Rimborsi elettorali? No, grazie!

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Due o tre cose sui cosidetti rimborsi elettorali ai partiti politici. Ossia, dove finiscono parte dei vostri e miei soldi.

In teoria questa legislatura dovrebbe finire nel 2013, ma temo che prima della scadenza ci saranno delle costosissime elezioni anticipate. Questo permetterà ai partiti politici di utilizzare una volta ancora la legge sui rimborsi delle loro spese per le consultazioni elettorali per ... ingrassare un pochino di più.

Nell’Aprile del 1993 si era svolto un referendum promosso dai radicali con otto quesiti, uno dei quali proponeva l’abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti politici. Ad esso aveva partecipato il 77% degli aventi diritto e il 90,3% aveva detto chiaramente di voler abrogare il finanziamento pubblico. Ma i signori di Roma non si erano persi d’animo e avevano detto: “non volete più darci dei quattrini per finanziare le nostre attività? Va bene, come volete, però almeno continuate a rimborsarci le spese che dobbiamo sostenere quando ci sono le elezioni”. E così è stata approvata, subito dopo il referendum, una legge che concedeva ai partiti politici un “contributo per le spese elettorali”. Quella legge era stata immediatamente applicata in occasione delle elezioni del 27 e 28 Marzo 1994. Nella circostanza l’erogazione era stata di 47 milioni di euro. Pochi anni dopo i “rimborsi” per le elezioni politiche del 2001, del 2006 e del 2008 erano saliti rispettivamente a 476, 499 e 503 milioni: un bell’aumento, non vi pare? Per darvi un parametro pensate che di recente una cifra di 503 milioni, identica ai rimborsi delle spese per le elezioni politiche del 2008 è stata prelevata dai “fondi per le aree sottoutilizzate” (FAS) ed è stata destinata al reintegro del fondo per le frodi finanziarie, quello che dovrà essere usato per risarcire i risparmiatori rimasti vittime di crac finanziari come Cirio e Parmalat (fonte Sergio Rizzo sul Corriere della sera del 28 Ottobre).

La Corte dei Conti ha ricostruito la storia di questi “rimborsi”: dopo il referendum del 1993 si sono svolte cinque elezioni politiche, tre europee, e tre regionali. La Corte dei Conti ha accertato che per queste elezioni i partiti politici hanno speso in totale 579 milioni di euro e hanno incassato, come “rimborsi” delle loro spese elettorali, 2.254 milioni di euro. Questi numeri non includono ancora i “rimborsi” per le europee del 2009 e per le regionali del 2010. Per valutare l’enormità di questa cifra considerate che l’imposta sui capitali rientrati dall’estero, il famoso “scudo fiscale”, nel 2009 ha dato un gettito di 5.013 milioni: dunque i rimborsi elettorali di questi anni sono costati agli italiano quasi la metà dello “scudo fiscale”. Una cifra veramente enorme! A pagina 179 del documento intitolato “Referto ai presidenti delle Camere sui consuntivi delle spese e sui relativi finanziamenti riguardanti le formazioni politiche che hanno sostenuto la campagna per le elezioni della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica del 13 – 14 aprile 2008” con apprezzabile consapevolezza del proprio ruolo la Corte dei Conti ha scritto che quello che viene normativamentedefinito contributo per il rimborso delle spese elettorali è, in realtà, un vero e propriofinanziamento”. Con buona pace dei 31,2 milioni di italiani che col referendum del 1993 avevano dichiarato di volere l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.

Il titolo della legge in vigore è “Norme in materia di rimborso delle spese per le consultazioni elettorali e referendarie”. La verità è che il principio del “rimborso” c’è solo nel nome della legge e da nessuna altra parte. E’ un vecchio trucco dei palazzi romani: in questi giorni lo stanno usando anche per il federalismo. Il cosiddetto “rimborso elettorale” non viene calcolato sulla base di quello che i partiti politici spendono, ma viene calcolato e pagato sulla base dei voti che prendono, moltiplicato un "costo" del voto ed il costo lo decidono loro!

