratori del pd a livello locale, e anche nazionale, sono coinvolti in cose losche quanto quelli del pdl.

se il centrosx comincera' a fare delle proposte credibili, a presentare delle persone credibili e "pulite" secondo me parecchi elettori di centrodx lo voterebbero. certo ci sono gli ultras che ti dicono che BS e' figo, e' un grande, etc., ma sono una minoranza rumorosa. se il pd si mettera' a pensare, a produrre idee, invece di raccontarsi storie sull'italia "cattiva", ci puo' essere speranza. ovviamente facendo pulita di tutto il gruppo dirigente di cui alla fin fine forse wv non era neanche il peggio.

Secondo me non è vero che nella sinistra attuale non ci sono idee.

E' certamente vero che l'antiberlusconismo è un cavallo di battaglia spesso utilizzato (secondo me giustamente...dati determinati fatti di cronaca!!!) in campagna elettorale e non, forse questo può far pensare all'elettore medio che non ci sono idee, però il fallimento della sinistra è da attribuirsi essenzialmente ai disaccordi e alle divergenze interne che non permettono la realizzazione delle idee proposte!

Ad ogni modo credo che molti politici italiani debbano farsi un piccolo esame di coscienza; basta pensare alla scarsezza e alla pochezza della politica negli utlimi 15/20 anni, ciò potrebbe far pensare ad una mancanza di idee, ma non è vero, infatti, a mio modesto parere, la verità sta nel fatto che ci sono troppi ostacoli di "natura identificata" (ma ormai siamo troppo abituati a chiudere non due ma tre occhi....che tristezza!) che non permettono, ad ambo gli schieramenti, la realizzazione delle proposte favorevoli alla maggioranza degli italiani!

 

Le idee del partito democratico consistono nel mantenimento delle posizioni di potere di alcune persone che hanno nessuna ragione a perder il suddetto potere, inclusivo di gratificazioni (a loro piacciono queste cose) come essere invitati alle feste (si veda dagospia.com per la puntigliosa cronaca di questo fenomeno.)

mentre scrivevo una spia mi informo' che in mezzo a tutto questo cosidetto caos la stella polare delpartito democratico guido' i suoi deputati e senatori alla elezione di tale G. van Straten (dato "veltroniano" da CorSera) al laticlavio del sedersi nel cda RAI. *NON* sto scherzando. La mia tesi e' che essi siano esattamente la DC e che abbiano abbindolato onesti individui che pensano essi siano di "sinistra" (non sto a discettare su che cosa significhi esser di sinistra o di centro come essi dicono)

Mi spiace davvero per la sig.ra Lucia Orsola. Un solo avviso ai genitori: aiuta la storia a comprendere.

Peppino di Vittorio "nicoletti  e Luigi Longo "gallo" si formarono all'Ebro, questi alla basilica di Massenzio guardando i films. Hanno avuto successo, di Vittorio non ebbe mai casa a Manhattan, Veltroni si'.

Il PD è un partito senza identità, un'associazione senza progetti o idee, retto da una nomenklatura clerico-leninista aggrappata al proprio giardinetto di interessi. La cosa grave è,che ancora ci siano milioni di illusi che fanno da sgabello(anche in buona fede) alle compagnie di ventura(vedi correnti interne) che di ciò ne approfittano.

Lettera 7
Il testamento politico di Veltroni non smentisce l'uomo: incita i compagni a continuare nella nobile lotta ai disvalori propalati da Berlusconi, ma anche -con altrettanto nobile colpo di coda- piazza l'amico fraterno Giorgio Van Straten (quello con cui divide la casa di Sabaudia in estate) nel Cda RAI.

