Travi e paglie

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Era nato come un commento al post precedente, poi si è allungato senza volerlo. Non raccomando la lettura ai debolucci di stomaco, e di logica.

Comincio chiedendo all'autore dell'articolo: hai forse cominciato a guardare la TV italiana l'altra sera, in occasione dello spettacolo di Santoro? Faccio questa strana domanda perché mi sembra sottendere l'unica ipotesi compatibile con l'assenza di un bias ideologico (o sentimentale, fa lo stesso) nella decisione di scrivere quest'avvelenata oggi e su questo tema invece che ieri (o un mese fa) su, per esempio, il modo in cui la TV italiana informa sulle sofferenze a cui preti e governo "liberale" stanno costringendo Eluana Englaro e la sua famiglia.

Potrebbe uno dirmi: beh, che te ne frega? Uno scrive quando gli viene la voglia, no? Certo che uno scrive quando gli viene la voglia: così faccio anche io ... o no? Ma quest'ultima risposta è troppo facile, quindi meglio elaborare. Ne voglio fare una questione personale? Nemmeno, anzi: in realtà io conosco pochissimo Marco, e quel poco che conosco di lui mi piace. Quindi uso questo suo articolo in modo impersonale, come il segnale di alcune "preferenze rivelate" che mi sembrano stranamente e pericolosamente comuni a molti oggi, in Italia ed altrove. La domanda, insomma, la rivolgo non tanto a Marco Boninu ma ai molti che un articolo del genere avrebbero voluto scriverlo, o l'hanno anche scritto, o hanno detto frasi del genere, in questi giorni. A costoro mi rivolgo e chiedo: da quanto guardate la TV italiana?

Messa altrimenti: il momento, l'occasione e l'oggetto di questo articolo mi sembrano troppo simili alle migliaia apparsi in questi giorni in Italia a predicare contro il cattivo giornalismo, l'informazione di parte, l'esibizione pubblica di tragedie personali e via enumerando sconcezze da reality TV. Poiché, voi capite, non è che tali esplosioni di unanime e condivisibile critica alla natura distorta e poco informativa del giornalismo italiano siano eventi frequenti nei media del medesimo paese, uno curiosetto come il sottoscritto si chiede: cosa rivela questa esplosione? Perché tutti se la prendono con Santoro, oggi e dopo questa trasmissione e non un mese fa dopo un'altra, o con Emilio Fede tutti i giorni dopo il suo telegiornale? La domanda è dunque rivolta retoricamente anche a tutti coloro che alte grida di scandalo hanno levato o avrebbero voluto levare in questi giorni: perché ora? Beh, non a tutti: della risposta di BS, per esempio, non so che farmene e nemmeno di quella di VW (ha detto qualcosa, per caso?) ... ma credo che chi abbia orecchie per intendere m'intenda; gli altri lasciamoli pure in roulotte.

In economia parliamo spesso di "preferenze rivelate" riferendoci a circostanze di questo tipo: nella situazione A il soggetto compie l'azione X, che invece non compie nelle situazioni B, C, D, eccetera. Da questo fatto cerchiamo di inferire quali siano le preferenze del soggetto che la sua azione rivela. Il metodo è il seguente: si comparano A, B, C, D, eccetera, si elimina tutto ciò che hanno in comune e, una volta rimasti solo con le differenze (sperando siano poche: per questo siamo sempre alla ricerca degli "esperimenti naturali") si cerca quel o quei fattori differenziali che stanno solo in A e non stanno in B, C, D, eccetera. Questo metodo mi sembra eminentemente applicabile alla scelta di scrivere questo articolo (X).

Gli 8 o 9 canali della TV italiana (i 3 di stato, i 3 di BS e le altre due o tre cose di altri che non guarda quasi nessuno) trasmettono quotidianamente decine di programmi che hanno TUTTE le caratteristiche negative di quello di Santoro. I telegiornali, anzitutto, ma anche le mille rubriche "di approfondimento", come amano chiamarle, da Matrix a Porta a Porta, è tutto un far propaganda, informazione di parte, sermoni, lacrime facili, reality TV, ggiovani e meno ggiovani in sala che dicono la loro, interviste a chi ha "vissuto" questo o quello, eccetera. Insomma, le orrende magagne della trasmissione dell'altra sera sono il pane quotidiano della TV italiana, unica loro alternativa essendo le cretinate di aspiranti prostitute dalle supertette e le interviste idiote con muscolosi ed abbronzati prostituti che esibiscono i loro tattuaggi. Insomma, tutto quanto Marco trova di disdicevole nell'incriminata puntata del Santoro è comune a decine, centinaia di altre puntate di altre trasmissioni della TV italiana, di stato e di BS, ossia di SB e di BS.

