Good bye, Gordon?

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Gianni De Fraja

Giovedì 6 maggio si vota in Gran Bretagna. Dopo 13 anni, sembra inevitabile che il partito laburista perderà la maggioranza. È anche possibile che sia l’ultima volta che verrà usato il sistema elettorale del first-past-the-post, detto in Italia (finora?) ''maggioritario all'inglese''.

Faccio subito la dichiarazione di interessi: rimango dell’opinione, che il governo di questi 13 anni sia stato molto positivo, in assoluto, e non solo rispetto a quello che avrebbe potuto succedere: tutte le misure rilevanti, dal GDP, ai risultati scolastici, alle misure quantitative nella sanità (mortalità, code, etc.), alle misure di  povertà, all’integrazione di immigranti, alla tolleranza per le minoranze, e last but not least, al mio stipendio, si sono mosse nella direzione giusta. Quindi mi aspetto, alle ore piccole di venerdì mattina, di andare a letto dispiaciuto.

Non è però di questo che voglio parlare. Invece, rubando il lavoro a Sandro, propongo un po' di riflessioni sul sistema elettorale.

Queste elezioni sono più interessanti delle altre cui ho assistito, per due motivi: primo, al contrario che in passato il risultato è incerto. Per la prima volta dal 1997 non si sa chi sarà primo ministro la settimana prossima. Gli opinion polls sono abbastanza stabili. Ma in questo post voglio fare pronostici, che rimarranno sul sito e potranno venir ridicolizzati la settimana prossima.

Secondo me i sondaggi sono sbagliati. Sono sbagliati per due ordini di motivi: primo non riflettono necessariamente come la gente andrà a votare: non sono esperto, ma la mia impressione è che nei sondaggi, la gente risponde a domande del tipo: “se ci fosse un’elezione per il primo ministro, chi voteresti?”. Se in America voglio Obama presidente, votare Obama è una strategia dominante: debolmente se uno vota in uno stato con risultato scontato. Se in Italia voglio Berlusconi, dovunque io sia votare PdL è dominante (almeno alla Camera, per il Senato qualche complicazione può sorgere; ma non perdiamoci in sottigliezze). Nel Regno Unito ciò non è vero (vedi sotto): se voglio Brown in Downing Street, può essere meglio non votare Labour. Come rispondo a chi fa le domande per i sondaggi elettorali?

A parte i “sofisticati” elettori strategici (sofisticati tra virgolette, perché questa volta la famiglia De Fraja voterà strategicamente), molta gente vota per eleggere il proprio deputato: tanti, ma tanti, elettori votano per o contro il proprio deputato, non per il primo ministro. Non mi piace Tony Blair, ma Joe Bloggs ha fatto un sacco di cose importanto per “our area”. Ed è tanto simpatico quando viene a chiedermi di votare. E ogni Natale mi manda un biglietto d’auguri firmato da lui e da Mrs. Bloggs.

In passato questo ha favorito i candidati che si ri-presentano, ma quest’anno gli scandali dei rimborsi spese (bruscolini rispetto a Berlusconi, ma agli inglesi queste cose proprio non van giù), potrebbero avere un effetto. Non necessariamente uniforme: agli elettori dei diversi partiti potrebbe dar fastidio in modo diverso. Come? Non ne ho idea, ma secondo me sarà un effetto importante, come ben sa Neil Hamilton, che ha perso uno dei seggi Tory più sicuro per aver ricevuto £6,000 sterline in cambio di un’interrogazione parlamentare. Già 150 MP (quasi un quarto) hanno deciso di non ricandidarsi, molti perché hanno scandalizzato i loro elettori, un altro centinaio non ha speranza di essere rieletto.

Il secondo motivo che mi fa dubitare della correttezza dei sondaggi è il modo in cui il voto si traduce in seggi. Siccome le circoscrizioni sono diverse socialmente e come preferenze politiche, la relazione tra voti e seggi è altamente non-proporzionale. Il sito della BBC, fatto molto bene, illustra: se i tre partiti prendessero ciascuno il 30% dei voti, Labour avrebbe 315 seggi, i Tory 206, i Lib-Dem 100. Cambiando le percentuali dei voti dei partiti, si vede come il mapping voti-seggi sia una funzione non lineare delle prcentuali di tutti i partiti. Cliccando un po’ sulle circoscrizioni, si capisce bene il perché: in un sacco di posti non ci sono proprio laburisti, invece i Lib-Dem sono un po’ dappertutto, distribuiti in modo da essere secondi in moltissimi seggi.

