I motivi per rallegrarsi

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Per una volta vogliamo liberarci del nostro consueto pessimismo cosmico e cercare motivi per rallegrarsi dei risultati delle elezioni. Impresa ardua, ma noi siamo la gente appropriata per questo tipo d'imprese. È mezzanotte, siamo rimasti in due nottambuli online e proviamo a farlo assieme.

Non è cambiato molto, però qualcosa sì. Anzitutto, contrariamente alla volta precedente, c'è stato un vincitore chiaro, non ci sarà bisogno d'aprire un indegno mercato di compravendita delle vacche per raggiungere una risicata maggioranza in uno dei rami del parlamento. Questo è un bene, ed è anche un cambio rispetto alla volta precedente: le democrazie funzionano molto meglio quando è chiaro, aldilà d'ogni ragionevole dubbio, chi controlla l'esecutivo e chi sta all'opposizione.

Poi vi sono i vinti ed i vincitori. In Italia vi sono sempre stati due tipi di vinti e di vincitori: quelli assoluti e quelli relativi. Nel sistema proporzionale che ha retto sino ai primi anni '90, i vincitori assoluti e quelli relativi erano gli stessi. Per ragioni geo-politiche (il nome figo della guerra fredda) doveva governare la DC più chi servisse a fare maggioranza. Non c'erano dubbi su chi dovesse andare al governo e la vittoria o sconfitta era misurata in movimenti relativi: quanti voti si guadagnavano, soprattutto rispetto al proprio gruppo di riferimento. Quindi la DC si confrontava con il PCI, ma quest'ultimo in certi periodi doveva tener d'occhio anche il PSI. Il PSI doveva sempre fare i conti con PSDI, PRI, PLI; raramente con il PSIUP (che a volte molestava il PCI, ma non era confrontabile). Idem per l'MSI ed i monarchici (che non durarono molto), i quali a volte toglievano voti alla DC, si diceva, ma anche al PLI! Si', in Italia i fascisti ed i liberali prendevano, in parte, voti dallo stesso bacino elettorale. Insomma, era una baillame infernale e non sembrava mai cambiare nulla.

Ora invece i vincitori assoluti e quelli relativi sono diversi. I vincitori assoluti sono Berlusconi&Bossi, gli altri sono tutti sconfitti assoluti. Inutile girarla, ed è un passo avanti: sappiamo chi deve governare, e deve governare la coppia Berlusconi Silvio e Bossi Umberto, che sono necessari l'uno all'altro. Il resto, tipo quello che si chiama Lombardo ma è siciliano, non serve. Anche il signor Fini Gianfranco, non serve molto: i conti esatti di quanti siano i deputati ed i senatori in "carica" alla corrente AN del PdL non li abbiamo fatti, per cui magari Fini Gianfranco è ancora necessario, tecnicamente, per governare. Ma siccome è diventato politicamente marginale - perché è uno sconfitto relativo e quelli della sua corrente questa volta lo accoltellano (politicamente parlando) - si accontenterà del posto di Bertinotti, e fine della fiera: per cinque anni è fuori. Belli gli opposti estremisti che ora fanno i presidenti della Camera, no? Vedete che di cose positive ne sono successe tra ieri e l'altrieri?

Poi ci sono i vincitori relativi. Qui, questa volta, non ce n'è neanche uno, ed è questo il più bello! Nel passato erano quasi tutti vincitori relativi, mentre questa volta (a causa del fatto che i vincitori assoluti lo sono stati così brutalmente e chiaramente) sono spariti tutti i vincitori relativi. Tutti hanno perso voti rispetto al loro numero di riferimento, tutti fuorché BS e BU ovviamente. Quindi niente vincitori relativi. Neanche Storace può dichiararsi tale, perché ha preso così poco che non ha né un deputato né un senatore. Come Bertinotti. Fascisti puri e comunisti puri sono, parlamentariamente parlando, una cosa del passato. Ottimo risultato!

Bertinotti, come dicevamo, è sconfitto sia assoluto che relativo. L'estrema sinistra avrà finalmente il ruolo che le compete: quello di evanescente punzecchiatore extraparlamentare. Un ruolo utile ma limitato, e soprattutto non finanziato dalle tasse di tutti, anzi, peggio, di chi le paga. Perché, fra quelli che le tasse le pagano, pochissimi votano per l'estrema sinistra, quindi è giusto che non debbano mantenere le loro eleganti giacche di cashmire. Questo è certamente l'aspetto più positivo dei risultati delle elezioni. Di questo certamente va ringraziato Veltroni. Ok, scusate: vanno ringraziati anche gli elettori che NON hanno votato SA e le altre cose rare con falce e martello. In ogni caso, ringraziamo.

