Ho fatto un sogno: Prodi licenziava Mastella

/ Articolo / Ho fatto un sogno: Prodi licenziava Mastella
  • Condividi
Ed il consiglio dei ministri, in seduta straordinaria, approvava un decreto che cancella l'indulto, inasprisce le pene sui reati contro le persone ed il patrimonio oltre che per le varie forme di corruzione di pubblici ufficiali. Lo so, era un sogno, ma era un bel sogno.

Non che vi sia molto da dire, o meglio: da aggiungere, a quanto gia' detto.

Dopo l'esplosione - sui giornali: quella reale dura da tempo - del caso Napoli, ora finalmente ci sentiamo dire dal CSM quello che tanti, ed anche noi fra di essi, avevano detto ai tempi dell'indulto. Che e' una legge orrenda che produrra' una catastrofe. Purtroppo eravamo troppo pochi a dirlo, quindi non e' servito a nulla, l'hanno approvato il maledetto indulto.

Ed i risultati si vedono. Inutile commentarli ed aggiungere ulteriori parole di rabbia e tristezza a quelle gia' scritte. I fatti parlano da soli.

Quindi solo due commenti aggiuntivi, ma non inutili.

Varie persone che ci leggono ci hanno fatto osservare che siamo troppo negativi, troppo aggressivi, troppo proni a criticare ed a vedere il negativo invece che i lati positivi di quanto succede (nel mondo ma soprattutto in Italia). Forse e' vero, forse siamo fatti cosi' ed abbiamo una tendenza a vedere il lato brutto delle cose, al gridare che c'e' il disastro. Personalmente, questa obiezione non la condivido. Non solo perche' molte delle cose che si scrivono qui sono positive - ossia, bisognerebbe fare questo e non quello, questa e' una buona notizia (tipo i premi nobel alla pace, alla letteratura ed all'economia di quest'anno, o la Bd'I che vende il teatro) ... uno di questi giorni faccio l'elenco delle proposte positive fatte! Ma, soprattutto, perche' personalmente sono convinto che la situazione in Italia sia molto seria, e che ci si sia cosi' tanto abituati alla continua e progressiva degenerazione verso il peggio che si e' finiti per perdere la misura delle cose. Poiche' si avverte, pero', che le cose vanno male e di male vanno in peggio, ci si illude che "dicendo" che la situazione non e' poi cosi' grave, sottolineando le poche cose positive e passando in secondo piano le negative, si possa vivere meglio, si possa migliorare. Cosi' non e', anzi. Personalmente, e parlo per me solo: gli altri cinque magari non condividono questo punto di vista, credo che questo continuo mettere la testa sotto la sabbia dei cittadini italiani per bene e che lavorano sia forse la cosa piu' grave in questo momento. Perche' toglie la speranza del cambiamento; solo che sono convinto che il cambiamento puo' venire solo da una scossa forte, molto forte. Argomento lungo e complicato, taglio qui e rimando ad altro post futuro. Nel frattempo, continuero' a denunciare quelli che mi sembrano gravi errori e disastri, cercando di spiegare perche' lo sono ed a chi fanno danno. E se le tinte forti possono far fare qualche salto sulla sedia, ben vengano i salti. A meno che non ci si abitui anche alle mie tinte forti, nel qual caso amen!

L'indulto e' un perfetto esempio di quanto detto. Quando l'idea e' uscita non riuscivo a crederci, mi sembrava impossibile. Mi aspettavo il popolo dei fax che insorgeva, i girotondi, la gente in piazza. Invece quasi nulla, Di Pietro e quattro gatti a protestare davanti al Parlamento, proteste simboliche di poche persone. Tutto il resto, e soprattutto l'elite politica-mediatica da Ratzinger a Napolitano, da Prodi a Berlusconi, tutti a dire che era una grande idea. Ma come, mi chiedevo io, in un paese che e' preda della criminalita' organizzata, con micro crimine diffuso che infesta grandi e piccole citta', con interi quartieri (non solo a Napoli, anche a Milano e Torino o Firenze) praticamente invivibili, com'e' che nessuno insorge? In un paese in cui il senso di impunita' e' cosi' diffuso che i tassisti non solo paralizzano intere citta' con la violenza, ma minacciano anche coloro che osano dire che hanno torto, come si puo' approvare un indulto, ed un indulto di tale natura ed estensione? Poi mi sono accorto che sbagliavo, che tutti lo volevano l'indulto (al tempo si parlava di amnistia) e ci ho scritto un pezzo al vetriolo, tanto per sfogarmi: a quel tempo ci leggevano, al piu', in famiglia!

