Lacrime di coccodrillo

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Durante i tre giorni di Trento ho trovato anche il tempo per andare sia a pranzo che a cena. Domanda: chi sarà il coccodrillo?

Sorprendentemente, durante il festival sono riuscito ad andare sia a pranzo che a cena - e anche a colazione, ma quelle erano frettolose ed io comatoso. Ne ho approfittato per chiacchierare con amici e conoscenti della zona, ossia di quel "Nord Est" che oramai comincia là dove Emilia, Lombardia e Liguria si toccano. Ho avuto così conferma che, come trent'anni fa, l'ostacolo principale alla rinascita italiana risiede ancora nella divisione ideologica e culturale dei produttori.

 

Sabato sera abbiamo cenato con due imprenditori medio-grandi del triveneto che operano nel molto avanzato e conosco da tempo; la sera prima eravamo, assieme ad un amico giornalista milanese, in compagnia di due piccoli imprenditori padani che operano in settori tradizionali e conosco da meno tempo.

[Nota di colore: entrambe le sere, pur avendo cambiato posto, ci siamo incrociati con Epifani ed un largo gruppo di amici suoi. È bello sapere che, nonostante la crisi, i dirigenti sindacali possono permettersi di frequentare i medesimi posti dove gozzoviglia la controparte. Parentesi interna alla nota di colore: entrambi posti buoni, ma si mangiava meglio in quello che costava meno, ossia quello del venerdì sera. La demenziale fissazione mondiale di offrire "menù degustazione" in cui fanno tutti finta di essere Ferran Adrià senza esserlo (non mi è nemmeno chiaro che valga la pena esserlo) ha scocciato: appena scendi un po' sotto la soglia delle stelle Michelin ne escono tartine mediocri di cui ti scordi la mattina dopo ...]

 

Bene, i quattro imprenditori in questione dicevano esattamente le stesse cose su praticamente tutto il da farsi: dalla manovra tremontiana di cui tanto si discute ai problemi di lungo periodo, alla necessità di riformare lo stato in senso liberale e federalista. D'accordo su tutto, dunque, fuorché sulla questione "morale" e sul ruolo di BS. Quest'ultima, sollevata dall'amico giornalista milanese la sera del venerdì nella forma (semplifico brutalmente) del "BS ed i suoi governi tollerano e proteggono l'evasione fiscale, sulla base di un patto scellerato per cui le sue grandi nefandezze individuali vengono bilanciate dalle piccole nefandezze fiscali di parte del suo elettorato", l'ho infilata di striscio io nella conversazione del sabato perché volevo vedere le reazioni.


La differenza è presto detta. Per i due amici del venerdì sera BS è il male minore: le sue violazioni della legge e della moralità pubblica vanno condonate visto che in alternativa a lui governerebbero gli amici di Epifani. La sinistra, nella loro esperienza quotidiana, consiste di sindacalisti professionisti che, pur di aumentare la conflittualità aziendale, son disposti anche a difendere i dipendenti che rubano, e di impiegati pubblici che si candidano al consiglio comunale, provinciale e regionale. Per quelli del sabato, invece, le cose appaiono meno ovvie ed il fastidio per la criminalità dell'agire di BS e per l'evasione fiscale era palese. Ho anche scoperto, cosa di cui sino ad ora non mi ero reso conto ma il campione in questione è troppo piccolo per generalizzare, che il carico fiscale sui grandi è a volte maggiore che sui piccoli. Questo spiega, credo, la molto minore condiscendenza personale verso l'evasione fiscale riscontrata alle due mense. La "questione morale" come questione nazionale costituiva, in ogni caso, l'unica differenza d'opinione fra queste quattro persone i cui livelli d'istruzione sono pure omogenei: un ingegnere per parte, un non laureato per parte.


Come avrete sospettato, i due piccoli votano Lega/PdL, il piu grande dichiara non avere alcuna preferenza e quello mediano voda PD turandosi il naso solo perché cosi avrebbe fatto suo padre.


Sabato, poi, ero stato a pranzo con un gruppo composto da accademici, dirigenza statale, un imprenditore che gestisce l'impresa familiare di lunga tradizione, ed altri (per completare le cronache culinarie: venerdì pranzo nFA, domenica famiglia ...). La provenienza di questo gruppo era da Roma in giù e le preferenze politiche erano chiaramente per il PD senza alcun bisogno di turarsi il naso. Bene, qui il consenso sul da farsi era minore e si concentrava sulla necessità di maggior moralità nella vita pubblica, risoluzione del conflitto d’interessi e riduzione dell’evasione fiscale. Sul terreno del da farsi economico, mentre tutti condividevano la natura raffazzonata e quasi da presa in giro della manovra tremontiana, ho sentito anche esprimere solidarietà ai dipendenti pubblici e perplessità sull'operazione di aumento dell'età pensionabile "perché vuole Bruxelles" - divagazione: secondo voi quanto ha implorato Tremonti che, per favore, gli ordinassero di farlo senza remore e posticipi? Ma c'era anche consenso su liberalizzazioni, riduzione del carico fiscale, riforma del mercato del lavoro, eccetera: insomma, le cose più o meno socialdemocratiche di destra che sembrano aver preso piede nella componente "liberale" del PD. È mia opinione che, tirandoli per la giacca, i membri di questo gruppo finirebbero per sottoscrivere il programma di politica economica proposto da tutti e quattro i miei amici imprenditori.


In questo gruppo, però, vale anche l’idea secondo cui, nella vita pubblica, la questione morale non va posta nella forma “assoluta" (la moglie di Cesare ...) ma in quella “valutativa”: i peccati si accettano sino ad un certo punto che, se ben intendo, è determinato da criteri soggettivi ed “identitari” (termine non mio) di tolleranza. Ragione per cui BS è condannabile mentre D’Alema o Di Pietro sono assolvibili. Lo stesso raffronto è uscito la sera del sabato con i triveneti  i quali sono, invece, per la regola secondo cui chi sgarra va subito cacciato, destra o sinistra che sia - il terremoto d'Abruzzo essendo, nella loro esperienza, l'ennesima prova che la corruzione è uniforme anche se quantitativamente più forte nel PdL.

