L'economia politica degli ingaggi ai mondiali

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Calderoli lancial'ennesimasparata chiedendo di ridurre gli ingaggi dei calciatori che partecipano ai mondiali. Eccezion fatta per la risposta del calciatore Angelo Palombo, tutti i commentatori evitano accuratamente di dire alcunché di sensato.  È presumibile che gli ingaggi (di cui non conosco l'entità) siano eccessivi, ma non per i motivi addotti da Calderoli.

Calderoli ne fa un problema di etica e solidarietà sociale in tempi di crisi: atleti con stipendi milionari potrebbero/dovrebbero autodecurtarsi parte dell'ingaggio. Ovviamente sono a favore della libertà per chiunque di staccare assegni intestati al governo, a cominciare da quelli dell'onorevole Calderoli (quanto ha donato e quanto ha ricevuto il censore?). Ma la questione è leggermente diversa.

La FIGC (e il governo tramite essa) ha un monopolio prezioso: la gestione dell'unica squadra con il nome Italia e la nostra bandiera. La teoria economica suggerisce che, da buon monopolista, la federazione dovrebbe pagare ai giocatori il salario minimo che li induca a partecipare, e nulla di più. Quanto sia questo salario minimo difficile da dirsi, perché dipende da diversi fattori: cosa farebbe il giocatore se non andasse ai mondiali? Quanto vale l'attività alternativa? Qual è il prestigio personale e l'aumento dei salari futuri (compresi gli introiti dagli sponsor) per un giocatore che partecipa e potenzialmente vince i mondiali?

Stabiliti i fattori rilevanti, facciamo due conti a naso. Prima ipotesi: il giocatore avrebbe sostanzialmente fatto vacanza fra giugno e luglio. Seconda ipotesi: il prestigio derivante da almeno 3 gare dei mondiali con la maglia azzurra, con opzione per molte di più, non è negativo. Terza: il rischio di infortuni è adeguatamente compensato da una polizza assicurativa. Conclusione: o l'utilità che il giocatore deriva dal mese al mare è veramente sostanziale o il costo-opportunità di partecipare ai mondiali - cioé la perdita che un giocatore che viene invitato a partecipare soffrirebbe se decidesse di declinare l'invito - è negativo o vicino a zero. Dunque, ciascun giocatore dovrebbe pagare la federazione per l'onore di essere stato convocato. Ovviamente le motivazioni e gli incentivi potrebbero essere diversi per ciascun giocatore ma la teoria economica suggerisce che si dovrebbe offrire ai selezionati di giocare in nazionale in cambio del rimborso spese, niente di più.

Quanto ai premi in caso di avanzamento e vittoria, ricordiamoci che questi devono servire per indurre un'impegno adeguato da parte dei giocatori durante la competizione. Per motivi simili a quelli riportati sopra, la mia impressione è che il prestigio derivante da una vittoria ai mondiali sia incentivo sufficiente a far lavorare duro, ma potrei sbagliarmi. Forse ci sono giocatori di calcio a cui vincere i mondiali non interessa perché nessuno offre loro di fare una bella pubblicità in maglia azzurra ...

Il convocato Angelo Palombo rivela però un'informazione preziosa con il seguente commento: "Ma quali premi - dice - io pagherei per vincere il Mondiale". Invece, un articolo del Mattino ci informa che ciascun giocatore riceverà 240mila euro in caso di vittoria (130mila per il secondo posto e 30mila per il terzo) a fronte di un premio ricevuto dalla federazione di circa 30 milioni da parte della Fifa. Il premio in caso di vittoria è uguale a quello ricevuto 4 anni fa, mentre i premi per i piazzamenti sono stati ridotti.

Insomma, come al solito Calderoli fa un sacco di confusione. La domanda giusta da porre alla FIGC sarebbe: con quali criteri avete scelto gli ingaggi ed i premi, e siete sicuri che non si possano ridurre o anche azzerare?

P.S. Mi rendo conto ora, però, che il medesimo argomento vale per l'attività di parlamentare ed ancor più di ministro. Lo stato italiano ed il popolo elettore hanno il monopolio del parlamento e del governo: non vi sono altri parlamenti ed altri governi che competano con quelli che gli elettori scelgono ... c'era quello "ombra" del PD, ma han lasciato stare ... In analogia con il monopolio della FIGC gli elettori dovrebbero offrire ai parlamentari il minimo che li induca a partecipare: qual è il costo opportunità di un politico come Calderoli e quanti benefici indiretti ricevono parlamentari e ministri dalla loro attività? Merlo, Galasso, Landi e Mattozzi hanno documentato che i parlamentari italiani guadagnano in media di più come parlamentari che nel loro lavoro originale (che molti riescono a mantenere), la qual cosa è chiaramente subottima ... Morale? Calderoli, dimezzati le prebende, poi se ne riparla.