Con il ridimensionamento di Casini, l'idea di un partito che si rivolge all'elettorato cattolico è oggi ancora più lontana di quanto non fosse alla caduta della DC, ed è probabilissimo che partirà perdente in partenza alle prossime elezioni, qualsiasi possa essere la legge elettorale prossima ventura. Che il Vaticano abbia meno referenti diretti in parlamento ci pare una cosa positiva nel processo di maturazione del paese verso una maggior separazione fra Stato e Chiesa.

Sono spariti anche altri partitini senza anima e senza messaggio, che esistevano solo perché c'era un simbolo storico a cui attaccarsi ed una vita passata in politica, a fare parte (seppur da fratello minore) della casta. Anche questo è un bene e non perché noi si abbia qualcosa contro la pluralità di partiti, ma perché né PSI, ne PLI, né le varie cose con la falce il martello, e l'UDEUR e quello che volete voi, avevano alcunché da dire. Non rappresentavano nessuna posizione, né ideale né di pratica progettualità. Erano solo dei vermi nel formaggio. Come il senatore Pallaro, che probabilmente non è sparito ma che ora conterà come il due di bastoni quando la briscola è a coppe. Ed è anche questo un bene: il formaggio ha un po' di vermi in meno.

Ci lamentavamo molto, su questo sito, di alcuni dettagli assurdi del Porcellum, che, alla fin fine, sembrano aver contato poco nella deteminazione di quanto è accaduto ieri sera. Anche questa, se ci pensate, è una notizia positiva! Anzi, forse, questa è la grande notizia della giornata del 15 Aprile 2008: il Porcellum non ha fatto il suo dovere! Come vedete, stiamo facendo incetta di buone notizie dai risultati di ieri sera!

Ma ci sono ancora altre cose positive, per trovarle basta guardare avanti. Poniamoci un attimo nel 2013, e proviamo a ragionare.

Berlusca avrà allora cinque anni in più e non avrà la forza di fare ancora il leader. Meglio ancora, questo parlamento per pochi mesi non riuscirà a votarlo presidente della repubblica (sempre che duri Napolitano, cosa non ovvia ma questi argomenti contorti e complicati li discutiamo quando ridiventiamo cinici. Stasera abbiamo l'animo puro). Sarebbe bastato posticipare la caduta del governo, o le elezioni come qualcuno chiedeva, di poche settimane: un piccolo-grande errore di Berlusconi. Comunque sia, fra 5 anni probabilmente avrà sgovernato e molta gente sarà felice di votare per qualcun altro. La qual cosa, pensateci bene, è pure un fatto positivo.

Avrà fatto molto altro? Legge elettorale a parte, probabilmente no. Ma se qualcosa avra fatto sarà abbassare le tasse, e noi siamo sempre felici se ci abbassano le tasse, specialmente se questo pensiero ci prende la sera tra il 14 ed il 15 aprile. Forse voi non lo sapete, ma negli USA il 15 aprile è l'ultimo giorno utile per la dichiarazione dei redditi. Quindi, è bello pensare che i nostri compatrioti forse vedranno le loro tasse abbassarsi: Pitosto de gnente, mejo piutosto ...

Cosa sarà del PD nel 2013 è fonte di notevole incertezza. La bolla VW si è sgonfiata. Ha già detto che non si dimetterà, ed è un male. Ci sarà l'opportunità di passare cinque anni occupati in lotte al coltello fratricide e subdole per cercare di eliminarlo e sostituirlo con un nuovo candidato gradito ai maggiorenti del partito. Ognuno si diverte come vuole. Azzardiamo che con o senza Veltroni, l'attuale classe dirigente del PD non sarà in grado di produrre grosse idee innovative. Con Veltroni di sicuro no, e siccome Veltroni resterà, la probabilità che cambi qualcosa è infinitesima. Non notiamo grandiose idee nemmeno fra i giovani che aspirano a diventare la futura classe dirigente del partito. Anche perché, ha provato Veltroni, per diventare capolista alla Camera per il PD non serve elaborare idee e darsi da fare per costruire politica nuova, basta frequentare la gente giusta ed essere carini. Difficile pensare che l'esigenza di cambiare che si avvertirà alle prossime elezioni verrà soddisfatta pienamente da una rimescolatura del programma presentato dal PD in queste elezioni.

La legge elettorale è stata nel frattempo migliorata nel senso indicato dal referendum (vi avevamo avvertiti: abbiamo una serata ottimista), ma azzardiamo che il problema non risieda (oggi, 2013, come cinque anni fa, 2008) nei dettagli delle regole del sistema elettorale bensì nella definizione del corpo politico e delle sue proposte. Il problema principale stava (nel 2008) nella mancanza di alternative al duo PdL-PD, ossia agli apparati dei partiti. Non a caso, ancora una volta come nel 1992-94, la Lega abilmente apparendo come estranea alla casta (lo era nel 1994, molto meno nel 2008, ora di certo non lo è più) raccolse voti a palate. Questo fatto ha, a nostro avviso, delle implicazioni positive non solo per l'oggi del 2008, ma per tutti gli oggi che riempiranno i cinque anni a venire.

