Letture per il fine settimana, 8-10-2011

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Questa settimana: achtung piraten; top incomes in the long run; Rogoff sulla tassa europea sulle transazioni finanziaria; l'ammissibilità del referendum elettorale; lottizzazione alla Bpm.

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Ci sono 32 commenti

Aggiungo agli articoli segnalati da Sandro Brusco la notizia che dopo 500 giorni finalmente il Belgio ha un governo.   Anche in assenza di un esecutivo l'economia locale è cresciuta quanto quella tedesca (stando al resoconto fatto dalla banca nazionale) e che per il prossimo anno si stima un ulteriore progresso. Che poi l'insieme di complicate riforme approvate dagli otto (!) partiti della coalizione di governo (all'interno della quale c'è di tutto: socialisti, cristiano democratici, ambientalisti, liberali...) riesca a tenere insieme questo piccolo ma complicato paese, è tutta da vedere.

Io sono in contatto con una ragazza belga che vive ad Antwerpen e sinceramente è molto preoccupata della situazione lì. 

Tra l'altro (e questo vale anche per lei) mi dice che si sta sviluppando una sorta di rigetto verso gli immigrati che rubano ai belgi il posto di lavoro che sinceramente trovo un po' pericoloso..

Segnalo un post di phastidio.net sui motivi per cui l'economia in Belgio è cresciuta anche in assenza di governo.

Nel caso ci sia qualcuno in ascolto, alla fine di ottobre il Belgio NON ha un governo. O almeno non ha un governo federale, perchè ci sono qello dela Fiandre, quello della Vallonia, quello della regione autonoma Bruxelles federale, quella della comunità francofona, della comunità gemanofona, dela comunità nerlandofona etc.

 

In passato l'argomento “tassa sulle transazioni finanziarie” è stato adeguatamente introdotto in questo sito ma poi liquidato in modo secondo me abbastanza superficiale: intendete rimediare? Anche noi lettori ogni tanto siamo esigenti :-)

Ciao e grazie.

 

Scusatemi, ma la BPM non e' in mano all'"associazione amici della BPM" che fa il bello e il cattivo tempo? E questa associazione, a quanto ne so, e' un'associazione d dipendenti della stessa BPM sindacalizzati. (ultimamente solo da quelli schierati piu' a sinistra). E' ovvio che ci sia un "manuale Cencelli" per la spartizione del potere nella BPM, che tiene conto delle affiliazioni sindacali, se chi comanda sono praticamente i sindacati. E' una situazione storicamente consolidata, in cui gli interessi dei dipendenti vengono messi davanti agli interessi dell'impresa.

 

L'articolo di Zingales ci mostra un fenomeno caratteristico dell'intersezione di ideologie nella diversità di sistemi giuridici.

Quello che scandalizza di più non è solo che questo manuale segreto esista, ma che la sua rilevazione non abbia provocato né alcuna smentita, né alcuna dimissione. O si tratta di un falso, che va subito smentito, o non si capisce perché non si sono dimessi l'amministratore delegato, il direttore generale e il consiglio di amministrazione. Non dimettendosi costoro avallano questo sistema. E visto che in Italia a dimettersi sono in pochi, non si capisce perché la Banca d'Italia non si sia affrettata a commissariare la banca.

Quello che non si capisce è a cosa Zingales si voglia o possa appoggiare per giustificare un qualche intervento "riparatore" di Autorità Pubbliche. O esistono norme, in qualche modo inserite nell'ordinamento giuridico o da esso garantite, che consentono ed anzi prescrivono questo tipo di intervento, oppure le scelte eseguite sono conformi alle norme o comunque non sono impungnabili/censurabili in base al nostro sistema. "Ad occhio" propenderei per la seconda.

Intendiamoci: anche a me piacerebbe che qualcuno potesse intervenire per "restaurare" principi meritocratici nella BPM, ma vorrei farlo allora per tutti gli altri millanta casi dove serve, e in particolare in tutte gli Enti ed Aziende private dove la raccomandazione, il nepotismo o la connivenza sindacati-aziende per il reclutamento è la regola (vds. caso di Unicredit qualche tempo fa, per l'assunzione dei figli dei dipendenti).

