Michela Tassistro, la nostra spocchia e il Partito Democratico.

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Riflessioni in margine all'articolo di Alberto sui magnifici quarantenni del PD e ai commenti che ne sono seguiti.

Al momento in cui scrivo l'articolo di Alberto ha 55 commenti. È una discussione molto interessante e ricca di spunti, quindi mi pare sia il momento di fermarsi un attimo, riflettere, e magari poi riprendere con rinnovato vigore. Come nFA non abbiamo una linea politica e non vogliamo averla, tra le altre ragioni perché su varie cose la pensiamo diversamente. Le riflessioni che seguono sono perciò a titolo personale (a parte il punto 1, credo). Cercherò di non essere troppo lungo.


1. Grazie Michela. Lo dico di tutto cuore, e credo a nome di tutti. Grazie per avere voglia di venire su un blog oscuro, popolato da professori spocchiosi, maldisposti e spigolosi, a discutere di te e dei tuoi progetti. Sei la benvenuta e cerca di non arrabbiarti troppo se non seguiamo sempre le regole del galateo. Ci piace il dibattito appassionato, ci piace contraddire ed essere contraddetti, ci piace cambiare idea e far cambiare idea a fronte di argomenti convincenti. L'unica regola è: niente banalità e niente sciocchezze.


2. In difesa dell'arroganza. Credo di essere stato un first offender nel dibattito seguito al post. Mi sono messo a controllare le età dei presunti under 40 e dopo aver visto che almeno un paio erano sopra ho concluso che 'chi ha fatto quella lista farebbe bene a dedicarsi alla coltivazione di carciofi'. Un po' arrogante, effettivamente, e anche spocchioso. Però, e qui sta il punto, giusto. Forse potevo essere più diplomatico. Forse potevo limare le parole. Ma perché poi? Il mio punto era ed è semplicemente che quando si interviene bisogna farlo in modo competente, controllando i fatti e controllando la logica dei propri argomenti.

La lamentela di Sofri jr e amici riguardava specificamente l'esclusione degli under 40. Il numero non è a caso, visto che ad esempio nel comitato del PD c'è Enrico Letta che di anni ne ha 41 e Paola Caporossi che ne ha 43. Quindi, logica vuole che i nuovi nomi proposti siano effettivamente under 40. Che senso ha quindi proporre Gianni Cuperlo, che va per i 46?

Magari si voleva fare altro. Magari si voleva aiutare il rinnovamento ideale, non strettamente generazionale. Benissimo, dico io; direi che tutti siamo d'accordo che il 'largo ai giovani' è un falso problema. Però allora non mi si parli di under 40. Mi si parli di società civile, scienzati, professionisti, imprenditori, operai, quello che vi pare. E si motivi l'inclusione di questo o quello in base a meriti specifici. A scanso di equivoci, dico anche che alcuni dei nomi non mi spiacevano affatto, a cominciare dall'over 40 Scalfarotto. Ma se vogliamo proporre Scalfarotto (o, mio bias personale, Nicola Rossi) facciamolo entrando nel merito, non mascherandoci dietro un'anagrafe per giunta erronea.

Ripeto, se insistere nel controllo dei fatti e della coerenza logica è arroganza, allora continueremo a essere arroganti. Se invece ci si riferisce al tono .... non so. Magari potevo evitare di suggerire la coltivazione dei carciofi. Avrei potuto dire qualcosa come 'chi ha fatto la lista ha agito con fretta eccessiva e, pur animato dalle migliori intenzioni, ha commesso alcune sviste'. Però, insomma, noi non facciamo i politici e ogni tanto bisogna pur divertirsi.


3. Dunque Michela, a proposito della tenure track... Michela, se permetti vorrei entrare nel merito del tuo commento. C'è una frase che mi ha colpito perché, secondo me, contraddittoria. Dici:

 

ho iniziato, come spesso purtroppo accade in un ente di ricerca, con un cotratto di collaboarzione occasionale, sono passata per 2 contratti a tempo determinato ed infine "ho vinto la bambolina" perchè ho superato un concorso pubblico... (solo inseguito siamo riuscitio a far inserire un percorso di tenure track!!!)...