Ed ecco la migliore delle notizie: i vantaggi di un nuovo soggetto politico entrante sono, nel quinquennio che inizia ora, al massimo storico. Il fenomeno Grillo l'ha anticipato ed il maggiore astensionismo l'ha parzialmente confermato; lo interpretiamo come l'onda lunga di un processo d'emancipazione ideologica iniziato nel 1992-94. Il forte movimento di voti in direzione "anti-Roma" ed "anti-tasse" prova l'esistenza di un elettorato molto più fluido ed ideologicamente molto meno attaccato ai propri simboli che nel passato. Il rinnovamento necessario e probabile nei due maggiori schieramenti ridurrà il loro potere monopolistico (il loro "incumbency advantage", direbbero qui) negli anni a venire. La possibiltà che un partito di ispirazione liberale possa fare da ago della bilancia nella prossima legislatura non è completamente azzardata. Serve attirare un 10% di voti validi, ma, soprattutto, serve che qualcuno lo crei.

Proprio perché il duo BS&BU non sarà capace di fare politiche liberali, pur parlandone, la contraddizione fra ciò che il paese necessita e ciò che i governanti fanno non farà che ampliarsi. Le condizioni di paralisi economica dell'Italia non evaporeranno perché qualcuno ha vinto le elezioni bene, e nemmeno perché chi ha vinto le elezioni ha un tempo promesso politiche liberali! Tali condizioni hanno bisogno di risposte concrete che il duo BS&BU non può dare - e se le danno, meglio! Allora si che son buone notizie! Si tratta di lavorare su tale contraddizione, senza abbassare la guardia intellettuale: il paese ha bisogno di politiche liberali ma al potere vi sono delle persone che tali politiche non sono in grado di attuare coerentemente. Abbiamo l'ardore di pensare che nFA, questa cosa iniziata per gioco e cresciuta grazie soprattutto ai suoi lettori e commentatori, durante questi cinque anni sarà qui e non abbasserà la guardia intellettuale, anzi! Altra bella cosa, no? :-)

Come potete vedere una valanga di buone notizie vi accoglie su nFA la mattina del giorno dopo!

Implicazioni di lavoro e di speranza, se volete. Ma se le speranze non sorgono a tarda notte, quando sorgono?

 

 

 

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Commenti

Ci sono 73 commenti

Condivido quasi tutto dell'analisi, salvo forse la concretezza della speranza nell'inserimento di una forza liberale in questo panorama politico.....ma dove? I pochi liberali veri attualmente nei due principali partiti hanno svolto un ruolo pressochè marginale.....Spero magari più nel PD, che in fondo è nato su iniziale ispirazione di un liberal(e) come Michele Salvati, ma non più di tanto, perchè la tentazione di imbarcare a bordo i residui della Sinistra Arcobaleno sarà grande ( e ancora più grande la tentazione dei suddetti residui di trovare un appiglio)...In più aggiungerei che un eventuale cambio della leadership (magari anche auspicabile) rischia di riproporre l'ennesimo pallosissimo scontro-confronto D'Alema-Veltroni e conseguente proposizione di figliocci, bracci destri e quant'altro. Dov'è un Antonio  Blairo (Tony Blair)?Uaaaaaaah....

Dall'altra parte dell'ala liberale non si ha notizia....al povero Martino non faranno fare nemmeno il sottosegretario alla difesa.....e di Marzano si ricorda qualcuno?

 

 

Michele Salvati è liberale? Dovrò aggiornare la mia definizione di liberale mi sa...

 

Da donna arcilaica, anch'io ho immediatamente pensato con gioia *estrema* al fatto che la Cei farà un bel po' di fatica nel tentativo di riposizionarsi come ago della bilancia. L'unica cosa che mi preoccupa è che il bottegaro bigotto del nord-est potrebbe prendere il posto del vecchio cliente democristo (e neanche chiedendo favori e prebende in cambio... solo per puro fervore!). Voi che li conoscete meglio di me che dite, mi preoccupo a ragione o a torto?

 

 

Sarebbe bastato posticipare la caduta del governo, o le elezioni come qualcuno chiedeva, dipoche settimane: un piccolo-grande errore di Berlusconi.

credo che bs rimedierà velocemente all'errore dando qualche osso al pd in cambio di una fattiva collaborazione per far dimettere napolitano:un bel rospo anche questo, all'altezza dell'indulto,servito dal pd ai suoi elettori.

un vantaggio a brevissimo termine lo avranno pure i cittadini di napoli con l'immondizia sotto il balcone: bs, questa volta con la fattiva collaborazione della camorra, farà ripulire la città.

bs è decisamente un uomo da bosco e da riviera come si dice dalle mie parti.

questa volta io non ho votato,

grazie per le vostre analisi

 

 

"Berlusca avrà allora cinque anni in più e non avrà la forza di fare ancora il

leader". Seh, figuriamoci. Quello ha la fibra di Andreotti.