Ma la traduzione di voti in seggi è fatta con il metodo dello swingometer. Si calcola lo “swing” nazionale tra i tre partiti e si assume che ci sia lo stesso swing in ogni circoscrizione. Con due partiti è un processo abbastanza semplice e corretto, con tre è imprevedibile. Ciò perché la possibilità di votare strategicamente diventerà in moltissime circoscrizioni particolarmente ovvia. In passato il voto strategico fu importante nel 1997, ma allora era ovvio che si votava per il candidato anti-Tory meglio piazzato. La differenza questa volta è che ci sono due partiti detestati, e molti voteranno per evitare il peggio, non per scegliere il meglio: non si vota per il partito preferito, ma per evitare quello più odiato. Ad esempio, nella mia circoscrizione (Bosworth), voterò Lib-Dem, sperando di impedire al deputato Tory di tornare in Parlamento. Come quest’effetto influenzerà i voti e i seggi, è difficile prevedere: il fatto che i laburisti e i conservatori siano più detestati dei Lib-Dem non necessariamente danneggia questi due partiti: dove il candidato Lib-Dem non ha speranza, elettori Lib-Dem anti-Labour si tureranno il naso e voteranno Tory, elettori Lib-Dem anti-Tory si tureranno il naso e voteranno Labour. Questo favorirà i Tory e Labour, come seggi, anche se i due effetti si cancelleranno a livello di conteggio di voti nazionale. Un altro effetto è che ci sono più elettori Lib-Dem anti-Tory che elettori Lib-Dem anti-Labour, e questo penso possa favorire Labour. Quindi:

Pronostico numero 2: le mie previsioni, che potranno essere sbeffeggiate ben bene da venerdì mattina:

Voti: Tory 36%; Labour 29%; Lib-Dem 28% (oggi la media dei sondaggi dà: Tory 33%; Labour 28%; Lib-Dem 30%.

Seggi: Tory 262; Labour 261; Lib-Dem 99 (con i miei numeri, la BBC dice Tory 280; Labour 262; Lib-Dem 80).

Pronostico numero 3: con numeri di questo tipo, è difficile immaginare che possa succedere qualunque cosa diversa da un patto Lib-Lab di qualche tipo; niente sottomarino nucleare Trident, riforma elettorale, niente ingresso della sterlina nell’euro (a cui i Lib-Dem formalmente sono a favore, ma che non ha granché di favore in giro), aumento della progressività dell’imposizione, più imposte “verdi”, poca riduzione della spesa pubblica, meno potere alla polizia, etc.

Anche se i Tory avessero più seggi, che so, attorno ai 300 (su 652), è difficile immaginare che si possano accordare con i Lib-Dem. Per questi conditio-sine-qua-non di qualunque forma di appoggio è la riforma elettorale, che i Tory pensano sia un suicidio politico. Ma a parte questo, sono in disaccordo quasi su tutto, dall’Europa, alle libertà individuali, al ruolo della famiglia, alla guerra, alle tasse, all’immigrazione.

Pronostico numero 4: la riforma elettorale. Questo pronostico ci vorrà un po’ più di tempo a smentirlo. Un principio molto caro in Gran Bretagna è quello che ci sia un solo deputato per ogni circoscrizione: ogni elettore ha il “suo” deputato, che molto spesso conosce di persona, che può incontrare nel suo ufficio ogni sabato (o ogni mese se è primo ministro), e al quale si può chiedere di insistere perché l’autobus aggiunga una fermata, perché il pub non abbia musica la sera tardi, o perché ci sia un nuovo semaforo vicino alla scuola. Ovviamente indipendentemente dal fatto che lo si sia votato o meno. In teoria, un sistema proporzionale potrebbe allocare deputati a circoscrizioni: ci sono 80 deputati e 80 circoscrizioni a Londra, non è difficile fare un mapping degli 80 eletti nelle 80 circoscrizioni. Ma questo non sarebbe accettabile: il motivo principale per cui gli elettori vogliono il loro deputato è la possibilità di poterlo cacciar via, senza bisogno dell’aiuto degli elettori delle altre 79 circoscrizioni.

