Letture per il il fine settimana, 22-5-2010

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Questa settimana: lo stato della macroeconomia; lo stato della microeconomia empirica; una involontaria battutaccia sulla giunta campana; le pensioni di invalidità in Italia; il dovere civile e morale di ricordare Clara Palomba; la ciliegina finale; ed il bicchierino.

  • Narayana Kocherlakota mette una parola, certamente autorevole, sullo stato della macroeconomia, dopo un acceso dibattito svoltosi alcuni mesi fa e stimolato da un poco informato articolo di Krugman sul New York Times (a cui Narayana aveva risposto elencando alcuni fatti). Uno di noi (indovinate chi!) afferma di non concordare con il suo ex-collega e tuttora amico e promette una risposta, in inglese, prima della fine di luglio ... stay tuned.
  • L'intero ultimo numero del Journal of Economic Perspectives (nota per i non-addetti: non lo trovate in edicola e neanche in libreria) è dedicata allo stato della microeconomia empirica e all'opportunità di usare per scopi di policy risultati ottenuti da Randomized Controlled Experiments e Instrumental Variables.
  • Giuseppe Esposito di Notapolitica.it espone considerazioni varie sulla formazione della nuova giunta regionale campana. Con una certa vergogna, ammettiamo che quando siamo arrivati alla frase ''La Carfagna viene vista come troppo vicina a Bocchino'' siamo scoppiati a ridere e non siamo più riusciti ad andare avanti.
  • Cristiano Gori pubblica sul Sole 24 Ore un pezzo assai informativo sulle pensioni di invalidità. Il pezzo sembra suggerire che, più che frode vera e propria, ci sia una drammatica mancanza di organizzazione (per esempio, chiare linee guida per le indennità di accompagnamento). Il pezzo non lo dice, ma la conclusione che abbiamo tratto noi è che l'idea di usare la riduzione delle pensioni di invalidità per ridurre la spesa a breve periodo sia una pessima battuta propagandistica. Magari nel più lungo periodo, con un qualche riordino serio, qualcosa in più si può fare.
  • Il sempre apprezzabile Paolo Attivissimo ricorda la vicenda di Clara Palomba, la sedicenne diabetica morta perché i genitori hanno cercato ''cure'' alternative. Il pezzo è da leggere tutto, ma ci piace riportare questo pezzo:

 

È morta perché i suoi genitori hanno sospeso le cure mediche che funzionavano e si sono rivolti a una ciarlatana, Marjorie Randolph, detta Maya...Anche la Randolph è morta. Soffriva di ulcera gastrica e si è curata con le sue stesse stronzate.

....
A tutti quelli che pubblicano oroscopi, vendono macchinette che producono acqua miracolosa, ..., a tutti quelli che dicono che la medicina è un grande complotto delle multinazionali e le cure mediche si possono sospendere e sostituire con parole magiche, talismani e pozioncelle, dico solo questo: Clara Palomba.

Voi, tutti voi, avete contribuito a uccidere una ragazzina di sedici anni. Possa il suo nome perseguitarvi per sempre. Io non vi darò il lusso di dimenticarlo.

 

Bravo Paolo.

  • Meno bravo invece un tal Marco Fortis, che dovevano aver assunto al Sole 24Ore per una sezione sperimentale di barzellette. Cancellato il progetto non han potuto licenziarlo, solite rigidità sindacali italiane, così l'han messo in prova alla sezione economica senza dirgli niente. Lui non se n'è accorto e continua a raccontare barzellette.
  • Infine, tanto per stuzzicare il dibattito, l'ennesima intervista al guru italiano dell'economia mondiale, Nouriel Roubini. Come saprete, Nouriel è diventato famoso perché, dice il consenso popolare, aveva perfettamente previsto la crisi iniziata nel 2007. Noi, invidiosi, ci domandiamo come sia che lavora ancora a pagamento visto che, avendo previsto esattamente la crisi, dovrebbe essere diventato per lo meno più ricco di Paulson (non di Hank, di quello ricco davvero) che, in fondo, aveva solo "previsto" che alcuni MBS sarebbero andati in malora. Ad ogni buon conto, Nouriel dice sempre cose per lo meno provocanti, quindi siamo certi che interesserà i lettori in un modo o nell'altro  ... Ah, ha anche appena pubblicato un libro con i suoi rimedi alla crisi. Quello ve lo cercate da soli ...
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Commenti

Ci sono 11 commenti

In tema col pezzo sui ciaratani, segnalo questo godibilissimo talk di James Randi (mi sembra di esserci arrivato proprio dal blog di Attivissimo).

Il prof. Fortis con la Fondazione Edison è tra gli economisti vicini a don giulio. Ergo è sovente sul Sole 24 Ore ed a Radio 24. La Fondazione Edison ha ricevuto "l'onore" di essere citata quale fonte dei dati che l'insigne statista che la Divina Provvidenza ha dontato all'Italia ha profferito dinanzi alle assise di Confindustria a Parma. Nel frattempo la conta dei settori industriali in cui l'Italia è leader il Prof. Fortis la prosegue indefessamente.

Beh, dall'articolo si evince che il professor Fortis è molto vicino a don Giulio, ed altrettanto lontano dalla realtà. Una perla il concetto di "autoflagellazione" dell'Istat, già in passato accusata di disfattismo da Sciaboletta Scajola e di metodologie inesatte da Tremonti stesso. Ma vedo che questa narrativa del Pil fallace e sottostimato è l'ultima spiaggia dei politici italiani, di recente pare aver contaminato anche Fini...

Segnalo che il Sole di oggi torna sulla questione del pil statisticamente dopato di Francia e Germania, riproponendo le questioni sollevate da Fortis.

Da perfetto ignorante in materia mi piacerebbe capirci qualcosa di più.

nell'articolo Giovannini, presidente dell'ISTAT, difende l'operato dell'istituto da lui diretto e in sostanza da' (giustamente) dello stupido a Fortis

 

Noi, invidiosi, ci domandiamo come sia che lavora ancora a pagamento visto che, avendo previsto esattamente la crisi, dovrebbe essere diventato per lo meno più ricco di Paulson (non di Hank, di quello ricco davvero)

 

Forte avversione al rischio, come spiega qui.

A proposito di Roubini, sarebbe interessante a distanza di due anni sapere quante ne aveva azzeccate nella lista dei 12 steps, gia' trattata a suo tempo su nFA.

 

L'intero ultimo numero del Journal of Economic Perspectives (nota per i non-addetti: non lo trovate in edicola e neanche in libreria)

 

però chi proprio non ne può fare a meno il lavoro di Angrist e Pischke qua lo trova. Certo che i commentatori non sembrano intonare un peana ai loro suggerimenti.

Online, si trova anche il commento di Sims.

Ciao,

mi presento: mi chiamo Francesco (ma va?!), sono laureato in Fisica e sono un ricercatore. I temi economici mi appassionano molto. Seguo il vostro blog da un po' di tempo e trovo i vostri interventi sempre molto interessanti.

Recentemente ho letto questo intervento sul WSJ (nella sezione blog): 

http://blogs.wsj.com/economics/2010/05/08/number-of-the-week-294-million-in-industrial-reserve-army/

non mi pare di averlo visto discusso qui, ma mi piacerebbe conoscere la vostra opinione in merito: dobbiamo forse ammettere che Marx aveva ragione e che il capitalismo porta in sé il germe della propria distruzione?

Francesco

 

 

-  Una prima risposta al pezzo di Kocherlakota la dà DeLong sul suo blog.

 

-  Angrist, Pischke, JEP:  Gli articoli di Leamer e di Nevo-Whinston sono online in versione non gated.