Quando la legge era entrata in vigore, se non altro, prevedeva che “in caso di scioglimento anticipato del Senato della Repubblica o della Camera dei Deputati il versamento delle quote annuali dei relativi rimborsi è interrotto.” Ma all’inizio del 2006 c’è stato un autentico colpo di mano. In una lunghissima e orribile legge chiamata “mille proroghe” (legge n 51/06) accanto a norme per l’edilizia pubblica, per gli ammortizzatori sociali, per il reclutamento dell’arma dei carabinieri, per la ricostruzione del Belice (quella del 1968) eccetera, nell’articolo 39 – quater decies (!) i signori del parlamento romano hanno cambiato un paio di parole nel comma relativo ai rimborsi elettorali nel caso di scioglimento anticipato del Parlamento. Le vecchie parole “il versamento è interrotto” sono state sostituite dalle nuove parole “il versamento è comunque effettuato”. E’ stato sufficiente cambiare “interrotto” con “comunque effettuato” per far incassare ai partiti politici, se non sbaglio i calcoli ed applicando il principio di “non duplicazione” dei contributi nello stesso anno, circa 300 milioni di Euro sulle elezioni del 2006 che con il vecchio testo i partiti non avrebbero incassato. Più altri 200 milioni sulle elezioni del 2008, se l’anno venturo ci saranno elezioni anticipate.

Grazie a quella piccola modifica approvata alla fine della legislatura il “rimborso” per le elezioni politiche del 9 e 10 Aprile 2006 (499,6 milioni di euro) sarà incassato per cinque anni, fino al 2010, anche se la legislatura è stata interrotta nel 2008, dopo due soli anni. E anche il “rimborso” per le elezioni del 13 e 14 aprile 2008 (503,1 milioni) sarà incassato per 5 anni, fino al 2013, anche se la legislatura verrà interrotta prima. Ovvero, nel 2009, 2010 e 2011 i partiti ricevono rimborsi doppi!

Una curiosità: il testo della legge “mille proroghe” con dentro questo “colpo di mano” è stato approvato il 2 Febbraio 2006, al Senato con l’AS (Atto Senato) n. 3717 e il 9 Febbraio, 2006, alla Camera con l’AC (Atto Camera) n. 6323. Poco dopo, l’ 11 Febbraio, il Presidente della Repubblica ha firmato il Decreto di Scioglimento delle camere. Sul testo il governo Berlusconi aveva chiesto la fiducia e questo significa che per lo straordinario regalo ricevuto i partiti politici devono ringraziare Berlusconi e i suoi ministri. Ma dai resoconti stenografici su questo punto non risultano particolari proteste, nemmeno da parte dell’opposizione. Sorpresi?

Due conti della serva. Solo nell’anno 2008 i partiti politici hanno avuto diritto ad incassare: 1) 99,9 milioni di euro per la terza rata del contributo pubblico per le elezioni politiche del 2006, 2) 100,6 milioni per la prima rata del contributo per le elezioni politiche del 2008, 3) 41,6 milioni per la quarta rata del contributo per le elezioni regionali del 2005, e 4) 49,4 milioni per la quinta rata del contributo per le elezioni europee del 2004. In totale 291,5 milioni di euro nel solo anno 2008 (fonte: Corte dei Conti referto sulle elezioni politiche del 2008, pagina 180). E’ una cifra uguale ai 300 milioni presi dai fondi FAS per fronteggiare la crisi degli stabilimenti Fiat di Pomigliano d’Arco e Termini Imerese. E se paga in ritardo lo Stato deve versare ai partiti politici anche gli interessi. Scrive la Corte dei Conti che “ ..sarebbe coerente eliminare la corresponsione degli interessi legali sulle somme dovute ai partiti a titolo di contributo alle spese elettorali nell’ipotesi di erogazione ritardata per temporanea difficoltà di disponibilità di bilancio …. a fronte di rimborsi che superano di gran lunga le spese effettivamente sostenute dai partiti nelle campagne elettorali, l’introduzione di una norma che ne preveda l’erogazione senza l’applicazione degli interessi legali eliminerebbe l’effetto espansivo di impiego di risorse pubbliche, che appare già fortemente squilibrato a vantaggio dei partiti”

I signori della Casta si sono accorti di avere esagerato e con il decreto del 31 Maggio 2010 hanno stabilito una riduzione del 10 per cento, oltre a cancellare la frase “in caso di scioglimento anticipato ecc ecc”, ma questa novità sarà applicabile a decorrere dal primo rinnovo successivo all’entrata in vigore del decreto di fine Maggio e quindi non tocca i “rimborsi” delle elezioni del 13 e 14 Aprile 2008 che, qualsiasi cosa succeda, continueranno ad essere versati per tutti i cinque anni della durata teorica della legislatura. Se si faranno elezioni anticipate questi quattrini li incasseranno comunque, e oltre a questi incasseranno il contributo per le nuove elezioni.