Prevedo quindi, che alle prime elezioni dopo il 2014, si voterà con una versione di quello che qui chiamano AV (alternative voting), e che wikipedia chiama Instant-runoff voting. In Gran Bretagna continuano a chiamarlo Proportional representation”, mentre in realtà non è affatto necessario che il sistema produca qualcosa di proporzionale, ma quando se ne comincerà a parlare, penso le idee si chiariranno.

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Commenti

Ci sono 64 commenti

E' l'alternanza che serve (purtroppo per il suo stipendio ehe) , ed essendo in UK vera alternanza, trovo sia meglio voti Cameron (tolto il fatto che Brown non mi è mai piaciuto per le politiche  estere che alla fine hanno scimmiottato Blair e per una parvenza di "raffazzonismo" in qualsiasi cosa si cimentasse  -assiduo lettore bbc news- )

aggiungo che anche solo basandomi sui siti dei partiti maggiori, Brown sembra teleimbonitore (il cartoon.....) mentre i conservatives sembrano piu seri e dando una scorsa alla scaletta sembran piu...affidabili di vaghi "risparmi fiscali per le famiglie affinchè i giovani abbiano le migliori condizioni di partenza" -tratto dal cartoon-

 

personalmente spero che non vadano particolarmente bene i Lib-Dem; una delle varie cose per cui l'Inghilterra mi piaceva, era che non aveva una sinistra in stile "continentale", e difatti eccoli qua... In realtà nessuno mi ispira molto. Di natura sarei per i Tory, ma come estimatore della vecchia Lady questo neo-tory simil-Fini, tutto politically correct e con la sindrome di Calimero vero la sinistra, non mi ispira per niente; tutto sommato credo che tiferò per il vecchio Brown. 

 

Prevedo quindi, che alle prime elezioni dopo il 2014, si voterà con una versione di quello che qui chiamano AV (alternative voting), e che wikipedia chiama Instant-runoff voting

Sistema interessante. Più o meno quello che abbiamo utilizzato per scegliere il nome del nostro terzo figlio, ma al ranking avevamo anche associato un singolo veto per ciascun votante. E per fortuna che eravamo solo in 4, altrimenti serviva un Cray per calcolare il risultato

ecco il daily telegraph aproposito dei buchi che ne verrebbero dall'applicazione delle proposte elettorali di tutti e 3 i competitors

www.telegraph.co.uk/news/election-2010/7641517/General-Election-2010-multi-billion-black-holes-in-all-three-parties-spending-plans.html

però suvvia questo anti-conservatorismo  non ha ragione d'essere, il programma di cameron non è certo questo :)

www.youtube.com/watch

 

Gianni, hai idea di cosa succederà ai nazionalisti scozzesi e gallesi? E' probabile che guadagnino voti o che li perdano? In principio, se riescono a mantenere il loro elettorato ll maggior uguaglianza nella distribuzione del voto tra i tre grossi dovrebbe favorirli. Oppure i LibDem stanno fregndo voti pure a loro?   

Il SNP e Plaid Cymru hanno voti concentrati, non solo in Scozia e Galles, ma anche in specifiche circoscrizioni, quindi potrebbero guadagnar voti, ma al massimo cambiare il totale di uno o due seggi in più o in meno (adesso ne hanno rispettivamente 6 e 3).

Un'altra cosa che potrebbero fare è confondere gli elettori strategici in alcune circoscrizioni (le cosiddette three (o four)-way-marginals), dove tre o più partiti hanno una possibilità di vincere. Nota Brighton Pavillion, dove i verdi potrebbero ottenere un seggio.  

Dei seggi marginali in Scozia, il SNP potrebbe vincerne uno e perderne uno. Se dovessi scommettere, scommetterei su 7 seggi.

Dato che Plaid Cymru è spesso vicino al Labour direi che potrebbe guadagnare 2 o 3 seggi.

