Grosse banche rispetto al PIL: ci sono rischi oltre a Cipro? - di Zsolt Darvas

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I recenti eventi a Cipro hanno fatto chiedere a diversicommentatori se simili rischi sono corsi da altri paesi con sistemi bancari i cui attivi di bilancio ammontano a varie volte il PIL: in particolare Malta e Lussemburgo, che sono spesso catalogati come "paradisi fiscali" e come tali godono di scarsa simpatia da parte di altri paesi europei ad alta tassazione, ma anche Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca. In quest'articolo, il cui testo originale in inglese è pubblicato sul sito del think tank europeo Bruegel, l'economista ungherese Zsolt Darvas esamina alcuni dati economici concludendo che non esiste un pericolo immediato, ma è bene non perder d'occhio la profittabilità delle banche di ogni paese e i livelli delle relative sofferenze.

Ci sono altri paesi UE con bilanci bancari di grosse dimensioni rispetto al PIL che stanno correndo rischi simili a Cipro? La risposta è no. La ragione principale dei guai delle banche a Cipro sono le massicce perdite sofferte dalle due principali banche. Questo però non è il caso in altri paesi della zona Euro con grossi settori bancari, come vedremo piú avanti.

Cominciamo con Cipro. La tabella qui sotto mostra i ritorni sugli attivi e sul capitale delle sette banche piú grosse nel 2011 (e nel 2010 per una di esse; dati piú recenti non sono disponibili).

Ritorni su attivi e su capitale delle banche a Cipro

Fonte: The Banker Database

Laiki Bank nel 2011 perse piú di 5 miliardi di dollari, che rappresentano il 12,2% dei suoi attivi e il 162% del suo capitale. Questa perdita è in effetti drammatica. Bank of Cyprus nello stesso anno perse 1,7 miliardi di dollari, ossia il 3,6% degli attivi e il 19% del suo capitale, anche queste grosse cifre. Peraltro, i profitti delle altre banche non erano cosí cattivi, almeno nel 2011.

Che si può dire degli altri paesi? La figura qui sotto indica che in confronto a Cipro il Lussemburgo ha un settore bancario molto piú grosso in rapporto al PIL, le dimensioni relative delle banche a Malta e in Irlanda sono similari, e non molto piú piccole in Gran Bretagna e Danimarca. L'Irlanda già usufruisce di un programma di assistenza finanziaria, che include un programma per la ristrutturazione del sistema bancario, quindi diamo un'occhiata agli altri quattro paesi con un settore bancario di grosse dimensioni in rapporto al PIL.

Rapporto tra bilanci bancari e PIL, anno 2012

Fonte: BCE per i bilanci bancari e Eurostat per i PIL

La figura qui sotto mostra i ritorni sugli attivi di bilancio delle banche. Cipro è chiaramente un caso particolare. Le banche a Malta e in Lussemburgo erano alquanto profittevoli negli ultimi quattro anni, mentre le banche danesi e britanniche avevano profitti prossimi a zero:

Ritorni sugli attivi di bilancio (%), 1° sem.2009 - 4° sem.2012

Fonte: IMF eLIBRARY Data, http://elibrary-data.imf.org/DataExplorer.aspx

Le banche cipriote nel 2009 e 2010 hanno registrato profitti, che hanno cominciato a deteriorarsi nel 2011. La ragione principale per cui le banche cipriote sono finite nei guai era la loro esposizione alla Grecia. Però a Cipro anche la percentuale di crediti in sofferenza ha cominciato ad andare alle stelle, il che suggerisce che c'erano spostanziosi problemi anche con i prestiti erogati localmente. Mentre questa percentuale è aumentata alquanto anche a Malta, non è confrontabile col problema cipriota, e come abbiamo notato usando il diagramma precedente le banche maltesi sono rimaste molto profittevoli (ma come faranno?). La percentuale di crediti in sofferenza è piuttosto bassa in Danimarca, e quasi nulla in Lussemburgo.

Percentuale di crediti in sofferenza,  1° sem.2009 - 4° sem.2012

Fonte: IMF eLIBRARY Data, http://elibrary-data.imf.org/DataExplorer.aspx

Nel complesso, le banche in altri paesi UE con  bilanci di grosse dimensioni relativamente al PIL continuano ad avere profitti positivi o prossimi a zero, e le attuali percentuali di crediti in sofferenza non suggeriscono che la loro profittabilità si possa deteriorare nel breve termine. Mentre non c'è ragione di essere compiacenti, visto che anche le banche cipriote erano profittevoli nel 2009 e 2010, il caso di Cipro è chiaramente diverso.

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Commenti

Ci sono 88 commenti

Anzi, a me pare scandaloso che si sia tollerata la loro presenza all'interno dell'Unione Europea e addirittura dell'Eurozona.

In ogni caso è chiaro che se il sistema finanziario europeo è il crisi, loro non possono prosperare: i parassiti non possono sopravvivere senza sangue da succhiare.

Di per se', far pagare meno tasse dei vicini non e' sintomo di parassitismo ma di maggiore efficienza nel fornire servizi pubblici: e ben venga la concorrenza tra giurisdizioni, che e' l'unico modo per tenere bassi i prezzi con i fornitori, sia privati che sovrani. La questione e' ben separata da quella di eventuali attivita' che facilitano reati di varia natura (fiscali, di riciclaggio, di corruzione, di terrorismo ecc.), e da anni ci sono gli strumenti istituzionali per occuparsene, come per esempio la FATF.
Al di la' delle considerazioni di ordine morale, comunque, bisogna ricordare che fallimenti sovrani hanno conseguenze di ordine tanto economico (possibilita' di contagio verso altri paesi, sia psicologico che in termini di debiti non pagati) quanto geopolitico (probabilmente non sarebbe nell'interesse dell'UE se Cipro diventasse una colonia russa).