Per esempio, sulla recente re-invasione di Gaza da parte di Israele informa ogni sera Emilio Fede al TG4. Come lo fa? Parlandoci della Dichiarazione Balfour? Di Wilson? Dell'assedio biennale di Gaza? Ci mostra le piantine dettagliate della West Bank, spiegando chi è dove e chi può fare cosa? Ci parla, qualche rara volta, del cambio demografico in Israele e nei territori dove vivono i rifugiati palestinesi? Documentando in modo bilanciato ed obiettivo i morti e le distruzioni dei due lati? Da quanto mi risulta non fa nulla di tutto questo: pontifica a raffica, come ha sempre fatto, contro i criminali palestinesi finché le immagini ci mostrano le distruzioni causate dai loro colpi di mortai e dai loro missili di capodanno nelle aree dove vivono i coloni israeliani.

Insomma, sia il TG di Fede la situazione B, nella quale l'evento X non è avvenuto, mentre è avvenuto nell'evento A, che corrisponde alla trasmissione di Santoro dell'altra sera. In cosa differiscono A e B? Nel segno dell'informazione, non nella sua parzialità, poca professionalità, strappalacrimità. L'una, A, è "pro palestinese", l'altra, B, è "pro israeliana". A (pur avvenendo una volta sola) genera X, B (che avviene ogni giorno) non genera X. Idem per C (Porta a Porta), D (Matrix), E (TG1), eccetera. Avvengono tutti i giorni, molte volte al giorno, eventi che sono uguali in tutto ad A, solo che NON sono pro-palestinesi: molto spesso parlano di altre cose e quando parlano del conflitto medio-orientale sono pro Israele. A avviene una volta, in un ratio che sarà quindi di 1/500 o 1/1000 rispetto al resto, e genera immediatamente X. L'esperimento naturale rivela le preferenze in modo inequivocabile.

Mi permetto anche di entrare nel merito della trasmissione, visto che, per evitare di scrivere cazzate nel commento, ho dovuto sorbirmi svariati minuti di questa cosa del Santoro. Costringermi a guardare la TV italiana, seppure via internet ed a sprazzi, è atto grave per cui mi autoricompenso scrivendone. È vero, la trasmissione era a metà fra il piagnisteo e l'incazzamento puro, non affrontava le vere questioni strategiche, non mostrava mappe e territori (le avesse mostrate, questo incompetente, avrebbe sortito un effetto ancor più forte nella direzione che lui cercava ...) e gli "esperti" che discutevano erano molto meno esperti di me, erano patetici. Tutto vero.

L'obiettivo della trasmissione era, chiaramente, stimolare i sentimenti di compassione degli spettatori o l'indignazione morale a fronte di tanta distruzione e tante sofferenze inutili. Non voleva informare in modo freddo e ragionato, voleva creare una reazione moral-sentimentale; è palese che l'obiettivo fosse questo. Anche in questo, sia chiaro, Santoro è in buona compagnia: in Italia la trasmissione strappa lacrime e solleva indignazione fa parte del menù quotidiano della TV, sia di BS che di SB. Ma questo l'ho già detto, quindi andiamo avanti. Allora, voleva mostrare sofferenze per far indignare ed è stato, il Santoro, di parte e poco professionale nel mostrare solo alcune delle sofferenze (quelle dei palestinesi) e non le altre (quelle degli israeliani). Giustissimo: il reato c'è e va sanzionato, ci mancherebbe.

Ma, anche qui, occorre guardare i dati per poter decidere la pena perché la pena, fra persone civili e nelle società liberal democratiche, è commensurata alla gravità del reato [Si', lo so, in queste settimane questa cosa della proporzionalità fra pena e reato è passata di moda fra i moltissimi che, in Italia ed altrove, si autodefiniscono "liberali"; specialmente fra quelli che d'essere "liberali" l'han scoperto poco dopo aver abbassato il braccino destro teso in alto per salutare. Ma io sono vecchio stile e, Bush o non Bush, Olmert o non Olmert, Cheney o non Cheney, Sharon o non Sharon, Guantanamo o non Guantanamo, Sabra o non Sabra, io insisto con la tradizione.]