Giusto. Anch'io fin da quando ho dato per la prima volta un'occhiata da vicino al sistema elettorale inglese (guardando nei collegi, dico) ho subito realizzato come un sistema uninominale maggioritario con 3 partiti "grossi" anzichè 2 costringa gli elettori a delle ginnastiche elettorali inenarrabili in Italia. Quindi è vero che se uno risponde ad un opinion poll sul partito in un modo, il suo vota "dovrà" essere per forza un altro nel collegio, se vorrà considerarne l'efficacia relativamente alla "geografia consolidata", o alla valutazione del partito ivi incumbent, o al fatto politico di base che vi sono 2 partiti progressive che marciano divisi per colpire uniti contro un comune nemico, ecc. ecc.

In definitivo tendo a concordare con Will Hutton, ed oggi come oggi non sarei favorevole alla reintroduzione dei collegi uninominali in Italia.

RR

 

 

oggi non sarei favorevole alla reintroduzione dei collegi uninominali in Italia.

''Collegio uninominale'' non è sinonimo di sistema first-past-the-post. Sia il sistema australiano (alternative vote, che apprendo da Gianni in questo post viene curiosamente chiamato proportional system in UK) sia il sistema a doppio turno si basano su collegi uninominali.

In altre parole, collegio uninominale significa solo che un distretto elettorale ha un singolo rappresentante. Ma il modo in cui questo rappresentante viene eletto può cambiare. Io sono a favore del collegio uninominale e contro il first-past-the-post. Sia il sistema australiano sia il doppio turno sono a mio avviso nettamente superiori.

Interesting....e, nell'eventualita' che pronostico 3 si avveri, chi sara’ il PM della coalizione lib-lab?

Sempre Magico Gordon. Faccio comunque notare che, secondo me, la Regina comincerà col dare l'incarico a chi ha più seggi. Quindi se Cameron avrà anche più seggi parte oggettivamente favorito nelle consultazioni politiche. Però se Brown mantiene più seggi (cosa che io penso, e che dò come più probabile - infatto mantengo il Labour al secondo posto per voti effettivi) allora non c'è trippa pe' gatti e si va ad un Brown 2 con programma basato anche su riforme istituzionali che garbino ai LibDem (e.g. sicuro un Senato elettivo su base proporzionale, al posto dei Lords).

RR

Va bene fare pronostici azzardati, ma c'è un limite... All'inizio di quest'anno, era possibile scommettere su Nick Clegg, mi pare a 500/1. Una possibilità di arbitraggio mancata, visto che adesso i bookmakers lo danno a 10/1.

Avendo la residenza in UK ma non la cittadinanza, potro' votare solo per le elezioni locali ma non per quelle del parlamento. Nonostante questo, vorrei capire quale sia la posizione dei tre partiti su child benefits (quelle 20 sterline che vengono date a tutte le famiglie con figli indipendentemente dal reddito) e child care vouchers (248 sterline pre-tax che sono utilizzate per pagare asili e nannies), visto che potrebbero costarmi circa 2000 sterline all'anno. Tutti i tre partiti sembrano aver garantito che l'universalita' del child benefits non si tocchera' e tanto meno ci saranno cambi sul fronte dei vouchers. Sbaglio?

Child benefits and child vouchers a parte, avendone l'opportunita', voterei per i Tories. Non che la coppia Cameron-Osborne si stia dimostrando particolarmente brillante (aime' molte delle scelte dimostrano che i Tories continuano ad essere un partito dei ricchi per i ricchi) ma, a  differenza di quello che Gianni pensa, non credo che Gordon abbia fatto un buon lavoro (vedi la ridicola riduzione della VAT nel 2009).

 

"Pronostico numero 3: con numeri di questo tipo, è difficile immaginare che possa succedere qualunque cosa diversa da un patto Lib-Lab di qualche tipo"

 

se ho capito bene, Clegg ha dichiarato che non sarà alleato di governo del Labour se il Labour arriva terzo. Pronostico sbagliato?

 

saluti,

vincè

Credo che Clegg abbia dichiarato che se il Lab arriva terzo, Brown non sarà primo ministro. Mi sembra molto diverso, comunque potrei ricordare male.

 

 

 

Pronostico numero 2: le mie previsioni, che potranno essere sbeffeggiate ben bene da venerdì mattina:

Seggi: Tory 262; Labour 261; Lib-Dem 99 (con i miei numeri, la BBC dice Tory 280; Labour 262; Lib-Dem 80).