Ecco qualche altro numero. Dal 2008 il partito Rifondazione Comunista non è presente in Parlamento ma continua a incassare (fino al 2010) la sua quota del “rimborso” delle elezioni del 9 e 10 Aprile 2006, quando aveva battuto tutti i record: le spese complessivamente accertate dalla Corte dei Conti erano state di un milione e 636 mila euro e i voti ottenuti gli avevano dato il diritto di ricevere dalla pubblica amministrazione 6 milioni e 987 mila euro all’anno per cinque anni. In totale 34 milioni 932 mila euro (fonte: Corte dei Conti, relazione sulle elezioni politiche del 9 e 10 Aprile 2006, pagina 269) . Pensate che 100 euro investiti da Rifondazione Comunista nella campagna elettorale del 2006 sono diventati 2.135 euro. Un “ritorno dell’investimento” straordinario. Una performance del genere non se la sogna nemmeno Bill Gates. Per le elezioni del 2008 il record, invece, spetta alla Lega Nord: le spese accertate dalla Corte dei Conti sono state di 2 milioni e 940 mila euro e i voti ottenuti hanno dato al Carroccio il diritto di ricevere dalla pubblica amministrazione 8 milioni e 277 mila euro all’anno per cinque anni. In totale 41 milioni 385 mila euro. Dunque 100 euro investiti dalla Lega nella campagna elettorale del 2008 sono diventati 1.408 euro. Per quanto riguarda i due partiti (per ora) maggiori, il PDL e il PD, la Corte dei Conti ha certificato che per le elezioni del 2008 il primo ha speso 54 milioni e ne incasserà 206 mentre il secondo dopo averne speso 18 ne incasserà 180. La somma del contributo pubblico, solo per questi due partiti, fa 382 milioni: più del doppio del gettito 2008 dell’ imposta sul gioco del Totocalcio e dell’Enalotto (179 milioni. Fonte ISTAT , analisi delle imposte indirette, tavola 18).

Quasi tutti dicono che bisogna cambiare la legge elettorale, ma non ho ancora sentito nessuno dire che bisogna cambiare la legge sui rimborsi elettorali. Per forza: i partiti politici incasserebbero meno soldi ed è anche per questo che i membri del parlamento non li scelgono i cittadini ma le segreterie dei partiti politici: gli spiriti liberi non hanno più diritto di cittadinanza nei palazzi romani. Ormai l’unica possibilità è fare un tam tam, un passaparola. E’ necessario che ogni cittadino chieda sempre, a tutti e in tutte le occasioni, una legge che dica chiaro e tondo 1) che l’attività dei partiti politici non è finanziata dalle casse pubbliche, come hanno scritto i 31,2 milioni di italiani che hanno votato SI al referendum radicale del 1993; 2) che dalle prossime elezioni saranno rimborsate solo le spese elettorali accertate dalla Corte dei Conti e supportate da documenti fiscalmente validi. Non un euro in più, e 3) che lo Stato non vuole e non può elargire un “doppio contributo” nello stesso anno nell’ipotesi dello scioglimento anticipato della legislatura in corso.