"Comunque sia, fra 5 anni probabilmente

avrà sgovernato e molta gente sarà felice di votare per qualcun altro". Ha già sgovernato per cinque anni e ieri ha vinto a valanga. O la maggioranza degli italiani è smemorata oppure, più probabilmente, sa benissimo ciò che vuole.

 

Il punto era che dopo aver sgovernato, ha perso

 

e formigoni dove lo mettiamo? a sto giro i ciellini aumenteranno i loro poteri...se lo dovessero mettere alla sanità sarà un salto nel passato...

 

Impianto condivisibile. Con alcune eccezioni, pero'.

Un vincitore relativo secondo me c'e': il PD. Un partito che 8 mesi fa era dato intorno al 25%, ha circa 10 punti in piu', si e' liberato di scomodi fardelli: De Mita, Mastella e sinistra radicale. In senato ha pure aumentati il numero di rappresentati, da circa un 100 (DS+Margherita) a quasi 130. Mi sembrano dati possano far dimenticare la sconfitta (inevitabile) ai capoccia del PD.

Secondo fattore: la Cei. E' vero' che il centro cattolico e' fortemente ridimensionato ma hanno validi appoggi in enrtambi gli schieramenti. E c'e' sempre la convinzione in Italia che contro il Vaticano non si deve andare...

Terzo: il partito liberale. Continuo a ritenere che in Italia non ci sia spazio per tale partito se non partendo dalla PDL. E quindi nix per almeno altri 5 anni.

 

 

Secondo fattore: la Cei. E' vero' che il centro cattolico e' fortemente

ridimensionato ma hanno validi appoggi in enrtambi gli schieramenti. E

c'e' sempre la convinzione in Italia che contro il Vaticano non si deve

andare...

 

su questo fronte c'e' da aspettarsi un po' di tutto, in effetti. La Cei ha provveduto da tempo a mettere i suoi bei paletti su entrambi i fronti, e ora puo' contare su un cripto-partito piu' papista del papa (l'ex-AN), e vari altri. Prevedo rogne.

 

Condivido l'ottimismo, non certo per il governo che viene fuori da queste elezioni, ma per le possibili evoluzioni future.

Con ogni probabilità queste sono le ultime elezioni vissute come una ordalia tra il MALE e il BENE e, se tutto evolve come deve evolvere l'Italia potrà limitarsi a scegliere in futuro semplicemente tra due differenti idee di governo, nulla di più e nulla di meno.

Sempre perchè contagiato dall'ottimismo dei redattori (magari domani non sarà più così) ritengo che BS non farà neanche le porcate epocali del suo precedente quinquennio, dato che oramai i guai con la giustizia se li è sistemati e potrà giocare a fare il nobile padre della patria. Tra l'altro al prossimo giro, per ragioni biologiche non sarà della partita e quindi saremo fuori dal ventennio berlusconiano, di cui parleranno i libri di storia, ma noi non più.

Sulla nascita del polo liberale sono meno ottimista, mentre credo che - elaborato il lutto - il PD si incamminerà su quella strada, dandosi una coloritura più simile ai laburisti inglesi che ai socialisti francesi.

 

 

Uno c'e': Di Pietro. Mi fa anche piacere. E' stato rigorosamente contro l'indulto e contro Mastella e non si e' strappato le vesti quando parlava Grillo. .

 

Ti fai un giro sul blog di Grillo ogni tanto?  Di Pietro e Grillo sono soci nell' iniziativa "parlamento pulito", ed il primo è uno degli idoli dei grillo boys.

Non che ci veda nulla di male, ma non inalberarsi contro uno che ti tira la volata non mi sembra un gran merito. 

 

È stato anche l'unico che ha detto che va ridiscusso il duopolio televisivo, tra le altre cose vendendo due canali Rai. E si è subito beccato del sabotatore estremista da Veltroni, oltre che dalla canea reazionaria berlusconiana.

La cosa veramente irritante di Di Pietro è che, come Grillo, le buone idee che occasionalmente esprime sembrano essenzialmente casuali piuttosti che il frutto di una chiara riflessione sui mali del paese. Uno si aspetterebbe che la sua posizione sul duopolio televisivo sia il risultato di un atteggiamento anti-monopolio e anti-intervento statale pro casta. Invece poi salta fuori sparando tremende cazzate su Alitalia. Per non menzionare il ridicolo protezionismo economico mostrato in più occasione, per esempio sulla vicenda Autostrade. Boh.