Pronostico numero 3: con numeri di questo tipo, è difficile immaginare che possa succedere qualunque cosa diversa da un patto Lib-Lab di qualche tipo

non ho ben capito quali siano le previsioni da sbeffeggiare. Il pronostico numero 3, che e' quello che conta, sarebbe diverso con i numeri della BBC?

segnalo nuovamente che sul daily telegraph c'è una pagina con 3 diversi istituti demoscopici e con proiezioni sui seggi

La prima cosa e' sui numeri, di voti di quelli dei sondaggi, di seggi diversi da quelli dati dallo swingometro.

La seconda e' semplicemente che i Lib-Dem hanno dichiarato che in caso di parlamento senza maggioranza di un partito appogeranno "il partito con il mandato piu' forte".

Quindi in teoria questo potrebbe succedere:

 

  • Governo Tory di minoranza, con appoggio esterno dei Lib-Dem
  • Governo di coalizione Tory-LibDem.

Invece penso che ci sara'

  • Governo di coalizione Lib-Lab (con primo ministro diverso da Gordon Brown)


 

     

    Ieri Gordon ci ha deliziato con l'ennesimo show di incompetenza

    Prima si fa mettere sotto da una pensionata sul tema immigrazione (incompetenza). Poi sale in macchina e, con i microfoni ancora aperti, si arrabbia non con se stesso ma con la persona nel suo team che ha organizzato l'incontro (incapacita' di assumersi le sue responsabilita') e poi insulta la povera pensionata chiamandola "bigot" (maleducazione). Dulcis in fundo, una volta resosi conto dell'errore, ritorna a casa della donna a scusarsi e dice ai microfoni di aver frainteso quello che lei diceva (faccia di tolla) .... Io non ho seguito tutto lo scambio di parale ma di certo non stavano parlando della "congettura di poincare" per cui non so cosa ci fosse da capire.

     

     

    non so se stai seguendo, ma Gordy sta spingendo sugli aiuti governativi, mentre camero preferisce, stando al dibattito, tenere i soldi in tasca alla gente. e piu si parla di tax credits, i libdem di adeguano piu ai CON che ai LAB

     

    Ciao a tutti,

                       ieri ero all'Università di Birmingham, nel cuore delle West Midlands, a seguire sullo schermo il dibattito pre-elettorale dei tre candidati. Non so quasi nulla di politica inglese e non ho visto i precedenti dibattiti, però ho notato alcune cose che mi hanno colpito.

    La prima è che in Inghilterra non si voterà per tre candidati che rappresentano tre partiti. In altre parole, mi colpisce che ci sia un faccia a faccia a tre al quale non sono invitati gli altri leader dei partiti politici, incluso il BNP, il British National Party di Nick Griffin, che comunque ha molti sostenitori in città come Stoke-on-Trent.

    Mi verrebbe da dire che la personalizzazione del dibattito politico inglese è fuorviante perchè alle elezioni molti voteranno, come dice il post, per il rappresentante "of their own area", che nel caso dell' UoB è l'area di Edgbaston, un posto di ville bellissime e gente che immagino essere molto ricca (verrebbe da dire che qui non possono che vincere i conservatives, anche se mi dicono non manca un gran numero di Champagne socialists che voteranno Labour).

    Un'altra cosa che ho notato è che il dibattito politico pre-elettorale era girato in modo molto più friendly e dinamico rispetto alle ridicole ingessature dei duelli finali su Raiuno fra Berlusconi e Prodi (a proposito di BS, anche il leader Tory vuole abolire la tassa di sucessione...)

    L'ultima cosa che ha colpito la mia attenzione è che Gordon Brown ha concluso il dibattito immaginando di perdere le elezioni, cioè ipotizzandosi perdente. Quello di Brown è stato un atteggiamento che non può non fare riflettere, perchè non c'è stato un momento, o forse solo uno o due, in cui Brown ha enfatizzato il carattere positivo di quanto ha fatto con il suo governo, gli obiettivi raggiunti, etc... magari sarà una mia impressione superficiale, ma per me Brown stava giocando in difesa.

    volevo chiedervi: ma qual'è la ricetta economica giusta per far riprendere l'Inghilterra, quella di Gordon Brown o quella di David Cameron? Non possono avere ragione tutti e due dal punto di vista tecnico, e la politica economica è fondamentale in un paese come l'Inghilterra oggi.

