La politica e il caso Englaro

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La politica non è mai stata solo una nobile arte, ma nelle mani di questo governo sta diventando un'attività ignobile

La politica è sangue e merda, ci ricordava Rino Formica, uno dei leader del PSI negli anni '80. Voleva dire che la politica non si occupa solo, forse neanche soprattutto, di valori morali e passione civile, ma di interessi materiali, anche quelli più sporchi e inconfessabili. Voleva dire che i metodi per la ricerca del consenso, in politica, prevedono anche il ricorso a mezzi e mezzucci, al populismo più sfrenato, alla menzogna, all'opportunismo più bieco. Che le alleanze si fanno anche con chi con te nulla ha in comune se non un interesse immediato di sconfiggere il tuo avversario. In politica, i nemici dei tuoi avversari sono spesso i migliori alleati.

Chi, come noi, ha amato la politica (e si è magari arrischiato persino a "farla"), sa bene che Formica aveva ragione, eccome se aveva ragione. Aveva ragione sia descrittivamente - che la politica è quella cosa lì - che normativamente - che la politica, per quanto aspiri ad essere "alta", per realizzarsi deve essere spesso "bassa", perché tali sono gli esseri umani che deve aggregare, convincere, irretire. La politica vive, insomma, dentro a questa contraddizione: le affermazioni più altisonanti, gli ideali più puri, i valori più nobili da una parte e la ricerca del consenso mediante la tutela degli interessi particolari, anche di quelli più bassi, dall'altra. Tutto questo, ripetiamo, è scontato, è pane quotidiano della politica.

La vicenda Englaro, con il carico di dolore e tormenti che porta con sè, potrebbe essere un'occasione per fare risaltare una volta tanto la parte nobile della politica. La sua capacità di riuscire a trovare soluzioni condivise - o quantomeno accettabili - in presenza di opinioni, valori e interessi diversi. Certo, la sfida non è facile, in questo caso. I dilemmi etici sono noti e su questo noi abbiamo (poche) convinzioni e (molti) dubbi, come quasi tutti. Proprio per questo, ci pare, la soluzione forse umanamente più accettabile sarebbe quella di rimettere alla famiglia Englaro l'ultima decisione, di fronte alla quale non si dovrebbe far altro che tacer riflettendo su cosa avremmo fatto noi, potremmo fare noi o dovremmo fare noi avessimo mai la disgraziata ventura di trovarci in una situazione simile. Invece no, invece l'orgia della propaganda, del dogmatismo e dell'esercizio strumentale del potere (strumentale perché i fini sono altri, come le dichiarazioni odierne di BS confermano) s'è scatenata ed imperversa da mesi sul corpo di questa ragazza, in un crescendo che in questi giorni ha raggiunto livelli di parossismo mai visti.

Degli aspetti giuridici e costituzionali ha già parlato Sabino nel suo limpido articolo. Sulle questioni più propriamente etiche - di rispetto della libertà di coscienza individuale e del diritto fondamentale dei familiari di ogni moribondo di accudire il medesimo e di attuarne le volontà espresse quando capace di intendere e volere - ha già detto chiaramente Marco nel suo commento. Il fatto che questa sia un'operazione cinicamente e doppiamente eversiva - che da un lato trasforma in legge dello stato italiano la volontà di uno stato estero, mentre dall'altro testa l'accettabilità pubblica dell'esautorazione dei poteri del Presidente della Repubblica - lo hanno già rilevato Roberto,Claudio e ne'elam. Che, nelle analogie e nelle importanti diversità, tutto questo ricordi il caso Schiavo provando, ancora una volta, la distanza abissale fra la qualità dell'opinione pubblica ed il rispetto dei meccanismi costituzionali negli USA ed in Italia, lo ha ricordato Sandro. Che in tutta questo Berlusconi faccia ancora una volta il doppio gioco facendo finta di essere partecipe al dramma umano, mentre spinge Sacconi e i suoi scherani a far da carnefici e, al contempo, guida freddamente l'operazione politica sottostante, l'ha notato Filippo rilevando le incongruenze (e le ipocrisie) del Corriere. Che, infine, in questa orgia della menzogna spicchino tragicamente le fredde affermazioni della casta dei vescovi e dei cardinali lo ha detto di nuovo Marco

Noi abbiamo poco da aggiungere, se non richiamare l'attenzione su una frase di Berlusconi: "Eluana potrebbe ancora avere figli". Women's Health Encyclopedia Ecco, una frase del genere ci atterrisce perché va oltre la definizione della politica data da Formica. Berlusconi può avere tutti gli interessi possibili nel firmare la legge per "salvare" Eluana: rafforzare il legame con il Vaticano, una possibile nuova alleanza con Casini, i voti dei cattolici, avere maggiore libertà nell'emanare decreti legge, esautorare il ruolo del capo dello stato, anche solo esercitare finalmente il potere di vita e di morte sui suoi concittadini (che lo faccia in nome di valori etici, quello ci sentiamo tranquillamente di escluderlo). Ma dire che Eluana va tenuta artificialmente nel suo stato vegetale perché potrebbe ancora avere un figlio toglie anche quel po' di dignità che era rimasta alla politica. Così la politica non è più sangue e merda. Solo merda.

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Commenti

Ci sono 128 commenti

Proprio per questo, ci pare, l'unica soluzione umanamente e logicamente accettabile sarebbe quella di rimettere alla famiglia Englaro l'ultima decisione

MAh, così si ufficializza il passaggio dell'Italia dal Cattolicesimo al Protestantesimo. O, per meglio dire, si mette fieno alla libertà degli individui nella perenne lotta (epperò mai scontata e scontabile) contro la comunità. La ecclesia (comunità) si agita, si inquieta, per questo ulteriore sfregio che l'individuo vuole portarle.

Comunque trovo utile ricordare che non dappertutto la politica è quella dei Formica e dei suoi compari contemporanei - anzi, io mi aggiro per l'Europa anche per continuare a interessarmi di elementi di politica non Formichiana. Insomma la politica nei Paesi non familisti, non fascisti, e non anarco-individualisti è più simile al tipo ideale di quell'esercizio nobile e appagante, pure ricordato più sopra.

RR

 

[...] la politica nei Paesi non familisti, non fascisti, e non anarco-individualisti è più simile al tipo ideale di quell'esercizio nobile e appagante [...]

 

Giacché sto seriamente pensando di diventare un cervello in fuga mi faresti una lista dei paesi europei che corrispondono alla descrizione? Io ho provato a guardarmi un po' attorno ma di posti simili non ne ho trovati.

Ciao Marcob.

1) Sui familiari, soli decisori. In realtà nessuno sostiene che sia solo la famiglia a dover decidere, ciò che conta è infatti la volontà del malato, se questo ha potuto esprimersi prima della malattia. Se questo non è possibile (è questo non è possibile anche perchè non si è fatta la legge in materia) ci si affida al giudizio dei familiari. E' certamente un limite lasciar scegliere a loro: fossero possibili metodi di accertamento della volontà più chiari ci affideremmo a quelli. Ma se questi mancano, chiedere alla famiglia sembra probabilmente la scelta più ragionevole, almeno considerati i vincoli di affetto e amore che in genere legano i membri della famiglia; potrebbe anche non essere così, esistono le madri snaturate, ma al momento quella sembra la cosa più ragionevole da farsi. Inoltre vorrei notare che se non si fa una legge e si rende l'espressione della volontà del paziente difficoltosa, non si può poi invocare la provvisorietà e i limiti di quella manifestazione della volontà proprio per non dare corso a quella stessa volontà comunque espressa. Se il problema fosse solo la determinazione della volontà del paziente, quando non sta male, si possono trovare modi incontrovertibili per accertare quella volontà. Se non lo si è fatto, significa che non è certo la tutela della libertà della persona in cima agli interessi di chi governa oggi, o ha governato in passato. Noto poi una cosa. Perchè i sostenitori così pertinaci dell'importanza della famiglia tradizionale, unico e vero nucleo della società, diventano ora così sospettosi della famiglia e di quello che in essa si può decidere?

2) Sulla natura terapeutica dell'alimentazione. Se io soffro di una carenza di vitamina B e l'alimentazione è finalizzata a recuperare tale carenza, l'alimentazione in questo caso costituisce una terapia. Se sono diabetico, e ho problemi circolatori nella parte bassa degli arti inferiori, uso delle calze apposite, che in questo caso costituiscono un coadiuvante della terapia. E' sufficiente quello che dico? E poi scusa, a cosa servirebbe determinare precisamente cosa costituisce una terapia e cosa no, se tanto il punto è che non si vuole riconoscere la libertà degli individui a scegliere se mangiare o meno? Perchè non dici chiaramente che tu, a prescindere dal fatto se alimentazione e idratazione costituiscano o meno una terapia, non sei d'accordo che uno sia libero di decidere se essere nutrito oppure no? Secondo me, non si dice perchè sarebbe un argomento ridicolo: il principio sarebbe che lo stato decide se e come devo mangiare.