Un ultimo punto. Anni fa il Sole 24 Ore mi aveva chiesto una relazione sui bilanci dei partiti politici. Lo studio era stato pubblicato il 4 Giugno 1990 con questo titolo nella prima pagina del Sole: “I bilanci non rispettano le regole della trasparenza. Le carte truccate dei partiti” e continuava alle pagine 6 e 7 col titolo “Bocciati all’esame di partita doppia ”. Con Dario Colombo e Rosalba Casiraghi avevamo preparato 19 tabelle con la sintesi dei bilanci di ogni partito. La tabella della Lega Lombarda (a quei tempi si chiamava così) cominciava con queste parole : “Fosse quotato in borsa questo partito verrebbe classificato dagli esperti tra i “titoli particolari, speculativi, e molto interessanti: insomma, da tenere d’occhio” . Quando avevo scritto questo commento pensavo al futuro peso politico della Lega (era il 1990 e direi che ci ho preso) ma non pensavo certo a parametri di “ritorno del capitale investito”. Non potevo prevedere che la legge 3 Giugno 1999 n 157 (“Norme in materia di rimborso delle spese per consultazioni elettorali”) e le sue successive modificazioni avrebbero consentito a quasi tutti i partiti politici italiani di entrare nel Guiness dei primati per la “resa” degli investimenti fatti in occasione delle elezioni. Non sarebbe male se adesso il Sole 24 Ore o qualche altro giornale con un direttore “libero dentro” (ma quanti ce n’è in Italia?) pubblicasse un nuovo studio sui bilanci dei partiti politici, per far sapere ai cittadini che uso viene fatto di tutti quei loro soldi.

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Commenti

Ci sono 72 commenti

Lupus in fabula! Ho appena finito di dire che se ci fosse un tuo partito (meglio se federato in una coalizione?) lo voterei e sarei anche disposto ad appoggiarlo più fattivamente.

 

No Dario, sono troppo vecchietto per formare un partito. Però pochi mesi fa  ho scritto il manuale di un partito relativamente "nuovo" (5 o 6 anni).  Il titolo è "Noi la pensiamo così. Scenario economico a ABC della riforma federale". Naturalmente è citato quel capolavoro di "Tremonti istruzioni per il disuso" (capitolo 6.1) e ci sono dentro cose bizzarre come questa (copia e incolla del capitolo 1.7) :"Noi pensiamo che c’è una sola razza, ed è la razza umana. Non ci piacciono quelli che dividono l’umanità in bianchi, neri o gialli. Viviamo e ci spostiamo sulla superficie di una sfera, non abbiamo altro posto in cui andare e dunque siamo destinati a vivere sempre in reciproca contiguità e compagnia. Una perfetta unificazione civile nel genere umano è il destino che la Natura ha scelto per noi. Per lo stesso motivo non ci piacciono quelli che dividono l’umanità in due: da una parte chi è italiano e dall’altra chi non è italiano. Anche questo secondo noi è razzismo ...". Adesso lo mando a Michele e gli chiedo se crede di pubblicarlo qui.

Ciao

Paglia

Veramente una forza che vuole eliminare i rimborsi elettorali c'è, il Movimento a 5 Stelle, che oltretutto "vota col portafoglio" rinunciando ai rimborsi elettorali volontariamente.

Io collaboro con il movimento 5 stelle, e ti dirò che la discussione è abbastanza travagliata.

Anche all'interno del movimento sono pochi quelli che affermano l'illegittimità dei rimborsi elettorali, mentre si cerca di sfruttare la rinuncia come motivo propagandistico. Per carità, bene anche così.

Se si analizza però la storia, come descritta nell'articolo, penso che sia importante che qualcuno cominci ad affermare l'illegittimità dei finanziamenti ai partiti, e poi piano piano qualcuno la farà valere concretamente.

Grazie per l'ottimo articolo che condivido.  Puo' riassumere il suo giudizio sul perche' la Lega Nord, che in passato sosteneva tesi simili alla sua, e in cui in passato ha militato, non si e' poi comportata coerentemente sulla materia?  Quale tra i partiti politici con un minimo di consenso elettorale potrebbe essere piu' disponibile a ridurre il finanziamento pubblico ai partiti a zero o a livelli medi europei?

Io non ho idea di quali siano i "livelli medi europei". Esiste qualche dato in merito?

 

Puo' riassumere il suo giudizio sul perche' la Lega Nord, che in passato sosteneva tesi simili alla sua, e in cui in passato ha militato, non si e' poi comportata coerentemente sulla materia?

 

Il mitico radicamento sul territorio costa.