 

 

 

 

 

da www.dagospia.com

il pd nonostante tutto qualche merito ce l'ha, tra cui quello di aver portato in parlamento persone come questa:

http://www.unita.it/news/81888/ignazio_marino_un_partito_serio_decide_a_maggioranza_anche_sulletica

marino mi sembra uno che sa quello che dice e che ha una visione liberale delle cose).

peccato che poi posizioni come queste abbiano poco impatto sulle scelte concrete del partito. sul testamento biologocio abbiamo visto tutti la posizione "chiara e netta" del pd. sulla sanita' regionale credo che sia meglio non dire nulla per pieta'.

 

Per quanto mi riguarda anche Marino non è farina da far ostie, per quanto sia meglio di chi l'ha sostituito. Il suo progetto di legge, infatti, prevede che in caso di evento traumatico le volontà espresse dal soggetto non sono vincolanti. Per intendersi, quando è successo alla Englaro continuerebbe a succedere e lo stesso in caso di ictus o altri "eventi traumatici". E allora a che serve?

Gia', se non fosse che i mazzieri della canaglia veltroni lo cacciarono. Esattamente il Dr. Marino fu cacciato.

Giustificare la propria esistenza in una dimensione esclusivamente antagonista rispetto al berlusconismo può rappresentare un scelta rispettabile per un singolo individuo, non certo per un partito e, ancora meno, per una coalizione. Questo lo do per scontato.

Detto questo però, siamo certi che l'antiberlusconismo debba essere frettolosamente cassato? Che sia solo la cartina di tornasole della debolezza di una sinistra senza idee?

Voglio dire subito (e forse è scontato per chi conosce il mio impegno politico) che per me l'antiberlusconismo è il primo valore civile, in Italia, oggi. E lo è per una serie di ragioni di cui accenno brevemente solo a quelle che mi paiono decisive:

1) Berlusconi controlla, o per diritto di proprietà o per controllo politico, cinque reti televisive nazionali su sei. Controlla, per diritto di proprietà o per affiliazione politico/economica (i proprietari sono imprenditori beneficiati dalle scelte economiche del governo, vedi CAI o concessionari autostradali ad es.) circa 2/3 dell'editoria. Il potere derivante dai media non è quello di andare o non andare la sera da vespa o da santoro (li si spostano pochi consensi) ma è duplice:

 a) la scelta dei temi, ovvero di cosa parlare o non parlare, come parlarne e con che taglio parlarne. Faccio un esempio, Ilvo Diamanti in un bellissimo articolo su repubblica di un paio di mesi fa, rilevava che la "curva" della paura degli italiani per il problema sicurezza negli ultimi 15 anni era totalmente svincolata dal numero dei reati, ma legata al ritmo delle ......elezioni politiche. La faccio breve, quando governava il csn tutte le tv (e mediaset in particolare) amplificavano la paura, quando governa il cdx, ci potevano essere 10.000 sbarchi al giorno o 10 omicidi al giorno ma quasi non se ne parla ...... e la paura scende (a proposito, da quando governa il cdx avete più letto una riga sui giornali o avete visto servizi in tv sui costi della politica?).

 b) il messaggio politico nei contenitori non politici. Se dalla De Filippi (o analogo programma, non ricordo) parlano due coppie di giovani sposini (come è accaduto in piena campagna elettorale politica un anno fa) e dicono che hanno speso tutti i loro soldi per comprare casa in periferia di una grande città, ma che per colpa del governo il condominio si è riempito di clandestini e la casa non vale più nulla, e ad uscire di casa rischiano violenze, secondo voi, vale più o meno di un passaggio a porta a porta o al TG?

In una democrazia della comunicazione, che democrazia resta se la comunicazione non è libera? a proposito, alla lettura della sentenza Mills c'erano tutte le tv del mondo, dalla CNN ad Al Jazeera, guarda caso mancava la RAI.