3) Il piano inclinato. L'argomento del piano inclinato, che tu sembri sostenere, dice così: oggi iniziamo con Eluana e domani applicheremo l'eutanasia a chiunque non sia in grado di alimentarsi. Ma dove esiste l'eutanasia, questo è successo? In Olanda hanno di questi problemi? Hai dei dati? Delle sentenze passate in giudicato in cui si condannano interi ospedali che abbiano messo in pratica tale condotta? Se ce li hai, sono ben contento di vederli...altrimenti predicare sciagure prossime venture per chi dia corso a una certa condotta sarebbe solo una versione "elegante" dell'argomento dell'inferno: " fai così, allora vai dove sarà pianto e stridore di denti". Segnalo poi, nel caso, utili applicazioni del piano inclinato, che ovviamente non sentiremo mai: dire che con la mafia bisogna convivere, apra chiaramente alla possibilità che si creda che i mafiosi non saranno contrastati; seppellire un criminale in chiesa, potrebbe portare a beatificare i mafiosi; disprezzare i gay potrebbe indurre atti violenza nelle strade contro gli stessi; giustificare l'evasione fiscale potrebbe farla aumentare...e così via. Su questi  piani inclinati mi pare che la chiesa e cardinali giochino con lo skaterboard, giusto per dire che sono assolutamente ridicoli nelle loro pretese.

 

 

Qui c'è qualche informazione sull'eutanasia in Olanda. E qui l'evaluazione del ministero della Sanità locale. Statistiche alla mano, i casi fra il 2001 e il 2005 sarebbero diminuiti.

Qui la situazione in Belgio, secondo paese al mondo dopo l'Olanda ad avere una legge in proposito.

Mi soffermo su questo passaggio, ( purtroppo l'articolo è solo in neerlandese). Secondo il locale istituto di statistica, i casi sono in leggero aumento (da 235 nel 2003 si è passati a quasi 500 nel 2007) con la stragrande maggioranza della popolazione (85%, i dati sono del 2006) favorevole all'eutanasia.

 

Volgens het Nationaal Instituut voor de Statistiek waren er in 2003 235 euthanasiegevallen, in 2004 349, in 2005 393, in 2006 429 en in 2007 495 gevallen[4]. Slechts 13 tot 21 % van de aangegeven euthanasiegevallen hebben betrekking op Franstalige Belgen.

 

"Eluana potrebbe ancora avere figli"

 

Credo che meritino di essere ricordate anche  "niente altro che la volontà di togliersi di mezzo una scomodita'" e "casi del tipo di Eluana  sono casi che hanno una conclusione negativa solo al 50%".

Come spiegarsi una simile serie di spropositi oltre la vergogna, da parte di chi non era entrato nel dibattito fino a pochi giorni fa? Certamente BS ha fatto una full immersion negli argomenti piu' usati dall'integralismo nostrano e ne ha distillato il meglio, moltiplicandolo per 1000 grazie alla sua strabordante personalita' e alla sua nota tendenza al parlare senza freni.

Ma forse la cosa e' studiata: come far felice il Vaticano con il sospetto che gli Italiani siano in maggioranza dalla parte di Englaro? semplice: bisogna far cambiare idea agli italiani. E gli italiani sono sempre disposti a dare ascolto a BS. Se lo dice lui, ci credono.

Già, il figlio, come nel film di Almodovar, ma "non per piacer mio ma per dare un figlio a Dio", naturalmente, anzi magari due o tre, visto che con l'attuale legge sulla fecondazione assistita rischierebbe la gravidanza trigemina. Ma poi perché fermarsi ad una sola gravidanza, in fondo? Ah no, giusto, sempre con l'attuale legge non si può, perché non è sposata, ma magari si può superare l'ostacolo, qualcuno disposto a sposarla e fare da inseminator magari lo si trova. E poi, quando sarà finalmente in età da menopausa, allora sì che potremo finalmente sospenderle l'alimentazione forzata, tanto ormai sarà inutilizzabile ai fini riproduttivi.

Che io ricordi qua in Amerika nessuno, per fortuna, si mise a discettare sulle capacità riproduttive di Terri Schiavo. Questo nuovo punto basso è tutto nostro.

Ci furono però, eccome, sia tentativi di diffamare il marito, dipingendolo come un mostro adultero senza scrupoli pronto ad ammazzare la moglie per convenienza propria (sui blog della destra religiosa se ne leggevano di tutti i colori) sia tentativi di affermare che le condizioni mediche della Schiavo non fossero così male. Fu famosa l'affermazione di Bill Frist, medico e ai tempi capo dei senatori repubblicani, che affermò sulla base di un videotape che la Schiavo non era in stato vegetativo. Fu costretto poi a rimangiarsi l'affermazione.

 

Mi sembra che meriti una segnalazione la presa di posizione esemplare di Barbara Spinelli oggi su La Stampa

Articolo molto interessante, grazie della segnalazione. La tesi della Spinelli mi sembra confermata dalle parole dell'Angelus di oggi, un proclama poco ecumenico, molto specifico e circostanziato, quasi una dichiarazione politica sui fatti del giorno (LINK).

Sulla tesi per cui la Chiesa sembra agire in maniera sbandata, lasciandosi sfuttare dalla politica italiana, ho invece qualche dubbio. A me sembra piuttosto che le dichiarazioni di Ratzinger negli ultimi mesi, puntino tutte a spianare il campo ad un progetto: la reincarnazione della vecchia DC in qualcosa di nuovo e simil-laburista. Vedi questo ultimo Angelus in cui, per bocca di una bimba, il Verbo si schiera contro la felicità data dal "prodotto" (qui), oppure la dichiarazione di qualche giorno fa a sostegno dei sindacati (sic!QUI). Quasi, mi pare, uno spostamento a sinistra a raccolta dei figli del cattocomunismo, ora dispersi tra partitini fuori dal Parlamento, e un PD senz'anima né spina dorsale (ma con forti radici cattoliche dal lato Margherita).

Sia chiaro che ciò nulla toglie allo schifo cui stiamo assistendo, alla delegittimazione dello Stato di diritto e delle istituzioni, a tutto quello che benissimo hanno spiegato Fausto e Michele. La sola differenza, semmai, sarebbe nel ruolo della Chiesa cattolica, non di semplice lobby, ma con un piano di prossima discesa in campo nell'arena della politica attiva.

Il caso Englaro (come evidenziato nei due ottimi articoli) porta con se dolore, tormento e dilemmi etici. Su questi si può discutere, essere pro o contro ecc. Quello che (secondo me) dovrebbe indignare tutti i cittadini italiani senza eccezioni è: l'atteggiamento del "potere".

Processi, appelli e controprocessi per far valere la "ragion di stato" (stato Vaticano oltretutto) finche si è potuto.

Quando poi la famiglia Englaro ha vinto anche l'ultimo processo allora il "potere" cambia attaggiamento.

L'opinione della Legge non è più così importante, anzi va ostacolata in ogni modo, anzi va cambiata, anzi urge un cambiamento perchè c'è una carenza legislativa. Carenza ed urgenza che nessuno avvertiva nei lunghi anni dei processi quando si pensava che gli azzeccagarbugli di stato avrebbero avuto la meglio sui Tramaglino/Englaro.

Credo, ma forse sono troppo naive, che tutti dovrebbero indignarsi per l'ennesimo sprezzo delle regole della nostra classe politica. Indipendentemente dalla loro opinione sul caso Englaro.

Il punto è:

un cittadino si è rivolto alla Legge, ha avuto ragione e lo Stato non vuole riconoscergliela.

E' la base stessa del diritto e del vivere civile a venire calpestata.

Che poi questo venga fatto:

contro l'opinione della maggioranza degli italiani (secondo la maggior parte dei sondaggi è cosi), per compiacere una stato estero, per strumentalizzare il caso e cambiare la costituzione "filosovietica" e con contorno di "intellettuali" che descrivono scenari foschi, in caso alla povera ragazza venga staccata la spina, allo stesso modo in cui si prediceva la fine della società italiana se la legge sul divorzio fosse passata bhe può concorrere ad aumentare lo schifo ma è quasi inevitabile se salta la premessa che regola il convivere civile.

Siamo in un paese dove nemmeno con la legge dalla tua parte, sei tutelato di fronte ai soprusi.

Sottoscrivo questo commento e i due post di NfA sull'argomento in toto e ringrazio gli autori per averli scritti.

 

 

Il punto è:

un cittadino si è rivolto alla Legge, ha avuto ragione e lo Stato non vuole riconoscergliela.

È la base stessa del diritto e del vivere civile a venire calpestata.

Che poi questo venga fatto:

contro l'opinione della maggioranza degli italiani (secondo la maggior parte dei sondaggi è cosi), per compiacere una stato estero, per strumentalizzare il caso e cambiare la costituzione "filosovietica" e con contorno di "intellettuali" che descrivono scenari foschi, in caso alla povera ragazza venga staccata la spina, allo stesso modo in cui si prediceva la fine della società italiana se la legge sul divorzio fosse passata bhe può concorrere ad aumentare lo schifo ma è quasi inevitabile se salta la premessa che regola il convivere civile.

Siamo in un paese dove nemmeno con la legge dalla tua parte, sei tutelato di fronte ai soprusi.

 

Si, questa è la cosa politicamente e socialmente più grave.

La violenza personale che BS ed i suoi scherani stanno facendo agli Englaro è moralmente imperdonabile.

