La riabilitazione di un criminale condannato da sei diversi gruppi di giudici

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Perché scrivere quella lettera su Craxi, Signor Presidente?

Giorgio Napolitano non è solo Presidente della Repubblica, è anche Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Nonostante questa sua massima carica, egli ha sparato, forse senza accorgersi, una grossa bordata proprio contro la Magistratura. Nella corsa alla riabilitazione di Craxi, Napolitano ha scritto delle frasi che preoccupano per le loro possibili implicazioni. Le frasi in questione sono contenute nella lettera alla Signora Craxi nel decimo anniversario della scomparsa del marito, 18 gennaio 2010. Il testo integrale della lettera si trova qui. Vi si legge, tra le altre cose:

Attorno al sistema dei partiti, ..., avevano finito per diffondersi "degenerazioni, corruttele, abusi, illegalità", che con quelle parole, senza infingimenti, trovarono la loro più esplicita descrizione nel discorso pronunciato il 3 luglio 1992 proprio dall'on. Craxi alla Camera, nel corso del dibattito sulla fiiducia al governo Amato.

Ma era in pieno sviluppo la vasta indagine già da mesi avviata dalla Procura di Milano e da altre. E dall'insieme dei partiti e dei loro leader non era venuto tempestivamente un comune pieno riconoscimento delle storture da correggere, né una conseguente svolta rinnovatrice sul piano delle norme, delle regole e del costume. In quel vuoto politico trovò, sempre di più, spazio, sostegno mediatico e consenso l'azione giudiziaria, con conseguente brusco spostamento degli equilibri nel rapporto tra politica e giustizia.

Incredibile!

Sappiamo bene che i leader dei partiti, nonostante la legge sul finanziamento pubblico approvata nel 1974, di soldi non ne avevano mai abbastanza e, quindi, trovarono nelle tangenti segrete (fino al 1992) il modo di rimpinguare le loro casseforti e quelle di chissà chi altro. Napolitano scrive cose che non hanno niente di costituzionale. Fino ad oggi le tre istituzioni fondamentali della Repubblica Italiana erano il Parlamento, il Governo e la Magistratura. Tra queste istituzioni si può capire che ci siano degli equilibri. Napolitano, invece, introduce i partiti allo stesso livello della Magistratura. In sostanza, nel paragrafo citato, Napolitano sottintende che se nel 1992 i leader dei partiti si fossero rapidamente accordati per cambiare le leggi a loro favore (come è successo qualche anno più tardi), Craxi avrebbe potuto scamparla. Ma la legge, secondo Napolitano, è uguale per tutti? Oppure i leader politici possono contare sugli "equilibri" con la Magistratura?

E ancora Napolitano:

... è un fatto che il peso della responsabilità per i fenomeni degenerativi ammessi e denunciati in termini generali e politici dal leader socialista era caduto con durezza senza uguali sulla sua persona.

Napolitano sembra dire: visto che altri leader politici, che pure erano invischiati nel sistema delle tangenti, se la sono cavata con poco, perché non trattare così anche Craxi?

L'affermazione di Napolitano sembra un ottimo supporto alle tesi di Berlusconi riguardo alla Magistratura politicizzata e di parte. Ma vediamo i fatti: dieci anni di condanna definitiva al carcere non sono da minimizzare. Craxi è stato condannato con sentenze definitive nel 1996 e 1998 - vale a dire da sei gruppi diversi di giudici - nel processo Eni-Sai e nel processo per la Metropolitana milanese. Tre processi (tangenti Enimont, Conto Protezione, tangenti ENEL) si sono fermati a mezza via con condanne di primo e secondo grado per un totale di altri quattordici anni e quattro mesi di galera. Infine, altri quattro anni di reclusione per il processo All Iberian di primo grado sono stati cancellati dalla prescrizione. In totale undici gruppi di giudici diversi hanno condannato Craxi secondo le leggi vigenti. Sono sufficienti questi dati per definire Craxi un criminale? Oppure si tratta di accanimento della Magistratura? Quando la Magistratura funziona, anche in barba all'immunità parlamentare di quel tempo, scombussola gli "equilibri tra politica e giustizia?"