 

Purtroppo? E perché? E qual è la differenza con la tenure track? Nelle università statunitensi (e di quasi tutto il mondo civile) tenure track vuol dire esattamente che quando esci dal dottorato vieni assunto a tempo determinato, tipicamente per 6 anni e in realtà con un giudizio intermedio dopo tre (i dettagli variano a seconda delle università ma la sostanza è quella). Solo dopo questo periodo ti viene dato il posto fisso. È un sistema che funziona bene. Le università vengono messe in grado di valutare chi sa far ricerca e chi no. Gli aspiranti ricercatori possono capire se sono adatti o meno a quella carriera.

Il percorso non sembra essere diverso dal tuo. Si parte con contratti a tempo determinato e nel tempo, una volta che si è mostrata la competenza del lavoratore, si trasforma la posizione in tempo indeterminato. Non sto suggerendo che il percorso professionale che hai dovuto seguire fosse ottimale, la verità è che non lo so. Ma contesto quel 'purtroppo', l'idea che il posto di lavoro debba essere garantito dal primo giorno. È un'idea molto diffusa nella società italiana, e certo non solo a sinistra, ed è fonte di enormi inefficienze. Chi vuole proporre idee nuove e rinnovamento, e spero tu sia tra questi visto che ti spendi a favore della tenure track, deve combatterla a viso aperto e con decisione.


4. Ma che %&$& stanno facendo con il Partito Democratico? Diversi lettori hanno espresso viva preoccupazione riguardo al nascendo PD. Faber, per esempio ci dice che 'il pd così come sta nascendo è già morto!'. Lo dice con dolore, visto che lui (come me) sperava molto meglio. Carneade vince il premio al miglior neologismo: usa il magnifico temine 'endogenarchia' per riassumere gli accadimenti.

Cosa sta succedendo? La verità è che non lo so, ma se vogliamo almeno provare a capirlo dobbiamo mettere da parte la paura di criticare il nascendo PD perché già appare troppo fragile.

C'è una spiegazione banale. Nessuna oligarchia, politica o economica, ha mai mollato il potere spontaneamente. Ingenuo quindi aspettarsi che lo facciano Prodi, D'Alema, Rutelli & co. D'accordo, ma mi sembra veramente che la strategia che stanno seguendo sia subottimale persino rispetto alla massimizzazione del loro potere. Si comportano, mi pare, come un'impresa che insiste per guadagnare tantissimo, mette prezzi molto alti e finisce in bancarotta perché nessuna compra i suoi prodotti.

Non è stato sempre così. Il centrosinistra ha saputo aprirsi in varie occasioni, per esempio a livello locale portando all'elezione di Illy nel Friuli-Venezia Giulia e di Soru in Sardegna. Lo fece, credo, perché le elites politiche compresero che insistere a candidare vecchi arnesi di partito avrebbe portato alla sicura sconfitta. Fecero quindi un passo indietro, con soddisfazione degli elettori e suppongo con soddisfazione delle elites politiche che evitarono l'obliterazione. Perché risulta loro così difficile capire, adesso, che con il loro comportamento stanno assicurandosi la disfatta elettorale? Come fanno a non vedere che le loro scelte politiche ed economiche stanno cancellando le forze progressiste nella parte più produttiva del paese? Veramente non lo so, se qualcuno ha idee le faccia sapere.


5. Sempre sul PD. Nuove idee, coerenza e responsabilità delle proprie azioni. In tanti hanno segnalato che gran parte della discussione sulla nascita del PD si è incentrata sugli organigrammi piuttosto che sui programmi e le idee. Qui voglio dire che le poche volte in cui si è veramente parlato di idee ho rimpianto che non si parlasse di organigrammi. Sul serio, dove vivono questi signori?

La discussione sul 'pantheon' ricordava da vicino le assurde discussioni, che gli over 40 come me sicuramente ricordano, sull'opportunità di mettere o meno il trattino tra marxismo e leninismo.

Il dibattito sull'appartenenza all'Internazionale Socialista era decisamente surreale. Che differenza fa, esattamente, in termini di proposte politiche concrete l'appartenza all'IS? Forse fa differenza o forse no ma nessuno me lo ha spiegato, occupati com'erano a lanciarsi in roboanti proclami ideologici. Se il PD appartiene all'IS come cambiano le sue proposte sulla riforma delle pensioni? E sulle procedure di vendita di Alitalia? E sulla riforma del mercato del lavoro? Queste, e non la denominazione sotto cui andranno a sedere gli eletti del PD al Parlamento Europeo, sono le questioni che mi interessano. Sono l'unico?

