Perche' l'allenatore si' e il professore no?

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Perche' in Italia la gente si organizza per cacciare un allenatore, ma non fa nulla per allontanare chi insegna male ai propri figli?

La mia sorellina insegna fisica nella scuola superiore che mi ha visto come studente molti anni fa. Ieri mi ha telefonato dicendomi della festa per il centenario della scuola. Mi ha parlato dei miei ex compagni che ha incontrato, e di quei docenti, molti dei quali ancora in servizio, che hanno avuto il dubbio piacere di avermi come alunno. Essendo i miei ricordi ancora molto vivi (non sono poi cosi' vecchio), le ho brevemente descritto alcuni dei miei ex professori. Come credo vi parra' ovvio, alcuni erano persone preparate e dedicate (la maggiorparte, devo dire), mentre altri erano degli emeriti sfigati: frustrati, impreparati, lavativi, o una combinazione di questi attributi. Mi ricordo che gia' a quel tempo a me e ai miei compagnucci era chiaro chi rientrasse nell'uno e chi nell'altro gruppo. E rammento anche di averlo detto ai miei genitori. Ricordo mio padre accenarmi, con parole sue, a adverse selection e moral hazard. Comunque la sua fondamentale conclusione era sempre: "Pensa a studiare - e' piu' probabile che lo sfigato sia tu". Non gli e' mai passato in mente di andare dal preside a protestare, oppure di scrivere una lettera al giornale locale. Immagino che qualcosa di simile sia successo a molti di voi. Poi sono andato all'Universita'. C'erano sit-in e cortei contro tutto e contro tutti, pero' non c'erano mai iniziative per cercare di cacciare, stigmatizzare, o semplicemente esporre al pubblico ludibrio, quei docenti (non molti ma neppure pochi) che si distinguevano per un livello non comune di idiozia. (Ahhhh, quel deficiente di geografia economica...) Perche'?


L'Italia e' un Paese dove ovunque e' comune vedere assembramenti, cortei, dimostrazioni, e pubblici appelli contro l'allenatore o il presidente della locale squadra di calcio. Ma, con l'eccezione dell'avvenente professoressa di lettere di Pordenone cacciata a furor di popolo per delle innocenti foto artistiche trovate in rete, non si ha mai notizia di iniziative strumentali all'allontanamento di docenti indecenti (e ce ne sono, soccia se ce ne sono...). La paura che, esponendosi, si possa esssere discriminati, e' stata superata con l'avvento della rete. Cosa giustifica dunque l'ignavia contro i professori incapaci? Basta la constatazione che la probabilita' di successo sia troppo bassa per giustificare un impegno? Eppure a Pordenone ci sono riusciti. E' forse il caso che l'alunno e' danneggiato maggiormente dal sapere come sono le tette dell'insegnante, piuttosto che dall'incapacita' dell'insegnante stesso? O si tratta di verifiability? (Le foto artistiche, o ci sono o non ci sono - piu' difficile dimostrare che la professoressa non sa nulla del Foscolo? Mah).

 

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Commenti

Ci sono 29 commenti

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A me sembra che il problema di verificabilità spieghi la quasi totalità del fenomeno. A te, e a tanti altri studenti capaci, risultava ovvio chi fossero i professori incompetenti. È molto più complicato dimostrare l'incompetenza in una court of law, che è quello che che bisognerebbe fare per licenziare gli insegnanti.  Prova a immaginare un giudice che cerca di determinare la competenza di un insegnante di fisica! Quelli che possono veramente intervenire sono gli altri insegnanti, che in genere sono in una buona posizione per capire quando un collega non fa bene il proprio lavoro. Non hanno però alcun incentivo a farlo.

Il meccanismo sostitutivo parziale che si usa nelle università  è quello di chiedere agli studenti di valutare i docenti mediante questionari anonimi. È un meccanismo che in molti casi funziona bene, sicuramente è così in molte business schools. Sappiamo tutti però quali sono i limiti dello strumento, le storie di colleghi che prendono ottime valutazioni facendo corsi facili e distribuendo voti alti abbondano. In altre parole, le valutazioni da parte dei docenti funzionano solo quando il corpo studentesco è sufficientemente maturo. Per l'educazione primaria ovviamente è uno strumento che non si può usare.

La verificabilità spiega anche perché sia invece così facile licenziare allenatori affetti da sconfitta cronica e insegnanti esibizioniste. Lì è molto facile dimostrare la malefatta, anche in una court of law (e, come osserva giustamente Fausto, probabilmente a molti allenatori non importa molto).  

 

Ho provato a modificare il mio messaggio e, come vedete, ho fatto casino. Non importa, niente di fondamentale.