 

 

Assieme ai tecnici e managers delle grandi imprese e al relativamente sparuto numero di "professionisti internazionalizzati", i tre gruppi di persone che ho qui descritto definiscono la parte dell'elite italiana che, nel bene o nel male, tiene in piedi il paese. Il resto della classe dirigente italica (5 milioni di persone in tutto, inclusi vecchi e bambini) consiste di parassiti dello stato (dai magistrati di cassazione ai politici superstipendiati delle regioni e province autonome passando per i funzionari del Quirinale e di CGIL-CISL-UIL-Confindustria-Confcommercio-Confquestoequello), di famiglie imprenditoriali storicamente intrallazzate con, ed organiche al, la casta politica, e dell'intellighenzia ufficiale che, in secula seculorum, obbedisce alla voce del padrone e per questo controlla 3/4 dei media italiani. Che da quest'ultima congerie si possa estrarre qualcosa di sano e utile è possibile, ma questo potrebbe avvenire se e solo se l'altra parte esprimesse una decisiva leadership sia culturale che politica, nel senso di una chiara coscienza dello stato delle cose ed un disegno compiuto del da farsi.

Ma questo non succederà. Non so se succederà mai, ma credo non possa proprio succedere durante il tempo esistenziale utile di questa generazione. La ragione l'ho descritta sopra.

Il fossato ideologico è troppo profondo e la posizione "mediana" (in realtà sia più radicale che "oltre") emersa il sabato sera viene rifiutata come "poco pratica". D'altra parte, i soggetti del sabato sera evitano qualsiasi contatto con la politica che non sia quello del taxi: salgo, mi faccio portare dove voglio, pago e scendo. Rinunciano, quindi, ad agire da collante sociale e politico fra le altre due componenti che continuano a dividersi sul piano ideologico ("fascista/leghista" vs "comunista") ed a condividere l'accettazione amorale della corruzione, purché sia favorevole alla propria parte politica. Il combinato disposto di queste due scelte - probabilmente motivate da un vissuto personale, ma in politica il vissuto va filtrato dall'analisi dei fatti collettivi ed il "particulare" sorpassato dalla comprensione dei meccanismi sociali rilevanti - rende impossibile la comunicazione e la cooperazione fra gruppi i cui interessi materiali sono, in realtà, allineati. Separandoli, il fossato ideologico-amorale, li rende facili prede delle rispettive bande ideologiche di riferimento, all'interno delle quali operano in condizioni di ovvia minorità e debolezza come utili (ma non a se stessi) idioti.

 

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Commenti

Ci sono 131 commenti

Michele, attento alla dieta....

Non mi è chiaro in quale misura il gruppo del pranzo di sabato

 

accademici, dirigenza statale, un imprenditore che gestisce l'impresa familiare di lunga tradizione, ed altri .... La provenienza di questo gruppo era da Roma in giù e le preferenze politiche erano chiaramente per il PD senza alcun bisogno di turarsi il naso. 

 

Si differenza socialmente ed intellettualmente dal

 

 resto della classe dirigente italica (5 milioni di persone in tutto, inclusi vecchi e bambini) consiste di parassiti dello stato (dai magistrati di cassazione ai politici superstipendiati delle regioni e province autonome passando per i funzionari del Quirinale e di CGIL-CISL-UIL-Confindustria-Confcommercio-Confquestoequello), di famiglie imprenditoriali storicamente intrallazzate con, ed organiche al, la casta politica, e dell'intellighenzia ufficiale che, in secula seculorum, obbedisce alla voce del padrone e per questo controlla 3/4 dei media italiani.

 

A parte il fatto che viene a pranzo con te invece di agitare capi di aglio statalista alla visione del ben noto vampiro liberista affamatore di poveri pensionati etc...

PS Ma cinque milioni non ti sembrano troppi per dirigere un paese (sopratutto dopo aver levato i virtuosi)?

 

Credo che l'equazione:

accademici, dirigenza statale, un imprenditore che gestisce l'impresa familiare = parassiti dello stato

sia sullo stesso livello di quella:

lavoratore autonomo, imprenditore = evasore, nemico del popolo

no?

Mi pare che la politicizzazione dei problemi in Italia sia un processo millenario, perché stupirsi?

Qualche volta mi pare che voi -professori- speriate di poter contribuire a far ragionare le persone "di buona volontà" di entrambi gli schieramenti sperando, riunendole, di poter contribuire a superare questa situazione.

Purtroppo azioni come il voto non rispondono al ragionamento, ma all'interesse. E il berlusconismo, come le altre ideologie riesce a condizionare l'azione più del ragionamento perché fa percepire interessi immediati e definiti, di fronte ai quali, l'"etica" o l'"interesse generale" risultano cedevoli.

Manca una proposta davvero politica nuova, da questo punto di vista ha ragione Voltremont.

 

Nel fossato che divide i gruppi  del nord e del sud che hai incontrato quale ruolo ritieni possa aver esercitato, se pensi lo abbia esercitato, l'ossessivo mantra mediatico del "nemico" che dal 1994 è stato messo in opera? Mi farebbe piacere avere una tua opinione in considerazione dell'ottimo livello di tutte le persone con cui sei stato a pranzo o a cena. 

"perché vuole Bruxelles" - divagazione: secondo voi quanto ha implorato Tremonti che, per favore, gli ordinassero di farlo senza remore e posticipi?"

a logica non avrebbe dovuto implorare

con la regola di un nuovo assunto per cinque pensionati , senza il "volere di Bruxelles" i costi annui per 5 pensionande + l'assunto sarebbero stati :

a) assumendo per le pensionande 30000 euro lordi : 103809 euro

b) assumendo per le pensionande 20000 euro lordi : 74876 euro

con il "diktat di Bruxelles :

a) assumendo per le pensionande 30000 euro lordi : 116273 euro

b) assumendo per le pensionande 20000 euro lordi : 85448 euro

 

Con le regole attuali , ogni 5 pensionande , con  il lordo a 30k si sarebbero risparmiati 12464 euro , con 20k 10572 ,si avrebbe avuto un disoccupato in meno , 50 mq di ufficio non più necessario ( almeno 10000 euro di affitto ) , nonne che sostituiscono asili nido , decongestione traffico e treni pendolari.