Aggiungo inoltre che non depone certo a favore della credibilità della classe politica il fatto che Mussi & co., dopo aver abbandonato il PD sulla discriminante dell'appartenenza all'Internazionale Socialista, stringano ora alleanze e contemplino fusioni (dipenderà dalla legge elettorale) con forze che si continuano a dichiarare comuniste (whatever that means) e non hanno la minima intenzione di entrare nell'IS.

Io avrei voluto sentir parlare di programmi concreti e azioni concrete. Per esempio, avrei voluto che qualcuno mi spiegasse perché sarebbe sbagliato vendere quel carrozzone mangiasoldi che è la Rai, abbassando quindi le tasse (in forma di eliminazione del canone). Cose così, non dibattiti sui massimi sistemi che non conducono a nulla.

Vorrei anche che gli uomini e le donne del centrosinistra (e tutti gli altri, ovviamente) pagassero per i propri sbagli quando li fanno.

Se la Melandri racconta balle ridicole sulle sue vacanze keniote e viene sbugiardata, faccia il favore di andarsene.

Se a Napoli, con il Comune e la Regione governate dal centrosinistra, si accumula l'immondizia qualcuno deve pur avere delle responsabilità, e quel qualcuno deve andarsene.

Se Stella documenta che il Quirinale costa 4 volte Buckingham Palace pretendo che Napolitano mi spieghi come intende ridurre le spese, non che mi racconti fregnacce sull'opportunità di colmare il distacco tra politica e cittadini.

E così via. Forse, di nuovo, è arroganza. Ma veramente non vedo come possiamo sperare in un minimo di rinnovamento se nessuno paga per i propri errori.

 

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Commenti

Ci sono 58 commenti

Sandro, credo che ex ante vi sia una grande differenza fra avere un contratto a tempo determinato con una procedura di valutazione e avere un contratto a tempo determinato e basta. Che poi ex post qualcuno (vincendo un concorso pubblico) vinca la bambolina e' un'altra storia. Sbaglio qualcosa?

 

No, non sbagli, hai perfettamente ragione. Fa molta differenza dire 'il contratto è temporaneo e tra sei anni verrai valutato' oppure dire 'il contratto è temporaneo e  poi vedremo se e quando il ministero si sveglia e fa un concorso, se ci saranno i fondi etc.'.

Lungi da me suggerire che le procedure attualmente adottate nella pubblica amministrazione italiana sono ottimali o anche solo sensate. Il punto che volevo fare è che l'alternativa al contratto temporaneo senza valutazione non può e non deve essere l'assunzione in pianta stabile dall'inizio. Cose del genere devono essere l'eccezione e non la regola.

 

Oltre a non voler mollare le poltrone, che nel nascituro PD saran per forza meno numerose e non necessariamente tutte disponibili per gli attuali leader, credo abbiano un grosso problema a definire una linea comune.

Sul acpitolo chiesa&famiglia sembran guelfi e ghibellini, sull' economia è un mix di liberalizzatori (più o meno dirigisti) e statalisti convinti, solo sugli affari esteri van più o meno d'accordo.

Credo che le discussioni sul pantheon siano nate perchè scambiarsi figurine è meno impegnativo che trovare una linea su uno qualunque dei punti elencati.

Ovviamente il risultato finale è che tutti percepiscono il PD come una faccenda interna alla classe politica, cui pesa già doversi interessare al momento del voto. 

 

La diatriba del trattino fra Marxismo e Leninismo me la sono persa per pochi mesi

 

c'e' sempre quella sull'hyphenated americans: italian-americans or just americans of italian origin? se ti sei perso anche questa allora dormivi; magari e' narcolessia indotta dai  trattini

 

.....delle seguenti affermazioni del ministro Ferrero:

"Fino a quando dovremo continuare a pagare l'integralismo monetarista della Banca centrale europea?". Lo ha detto il ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, che ha aggiunto: "La decisione della Bce di alzare i tassi di interesse di un quarto di punto e' sbagliata e dannosa. Oltre a rendere meno competitiva l'economia europea su scala mondiale, oltre a costare un bel po' a tutti i cittadini titolari di mutuo, costera' allo Stato italiano circa 4 miliardi su base annua di maggiori spese per interessi. Tutto questo in presenza di una inflazione che non supera il 2%, cioe' ridicola. Fino a quando dovremo continuare a stringere la cinghia, a regalare soldi alla rendita a causa dell'applicazione dalla Bce di teorie economiche sbagliate che producono solo danni per l'economia reale e per le condizioni di vita delle popolazioni dell'Europa?". Secondo Ferrero: "Questo continuo rialzo dei tassi di interesse, e' una scelta politica sbagliata e determina un continuo trasferimento di risorse dall'economia reale alla rendita e una spinta alla riduzione dello stato sociale. Diventa sempre piu' urgente modificare la missione della Bce in modo da mettere al primo posto l'andamento dell'economia reale e non l'attuale integralismo monetario".

Sandro ha ragione, vogliamo tutti sentire parlare di programmi concreti e azioni concrete. Le dichiarazioni del ministro sono chiaramente programmatiche, ed è per questo che mi interesserebbe sapere l'opinione di Michela, che potrebbe costituire uno dei punti di riferimento del PD prossimo venturo. Una sola preghiere: non vorrei sentirmi rispondere che le questioni a cui si riferisce Ferrero sono tecniche (l'indipendenza delle Banche Centrali è una scelta politica, anche se è vero, e questo è il punto, che scelte politiche diverse al riguardo hanno conseguenze economiche e sociali diverse). Spero di non essere fuori tema, ma mi pare che Sandro proprio su questo voleva portare l'attenzione: per convincerci della bontà del progetto PD parlateci anche (almeno) di scelte concrete. In fin dei conti, Ferrero nel bene o (secondo chi scrive) nel male lo fa. E voi, futuri PDini? 

 

 

Secondo Ferrero: "Questo continuo rialzo dei tassi di interesse, e' una

scelta politica sbagliata e determina un continuo trasferimento di

risorse dall'economia reale alla rendita e una spinta alla riduzione

dello stato sociale. Diventa sempre piu' urgente modificare la missione

della Bce in modo da mettere al primo posto l'andamento dell'economia

reale e non l'attuale integralismo monetario".

 

Ahime', neppure Sarkozy fa affermazioni molto diverse. Per i politici le banche centrali indipendenti sono degli utili capri espiatori, dato che non sono soggette come sono loro alle pressioni elettorali da parte degli indebitati, poveri o ricchi che siano in termini di bottom line. E infatti e' per questo che ne tollerano l'esistenza, o addiritura la promuovono come fece Gordon Brown dieci anni fa: la cosa gli permise di aumentare la spesa pubblica lasciando che i relativamente alti tassi d'interesse (e il conseguente alto tasso di cambio) si prendessero cura di tenere a bada l'inflazione.

Brown ha potuto praticare queste scelte perche' il mercato del lavoro in UK e' molto piu' flessibile che in Euroland, ed e' stato piu' facile trasformare l'economia in direzione meno dipendente dalla produzione industriale e piu' dai servizi finanziari: questo ha reso la Sterlina forte un fattore positivo anziche' un impedimento alla competitivita' internazionale delle industrie britanniche. Hong Kong ha seguito da sempre una strada anche piu' radicale, permessa dal fatto che il governo stesso non e' eletto a suffragio universale e percio' puo' ignorare richieste di stabilizzazione macroeconomica sia sul fronte dei tassi d'interesse che da quello della spesa pubblica, e anche dal presente currency board che non rende possibile una politica monetaria indipendente: e infatti di industrie non c'e' quasi piu' traccia, con grande sollievo di tutti a parte i pochi sindacalisti (a cui, graziaddio, non da' retta quasi nessuno). Ma in Italia, e in misura minore in Francia e Germania, la flessibilita' e' vista con orrore e i sindacati hanno una voce in capitolo totalmente fuori sintonia con i tempi e con gli stessi interessi dei lavoratori, che si ritrovano inchiodati in ruoli di produzone in cui ormai non sono piu' competitivi con quelli dei paesi emergenti. In gran parte, in Italia questo e' reso possibile dal fatto che la forza del sindacato deriva dal pubblico impiego, che e' schermato dalla concorrenza internazionale e negozia le sue remunerazioni non con la controparte vera (i cittadini, costretti a pagare profumatamente in tasse servizi profondamente scadenti) ma con la casta politica, che per pagarli dispone di fondi non suoi ma dei cittadini.