Ecco, dunque, che spunta Berlusconi, imputato nello stesso processo All Iberian che fu estinto dalla prescrizione. Perché Craxi e Berlusconi sono stati e, in un senso ovviamente storico-politico, sono tuttora, culo e camicia, come si suol dire. Pertanto, quello che vale per Craxi in fatto di riabilitazione varrà tanto più per Berlusconi. Infatti se i meriti politici di Craxi "statista" sono stati quelli di aver fatto il Presidente del Consiglio per 4 anni, Berlusconi ne ha già fatti almeno dieci e non si vede chi possa fermarlo.

Napolitano ha messo in evidenza il fatto che Craxi si sia recato in Parlamento nel 1992 e abbia ammesso e denunciato pubblicamente in termini generali e politici i fenomeni degenerativi. Quindi, secondo Napolitano, avrebbe dovuto essere sufficiente che un "tangentista" andasse in Parlamento ad ammettere di essere ladro e descrivere il sistema che l'ha reso tale, per poter riscuotere il consenso e il perdono delle malefatte. In nome del "realismo" Craxi disse: dobbiamo rubare, siamo i partiti, siamo necessari, i soldi ci servono, lo facciamo tutti. La riabilitazione di oggi vuol far digerire a tutti quel punto: i politici possono rubare. Fa parte del gioco.

La situazione odierna riguardo ai partiti non è migliorata un gran che. Il finanziamento pubblico dei partiti costituisce una farsa (e un crimine) e quello privato non è sottoposto ad alcun controllo. In più, i partiti (non si è sentito gran clamore contrario da parte del PD) reclamano la restaurazione dell'immunità parlamentare, come ai vecchi tempi. Il processo breve, brevissimo, è alle porte. E, questa volta, la Magistratura è allo stremo delle forze. Grazie, signor Presidente.

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Commenti

Ci sono 10 commenti

L'articolo inizia con la domanda

 

Perché scrivere quella lettera su Craxi, Signor Presidente?

 

ma poi non trovo nessun accenno sulla possibile risposta (nè se ne trovano nei tanti commenti al post di Sandro Brusco, mi pare). Si trova invece un'interpretazione forse, sottolineo forse, un po' forzata della lettera ma non voglio entrare su questo (apro e chiudo: la forzatura starebbe nell'enfatizzare l'eventuale "grossa bordata proprio contro la Magistratura", piuttosto di una contestualizzazione confinata all'ambito politico, sempre che Napolitano non si sia fatto dettar la lettera da Ghedini...).

Provare a dare una risposta alla domanda iniziale invece credo sia interessante perchè età, ruolo e passato politico di Napolitano rendono meno semplice affibbiare a lui la motivazione che invece si può associare ai molti che, ultimamente, si sono spesi nella riabilitazione bipartisan a cui si assiste: la casta si vuole autolegittimare e autopreservare.

Tale riabilitazione di Craxi & PSI non mi sembra siano di nessun aiuto nè a legittimare il passato o il presente del presidente nè a preservarne una futura carriera. Il ruolo di presidente implica l'ulteriore profilo: legittima - almeno mediaticamente - il comportamento (opportunistico) della casta, a cui assistiamo.

Quindi, secondo voi la domanda

 

 

Perché scrivere quella lettera su Craxi, Signor Presidente?

 

che risposta può avere? grazie mille

 


guardian.co.uk, Sunday 24 January 2010 13.00 GMT
A lesson in Italian morality
The honours bestowed on Bettino Craxi, Italy's exiled prime minister, should make us question the link between corruption and poverty
John Hooper 


...Yet, far from brushing Craxi's memory under the carpet, Italy's ruling class has been honouring it. No less a figure than (formerly communist) President Giorgio Napolitano wrote to Craxi's widow to say, among other things, that her husband had been treated with "unparalleled severity". The head of state, a figure meant to embody the values of the nation, then attended a function to mark the anniversary of Craxi's death in parliament.