RR  

a qualcuno le motivazioni di rogoff sembrano convincenti? a me pare che l'unica cosa veramente a sfavore della tassazione delle transazioni finanziarie sia l'esperimento svedese. ma cosa non ha funzionato li' non l'ho capito di preciso (rogoff accenna ma ovviamente non si dilunga piu' di tanto).

 

l'esperimento svedese. ma cosa non ha funzionato li'

 

Le transazioni finanziarie degli operatori svedesi si sono spostati in altri centri (Londra, Zurigo) dove non erano tassate.

Io credo che la popolarità della TTF, nelle sue varie versioni, sia basata sulla diffusa convinzione che si tratti di una tassa che non colpirà il grande pubblico ma verrà pagata da "qualcun altro": "gli Speculatori", "le Multinazionali", "le Holding Finanziarie" etc.

Faccio appello a qualcuno dei relatori dotato di pazienza e buona volontà perchè spieghi alla più vasta platea possibile il concetto di traslazione dell'imposta. Magari se fosse chiaro che questa tassa ce la ritroveremo nella rata del mutuo, nella bolletta del gas e nello scontrino del supermercato tutto questo entusiasmo potrebbe sgonfiarsi.

dato che l'ha proposta per primo uno che giocava in borsa e che qualcosa di economia ne capiva io non andrei tanto sul banale. quello che piu' mi interessa e' capire come e' stata applicata in svezia e perche' non ha funzionato (a detta di qualcuno). in mancanza di suggerimenti appena ho tempo mi cerco da solo il materiale.

Ho letto la nota sul referendum e sulle conseguenze che porta, e dei problemi di costituzionalita' che esso introduce (aggiungerei che obbliga i politici a riflettere).  Mi pare di aver capito che alla fine l'autore quasi quasi preferisce dichiarare incostituzionale il Porcellum, con conseguenze esplosive per la politica. Sbagliero', ma in questa situazione mi piacerebbe che le persone intelligenti e chi amministra la nazione applicasse rigidamente, correttamente, e onestamente secondo coscienza (tralasciando quindi i motivi e le alleanze politiche) le regole. Vale a dire che si faccia cio' che si deve fare, anche se le conseguenze fossero esplosive.

Penso che il capo dello stato quando accennava ad un governo tecnico analogo a quello di inizio della nostra repubblica, debba essere un suggerimento da ponderare.

1. Le conclusioni dell'autore mi sembrano più politiche che giuridiche. Non mi piacciono tante cose della legge Calderoli, ma quella delle preferenze a me sembra più una pecca simbolica (molto importante) che sostanziale... anche nel maggioritario uniniominale NON si esprimono preferenze, ma si sceglie tra nomi proposti dai partiti. I collegi sicuri vedranno i capi partito e i loro lacchè, quelli certamente persi vedranno i "volontari", quelli contendibili invece i candidati migliori. Come dire che, in una lista bloccata, verranno messi all'inizio della lista i lacchè  e i capi partito, alla fine della lista i volontari, e nelle posizioni "al margine" i migliori.

2. E' curioso che il neo giudice costituzionale Mattarella (proprio lui) dovrà esprimersi sull'ammissibilità del referendum!

3. Brusco, ormai opinion leader (o trend setter?) mai citato, conquista anche la prima pagina del Corriere, con Angel Whitebread che rilancia sul sistema australiano.

Avete letto questo?

http://www.corriere.it/economia/11_ottobre_09/giovani-sorpresa-pensioni-arrivera-al-70-per-cento-del-reddito-enrico-marro_84073118-f247-11e0-9a3e-cd32c10dad62.shtml

Cosa ne pensate?