Per tutte queste ragioni, contrariamente a Michele B., penso che la "linea Bundesbank" sia l'unica sensata per la BCE, e che Otmar Issing avesse ragione da vendere ogni volta che rimandava con irritazione al mittente le richieste di politiche monetarie piu' espansive che gli arrivavano dai politici di turno (all'epoca, per lo piu' francesi), e invitava invece a rendere il sistema economico meno rigido. Qualunque altro approccio diverso da questo finirebbe per farci ritornare agli scenari inflattivi degli anni '70 del secolo scorso.

 

 

La risposta a questa domanda mi interessa molto.

 

Volevo segnalare la pubblicazione di un piccolo saggio di Luciano Violante dal titolo, un po discutibile, "uncorrect", edizioni Piemme 2007. Credo che risponda ad alcuni degli interrogativi di Sandro sulle questioni di sostanza programmatica. Purtroppo credo che Violante sia un po' una voce fuori dal coro nella costituzione di quel partito, quindi l'analisi del libro non mi lascia molte speranze sull'attuazione di quelle idee.  

 

Non nascondo - avendo una qualche idea di quale sia la sua visione del mondo, dell'economia e della politica - non nascondo, dicevo, una qualche perplessità all'ipotesi che i suoi 10 consigli vadano nella direzione che qui si auspica. Nondimeno, tutto è possibile e, in quanto creatore del Cavaliere Bianco, son disposto a prenderlo da ovunque venga purchè tale sia.

La "descrizione" del libro, che estraggo dalla presentazione nel sito Feltrinelli, non dice altro che ovvietà:

 

Il

Partito Democratico sarà una scommessa vincente solo se saprà fare i

conti con la Storia e inventare una nuova "arte del buon governo",

capace di accogliere il cambiamento, di promuovere partecipazione

politica e di puntare all’interesse generale dei cittadini, anche di

quelli che non lo voteranno.

 

Se tu ce l'hai e puoi riassumere i consigli, ottimo. Faresti un servizio a tutti, permettendo di capire esattamente cosa suggerisce.

Magari Luciano Violante ci legge (tutto è possibile) e trova il tempo per dire la sua. Sarebbe interessante. Ho l'arroganza di pensare che la qualità del dibattito su nFA sia abbastanza superiore alla media nazionale ...

Magari potrebbe anche essere interessato a partecipare alla tavola rotonda di Firenze sulle riforme liberali, visto che la segretaria della segretaria particolare di Giuliano Amato sembra troppo impegnata per prendere nota del nostro invito ... e a Violante non ci avevano pensato (direte voi: ma com'è che vi è venuto in mente Amato? Boh, credo ce l'abbiano suggerito ...). Insomma, Senatore, la invitiamo con piacere se le interessa discutere con noi. 

 

 

 

non so cosa ne pensi michela tassistro. se avrà voglia ce lo dirà lei. Il primo impulso sarebbe quello di suggerirle di non farsi trascinare in una discussione "tecnicamente sdrucciolevole" su Ferrero e le sue esternazioni in materia economica. D'altra parte come ci ammonisce stockli sarebbe troppo facile nascondersi dietro la tecnicalità di certi argomenti. Trovo le dichiarazioni di Ferrero,stante il suo ruolo istituzionale, demagogiche, strumentali e un pò superficiali. Tuttavia mi viene da chiedervi: quanta flessibilità e contratti precari dobbiamo sopportare? E' indispensabile "morire" sulle barricate della difesa di un mezzo punto d'inflazione?( che tra l'altro non è mai quello percepito). a me mancano gli strumenti tecnici per rispondere anche se comprendo che la flessibilità/precarietà dipende solo in parte dal tasso d'inflazione. Ma credo molto di più dalle varie inefficenze non ultima quella di un sistema imprenditoriale, per quel che riguarda l'italia: "con le pezze al culo" come dice il mio conterraneo Beppe Grillo. Ecco vorrei che il Pd desse risposte concrete in termini di efficenza, di mercato del lavoro, di impresa. Che desse risposte a quanti non pensano ci si debba far dettare, per esigenze strettamente elettorali e di piccolo cabotaggio, l'agenda dei lavori su etica e valori dai vari Ruini, Bagnasco e loro sodali. Per carità liberi di esprimere e supportare in ogni modo le loro opinioni ma nell'alveo di una irrinunciabile laicità dello stato!