Guardiamo dunque i dati e misuriamo l'ampiezza del reato di "esibizione parziale delle sofferenze" compiuto dal Santoro. Assumiamo avesse dedicato uno spazio di lunghezza proporzionale a documentare appropriatamente i danni e le sofferenze che la criminale attività guerrigliera di Hamas causa ai coloni Israeliani. Dirò di più: assumiamo che avesse correttamente esteso l'esibizione delle sofferenze a tutto quanto è avvenuto negli ultimi due anni, o anche tre se volete (ossia prima che Israele trasformasse Gaza in un serraglio murato e senza uscite) da una parte e dall'altra. The whole damn tragedy, in other words, perfectly balanced and documented.

Non vi tedio con i numeri (se qualcuno dovesse proprio insistere, lo farò) ma la mia stima è che avrebbe dovuto aggiungere tra un 1% ed un 5% in più di tempo alla trasmissione. Perché questa è la proporzione che mi viene quando cerco di misurare le sofferenze che l'una parte ha inflitto sull'altra: tra 1/100 ed 1/20. Questo negli ultimi tre anni. Dovessi andare indietro 60 o 70, quei numeri si farebbero molto più minuscoli, ma lasciamo stare. Aver omesso, quindi, il 5% delle sofferenze è l'entità del reato di cui Santoro è colpevole. È un reato, sia chiaro. L'informazione a me piace completa anche quando lavora solo sui sentimenti e la compassione. Santoro, ha dimostrato ancora una volta la sua scarsa professionalità e partigianeria omettendo quel 5% dai filmati. Male. Puniamolo. Mi associo anche io alla richiesta che sembra oramai avere raccolto l'unanimità dell'arco costituzionale, e non (manca ancora Ratzinger; vedrete che domani spunta anche lui).

Son certo che, d'ora in poi, i critici di Santoro, compreso l'autore del post, useranno gli stessi pesi e le stesse misure ogni volta che Fede, Vespa, Mentana, e gli infiniti altri omme(donne)mierda che fanno la TV italiana si macchieranno del medesimo reato. E che la pena sarà, con certezza, proporzionale all'entità del reato medesimo.

Perché siamo obiettivi ed imparziali noi liberali italiani, oh perbacco!

P.S. Si dà anche il caso che, in questi giorni, a Santoro stiano tutti facendo un culo a capanna. Come detto, a me Santoro simpatico non sta per nulla, ma ancor meno simpatici mi stanno il 99.9% di quelli che il culo a capanna gli stanno facendo: dall'orrenda funzionaria del partito comunista che è riuscita con grande abilità a causare il casus belli - chissà che per premio non la rimettano a comandare in RAI: Villari, alla fine, dovrà andarsene ed un consigliere di sinistra gradito al PdL è difficile da trovarsi ... a pensar male si fa peccato, lo so - a quei difensori della libertà di stampa e pensiero che sono l'ex-fascista Fini ed il suo padrone BS. Poiché costoro a Vespa, a Fede ed alle migliaia di altri loro lacché mai menano in tale maniera quando producono informazione di parte, la voglia d'associarmi ai medesimi per colpire il Santoro mi risulta alquanto bassa. Ma non è solo la compagnia che puzza, puzzano anche le circostanze: Santoro mi sembra oramai un uomo morto che nessuno osa difendere. Forse se lo merita: ne ha dette di cazzate nella sua vita professionale. Ma, a causa dei suoi crimini anteriori, forse anche il Francesco Ferruccio meritava la morte in quel di Gavinana, eppure ...