Ma la violazione completa dello stato di diritto è la cosa più grave. Ed il silenzio dei "liberali" italiani che stanno con BS mi sembra la prova migliore della necessità di chiamarli, sempre e comunque, finti liberali. Senza scordarselo mai: finti, quindi falsi.

 

Ma dire che Eluana va tenuta artificialmente nel suo stato vegetale perché potrebbe ancora avere un figlio toglie anche quel po' di dignità che era rimasta alla politica. Così la politica non è più sangue e merda. Solo merda.

 

Bravi. Bravi, bravi.

Ma allora il problema da discutere è anche altrove. E riguarda noi, riguarda me.

Perchè la rabbia, l'indignazione di queste ore, di cui si legge nei blog, nei social network, in (alcuni) editoriali dei giornali (che, in fondo, in pochi leggono), di cui si parla con gli amici, non trovano la forza di diventare movimento d'opinione pubblica trascinante? Perchè non trovano un'adeguata capacità di essere rappresentate e di giocare il ruolo politico e culturale che le competerebbe in un paese civile? Perchè siamo diventati una società così scollata, così incapace di aggregazione di pensieri e iniziativa?

Davanti a Palazzo Chigi, ieri - dicono - erano quattro gatti. Io volevo andarci. Ma poi pioveva. E c'era il Lecce in tv. E in fondo sapevo che sarebbero stati quattro gatti. E poi magari rischiavo di trovarmi da solo in mezzo a rifondazionisti, vendolisti, verdisti, radicalisti, laicisti, ateisti, femministi. Ma - ne sono certo - come me, tanti.

Perchè la meravigliosa opportunità di scrivere il proprio pensiero e metterlo in rete, a disposizione - virtualmente, solo virtualmente - di milioni di persone diventa sfogo di cui ci si accontenta pur essendo così evidentemente, dannatamente sterile? Continueremo a suonarcela e cantarcela tra noi. Ma da domani vorremo anche bearci di discettare sui medici che possono denunciare i clandestini, sull'innovativa proposta del "lavorare meno lavorare tutti" che sembra poter prender piede e chissà quale altra amena novità... E intanto vedrete, vedrete come cambieranno anche i sondaggi, nei prossimi giorni... diamo al martellamento televisivo solo un'altra manciata di ore, e vedrete come tutto si sistemerà.

 

Ora, io sono probabilmente monomaniaco, ma secondo me qui il vero punto è quanto accountable sono i politici per le proprie azioni. In Italia sembrano non esserlo affatto.

La domanda qua è molto semplice: è abbastanza chiaro che la maggioranza della popolazione non solo sta con gli Englaro ma sente il tema in modo forte. I suoi rappresentanti invece sembrano avere deciso di stare contro la famiglia Englaro. Come si fa a ricondurre i nostri rappresentanti alla ragione? C'è un solo modo serio, punirli mandandoli a casa alle prossime elezioni. Le manifestazioni con rifondaroli etc. servono invece a ben poco.

Il sistema che meglio garantisce accountability è quello uninominale. Qua in Amerika saprei esattamente quali voti guardare: sarebbero quelli del rappresentante al Congresso del mio distretto, NY1, e dei due senatori dello Stato di New York. I loro voti verrebbero resi noti, e se qualcuno di loro votasse in un modo violentemente in conflitto con ciò che ritengo giusto sceglierei di votare contro di loro, alle prossime primarie o alle prossime elezioni generali. I miei rappresentanti quindi devono il loro posto, e il mantenimento del loro posto, alla loro capacità di rappresentare correttamente le opinioni e gli interessi dei propri elettori.

In Italia un parlamentare deve il proprio posto alla selezione da parte delle elites di partito. Ci sono cause culturali difficili da eliminare per questo fenomeno, la riluttanza degli italiani a cambiare il proprio voto, ma la cosa è stata aggravata dalla recente legge elettorale. Il porcellum ha eliminato il principio uninominale, per distorto che fosse, presente nella precedente legge e ha reso praticamente ufficiale il fatto che l'unico modo per diventare parlamentare è acquisire le grazie dei vertici di partito.

Ci sarà tra poco un voto sul ddl Englaro. Voglio vedere come si comporteranno i vari parlamentari del centrodestra che si proclamano laici e liberali. Mi arrischio in una predizione: nella stragrande maggioranza si comporteranno in un modo che massimizza la loro probabilità di rielezione. In Amerika, questo significherebbe votare come desiderano gli elettori. In Italia, significa votare come vuole il capo del partito.

 

Le osservazioni (F. panunzi e M. Boldrin) sono corrette e ovviamente tali.

Rimane da comprendere come nessuno osservi come una organizzazione guidata da un dubbio personaggio (val forse la pena di ricordare che il sig. Ratzinger non e' sotto processo per pedofilia e stupro esattamente perche', quanto il primo ministro dell' Italia si appella a presunte immunita', al losco individuo concesse dalla -passata- amministrazion USA in quanto re/capo di stato estero) svolga un ruol di lobby politica pilotando gruppi composto dai vari Binetti, Cicchitto, Ferrara, Pozzetto e vari altri

 

 

 

vedasi:

 

(Adnkronos) - "Le chiediamo un intervento perche' - di concerto con il Governo - continua l'appello - sia data una moratoria alla sospensione dell'alimentazione e idratazione cui e' sottoposta Eluana, in attesa che il Parlamento, nelle cui fila si e' gia' appalesata un'ampia maggioranza in sintonia con la maggioranza che vi e' nel Paese, possa pronunciarsi su un'adeguata legge. Siamo certi che Ella non rimarra' insensibile al nostro appello".

I primi firmatari sono Roberto Formigoni, Giancarlo Cesana, Francesco Cossiga, Vittorio Feltri, Mario Giordano, Dino Boffo, Luigi Amicone, Giuliano Ferrara e i parlamentari Fabrizio Cicchitto, Maurizio Gasparri, Gaetano Quagliariello, Rocco Buttiglione (Udc), Paola Binetti (Pd), Guglielmo Vaccaro (Pd), Renato Pozzetto, Mario Melazzini, Carlo Casini, Giampiero Cantoni.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il fenomeno e' sconvolgente. Un tirannello "decide" che egli non staccherebbe la "spina" a sua figlia in coma (l'interesse delle sue opinioni in merito e' scarso, ad esser ottimisti.) Un cittadino sulla base di convinzioni assai piu' serie (per carita' dibattibili, e dibattute in infinite sedi giudiziarie) si rivolge alla giustizia per difendere i suoi diritti. Vince il cittadino e il governo decide di cambiare la legge (!!!)

La tirannia, indipendentemente da quanti voti abbia, e' appunto il governo di UN governo e non di un sistema di leggi.

Resta solo da sperare che le varie cosidette "anime" di Forza Italia includano qualcuno che non e' pagato dalla famiglia Berlusconi e semplicemente faccia fallire anche in sede parlamentare l'iniziativa del tiranno, e' sufficiente applicare ostruzionismo per 11 giorni (un corpo umano se non nutrito, anche a metabolismo ridottissimo cessa di funzionare sempre in meno di due settimane.)

Quando la sfortunatissima Sig.ra Englaro avro' cessato di soffrire, ritornero' sull'argomento. L'atteggiamento del governo e' di puro fascismo, con le regolari brame concupiscenti di necrofili. Essi sono, come ben si vide gli eredi diretti di  Salò o le 120 giornate di Sodoma  di Pier Paolo Pasolini.

Tuttavia anche tralasciando lo scandalo, essi (e varie cosidette personalita' intellettuali -sic- cattoliche) affermano di aver un argomento etico che giustifica la pornografia morale che esibiscono.

Il papato ha giustamente compreso che la sua discesa nelle classifiche (hanno 1.1 milrd di accoliti, Islam ha superato 1.6 milrd di seguaci) va combattuta rinserrando i fortini, da cui il recupero della fede "lefebvre", il rinnovato antisemitismo, attendo tra breve anche una ripresa delle iniziative contro la liberta' di coscienza. Quel che sfugge e' come persone relativamente normali si aggreghino alla nave dei folli guidata da un gruppo senescente di maniaci sessuali.

Mi scuso per tediarvi, le osservazioni di Corrado Ruggeri sono autoevidenti, ho "replicato" all'articolo "principale" senza leggere tutti i commenti lo seguono.

Mi riprometto di ritrornare sulla bizzarria delle dottrine evocate dai varii galli della loggia & Co., ampiamente finanziati dalla lobby (tal galli della loggia per qualche oscura ragione fu pure un preside dell'universita' san raffaele-filosofia, che non ha un dipartimento di storia.)

 

(val forse la pena di ricordare che il sig. Ratzinger non e' sotto processo per pedofilia e stupro esattamente perche', quanto il primo ministro dell' Italia si appella a presunte immunita', al losco individuo concesse dalla -passata- amministrazion USA in quanto re/capo di stato estero)

 

 

 

Questa mi è sfuggita. Links?

Ringrazio i redattori di NfA per i loro articoli sul caso in questione, che sottoscrivo in toto. Aggiungo soltanto che ho molta più fiducia nel sig. Englaro, pur non conoscendolo, che in tutti i politici e alti prelati che hanno sputato sentenze su questa vicenda, dimenticando volutamente che i tribunali deputati ad emettere tali sentenze avevano già deliberato. Riassumerei il tutto con la frase seguente: "basapile ciava Cristi".