Le prime due cose che mi vengono in mente:

- che andando in pensione a 70 anni la pensione sarebbe stata più alta lo sapevano tutti; il confronto interessante da fare secondo me è "a parita di condizioni". In altri termini, quanto vale (in termini attesi o scontati) oggi un trattamento previdenziale di chi va in pensione, diciamo, a 60 anni con 40 anni di contributi. Col retributivo poco meno dell'80% dello stipendio, garantito per altri vent'anni. Col contributivo molto meno. Dal punto di vista dell'equità intergenerazionale, è questo il confronto da fare. La simulazione dice che per avere una pensione paragonabile a quella dei tuoi genitori devi godertela "solo" per 10 anni, mentre loro se la sono goduta per 15/20 anni;

- oltre che contributi versati, anni di lavoro e aspettativa di vita, ai fini della pensione contributiva alla Dini è importante anche l'andamento del PIL: più l'economia cresce più i contributi versati rendono; più l'economia ristagna, meno i contributi rendono. Dall'articolo non mi è chiaro che ipotesi si sono fatte a proposito;

 

Penso che con il 42% di prelievo previdenziale in busta nell'industria quello è il minimo che si possa ottenere. I miei calcoli sono che con il 26-30% in due pilastri (uno a compartizione ed uno a capitalizzazione) ma senza pensioni di anzianità si possa ottenere di piu' (80%), con buste paga piu' pesanti, maggiori margini per le aziende, piu' consumi interni e maggiore rilancio del made in Italy per le esportazioni. E spazio per ammortizzatori sociali seri.

 

Ed ecco cosa risponde Dean Baker a Ken Rogoff dal blog del CEPR:

http://www.cepr.net/index.php/blogs/cepr-blog/ken-rogoff-misses-the-boat-on-financial-speculation-taxes 

infatti, come ho detto sopra le argomentazioni di rogoff sembrano piuttosto deboli. il suo articolo sembra piu' una difesa d'ufficio di una lobby.

Condivido anche i recenti lavori di Stephan Schulmeister del WIFO sulla TTF e sulla sua applicabilità anche su scala regionale:

http://stephan.schulmeister.wifo.ac.at/index.php?id=7

Condivido con i lettori di NfA il commento tecnico all'articolo di Rogoff (dal suo blog su Repubblica) del Professor Leonardo Becchetti che già in altre circostanze si era pronunciato su NfA sul tema della tassa sulle transazioni finanziarie

http://felicita-sostenibile.blogautore.repubblica.it/ 

 

Su FTT

Non intendo sollecitare una discussione su come potrebbe/dovrebbe essere utilizzato il relativo gettito, sui problemi di coordinamento con gli altri Stati e neppure esprimere consenso o dissenso per la FTT, desidero solo provare a capirne limiti, pro e contro poiché sono impreparata anche in questo ambito; “pretendo” :-), però, una risposta (almeno una ...) non evasiva e paziente :-) , in altre parole, scusate la franchezza, mi auguro di non ricevere risposte del tipo: “è il momento sbagliato per parlarne perchè occorre operare invece dal lato della riduzione della spesa e tagliare imposte e tasse”. Se possibile evitatemi, inoltre, l'immancabile riferimento alla traslazione dell'imposta.

Tra il materiale linkato da Misha (che ringrazio davvero molto) ho trovato interessante, tra l'altro, il lavoro di cui sotto, del quale riporto l'introduzione e che evidenzia altri due aspetti secondo me positivi della FTT:

Settlement Systems and Financial Transactions Taxes

Helene Schuberth (OeNB), Stephan Schulmeister (WIFO)

“Recent technological advances in payment and settlement systems as well as initiatives taken in the wake of the financial crisis to regulate derivatives markets facilitate the implementation of financial transactions taxes (FTTs). Institutions operating settlement and payment systems as well as exchanges could be required to collect and remit the respective revenues to fiscal authorities. This approach involves much lower costs compared to the administrative burden associated with collecting the tax from market participants. It further reduces opportunities for tax avoidance and evasion. The study assesses the technical feasibility of such a central approach of FTT administration. The analysis is conducted for transactions on organised exchanges and over-the-counter transactions. Regarding the latter, special attention is devoted to foreign exchange transactions that are mostly traded over the counter. Implementing an FTT on exchange-traded instruments seems to be straightforward and is now common practice in some EU countries. The Continuous Linked Settlement Bank and the establishment of Central Counterparty Platforms for derivatives traded over the counter facilitate a centralised collection of taxes also on transactions outside organised exchanges.”

(Il grassetto è mio)

Cosa ne pensate?

Grazie e ciao, Orsola