All'inizio nella Lega Nord c'era gente come me, insomma gente che "per campare lavorava". Poi sono arrivati i politici di professione e  me ne sono andato. E' pazzesco: l'Italia è piena di gente che non ha mai lavorato un giorno in vita sua e che per campare "fa politica". Un esercito! Calderoli in Novembre ha presentato una legge che taglierà 45.000 posti di consigliere comunale, provinciale ecc ecc e nella circostanza ha detto con orgoglio che quella legge "ci farà risparmiare 150 milioni di euro all'anno". Il problema è che nel 2008 ne abbiamo spesi 220 al giorno (al giorno!) di interessi passivi sul debito pubblico.

Chiedi "Quale tra i partiti politici con un minimo di consenso elettorale potrebbe essere piu' disponibile a ridurre il finanziamento pubblico ai partiti a zero o a livelli medi europei?" (accidenti, non trovo il menu "Format" ..pazienza). Per quanto ne so io nessuno. Sono convinto che nel 2011 ci saranno elezioni anticipate ma come vedi nessuno ma proprio nessuno dice di cambiare la legge sui rimborsi elettorali. La casta ha  ridotto di qualcosa il metodo di calcolo, ma il rimborso delle elezioni 2008 lo incassano fino al 2013 e oltre a quello incasseranno anche il rimborso delle nuove elezioni 2011.

Ciao

Paglia

 

Molto interessanti questi numeri. Aiutano a mettere in prospettiva i 50 milioni di euro stanziati per i giovani ricercatori con il prossimo "Futuro in Ricerca": bazzecole rispetto ai soldi regalati a partiti.

Concordo Alessio, in fin dei conti il vero futuro sono i politici dai 55 ai 75 anni, mica i giovani ricercatori, professori, imprenditori, etc. E' inutile che ci prendiamo in giro, qui sono in gioco le prospettive di gente che ha già i capelli bianchi da un pò di anni. Evviva!

Da imprenditore (seriamente) mi domando: non sarebbe conveniente presentare una lista civica in un comune (Napoli, ad esempio...), prendere comunque dei voti e beccarsi poi un bel rimborso ? Ci sono soglie minime? O è comunque un affare ? Non scherzo, l'anno prossimo ci sono le comunali a Napoli, fondo una bella lista civica "Noisefromamerika for Naples" e qualche centinaio di sfigati che mi vota li trovo (se non altro i parenti, che , dato il cognome, non sono pochi). Al di là della provocazione, si può vedere in questa legge un incentivo a "fondare" liste civiche o le famose "liste del presidente", come hanno fatto Formigoni e Bassolino ? E la frammentazione politica può esser vista come il tentativo di accapararsi dei soldi per poi fare i fatti propri, tipo pagare un segretario politico che gira l'Italia a spese dei contribuenti, invece di andare a lavorare?

Vote nFA for Naples, please...

Visto che chiedi (seriamente), rispondo (seriamente), anche se forse non abbastanza precisamente.

Non mi risultano rimborsi per elezioni comunali (o provinciali), bensì solo dalle regionali in su. La soglia mi pare dell'1% (cito a memoria Sandro).

La domanda che poni, e l'intuizione che la sostiene, è corretta. C'è chi fa l'"imprenditore politico" e cerca solo rendite di posizione. In questo caso, egli corre solo per ottenere rimborsi e non per influenzare la politica (come farebbe invece un tipico citizen candidate). Da lombardo, il pensiero corre al Partito dei pensionati, ma sono sicuro che si cono molti altri esempi. Neanche a farlo apposta, ho trovato questo articolo di Rizzo e Stella, di qualche anno fa.

Le liste del Presidente che citi sono obbligatorie (nella legge elettorale regionale di default) e non "ciuccia rimborsi"; ma forse non ho capito cosa intendi. I listini del sindaco invece no, ma poichè appunto non mi pare che esistano rimborsi per elezioni amministrative, quella mi pare più un'operazione cattura voti per elettori che non si riconoscono nei partiti nazionali.

Soglia minima 1%. E so per certo che ci sono partiti nati (o scissi da altri "grandi" partiti) solo per questo. Naturalmente nascondendosi dietro altissimi dibattiti ideologici. Tutte storie: lo hanno fatto, lo fanno e lo faranno solo per i quattrini, per quel maxi  "finanziamento" chiamato "rimborso elettorale"  

Caro Marco,

Nel caso, potrei prendere la residenza a Napoli. Contane uno in più. Intanto quassù le invocate "elites" non sembrano molto dinamiche.