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Commenti

Ci sono 21 commenti

Cosa potrei dire ? Che solo per questo Internet fa paura, se cerchi i fatti li trovi. Se cerchi i documenti li trovi. Tutto qui. Da imprenditore ti dico che guardando i numeri si scopre che la TV perde spettatori, e la raccolta pubblicitaria è in calo, anche gli sconti sui listini (aritificialmente alti) cominciano a diventare interessanti. E ti credo, oramai la TV la guardano solo i cerebrolesi. Se vedessi i business-plan di nuovi prodotti di largo consumo scopriresti che la parte "comunicazione" non è più fatta da "lancio pubblicitario in TV", ma da: "creazione di apposito web, partecipazione a evento (o più) da veicolare sui mass-media, pubblicità sui giornali, eventuale pubblicità su televisioni impattanti il target di riferimento" (ho copiato, non inventato). Da questo punto di vista Santoro, o altri (A,B,C,D,E) servono solo a creare il "target di riferimento", dimmi che pubblicità fanno e ti dirò che programma é. Scommetti che Santoro avrà un "rimbalzo di audience" la prossima settimana ? Su Villari ti devo correggere: la Annunziata non potrà mai prendere il suo posto (cosa che non affermi, ma salti un passaggio), perchè non è una parlamentare, ma la Commissione Parlamentare dovrà eleggere il nuovo CDA , nove poltrone molto ben retribuite, allora sì che la Annunziata tornerà utile...A pensar male, in Italia, non si commette mai peccato.

 

 

Da questo punto di vista Santoro, o altri (A,B,C,D,E) servono solo a creare il "target di riferimento", dimmi che pubblicità fanno e ti dirò che programma è.

 

Tra l'altro, più volte Santoro ha affermato, in risposta alle denunce di BS e amici riguardo ai soldi degli italiani spesi dalla Rai per usi criminosi, come pare sia Annozero, che il programma è pagato interamente con i soldi ricavati dalla pubblicità mandata in onda la sera stessa. Se facesse informazione seria, probabilmente il programma finirebbe o chiuso o su raitre in seconda/terza serata, viste le abitudini di Rai e Mediaset (e la tipologia degli spettatori abituali della televisione pubblica italiana).

In ogni caso, personalmente non amo Santoro e la sua "informazione". Provai già anni fa, e periodicamente ci riprovo, a guardare una o più puntate di Annozero, ma ogni volta non riesco ad arrivare alla fine - cosa, tra l'altro, che mi succede con quasi tutti i programmi della televisione pubblica italiana.

 

Comincio chiedendo all'autore dell'articolo: hai forse cominciato a guardare la TV italiana l'altra sera, in occasione dello spettacolo di Santoro?

In effetti, non stavo più guardando nulla da tempo. Il televisore che uso io è rotto, tanto che la trasmissione, o meglio i pezzi di quella che ho visto e commentato, li ho visti in streaming sul sito internet. Se guardi quando ho postato l'articolo per l'approvazione, vedrai che era ad un'ora in cui la trasmissione nemmeno era finita, e la canea nemmeno cominciata.

Poiché, voi capite, non è che tali esplosioni di unanime e condivisibile critica alla natura distorta e poco informativa del giornalismo italiano siano eventi frequenti nei media del medesimo paese, uno curiosetto come il sottoscritto si chiede: cosa rivela questa esplosione? Perché tutti se la prendono con Santoro, oggi e dopo questa trasmissione e non un mese fa dopo un'altra, o con Emilio Fede tutti i giorni dopo il suo telegiornale? La domanda è dunque rivolta retoricamente anche a tutti coloro che alte grida di scandalo hanno levato o avrebbero voluto levare in questi giorni: perché ora?

Se a NY, il giorno in cui sono crollate le Torri Gemelle, fosse scoppiato anche un serbatoio di gas in un'altra zona della città sarebbe stato ragionevole pensare potersi trattare di un altro attacco terroristico; quello che non sarebbe ragionevole è pensare che per capire se fosse stato davvero un attacco terroristico si sarebbe dovuto solamente guardare al contesto e alle circostanze. Quella bombola potrebbe essere esplosa a prescindere dagli attacchi terroristici. Le mie personali esplosioni di fastidio per certo giornalismo non sono in alcun modo collegate o collegabili con quanto gli altri fanno o dicono sulle trasmissioni televisive. Però tu insisti che sarebbero esplosioni rivelatrici di qualcosa, le mie tirate. Tu dici:

Insomma, sia il TG di Fede la situazione B, nella quale l'evento X non è avvenuto, mentre è avvenuto nell'evento A, che corrisponde alla trasmissione di Santoro dell'altra sera. In cosa differiscono A e B? Nel segno dell'informazione, non nella sua parzialità, poca professionalità, strappalacrimità. L'una, A, è "pro palestinese", l'altra, B, è "pro israeliana". A (pur avvenendo una volta sola) genera X, B (che avviene ogni giorno) non genera X. Idem per C (Porta a Porta), D (Matrix), E (TG1), eccetera. Avvengono tutti i giorni, molte volte al giorno, eventi che sono uguali in tutto ad A, solo che NON sono pro-palestinesi: molto spesso parlano di altre cose e quando parlano del conflitto medio-orientale sono pro Israele. A avviene una volta, in un ratio che sarà quindi di 1/500 o 1/1000 rispetto al resto, e genera immediatamente X. L'esperimento naturale rivela le preferenze in modo inequivocabile.

