Lo "scudo fiscale" americano

/ Articolo / Lo "scudo fiscale" americano
  • Condividi

In questi giorni la stampa sta dando gran risalto alle dichiarazioni di Tremonti & Co. sul successo del cosiddetto "Scudo Fiscale", il provvedimento che condona le violazioni della legge sulla dichiarazione del possesso di capitali all'estero e che è stata recentemente prorogata. Ne abbiamo già parlato qualche giorno fa, ma vorremmo ritornare sul tema per sottolineare le differenze tra il provvedimento italiano e quanto fatto negli Stati Uniti. Tremonti infatti continua a ricordare che provvedimenti simili allo scudo sono stati intrapresi in vari paesi, per cui il clamore intorno allo ''scudo'' italiano sarebbe fuori luogo. Effettivamente, proprio quest'anno negli Stati Uniti l'IRS (l'equivalente della agenzia delle entrate), ha intrapreso un programma simile. Ecco, in sintesi, le differenze.

Per capire il contesto in cui si è sviluppata l'azione statunitense, è utile iniziare da questo articolo del New York Times (in inglese). In esso si racconta che nello scorso marzo l'IRS ha patteggiato con la banca svizzera UBS il pagamento di 780 milioni di dollari più la rivelazione di nomi e dettagli su conti detenuti da cittadini americani presso la banca in deroga al segreto bancario, in cambio della rinuncia a perseguire le violazioni della banca e dei suoi dipendenti in materia civile, fiscale, e penale. In molti casi non si trattava di americani che depositavano bigliettoni verdi portati in aereo nascosti nella calzamaglia. Era un'operazione organizzata metodicamente dall'UBS e dai suoi funzionari.

Lo scorso marzo, poco dopo la rivelazione alla stampa dell'accordo con UBS, l'IRS ha adottato un "leniency program", un programma di clemenza, per le violazioni alla legge sul possesso di capitali all'estero. I dettagli si possono leggere in questo memorandum (una specie di circolare ministeriale) rivolto ai suoi funzionari.

Nella seguente tabella riporto le principali misure, a confronto con lo scudo fiscale di Tremonti.

  IRS Leniency program 2009 Scudo Fiscale 2009
1Modalità del provvedimentoProvvedimento amministrativo compatibile con la discrezionalità dell'agenziaLegge in deroga alla legge vigente
2Penale per mancata notifica del possesso di capitali all'estero20% del capitale giacente nell'anno di massima giacenzaCondonata (Giornalisticamente, la stampa calcola l'ammontare calcolato dalle righe 3 e 4 come una penale corrispondente al 5% del capitale)
3Imposte non pagate da rimborsareIn toto, compresi gli interessi dovuti per il ritardo nei pagamenti e le penali previste per le correzioni delle dichiarazioniAliquota del 50% calcolata su un rendimento presunto del 2% annuo
4Anni di rendimenti maturati su cui calcolare l'imposta dovutaSei (corrispondente ai termine di prescrizione della normativa in vigore)Cinque (corrispondente ai termine di prescrizione)
5Anonimato del dichiaranteNoPossibile richiedere la "dichiarazione riservata"
6Condizioni aggiuntivePiena collaborazione con l'IRS in eventuali indagini civili e penaliNessuna
7Responsabilità penalePerdonataPerdonata
8Termini presentazione domandaTermine di 6 mesi, non prorogati. Alcuni dettagli riguardanti i criteri di collaborazione fra UBS e IRS rivelati solo dopo il termineLegge entrata in vigore il 4 agosto, termine il 31/12 prorogato di 4 mesi (con penale aumentata al 6% fino al 28/2, 7% fino al 21/3)
9Penale per la mancata notifica secondo legge vigente in precedenzaIl totale può anche superare il 100% del capitale (si veda questa pagina, domanda 14)dal 5 al 25% del capitale, oltre alle imposte dovute sui rendimenti e le penali ed interessi legali sugli stessi
10Maggiorazione di penalità futureUna nuova legge del 2009 ha previsto una maggiorazione delle sanzioniRaddoppiate ad un minimo del 10% - massimo 50% del capitale