2) Alcuni dei media di proprietà di Berlusconi vengono utilizzati come veri e propri picchiatori mediatici: non voglio soffermarmi sui 60 giorni di prime pagine calunniose de Il Giornale dedicati negli ultimi mesi a Di Pietro e IDV, ma ricordate quando Fini o Casini si opposero a Berlusconi e furono sputtanati per settimane sui suoi giornali negli affetti, nelle relazioni familiari, nella vita privata. Davvero qualcuno crede che un regime oggi avrebbe bisogno dell'olio di ricino. E' tanto più semplice e tanto più efficace distruggere con i media la cosa più preziosa che un politico possiede, la propria reputazione

3) Le proposte non basta averle. Quello che non va in televisione non esiste e, in minima parte, quello che non finisce sui giornali non esiste. Al contrario una cazzata detta in TV senza contraddittorio diventa verità. Al riguardo ancora un esempio (ma se ne potrebbero fare a non finire) Da mesi si parla di  sicurezza e di due iniziative in particolare, i militari in città e le ronde di civili. Premesso che per queste vicende non grido all'attentato alla democrazia ma sorrido di fronte a due iniziative alla meglio inutili. Vorrei fare solo questa riflessione. Un anno fa il governo ha, sostanzialmente contestualmente, messo 3.000 militari nelle città e limitato a 9 ore al mese il tetto di straordinari per le forze dell'ordine (prima ne facevano ampio utilizzo per integrare il misero stipendio). Da conti che ci sono stati forniti dai sindacati di polizia la limitizione degli straordinari ai 230.000 operatori delle forze dell'ordine (polizia + carabinieri) comporta la riduzione di circa 10.000 presenze giornaliere di poliziotti e carbinieri sulle strade. Cifra che sarebbe stata quasi interamente coperta dal costo dei militari (che, se impiegati in missione costano circa il 50% in più della polizia ma non possono nemmeno arrestare un ladro). L'operazione del governo quindi è questa: perchè pagare gli straordinari alla polizia per presidiare le strade che tanto nessuno se ne accorge? Meglio tolgierli e metterci 3.000 rambo che non servono a niente ma ci fanno fare un figurone.

4) Sulla giustizia e sulle vergogne di questo governo .... mi fermo perchè ci vorrebbe un'enciclopedia

 

queste cose sono vere, ma la propaganda ha dei limiti. io ero all'estero tra meta'2001 e fine 2005, pero' tornavo spesso in italia e guardando i media pensavo: "incredibile, roba da regime", poi ci sono state le elezioni che il centrodx ha perso, dopo 5 anni al governo e col controllo di tutto e forse se il centrosx fosse stato piu' intelligente a fine campagna, la vittoria sarebbe staa vera e non un sostanziale pareggio. e la ragione e' che nonostante la propaganda il centrodx ha governato molto male.

prendiamo le violenze recenti: per quanto i media possano sopire e possa passare il messaggio che "sono i giudici che li hanno liberati" e che "la colpa e'di prodi che ha fatto entrare i romeni", molti si rendono conto che il governo ha fatto poche cose concrete in materia.

qualche tempo fa quando il 95% della gente che frequentavo era "anti-berlusconi" la pensavo cosi'. di recente, trasferitomi in italia, vedo le cose diversamente. gli elettori vogliono delle proposte chiare, utili, se le avranno, tv o non tv, il centrodx tornera' a casa (se continuera' a governare cosi' male). poi sono 'd'accordo che in linea di principio e' scandaloso avere un presidente del consiglio che si salva da accuse gravi con la prescrizione, ma ripeto, avere solo l' antiberlusconismo come primo valore civile non basta. questo ovviamente IMHO.

ps: mi permetto un piccolo suggerimento visto che ho seguito un po' la questione. il nodo non e' solo o tanto la tv, ma la racoclta pubblicitaria. se idv vuole combattere la tiuazione eprche'non  date un'ochiata all'indagine dell'antitrust sul mercato della raccolta pubblicitaria e nno guardate le conclusioni? http://www.agcm.it/AGCM_ITA/DSAP/DSAP_IC.NSF/0/c481bad225c6a24ac1256f58003be066/$FILE/IC23.pdf  e' la raccolta pubblicitaria dove stanno i soldi, guarda caso non se ne parla quasi mai. piu' concorrenza nella raccolta puo' aprire piu'spazio al pluralismo. inoltre occorrerebbe togliere la rai dal controllo dei partiti.