 

La storiella di queste spoliazioni delle tasche dei contribuenti era nota, ma rileggerla raccontata così dettagliatamente, fa davvero impressione. Soprattutto in questi tempi di ristrettezze.

Grazie dell'articolo, ottimamente documentato.

Tra l'altro avevo incrociato tempo fa un trafiletto sul Sole24Ore (in seconda pagina del file pdf) che metteva in relazione alcuni passaggi travagliati del DDL Gelmini con la questione "Rimborsi elettorali". Qualcuno ne sa di piu'?

>Sul testo il governo Berlusconi aveva chiesto la fiducia e questo significa che per lo straordinario regalo ricevuto i partiti politici devono ringraziare Berlusconi e i suoi ministri. Ma dai resoconti stenografici su questo punto non risultano particolari proteste, nemmeno da parte dell’opposizione.

Uhmm.... inizio ad essere un po' nauseato di questa tendenza, ad ogni porcata del centrodestra, di dover contrapporre una qualche colpa simmetrica del centrosinistra. La legge in questione è stata decisa, scritta, approvata subdolamente dalla maggioranza dell'epoca che era fatta da Forza Italia, AN, e Lega cui deve essere interamente addossata la responsabilità. Non aver sottolineato ciò, ma aver sottolineato le "responsabilità" (relativa e tutta da dimostrare: eventualmente la si può accusare di non usare bene lo strumento della propaganda) della sinistra si inquadra in questo clima di cerchiobottismo che contribuisce pesantemente a confondere ancora di più un quadro molto confuso.

 

Avresti ragione se il PD e gli altri del centro-sinistra non avessero gozzovigliato con i soldi dei rimborsi elettorali. Siccome non mi pare sia successo niente di simile, allora un minimo di colpa ce l'hanno, eccome!

Giusto. Evviva il manicheismo! Sono stufo anch'io di questi personaggi complessi e pieni di contraddizioni. Ridateci i western di una volta, o almeno i film di Bruce Willis! ;-)

Io ovviamente sto con i buoni...

 

Al contrario! Serve a dissipare l'illusione che mandando "la maggioranza dell'epoca" all'opposizione questo, come altri problemi, possano essere risolti rapidamente ed efficacemente. Infatti dopo la "subdola approvazione" ci sono state le elezioni, "la maggioranza dell'epoca" è andata all'opposizione, ma la nuova maggioranza si è ben guardata dal cancellare "la porcata" del centrodestra mentre, tanto per fare un esempio ha trovato il tempo e la volontà politica di cancellare la riforma pensionistica. Trovo esilarante l'uso dell'avverbio "subdolamente"; sarebbe come dire che la successiva maggioranza (di centrosinistra) non si fosse accorta che "la porcata" gli riempiva le tasche di bigliettoni; roma da fare sembrare integerrimo Scajola con la casa pagata da Anemone.

Quando c'è alternanza le responsabilità sono condivise: vale anche per il conflitto d'interesse, per la legge sulle televisioni etc.

No, non è andata così. Il testo è stato scritto dai responsabili amministrativi dei partiti (per quanto ne so,  di tutti i partiti. Di maggioranza e di oposizione) . Poi lo hanno dato al governo che lo ha messo nel "milleproroghe" sul quale ha chiesto la fiducia. Ma per quanto ne so lo hanno scritto assieme tutti i reponsabili amministrativi

grazie per il post. Veramente utile.

Quel che mi colpisce di piu' e' proprio il confronto con le altre tematiche, tipo i finanziamenti alla ricerca; sarebbe carino averne qualche altro (scuola? sanita'? trasporto pubblico?), magari con tanto di grafici su qualche annetto.

Bell'articolo, grazie.

CYA

Una curiosità: il testo della legge “mille proroghe” con dentro questo “colpo di mano” è stato approvato il 2 Febbraio 2006, al Senato con l’AS (Atto Senato) n. 3717 e il 9 Febbraio, 2006, alla Camera con l’AC (Atto Camera) n. 6323. Poco dopo, l’ 11 Febbraio, il Presidente della Repubblica ha firmato il Decreto di Scioglimento delle camere.