 

Apprezzo molto lo sforzo per tentare di vedere il positivo in questa situazione....ma ho comunque l'amaro in bocca....oltre ad una buona dose di incazzatura

 

Visto che ci siamo.... 

qualcuno più acculturato di me mi può spiegare esattamente in cosa si configura il programma della lista Movimento per l'Autonomia della Sicilia di Raffaele Lombardo, nuovo governatore della stessa? La Sicilia non è già regione autonoma? quindi, escludendo che voglia la secessione, a quale autonomia si riferisce?

Non farei paragoni con movimenti tipo la SVP o l'Union Valdotaine che sono sempre stati movimenti a forte connotazione linguistico-identitaria.....a meno che  Lombardo non  voglia il bilinguismo italiano-catanese

 

 

Un ruolo utile

ma limitato, e soprattutto non finanziato dalle tasse di tutti, anzi,

peggio, di chi le paga. Perché, fra quelli che le tasse le pagano,

pochissimi votano per l'estrema sinistra, quindi è giusto che non

debbano mantenere le loro eleganti giacche di cashmire.

 

Viva l'ottimismo ma questa e' inutile e gratuita pero'. Intanto perche' lo stesso discorso si applica a chicchessia poi perche' l'elettorato storico di RC& Co non e' certo il lavoratore autonomo o il dentista quindi immagino che qui vi riferiate a chi paga piu' tasse in assoluto non a chi le paga in percentuali; se e' cosi' suona quasi come se il ricco avesse piu' diritto ad essere rapprensentato dell'operaio (che le tasse le paga tutte ancorche' poche).

I comunisti li ho odiati quando sfoggiavano i vari disubbidienti e dissidenti il cui fine al

mondo sembrava solo quello di far cadere governi (da bertinotti stesso ai carusi moderni) ma (come tanti altri) mi sono trovato piu' di una volta in accordo con alcune di rifondazione in passato, di solito quando si parlava di diritti umani, di testamento biologico, di omofobia, di interventismo militare e di laicismo senza compromessi. Mi dispiace che quelle voci svaniscano dallo scenario politico e che il partito piu' a sinistra rimanga quello con la binetti.

 

 

Eccone uno :

Non so chi sia, ma finisce un'assurda barriera

 

 

 

 

finisce un'assurda barriera

 

Quale barriera? Di quale barriera parli? Chi l'aveva mai eretta? Qualcuno ha mai suggerito che non bisogna avere parlamentari negri? Perché "odiosa", visto che nemmeno esisteva? Come si fa a odiare una cosa che non esiste?

Certo, non ce n'erano. Ma, sino a 10 anni fa, qual'era la percentuale di cittadini italiani di razza nera? 0.00...x%? Quanti cinesi ci sono in parlamento? Cingalesi? Rumeni? Albanesi? ... Tutte odiose barriere? Più che un paese sembra il confine fra Israele ed i territori occupati!

Infine, tanto per confermare pregiudizi diffusi: che cosa c'è di speciale che una persona di razza negra sieda in parlamento? Perché rallegrarsi per la sua presenza e non per quella degli altri circa mille (TROPPI!) suoi colleghi? Hanno tutti due occhi, due gambe, due braccia, una bocca, uno sfintere. O ci si rallegra per tutti, che è costoso, o non ci si rallegra per nessuno. Semplicemente si tratta d'una cosa normale, come il fatto che alcuni vincono ed altri perdono quando ci sono le elezioni. 

 

una cattiva notizia, invece, è che i dirigenti della sinistra radicale non hanno capito assolutamente nulla di quel che è successo.

dopo aver passato la campagna elettorale attaccando il PD che candidava imprenditori ("padroni"), e con Veltroni che neanche li ha considerati, danno la colpa a quest'ultimo per "aver consegnato il paese a Berlusconi".

e come pensano di uscire? con più antiimperialismo, con più anticapitalismo, con più antitutto. e non hanno capito che i loro elettori o si sono astenuti o hanno votato lega nord, perché vogliono sentirsi tutelati.

il muro è caduto e questi ancora non se ne sono accorti.

 

Cattiva per chi? Meno capiscono e prima spariscono. Una sinistra radicale serve al paese; il suo ruolo dovrebbe essere quello di incubare idee originali, osare l'inosabile, provocare, scagliarsi contro i potentati politici ed economici, etc. etc. Magari facendo un sacco di confusione. Magari dicendo nel processo un sacco di sciocchezze. Ma dicendo qualcosa di nuovo.

Al momento la sinistra arcobaleno è, di gran lunga, la forza più conservatrice del paese, nel senso letterale che vuole mantenere lo status quo e non cambiare nulla. Prima spariscono e prima si riaprirà lo spazio per una sinistra radicale vera.