In the weeks leading up to the event, Rome was dotted with posters commemorating the dead leader. Politicians of right and left alike declared that Craxi was merely a sacrificial victim (ie everyone else was doing it, which was Craxi's own defence in a speech to parliament before he fled to Tunis). And earlier this month, in perhaps the clearest sign of his rehabilitation, the mayor of his home town, Milan, let it be known she was arranging for a main street or park to be named after him.

There is perhaps no episode in Italy's recent history that illustrates quite as starkly its tolerance of graft and illegality. But my purpose is not to voice dismay or condemnation, but to highlight the fact that this is happening in a rich country and that that presents a challenge to a widely-held assumption.

For as long as I can recall, sociologists and economists have made a connection between levels of corruption and prosperity. For a long time this seemed to be borne out by the rankings. Squeaky-clean societies such as Sweden, say, had high per-capita GDPs.

Italy presents an exception...

 

 


Italy presents an exception...

up to now... 

"Nonostante questa sua massima carica, egli ha sparato, forse senza accorgersi, una grossa bordata proprio contro la Magistratura.

Come sarebbe "senza accorgersi"? Uno che è in parlamento dal 1953 non si accorge di cosa dice?

http://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Napolitano

Napolitano è un po' lento.Vedrai che tra una cinquantina d'anni si accorgerà di aver detto cazzate.

 

Sono mesi che mi domando perchè sia stata troncata la frase del Presidente della Repubblica, la terza che viene quotata da Guirino Paris:

Senza mettere in questione l'esito dei procedimenti che lo riguardarono, è un fatto che il peso della responsabilità per i fenomeni degenerativi ammessi e denunciati in termini generali e politici dal leader socialista era caduto con durezza senza eguali sulla sua persona.

Perchè tralasciare quel "senza mettere in questione l'esito dei procedimento che lo riguardarono"? Contraddiceva l'interpretazione del comunicato?

Un'altra domanda, perchè quando si dice "tutti colpevoli" si devia subito la discussione sul "nessun colpevole"? Non sarebbe il caso di riflettere un po' più a lungo su quel "tutti colpevoli"? Le recenti vicende del PD dovrebbero imporcelo; avremmo dovuto imporcelo venti anni fa. Invece per venti anni, mancando le condanne, si è diffusa l'idea che ci sia un partito degli onesti. Paradossalmente la colpa politica di Mani Pulite è quella di aver permesso la costruzione di questa idea. Ovviamente non sto accusando la magistratura di non aver saputo raggiungere un obiettivo politico, sto dicendo che la politica avrebbe dovuto ammettere la situazione senza infingimenti. Per calcolo da una parte, per sfacciataggine dall'altra non ci si è riusciti, amen. Vorrei ricordare che Napolitano era stato accusato proprio da Craxi, durante la deposizione al "processo Cusani", di essere a conoscenza degli ingenti traffici tra il PCI e la vecchia URSS.

 

Le recenti vicende del PD dovrebbero imporcelo; avremmo dovuto imporcelo venti anni fa. Invece per venti anni, mancando le condanne, si è diffusa l'idea che ci sia un partito degli onesti. Paradossalmente la colpa politica di Mani Pulite è quella di aver permesso la costruzione di questa idea.

 

Concordo. Secondo me in particolare il pool Mani Pulite di Milano ha operato proprio per minimizzare l'esposizione mediatico-giudiziaria del PCI-PDS (esempio, le tre richieste del pool per archiviare le indagini sui vertici del PCI-PDS, per due volte respinte dal GIP Ghitti), e per massimizzare l'esposizione mediatico-giudiziaria degli ultimi arrivati, specificamente la Lega Nord, colpevole al tempo unicamente per i 200M di finanziamento illecito, e pero' coinvolta mediaticamente da Di Pietro nella procetto sulla maxi-tangente EniMont, nella quale non c'entravano nulla. Fra l'altro, nella maxi-tangente Eminont, secondo la documentazione evidenziata da M.Travaglio, molto probabilmente erano invece coinvolti i vertici parlamentari del PCI-PDS.