Sottoscrivo ogni riga.

 

Ma cosa ci si può aspettare da uno che: viene bocciato in quarta ginnasio e si diploma in cinema; entra nel Pci e poi dice che non era comunista e che se il Pci era quello di Togliatti non si sarebbe neanche iscritto (hanno avuto fortuna che non era ancora politicamente capace d'agire ai tempi del Migliore, altrimenti il partito non sarebbe sopravissuto); diventa direttore dell'Unità e quello che si ricorda di lui sono gli album di figurine, visto che il giornale con lui va a rotoli (non solo con lui, per la verità. Si era inventato Cuore ma poi è saltato per aria anche quello).

Nel 94 vuole diventare segretario del pds, ha l'appoggio di tutta la base, ma non legge lo statuto e non sa che a eleggere il segretario è il consiglio nazionale e infatti la prende in quel posto; con prodi diventa vicepremier e ministro dei beni culturali (ah la mitica Bono Parrino, quanti rimpianti) e il governo dura due anni e poi fa harakiri e lui si fa soffiare il posto dal suo nemico; come segretario dei Ds porta il partito in due anni e mezzo dal 21 al 16%, più o meno la metà del vecchio pci; vede che butta malissimo nel 2001 e con grande coraggio si candida come sindaco di roma col posto garantito, intanto il partito perde rovinosamente le elezioni politiche.

Poi si butta a capofitto nel partito democratico, pensando che basti dire "primarie" e "vocazione maggioritaria" per fare come ha fatto il partito democratico americano in circa 100 anni di evoluzione da Andrew Jackson a Jfk... poi si va a sorpresa alle elezioni nel 2008 e si illude – perchè ci ha creduto veramente - di vincerle dopo due anni di malgoverno della sua parte politica e le perde malamente; dice di non voler parlare più di berlusconi e intanto siamo qui tutti i giorni a parlare di SB, lui compreso.

Ma scusate: qui non è un problema di reincarnazione della dc, ingerenza vaticana, iri, gato por liebre ecc ecc, qui abbiamo a che fare con uno che dove mette le mani crea disastri (perchè non legge, guarda solo le figure). Dove può andare un partito in mano a uno così?

I suoi prof della quarta ginnasio avevano capito tutto.

 

ps. so di una trattoria nel novarese rinomata per i gatti... pardon, per le lepri.

 

data la mia eta' vetusta, ad esser generosi, mi dedico a letture di ozio (attualmente su OETA. occupied enemy territory adiministration dopo il trionfo di Sir E. Allenby del 12\11.1917), ma pensavo. Se ho affatto torto a preveder che il PD e' la democrazia cristiana perche' hanno eletto un democristiano?

perche' i comunisti ed affini adesso vogliono un "riequilibrio"?

 

 

cfr. e.g.

 

da IL MESSAGGERO 2.22.2009

 

ROMA (22 febbraio) - «Dario ha detto che a ottobre lascia? Sì, ma non ha precisato di quale anno», fa Giorgio Tonini, veltroniano ultrà, che sentito il discorso di Franceschini si è rasserenato e ha abbandonato il magone che l’accompagna da quando Walter ha lasciato.

Si infervora Tonini: «Visto? Lui popolare fa un discorso di sinistra, così va bene, mentre Bersani è l’uomo del ritorno a ”red” e ”white”, rossi e bianchi, cioè la fine del Pd. Noi stiamo con Dario». Ma c’è anche tutto un altro filone che oggi dice ”Dario, Dario” ma domani chissà, a ottobre mese di congresso sarà un’altra stagione politica, un altro giorno, si vedrà. «Ora c’è Franceschini ma a ottobre liberi tutti», sibila Franco Marini che pure di Dario è stato sponsor. E aggiunge spiegando quel che accadrà a breve: «Ora ci vuole certamente un riequilibrio dentro il partito».