 

Un motivo per rallegrarsi (stando alle notizie riportate da Il Messaggero): Giulia Bongiorno Ministro della Giustizia. Un motivo per non rallegrarsi (stessa fonte di notizie): Formigoni Ministro dell'Istruzione.

 

Mah, io ho qualche dubbio su entrambi. A me gli avvocati alla giustizia non piacciono per nulla, specie quelli che stanno in tv. Formigoni e' una sciagura in qualunque posto. Ma forse l'istruzione  e la sanita' sono i peggiori

 

Dubito che la Buongiorno diventerà Guardiasigilli, alla Giustizia ci andrà un leghista (almeno stando a sentire il Corsera)

 

ero astensionista (non attivo, purtroppo) e lo resto anche adesso. tanti motivi per rallegrarmi non ne vedevo, e non ne vedo. d'altra parte sapevo anche che non avevo molte possibilita' per essere contento ieri sera. e infatti la solita tranvata mi e' arrivata anche ieri con l'ennesima partecipazione bulgara al voto. pace. agli italiani piace votare, ci credono davvero, no matter what. (devo dire che quando stavo negli USA mi faceva meno male vedere quelle percentuali; qui dall'Italia la mia incapacita' (limitatezza) a comprendere diventa quasi rabbia).

certo, le considerazioni di Michele e Andrea sono fondate. quelle cose positive ci sono, e' un fatto (forse sono io ad essere perennemente troppo pessimista). poi ho letto:

 

Si tratta di lavorare su tale contraddizione, senza abbassare la

guardia intellettuale: il paese ha bisogno di politiche liberali ma al

potere vi sono delle persone che tali politiche non sono in grado di

attuare coerentemente. Abbiamo l'ardore di pensare che nFA,

questa cosa iniziata per gioco e cresciuta grazie soprattutto ai suoi

lettori e commentatori, durante questi cinque anni sarà qui e non

abbasserà la guardia intellettuale, anzi! Altra bella cosa, no?

 

 caspita se e' bella! lavorare sulle contraddizioni dell'Italia e' la vera sfida. ma quello che dimostra il voto peronista a SB e quello (minoritario) ideologico a WV e' che in Italia non c'e' tanta gente ad avere quel pensiero liberale e liberista. nonostante il mio pessimismo cosmico, continuo a pensare che... SI PUO' FARE (pardon l'uso di slogan altrui).

occorre un grande movimento capace di diffondere una cultura piu' liberista in Italia e di spiegare perche' WV e SB ci stiano portando verso scenari argentini. ma attenzione a non commettere l'errore dei tanti (troppi) radical chic di sinistra, quelli che i salotti li frequentano, quelli che la festa del cinema e' importante per la gente, quelli che va bene i salari ma ci vuole anche la cultura. ci vuole gente capace di sporcarsi le mani col fango e col bitume, ci vuole gente che parli il dialetto della "bassa" come quello di Enna, ci vuole gente che (un po' come fa la lega) conosca, capisca e si faccia capire dal territorio. perche' con il liberalismo ed il liberismo elitario non si va da nessuna parte.

quando il movimento delle idee sara' nato, si potra' decidere dove stare. ma la domanda a Michele e Andrea che hanno avviato la discussione e': quando si comincia? 5 anni sembrano tanti, ma sono tanto tanto pochi.

intanto grazie per aver provato a tirarci su. 

 

Da iscritto al PD (secondo me, caro Michele, sconfitto "relativo" e non "assoluto") ho anch'io abbastanza motivi per rallegrarmi.

Il maggiore è la scomparsa di Bertinotti & C., ed il rafforzamento del bipolarismo visto il magro risultato di Casini.

Ma poi, soprattutto, la chiarezza. Berlusconi non ha alibi: se governerà bene, sarà merito suo, se lo farà male, difficile poter dar la colpa agli altri. Vedremo subito come se la cava con rifiuti a Napoli, Alitalia, riforme istituzionali, pensioni, tasse, spesa pubblica, ecc. Ma sono abbastanza fiducioso del fatto che governerà meglio dell'ultima volta.

Dico sconfitta relativa per il PD perchè è nato da poco e su ceneri non particolarmente gloriose: una buona opposizione, proposte moderne, incalzare Lega e PDL con le proposte già formulate da Giavazzi, Alesina, Boeri, ma anche sui diritti civili ed i diritti/doveri dei più deboli, potrebbe consentirci, tra 5 anni, il cambio o comunque di far ripartire davvero questo paese un pò scassato. Viva l'Italia.  

 

E' piuttosto semplice. sic ale radicali (gli arcobalenisti e la destra con la bava alla bocca) sono liminari di fatto e di opinione a settori che non lunghi anni addietro sparavano alla gente. Gente per bene e per male fu massacrata e si massacro' in una sagra delle scemenze (Biagi, D'antona, Rossa, Alessandrini, Feltrinelli, Peci, la lista e' composta da migliaia di nomi, ne metto alcuni quasi a caso.)