Andreotti é stato intervistato sulla vicenda dalla Stampa. Alcuni perfidi passaggi sono degni del personaggio. Comunque il fatto che mi ritrovi ad essere d'accordo con molte delle cose che dice mi spaventa. E non sono uno che si impressiona facilmente.

Fausto, MIchele .... tutti.

Mi costa una grande fatica parlare ancora di questo tema e da tempo mi sto chiedendo se dare un contributo in questa sede. Non perché le mie opinioni sul caso siano incerte - anzi, come già dovrebbe esser chiaro da tutto ciò che scrivo, condivido parola per parola quest'articolo e quelli che l'hanno preceduto - ma perché poco ho da aggiungere al fiume di commenti che ho letto in questi giorni.

Ci son due argomenti, però, che vorrei toccare. Riguardano entrambi la sfera personale, ma le riflessioni si possono allargare a quella pubblica.

In primis, l'argomento è sulla bocca di tutti, quindi risulta davvero difficile esimersi dal parlarne, in quasi ogni contesto. Mi è capitato, in questi giorni, di confrontarmi con alcune persone che considero amiche ed intelligenti, le quali hanno costantemente risposto alle mie analisi sul rispetto delle regole, come base ineludibile per la convivenza civile, con argomentazioni di tipo emozionale che non rispondevano a quanto io argomentavo. Il focus veniva costantemente spostato sull'aspetto morale, utilizzando anche la parola "omicidio", nonostante io accuratamente evitassi ogni giudizio di carattere etico e, anzi, dicessi che non volevo contestare le libere e legittime convinzioni di ciascuno sul caso specifico, ma valutare solo la situazione dal punto di vista dello stato di diritto e delle conseguenze future che verrebbero generate dalle azioni odierne. La chiusura mentale che ho riscontrato in quei (fortunatamente non maggioritari) casi mi ha alquanto rattristato, dal momento che mi ha ancora una volta confermato come, in presenza di tematiche che toccano alcune corde profonde e sembrano fatte apposta per consolidare logiche di appartenenza, anche persone solitamente lucide e razionali non riescano a mantenersi tali. Sembra quasi che sopravvenga un irresistibile impulso a chiudere l'interruttore che comanda la capacità di ragionare. Si dirà che forse, a cinquant'anni, sia impossibile stupirsene: infatti è così, il problema è semmai un poco di scoramento.

In secondo luogo, considero quest'ultimo episodio quello conclusivo di una serie ormai troppo lunga in un tempo assai breve: ho già maturato la mia prossima intenzione di voto. Sarà scheda nulla, perché mi pare l'unico modo di esprimere tutto il mio disprezzo per una classe politica - destra, sinistra, non conta - del tutto inadeguata a dirigere finanche un condominio. Continuerò, naturalmente, ad esprimere giudizi su singoli provvedimenti ed a cercar di esercitare una pur minima influenza sulle scelte, nell'ovvia convinzione che 0,001 sia pur sempre più di zero, ma non posso accettare la mia personale correità che si configurerebbe nel momento in cui scegliessi uno di "lorsignori".

@*#**#...! (si legga un insulto a piacere, rivolto al protagonista della politica di vostra scelta).

 

Il ministro Meloni, gentil pulzella assurta alla carica per indubbia competenza e capacità manageriali, ci spiega in un'intervista le vere motivazioni del signor Englaro. Trattasi, per chi non lo avesse ancora capito, di un mitomane che usa la vicenda della figlia per attirare su di se l'attenzione. Questo il pezzo rilevante, alla fine dell'intervista.

 

Non ha mai pensato a cosa farebbe se si trovasse nei panni di Peppino Englaro?
«Guardi, non ho l’arroganza di giudicare scelte compiute in una condizione in cui non mi trovo. Però...».
Cosa?
«Ho dei grandi dubbi sull’utilità della spettacolarizzazione che si è oggettivamente prodotta su questo caso. Ma anche per il carattere pubblico della sua battaglia».

 

Come direbbe Fantozzi: grazie ministra, com'è umana lei.

purtroppo c’è di peggio. Su Repubblica di ieri a pag. 2 è riportato virgolettato il BS pensiero, una sintesi del senso delle istituzioni, del civismo e della sensibilità del personaggio.

 

Egli ritiene che la “verità” deve prevalere sulle leggi: la lettera del Capo dello stato

 

“era piena di contenuti con riferimenti a tratti e leggi che a nostro avviso trascuravano la verità e che conteneva anche una implicazione grave di una eutanasia introdotta nel nostro ordinamento senza una disposizione di legge”

 

stando all’articolo, BS, avrebbe successivamente negato la frase. Ma di queste smentite, dei soliti giornalisti “comunisti” che hanno “frainteso” abbiamo letto spesso.

 

Insomma, il nostro è uno stato “etico” non uno stato di diritto e ciò che “etico” lo stabilisce lui (ovviamente) con il contributo del pastore tedesco (quando viene comodo elettoralmente parlando). Stati “etici” in cui l’ “etica” prevaleva sul diritto erano anche il nazismo, il comunismo e, da ultimo, l’Afghanistan dei talebani. Le moderne democrazie occidentali dovrebbero essere degli stati di diritto, anche, perché l’etica, oggi come oggi è relativa, anche se la cosa urta molto il mio connazionale a capo del Vaticano.

 

Ed ancora, dice BS

 

“qui si confrontano la cultura della vita e della libertà (di chi? Mi domando) con quella della morte”

 

Infine, siccome lui è sensibile

 

“A me sembra che non ci sia altro che la volontà di togliersi di mezzo una scomodità.”

 

Che dire di più? Questo è il personaggio. Ma questo personaggio è l’espressione del paese. Siamo solo noi, gente con cultura accademica e nemmeno tutti (ci sono perfino dei magistrati che si sono dichiarati favorevoli al decreto in nome di una vita da “salvare”) a scandalizzarci. La grande massa di imbecilli che popola l’Italia, lettori della Gazzetta dello Sport, ritiene che BS si sia impegnato per salvare una vita umana dall’eutanasia disposta da un padre indegno e dai soliti giudici…

Sembra che a La Stampa si siano accorti del guaio combinato qui, ed hanno riparato pubblicando una vera intervista a Di Pietro. Nell'intervista dice l'opposto di quanto gli era stato messo in bocca dal giornalista, oltre a dire cose umanamente decenti (ma perché, poi, occorra forzare la gente a discutere sui giornali di queste cose, io non capisco proprio.)

Nonostante questo, l'articolo-bufala non è stato rimosso, almeno sino ad ora (8:13 di Lunedi 8 Febbraio, 2009). Ah, la correttezza dell'informazione.

 

 

Io se fossi Dio
maledirei davvero i giornalisti
e specialmente tutti
che certamente non sono brave persone
e dove cogli, cogli sempre bene.
Compagni giornalisti avete troppa sete
e non sapete approfittare delle libertà che avete
avete ancora la libertà di pensare
ma quello non lo fate
e in cambio pretendete la libertà di scrivere
e di fotografare.
Immagini geniali e interessanti
di presidenti solidali e di mamme piangenti.
E in questa Italia piena di sgomento
come siete coraggiosi, voi che vi buttate
senza tremare un momento.
Cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti
e si direbbe proprio compiaciuti.
Voi vi buttate sul disastro umano
col gusto della lacrima in primo piano.

G. Gaber

 

 

Non ero intenzionato a commentare quello che dovrebbe essere un fatto privato, come fanno giustamente notare gli autori.

Però qualcosa non mi quadrava e mi ronzava nella testa: i tempi e i modi della vicenda. Non riassumo le date, le trovate facilmente, ma era oramai evidente da tempo quale sarebbe stato l'epilogo, perchè fare all'improvviso un Decreto Legge, quando lo si poteva infilare comodamente in qualche altro testo in via di approvazione definitiva, ad esempio con la Finanziaria, tanto si sarebbe trattato di una norma transitoria (come il DDL presentato al Senato), sia pur incostituzionale (ma tanto lo è pure il "lodo" Alfano, ma è ancora in vigore, dati i tempi della Corte Costituzionale).

Perchè arrivare all'ultimo minuto e fare un Decreto Legge ? Forse, penso io, la vicenda Englaro c'entra come i cavoli a merenda, i dubbi morali (ma BS li ha mai avuti ?) non hanno alcun peso in questa triste vicenda. Forse l'obiettivo non era il Presidente, GN in quanto tale, ma un altro di quei contrappesi che la Costituzione Italiana prevede, un Decreto Legge deve essere controfirmato dal Capo dello Stato per entrare in vigore, BS sapeva da tempo che GN non avrebbe mai firmato, ma lo ha proposto lo stesso, con l'impresentabile motivazione "che pensava che avrebbe firmato lo stesso per convincimento morale", pur avendo fra le mani una lettera di poche ore prima che gli preannunciava che quella firma non ci sarebbe stata. Quindi ha fatto un Decreto che sapeva già non sarebbe mai nato, quindi voleva solo, non uno scontro istituzionale, ma un inciampo su una procedura istituzionale.