Le differenze sono evidenti e non necessitano di molti commenti. Ho inserito la riga 1 nella tabella perché mi pare un punto importante. L'aspetto più deleterio dei condoni è la perdita di reputazione dello stato, che perdona senza poter garantire che questa sarà l'ultima volta. L'IRS ha agito nei limiti della propria discrezionalità, quindi, nella maggioranza dei casi, non è stato perdonato granché. Tremonti ha invece ripetuto un provvedimento preso in precedenza, nel 2001/2002. Non solo, come in precedenza, l'ha prorogato (riga 8). Da questo punto di vista quindi, il danno derivante dallo scudo fiscale è notevole. È positivo invece l'inasprimento delle sanzioni in caso di violazioni future (riga 10), e la maggiorazione della penale prevista per la proroga dei termini (riga 8).

Le righe 2-4 mostrano che le tasse non pagate all'IRS devono essere interamente sborsate fino ai termini di prescrizione (sei anni). L'aspetto della "clemenza" riguarda solamente la penale da pagare per la violazione delle regole sulle dichiarazioni del possesso di capitali, con un imponibile calcolata usando l'anno di massima giacenza. In Italia, l'imposta straordinaria del 50% sul rendimento presunto del 2% annuo per 5 anni viene giornalisticamente semplificata dalla stampa indicando che è dovuta una penale del 5% del capitale (50% x 2% x 5 anni). Adottando questa interpretazione, e' come se lo scudo fiscale condonasse tutte le imposte dovute (compresi interessi di mora e sanzioni), a fronte di una penale pari ad un quarto di quella dovuta negli USA (dove imposte, interessi e sanzioni fiscali non sono perdonati).

Altro aspetto interessante (righe 5-6). Il provvedimento di clemenza americano non è stato adottato dall'IRS per "perdonare" alcunché. È stato adottato in un contesto investigativo che porterà a scoprire e condannare altri procacciatori e istituzioni finanziarie che hanno agito in violazione della legge. La clemenza viene conferita solo a chi collabori con l'IRS nelle indagini, rivelando nomi e fatti. Tremonti invece, permette l'anonimato. Lo scopo è evidente: incentivare al massimo il successo della raccolta di fondi a breve termine, fregandosene degli incentivi a lungo termine (sorvoliamo su un aspetto inquietante: quanti dei parlamentari che hanno votato il provvedimento sarebbero stati scoperti senza l'anonimato? Ricordiamo anche che il provvedimento è passato grazie alle ripetute assenze nelle file dell'opposizione, segnatamente del PD).

Di fronte a questi numeri, difficile paragonare i due provvedimenti adducendone una sostanziale equivalenza. Il provvedimento americano è stato adottato in un contesto investigativo e sanzionatorio e prevede il pagamento di tutte le imposte e di penali aggiuntive sostanziali. Con lo scudo fiscale italiano, invece, l'evasore la passa liscia alla grande.

Indietro

Commenti

Ci sono 10 commenti

La premessa dello scudo fiscale è l'essere arrivati davvero alla quasi disperazione per raggranellare quattrini. L'anonimato manda un odore sgradevole di foglia di fico. Un dato di cui non si legge nulla, almeno per ora, riguarda l'entità dei capitali fisicamente rientrati i Italia. Se non vado errato, i capitali giacenti nei paesi UE vanno dichiarati ma possono rimanere dove sono. E quindi non potranno essere ,irabilmente investiti in Italia secondo le radose previsioni del governo.

Tremonti ha sostenuto che il 98% delle dichiarazioni sono di capitali effettivamente rientrati. 