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Commenti

Ci sono 19 commenti

Nell'ottica dell'analisi costi-opportunità dal punto di vista dei cittadini, sarei disposto ad auto-tassarmi pur di avere i calderoili e co. ritirarsi a fare il loro mestiere e non a guastare il paese. E sono ecumenico nel senso che no escludo nessuno.

La domanda giusta da porre alla FIGC sarebbe: con quali criteri avete scelto gli ingaggi ed i premi, e siete sicuri che non si possano ridurre o anche azzerare?

E la risposta giusta sarebbe: e te che te frega, Calderoli? la FGCI e' un'associazione con personalita' giuridica di diritto privato che si finanzia coi contributi di club privati.

Il fatto che tale risposta non sia arrivata fa pensare, no?

 

Giusta osservazione, ma la FGIC e' solo formalmente un ente privato, come lo sono la Banca d'italia o la Fed. Di fatto riceve il riconoscimento del CONI, che e' un ente pubblico, svolge funzioni pubbliche e riceve sostanziali trasferimenti pubblici

Una domanda ed un'osservazione:

Nel bilancio FIGC arrivano soldi dallo stato?

E perche' invece non si costringono i club/la lega a pagare le spese della polizia impegnata in servizi di ordine pubblico allo stadio nei giorni delle partite?

Beh, per quanto riguarda parlamentari e ministri nel passato c'è stata qualche esperienza:

http://it.wikipedia.org/wiki/Venalit%C3%A0_delle_cariche

Infatti, l'obiezione standard è che quando vendi le cariche pubbliche queste finscono in mano a chi ha la più alta willingness to pay, ma questa volontà di pagare può essere dovuta a ragioni inefficienti (per esempio, chi ha un livello di moralità più basso e trova normale rubare al pubblico sarà disposto a pagare di più). In realtà più interessante sarebbe esplorare la compensazione ad incentivo, per esempio retribuzione legata al differenziale di crescita del pil rispetto a un benchmark (media ocse, media ue o qualcosa del genere) oppure inversamente proporzionale al rapporto spesa pubblica/pil.

Suggerirei di sostituire il titolo con "L'economia politica degli ingranaggi mentali".

Non so cosa accada nella testa dei leghisti quando il sole inizia a spledere nei cieli italici. L'anno scorso ci hanno riempito la testa con parole assurde e indegne circa la questione del dialetto nelle fiction e a scuola, questa volta se la prendono coi calciatori "ladroni" e l'estate deve ancora iniziare, figuriamoci.. mi aspetto qualcosa del tipo:"Da oggi in poi i tortellini saranno vietati a partire da Bologna in giù!".

A me pare che qualche ingranaggio nella testa di costoro non funzioni adeguatamente; urge un intervento rapido e indolore.

Non sono d'accordo: i leghisti sparano c.... al fine, perfettamente razionale, di distrarre le plebi italiche in modo tale che non si rendano conto dell' incapacità e/o ignavia del governo. E ci riescono perfettamente

Mi permetto di spezzare una lancia a favore dei "poveri" calciatori.

Questi sono abituati, nei loro club, a ingaggi e premi da capogiro. Ovviamente, perchè lì la outside option del calciatore è elevata: non andare un mese al mare, ma giocare ed eventualmente guadagnare di più in un'altra squadra.

Fatto sta, a questi ingaggi sono abituati. Immagino che per un calciatore (gente mediamente di cultura non proprio elevatissima e generalmente sottoposta a pressioni psicologiche mica da poco) l'ingaggio possa rappresentare una unità di misura, un indicatore del loro valore. Chiamatela fiducia, o autostima, o riconoscimento. Come dire, se mi pagano meno di quello che sono abituato a guadagnare mi incazzo perchè non mi sento valorizzato... Insomma, anche se razionalmente si può certamente teorizzare che dovrebbero essere disposti a giocare gratis, il rischio è che se domani gli chiedi davvero di giocare gratis, la loro prestazione ne risenta.

Probabilmente il mio è un approccio troppo "behavioural" per i frequentatori di questo sito? (Approccio di cui in generale, in verità, per quel pochissimo che ne conosco, non mi sento un estimatore). Ma per i delicati equilibri, anche psicologici, di una squadra di calcio o di un singolo calciatore, temo che un valore ce l'abbia.