Ora i vari Caruso, Storace & Co. non hanno la museruola minima dello scranno al parlamento.

Sara' bene che qualche Pekkioli se ne occupi e gli dia un'occhiata.

(per chi non sia della mia generazione, trattasi di Ugo Pecchioli, "quasi-ministro" degli interni negli anni di piombo.)

Per il resto molto e' condivisibile. Diceva il moro (di Treviri) hic Rhodus, hic salta.

Ho solo il timore che BS abbia una fortissima tentazione a salire al colle, sperando che Napolitano abbia un'altro collasso, ne ebbe gia' uno, a Trento o Treviso se non erro, e a lasciare varie bollenti patate a Letta, Prestigiacomo e Tremonti.

 

 

Ho delle obiezioni ai vostri principali motivi per rallegrarsi e li sintetizzo così:

1. stavolta c'è un vincitore chiaro

La chiarezza non è sinonimo di giustizia né di verità. Non possiamo assumere la fattualità o il successo come criterio di verità. Il fatto che X sia vincitore non significa che X abbia ragione. Significa solo che la sua proposta nel marketing elettorale ha avuto successo.

2. è un bene che comunisti (e socialisti) siano fuori dal parlamento

No. Comunisti e socialisti sono anche le forze che storicamente hanno fatto l'Italia (arco costituzionale), e hanno combattuto battaglie per i diritti sociali e civili. Dobbiamo a loro battaglie "liberali" e di civiltà come lo statuto dei lavoratori, i diritti delle donne, degli studenti, una scuola e una psichiatria più democratiche, un fisco più equo... non certo a FI, AN o Lega Nord che adesso passano per difensori del popolo. Poiché queste forze sono state escluse dal Parlamento, il rischio è ora uno scempio costituzionale.

3. è un bene il ridimensionamento di Casini

No. E' invece proprio grazie a questo ridimensionamento che l'asse del governo ora si sposta a destra. Casini controbilanciava l'estremismo/egoismo etnico e le spinte secessioniste di Bossi; ora a queste spinte non ci sarà più contrappeso (grazie al fatto che nemmeno Fini - ammesso che Fini sia un moderato - avrà un grande rilievo nelle decisioni del futuro governo, stando alla vostra analisi).

4. Berlusconi dopo questo quinquennio non avrà più la forza di continuare la sua leadership

E' una magra consolazione. Se la sinistra avesse avuto un po' di intelligenza politica e di razionalità istituzionale, era un risultato che si sarebbe potuto ottenere anche senza riconfermare "BS&BU" alla guida del paese e sottoporlo a un nuovo e stavolta a mio avviso fatale svuotamento istituzionale.

Chiunque abbia a cuore valori liberali e democratici non può quindi rallegrarsi per questa vittoria di una coalizione così sbilanciata a destra, né per la sconfitta di una sinistra radicale, che non è solo, credo, giacche di cachemire e salotti, ma anche critica dell'esistente, centralità del valore del lavoro e della cultura e molte altre cose. Con le nostre tasse manteniamo ben altro che le giacche di cachemire di Bertinotti (le giacche di cachemire non sono indossate solo da lui; inoltre ci sarebbe da dire molto sugli stipendi, finanziati con le nostre tasse, dei vari membri dei cda di Poste, Eni, Enel, Trenitalia... ma anche delle indennità di buonuscita da favola delle hostess - delle hostess! - e dei piloti di Alitalia...).

E c'è poco anche da rallegrarsi nel fatto che Tremonti probabilmente sarà il nuovo ministro dell'economia o Bondi nuovo ministro dell'istruzione. Dove sono i liberali di FI? Dove sono Urbani, Marzano, Martino? Tremonti si è da poco convertito a un neoguelfismo no global che di liberale a me pare abbia davvero molto poco.

 

Alessandro, cosa vuoi che ti dica, in quel momento non abbiamo voluto pensare ai motivi per rattristarsi ma solo a quelli per rallegrarsi. Certo che c'è poco da rallegrarsi, e in questo sito cerchiamo in continuazione di evidenziare l'anima populista e anti-liberale di Berlusconi e compari. Anch'io ritengo penose le tirate anti-globalizzazione di Tremonti. Il materiale per nfa non mancherà certo nei prossimi anni.

Il punto del post però era di pensare un po' più al lungo periodo; il succo, che forse si era perso nella lunghezza del post, è per me che mai come ora ci sono le condizioni per la formazione di un soggetto politico di ispirazione veramente liberale. Gli altri sono dettagli di cui parli sono di minore importanza. Ma mi soffermo comunque su di essi perché non mi trovano d'accordo con quanto scrivi:

1. La chiarezza del risultato serve, eccome, serve ad attribuire le colpe dei danni che faranno in 5 anni. Certo, magra consolazione, visto che faranno, i danni; ma non è che Prodi abbia fatto e Veltroni avrebbe fatto rivoluzioni. In Economia 1 insegnamo sempre a guardare al costo-opportunità non solo al costo diretto.