In occasione di ogni fine di legislatura si trova sempre il modo di far passare e approvare delle porcherie. E' lo stile classico italiano che ci (sigh!) distingue. Temo che pure la legge-riforma (o dovrei dire la legge-sforma) sull'Univeristà rientrerà in questa categoria.

M'è capitato di leggere "Università, cancellati i tagli ma solo per gli atenei privati"...

In questi giorni c'è in discussione un'altro "milleproroghe" (ce ne è uno ogni anno). Scommettiamo che chiederanno la fiducia anche su quello di quest'anno (se il governo non salta prima)

Il Partito Radicale (a quanto mi risulta) non prende rimborsi elettorali. Forse è per questo che è sempre in ristrettezze economiche, non è mai in TV e viene considerato il parente povero (per non dire il paria) della politica italiana. E' anche l'unico a definire illegale il rimborso ai partiti. Certo si prende i soldi per Radio Radicale ma per fornire un servizio, è l'unica emittente che trasmette le sedute parlamentari. Lo voleva fare la RAI ma si è accorta che le costava troppo ed ha rinunciato (se sia un bene o un male non so).

Veramente sono anni che le sedute parlamentari vengono trasmesse via satellite gratuitamente (un canale per la camera e uno per il senato) e per radio da RAI GR Parlamento. Infatti (caduta la scusa) volevano anche togliere i finanziamenti a Radio Radicale ma, ovviamente, i Radicali hanno iniziato un ennesimo sciopero della fame.

a me risulta che i radicali si battano da sempre contro il finanziamento pubblico dei partiti e anche contro la legge sui rimborsi elettorali.Quando si sono presentati alle elezioni avendo diritto a ricerverli,cosi' come in precedenza il finanziamento pubblico,lo hanno girato a Radio Radicale.E radio radicale ha una convenzione con lo stato per mettere in onda le dirette e le registrate del parlamento,con rigidi vincoli anche riguardo alla pubblicità,anche se comunque radio radicale per scelta ha sempre rinunciato a fare pubblicità.Ma radio radicale,non da solo le dirette del parlamento,per il quale prende i soldi della convenzione,fa sentire a spese proprie convegni di ogni genere,le sedute del CSM,i congressi dei partititi,delle associazioni dei magistrati,i processi...tutta una serie di cose che sono servizio pubblico e che pagano con il finanziamento pubblico e il finanziamento in quanto organo di partito.E le dirette dal parlamento hanno cominciato a farle nel 76,inizialmente abusivamente e senze che nessuno gli desse una lira.Lo hanno fatto a gratis fino al 1990 quando il parlamento ha riconosciuto radio radicalie come emittente di interesse generale,affidandole un finanziamento una tantum di 20 miliardi di lire.Poi,successivamente,si arrivo' alla gara,a cui partecipo' solo radio radicale,visto che la gara prevedeva condizioni tali che a quel prezzo,non conveniva a nessuna emittente privata perchè avrebbero dovuto rimetterci molto di piu' in termini di pubblicità,viste le restrizioni.Dopo un po',la RAI,finalmente,inizio a produrre le dirette del parlamento...per farlo aveva richiesto 40 miliardi di lire all'anno contro i 10 che venivano dati a radio radicale.E bisogna tenere conto che l'archivio di radio radicale é un patrimonio di valore inestimabile dal punto di vista politico e culturale,é una formidabile memoria di 35 anni di vita politica e non solo italiana.Insomma,la questione é un po' piu' complessa...

http://www.radioradicale.it/chi_siamo

Sarà che sono già arrabbiata, sarà che sono un po' delusa ma nel leggere questo interessantissimo articolo ( di cui conoscevo solo alcune parti della storia) ho come la sensazione che la conoscenza deprima... poi mi riprendo e percepisco quanto noi italiani viviamo nell'ignoranza...

Sono d'accordo....Ciò che da' fastidio è sapere che qualcuno sfrutta a proprio vantaggio tale ignoranza ed anzi, faccia di tutto per nascondere i fatti. Panem et circensis...

Susanna, se ti deprimi per i rimborsi elettorali è un guaio, perchè il peggio deve ancora arrivare. Un piccolissimo esempio: lunedì scorso  Antonini (il presidente della commissione tecnica per il federalismo fiscale) ha detto , testualmente: "dalla regione Campania sono usciti 400 milioni di trasferimenti ai comuni. Abbiamo preso i bilanci di tutti i comuni e abbiamo fatto la somma della voce  "entrate da trasferimento dalla regione". La somma fa 300 milioni. E i 100 che mancano dove sono finiti??"