Nessuno di "importante" e' insorto contro l'idea dell'indulto, che e' stato approvato a grandissima maggioranza, e poi: via, tutti al mare! Ora, due mesi dopo la fine delle vacanze, gli effetti si vedono e drammaticamente. Una situazione che gia' era molto grave si e' ulteriormente aggravata e sta degenerando. E sembra non sia colpa di nessuno, sembra che questa crescente onda criminale che sta travolgendo il paese sia come lo tsunami, una maledizione della natura e non il prodotto delle politiche fatte sino ad ora, del comportamento di polizia e magistratura e politici, del codice penale buonista e perdonista che abbiamo. Cosa vogliamo fare? Abituarci anche a questo perche' "protestare non e' bello" e questo e' il "nostro" (nostro? mio no!) governo? Ma per favore!

Seconda osservazione, piu' corta. In un paese serio, con un governo serio, i ministri sono responsabili dei propri atti e delle conseguenze degli stessi. L'indulto e' stato voluto fortemente dal signor Mastella Clemente. L'indulto e' stato chiaramente un gravissimo errore. L'indulto non e' stato un "errore di sbaglio", ossia una cantonata presa per caso e perdonabile: e' stata una scelta ragionata e voluta contro l'opinione di molti che argomentavano razionalmente che avrebbe avuto gli effetti che sta avendo. Giustamente Di Pietro dice "L'avevo detto io!", perche' l'aveva detto, tale e quale. Quindi, che Mastella Clemente si dimetta, e se non si dimette, che Prodi lo cacci.

Altro che manifestazioni contro la precarieta' - a quando un corteo contro l'inverno che arriva, e poi un altro a giugno contro la calura estiva? Dieci, cento, mille cortei contro l'indulto e perche' Mastella Clemente si dimetta e paghi per il danno che ha causato al paese. Questo, se vogliamo essere un paese serio, dovremmo tutti chiedere ed esigere.

 

Indietro

Commenti

Ci sono 16 commenti

La tendenza italica non e' solo a mettere la testa sotto la sabbia, ma anche a dire: "beh, non si puo' parlare troppo male di questo governo perche quello precedente e' il nemico, e quindi a parlare male di questo si fa peccato di tradimento."  Io sono in completo disaccordo con questo atteggiamento (come certo e' Michele). Io credo che il precedente governo non sia il nemico, ma solo un pessimo governo. E che questo faccia schifo pure lui. Chi piu' chi meno non mi interessa (si forse questo e' meglio, ma davvero non mi interessa), perche' entrambi, secondo me, sono inaccettabili.

 

a proposito di quello che dice alberto, leggetevi questo spassoso pezzo.

 

Due brevi osservazioni. 1) Il silenzio piu' assordante e' stato quello della magistratura, che salvo qualche caso isolato ha controfirmato il provvedimento 2) L'iniziativa e' stata di Mastella, ma, come dice Michele, l'indulto ha riscosso favore tra tutti i partiti, IdV escluso. Quindi in questo caso non penso che la responsabilita' politica ricada su Mastella (che comunque rimane l'esempio per antonomasia del politico nepotista, clientelista, opportunista, viscido, voltagabbana, ...). Un'ultima noticina: l'ordinamento Italiano non include tra i poteri dei Presidente del Consiglio quello di dimissionare uno dei ministri.

 

Forse sei un po' ingeneroso con la magistratura. Gli ex magistrati che ora si dedicano alla politica hanno tutti tentato di bloccarlo. Poi molti han fatto, purtroppo, come Casson: obbedito agli ordini di partito, con Di Pietro e D'Ambrosio uniche eccezioni. Per quanto riguarda la magistratura "officiante" ricordo varie prese di posizioni contrarie, e pareri negativi. Temo che anche li' abbia giocato l'effetto "giustizialismo": chi al tempo parlava contro l'indulto veniva tacciato di sanguinario criminale. Tu capisci: con tanto di papi e presidenti (in entrambi i casi entrambi) che predicano l'indulto, l'opinione pubblica avrebbe finito per lapidare il magistrato che diceva che no, che occorreva tenerli in galera. 

