Letture per il fine settimana 28-2-2015

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Questa settimana: il punto su legge elettorale e riforma del Senato; Salvini a Rovigo; il secondo più ballista; è più grave fondare una bad bank ...; il ddl concorrenza.

Buona lettura e buon fine settimana.

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Commenti

Ci sono 18 commenti

@ Sandro premessa: MR è un fuoriclasse della politica e noi siamo poveri osservatori.

Ciò detto, presumo che i voti possano venire dal gruppo misto (ex-grillini, ex SEL), dal GAL (senatori siciliani) da qualche verdiniano o forzaitaliota, senza contare la possibilità di un ritorno di fiamma del patto del Nazareno (basta che un po' di senatori FI escano dall'aula).  Mi sembra probabile che MR abbia fatto il conto e che questa truppa raccogliticcia sia numericamente sufficiente. Ma sarebbe politicamente sputtanante (cfr. i Responsabili di SB). Quindi presumo  voglia usare la minaccia di farcela comunque per convincere il grosso della minoranza PD a votare le riforme. Sopratutto i più giovani che amerebbero avere ancora un avvenire politico davanti. Sia la Stampa che il Corriere collegano le recenti dichiarazioni di Bersani al rinnovo delle cariche parlamentari - la minoranza si farebbe sentire per non perdere troppi posti

Renzi ha una grossa arma in mano: se ci sono nuove elezioni lui magari non riesce a ottenere la maggioranza al Senato (si voterebbe, di fatto, con un proporzionale con sbarramento a livello regionale) ma parecchi degli attuali parlamentari difficilmente verrebbero rieletti. Vediamo come se la gioca; la partita mi pare complicata assai anche per uno con la sua abilità, ma non ha mai avuto paura di pigliare dei rischi.

E, sinceramente, ho ancora i brividi. Bene sarebbe spiegare al lettore cosa è una "bad bank", banca cattiva.

Dalla crisi del debito subprime (prestiti generici concessi senza garanzie e successivamente impacchettati in prodotti strutturati venduti massivamente perchè, al contrario, classificati come a basso rischio) è apparso, lampante e dirompente, quel fenomeno verminoso che è conosciuto (grazie anche all'ultimo Gordon Gekko) come "azzardo morale". L'azzardo morale possiamo scinderlo in almeno tre specie:

  1. ti vendo qualcosa che so non essere tuo interesse acquistare(camuffandone le qualità)
  2. mi metto in tasca un sacco di soldi extra privi di gustificazione gestendo i tuoi capitali, il tuo credito o il tuo debito
  3. mi prendo dei rischi facendo quanto sopra e molto altro sapendo che, se le cose dovessero andar male, TU ne subirai le intere conseguenze.

Si sperava, noi tutti poveri illusi, che dal 2008 in poi..compreso che l'eccessiva sofisticazione (adulterazione meglio) della finanza, colpevole della crescita per importanza del settore stesso (leggi rischio sistemico di banche &co), qualcosa sarebbe cambiato.

Insomma..si sperava, noi gente semplice, che le caz.zate scritte ad esempio dal "buon vecchio harris" nel 2002(vado a memoria), ovvero che un'espansione della finanza(generico) garantisce maggiore stabilità al sistema(o minore volatilità, leggi andamento economico senza scossoni traumatici), fossero capite appunto come..caz.zate.

Niente da fare. Si peggiora.

La Bad Bank come istituto, ne è un esempio illuminante.

Essa è il modo migliore per socializzare le perdite e privatizzare i guadagni.

Ci spiega Bini Smaghi: "

quando una banca concede un prestito, deve effettuare degli accantonamenti, perché non è detto che tale prestito rientri. Cedere i crediti problematici le consente dunque di liberare delle somme che sono ferme (accantonate) e renderle dunque disponibili per nuove operazioni di credito, sperabilmente più fortunate.

Vi traduco "sperabilmente":

liberare somme accantonate, dopo aver costretto la gente comune a sobbarcarsi il costo drammatico di allegre gestioni, clientelismi,truffe, collusioni rivoltanti e tutto quello di più squalificante può venirvi in mente, consente di poter perpetuare, in un gigantesco schema ponzi, nuove (spregiudicate) operazioni finanziarie in pieno azzardo morale.

Questo vuol dire "sperabilmente". L'ammissione implicita dell'impotenza nel controllo dei rischi (leggi sempre azzardo morale) futuri che gli istituti "ripuliti" assumeranno.

Una sorta di ricarica della patente dopo che ai nostri guidatori a forza di incidenti, mancato rispetto della segnaletica, eccessi di velocità, guida in stato di ebbrezza, sono stati tolti tutti i punti.

SOCIALIZZAZIONE DELLE PERDITE E PRIVATIZZAZIONE DEI GUADAGNI.

Questo il meccanismo, oramai collaudato, per trasferire ricchezza (o meglio, distribuire povertà).

La Bad Bank la abbiamo già pagata noi. Continueremo a pagarla in futuro ed il conto non potrà far altro che salire. Essa è il simbolo dell'assoluzione dai peccati passati onde consentre nuove missioni di apostolato finanziario. Nuovi crediti deteriorati, nuovi prodotti strutturati, nuovi fallimenti, nuove emergenze sociali.

Per dummies ovviamente.



 

Dalla crisi del debito subprime (prestiti generici concessi senza garanzie e successivamente impacchettati in prodotti strutturati venduti massivamente perchè, al contrario, classificati come a basso rischio) è apparso, lampante e dirompente, quel fenomeno verminoso che è conosciuto (grazie anche all'ultimo Gordon Gekko) come "azzardo morale".

 

Direi che il contributo di Gekko sia stato quello fondamentale in letteratura, però pure Wolf of Wall Street non scherza.