E questo è niente, ma la smetto perchè se no ti deprimi  troppo

Ciao

Paglia 

Benvenuto su nfa! Era diverso tempo che mi domandavo: come mai uno come il "Paglia" non collabora con nfa? Finalmente! Spero che sia il primo articolo di una lunga serie (magari trattando argomenti che danneggino meno il fegato....)

 

Ne parla stamattina oscar giannino su radio24 (nove in punto).

Già: tempismo quasi sospetto.

A meno che non ne stia parlando proprio con Pagliarini o qualcuno di nFA. "Purtroppo" ho trovato parcheggio prima di sapere chi fossero gli ospiti: qualcuno lo sa?

I'm a rookie - posso riportare il tuo articolo sul mio blog? Diffondere notizie che hanno poca voce è, tra le altre cose, il mio intento. Grazie

Ciao Serena, nFA opera sotto licenza Creative Commons. Chiunque può riprendere i nostri articoli, purché ne segnali la fonte. In bocca al lupo per il tuo blog.

 

per risarcire i risparmiatori rimasti vittime di crac finanziari come Cirio e Parmalat

 

Onorevole Pagliarini, certe definizioni lasciamole a quelli di Report, che sono brutti, comunisti e di sinistra. Io quelli che investono i proprio risparmi in bond e azioni li chiamo investitori, quando non speculatori. Mi rendo conto che, come politico, deve parlare politically correct: ma da NfA mi aspetto altro.

Io quelli che investono i proprio risparmi in bond e azioni li chiamo investitori, quando non speculatori

e i risparmiatori, in cosa investono per aver diritto alla qualifica? magari risparmiano per pagare un mutuo? ma l'immobiliare è un settore rischiosissimo, da sempre.

un pò OT, ma a proposito di sprechi...

http://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788842094630

 

La zavorra

Sprechi e privilegi nello Stato libero di Sicilia

 

 

una pagina dietro l'altra, ed ecco ricostruito nel dettaglio il caso-scandalo della Regione Sicilia a cominciare dal 1946, con la creazione dello Statuto autonomista, fino ai giorni nostri. La Sicilia è di fatto la prima forma di federalismo e la più avanzata finora esistente in Italia con competenze esclusive in tema di tasse, personale, urbanistica, perfino di ordine pubblico. Una autonomia speciale indicata come esempio anche dalla Lega che ha prodotto negli anni una incredibile macchina che divora soldi e produce privilegi altrove sconosciuti.

meditate, gente... 

 

 

 

 

Ma il conto della Sicilia chi lo paga?

Il problema è sempre quello, non tanto stabilire chi decide come e dove spendere, ma chi paga.

Quando le due entità sono distinte si crea del casino.

La zavorra

Sprechi e privilegi nello Stato libero di Sicilia

 

una pagina dietro l'altra, ed ecco ricostruito nel dettaglio il caso-scandalo della Regione Sicilia a cominciare dal 1946, con la creazione dello Statuto autonomista, fino ai giorni nostri. La Sicilia è di fatto la prima forma di federalismo e la più avanzata finora esistente in Italia con competenze esclusive in tema di tasse, personale, urbanistica, perfino di ordine pubblico. Una autonomia speciale indicata come esempio anche dalla Lega che ha prodotto negli anni una incredibile macchina che divora soldi e produce privilegi altrove sconosciuti.

meditate, gente...

 

Quello della Sicilia e' federalismo all'italiana, con capacita' di spendere localmente non responsabilizzata da obbligo di reperire localmente le risorse corrispondenti.  Chi lo propone come esempio non ha capito nulla di federalismo virtuoso.

 

 

http://www.linkiesta.it/centro-futuro-sostenibile-rutelli

...l'evoluzione del politico italiota. In effetti la spinta propulsiva di Rutelli si è esaurita molto tempo fa. E' ancora lì perchè i politici nostrani sono come il maiale: non si butta via niente. La ricerca di altri eventuali elementi di somiglianza è lasciata, per esercizio, al lettore.