 

Qui sollevo una delle mie usuali domandi per i "culturalisti": perche' in Italia, anche questo? In nessun altro paese europeo una tale follia mi sembrerebbe possibile. Com'e' che gli italiani non si rendono conto che, cosi' facendo, sembrano davvero un paese di buffoni e delinquenti? Questo non lo capisco: il popolino, al contempo, ha terrore dei criminali ma non va in piazza quando li liberano. Peggio, applaude i papi che predicano il criminale a pie' libero ed i presidenti che ne auspicano il "reinserimento" ... perche? In Italia regna una forma di perdonismo generalizzato ma schizofrenico che non so capire. Chiamarlo catto-comunista e' riduttivo e sembra attribuirne l'origine ad una parte sola dello spettro politico. Invece e' generalizzato, copre tutti ed avviluppa tutti. Dev'essere che, sotto sotto, l'italiano medio si sente un potenziale delinquente e quindi solidarizza con chi e' riuscito ad esserlo ed e' stato cosi' sfigato da essere arrestato e condannato ... non lo so, qualcosa del genere dev'essere vero. Non scherzo: perche' questa solidarieta' con i criminali? E' l'unico paese in cui la stessa persona, nel giro di due ore, prima si dichiara scandalizzata perche' il Ricucci o chi per lui ha rubato i denari e poi dice che Previti, poveretto, e' un perseguitato! Oppure, che non si puo' piu' uscire la sera perche' ci sono i romeni in giro, pero' il vicino che ha violentato la ragazzina e' solo un povero pensionato e quindi non va messo in galera. I delinquenti di tutte le risme sono vittime della societa', gli uomini che violentano le ragazzine di nove anni si prendono 4 anni e ne scontano tre, le assassine dei propri figli stan fuori della galera e diventano stars televisive adorate dalle mamme italiche che "la capisco, poverina, deve aver tanto sofferto" ! Meta' paese vuole rubare come Berlusconi e corrompere come Previti, mentre l'altra meta' vuole distruggere vetrine e dar fuoco ai cassonetti della spazzatura ed alle auto del vicino ... cosi' si indultano l'uno con l'altro. Qualcuno ci capisce qualcosa?

Sull'osservazione che Prodi non puo' licenziare Mastella: giusto. Altra riforma da fare, invece di far cazzate come fanno. Ad ogni modo, basta una crisi di governo. Anche al buio, come dicono loro. Tanto, piu' buio di cosi' impossibile ...

 

 

Da non crederci! Faccio cut-and-paste da Repubblica , e' veramente bestiale la faccia da %&$# dei membri di questo governo!

 

<em>Giuliano Amato intervistato dal mensile della Polizia di Stato

"Troppi delinquenti scarcerati. Ciò crea sfiducia nelle forze dell'ordine"<em>

<em>"Ho accettato l'indulto con sofferenza

Il problema resta la certezza della pena"<em>

<em>Mastella. "Anche io ho provato le stesse cose, ma era necessario farlo"<em>

 

 

posso solo rimandare alla modesta proposta del commento (#12) sulle elezioni del 2006 negli Stati Uniti d'America

 

 

 

Le carceri sono troppo piene, ed esistono leggi che puniscono con la detenzione fino a sei anni fare videoclip porno tra amici???

 

 

I video, destinati a uso privato, non erano stati messi su Internet

 

 

Livorno: minorenni giravano film porno

 

 

Otto tra ragazzi e ragazze tra i 14 e i 18 anni realizzavano pellicole hard, con loro come interpreti, riprendendosi con il telefonino

 

 

[...]

 

 

I protagonisti dei video porno sono adolescenti tra i 14 e i 18 anni: otto ragazzi di buona famiglia, perfettamente consapevoli di quello che facevano e tutti consenzienti. L'unico aspetto non preso in considerazione è che stavano commettendo un reato e persino grave, punito con la detenzione fino a sei anni.

 

 

[...]

 

Sono convinto anch'io che in Italia le illegalità rendano popolari. La capacità del potete di sfuggire alla galera lo rende un modello da imitare. In questo quadro è fatale che la cultura della legalità sia chiamata "giustizialismo", che sia deprecato come tale chi chiede di non far votare le leggi dai quaranta pregiudicati che siedono in parlamento. Non c'è anche qui "conflitto d'interessi"?!

Infine, un po' di coerenza. Abbiamo sostenuto che il condono edilizio era una vergogna che incentivava l'abusivismo, poi... l'indulto! Ma per favore...