Ora i casi sono tre :

1) la più intelligente : Treconti non ha implorato

2) La più divertente : Lupi , nonostante la supervisione di Castelli , gli ha cannato i calcoli

3) La più probabile :Treconti non crede nella favola dell'1 a 5 

CALCOLI

 

 

 
 

PENSIONANDE

 
 

PENSIONATE

 
 

SOSTITUTO

 
 

PENSIONANDE

 
 

PENSIONATE

 
 

SOSTITUTO

 
 

 

 
 

 

 
 

 

 
 

 

 
 

 

 
 

 

 
 

 

 
 

lordo

 
 

30000

 
 

21000

 
 

25000

 
 

20000

 
 

14000

 
 

16667

 
 

contr prev

 
 

-3000

 
 

 

 
 

-2500

 
 

-2000

 
 

 

 
 

-1667

 
 

impon

 
 

27000

 
 

21000

 
 

22500

 
 

18000

 
 

14000

 
 

15000

 
 

IRPEF

 
 

-5713

 
 

-3933

 
 

-4388

 
 

-3022,35

 
 

-1810,31

 
 

-2112

 
 

ADD REG

 
 

-378

 
 

-294

 
 

-315

 
 

-252

 
 

-196

 
 

-210

 
 

ADD COM

 
 

-54

 
 

-42

 
 

-45

 
 

-36

 
 

-28

 
 

-30

 
 

mensa, indennità

 
 

2400

 
 

 

 
 

2400

 
 

2400

 
 

 

 
 

2400

 
 

ESB. NETTO P.A.

 
 

23255

 
 

16731

 
 

20152

 
 

17090

 
 

11966

 
 

15048

 
 

 

 
 

 

 
 

 

 
 

 

 
 

 

 
 

 

 
 

 

 
 

65 anni

 
 

116273

 
 

 

 
 

 

 
 

85448

 
 

 

 
 

 

 
 

come ora

 
 

103809

 
 

 

 
 

 

 
 

74876

 
 

 

 
 

 

 
 

delta

 
 

                     12464

 
 

 

 
 

 

 
 

10572

 
 

 

 
 

 

 
      
       
       
       
       
       
       
       
       
       
       
       
       
       

 

Non ho capito il ragionamento, giuro. Me lo spieghi?

Da quanto tu scrivi io capisco solo che (uso il caso della pensionanda da 30K):

se mando in pensione 5 di loro risparmio 6524 a testa, che per cinque è più di quanto mi costi il sostituto (che costa 20152). Però la differenza fra queste due cifre, che è 12468, non compensa il fatto che ora a queste cinque pensionate devo pagare delle pensioni, ognuna costa 16731 che per 5 persone fa più di 83500.

Quindi spendo di più con il sistema attuale, circa 70000 euro all'anno per ogni cinque pensionande.

Gli altri numeri non li ho capiti, in particolare da dove viene quel delta. Grazie in anticipo.

 

nonne che sostituiscono asili nido

 

e magari fanno anche da colf e badano alle bisnonne.

Grazie, no. Ho pagato, salato perché nel nido pubblico c'era una coda che sarebbe finita più o meno al momento di mandarli all'università, un salatissimo nido privato e lo rifarei.

Le nonne hanno già dato e se non l'hanno fatto non cominceranno alla loro età. Io non ho nessun problema a restare al lavoro fino a 65 anni, anche 70, ma mi secca parecchio sapere che già ora comincio a fare la badante per le nonne di cui sopra e magari fra un po' (parecchio spero!) dovrò occuparmi anche dei nipotini. Perché dare per scontato anzi obbligatorio questo "salvagente" parentale?

Per quelli del sabato, invece, le cose appaiono meno ovvie ed il fastidio per la criminalità dell'agire di BS e per l'evasione fiscale era palese. Ho anche scoperto, cosa di cui sino ad ora non mi ero reso conto, che il carico fiscale sui grandi è sostanzialmente maggiore che sui piccoli.

 

Puoi spiegare?

 

Grazie in anticipo

No, non posso spiegare per ovvie ragioni: per farlo dovrei rivelare informazioni che identificano le persone con cui ho parlato.

E, comunque, si tratta di solo 4 persone/aziende, campione non rappresentativo. Per cui la mia affermazione nel testo e' avventata, ora la modifico.

...dice che il campione non e' rappresentativo per farsi un'idea corretta del paese... Certamente saranno campioni rappresentativi e di un "certo spessore", ma....

Io mi sono spaventato quando nel lontano 1990 feci il servizio militare. Sullo scaglione di 1200 reclute/mese vi erano in media 0 laureati e 10-15 diplomati (in 7-8 mesi che ho monitorato ho incontrato 1 solo laureato). Per la prima volta nella mia vita ho conosciuto degli analfabeti. Impossibile? eppure era la realta'.

 

Del bello articolo di Boldrin hanno attirato la mia attenzione soprattutto queste frasi: “divisione ideologica e culturale dei produttori” e “se e solo se l’altra parte esprimesse una decisiva leadership sia culturale che politica, nel senso di una chiara coscienza dello stato delle cose ed un disegno compiuto del da farsi. Ma questo non succederà”.

Queste frasi conducono alla tesi ricorrente, sostenuta da diversi storici seri sia di destra che di sinistra (a partire da Gramsci), che il male italiano deriva dal fatto che non vi è mai stata nel nostro paese una rivoluzione borghese e liberale. Lo scontro, chiamiamolo pure di classe, tra le diverse concezioni dello stato, perché evolvesse nel senso autenticamente liberale, nello stesso periodo in cui questa svolta avveniva nel resto dell’Europa, in Italia non c’è mai stato. Tolto il Risorgimento (l’unica rivoluzione liberale fatta in Italia, che non a caso ora si vuol cancellare dalla memoria) dal lato positivo, e il Fascismo dal lato negativo, si è sempre cercato di risolvere le cose con il romanesco “volemose bene” (romanesco, ben inteso, è solo il gergo perché la sostanza è totalmente italica) e ognuno fa gli affari propri, possibilmente senza rischi e spillando il più possibile allo Stato. E’ così cresciuta una borghesia, anche quella imprenditoriale, che più che preoccuparsi di determinare una svolta culturale in Italia per difendere gli interessi di lungo termine della propria categoria e del paese intero, ha sempre cercato di tutelare i propri personali interessi cercando di volta in volta un compromesso, per non dire una sottomissione, con il potente di turno, il quale ogni tanto gli ha elargito qualche avanzo del proprio banchetto. Questa è, per la maggior parte, la nostra borghesia.

