Letture per il fine settimana, 10-9-2011

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Questa settimana; forse devo darmi alla politica; Emma Bonino sui vantaggi fiscali del Vaticano; la manovra e il monopolio delle ferrovie; cosa pensano gli immigrati dell'immigrazione?; Carlo Scarpa sulla tassazione del settore energetico.

Buona lettura e buon fine settimana.

  • Qualcuno si è preso la briga di verificare se agli elettori piacciono di più i candidati quando questi sono sovrappeso. La risposta è sì, per i maschi. Per le femmine, il peso non sembra far differenza (qui il blog post, qui il paper completo per i secchioni). Improvvisamente, ho un vantaggio comparato in un'area in cui non mi sarei aspettato di averne! Per l'Italia ho l'impressione che questi risultati siano abbastanza irrilevanti, dato il sistema elettorale e l'attaccamento degli elettori ai simboli di partito. Però, se cambia il sistema elettorale ...
  • In un articolo su Il Post Emma Bonino chiarisce i termini della proposta (ovviamente respinta) presentata in Commissione Bilancio del Senato per la tassazione della attività commerciali gestite dal clero. E tanto che c'è parla un po' anche dell'otto per mille.
  • Mario Seminerio segnala una piccola chicca delll'ultima versione della manovra: in un articolo si impone l'applicazione del contratto di lavoro delle Ferrovie dello Stato a tutte le imprese di trasporto ferroviario. Così, giusto per assicurarsi che la concorrenza non concorra troppo. Poi uno, se vuole pensare male, può anche osservare che il buon Montezemolo, potenziale concorrente, ultimamente non è stato troppo tenero con il governo. Informazioni più dettagliate sulla vicenda sono fornite da Andrea Moizo su Linkiesta. Moizo ci informa che i senatori della maggioranza cui dobbiamo la simpatica iniziativa sono Massimo Garavaglia (Lega Nord), Gianvittore Vaccari (Lega Nord) e Paolo Tancredi (PdL). Come sempre, ricordare i nomi per le prossime elezioni.
  • Un post di Bryan Caplan discute l'evidenza sull'attitudine nei confronti dell'immigrazione da parte dei nativi e dei figli di immigrati. Sembra esserci un puzzle: l'evidenza mostra che, almeno per gli USA, nuovi immigranti tipicamente abbassano il salario degli immigrati già nel paese, mentre non fanno scendere (anzi, fanno aumentare di poco) il salario dei nativi. Con elettori egoisti quindi il gruppo più opposto all'immigrazione dovrebbe essere proprio quello dei recenti immigrati. Invece sembra accadere il contrario (Caplan però ha solo dati sui figli degli immigrati, che non è la stessa cosa). Il tema è abbastanza ricorrente in scienza politica ed economia. Gli elettori spesso non votano in base all'interesse individuale, ma con riferimento al benessere di un gruppo d'appartenenza. Quindi un immigrato, quando pensa a restrizioni all'immigrazione, pensa alle opportunità negate alla gente come lui, anziché al suo salario. C'è anche evidenza che le società più etnicamente omogenee tendono ad avere livelli di welfare più alto (non ho il link, ma si veda la survey di Alesina e La Ferrara sul Journal of Economic Literature, September 2005). Non credo ci sia ricerca sull'effetto della diversità etnica e nazionale delle unioni monetarie (per esempio l'area euro vs. i 50 stati USA, che sono molto più omogenei) ma a questo punto sarebbe interessante.
  • Su lavoce.info Carlo Scarpa esamina rapidamente i provvedimenti in materia di tassazione del settore energetico, trovandoli quantomeno incoerenti. D'accordo, si spara sulla croce rossa, ma certe cose è bene ricordarle. Il punto che vorrei sottolinerae è questo. A livello macroeconomico da un lato esiste disaccordo nella scienza economica e dall'altro il vincolo di rispetto dei saldi di bilancio lascia pochi spazi di manovra. Quindi accetto di dare il beneficio del dubbio ai policy makers. Ma a livello micro il consenso scientifico è solitamente molto più marcato. Per esempio, si può discettare sull'opportunità di tassare le fonti energetiche alternative al petrolio, ma tutti sono d'accordo che non ha senso tassarle e sussidiarle allo stesso tempo. Ragionamento analogo vale per la concorrenza nel settore ferroviario discussa sopra. Questi interventi dunque denotano o pura ignoranza o proterva volontà di difendere interessi di parte contro il buon senso e la migliore dottrina.
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Commenti