Non a caso è Palombo (neoconvocato) a esprimere un'opinione in linea con il ragionamento di Andrea. Sarei stupito di sentir parlare così un Totti o un Del Piero (per par condicio avrei voluto citare anche un interista... ma... sapete...).

Ma l'intervista di Calderoli non faceva riferimento anche ad altro?

Trovo che sia potenzialmente interessante anche il riferimento a 

Io parlo dell’ultima scoria della lavorazione del petrolio. L’ultimo rifiuto di una raffineria. Questa è roba che un’azienda dovrebbe pagare per smaltire. Invece, grazie a una legge, c’è chi la brucia e prende pure i soldi dallo Stato per produrre energia "pulita". Ma chi vogliono prendere in giro? [...] E io non vedo perché famiglie e imprese debbano pagare tutte per i successi calcistici di qualcuno.

A me sembrano parole ben più pesanti, in qualche modo si accusa velatamente Moratti di poter far ricadere sui consumatori i costi delle campagne acquisti dell'Inter senza che nessuno possa farci niente. E' una sparata più grossa dell'altra oppure c'è del vero?

 


 

 


 

A me sembrano parole ben più pesanti, in qualche modo si accusa velatamente Moratti di poter far ricadere sui consumatori i costi delle campagne acquisti dell'Inter senza che nessuno possa farci niente. E' una sparata più grossa dell'altra oppure c'è del vero?

 

Di certo, governo e maggioranza (e quindi, Calderoli) possono farci qualcosa, anzi tutto: abrogare la legge che gli consente di ricevere gli incentivi "CIP6" per bruciare i residui del petrolio; tra l'altro, farebbe risparmiare qualche centinaio di migliaia di euro, che in tempi di manovra aggiuntiva cascano a fagiolo...

Ci sarà sicuramente del vero, ma finalmente anche Calderoli ha l'occasione di riflettere che le cose 'legali' non necessariamente sono giuste. Anche controllando il Parlamento.

Il calderolo si riferisce alla normativa detta Cip 6 leggermente truffaldina in vigore dal 1992 e, se non erro modificata. Premiacva l'energia prodotta con da fonti rinnovabili ed assimilate. I petrolieri trovarono il modo di rientrare in questa normativa beccando quattrini pubblici. La SARAS dei Moratti ne ha beneficiato ma da questo alle insinuazioni di calderoli..... Ma forse l'insigne politico si confondeva con qualche operazioncina fatta da suoi compagni di merende dei quali è complice avendo votato leggi che definire canaglia ed infami è un eufemismo. 

............anche Calderoli ha l'occasione di riflettere ...............

Mi sembra una proposizione eccessivamente ottimista

 

Andrea è vero che la FIGC ha il monopolio del bene "nazionale italiana", ma mettiamo che offrisse un ingaggio a valore basso, o tendenzialmente vicino allo 0, in questo caso i giocatori selezionati (i prestatori d'opera) potrebbero cominciare a prendere in considerazione l'opzione A (il mare), e poichè quelli buoni sono pochi hanno anche loro un "potere oligopsonistico", ovvero a furia di dire: vieni da me a 0 euri perchè poi ... etc., etc. anzichè Palombo rischi che a giocare venga Marco Esposito.

E se viene a giocare  Marco Esposito la vendibilità (in termini di Tv, merchandising, spettatori, etc.) del bene "nazionale italiana" tenderebbe allo 0 con inevitabili ripercussioni sui conti del proprietario "bene nazionale italiana", per cui, sia pure imperfettamente, anche in questo caso, ritengo, esiste la domanda-offerta, e retribuzioni tendenti allo 0 non le ritengo proponibili.

Diverso è invece il caso dei politici: un Calderoli si può ottimamente sostituire con un altro ortodonzista specializzato in riforme elettorali e monetarie, magari un pò meno incendiario, per cui oserei dire che il bene "politica italiana" è ottimamente allocabile a prestatori d'opera con retribuzione tendente allo 0 senza rischio che la controparte (i prestatori d'opera) si organizzino e tentino un contro ricatto basato su un potere oligopsonistico.

 

Sono d'accordo in linea teorica con le tue osservazioni, ma a mio parere il prestigio derivante dal partecipare al mondiale, una volta ogni quattro anni, con potenziale vittoria, più che compensa ogni possibile vantaggio derivante dalla gita al mare anche per un Maradona.