Sono tollerati i paradisi fiscali come contrappasso dantesco degli inferni fiscali.
Diciamo che se non ci fossero inferni, nemmeno i paradisi esisterebbero.
È la doverosa e necessaria "competizione fiscale".
Io mi preoccuperei piu' degli inferni e del rischio del loro fallimento.

Per i paradisi, non sono tollerati quelli "non cooperativi" ma mi pare che ne siano rimasti molto pochi. Essere un paradiso in sè non è grave. Lo è molto di più essere un inferno.

Per ragioni che con la fiscalita' hanno poco a che fare, buona parte degli asset manager globali domiciliano i propri fondi comuni in Lussemburgo. Il che spiega come mai (a) la percentuale degli asset rispetto al PIL e' cosi' ridicolmente alta (b) come mai i NPL sono praticamente irrilevanti.

Da dove vengono quei dati sul rapporto attivi di bilancio GDP? Mi pareva che solo la Deutsche Bank detenesse attivi per oltre l'80% del GDP tedesco e una leva finanziaria tra le più alte al mondo.

E' proprio li' sta il problema: un settore bancario europeo ipertrofico e a rischio. Per quello i tedeschi vogliono rientrare dei ,loro soldi investiti male in vari paesi...

 

Da dove vengono quei dati sul rapporto attivi di bilancio GDP?

 

L'autore punta come fonte al FMI (c'e' il link sotto a ogni tabella, ma l'accesso a dati recenti pare essere riservato a utenti a pagamento).

[EDIT: l'autore mi comunica che le fonti sono la BCE per i bilanci bancari, e Eurostat per i PIL. Ho aggiunto questa informazione sotto il grafico.]

 Io, da liberale classico, non sono affatto contrario ai fallimenti.

Tantomeno a quelli bancari.

Anzi, penso che la "malagestione" vada perseguita, sia civilmente che penalmente.

Ritengo invece che la banca centrale (peraltro, sempre rea di mancata sorveglianza) debba rimpiazzare, in gestione diretta, i conti correnti dei correntisti (solo loro, non gli azionisti, che lucrano sul rischio), nel caso di fallimento bancario.

Infatti, è mia opinione che in questo modo la base monetaria non aumenti. Era moneta che un'attimo prima del fallimento esisteva. Al contrario, non rimpiazzarla si tradurrebbe in deflazione.

E' oltretutto opinione del mondo bancario che i depositi costituiscano una modalità di risparmio quasi "congelata", oscillante non oltre il 2% (valore della riserva frazionaria minima).

In ogni caso, questo approccio permetterebbe di:

- evitare il "panico", ovvero la corsa allo svuotamento dei conti correnti;

- riportare l'attività bancaria nel libero mercato (in cui gli operatori possono fallire);

- disincentivare con le opportune sanzioni di tipo personale (al posto delle "buonuscite")  le gestioni "disinvolte" di attività che peraltro rimangono purtroppo a carattere privilegiato.

Vi sarò grato se mi indicaste dove sbaglio (lo so che sbaglio, sarebbe troppo facile, o il mondo troppo stupido . . . ).


In realtà, almeno nel nostro infelice paese, le banche possono fallire e falliscono: la liquidazione coatta, prevista dalla legge bancaria (T.U.B. del 1993) è sostanzialmente una procedura di tipo fallimentare.

vonmises.it/2013/04/05/la-grande-rapina-alla-banca-di-cipro/

Ron Paul riporta che "Le banche cipriote hanno pesantemente investito in titoli del debito sovrano greco e la ristrutturazione di quest’ultimo, durante l’estate scorsa, ha prodotto ingenti perdite – equivalenti a più del 25 percento del PIL nazionale.", ma il "bail-out" originariamente richiesto alla "troika" era di circa € 17.5 miliardi, vale a dire oltre il 100% del PIL cipriota. La somma poi effettivamente deliberata è stata di circa un terzo inferiore, a causa della "manovrina" sui depositi di Laiki e Bank of Cyprus. Come si arriva dal 25% al 60-70%? E poi, quali sono le responsabilità della banca centrale ovvero del suo governatore? In linea di principio io sarei molto critico, in quanto evedentemente è venuta meno ai suoi doveri di vigilanza, ma questo commentatore sembrerebbe suggerire una realtà diversa. Qualcuno ha capito come stanno (o stavano) veramente le cose?

Nella tabella qui sopra manca la Svizzera. Ricordo che nel 2008 UBS era arrivata ad essere esposta per quasi otto volte il PIL svizzero e Credit Suisse due o tre volte; tant'è vero che gli svizzeri ritiravano i soldi da UBS per metterli nelle banche cantonali o alla posta. Non ho dati posteriori.

Manca perché CH non è nella UE.
Credo pero' che una rifessione vada fatta per questa (ennesima) confusione tra stock e flusso.
Il nostro risparmio, ovunque sia, è STOCK. Un accumulo annuale che anno dopo anno porta a cifre notevoli. Il PIL invece è una misurazione del flusso annnuale.  Confrontare quello che guadagno in un anno con il mio risparmio di una vita (ben diverso se ho 20 anno o 60) è fuorviante. Dovrei preoccuparmi se dopo 40 anni il mio risparmio accumulato è 8 volte quello che guadagno in un anno? Dovrei bruciarlo solo per non impensierire qualcuno?