    Vinca il migliore

     

    Non possono avere ragione tutti e due dal punto di vista tecnico

    Pur non essendo economista, ma un mero seguace del verbo galileiano, posso affermare con assoluta sicumera che la tecnica non può colonizzare il non colonizzabile, cioè la libertà del pensiero di produrre, assumere e sostenere dei valori - valori politici in questo caso, se vogliamo. Ma anche meri valori di fiducia del singolo, financo l'interesse personale più gretto. Quindi non c'è una risposta univoca...

    Al di fuori di morali e di metafore, il dibattito di ieri sera mi è piaciuto. Birmingham è città solidamente laburista, ed è stata scelta (anche) per questo, ovviamente, per il tour. Fuori città sono Conservatori, come un po' dappertutto nelle countryshire. Gordon Brown, non dimentichiamolo, ha 13 anni di Governo laburista sulle spalle, e quindi un venticello di alternativa è più che naturale. Ci sarebbe casomai da sorprendersi che sia ancora in lizza, e secondo me lo è realmente, per mantenere il cadreghino. Il mio giudizio personale è che la sua politica economica sia migliore, per il Paese, come lo è stato il suo intuito e la sua abilità nel dettare al mondo le ricette giuste per non rotolare nel burrone - quando anche gli sherpa di Bush non sapevano che pesci pigliare.

    RR

     

    La prima è che in Inghilterra non si voterà per tre candidati che rappresentano tre partiti. In altre parole, mi colpisce che ci sia un faccia a faccia a tre al quale non sono invitati gli altri leader dei partiti politici, incluso il BNP, il British National Party di Nick Griffin, che comunque ha molti sostenitori in città come Stoke-on-Trent.

    Io il debate l'ho seguito ins treaming dal sito del telegraph e il moderatore ha ricordato che per galles, scozia e N.I. ci saran speciali con dibattiti simili su BBC2. Il BNP è stato escluso perchè davvero impresentabile (Griffin è stato pure escluso da un ricevimento a corte, tempo fa) e per SNP e altri partiti, beh, la rappresentitività in England è trascurabile (forse due seggi in northumbria?) lo stesso per il Cymru.

    Brown ha battuto il tasto, indipendentemente dall'argomento, sui tax credits e per infastidire i Tories usava l'argomento che negli anni 90 si stava meglio coi labour che che nel 70 la recessione era per dovuta ai Cons (la tatcher se non sbaglio fu del 77 il che dice tutto). Brown poi ho prospettato un ulteriore aiuto di stampo keynesiano all'economia e David Cameron invece ha proposto il "tassazione piu bassa per permettere di crescere e piu soldi in tasca". chi ha ragione? il momento ci dice che le politiche Lab son un fallimento e che si rischia la grecia( Cameron ha ricordato il crescente debito).

    Sono pienamente d'accordo (a meta') con Dave. Dopo 13 anni di governo laborista, un cambio mi sembra auspicabile. Gordon Brown crede che la soluzione ad ogni problema sia un intervento del governo (credo cha abbia menzionato almeno 20 programmi diversi: a sentirlo parlare, ci sono stati e ci saranno soldi per tutti e per tutto). David Cameron vuole al contrario ridurre il ruolo dello stato e facilitare l'iniziativa dei privati. A me alcuni aspetti della politica dei tories non piacciono (per esempio avrei lasciato il limite di 650mila pounds sopra i quali si paga una tassa per l'eredita' invece che innalzarla ad un milione) e se dovessi guardare alla mia situazione personale (settore universita' con figli), credo che beneficerei di piu' da un aumento delle tasse che da un taglio della spesa, anche se nessuno e' stato chiaro da dove si iniziera' a tagliare.

    Concordo con Gianni che i primi dieci anni di labour sono stati sostanzialmente positivi ma l'esperienza del governo Brown a mio parere e' invece fallimentare e le sue ricette potrebbero solo fare danni. Non sono neanche del tutto d'accordo con l'idea che Brown abbia avuto un ruolo cosi' importante nel salvare il sistema bancario/finanziario ... non mi spiego infatti perche' l'Inghilterra e' l'unica nazione dove il governo e' adesso proprietario di meta' delle banche. Chi le controllava? Anzi, chi era responsabile di creare le istituzioni che controllavano queste banche? 

    sei suddito o residente?, per la cronaca :)

    solo residente per cui non votero' per l'elezione del parlamento

    Ad esempio, nella mia circoscrizione (Bosworth), voterò Lib-Dem, sperando di impedire al deputato Tory di tornare in Parlamento.