Difatti i più alti strepiti sono stati contro questo potere del presidente della repubblica, al punto di annunciare una costituzione "fai da te" che farebbe impallidire Peron e Mussolini (che fu destituito dal Gran Consiglio del fascismo, il suo unico contrappeso).

Io penso che fra l'imperizia di chi arriva all'ultimo momento e il tentativo di imporre una svolta "peronista" sia da scegliere quest'ultimo, e che solo il rischio di essere abbandonato da AN (che gli ex fascisti siano diventati i difensori della Costituzione è un paradosso di questo paese, chissà Almirante..) ha fatto fare l'ormai classico giro di valzer a cui il personaggio BS ci ha abituato.

Ne'elam ha riportato un'intervista di "Belzebù" Andreotti, io ricordo la frase: "A pensar male si commette peccato, ma a volte ci si azzecca".

Ma se, come ha lucidamente spiegato Sabrino nel post precedente descrivendo il "decreto Englaro" ,questo viola gli art. 2,3,12 e 32 della Costituzione, come si fa a dire che verrà lasciato ad ogni deputato del PD o di IdV  la libertà "di coscienza"?

Eluana non è morta, Eluana è stata uccisa. Questa la dichiarazione del prode capogruppo del Pdl al Senato. Che schifo. Tra un po' cercheranno di incriminare il padre, immagino.

 

Qua

 

No. ovviamente

"Su questa vicenda peseranno per sempre le firme messe e le firme non messe". Con queste parole il presidente dei senatori Maurizio Gasparri ha commentato la morte di Eluana Englaro. "Questo è un caso di eutanasia che non è previsto dalla legge", ha aggiunto, "bisognerà capire cosa è successo in quel posto che si chiama 'La Quiete' e che dovrebbe chiamarsi 'la morte'"

 

 

Ovviamente, interviene anche la Santa Sede, che interpretando le parole del Sommo Pontefice, dichiara: "CHE DIO LI PERDONI".

Se tutto questo sdegno lo applicassero anche a boss mafiosi, preti pedofili e politici corrotti l'Italia sarebbe un po' meglio e loro un pochino più credibili.

 

Poteva mancare Taormina?

<em>ELUANA: TAORMINA, LI DENUNCIO PER OMICIDIO PREMEDITATO<em>

Domani il prof. Carlo Taormina, ex magistrato e ex sottosegretario agli Interni, presentera' una querela per omicidio premeditato alla Procura di Roma in merito alla morte di Eluana Englaro. Lo ha annunciato lo stesso avvocato sul sito Pontifex. "Si e' consumato un omicidio vero e proprio", spiega il giurista convinto che "sia stato preso per i fondelli lo stesso Parlamento"”. "La mia denuncia - aggiunge - sarebbe stata quella di tentato omicidio, ora sara' diversa, ovvero di omicidio premeditato. E sara' contro il padre della ragazza Beppino Englaro, contro i medici che la hanno assistita ed anche contro il Procuratore della Repubblica di Udine per abuso di ufficio o per i reati che si ravviseranno". "Per il magistrato di Udine, assolutamente inerte, chiedero' - annuncia ancora Taormina - l'intervento della Procura della Repubblica di Milano competente per i reati commessi dal giudici di Udine. Questo barbaro omicidio, attentato contro la vita, deve essere colpito e castigato".

 

Gasparri è stupefacente. Quando sei convinto che non si possa scendere ulteriormente di livello ecco la sua voce dall'abisso che ci chiama.

Se un giorno sarò d'accordo con lui saprò di essere in torto

Stanotte ho fatto un sogno: la merda sommergeva tutti i politici.

Al risveglio il cielo era terso e di un azzurro intenso, l'aria era finalmente respirabile perchè il tanfo nauseabondo della merda era stato spazzato via dal profumo dei gelsomini.

 

La parola fine è' arrivata, segnalo solo l'ottimo articolo del pais, di cui ovviamente non troveremo alcuna traccia nei giornali italiani. Sottolineo solo che  "El Pais" definisce il Sig. Englaro "caballero", giustamente, mentre per alcuni politici nostrani, che devono ancora dimostrare di avere il cervello, è un mostro. Senza parole,e tanta voglia di andar via.

Sono senza parole. Ringrazio ancora Sabino, Michele, Fausto, Sandro, e tutti quelli che hanno commentato in questi giorni, per aver avuto la forza di trovare le parole per esprimere l'orrore lo sdegno e il ribrezzo che si provano a seguire questa vicenda. Proprio quando si pensa che peggio di cosi' non puo' andare (vedi l'episodio del giudice di Catanzaro, raccontato da Axel B), si toccano nuovi baratri putrescenti.

Ha ragione Sandro: l'opinione pubblica e il voto sono l'unico modo di farsi sentire a questo punto.

Michele ed io dicevamo nell'articolo che le parole dei vescovi e cardinali spiccavano per la loro freddezza. Adesso prendono un po' di calore e il cardinale Saraiva Martins ha le idee molto chiare: è stato un omicidio.

Cos'è la politica se non la ricerca di consenso intorno a una visione del mondo e della società? I laicisti del cavolo che borbottano contro le "ingerenze" di varia natura non capiscono che questa è la parte buona della politica.

Non vi preoccupate che invece la merda è bipartisan.

Profondo, veramente un pensiero profondo, chiaro e ben articolato. Come fai a sapere che mi piace il cavolo?

P.S. Se ti sforzi ancora un pelino, con il nome che hai ti fanno papa. Dacci dentro.

.

 

Le ingerenze nessuno le contesta. Nonostante quello che voglia fare credere, con i suo scomposti barriti, il primo ateo devoto che la storia del ridicolo ricordi, nessuno contesta che la chiesa come istituzione o i suoi membri intervengano nella discussione pubblica. L'unica cosa che questi signori devono fare, per poter accedere quella sfera, è concedere condizioni di reciprocità: se loro definiscono una persona favorevole all'eutanasia per se stessa come un assassino, bieco emulo del nazionalsocialismo, devono aspettarsi che qualcuno risponda a tono, ricordando il putridume che hanno dentro; se vogliono decidere loro le politiche dell'immigrazione dello stato italiano, allora anche noi vogliamo decidere chi può prendere il passaporto della Santa Sede. ( A proposito, siccome vedo che qualche commentatore troll-computabile sta cominciando a tirare fuori la storia dell'olocausto come esito inevitabile di ogni scelta che manifesti libertà individuale, ricordo che per molto tempo la Santa Sede ha concesso passaporti proprio ai criminali nazisti: vedi la faccenda RAT LINE).

Insomma nessuno contesta la libertà di testimonianza che i cattolici possono dare alla società intera, in discussione è la loro volontà egemone e sopratutto il non riconoscere che quella stessa testimonianza sia data in casa loro da quanti la pensino diversamente. Tutto qui.

Credo che la causa di tutto questo sia stata ben riassunta da Emanuele Severino sul Corriere della Sera http://www.corriere.it/cronache/09_febbraio_08/severino_scontro_violenze_daniela_monti_c2afd548-f5c7-11dd-9877-00144f02aabc.shtml

A livello etico due opposte violenze si scontrano.

A livello politico BS ha strumentalizzato machiavellicamente il caso di Eluana Englaro per i propri fini ovvero aumentare i propri poteri a costituzione immutata. 

Per questo non è escluso che prossimamente potremmo assistere allo scioglimento delle Camere e a nuove elezioni:

1) in questa crisi un'altra campagna elettorale sarebbe l'unica salvezza per BS;

2) gli consentirebbe di diventare Presidente della Repubblica nel 2013.

A meno che, ovviamente, non perda le elezioni così che forse lo vedremo definitivamente uscire di scena. 

Che ne pensate di qeusto scenario?

Scanario molto improbabile. E' fuor di dubbio che BS in tutta questa storia abbia dei secondi fini (logoramento di Napolitano in primis). Così come è fuor di dubbio che punti al Quirinale, da dove comunque intenderebbe continuare a governare (comandare) grazie ad una riforma istituzionale di tipo presidenziale oppure mettendo a Palazzo Chigi un PM che accetti di farsi "teleguidare".

Tuttavia arrivare ad elezioni in tempi brevi vorrebbe dire scoprire le carte troppo presto e rendere più evidenti i suoi secondi fini. Naturalmente molti fanno finta di non vederli oppure pensano che vada bene così, ma qualcuno potrebbe cominciare ad aprire gli occhi. Quindi, per il momento, è iniziato il lavoro ai fianchi di Napolitano, che, prima della scadenza della attuale legislatura dovrebbe togliere il disturbo per compiacere BS. In caso contrario sono già pronte le bocche di fuoco di certa stampa e TV, e si sa che una campagna di stampa ben orchestrata riesce a mettere a repentaglio la reputazione di chiunque. A breve arriveranno le nomine RAI così si avranno i primi riscontri di cosa ci attende. Poi potrebbe essere la volta di qualche giornale. D'altra parte in tempi di crisi avere in mano i cordoni della borsa può produrre qualche vantaggio aggiuntivo se qualcuno ha bisogno di una mano.