Bini Smaghi, nell'articolo citato, rileva come le bad bank non siano costate soldi ai contribuenti negli altri paesi.

Se quanto riportato qui è corretto, non sembrerebbe proprio così.

Chi ha ragione?

Incidentalmente, riguardo l'articolo sulle popolari, mi sembra una storia simile a quella di molte banche pubbliche italiane.

Di una cosa può esser certo: Bini Smaghi non ha ragione. Egli sa benissimo che le Bad Banks sono l'ennesima alchimia progettata per perpetuare meccanismi discutibili.

Egli sa benissimo che, tipicamente, circa due terzi dei crediti deteriorati che costituiscono il portafoglio di una bad bank fanno capo ad una ridottissima percentuale di soggetti (i debiti seguono la distribuzione della ricchezza..tanta fa capo a pochi) e che nulla si potrà recuperare da essi. Li impacchettiamo, li imbellettiamo e tentiamo di attribuirgli un valore; per venderli. Si offre rischio per certezza (denaro..poco o tanto che sia rispetto al valore originario).

La notizia è abbastanza fresca, non mi piace molto l' idea di avere bad banks partecipate dallo stato, nel caso di Hypo se non ho capito male la bad bank era posseduta dalla banca stessa che era stata nazionalizzata, non una cosa intelligentissima difficilmente riesco a capire come la bad bank possa fare i propri interessi in quel caso... ad ogni modo mi sembra interessante invece per un privato se realizza una struttura e una rete efficiente per recuperare i crediti, può essere anche molto profittevole, il problema come dice l' articolo è il capitale iniziale... 

... spiega a costoro a cosa serva la bad bank e perche' in, determinate circostanze, meglio averla che non? 

Si potrebbe incominciare con l'articolo d Wikipedia su Bad Bank (saltando le parti che non interessano)

parecchia, non un po'!

P.S. - a qualche matacchione spiritoso: io non ne ho abbastanza, si rivolga a qualche premio Nobel.

Io non metto affatto in dubbio la potenziale utilità della bad bank.

La domanda era sull'affermazione di Bini Smaghi, ossia che all'estero il contribuente non è mai stato penalizzato. Perchè a me non sembrava fosse così.

Anche perchè l'Italia non è proprio famosa per copiare gli esempi migliori.

Estendo anche la domanda. Se posso, anche direttamente a te, Michele.

Come faresti una operazione "bad bank" in Italia? Quale intervento avrebbe, a tuo modo di vedere, l'impatto più efficace?

Aspettiamo con ansia.


magari aiuta entrambi.

A Financial System Still Dangerously Vulnerable to a Panic,

di Glenn Hubbard ed Hal Scott, che ho la fortuna di conoscere. Qualche escerto. Rispettiamo la legge (dall'estero..;) solo a Natale, sono piu' buono..)

 

Dodd-Frank restrictions on the Federal Reserve’s powers to act as lender-of-last-resort, coupled with restrictions on federal guarantees for bank deposits and money-market funds, pose a threat to U.S. and global financial stability.

The heart of the 2008 crisis was a panic following the bankruptcy of Lehman Brothers. Due to its losses from this bankruptcy, the Reserve Primary Fund “broke the buck,” touching off a run on other money-market funds. Credit markets froze. The Fed stepped in and supplied liquidity to the banking and non-banking financial sector, the latter through its authority under Section 13(3) of the Federal Reserve Act. Meanwhile, the Federal Deposit Insurance Corporation expanded the limits of deposit insurance, and the Treasury Department offered guarantees to money-market funds.

Once the crisis abated, however, there was growing public concern about “moral hazard”—that government backstops and guarantees incentivized risky behavior in financial markets. The Dodd-Frank Act (July 2010) pulled back the Fed’s lender-of-last-resort powers for non-banks. They can now be exercised only with the approval of the Treasury secretary, and the Fed cannot lend to a single institution as it did with AIG . It must now only lend under a broad program, and must also meet heightened collateral requirements.

Some claim there is nothing to worry about because of new regulations to prevent another crisis: enhanced capital requirements, new liquidity requirements and new resolution procedures. This approach calls to mind a strategy of two wings and a prayer.

Capital requirements, the first wing, only apply to deposit-taking banks and systemically important nonbank financial institutions (SIFIs), of which there are now only three—GE Capital, Prudential , and American Insurance Group. (Met Life is contesting its designation.) Regulators envision that regulatory capital for the most important U.S. banks will max out at 8% to 11.5% of risk-weighted assets. Neither this level of capital, nor any practical higher level, can assure that banks would not become insolvent in a panic after a fire sale of assets. Such fire sales were a critical feature of the 2008 crisis.

New liquidity rules, the second wing—assuring that banks have sufficient “liquid” assets such as U.S. Treasurys or foreign-government debt to cover withdrawals—are based on assumptions that these assets have low credit risk and assume certain rates of withdrawal of different types of funding. These assumptions may prove wrong in an unbridled panic. The Fed may still need to supply liquidity.

A che serve una bad bank? A liberare coperture da impiegare in nuove operazioni di finanziamento. Liberaci dal Credit Crunch nostro SignoreIngegnereFinanziario.

Domanda: se è così facile prendere il rischio, spostarlo da una scatola all'altra e farlo magicamente sparire..perchè non lo hanno fatto in Grecia?

nb: lo chiedo perchè su wikipedia non c'è scritto..altrimenti non lo chiederei Dott. Castaldo. Sia chiaro.

Questo articolo di Noah Smith http://www.bloombergview.com/articles/2015-03-05/economics-can-t-predict-the-big-things-like-recessions

bell'articolo. mi fa venire in mente questo ,di Ellis e Silk pubblicato da Nature, sul metodo scientifico e la i problemi a cui sta andando incontro la fisica