Molti politici sostengono, in privato, che il popolo italiano è immaturo e per questo Berlusconi vince. Io la penso diversamente. Penso che Berlusconi vincerebbe in tutto il mondo se venisse lasciato libero di fare quello che ha fatto e fa ancora in Italia, in particolare con la potenza mediatica di cui dispone. Ma allora perché non ci sono stati Berlusconi negli altri paesi? Ma non ci sono stati perché è diversa la classe dirigente e non il popolo. Negli Usa, in Inghilterra, in Francia, un Berlusconi qualsiasi verrebbe bloccato subito dai suoi pari prima ancora che possa presentarsi al popolo, e questo perché lì la borghesia sa cosa vuol dire difendere i propri interessi. Sa che far diventare primo ministro un collega imprenditore significa dargli un vantaggio competitivo che li annienterebbe tutti (ed infatti B. è diventato il più ricco d’Italia da quando è entrato in politica).

Qualche anno fa lessi un’intervista della sig.ra Guidi, allora (non so se ancora oggi), presidente dei giovani della Confindustria, nella quale diceva che agli imprenditori che girano il mondo e sudano sette camice per rimediare qualche contratto di fornitura, del conflitto di interesse non gliene frega niente. Poverina, non riesce a capire che mentre lei e gli altri come lei giravano il mondo per concludere i contratti, in Italia c’era chi, molto più comodamente, coltivava le amicizie politiche per avere le frequenze tv, e si recava “con l’assegno in bocca” (dichiarazione testuale di B. di qualche anno fa) negli uffici urbanistici di Milano per avere le licenze edilizie. E con questo sistema è diventato di gran lunga più ricco e potente della famiglia Guidi. Allora se gli stessi imprenditori non capiscono che sono stati fregati con una “concorrenza sleale” da chi è diventato il più ricco e potente, cosa ci possiamo aspettare? Dobbiamo solo sperare che ci sia qualcuno che prima o poi capisca veramente e sia disposto a RISCHIARE.

 

mi pare d'aver capito che sei pessimista circa il futuro prossimo dell'Italia. Per quel che vale, concordo pienamente.

La parte, la fazione il particolare prevalegono sempre e comunque sull'interesse generale.

Una frase mi ha colpito :"Per i due amici del venerdì sera BS è il male minore: le sue violazioni della legge e della moralità pubblica vanno condonate visto che in alternativa a lui governerebbero gli amici di Epifani". Mi colpisce perchè sottolinea con forza quanto detto su.Il succo è riconosco che BS danneggia la collettività ma il mio interesse immediato me lo fa preferire.Sconfortante.

 

Il succo è riconosco che BS danneggia la collettività ma il mio interesse immediato me lo fa preferire. Sconfortante.

 

Interpretazione sbagliata, almeno a mio avviso.

Il succo è: sia Berlusconi che Epifani & friends danneggiano la collettività, a prescindere dal singolo interesse immediato. Nessuna violazione della legge e della moralità pubblica va condonata, si tratta solo di stabilire quale sia - tra i due - il male minore ed il giudizio è soggettivo: per un imprenditore la tara della cultura anti-imprenditoriale è determinante.

Ciò non significa sostenere il primo. Si può decidere di non votare, ma non è una soluzione. Si possono cercare alternative - pur in un panorama politico-culturale deprimente - nel tentativo di spezzare gli equilibri, a prescindere dal personale giudizio in merito alle questioni sul tappeto. Lo si fa (quasi) sempre turandosi il naso e la differenza tra nord e sud risiede - non solo, ma prevalentemente - nelle differenti possibilità di scelta.

Poi, io credo - ma non pretendo che tutti accettino la mia visione, e di conseguenza si regolino - che l'aspirazione a potersi guardare nello specchio, senza disprezzarsi, richieda l'impegno a parlare, discutere, arrabbiarsi ...... sapendo di poter essere considerati rompiballe. Anche perchè ciò significa dedicare tempo e cuore a tale attività e comporta consapevoli rinunce: magari a Firenze, se ci sarai, potrò essere più esplicito, di persona.

Ecco, come vedi i giudizi tagliati con l'accetta hanno poco significato ......

Neanche a farlo apposta, oggi la cronaca fornisce due occasioni storiche per riflettere sul costo che il paese paga sull'altare del berlusconismo.

1. La decisione di approvare, a colpi di fiducia, il cosidetto "DdL intercettazioni", ossia l'introduzione della censura sui media ed il primo serio passo per impedire alla magistratura di indagare sui crimini della politica in particolare e sui crimini in generale. Un collega argentino, al caffé, ci ha chiesto delucidazioni su quanto sta avvenendo in Italia (gli italiani nel dipartimento sono 2, gli argentini 3). Abbiamo descritto il decreto. Il commento è stato lapidario: è cominciata da noi in modo simile. Oggi, in Argentina, qualsiasi giudice che indaghi sugli abusi dei politici al governo viene cacciato su due piedi. Ci ha chiesto perché gli italiani non capiscono che i Kirchner e Chavez sono semplicemente Berlusconi fra qualche anno, se lo lasciano fare. Gli ho detto che gli italiani vivono sperando che così non sia. Mi ha guardato con compassione, ma interdetto: ha un cognome italiano.

2. Nello stesso momento, l'esecutore del piano piduista spiega ai suoi adoratori che è la costituzione catto-comunista che gli impedisce di governare. Godetevi il comizio, è impagabile (compreso l'abbraccio forzato e la faccia del servo che ad esso sottostà ... ah, gli artigiani, che gente tutta d'un pezzo). Un comizio scandaloso, che la maggioranza del paese ha o applaudito o ignorato.