 

 

 

Premesso che non sono un' esperto di economia, mi sembra che tu faccia un po' di confusione.

Intanto flessibilità e precarietà sono due concetti ben distinti, se in Italia vengono spesso associati è dovuto in gran parte a come è strutturato il nostro mercato del lavoro.Nei paesi in cui trovare un nuovo lavoro analogo a quello lasciato nessuno sente come un problema la mancanza di un posto fisso; anche qui nel bresciano tra i dipendenti delle piccole aziende funziona così: uno che perde il lavoro difficilmente resta a spasso più di una settimana (da quando il distretto è in crisi le cose sono un po' cambiate, ma per gran parte dei lavoratori è ancora così).Inoltre non credo ci sia una grossa relzione tra inflazione e flessibilità o tra inflazione e precarietà.

La precarietà discende più dall' eccessiva tutela del lavoro dipendente tradizionale e della debolezza dell' economia: checchè ne pensino Ferrero &c. le aziende non sono opere pie, e son disposte ad accollarsi qualcuno a vita solo se son ragionevolmente sicure di averne bisogno per tutto quel tempo, altrimenti ricorrono ad outsourcing, lavoro interinale e quant'altro.In sostanza la precarietà di molti è il prezzo che paghiamo per l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori e dintorni, e soprattutto dell' interpretazione integralista che ne viene fatta: è giusto proteggere dai licenziamenti arbitrari, non far decidere ad un giudice se un posto di lavoro sia economicamente produttivo, ed ancora meno proteggere fannulloni e criminali vari

 

 

povera Michela Tassistro...

E` sparita. Mi sa che non ci sopporta piu`. 

 

Ma no, abbiate pazienza, a Genova in questi giorni si vota e immagino siano tutti sotto stress. Intanto ha linkato il post sul suo sito.

 

Marcello tu ne sai sicuramente più di me. quello che io volevo sottolineare è che in nome di una presunta flessibilità (di per se stessa valida per le dinamiche di introduzione al lavoro e, come tu stesso sottolineavi, nelle economie in crescita) si faccia ricorso ad una precarietà illimitata nel tempo con il ricorso a contratti temporanei selvaggi a discapito del lavoratore e dell'utente e a solo vantaggio di quei famosi imprenditori che non sono, dio ce ne scampi, "enti di beneficienza" ma non devono neppure diventare, a qualsiasi costo, esclusivamente produttori di profitti per pochi.   

 

 

Marcello tu ne sai sicuramente più di me. quello che io volevo

sottolineare è che in nome di una presunta flessibilità (di per se

stessa valida per le dinamiche di introduzione al lavoro e, come tu

stesso sottolineavi, nelle economie in crescita) si faccia ricorso ad

una precarietà illimitata nel tempo con il ricorso a contratti

temporanei selvaggi a discapito del lavoratore e dell'utente e a solo

vantaggio di quei famosi imprenditori che non sono, dio ce ne

scampi, "enti di beneficienza" ma non devono neppure diventare, a

qualsiasi costo, esclusivamente produttori di profitti per pochi.

 

Non capisco molto questo punto. Gli imprenditori assumono se la cosa conviene loro: e in particolare il capitale, in un'economia di mercato, fluisce dove ci sono buoni ritorni. Se in un paese le aziende sono rese non competitive da eccesso di regolamentazione, chi ci rimette in primo luogo sono i lavoratori di quel paese che si ritrovano senza aziende che li assumano, mica i capitalisti che possono investire altrove. E se chi e' stato gia' assunto non puo' essere licenziato, il suo posto di lavoro non e' disponibile a qualcun altro magari piu' capace di lui - cosa grave soprattutto nel pubblico impiego, dove a fare le spese di questa selezione negativa sono i cittadini, nel doppio ruolo di "azionisti di fatto" e di consumatori.

Il fatto poi che i profitti delle aziende vadano a "pochi" non dipende dalla maggiore o minore flessibiita'. E' proprio nelle economie piu' flessibili che gran parte del capitale proviene da fondi comuni d'investimento o fondi pensionistici, e l'azionariato e' diffuso; la concentrazione in poche mani e' tipica dei paesi piu' arretrati e con diffusa ostilita' verso il mercato (America Latina, Italia...).