 

Quasi tutti gli anni leggo articoli nella cronaca provinciale della mia città, dove il preside di un istituto tecnico si vanta di bocciare 3/4 delle matricole. Lungi da me il santificare il 6 politico ma, tutte le volte rimango stupito. Nella mia azienda mi occupo di controllo di qualità, se avessi un articolo che al test di fine linea raggiunge il 75% di scarti, andrei a valutare cosa è accaduto, e non potrei mai cavarmela vantando la mia severità come valutatore. Tutto questo per dire che, a fronte di un tasso di insuccesso così elevato, sarebbe doveroso intervenire su chi ha formato queste matricole. Questo potrebbe essere un modo di giudicare l'operato di un insegnante.

 

È ovvio che non possiamo punire il preside e gli insegnanti dell'istituto tecnico, visto che questo darebbe incentivi perversi a far passare tutti. Il suggerimento, mi sembra di capire, è pigliarsela con le scuole medie ed elementari che sfornano studenti incapaci. Mi sembra un'eccellente idea, ma la sua implementazione pratica è molto complicata. Intanto bisogna purtroppo abbandonare il tentativo di colpire individualmente gli insegnanti incapaci, per passare a individuare le scuole disfunzionali. Poi bisogna stabilire meccanismo di premio e punizione per queste scuole. L'unico modo serio per punire una scuola fallimentare è chiuderla o ridurre gli stipendi degli insegnanti. Sono a favore, ma sarebbe necessaria una battaglia durissima con i sindacati e spesso con le famiglie, che rischierebbero di dover mandare i figli a scuola più lontano.

Infine, i criteri per stabilire la bontà del lavoro svolto dovrebbe essere necessariamente complessi. Per esempio, non ha senso aspettarsi che il tasso di successo scolare di una scuola che si trova in una periferia degradata sia lo stesso di una scuola del centro di Milano, e sarebbe inefficiente (oltre che odiosamente ingiusto) punire gli insegnanti della prima perché i loro alunni hanno meno successo che gli alunni della seconda.

Non voglio dire che un controllo di qualità nella scuola sia impossibile, ma è pericoloso illudersi che sia facile e banale come nel caso degli allenatori.

 

vada per la moviola. pero' il metodo tipico con cui si misurano gli insegnanti e' fare test  standardizzati agli studenti. non che questo metodo non abbia problemi. li sento gia' gli intellettuali italiani che dicono "si', ma poi si finisce per insegnare ai bimbi a fare i test e non ad apprezzare la Cultura - maiuscula che piu' maiuscula non si piu'). Ed infatti quello che qui si chiama "teaching to the test" e' un davvero un problema; ma non e' problema di prim'ordine. lo standardized test evidenzia benissimo la qualita' degli insegnanti. mio figlio va in una buona scuola privata di NY. gli insegnanti sono tutti ben oltre la barra, stiamo parlando di differenze di qualita' e di effort relativamente minime. ma i test della citta' l'anno scorso hanno chiaramente dimostrato quello che tutti noi gia' sapevamo, che la prof di matematica ere meglio di quello di inglese. La classe in media era chiaramente sopra la media di scuole simili in matematica e sotto in inglese. 

 

Comunque, torniamo alle cose serie:  Licenziamo Mancini !

 

 

Non c'entra nulla con il dibattito in questa sezione, ma vorrei invitare tutti voi a leggere questo articolo sulle relazioni tra la Bocconi e il calendario:

www.corriere.it/Primo_Piano/Spettacoli/2006/10_Ottobre/02/calendario.shtml

 

 

 

 

 

Pensavo che quest'argomento non arrivasse su NfA...dico però che da bocconiano mi sento derubato del mio lavoro (ma avete letto l'intervista, è da rabbrividire!!!), ancor di più se penso che ho fatto la tesi nello stesso periodo della donnina in questione e nello stesso dipartimento...per fortuna che non avevo MD come relatore............(leggasi come piccolo sfogo personale per nulla attinente con il post!) 

 

Ringrazio Gian Luca per il bacchettone...beh in realtà volevo solo dire che dall'intervista (che ripeto...è tremenda e che marca ancor di più il declino intellettuale in cui versa il corsera) traspare un'immagine abbastanza distorta della Bocconi...arrivismo, successo a tutti i costi...dai non è credibile. Ha tutto il diritto la signorina ST di fare un pò come gli pare, e il mercato reagisca come vuole arricchendola, non m'importa! però perchè marcare il fatto che viene da quell'università? voglio dire, non è una notizia, quante laureate ci sono in giro per l'italia che fanno sti lavori?

E' solo un modo per montare servizi inutili e poco edificanti...montare un caso quando lo stesso non esiste. Unico risultato...si rafforza l'idea che la bocconi è frequentata da arrivisti fighetti in affanno per la scalata sociale...daaaai basta con questi luoghi comuni! 

 

 

Il bello dell'Italia e' che uno scrive un pezzo lamentandosi di qualcosa nel 2006, e anni dopo e' tutto ancora perfettamente attuale non cambia nulla di una virgola. Notare che nel video che linko il nome di quel cafone e' celato, purtroppo.