Letture per il il fine settimana, 29-5-2010

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Questa settimana: una comparazione tra l'aiuto ai poveri in USA e in Scandinavia; un consiglio di lettura per l'onorevole Lupi; Bini Smaghi su salari pubblici e debito pubblico nell'area euro; Visco vs. Fassina.

Buona lettura e buon fine settimana.

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Ci sono 10 commenti

Visco che accusa Fassina di essere accomodante verso gli evasori

La differenza è che Visco ha operato costantemente per rimettere il Paese sui binari, e i.e. ha contribuito nell'ultima tornata in cui ha potuto fare qualcosa con Padoa-Schioppa a sistemare un po' i conti e le regole - dalla qual cosa poi anche Tremonti ha potuto trarre giovamento - mentre Fassina è un porocàn che ha trovato lavoro nella Segreteria di Bersani, e svolge il suo lavoro producendo ondivaghe dichiarazioni, peraltro ben adatte ad un ondivago partito.

Sicuramente, Visco non ha mai iniziato a ripetere il mantra della destra che tutti i problemi del paese troverebbero soluzione se solo si abbassassero le tasse. 

RR

 

Ah, volevo anche dire che ho trovato molto coraggiosa e molto corretta questa dichiarazione di Visco

«Quando uno dei nostri va a parlare a una platea di artigiani urlanti o di commercianti imbufaliti alla fine è così terrorizzato che gli dà ragione. Io no. Ho gestito addirittura un gruppo di bovari che mi è venuto ad assediare in un albergo a Venezia per le quote latte. E alla fine ho preso quasi applausi...». Dalla crisi si esce solo recuperando l’evasione, ribadisce l’ex ministro. 

Per chi ha smesso di coltivare l'etica pubblica si tratta di un eresia, visto che in Italia l'idea è che gridare più forte e fare comunella fa sempre bene, si ottiene sempre qualcosa. Che siano slogan contro Agnelli e Pirelli ladri gemelli o contro Roma ladrona che te ciucia i schei pare che il politico debba solo seguire le masse vocianti e ululanti, perchè in democrazia il popolo ha sempre ragione. Tirare fuori le palle non è contemplato - se non per dare addosso alla parte avversa, si intende.

RR

 

 

 

 

Per completezza cito i dati dal Messaggero del 30/05/10, articolo di Michele Di Branco che cita Carlo dell'Aringa, ex direttore ARAN. C'è differenza tra l'amministrazione centrale  e quella periferica (enti locali). In questo settore negli ultimi 8 anni "la crescita cumulata retributiva è del 40%. Mentre nelle amministrazioni centrali la crescita si ferma al 33%. Appena 5 punti sopra i lavoratori dell'industria, tanto per fare un esempio."

Che ne dite se poi questi dati si disaggregassero ulteriormente andando a vedere quanto pesano gli aumenti degli stipendi dei dirigenti nei due comparti?

In realtà il provvedimento di blocco degli stipendi del settore pubblico ha due grandissimi vantaggi. La certezza del gettito e la cattiva fama di "fannulloni e privilegiati" dei lavoratori dello stesso, per cui colpire il loro stipendio appare alla maggioranza dell'opinione pubblica come un sano gesto di "giustizia".

Infine una domanda: gli aumenti congelati (gli scatti di stipendio) verranno restituiti nel 2014, oppure vengono spostati di 4 (2010), 3 (2011), 2 (2012), 1 (2013) anni? Lo chiedo perché non capisco nel primo caso dove sia il risparmio.

io son cresciuto con gli inserti del sole 24-ore che attraverso flinstones e PdP etc spiegavano pensioni etc. li ho ancora e fondamentalmente son fatti bene. Non so se Lupi li leggerà. io ci fo un pensierino