Questa storia delle preferenze rivelate, non rivela nulla delle circostanze del mio giudizio e della sua coerenza . Infatti, la tua spiegazione assume che io sia esposto e guardi tutte le trasmissioni che tu citi come esempi di propaganda eguale e contraria a quella di Santoro. Il punto però è empiricamente falso. Alle trasmissioni propagandistiche alla Santoro che tu citi, non segue la mia "reazione" perchè io, semplicemente, non le guardo. E lo sai perchè? Perchè sulla loro correttezza professionale avevo avuto modo di maturare le stesse considerazioni che ora esprimo su Santoro. Niente preferenze rivelate: io ho guardato la televisione e col tempo ho cominciato a non guardare più certe cose fino a non rimanere più nulla da vedere. Ma tu potresti dire, anche non guardandole, perchè non ti esprimi contro il loro modo di fare giornalismo? Per due motivi: 1) ho vincoli di tempo; e 2) non serve bastonare cavalli morti.

Si dà anche il caso che, in questi giorni, a Santoro stiano tutti facendo un culo a capanna [...]Poiché costoro a Vespa, a Fede ed alle migliaia di altri loro lacché mai menano in tale maniera quando producono informazione di parte, la voglia d'associarmi ai medesimi per colpire il Santoro mi risulta alquanto bassa. Ma non è solo la compagnia che puzza, puzzano anche le circostanze: Santoro mi sembra oramai un uomo morto che nessuno osa difendere.

A parte che il signore gode di ottima salute, ma poi cos'è questo modo di valutare le cose? Cos'è questo politicismo? Se Santoro fa una trasmissione schifosa, alla Emilio Fede, io dico che non mi è piaciuta, mica posso dire: "chi non fa trasmissioni faziose, scagli la prima pietra"; o cose del tipo: "in realtà, vogliono regolare i conti con Santoro per altri motivi"; o ancora: "con tutti i faziosi che ci sono in giro, proprio con lui se la devono prendere?". Una trasmissione faziosa, è faziosa e fatta male punto e basta; mi basta vederne una per valutarne la qualità e non devo premettere un giudizio su tutti gli approfondimenti giornalistici esistenti, prima di dire che mi fa schifo proprio quella trasmissione. Né il mio giudizio è meno credibile se non dico, prima di giudicare Annozero, che Matrix e Porta a Porta fanno ancora più schifo.

Insomma, tutto quanto Marco trova di disdicevole nell'incriminata puntata del Santoro è comune a decine, centinaia di altre puntate di altre trasmissioni della TV italiana, di stato e di BS, ossia di SB e di BS.

Lo penso anche io: la battuta su Eco voleva dire quello...speriamo arrivi un nuovo Umberto Eco e scriva una nuova Fenomenologia di Mike Bongiorno, aggiornando i personaggi. Però il punto con la trasmissione di Santoro è duplice, uno personale e uno diciamo così di fatto.

Il punto personale è che a me piaceva Santoro, l'ho sempre guardato e ho anche apprezzato quella voglia di impegno civile, quella sete di verità che ha espresso anche per le vicende De Magistris e Forleo...anche se da molto tempo percepisco la sua faziosità. Quindi me la prendo con lui, perchè mi ha personalmente deluso. Sui fatti, invece il discorso è semplice. Santoro ambisce a fare un giornalismo verità che non guarda in faccia a nessuno, che mette i potenti alla berlina, che indaga le cose e non i fatti (il suo commentatore di punta, Travaglio, ha scritto un libro "La scomparsa dei fatti" dove attacca proprio quel modo di fare televisione che anche Santoro produce); ebbene, io credo di dovermi adirare di più con chi fa tali promesse e non le mantiene, piuttosto che con chi è solo la voce del padrone. Tutto qui. Santoro dice di voler fare giornalismo senza nascondere i fatti? Perfetto, se non lo fa però, a mio avviso è più colpevole di chi, contrariamente a lui, non sta sempre a dare pagelle di correttezza ai suoi colleghi giornalisti. E del resto, il modo con cui ha trattato l'Annunziata è rivelatore: stava insinuando che le cose che lei diceva sulla trasmissione in corso fossero motivati da motivi di interesse personale e di carriera. Come si permette di dire una cosa del genere? (disclaimer: LUCIA ANNUNZIATA FA UNA TRASMISSIONE POLITICISTA, UNA INDEBITA ESTENSIONE DEL TRASATLANTICO DEL PARLAMENTO ALLA RAI, CHE NON MI PIACE PERCHE' PARLA E COMMENTA SOLO QUELLO CHE DICONO I POLITICI; IN SOSTANZA LUCIA ANNUNZIATA ANCHE SE HA LA MUSICA INIZIALE DI UN FILM DI TARANTINO, FA DOMANDE ALLA CAMOMILLA E LA SUA TRASMISSIONE NON E' PULP con i politici-così mi paro la schiena da accuse di collateralismo con la suddetta ;-) )