Non si devono far rientrare i capitali depositati in paesi UE e altri paesi OCSE con raccordi di reciprocità sulla trasmissione di informazioni, fra i quali USA, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, e altri. Lo ha chiarito una recente circolare ministeriale. Il grosso dei fondi comunque è in Svizzera.

 

Si sa quanti quattrini sono rientrati con l'IRS leniency program?

Non e' detto che siano rientrati, lo scopo era farli dichiarare e far pagare le tasse. 

"Ho inserito la riga 1 nella tabella perché mi pare un punto importante. L'aspetto più deleterio dei condoni è la perdita di reputazione dello stato, che perdona senza poter garantire che questa sarà l'ultima volta. L'IRS ha agito nei limiti della propria discrezionalità, quindi, nella maggioranza dei casi, non è stato perdonato granché. Tremonti ha invece ripetuto un provvedimento preso in precedenza"

Dal mio punto di vista, per poter trarre la conlcusione che lo scudo fiscale sia stato dannoso nei confronti dello stato italiano in misura maggiore rispetto a quello americano è necessario indicare lo spazio di discrezionalità che la legge attribuisce all'agenzia delle entrate e all'IRS. Sicuramente da noi il panorama prevede uno spesso strato normativo a livello di legge, e quindi il margine di manovra dell'amministrazione è ridotto; negli Stati Uniti la situazione è equivalente?

Giusta osservazione e ottima domanda. Non sono un esperto di diritto fiscale, ma credo che i margini siano molto più ampi. Però direi che una variazione della sanzione dal 5 percento (limite minimo vecchia legge) al 40 (limite massimo nuova) sia piuttosto ampio.

Il problema non credo sia la discrezionalità: quando si riscrive una legge si ha tutta la discrezionalità che si vuole. Il problema di Tremonti è che, siccome la  reputazione è a zero, deve scegliere sanzioni e sconti per massimizzare la raccolta. Insomma, il focus è tutto diverso. In amerika si perdona per avere informazioni per prendere i pesci grossi (e scoraggiare comportamenti simili futuri), nell'italietta si perdona per prendere due lire ora. Del futuro si occuperà il prossimo governo. 

Lo scudo fiscale è ridivenuto negli ultimi tempi motivo di polemica.

Ad Anno Zero Tremonti ha sostenuto che il costo dello scudo Americano era più leggero perchè "le aliquote che circolano" erano riferite ai redditi dei fondi denunciati mentre il suo 5% era riferito al capitale. 

Ciò è smentito dalla tabella ma per completezza sarebbe interessante conoscere se al punto 3 le imposte non pagate in USA erano da denunciare oppure come in ITALIA calcolate su un rendimento presunto.In questo ultimo caso quale rendimento e quale imposta.

A Porta a Porta l'economista emergente Bonaiuti , spalleggiato da un gessato con bastone , ha invece implicitamente riconosciuto la differenza dei costi di regolarizzazione sostenendo però che quantitativamente lo "scudo" americano è stato un flop.

Si hanno dati circa i risultati?

Hanno anche sostenuto , specialmente Giannino , che il vero vantaggio dello scudo è che d'ora in poi sui redditi dei capitali emersi si pagheranno le tasse.

A parte che anche se rendessero il 5% si tratterebbe di poco più di uno 0,6% annuo ma io ho dei dubbi che con l'ANONIMATO ciò possa avvenire.

Grazie

 

 

 

Sullo "scudo fiscale" USA non so molto, ma potremmo, a titolo di rudimentale analisi controfattuale prendere il flop dell'amnistie fiscale francese, che è uno scudo "severo", come lo vorrebbero Di Pietro ed Epifani; 1400 casi per un totale di € 500 milioni rientrati. In pratica neanche recuperano i costi amministrativi:

http://www.lefigaro.fr/conjoncture/2010/01/02/04016-20100102ARTFIG00139-la-cellule-de-degrisement-de-bercy-a-ferme-ses-portes-.php

"On n'attrape pas des mouches avec du vinaigre" (non si pigliano le mosche con l'aceto)