    Uhm, mi sia consentito dire che la prospettiva mi appare remota, vista la storia geografica elettorale del collegio. Comunque questo collegio è uno dove non ci dovrebbero essere magheggi politici e la gente "può" votare il partito e il candidato preferiti senza sentirsi in colpa il giorno dopo.

    In linea di principio, se fossimo in un diverso momento storico, ci sarebbe la possibilità per Labour e Libdem di tentare qualche strategia comune (cosa peraltro mai banale anche dove si manifesta come più pressante). Una curiosità: ho trovato di qualche interesse leggere che si candida questo tal Michael Brooks per il Science Party. Ne prendo nota.

    RR

     

    al momento (primissime cifre a urne chiuse e spoglio in corso) tories 307 seggi, laburisti fermi a quota 255, lib-dem 59. Cosi' a caldo il risultato di Clegg e soci è assolutamente deludente (ben al di sotto dei pronostici segnalati nel post) e inaspettato, alla luce della buona performance durante i dibattiti televisivi. Se questi risultati dovessero essere confermati, mi sembra quasi invevitabile un governo di coalizione. Che ne pensate?

    Alla BBC stanno facendo delle prestazioni "degne" della TV italiana... un sacco di shit e speculazioni senza senso. Stiamo diventando più simili...

    RR

     

    Se questi risultati dovessero essere confermati, mi sembra quasi invevitabile un governo di coalizione.

    Aspetta. Ci sono delle questioni tecniche per cui gli exit polls inglesi sono abbastanza unreliable. Uno e' che usano uniform swing: calcolano i voti a livello nazionale, calcolano in base a questo il guadagno percentuale di ciascun partito e poi lo applicano a ciascun distretto elettorale. Secondo, non tengono conto del voto postale, che solitamente favorisce i Tories e i LibDem. Secondo me sia i Tories che i LibDem sono underestimated in questi exit polls.

    C'e' anche la possibilita' di un minority government. Mi sembra che qui nessuno la prenda in considerazione, ma credo sia la soluzione piu' in linea con i risultati. Qui in Canada abbiamo un governo Tory con minoranza ormai da anni. Certo un governo tale dovrebbe scendere a patti con gli altri su alcune questioni, ad esempio mi sembra che gia' i tory stiano facendo delle concessioni sulla riforma elettorale ai lib-dem.

    Mi sembra che gli exit poll ci abbiano azzeccato: parlamento "appeso". La mia valutazione personale e' che escono tutti sconfitti. I LibDem in primis visto che perdono dei seggi, (sono curioso di capire se sono stati penalizzati dal sistema elettorale o se non hanno effettivamente guadagnato il 27-28% che i sondaggi pre-elettorali gli attribuivano), i Conservatives che non raggiungono la maggioranza e i Labours che perdono una valanga di seggi. 

    a proposito di libdem, il perchè non prendono voti lo spiegava John Cleese in un vecchio spot del 1997(molto divertente). Vi è poi un sito e una serie di personaggi famosi che sperava nell Hung parliament, da Stephen Fry ad altri e si son fatti pure un sito dalla cui lettura sembra che tutto ciò non sia un problema

     

     John cleese' spot :  http://www.youtube.com/watch?v=9gv4Abt3sZU

     

    Nottataccia, come previsto (almeno questa mia previsione era giusta, al contrario delle altre). Una volta in Italia vincevano sempre tutti, questa volta qui hanno perso tutti. 

    E ho perso anche 20 sterline scommesse a pranzo che il Labour non avrebbe vinto neanche un nuovo seggio: ne ha vinti due dai Lib-Dem e uno da un indipendente. 

    E a Bosworth Tredennick ha rivinto.

    Non dovrei piu' azzardre previsioni, ma secondo me un patto Lib-Lab e' difficile, sia per i numeri, sia perche' entrambi hanno perso male.