Sperando che basti, aggiungo:

  • Si poteva fare una trasmissione che faccia vedere cosa costa ai palestinesi l'esigenza di sicurezza degli Israeliani? Quanti Check Point ci sono per i palestinesi? Quanto tempo ci vuole per muversi?

  • Potremo mai vedere, in Italia, cosa fa Hamas con le adultere? Cosa dice nelle sue televisioni? Le soap opera dove si ammazzano ebrei e cristiani?

  • Si poteva fare una discussione civile sul Muro in costruzione in Cisgiordania, per far vedere il tracciato e gli effetti che ha sulla popolazione palestinese?

  • Si poteva fare un'analisi numerica degli aiuti ricevuti dai palestinesi e sulla loro spendita?

  • Si poteva  stabilire se davvero gli Israeliani stanno usando armi al fosforo?

  • Si poteva accertare se Hamas usa scuole e ospedali per sparare razzi?

  • Si poteva vedere cosa pensano gli arabi israeliani di Hamas?

  • Si poteva parlare delle demolizioni di case, fatte dall'esercito israeliano nelle case di parenti dei terroristi? Dei pronunciamenti della corte suprema israeliana su tali demolizioni?

  • Si poteva vedere come vivono gli israeliani a Sderot, sotto i razzi palestinesi?

E se invece di lacrime, avessimo parlato di tutto quello? Ho detto cose così assurde?

 

Qualcosa si potrebbe fare: per esempio andarsi a leggere lo statuto di Hamas, facilmente reperibile per esempio qui: http://avalon.law.yale.edu/20th_century/hamas.asp 

oppure qui: http://www.mideastweb.org/hamas.htm    illuminanti ad esempio gli articoli sette e tredici.

Quanto a Santoro, credo che ci sia consenso sul fatto che non fa giornalismo ma intrattenimento, o "fiction", e per questo lavoro incassa € 400.000 (USD 520.000 - dato non confermato, né smentito). Ora se la trasmissione venisse soppressa, sarebbe censura?

Come ho già detto, della questione Israelo-Palestinese preferisco parlare in altro momento, separatamente dalla questione Santoro. Il giovanotto qui sopra, che mi spiega lo statuto ed i programmi di Hamas, chiaramente, non ha capito il tema, mettiamola così ...

Qui sto parlando di "politica" italiana, non di politica medio-orientale. Quindi, tre quarti di quanto leggo (per quanto legittimo) non è rilevante. Io ho fatto una domandina semplice semplice, e mi sono ben premurato di spiegare che era fatta a MB (cazzarola, stesse iniziali, ok MaBo) solo retoricamente, mentre era rivolta seriamente ai mille che hanno riempito le pagine dei quotidiani italiani di critiche a Santoro.

Diciamo che, approfittando del fatto che questo strano fenomeno sociale del "dagli al Santoro (ora) ma non al Vespa (mai)" aveva "spilled over" anche su nFA nella forma dell'articolo di MaBo, e visto che questo fenomeno sociale aveva colto la mia attenzione, ho approfittato per chiedere metonimicamente a tutti costoro (via il sample di MaBo): perché? Perché ora, ed in questa circostanza e non nelle mille altre di ieri, l'altro ieri, eccetera?

Questa domanda, per il momento, o rimane senza risposta o riceve le risposte del giovane lettore che mi illustra quant'è demente Hamas, ossia risposte QED.

Leggendo la posta del mattino, invcece, trovo copia di un breve articolo di Alessandro De Nicola sul Sole 24 Ore, che vi riproduco. Mi sembra avvicinarsi alla vera "questione Santoro" più di altri.