Ora attendo l'ennesimo tsunami d'autoproclamati "libertari" (che a loro "liberali" non basta) a spiegarmi, per mezzo di soavi giri retorici, che BS è comunque meglio dell'alternativa, che lo impongono le circostanze, che è tutta propaganda e non succederà nulla di concreto, che i magistrati comunisti sono la vera disgrazia d'Italia e vanno messi sotto controllo, che le investigazioni si faranno comunque ed i blogs all'estero pubblicheranno comunque, che è a causa dell'articolo 41 della Costituzione se l'Alitalia è un monopolio ed i sindacati fanno danni, e via sciorinando retoriche ipocrisie per coprire la propria malafede.

Sì, malafede, ho scritto proprio malafede: solo chi è in malafede, o è un servo del Chavez d'Italia a cui deve posto di lavoro e prebenda mensile, può seguire giustificando simili abusi e nefandezze in nome di un pericolo comunista che non esiste proprio e che, come nel '22, serve solo da copertura per la costruzione d'un regime autoritario e personalistico di cui dovremmo solo vergognarci.

M'è passata la voglia di scrivere, credo durerà un pezzo.

Buona notte Italia, a volte mi pento d'averti conosciuto e di tenerti a cuore.

 

l'abbraccio forzato e la faccia del servo

imperdibile

spero youtube ce ne conservi memoria

gli avrà anche offerto il Ministero dello Sviluppo Economico

Guerrini : e' il secondo convegno di Confartigianato nel 2010, a lavorare!Basta lobbing!

Incredibile che C.N.A. abbia 700.000 imprese iscritte : una ogni 86 italiani bambini , suore comprese; una ogni 50 italiani da 15 a 64 anni.

Poi esistono : Associazione artigiani , Unione artigiani , CNA ( 230.000 iscritti ) , Casartigiani : in comune nei loro siti Internet è ben visibile "GUIDA AI CONTRIBUTI STATALI"

 

90 mn di applausi.

 

Sono stanco di vedere, udire e leggere propaganda populista-pseudo-politica fatta da ladri-pseudo-politici. Questo (BS) ha capito che ORA, E SOLO ORA, è il momento giusto per fare fuori definitivamente i "catto-comunisti", o come cavolo li chiama lui, e gozzovigliare con il placet della Costituzione e leggi varie. Non importa quali mezzi utilizzare, l'importante è farlo subito; quando capiterà un'altra occasione del genere?

La gente mi pare inerme, in quanto estasiata, come se fosse sotto effetto di stupefacenti di orgine colombiana. Chi prova a farsi sentire, o meglio a fare qualcosa di concreto, non dispone degli opportuni mezzi, in alcuni casi, o della forza/coraggio, negli altri.

Sono giovane, "capisco" di politica da pochi anni, non so dire quale sia la normalità, perchè in realtà non credo di averla mai vista in questi pochi anni. Mi sono, tuttavia, reso conto che quanto vedo, odo e leggo quotidianamente non vada per niente bene, ragione per cui non vedo altra soluzione che l'emigrazione in un qualsiasi altro Stato (civile questo!). Mi spiace, ma l'unico incentivo che questa politica è in grado di offrirmi è l'emigrazione.

Un sincero ringraziamento per

(...)e via sciorinando retoriche ipocrisie per coprire la propria malafede.

Sì, malafede, ho scritto proprio malafede: solo chi è in malafede, o è un servo del Chavez d'Italia a cui deve posto di lavoro e prebenda mensile, può seguire giustificando simili abusi e nefandezze in nome di un pericolo comunista che non esiste proprio e che, come nel '22, serve solo da copertura per la costruzione d'un regime autoritario e personalistico di cui dovremmo solo vergognarci.

magari in troppi danno certe cose per scontate. Se continuate a scrivere cose così finirò per svenarmi nel versare contributi di ringraziamento a nfA (oppure a sentirmi ingrato per non farlo).

Anche a me, spesso, capita di cadere in uno sconforto totale nel vedere come siamo ridotti. Repubblica e LaStampa [Edit: aggiungo questo link] parlano dell'attacco alla Costituzione.  Bersani intervistato da RepubblicaTV diceva ""Berlusconi ha giurato sulla Costituzione. Se non ti piace, te ne vai a casa". Ma la forza dell'opposizione è sempre più debole.

Io sono ancora convinto che il grosso dei mali sia l'ignoranza, e su questa Berlusconi & Co. fanno forza: il loro elettorato è costituito per la maggior parte da gente che ha interessi personali e da gente che non sa assolutamente di cosa si stia parlando. Il popolo dei pecoroni è numeroso (vedi mio post sopra sull'esperienza "militare").

Non a caso si sta attuando, oramai da anni, un attacco alla scuola e all'università, che con tutte le sue mele marce, non è tutta da buttare (ancora).

Dall'interno non pare siamo in grado di contrastare questa auto-lievitazione del fenomeno. Servono aiuti esterni, soprattutto da chi, come voi, si sono affermati all'estero.

Fa male, credimi, leggere le tue due utilme frasi, ma non sei il solo a patire la situazione (scusa per il tu, se preferisci posso dare del "you" ;-). Qui sono tanti, tutto sommato, che penano. Quasi quasi viene voglia anche a me di espatriare (più di una volta ho pensato alle mie possibilità in USA o Russia... sembra strano, ma non è male...), ma le radici sono forti.

 Forse, come ricordato qualche post su, servirebbe una bella rivoluzione, cosa che l'Italia non ha mai sperimentato, come ricordava anche Mario Monicelli....

 

 

M'è passata la voglia di scrivere, credo durerà un pezzo.

Buona notte Italia, a volte mi pento d'averti conosciuto e di tenerti a cuore.

 

Poichè quello che hai scritto rappresenta il mio pensiero (le elites italiane come somma di individui o non esistono o fanno pietà) non credevo opportuno commentare.

Però non posso non commentare le tue decisioni: non scrivere significherebbe fare un favore a quelli che tu disprezzi, far mancare una voce significa dargliela vinta, difatti il loro obiettivo (quello di BS e la casta in generale) è vincere per stanchezza, se ogni giorno se ne inventano una nuova (e questo fanno) tu non sai nemmeno più da che parte difenderti, questo è invece il momento di passare all'attacco, perchè se stai sempre a difenderti poi un gollonzo presto o tardi lo becchi.