Parallelamente potrebbe portare avanti anche una riforma istituzionale che preveda una modifica dei compiti del Presidente della Repubblica (magari con una riduzione della durata del mandato a 5/6 anni) per arrivare a suggerire le dimissioni dell'attuale Presidente. Ma è più complicato perchè una riforma istituzionale avrebbe sicuramente una portata più ampia e richiederebbe nuove elezioni che, per svolgersi, richiedono un Presidente in carica. Sulle riforme parlamentari c'è anche l'incognita della Lega che potrebbe non accettare di farsi manovrare senza avere qualcosa di tangibile in cambio.

Di sicuro per BS arrivare a nuove elezioni alla scadenza naturale dell'attuale legislatura senza essere  eletto preventivamente al Quirinale è un rischio, dopo l'esperienza del 2006, anche se il massimo della sua soddisfazione politica sarebbe una sua elezione a Presidente della Repubblica dopo una vittoria elettorale. Per questi motivi la cosa più probabile è che per i prossimi 2 anni continui a consultare i sondaggi di opinione (e magari qualche altro tipo di oracolo) per poi scegliere la strada da percorrere, con potenziale scontro istituzionale.

Due notizie ANSA. La prima

"Togliere a un paziente l'alimentazione significa togliere la vita e togliere la vita significa togliere il presupposto alla dignita', e in questo c'e' violazione di un diritto che e' inalienabile''. E' quanto ha detto il senatore del PdL ed ex presidente del Senato, Marcello Pera, intervenendo in aula nel dibattito sulle mozioni sul fine vita. Pera ha sviluppato il suo intervento intorno al dettato degli articoli 2, 32 e 41 della Costituzione, sottolineando che ''confondere la liberta' individuale con l'arbitrio segna il passaggio dalla 'civilta' della ragione' alla 'civilta' della barbarie'''. L'ex presidente del Senato ha poi aggiunto che sostenere che non si puo' sottrarre l'alimentazione a chi soffre o sta per lasciarci, non significa introdurre alcun elemento religioso. ''Non c'e' n'e' bisogno. E non ho introdotto nessun riferimento alla Chiesa cattolica. Ne', come ha fatto il senatore Ichino, ho fatto opera di maestro nei confronti della Chiesa cattolica''. Per Pera, ''basta la religione dell'articolo 2 della Costituzione. E' la religione di quell'articolo 2 che dice siamo tutti uguali in dignita' ''.

(ANSA).10-FEB-09 16:48

La seconda, tanto per chiarire le cose a chi intorbida le acque:

"I tempi rapidi della morte di Eluana Englaro dimostrano che la nutrizione artificiale e' una cura: per Mario Riccio, il medico che ha aiutato a morire Pier Giorgio Welby sono la ''conferma della natura terapeutica e farmacologica della nutrizione artificiale''. Eluana, prosegue Riccio, ''non e' morta per deficit calorico ma perche' i contenuti della sacca di nutrienti sono stati modificati con una ricetta medica''. Questo, rileva, e' stato sufficiente ad alterare l'equilibrio dei sali minerali, come potassio e sodio, e di conseguenza a compromettere il ritmo cardiaco. Nei pazienti ai quali e' somministrata la nutrizione artificiale, dice ancora Riccio, la composizione del contenuto della sacca viene variata periodicamente, con una frequenza che a seconda dei casi puo' essere quotidiana, settimanale o  mensile. La sacca contiene solo sostanze nutrienti, mentre i farmaci vengono somministrati a parte. Che sia un ''componente terapeutico essenziale'', conclude Riccio, lo dimostra il fatto che ''Eluana Englaro e' morta nel giro di quattro giorni con il venire meno dell'apporto della terapia''.

(ANSA). 10-FEB-09 16:56

mi sembra che il disegno di legge che sara' discusso nei prossimi giorni prenda una direzione diversa:

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2009/02/testamento-biologico-testo-unificato.shtml?uuid=a77a36a0-f1ef-11dd-ba33-8852ec7bfa32&DocRulesView=Libero

un passaggio della mozione che e' stata votata sdice

«Alimentazione e idratazione, in quanto forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze, non possono in alcun caso essere negate da chi assiste soggetti non in grado di provvedere a se stessi>>

data la qualita' del parlamento che abbiamo c'é il rischio che esca fuori una porcheria e alla fine preverra' la soluzione utilizzata (e tollerata) fino ad oggi: un medico o un'inferimiere sostanzilamente dáccordo con i familiari "stacca la spina".

 

(ANSA) - ROMA, 17 GEN - La nutrizione artificiale "é una
terapia medica" e, dunque, "la decisione di accettare o
rifiutare una terapia resta un diritto dell'individuo, da
esercitare direttamente o attraverso un suo delegato, se il
soggetto è inconsciente". Ad affermarlo sono Maurizio
Muscaritoli, Presidente della Società Italiana di Nutrizione
Artificiale e Metabolismo (Sinpe), e Olle Ljungqvist, presidente
della Società Europea di Nutrizione Clinica e Metabolismo.
Intervenendo sul caso di Eluana Englaro - la donna in stato
vegetativo persistente da 17 anni e per la quale la Corte di
appello di Milano ha autorizzato il distacco del sondino per la
nutrizione artificiale - i due esperti sottolineano in un
documento che "tutte le Società medico-scientifiche
internazionali e nazionali del settore concordano sul fatto che
la nutrizione artificiale è terapia medica a tutti gli effetti:
utilizza nutrienti che sono preparati con procedure
farmaceutiche e vengono somministrati per via artificiale - in
una vena o direttamente nello stomaco o nell'intestino
attraverso apposite sonde - cioé senza ricorrere al normale
processo di deglutizione". La nutrizione artificiale, rilevano
gli specialisti, "richiede il consenso informato del paziente
(o suo delegato, se incosciente), la collaborazione del
farmacista, il regolare monitoraggio del medico specialista. E'
una terapia medica 'sostitutiva' (temporanea o definitiva) di
una funzione perduta o impedita (l'alimentazione naturale)". La
"decisione di accettare o rifiutare una terapia - concludono -
resta un diritto dell'individuo".(ANSA).

Mi sembra che ci siano tre profili che siano stati tutto sommato trascurati nella discussione. Il primo si riferisce alla definizione della morte. Il secondo alla probabilità che un paziente in stato vegetativo possa essere rianimato. La terza, che forse ci concerne in particolare, quello economico. Man mano che le tecniche mediche di rianimazione e mantenimento in vita di pazienti che un tempo venivano dati per spacciati progrediscono il numero dei pazienti in rianimazione aumenta (probabilmente esponenzialmente) e così le risorse ingenti ad essi dedicate, che, dato che le risorse disponibili per la medicina sono limitate, vanno a scapito della fornitura di servizi medici ad altri pazienti, coscienti e vitali, aumentandone la probabilità di vedere compromessa la salute e il mantenimento in vita. In tali casi preservare la vita (vegetativa) di qualcuno significa mettere a repentaglio la vita (piena) o la salute di qualcun altro. Purtroppo anche in questi casi non si possono eliminare le scelte. D' altronde questa strana insistenza da parte della Chiesa di preservare la " vita" terrena, sia pur vegetativa, costi quello che costi rende perplessi. Ma la vita terrena nella visione tradizionale della Chiesa non è una valle di lacrime? La vita vera non è quella dell' aldilà? In tal caso non si capisce come l' uomo debba accanirsi a trattenere in questa valle di lacrime il poveretto che il buon Dio decida di chiamare a sè. Se poi la volontà di Dio è che la persona continui a vivere in questa valle di lacrime, che c' entra l' alimentazione forzata? E' Dio che, nella sua onnipotenza, la farebbe ritornare in vita, non quella vegetativa, ma quella piena, come talvolta succede. In questo caso è l' uomo, che con le sue infernali tecnologie appare opporsi alla volontà di Dio. Sotto questo profilo l' insegnamento di Pio XII, precedentemente riportato, appare molto più cristiano (oltre che più misericordioso) di quello di Benedetto XVI.

Purtroppo (lo dico da cristiano) il Vaticano continua e fare politica finendo per contraddire gli stessi insegnamenti della Chiesa pur di imporre il suo credo.

Il catechismo della Chiesa Cattolica, all'art. 2289 afferma:

"Se la morale richiama al rispetto della vita corporea, non ne fa tuttavia un valore assoluto."

La cosa strana è che nel 2005, come ha detto Della Vedova ieri sera a "L'Infedele" su LA7, il centrodestra approvò in commissione Sanità al Senato una proposta di legge sul testamento biologico in cui si diceva che "colui che rifiuta il trattamento x conto di altri è tenuto ad agire nel miglior interesse dell'incapace tenendo conto della volontà espressa da quest'ultimo in precedenza nonchè dei valori e delle convinzioni notoriamente propri della persona in stato di incapacità".

Quel testo è stato poi assunto dalla nota sentenza della Corte di Cassazione sulla base della quale è stato emesso il decreto della Corte di Appello di Milano che autorizza l'interruzione della cura in presenza dei requisiti della irreversibilità dello stato vegetativo persistente e della volontà del paziente univocamente ricostruita.

Probabilmente la stretta della Chiesa (io direi l'involuzione reazionaria) sul punto è stata determinante nell'imporre questa marcia indietro. Se poi a questo ci uniamo il cinismo berlusconiano il gioco è fatto.

Condivido pienamente, specialmente l'ultima osservazione che mi sembra davvero cruciale.

