I nomi delle attricette sì e del senatore no?

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Ce lo siamo chiesti in tanti, credo, e vale la pena riproporlo: nella vicenda Saccà -Berlusconi, possibile che non si riesca a conoscere il nome del senatore disposto a scambiare il proprio voto con posto in RAI per attricetta di fiducia?

No, perché ora il problema maggiore sembra sia la privacy del senatore in questione!

Ancora una volta siamo con Grillo in questa vicenda, e con i media che hanno fatto per una volta il loro lavoro. Passi il fatto che si cerchi di raccomandare qualcuno in Rai (una cosa su cui Berlusca ha probabilmente ragione), ma che lo si faccia per un voto in parlamento che farebbe cambiare di governo a un paese, veramente sembra una cosa dell'altro mondo.

Non sarebbe il caso di soffermarsi un po' di più su questo fatto? Inutile dire che all'estero si scomparirebbe politicamente per molto meno; spiace passare per esterofili prevenuti, ma gli esempi sarebbero tanti. In Italia, invece, tutti discutere di privacy ed altre cosette secondarie, non che la casta sia arrivata al punto di vendere i propri voti in parlamento per far contente le amiche attricette.

Ovviamente c'è sempre l'ipotesi che quella del Berlusca fosse una classica (per il soggetto) esibizione di millantato credito (usato in questo caso per piazzare l'amichetta sua). Anche se così fosse, sarebbe bene saperlo e cercare il nome dell'ipotetico senatore aiuterebbe la bisogna.

 

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Commenti

Ci sono 7 commenti

Quoto bisin da un altro post:

 

No, gli italiani non sono boccaloni. Pero' hanno una classe politica

che considera i propri privilegi assolutamente naturali, cosi' naturali

da non tentare nemmeno di nasconderli. E gli italiani accettano, cosi'

naturalmente che nemmeno se ne accorgono. Si comprano La Casta,

si indignano/fingono di indignarsi ai costi della politica piu'

esagerati, come i viaggi in aereo a politici, amici, e famiglia. Ma poi

non hanno alcuna cultura democratica, non capiscono che i politici non

hanno diritti naturali, che quelli che hanno di diritti provengono

necessariamente dai cittadini. Si bevono tutte le stupidaggini sul diritto dei politicy alla privacy. No, non sono boccaloni gli italiani.

 

 

Penso che almeno un terzo degli elettori italiani maschi sarebbe disposto a scambiare un voto che cambi gli equilibri politici del proprio paese con un favore che gli permetta di compiacere la ninfetta che lo ha assecondato eroticamente.

E poi la privacy è sacra, specialmente in questioni di femmine, assai più incentivanti delle questioni politiche.

Vivete da troppo tempo negli USA per ricordare la vera natura del maschio italiano medio, o mediano, o primo terzile, insomma sono sempre troppi per rendere l'Italia un paese compatibile al 100% con la civiltà occidentale di stampo nordeuropeo-statunitense.

Ci vogliono altri parametri di giudizio. Gli italiani hanno poca cultura democratica, gran parte dei sogni di grandezza nazionale era legata al fascismo, tragico errore storico (e probabilmente anche politico - confrontate la casta di oggi con quella che decise a tavolino di consegnare il potere a un tipo come Mussolini, ottant'anni fa, e vedrete che rivaluterete i nostri poveri erotomani ultrasessantenni).

Ora abbiamo una democrazia da sessant'anni, ce ne vorranno almeno un altra quarantina affinché gli elettori italiani escano dalla logica che i potenti, in quanti tali, sono dei privilegiati intoccabili. Sempre che nel frattempo gli italiani non scompaiano, sostituiti da immigrati da culture ancora meno democratiche della nostra... 

 

 

Mah, col fatto che ottant'anni fa eravamo sull' orlo della guerra civile non so quanto meglio ne esca la casta odierna.E sinceramente l'ossequio al potere mi sembra in netta ripresa dopo tangentopoli.

Tornando alla materia del contendere, personalmente quale ragazza venga raccomandata alla Rai per una particolare questione non mi interessa, visto che quasi tutte lo sono per un motivo o per l'altro, mentre il nome del senatore mi interessa eccome. Non ho la memoria necessaria a tenere una blacklist di tutti i politici censurabili, ma voglio almeno provare.Senza contare che potrebbe essere del mio collegio.

 

Secondo il corriere di oggi il senatore è Pietro Fuda, eletto in Calabria con una lista del Codacons (che ha immediatamente preso le distanze dal personaggio).Non trovo nulla online, era a pagina 8 del cartaceo.

 

 

 

 

Secondo il corriere di oggi il senatore è Pietro Fuda, eletto in

Calabria con una lista del Codacons (che ha immediatamente preso le

distanze dal personaggio).

 

Ah, ma allora va perdonato, perche' come dice Mastella "non è un adone, è di Reggio Calabria, ha l’accento meridionale". Se la giustificazione andava bene per il suo comma 1343 volto ad accelerare la prescrizione dei reati contabili, figuriamoci se non si applica alla la vendita del suo voto al fine di guadagnar punti con un'attricetta.