Il processo e i contenuti dei futuri Bersani: Addendum

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Beh, chissa' se ci saranno futuri Bersani, dopo la sconfitta (oops, pareggio, pareggio bisogna chiamarlo) coi taxisti. Uno degli errori del Bersani I e' stato proprio il processo.

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I taxisti sono diversi dagli avvocati e dai farmacisti. I taxisti vanno per la strada e bloccano gli aeroporti, hanno capipopolo tendenzialmente violenti e guerriglieri. Questo lo sapevamo tutti, incluso Bersani.

Allora, la liberalizzazione della professione/corporazione dei taxisti si fa per prima solo se si ha la volonta' di fermarli (con la polizia, intendo) e di non cedere. Se si ha la volonta' di resistere e mandare la polizia, infatti, e' ottimale cominciare a liberalizzare la professione/corporazione piu' bellicosa: li si mette in ginocchio, cosi' a dimostrare agli altri a seguire che e' inutile anche provarci, come la Thatcher fece coi minatori. Se invece la volonta' di mandare la polizia manca, allora e' meglio cominciare da una professione debole e sperare in un effetto valanga, magari indotto dal favore dell'opinione pubblica e dei consumatori.

 

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Commenti

Ci sono 3 commenti

Sono ovviamente d'accordo con te. Peraltro, in questo caso il governo aveva il dovere, e non la facolta', di utilizzare le forze dell'ordine. Insisto sul fatto che bisogna capire PERCHE' il governo non abbia tenuto testa ai tassisti, utilizzando tutti gli strumenti che la legge gli riservava. I sondaggi d'opinione mostravano che la grande maggioranza dei cittadini era a favore del provvedimento. Nonostante questo, Bersani ha calato le braghe. Offro due congetture. In primo luogo, penso che al ministro mancasse il sostegno di alcune tra le parti politiche e sociali che sorreggono il governo. Ad esempio, i mastelliani, massimi difensori delle corporazioni, ma anche e soprattutto le grandi confederazioni sindacali e l'estrema sinistra. Ancora una volta, si dimostra che il governo e' ostaggio delle due ali minoritarie della coalizione. E' comunque piu' rilevante la constatazione che in Italia non ci sono strumenti che permettano alla maggioranza dei cittadini di far valere le proprie preferenze in caso di scelte pubbliche che porterebbero un minimo ma pur significativo vantaggio alla colllettivita', a detrimento di pochi privilegiati. (Assumendo di non volersi limitare a miglioramenti paretiani). Ancora una volta: bisogna agire sugli incentivi!

Secondo me ci sono due ragioni che hanno indotto Bersani a calare le braghe: i) Prodi gli ha chiesto di farlo (Bersani stesso lo fa capire in una intervista a Repubblica), ii) Bersani ha pensato (dopo aver annunciato il provvedimento, senza ben tenere in conto l'effetto signalling) che tanto i comuni avrebbero fatto comunque quello che volevano e quindi tanto valeva fare pressione sui comuni (Roma apparentemente ha reagito aumentando le macchine disponibili con i doppi turni e forse anche le licenze; Milano, che e' governata dalla destra non lo fara'). Sono d'accordo con te: non c'e' modo di uscire dalla morsa delle lobbies con grandi rents. Oggi tocca a farmacisti e panettieri; e ai rettori (Mussi ha minacciato di dimettersi se la parte del Bersani sulle universita' non viene ritirata.

Fortunatamente negli ultimi giorni abbiamo fatto nuovi passi in avanti sulle riforme. Veltroni a Roma ha subito applicato al 101% le possibilità offerte dal DDL Bersani in merito ai taxi. Ora sono in agitazione farmacisti, panettieri e avvocati. Per "portare a casa" le riforme è necessario non solo l'impegno del governo ma anche un movimento riformista che dia il necessario sostegno popolare a questo impegno. Per questo abbiamo dato vita a "io sto con le riforme", un comitato che nasce da un gruppo di bloggers convinti delle riforme. Vi invito a visitare il nostro blog iostoconleriforme.ilcannocchiale.it lasceteci idee commenti riflessioni. A presto