Anche tralasciando la questione "valle di lacrime" mi chiedo in quale maniera la gerarchia ecclesiastica, e chi la segue, possano conciliare la visione secondo cui "la vita è un dono di Dio che la può dare o togliere secondo i suoi imperscrutabili disegni" con "occorre usare qualsiasi artificio della tecnologia e della scienza umane per mantenere in stato tecnicamente 'vivò, ossia tanto 'vivò quanto le erbe del giardino, qualsiasi corpo che, da solo e con mezzi naturali, non sarebbe il grado neanche di mantenersi in questo stato". Davvero, non capisco: in cosa consiste, dunque, la "natura" e come si manifesta, dunque, la "volontà divina".

Il ragionamento costi-benefici, poi, è cruciale ma, purtroppo, tabù. Ogni volta che si osserva che mantenere in stato vegetativo un corpo irrecuperabile alla vita costa tanto quanto salvare da malattie mortali ma curabilissime centinaia o migliaia di ragazzini altrimenti sani, tutti cominciano a lanciare strani urli da foresta, e la discussione finisce in rissa. Triste.

 

Alberto, faccio tre commenti alle tue interessanti osservazioni.

La definizione di morte è certamente un punto cruciale, hai ragione. Da questo punto di vista non nutro grandi speranze che la medicina o la scienza ci possano aiutare. Ma probabilmente è meglio così, in questo modo evitiamo la scelta ipocrita di delegare alla scienza una decisione che non è scientifica ma morale.

 

La scienza può invece venirci incontro sul secondo punto, cioè la speranza (chiamiamola così perché la probabilità è un concetto matematico e freddo) che una persona in stato di coma possa ritornare a vita piena. Ci aiuterebbe a fare una scelta informata e consapevole.

 

Il terzo punto è certamente legittimo e io lo condivido, in generale. Ci sono, purtroppo, circostanze in cui la vita di una persona si traduce nella morte di un’altra. Non in questo caso però. La tua argomentazione infatti patisce l’accusa di usare argomenti cinici per decidere se a una persona debba essere concessa o meno l’eutanasia. In senso ancora più fondamentale, è un argomento debole perché se è vero che “le tecniche mediche di rianimazione e mantenimento in vita di pazienti che un tempo venivano dati per spacciati progrediscono” non capisco perché non si debbano ridurre anche i costi sociali ed economici a carico della collettività. Io davvero non userei questa tesi.

 

L’ultimo punto è quello più complicato, almeno per me. Non ho nessuna risposta da darti se non dire che nella dottrina cattolica c’è la sovrapposizione tra atto, volontà e provvidenza. Cercando di spiegarmi, non è concesso (per un cattolico, anche se questa definizione non ha nessun senso all’interno di questo sistema di valori) interpretare il disegno di Dio (provvidenza) ma è necessario agire secondo la volontà di Dio. L’atto di carità verso il bisognoso (tra l’altro comune ad altre religioni come l’Islam) è atto della volontà umana di compiacere Dio, non richiede che il disegno di Dio debba essere questionato (perché è moribondo, perché è indigente, perché è malato…?). Io non cercherei di testare eccessivamente questo punto della fede, che come si sa la fede non tollera la logica.

 

Concludo osservando che l’identificazione del “valore della vita” con la chiesa Cattolica mi sembra abbia implicito un ragionamento con il quale si afferma che un’etica atea a favore della vita non sia possibile. Non mi pace tanto.

Grazie e ciao

f

 

 Possiamo stabilire delle regole generali che regolano in maniera ragionevole i trade-offs che inevitabilmente si prospettano nella pratica sanitaria, ma è molto difficile applicare tali regole ai casi singoli. E' psicologicamente sopportabile il rischio statistico di morte o di malattia, per quanto elevato e generalizzato. E’ molto meno sopportabile, invece, la certezza di un esito fatale di una persona in un contesto determinato (di un alpinista determinato destinato a sicura morte se non soccorso, di un malato grave la cui cura costa risorse ingenti), anche se la salvezza della vita (sia pur vegetativa, come il caso Englaro dimostra) di tale persona viene a costare, in termini probabilistici, la morte o la perdita della salute di una quantità di persone maggiore (qualcuno dei soccorritori dell’ alpinista, i malati che verranno curati meno adeguatamente in virtù dell’ uso alternativo delle risorse destinate alla sanità). E’ abbastanza esemplare a questo riguardo il caso verificatosi qualche tempo fa di una bambina inglese nei cui confronti le autorità sanitarie avevano deciso di soprassedere dalla cura di una forma grave di leucemia, che in ogni caso avrebbe garantito scarse probabilità di sopravvivenza. La cura venne fornita tramite l' intervento di un donatore privato anonimo e la bambina, contrariamente alle aspettative, sopravvisse. La decisione delle autorità sanitarie era ineccepibile come attuazione di una strategia sanitaria complessiva volta a salvare la vita e la salute del massimo numero di persone possibile, date le risorse messe a disposizione della Sanità da parte degli organi di governo, ma l' opinione pubblica non era d' accordo. In definitiva il problema psicologico sopra considerato deriva in parte dalla nostra attitudine atavica a dare molta più importanza al benessere di chi conosciamo e percepiamo come vicini rispetto al benessere degli estranei e di coloro che percepiamo come lontani, sia tale lontananza percepita nel tempo o nello spazio (coloro che sono vissuti in passato o vivranno in futuro, coloro che vivono lontano rispetto a coloro che vivono vicino, coloro che sentiamo parte della nostra comunità di riferimento rispetto a coloro che appartengono a comunità diverse, coloro che non conosciamo rispetto a quelli che conosciamo e con cui in qualche modo ci identifichiamo perchè li vediamo o ne sentiamo parlare in TV). Chi sopporterà in definitiva le conseguenze di un' azione contraria a una regola generale stabilita razionalmente, rispetto a coloro che possiamo individuare con precisione e che conosciamo, li percepiamo come estranei e lontani. Alla base ultima di tale sentire, che può rendere difficile l' attuazione di politiche sanitarie razionali, potremmo individuare quindi una motivazione di tipo socio-biologico da cui è difficile prescindere.

La valutazione costi-benefici di una terapia, capace di stabilire se e come una certa cura sia sostenibile nel tempo dal punto di vista della scarsità delle risorse economiche, e se e come quella cura potrà avere effetti reali nel paziente; ecco, tutto questo richiederebbe un approccio ai temi della bioetica che usi la statistica, la probabilità  per comprendere cosa vogliano dire, da un punto di vista scientifico, frasi come: "potrebbe risvegliarsi"; "da Bruno Vespa ho visto uno che è uscito dal coma è adesso balla il tip tap", uno su mille ce la fa e così via. Invece siccome queste discussioni sono letteralmente dominate da umanisti e teo-cogl, ecco allora che queste considerazioni diventano marginali. Non sto dicendo che le decisioni etiche dobbiamo trasferirle ai managers, sto dicendo però che considerazioni apertamente manageriali sono rifiutate con il solito riflesso delle citazioni dell'olocausto...che ovviamente quando era in corso, l'olocausto, vedeva la chiesa in silenzio. Per un approccio diverso alla bioetica, consiglio questo libro.

 

L'utente marcob ha chiesto di sua iniziativa pochi minuti fa la cancellazione dell'account e dei suoi dati personali (che del resto non aveva fornito, visto che nessun dato e' obbligatorio). Ha poi provveduto a cancellare personalmente i suoi stessi commenti. Chiarisco questo per precisare che su nfa provvedimenti di censura sono stati adottati dalla redazione in casi particolarmente gravi, seguendo una policy piuttosto restrittiva che ci siamo autoimposti. In questo caso come ha fatto rilevare Michele si era arrivati vicini a quel limite, ma credo non lo si fosse superato. In ogni caso non c'era intenzione di togliere alcun commento esistente. 

Marco Boninu con il suo commento ha fatto scherzosamente notare che si trattava di un classico troll. I trolls non sono bene accetti su nfa; abbiamo un'ottima storia di dibattiti accesi basati sui dati e la logica. Non e' escluso che, in futuro, non si decida di cambiare la policy per disincentivare ulteriormente tali comportamenti. Per ora, invitiamo i fedeli lettori a non abboccare. 

Ancora sulla natura terapeutica dell'alimentazione e idratazione artificiale, che, come ripetuto alla nausea, la nuova legge in discussione sul testamento biologico intende proibire seppure in presenza di manifestazione di volontà contraria da parte dei pazienti, segnalo questi due punti tratti dall'appello di alcuni medici, dell'associazione EXIT-ITALIA.

a)

la Nutrizione Artificiale richiede competenze medico-farmaceutiche ed infermieristiche specializzate (valutazione dei fabbisogni, scelta della miscela nutrizionale e della via di somministrazione, monitoraggio dell’efficacia, prevenzione e gestione delle complicanze);

b)

per disposizioni regionali l’erogazione della NA deve essere svolta da "team nutrizionali" (medici, farmacisti, infermieri operanti in ospedale e sul territorio). In linea con queste ultime considerazioni, la Corte di Cassazione ha affermato che "non vi è dubbio che l’alimentazione e l’idratazione artificiale con sondino nasogastrico costituiscono trattamento sanitario" .