2. È un bene, credimi. A parte il fatto che potrei cominciare a contestare il vero ruolo dei comunisti nelle battaglie di cui parli, e a parte il fatto che alcune delle istituzioni che citi sono obsolete da tempo (p.es. lo statuto dei lavoratori); ma devi capire che questi comunisti sono ormai la forza più conservatrice che esiste in giro. Sono diventati i primi nemici dei lavoratori e soprattutto dei disoccupati, e gli amici dei privilegiati di Alitalia e degli altri enti pubblici che citi e di cui ti lamenti. Ma ti rimando al commento di sandro qui sopra (17 Aprile 2008, 00:33 e

17 Aprile 2008, 02:49) e a vari altri articoli su questo sito che ribadisce il punto con maggiore dettaglio.

3. È un bene pure questo. Ancora una volta, hai un'ottica troppo di breve periodo. Certo, per 5 anni sentiremo gli strali di Bossi contro gli immigrati; ma magari fanno il federalismo fiscale e toglieranno un po' di elargizioni al mezzogiorno, che acquisirà così maggiore responsabilità per i propri mali e per cercarne le cure (sto sognando, non succederà niente di tutto questo: faranno una farsa di federalismo fiscale, le elargizioni rimarranno, anzi aumenteranno sotto forma di ponte sullo stretto a spese di un crescente debito pubblico)

4. Non so quale intelligenza politica e razionalità istituzionale avrebbe dovuto avere la sinistra per evitare quanto successo. Io credo che con queste persone e queste idee, quanto successo fosse inevitabile. L'unica cosa decente che ha deciso Veltroni è stata di correre da solo. Per il resto, pochezza culturale ed intellettuale da far venire i brividi. Per esempio prestarsi a delle primarie da farsa, con l'indicazione del vincitore prima ancora di averle organizzate: vomitevole. Vuoi un'altro esempio? Guarda a come hanno scelto certe donne capolista e a come questo riveli il loro disprezzo verso il genere femminile e la partecipazione delle donne in politica.

 

 

 

 

(1) A Berlusconi personalmente, delle opinioni degli elettori nei prossimi anni non potra’ importare meno, visto che per forza di cose non si ripresentera’ mai piu’ alle Politiche. Se cadesse questo Governo nuovo, infatti, nonostante la maggioranza schiacciante in entrambi le Camere, non potrebbe certo ricandidarsi.

E se il Governo andasse “a termine”, sara’ davvero troppo vecchietto per ricandidarsi nel 2013. Al massimo Silvio dovra’ manovrare per diventare Presidente della Repubblica, ma per quello occorre convincere i parlamentari, non i cittadini.

Queste “mani libere” sono una novita’ non necessariamente negativa, anzi. Roba da Principe della Politica (a termine, pero’). E infatti gia’ accenna a pianti e stridore di denti per rimettere a posto l’economia.

(2) Veltroni non voleva vincere, e non ha vinto. Quindi, relativamente, ha vinto 8-) . Voleva liberarsi del gruppo SA, e se ne e' liberato. Nel 2013 (probabilmente, nel 2011 o 2012) avra' un PD piu' solido e magari qualche opinione. Chiederne le dimissioni adesso mi sembra un po' ingenuo, come se i progetti politici si costruissero in mesi...

 

Forse ho trovato un nuovo motivo: a giudicare da questa intervista a Calderoli pare che degli alieni stiano prendendo il controllo dei nostri politici, migliorandoli :)

Non del tutto condivisibile (in particolare su Malpensa e credieuronord), ma sentire un discorso sensato da Calderoli fa una strana impressione. 

 

http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/politica/giustizia-1/salva-premier/salva-premier.html


Eccolo. A due mesi delle elezioni siamo già al secondo tentativo di norma "ad personam". In totale bilancio dei primi due mesi: due tentativi di norme ad personam, due dl con forti rilievi di anticostituzionalità (rifiuti&sicurezza), l'esercito per le strade...

Ora io non mi aspetto da quella massa di peones,ex fascisti e leghisti del governo abbiano dei grandi slanci democratici, ma il rispetto del dettato della costituzione e delle norme minime democratiche sì.


Ma su, infondo siamo in una nuova fase della nostra repubblica ed è finita la vecchia brutta e cattiva. Lo dice confindustria,il vaticano e il nostro presidente. Separazione dei poteri? Checks and balances?Naaaaaaaaa roba da vecchia politica che non decide mai.

Mala tempora currunt