     

    Aspettiamo i numeri finali, ma al momento più che difficile il governo LibLab sembra impossibile. Semplicemente, la somma dei loro seggi è meno di 326. Dal punto di vista strettamente matematico, al momento le uniche alleanze bipartitiche possibili sono LibCon e LabCon. La seconda è ovviamente impossibile dal punto di vista politico, la prima vedremo. Certo che se i LibDem insistono per la riforma elettorale come parte del programma di governo, l'alleanza con i Con è dura. Tutte le altre combinazioni devono pescare nel calderone della trentina (o poco meno) di seggi vinti dalle forze minori. La situazione diventa sempre più interessante.

    domanda per Sandro (in quanto esperto) e per Gianni (in quanto residente in UK): secondo voi è possibile che in assenza un accordo fra le forze politiche per la formazione di un nuovo governo, si torni a votare?

    Non sono esperto di politica inglese, che è quello che conta qui. Mi limito quindi a riportare quanto letto sui giornali, ossia che l'ultima volta che è stato eletto un hung parliament (febbraio 1974) si è rapidamente tornati a votare (ottobre 1974). 

    Posso dire cosa proverei a fare se fossi Nick Clegg. Cercherei di formare un governo con Labour e con i ''piccoli'' con l'unico obiettivo di fare la riforma elettorale, per poi tornare rapidamente a votare. Ma, di nuovo, è l'opinione di un incompetente. Non so come reagirebbe l'elettorato inglese a una simile manovra, se reagisse molto male potrebbe non risultare conveniente per i LibDem.

    Visto che ho clamorosamente cannato le mie previsioni (Tories 330, LibDem 80), vi propongo i commenti raccolti dal mio selezionatissimo campione di inglesi sulla coalizione Tories-LibDems, ricavato dalle chiacchiere stasera a High Table Dinner. Premessa: il mio college, come molti altri, e' a prevalenza LibDem, con qualche Labour e pochi Tories. 

    Il mio amico C., che e' un hardcore Tory, era estrememante deluso. La sua soluzione, altro che riforma elettorale, era rendere indipendenti la Scozia e il Galles, visto che non votano conservative. Come si puo' formare un governo con quei "commies" dei LibDems, mi chiedeva? Non ho risposte, sinceramente. La qual cosa mi fa sospettare che nella base Tory una coalizione coi LibDems sia vista malissimo, e mi fa dubitare della possibilita' che si riesca a farla.

    I miei amici A. e C., invece, LibDems, erano preoccupatissimi per la possibile coalizione tra Tories e LibDems. La cosa mi fa sospettare che nella base LibDem (che secondo un altro amico, M., sono il partito votato dai ricchi coi sensi di colpa, copyright suo) la coalizione coi Tories sia vista malissimo, e mi fa dubitare della possibilita' che si riesca a farla. (Nota a margine: Oxford e' divisa in due distretti, East e West. East e' stato un Labour Hold, cioe' i Laburisti hanno tenuto il seggio. Oxford West era tradizionalmente feudo LibDem, e' stato miseramente perso a favore dei Tories.) 

    Le previsioni le ho cannate quindi la mia reputazione di forecaster vale zero, ma io la vedo male per la coalizione, secondo me governo di minoranza Tory e presto alle urne. Chiaro, se prima non casca il mondo... 

     

    Sullo sfondo dei colloqui Camerone-Clegg s'intravvede la lenta ma sicura avanzata dell'esapartito

    Lab-LibDem-SNP-PC-SDLP-Verdi: 328 seggi

    C'e' anche l'Alliance party (partito sorella dei Lib-Dem in Irlanda del Nord): 1 seggio.

    Mentre la coalizione Tories-LibDem sembra godere di discreta salute, i Labours hanno eletto Ed Miliband nuovo leader del partito. Al momento, la miglior lettura del risultato l'ho vista sul El Pais:"Il trionfo di Ed Miliband e la sua "svolta" a sinistra possono esaltare la base operaia del partito laburista, bisogna pero' vedere se servira' a recuperare il consenso della classe media del sud del paese, nelle cui mani sembra stare il destino del prossimo governo del Regno Unito".  

    Visto il numero di previsioni sbagliate su chi avrebbe vinto le elezioni e su quanto sarebbe durata la coalizione LibDem che si possono leggere in alcuni post qui sopra, ne aggiungo una tutta mia: "i Labours rimarranno all'opposizione per molti anni ancora"