Invece, sul senso in medicina della probabilità di un evento, la cui determinazione è da lasciare al paziente, scrivono:

 

Essi dimenticano così che la natura epistemologica della medicina fa sì che le decisioni sull’appropriatezza clinica debbano ancorarsi al grado più alto di minore incertezza e che

 

la probabilità di un esito, acquisibile dalle evidenze scientifiche, non ne costituisce il reale valore, che invece solo il soggetto interessato gli può attribuire.

 

ROMA - «Nè io nè il governo abbiamo mai attaccato il capo dello Stato e la Costituzione. Niente di più falso. Con Napolitano ho sempre avuto una cordialità di rapporti, che sono sicuro rimarrà tale. Il presidente del Consiglio non ha alcun interesse a non aver rapporti cordiali con il presidente della Repubblica» ha dichiarato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alla trasmissione «Panorama del giorno».

DIFESA - Berlusconi nega quindi di aver attaccato la Costituzione. «Io l'ho evocata e l'ho difesa - dice il premier - perchè la Costituzione prevede che il Governo abbia piena responsabilità di giudizio sulla necessità e sull'urgenza di un provvedimento. La Costituzione non è poi un moloch intoccabile. È la stessa Costituzione che prevede con l'articolo 138 la possibilità di modifiche. In Parlamento ci sono molti progetti della sinistra che chiedono di modificare la Costituzione. La sinistra mistifica e mi attacca per nascondere le proprie divisioni interne».

ELUANA - Poi il premier ritorna sul caso Eluana: «Il Parlamento varerà in breve una legge che, oltre a vietare qualsiasi forma di eutanasia, introdurrà norme di civiltà come il testamento biologico e il divieto di non somministrare alimentazione e idratazione per chi non sa provvedere a se stesso».

 

 

 

 

LA PRECEDENTE E' UNA CITAZIONE DEL PRIMO MINISTRO DELL'ITALIA CHE OLTRE A MENTIRE SAPENDO DI MENTOLO, RIPETE L'OSCENA AFFERMAZIONE CHE EGLI E I SUOI TENUTARI SIANO IN GRADO DI ARROGARSI IL DIRITTO DI DECIDERE SULLA CONDIZIONE DI VITA SOSPESA DI CHI CON LORO NON SIA D'ACCORDO.

MA LO CHIAMATE "PARTITO DELLA LIBERTA'" COME LA DITTATURA BRASILIANA MANETNEN IL MOTTO "ORDEM E PROGRESSO"?

 

Immagini o fotografie della vera Eluana, alla fine, non ne sono uscite. Giuseppe Englaro ha tenuto fede al suo giuramento e ha rinunciato a un’arma finale che sarebbe stata devastante: per questo aveva invitato Berlusconi e Napolitano al capezzale della figlia. Malissimo che fosse andata, era pronto a mostrare l’altra faccia di quelle foto fascinose e sorridenti che lui stesso aveva dato a tutti i giornali. La vera Eluana, intanto, l’avevano vista gli infermieri che l’hanno portata da Brescia a Udine, e ne avevano parlato con un paio di cameramen.

L’avevano vista due giornalisti fidatissimi, tra i quali la giornalista della Rai che ha parlato in questi giorni. Circolavano leggende e persino una foto galeotta, rubata non si sa come e vista da quattro giornalisti che ne erano rimasti sconvolti: il corpo rinsecchito, atrofizzato, gli arti di vecchia, rattrappiti; le piaghe sulla guancia destra perché posizionata spesso di lato, non potendo deglutire; il naso ormai enorme rispetto a un viso ritratto, le orecchie deformate, callose, scurite per le piaghe; le pupille grandi e spente che si muovevano orribilmente in tutte le direzioni, oppure immobili con le palpebre a mezz’asta proprie della demenza; la saliva che colava dalla bocca, la lingua morta e penzolante da una parte o dall’altra.

Immagini che non sono mai uscite e che probabilmente non usciranno mai. Di chiunque ne sia il merito, grazie.

Filippo Facci (IL giornale)

 

vedo che quest' articolo e' stato pubblicato su "il giornale" . mi chiedo perche' nessuno abbia avvisato l'editore di suggerire a suo fratello (presidente del consiglio) che, data la situazione, era il caso di evitare uscite penose come quella sulla possibilita' di avere un figlio o su eluana "che sorride" fatte dal preseidente stesso o da membri della maggioranza.

Stefano, utile questo pezzo di articolo, mi spiace essermene accorto solo adesso.

Infatti, sempre su Il Giornale, in data 10 Febbraio, Gabriele Villa scriveva questo articolo nel quale c'e' un passaggio secondo me chiave per il livello di disinformazione che offre.

 

 

Chi l’ha vista soltanto per pochi secondi, ieri sera, prima che i carabinieri stilassero il verbale di rito da girare alla magistratura, racconta di un corpo rannicchiato quasi in posizione fetale, gli occhi già un po’ infossati per la disidratazione, le labbra appena appena inaridite come può esserlo un fiore che comincia ad appassire. Senza più liquidi, senza più nutrimento dalle 6 di venerdì, Eluana era già diventata un’altra Eluana.

 

Notate il qualunquismo di "chi l'ha vista soltanto per pochi secondi": il 10 Febbraio era uscita su Repubblica l'intervista della giornalista Rai che aveva visto Eluana e la cui impressione era direi in linea con quanto scritto da Filippo Facci, questo invece aveva sentito altre storie e le aveva pubblicate.

Ora, d'accordo che le versioni di Repubblica e Il Giornale differiscano, ma Facci e Villa, in redazione al Giornale, si parlano? Hanno avuto modo di farlo dopo? Mi piacerebbe davvero saperlo.

 

 

mentre noi ci titilliamo a sfottere, mentre tal Berlusconi "cazzeggia" (non so qual sia miglior vocabolo) dicendo al presidente della repubblica Francese che gli "ha dato la donna" (tra i suoi vari possedimenti si annoverano ville sarde, squadre sportive, elicotteri, governi, e donne, evidentemente,) il volto reale del potere, non le scemenze che raccontano Habermas and Rawls compare, chiaro e limpido.

Il sig. Englaro e' indagato per omicidio volontario, con correi altri 14 individui.

Se mai pensai di andar a vivere in Italia (raramente, mi affligge la malinconia di Odysseus e Ithaca) questa e' la ragione principale per non andarci. Nessun rispetto per gli individui ma la incessante, brutale, schifosa interferenza "aided and abetted" da politici, arcivescovi, stronzette autonominatesi "teodem" e simile suburra che popola i palazzi di Oltretevere e ahime, al-di-qua del tevere pure.

 

L'apertura del procedimento è un atto dovuto, perchè pare che una associazione cattolica abbia fatto un esposto conto Englaro; in questi casi la Procure deve "aprire un fascicolo", magari anche solo per "chiuderlo" poco dopo.

Le possibilità che lui e gli altri accusati vengano non dico condannati, ma anche solo rinviati a giudizio, sono pari a zero

Veramente desolante

www.corriere.it/politica/10_febbraio_09/berlusconi_eluana_dolore_a739d5e4-156e-11df-a154-00144f02aabe.shtml

Sono d'accordo. E' digustoso come le persone strumentalizzino queste vicende al solo scopo di prender voti. Ed è anche disgustoso che la stampa non metta a nudo questi comportamenti...

Ennesima occasione persa per starsene muto.

Un video che mi sembra abbastanza chiaro sulla posta in gioco relativa al DDL Calabrò in merito alle cosiddette "direttive anticipate" in tema di fine di vita, attualmente in discussione nelle camere. Ovviamente in questione è l'etica, e questa classe politica che quando viene intercettata fa inorridire, ci tiene all'etica.

Il video è piuttosto lungo ma molto chiaro. Ovviamente, la RAI è troppo impegnata a spendere migliaia di euro per ripescare nobili ignobili nell'eventino eventone di Sanremo o per invitare Ridge di Biutiful e aggiudicare così l'ugola migliore del 2010...(ma la BBC stronzate del genere ne fa? E il bello però è che se contesti queste cose ti si dice: "Si ma la Rai si è rifatta dei soldi spesi per invitare il butterato asino di Cassano con un solo intermezzo pubblicitario!" E allora uno dice: "applichiamolo sempre questo benedetto mercato al metodo di organizzazione della Rai, e vediamo quanto ci costa!"....

Nel mentre che quel carrozzone di raccomandati si perde nel solito frastuono di idiozia e leccaculismo di tribune televisive silenziate dal padrone delle altre 3 televisioni cioè Mediaset (che ovviamente della par condicio se ne sbatte allegramente le palle e procede con le solite norimberghe elettorali....tanto al limite se Mediaset prenderà una multa pagherà i soliti quattro pistacci di multa dolorosamente inflitti dal garante); ecco nel mentre, un gruppo editoriale che non so nemmeno chi siano, ma sicuramente con quattro soldi, mette in piedi un reportage dignitoso e chiaro. In confronto, l'abituale informazione che si fa in Rai mi pare veramente lettiera da mettere sotto il cavallo di ingresso.

Che bella l'Italia! A distanza di un anno da questo post che commento è ancora e sempre questione di sangue e merda...con un prevalere assoluto della seconda.