 

Per dimostrare che l'indulto non ha avuto effetti Mastella racconta in parlamento che negli ultimi mesi ci sono stati piú omicidi a Milano che a Napoli.

Verrebbe da dire: e quindi? Per sostenere che tale evidenza sia a favore dell'ipotesi che l'indulto non ha avuto effetti bisognerebbe (almeno!) far vedere: (i) quanti omicidi sono stati commessi a Milano e Napoli PRIMA dell'indulto e (ii) sapere quanti sono stati INDULTATI a Milano e a Napoli. Altrimenti l'evidenza non dice un bel niente circa l'indulto.

Naturalmente l'opposizione, invece di chiedere i dati che mancano, dice che i dati presentati sono falsi. E manco a farlo apposta Repubblica e Corriere invece di svolgere il ruolo di controllori si limitano a riportare il teatrino dello scambio di accuse. Che disastro!

 

E' la cultura della classe politica, della quale quella dei giornalisti e' lo specchio apannato ... fa ridere vedere costoro dire cose incoerenti e poi litigarci sopra, ma da sempre e' cosi'. E se cerchi di spiegargli che dicono belinate insensate, ti vengono a spiegare che non capisci nulla della realta' ... meglio lasciar stare, appunto.

Ma fa tristezza pensare che poi e' sul contenuto di tali invereconde cazzate che la gente vota ...

Per questo credo occorra insistere, sempre ed ossessivamente, sul discutere almeno proposizioni logicamente coerenti e suffragate da dati. Altrimenti, meglio lasciar stare, non ne vale la pena. Perche' a volte, come dimostra un dibattito dadaista che si sta sviluppando giusto ora in altra parte di questo sito, invertire inavvertitamente anche solo la posizione di un aggettivo scatena discussioni che a nulla convergono ... 

 

Al Capone e' stato ancora riabilitato?

http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/2006/rep_nazionale_n_1895019.html

<em>Napoli, 12:42<em>

<em> NAPOLITANO: CONTRO LEONE UNO SCONCIO, ERA UOMO DI LEGGE<em>Dopo

lo "sconcio" che porto' alla fine del settennato di Giovanni Leone le

parole di giustizia pronunciate otto anni fa devono essere ripetute,

perche' Leone fu un vero "giustista al Quirinale" come Enrico De

Nicola. Fu anche capace di traferire il suo profondo conoscere

giuridico nella attivita' politica, ad incominciare dai tempi di quella

che fu la stagione "ineguagliata e forse irripetibile" della

Costituente. Giorgio Napolitano e' il primo presidente della Repubblica

a riabilitare ufficialmente il suo predecessore, dopo la cerimonia in

Senato del 1998 in cui a farlo fu l'allora presidente di Palazzo

Madama, Nicola Mancino. Leone, ha detto Napolitano intervenendo in una

cerimonia nella sede storica del Tribnale di Napoli, ebbe sempre

"correttezza e senso di reponsabilita' verso le istituzioni".

 

 

Posso dire che non mi sorprende? Non credo d'aver mai occultato, anche in questo sito, la mia profonda ed antica disistima per il signor Napolitano Giorgio, disistima sia politica che intellettuale. E' stata una pessima scelta: se costui rappresenta l'Italia che viene, stanno freschi. 

Ora conferma solo di essere quello che ho sempre pensato che egli fosse: un aristocratico napoletano, con tendenze, cultura, passioni ed interessi da aristocratico medievale, il tutto spolverato da populismo socialistoide e, come si addice a quasi tutti i comunisti italiani d'origine aristocratico-meridionale, attacchi di religiosita' piu' o meno fideista in tarda eta'. Da cui gli abbracci con Ratzinger, il comun sentire, le richieste di mettere fuori di galera i delinquenti, ed il tono saccente con cui predica al popolo. Non e' improbabile si assista presto ad una conversione e, perche' no, una partecipazione entusiasta allo spettacolo del miracolo di san gennaro ... il virus del quirinale non perdona, nel bene e nel male fa uscire la vera personalita' del proprio inquilino.

L'intera visita a Napoli e' stata una parata di pessimo gusto aristocratico-populista. Che ci vogliamo fare? Quello era, e' e sara' il partito comunista napoletano, da li' venivano e li' son rimasti. Il vero fatto triste e' che questo signore in Borsalino, che tifa per Leone e de Nicola solo in quanto napoletani, debba regnare per sette anni ...