Adesso sei uno di loro:

Communist Party

Il sen. Mc Carthy di turno è già alle tue calcagna!

 

Articoli (e commenti) come questi, sono fari nell'oscurità che incombe

Forse FLG vorrebbe dirci "Coraggio!!!!", ma oggi non lo sento........

 

Naturalmente i popoli stupidi non ne vogliono saper di quei sinonimi, intelligenza e libertà, e pretendono di essere schiavi non per mancanza d'intelligenza, ma per forza maggiore. Il che è una riprova della loro stupidità, perché non c’è forza che resista all’acido e alla lima dell’intelligenza: tanto è vero che le tirannie non temono gli uomini forti, nerboruti, muscolosi, e stupidi, ma gli uomini intelligenti, sian pur magri, deboli, e di poche spalle.

 

 

 

2. Nello stesso momento, l'esecutore del piano piduista spiega ai suoi adoratori che è la costituzione catto-comunista che gli impedisce di governare. Godetevi il comizio, è impagabile (compreso l'abbraccio forzato e la faccia del servo che ad esso sottostà ... ah, gli artigiani, che gente tutta d'un pezzo). Un comizio scandaloso, che la maggioranza del paese ha o applaudito o i gnorato.

 

Mi prenderò del servo di BS, ma personalmente ho sempre trovato ridicola la nostra costituzione.

Prendiamo due articoli a caso.

Art. 1 L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

Fondata sul lavoro? Ma che vuol dire?

Art. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Formazioni sociali? Solidarietà? Ma che c'entrano?

Senza contare la ridicolaggine dell' Art.11, scritto o da un imbecille, o da uno completamente a digiuno di come funziona la politica internazionale.

Detto questo non certo la costituzione ad impedire le riforme, ma essa stessa avrebbe bisogno di una riforma. Anzi di una bella riscrittura.

p.s. Ho scritto il commento con l'opzione HTML perchè altrimenti non riuscivo ad uscire dal blockquote

 

Professor Boldrin, vorrei sapere se a fronte degli ultimi avvenimenti e della situazione attuale, lei ha rivisto la sua scelta di contribuire a mandare al governo l' attuale coalizione ' perchè così si favorisce il crollo di un sistema di casta in putrefazione' .  E' evidente che la sua è stata una scelta che non condivido e che anzi ritengo dannosa per l' Italia, ma mi interessa capire quali sono le sue valutazioni attuali. Per coerenza adesso dovrebbe sostenere nelle prossime elezioni il voto per l' attuale opposizione anche senza condividerne le strategie e dopo, se il csx vincesse, darebbe il voto per il cdx in un avvitamento verso un collasso totale del sistema politico. Non mi sembra una scelta politica che possa attrarre molte adesioni e francamente a mio parere non credo che possa raggiungere l' obiettivo prefissato e se lo raggiungesse non ci sarebbe da gioirne.

 

Professore, Lei ha ragione, come l'hanno tutti coloro che chiosano e commentano scandalizzati, disamorati, disperati eccetera. Tuttavia, il tempo dei lai è finito, occorre passare all'azione. Le dico solo questo: nella mia professione e vita sociale, discutendo dell'agenda politica, quasi nessuno è in disaccordo sui CONTENUTI, e Le parlo di banchieri, professori, professionisti, imprenditori, semplici lavoratori, orientati a destra come a sinistra: come mai invece la Casta continua il suo farneticante delirio, com'è possibile che comandino ancora dei lobotomizzati meschini e disonesti, voltagabbana e leccaculo, cialtroni e puttanieri, in un grottesco duello contro avversari fittizi, fantocci che fingono di volersi opporre ma che trovano in realtà in questa donchisciottesca battaglia, in questa lotta tra topi nella sentina maleodorante di una nave che sta per colare a picco, la loro unica ragione di vita e fonte di sostentamento?  

Temo però, come Lei, che ormai non sia più possibile cambiare il paese con una reazione "endogena": occorre dare uno swing  diverso al pendolo, e ciò ha bisogno di nuova energia cinetica, di una discontinuità importante, temo nella forma di uno sconquasso istituzionale complessivo che porti ad un ricambio radicale.

Perciò, sono personalmente giunto al seguente, laconico paradosso: e cioè di augurarmi che SB parta, con successo, per una deriva autoritaria ed autocratica, nella speranza che credo fondata che non getteranno la gente in mare dagli aerei come in Argentina, ma al massimo licenzieranno un po' di gente dalla Rai e dal parastato: trangugeremo così la medicina per qualche anno, e poi (forse) la parte sana del paese avrà una giustificazione morale per iniziare l'azione diretta, rovesciando il regime e predisponendo un Nuovo Inizio a valle della necessaria catarsi. Vedo infatti 2 casi: se il Paese non reagirà (cosa possibile), avrà ben quel che merita, e non avremo fatto che applicare una pietosa eutanasia accelerando il crepuscolo di una gloriosoa civiltà (per parte mia, in tal caso spererò solo di trovare una mattonella sicura dove nascondere i miei 4 soldi per dare un'educazione ai miei figli e trascorrere in serenità quel che resta del giorno). Se invece la gente reagirà, vuol dire che si tornerà sulle colline della Langa come i nostri nonni (metaforicamente parlando, dico - o forse no?), e chissà che qualcuno non si ricordi che questa non è solo la terra dei Cicchitto, Bondi, Di Pietro, Mussolini, o del Duca Valentino, ma anche di Fermi, Beccaria, Galileo, Machiavelli, Cavour, e ci metto pure il povero Galeazzo Ciano si parva licet ...

Scusate la provocazione e lo sfogo OT.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ora attendo l'ennesimo tsunami d'autoproclamati "libertari" (che a loro "liberali" non basta) a spiegarmi, per mezzo di soavi giri retorici, che BS è comunque meglio dell'alternativa, che lo impongono le circostanze, che è tutta propaganda e non succederà nulla di concreto, che i magistrati comunisti sono la vera disgrazia d'Italia e vanno messi sotto controllo, che le investigazioni si faranno comunque ed i blogs all'estero pubblicheranno comunque, che è a causa dell'articolo 41 della Costituzione se l'Alitalia è un monopolio ed i sindacati fanno danni, e via sciorinando retoriche ipocrisie per coprire la propria malafede.