Ci sono 21 commenti

Io non trovo scandalosa la norma in sè per sè. Io trovo scandaloso che esistano i CCNL di settore (addirittura 3, come evidenziato nell'articolo), che il contratto ferrovieri è un piacere leggerlo (si fa per dire), che l'orario settimanale è di 38 ore, elevabili a 44 ore, che per contratto si deve riposare almeno 11 ore nelle 24 ore (marchionne, dove sei ? qui ha firmato anche la CGIL...), che però si pensa anche al riposo ,soprattutto a quello:

2.7.2 Nel caso di servizi che terminano in residenza nella fascia oraria 24.00 – 
5.00, il riposo minimo giornaliero seguente il servizio sarà invece 
modulato come segue: 
servizio fino a 1 ora nella fascia oraria 24.00 – 1.00 =  
  18  ore consecutive di riposo giornaliero; 
servizio da 1 ora e 1 minuto e fino a 2 ore  
nella fascia oraria 24.00 – 2.00 = 
  19  ore consecutive di riposo giornaliero; 
servizio da 2 ore e 1 minuto e fino a 3 ore  
nella fascia oraria 24.00 – 3.00 = 
  20  ore consecutive di riposo giornaliero; 
servizio da 3 ore e 1 minuto  e fino a 4 ore  
nella fascia oraria 24.00 – 4.00 = 
  21  ore consecutive di riposo giornaliero; 
servizio da 4 ore e 1 minuto e fino a 5 ore  
nella  fascia oraria 24.00 – 5.00 = 
  22  ore consecutive di riposo giornaliero. 
2.7.3  Nel caso di servizi con inizio in residenza nelle fasce orarie 24.00 – 2.00 e 
4.00 – 5.00 il riposo minimo giornaliero in residenza seguente il servizio è 
di 22 ore consecutive, elevate a 23 ore  nel caso di servizio con inizio in 
residenza nella fascia oraria 2.00 – 4.00.

Il primo capitolo è dedicato alla cosa più importante. Il salario ? No, i diritti dei sindacalisti.

Comunque chi ha voglia si legge le 169 pagine del contratto, visto che hanno previsto anche gli orari per la pausa pipì.

Poi ci stupiamo che non cresciamo...

Poi ci stupiamo che non cresciamo...

Non conosci Bob Crow ... dubito ci sia una persona più odiata e detestata in tutta Londra, se non proprio in tutto il RU, e però sta facendo la fortuna economica dei membri del suo sindacato!

Interessante il paper sui candidati sovrappeso. La cosa mi stupisce. Ricordo di aver letto un articolo, basato su una indagine survey (non ricordo se usa o canadese), che sosteneva l'opposto. Ovvero gli elettori avrebbero preferito candidati esteticamente più attraenti, pur escludendo l'attraenza come fattore rilevante quando interpellati in merito. 

Cerco di recuperare l'articolo.

 

Ha sorpreso anche me. Premesso che stiamo probabilmente parlando di effetti piccoli, anche io ero convinto (da causal observation) che i candidati ''belli'' avessero maggiori chances. Per quale altro motivo, mi dicevo, la gente va dietro a Sarah Palin? Ma poi, a pensarci bene, mi son detto che la Palin è una che probabilmente perderebbe le elezioni presidenziali persino contro un tricheco.

Stai assumento che grasso e' brutto. 

Ipotesi assolutamente non giustificata. 

Le due cose non sono in contrasto: le caratteristiche "attraente" e "sovrappeso" possono benissimo andare nella stessa direzione.

Tra l'altro, sarà pure difficile (non impossibile, qui in UK Nigella Lawson è famosa per quello) averle entrambe, è molto comune non averne nessuna.

Sull'appeal dei candiati se ne leggono di tutti i colori. Per esempio, ed ogni riferimento a volti noti o meno noti del sito è assolutamente non voluto, c'è chi ha sostenuto che è più facile vincere con una folta chioma.

Non ho ancora letto l'articolo, ma solitamente prendo questi risultati molto con le pinze (diciamo che solitamente trovo più convincente un risultato teorico robusto di una tabella di t-stat). Sarebbe carino sapere se si tiene conto della popolazione di riferimento (quanti sovrappeso ci sono tra gli elettori?). E soprattutto, ma sono sicuro che troverò la rsiposta nel paper, se la misurazione è fatta "a occhio" o con l'esatto peso dei candidati (!).