 

Poichè in questi giorni si discute del simbolo del Partito Democratico, da bravo Europeo mi perito di mostrarvi dove il grafico di Veltroni ha copiato il simbolo del Partito Democratico.

Cheers.

RR

Condivido in pieno le argomentazioni sul "PD partiro nato già morto". Non vedo e non sento mai da parte di questi signori delle cose di sinistra. (nel senso di sinistra tipo Obama), non che lui sia il massimo ma almeno ci prova a fare qualche cosa! I nostri invece di farsi carico di allevare una nuova classe dirigente e giovane, si preoccupano di convegni ed altro e meno male che D'Alema da un po tace.

Certo rischiamo di ribeccarci Veltroni ( mom non doveva fare tutt'altro). Qui per buttare fumo negli occhi si parla a proposito di elezioni rgionali mal perse (di pali colpiti), si arriva ad invocare il rirotno di Prodi che se è la persona che stimo ed apprezzo se ne guarderà bene.

Vorrei sentire questi signori veramente vicino alla gente che sta mael e non ce la fa più, altrochè qualche comparsa spot. A questi fa comodo questo andazzo! Tutto qui.

 

Il problema forse è più semplice di quel che appaia

Per me il problema principale del paese è la corruzione stimata dalla CdC in 60 miliardi , 4 punti di PIL.

Negli ultimi 15 anni è responsabile di metà del debito pubblico.

E questi 60 miliardi sono divisi da tutti e tutti vorrebbero che fossero di più.

Un partito che non si ponga questo problema non può dire nulla di diverso dagli altri se non il contrario di ciò che dice "la concorrenza" sui soliti temi e problemi , triti e ritriti , che sono lì come un macigno da sempre.

E mi fanno tenerezza quelli che vedono nel federalismo la panacea a tutto.

Gli enti locali sono già corrotti e nessuno si indigna , nessuno li punisce con il voto per questo.

Dicono che non avendo potestà fiscale e coprendo tutto con i trasferimenti dal centro i cittadini non correlano tasse e corruzione : ma sono così stupidi da non capire che i trasferimenti sono finanziate dalle tasse centrali?

Perché mai quando questi enti avranno più polpa nella mangiatoia il cittadino dovrebbe svegliarsi?

Siamo poi sicuri che sugli esiti elettorali abbiano più peso i cittadini disorganizzati rispetto alle lobbies che di corruzione vivono , e che quindi per continuare il potere siano più convenienti comportamenti virtuosi , contro le lobbies?

Notare che non ho mai parlato di "sprechi" : gli spechi sono solo corruzione. 

 

 

 

 

 

 

 

 

e di cui roma è il sinistro centro di smistamento, nonché la  cloaca.

non so, se hai un amico che ti presta un Little Boy e un Enola Gay il 6 agosto è vicino e risolvi il problema

Non ne posso più. Berlusconi è lombardo, la Lega vabbé, Formigoni sta al potere da più tempo di Mussolini, tutti gli italiani romani compresi pagano le infrazioni EU per le quote latte, la 'ndrangheta colonizza l'Expo senza reazioni apprezzabili e io romano (onesto funzionario dell'università che fa ilsuo lavoro e paga le tasse) devo essere insultato in questo modo?

Soprattutto, se il povero Nord è spremuto fino all'osso dai biechi sudisti (mi devo mettere a cantare Dixie e vestirmi di grigio? ) perché gli elttori continuano a votare chi ha fatto un patto d'acciaio coi biechi etc. e continua a dare soldi alle peggiori clientele del sud? Il trappolone trans per far diventare Cosentino candidato PDL in Campania l'hanno fatto gente che non c'entra molto con Roma.

Già a radio Padania gli ascoltatori dicono che è giusto ammazzare i terroni per legittima difesa, devo citare Clint e "Sudden Impact" come risposta? 

 

io romano (onesto funzionario dell'università che fa ilsuo lavoro e paga le tasse) devo essere insultato in questo modo?

 

che cosa c'entri tu??

roma resta quella che è, in quanto fulcro ed emblema delle storture italiche. se vuoi, ne è il simbolo. il nodo inestricabile.

se poi tu vuoi far finta di sentirti chiamato in causa, fa' pure. non lo imputo neppure ad un temperamento ipersensibile, ma a una indebita forzatura interpretativa della mia valutazione, che credo tu abbia inteso per quello che vuole esprimere.