 

Mi dispiace Michele ma credo che lei si sbagli qui. Io non so bene cosa siano i "liberali" italiani perché non solo accettano passivamente oltre a giustificare posizioni discutibili come quella che ben evidenzia lei, ma accettano politiche socialiste abbastanza inconcepibili. Perciò con i libertari italiani (almeno i pochi che io conosco) non hanno niente da spartire, e questi ultimi non sono affatto proni a dare certe giustificazioni. Ripeto, almeno per quelli che io conosco.

Per dire, questo è quello che dice sul tema della legge delle intercettazioni Leonardo Facco.

 

 

 

Una precisazione, se puoi: a cosa ti riferisci parlando delle colpe di Di Pietro?

Mi associo: piacerebbe anche a me saperlo. Si parla di eventuali o c'è qualcosa di concreto che ci sfugge?

grande articolo, standing ovation

Ora attendo l'ennesimo tsunami d'autoproclamati "libertari" 

su un blog a me me ne è capitato uno... "grazie a Berlusconi finalmente si parla dei limiti dello stato (! sic! ), voi vorreste che il carico fiscale potesse arrivare al 100%, l'articolo 41 sembra scritto da Lenin, gli evasori come Briatore sono come Gandhi e Visco è come Goebbels", e via berlusconeggiando in salsa Ayn Rand alle vongole. 

 

PS, ma l'intervento al convegno di Roma?

Salve a tutti e grazie agli autori del blog e ai molti che contribuiscono con i loro commenti sempre molto interessanti.

Sono un microimprenditore veneto, settore micronicchia di alta qualità senza concorrenza cinese, ma con problemi di dimensione della nicchia. Nelle ultime settimane ho divorato gli archivi di nfa e ritenevo giusto presentarmi prima di intervenire.

Ho qualche perplessità sulla discussione in corso, dato che condivido gran parte del post originale, ma trovo un po' semplicistica la piega che ha preso la discussione.

Mi riferisco alla tesi che chi vota centrodestra sarebbe pagato o in malafede. Se aggiungiamo stupido, siamo alla solita diagnosi data dal centrosinistra.

Fino a 2 anni fa la condividevo anch'io, ma alla fine ho dovuto ammettere con me stesso che non mi pare corrisponda alla realtà.

Oggi credo che il problema stia nel diverso appeal mentale (non so come altro chiamarlo) che hanno i diversi memi che competono per la nostra attenzione in rapporto alle condizioni del mondo che ci circonda. Per chiarire questo pensiero un po' confuso: la questione dell'accanimento terapeutico può interessarci più o meno intensamente come problema pieno di risvolti etici, ma diventa drammaticamente bianca/nera nel momento in cui assistiamo un parente moribondo.

Non sono un neuroscienziato, ma sono convinto che la quantità di memi e di eventi reali che ne influenzano l'appeal sia tale da rendere il risultato (scala delle nostre priorità e scelta di voto) complesso, se non caotico. In sostanza imprevedibile nel dettaglio di un singolo elettore, anche se chiaramente dotato di una certa regolarità sul totale della popolazione.

Pretendere di stabilire come valore assoluto il nostro giudizio di importanza relativa su una certa questione presuppone di considerare universali i nostri memi e più ancora di considerare come appartenenti a chiunque gli eventi che ce li hanno fatti mettere in un determinato ordine di priorità fra loro.

Per dirla in altro modo: nessuno sa perché un certo elettore decida oggi di votare PDL, Lega, UDC, PD, IdV o SeL. Sappiamo all'incirca quanti sono a votare ciascuno di questi partiti, ma credo sia impossibile misurare le ragioni per le quali ciascuno fa la sua scelta, anche perché probabilmente non le conosce completamente neanche lui stesso.

E' vero che i comunisti, senza virgolette, sono ormai così pochi da essere quasi irrilevanti, ma ritengo che per molti italiani le dichiarazioni, le alleanze e le scelte di troppi membri del PD siano così lontane dalla propria sensibilità da rendere non troppo ridicolo l'appellativo retorico di “comunisti” usato da SB.

Come è vero che i fascisti (anche stavolta senza virgolette) sono oggi pochissimi, ma è chiaro che certe sparate di SB fanno facilmente venire in mente l'Argentina o il Ventennio.

Se io ritengo che i danni fatti dall'adozione universale del modello Superfisso nel discorso politico del centrosinistra (contrapposto a un embrione di liberalismo prevalentemente di facciata del centrodestra) siano superiori a quelli dell'arroganza in conflitto d'interesse del centrodestra (contrapposto a decine di esempi di corruzione reale ipocritamente condannata solo a parole dal centrosinistra) - se non altro perché i nostri genitori in genere ci insegnano l'onestà, ma non l'economia – non credo di poter essere tacciato di malafede o di tornaconto personale. Magari di stupidità...

 

Trovo molto interessante il suo punto di vista.

Io però sarei più cauto nel definire quelle di SB "sparate".

Sono sparate a cui, spesso, poi seguono azioni concrete. Si veda la legge sulle intercettazioni da molte parti (tranne quella Berlusconiana) definita quanto meno una legge scritta male.

Lei è liberissimo di ritenere che i danni del superfisso siano maggiori di quelli del conflitto d'interesse, o della corruzione o del furto, alla fine possiamo "ridurre" tutto ad un discorso di "soldi", ma come la mette con i danni arrecati alle libertà civili e alla giustizia? Quelli li considera? O ritiene che in realtà questi danni non esistano e siano un'invenzione della sinistra?

Sono domande sincere le mie perché davvero fatico a capire.

Un governo (soprattutto questo governo) non condiziona solo l'economia di un paese, a me sembra che molti invece considerino solo quella.

Insomma se i nostri genitori ci hanno insegnato l'onestà e non l'economia, perché guardiamo tutti solo ai soldi?