PS

Sandro, che tu sapessi vincere le elezioni comunque era cosa già nota!!

Volendo si potrebbe aggiungere alla lista l'"articolo" di Sara Nicoli su Il Fatto Quotidiano di oggi. Fino ad ora non non credo l'abbia riportata da nessun quotidiano straniero ...

 

 

Lo so che è OT, ma non sapendo dove postarla:

 

"E' meglio una donna al ministero dell'Economia che il ministro Tremonti". Parole di Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell'Udc. Cesa partecipava, con il ministro per i Rapporti con le Regioni  Raffaele Fitto, al primo corso di formazione dei giovani amministratori organizzato dall'Anci giovani Puglia. Al rumoreggiare della platea, che gli ha chiesto di ripetere il concetto, Cesa ha riconfermato con convinzione le stesse parole.

 

http://www.repubblica.it/politica/2011/09/17/foto/cesa-21824248/1/

Possibili ipotesi sulla ragione di simili dichiarazioni:

  1. Cesa parla senza pensare, ma solo per dar aria alla bocca
  2. di fronte al decadimento dell'originale, Cesa sta seguendo un corso accelerato da "Berlusconi del futuro" e la lezione della sera prima era sulle gaffe sessiste
  3. a torto o ragione, crede che questo atteggiamento gli porti voti (maschili?)
  4. crede veramente in quel che dice

Ogno commento credo sia superfluo...

     

    prima.. che ha detto

    Approfitto della possibilità di commentare per commentare off topic

    Tra le mie letture del fine settimana non mancava mai (o quasi) un albo nato dalla fantasia di Sergio Bonelli.

    Fumetti "commerciali", ma curati e di classe.

    Era una eccellenza italiana, all'estero (una volta tanto) non sapevano cosa si perdevano.

    Ho saputo che oggi è mancato. Bhe mi mancherà veramente.

     

    Ho saputo che oggi è mancato. Bhe mi mancherà veramente.

    condivido e mi associo.

    zing, bang, clop, swish...e allora bhe, secondo me si scrive "beh". :-)

    Come riportato da Sandro Brusco, Mario Seminerio ci dà notizia del Contratto Collettivo Nazionale di lavoro delle FS, che, la manovra finanziaria, estenderebbe ad altre Aziende del settore trasporti.

    A me sembra che, questa notizia, meriti un parallelo con quest'altra notizia. In entrambi i casi, infatti, è possibile cogliere, tra le altre cose, implicazioni giuridiche, se non identiche, quantomeno analoghe.

    Nel caso del Contratto Collettivo Nazionale delle FS, la Legge si sostituisce alla libera contrattazione, che è esercizio di autonomia privata.

    Nel caso di questo Progetto di Legge, allo stesso modo, si mortifica l'autonomia privata, prevedendo, all'art. 1, comma 1, che

     

     

    Nel regolamento di condominio non possono essere inserite disposizioni che, in qualunque modo, limitino il diritto di ciascun condomino a possedere (...) un animale familiare (...). Tali limitazioni non possono essere previsteneanche da deliberazioni assembleari assunte all'unanimità (...).

    Il grassetto è mio!

     

     

    Il Regolamento di condomìnio è, senza dubbio, atto di autonomia privata.

    In entrambi i provvedimenti, la filosofia ispiratrice sembra essere quella secondo cui, la volontà della Legge, deve surclassare la libera negoziazione dei privati. Il Diritto, è solo quello che prevede la Legge. E che, di conseguenza, gli accordi tra noi privati non sono Diritto.

    Il Prof. Francesco Galgano, in un libriccino di poco più di 100 pagine, scrive che

     

                                                            Perché il diritto si chiami diritto è un mistero che nessuno è ancora riuscito a svelare (...) 1.

     

     cfr., Francesco Galgano, Il rovescio del diritto, Milano, Giuffrè, 1991, pag. 3.

     

     

     

    Se è un rompicapo insolùto l'origine della parola Diritto, non dev'essere altrettanto difficile - perlomeno - indicare, cosa si intenda per rovescio.

    Mi pare che, i due provvedimenti, siano rovescio, e non il Diritto.