Riequilibrio, parola che verrà usata e declinata assai nei prossimi giorni. Riequilibrio perché, come dire, nel Pd c’è stata una sorta di ”ribaltone” interno, c’erano una volta i diessini, avevano i maggiori sindaci, la maggior parte degli eletti, avevano soprattutto il segretario nazionale, avevano, ma sono stati più o meno azzerati. Il bilancio è da livella falciatrice: il candidato sindaco di Firenze è un ex Margherita; il candidato sindaco di Bologna è un prodiano; in Sardegna su 17 eletti 13 sono ex Margherita, e poi qui e là alle primarie per vedere un diessino vincente ci vuole il binocolo. Conclusione: il riequilibrio investirà subito uno dei gangli del partito, l’organizzazione, dove è in partenza Beppe Fioroni e in arrivo Maurizio Migliavacca fassiniano di ferro già responsabile del settore ai tempi di Piero il lungo leader dei Ds. Fioroni non l’ha presa male, conosce meccanismi e logiche interne di partito, ha già fatto sapere che si dedicherà a organizzare la corrente sul territorio con particolare riferimento ai cattolici.

Il riequilibrio avverrà probabilmente con liste e capilista alle Europee, con Piero Fassino numero uno nel Nord Ovest; Sergio Cofferati o un altro ex diessino nel Nord est; Goffredo Bettini probabilmente al Centro; al Sud forse un altro ex Ds e solo nelle isole è previsto al momento un ex margherito nella persona di Luigi Cocilovo. «Il problema di un riequilibrio c’è, è vero, ma adesso pensiamo a sostenere Franceschini, poi si vedrà», ammette Vasco Errani governatore dell’Emilia rossa.

E Pierluigi Bersani? Chi meglio di lui potrebbe assurgere a emblema della riscossa diessina? Sulla carta sarebbe così, ma l’ex ministro dello Sviluppo ora che non c’è più Veltroni si ritrova senza competitor, non è sceso in campo neanche adesso contro Franceschini visto che ha fatto parte del grande patto per portarlo alla segreteria, ma tiene i motori accesi e non demorde. Dice Bersani: «Al momento giusto, a ottobre, io ci sarò senz’altro, le cose che ho da dire restano sempre valide, Dario lo sostengo ma certo non copre tutto il campo a sinistra».

Si registrano movimenti vari nel corpaccione democrat. Dietro lo scontato ”stiamo con Dario e lo sosteniamo”, già si intravedono grandi manovre per il dopo. Basta chiedere in giro a chi si pensa come futuro leader del Pd e le risposte arrivano a ventaglio. «Il prossimo segretario non sarà né ex Ds né ex Margherita», pronostica Walter Verini fino a ieri l’ombra di Veltroni al partito. «Ora siamo con Dario ma per ottobre bisogna lanciare da subito una candidatura nuova, diversa, né Franceschini né Bersani», propone Andrea Martella deputato veneto. Un discorso ancora diverso fa Enrico Morando agli ultimi giorni della sua esperienza di ”vicerè” a Napoli: «Franceschini va bene per fermare Bersani ma non per dopo, avendo rifiutato le primarie subito si è posto su un’altra linea che non è la mia».

E c’è sempre la prospettiva del rinnovamento generazionale per la quale lavora da un po’ Bettini, uomo forte del Pd romano, che ha in serbo la carta Nicola Zingaretti da spendere al momento opportuno: l’attuale presidente della Provincia di Roma è ben visto sia da D’Alema che da Veltroni, ha collaborato con entrambi, sta facendosi le ossa nelle istituzioni, ha messo su una bella coalizione ed è, che non guasta, un ex diessino.



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