 

Eh no, nessun magari, se io non mi accorgo che la limitazione delle intercettazioni e della loro pubblicazione è un incentivo alla delinquenza della già corrotta classe politica e un colpo di mannaia alla possibilità d' informazione (che vuol dire giudizio e quindi difesa) dell' opinione pubblica, se non mi accorgo che questo è un punto di non ritorno, perchè adesso mi piacerebbe sapere quando si riuscirà ad esprimere una maggioranza di politici che andrà contro il suo interesse di casta rinunciando allo scudo del bavaglio, se non mi accorgo di quanto questo possa sdoganare definitivamente la cultura dell' impunità checontrasta insanabilmente coi principi alla base di un' economia sviluppata (che è quello che avevo posto come obiettivo primario) o vivo nel mondo dei sogni (ossia sono stupido) o sono in malafede o lo faccio per tornaconto personale.

 

edit:

Ho corretto il commento ché mi è sembrato non rispondesse espilicitamente alla questione.

 

 

Mi riferisco alla tesi che chi vota centrodestra sarebbe pagato o in malafede. Se aggiungiamo stupido, siamo alla solita diagnosi data dal centrosinistra.

Vede, secondo il mio modestissimo parere, che di politica sa poco e nulla, ma che ritengo di far funzionare (almeno in parte) quell'appendice che sta sopra il collo, l'impressione è che molti 'elettori del centrodestra lo fanno per pura convenienza personale. Non ci sarebbe nulla di scandaloso fin qui, solo una miopia generale che avvolge destra e sinistra. Ma Quali sono queste convenienze? Per esempio l'incentivo (latente? reale? non lo so, ma sicuramente il messaggio arriva forte e chiaro) all'evasione fiscale che da sempre contraddistingue le parole di SB. Quando queste motivazioni hanno una forma (e sostanza) illegali, mi indegno.

Vede, nel mio lavoro ho la fortuna ed il privilegio di poter scambiare idee e parole con colleghi francesi, tedeschi, della repubblica ceca, inglesi, polacchi, russi, americani, new zealand, australiani, giapponesi, ecc.... Lo sa cosa mi hanno chiesto dopo la rielezione del governo di centrodestra? Ma com'è possibile che avete rieletto Berlusconi? L'unica battuta che mi è venuta in mente verso amici americani è stata: "e voi com'è che avete rieletto Bush?" (the worst president of ever, mi dissero...)

A tutti pare ovvio che SB sia entrato in politica per difendersi dai processi a suo carico, e far i propri interessi. Evidentemente gli rende di più far politica che occuparsi delle sue aziende. Probabilmente è proprio per occuparsi delle sue aziende che è entrato in politica...

E' un atteggiamento che ha intrinsecamente del "losco", e che, onestamente, non digerisco. Noti che ho detto SB, non Fini. Fini è, almeno, un politico. SB non lo è. ma non lo è non perchè non è "nato" con la camicia da politico, ma perchè non lo fa. La Merkel, chimica, è prestata alla politica, ma fa politica.

Forse sono ingenuo pure io, ma chi tiene il timone di un paese dovrebbe in primo  luogo coltivare ad un senso di gruppo (lei che è in azienda dovrebbe saperlo bene che il senso di appartenenza all'azienda è importante per la soddisfazione dei dipendenti che così lavorano meglio e di più), di patriottismo e di unione. E' da decenni che invece si inculca l'arroganza, e la divisione all'interno del paese.

Fine sfogo personale....

Se io ritengo che i danni fatti dall'adozione universale del modello Superfisso nel discorso politico del centrosinistra (contrapposto a un embrione di liberalismo prevalentemente di facciata del centrodestra) siano superiori a quelli dell'arroganza in conflitto d'interesse del centrodestra (contrapposto a decine di esempi di corruzione reale ipocritamente condannata solo a parole dal centrosinistra) ..................

Il fatto è che il modello superfisso è il mantra del centrodestra, anzi della mente pensante, l'unica del centro destra. Tremonti ci ha scritto un libro sulla scorta del modello superfisso e sta accentuando sempre più l'intermediazione dello stato e sua nell'economia e nella finanza.

Il punto è che non esiste alternativa, e nel sistema democratico-rappresentativo esistente (e strutturato per autoalimentare l'esistente) non vedo molto spazio affinché tale alternativa possa svilupparsi. Siamo alla scelta del meno peggio, con in più il problema di essere a libertà limitata visto che dopo il voto non si conta più nulla.

Non è quindi solo un problema di stupidità.

 

La demenziale fissazione mondiale di offrire "menù degustazione" in cui fanno tutti finta di essere Ferran Adrià senza esserlo (non mi è nemmeno chiaro che valga la pena esserlo) ha scocciato: appena scendi un po' sotto la soglia delle stelle Michelin ne escono tartine mediocri di cui ti scordi la mattina dopo ...

 

Michele, sei un grande economista ma come gastronomo lasci molto a desiderare...

Nel ristorante dove hai cenato sabato sera, lo chef era sous-chef (cioe' probabilmente era quello che cucinava) in un noto bistellato (Trussardi alla Scala). Prendera' la stella anche in questo locale, in cui e' appena arrivato (si accettano scommesse). La sua cucina non c'entra assolutamente nulla con quella di Adria' (infatti non hai trovato alcuna textura, alcuna 'aria', insomma alcun trade-mark di Adria', in quel che hai mangiato): Alfio Ghezzi e' un allievo della scuola di Marchesi (il primo grande cuoco italiano contemporaneo), come si nota dalle geometrie nei piatti e dallo stile generale della cucina. Il menu degustazione anch'io non lo prendo quasi mai, ma ad un certo livello di cucina lo chef e' obbligato a metterlo, perche' queste sono le aspettative dei clienti che fanno opinione e, soprattutto, delle guide.

La ristorazione italiana include 212mila imprese, con piu' di 500mila occupati (dati Confesercenti). E' un settore culturalmente oltre che economicamente importante per l'italia, data la nostra tradizione. Non c'entra assolutamente nulla ma volevo dire anche qualcosa di economico.

PS per i lettori: sabato sera per puro caso ero seduto al tavolo accanto a quello di Michele (non ci conoscevamo, ma io ho riconosciuto lui). Confermo la soprendente presenza di un rubizzo Epifani, e anche di altri alti notabili della politica locale.