 

Santoro Fuso
Altro che operazione “Piombo Fuso”. In Italia il tema è se si sia fuso Santoro. Con una sincronia impressionante tutti i maggiori quotidiani generalisti hanno messo con grande rilievo in prima pagina il caso “Annozero”. Il pandemonio sembra essere stato provocato in egual misura dall’abbandono in diretta della giornalista Lucia Annunziata quanto dal tono apertamente schierato della trasmissione a favore della causa palestinese (qualunque essa sia, in quanto gli obiettivi di Abu Mazen non sono uguali a quelli di Hamas). Per colmo di ironia, la defezione dell’Annunziata è stata causata da una frase cattiva di Santoro nei suoi confronti, non dal dissenso politico.

Ha ragione Vittorio Feltri a parlare di “spazzatura” o Rula Jebreal a difendere la trasmissione come unica che ha fatto vedere la realtà di Gaza?

Se non fossimo in Italia, il lettore non dovrebbe essere arrivato fin qui. Stiamo parlando troppo di un argomento piccolino. Le domande giuste sono altre: possibile che il mondo della carta stampata sia ormai così prigioniero del tubo catodico da far diventare notizia del giorno una trasmissione televisiva? E’ sensato che la politica e le istituzioni prendano posizione ai più alti livelli per commentare un programma ed addirittura chiedere l’intervento dell’editore (la Rai, nella persona del presidente Petruccioli) per adottare provvedimenti? Ed è lecito? Infine, può un conduttore che lavora in una rete pubblica essere troppo sbilanciato a favore di una tesi politica?

Andiamo con ordine e vedremo che un filo logico unisce le varie domande. La stampa si occupa di Annozero non solo per il voyeurismo che la porta a dedicare pagine alla maggiorata del Grande Fratello ma anche perché la Politica, con la P maiuscola, interviene. Il presidente della Camera, il Ministro della Difesa, pare lo stesso premier e l’ambasciatore di Israele nonché il capo dell’opposizione (offeso che il suo impegno per l’Africa sia stato sminuito da Santoro) oltre ad altri personaggi minori (senza offesa per nessuno). Bene. Ma la politica che c’entra? Eh, domanda falsamente ingenua: la Rai è la politica, è l’incarnazione del nostro modus rem publicam regendi, in cui chi governa si intreccia con chi si oppone e in molti raccomandano, suggeriscono, appaiono, nominano. La Rai è di proprietà statale e la politica è il suo vero editore di riferimento, lo disse Vespa 22 anni fa, rimane vero anche oggi. E’ inevitabile che gli azionisti si lamentino dei dipendenti della propria azienda o ne utilizzino i passi falsi per fare propaganda. Ma allora il Nostro, Santoro, che è il propagandista massimo? E’ giusto che lo faccia coi soldi pubblici? Beh, come dimostrano le levate di scudi a suo favore, esprime il sentimento di una parte dell’Italia cui non si può non dar voce, si potrebbe dire.
E a noi piace che i giornali parlino di TV, che i politici minaccino censure, che il nostro denaro serva per pagare ciò che magari ci irrita o addirittura indigna? No, per niente. E tutto questo non succederebbe se la Rai fosse privata, si comportasse da emittente libera che, snobbando i politici, risponde delle opinioni dei suoi giornalisti o se pensa che oltrepassino i limiti li emargina e lo fa a spese sue e non del contribuente. Il nodo è questo, per fare un servizio pubblico non bisogna essere di proprietà del governo, mentre essere di proprietà del governo assicura che di pubblici ci siano solo i finanziamenti.

Alessandro De Nicola
adenicola@adamsmith.it

 

 

Interessante. Si possono misurare e commensurare le gravità dei crimini e le parzialità delle informazioni? Un bell'esperimento.

Per quanto riguarda l'evento X credo si tratti di un'azione.

Bene, se abbiamo un'azione X nel caso A ed azioni di tipo Y nei casi B, C, D etc (come in fondo hai detto tu, il segno potrebbe cambiare, ma la bassa qualità sembra rimanere), cosa differenzia e cosa accomuna i vari casi?

Bene, in tutte le situazioni A, B, C, D l'azione prodotta immagino consegua più dalle convenienze e dagli statisoggettivi dei vari attori (Santoro, Fede, Vespa, Riotta...), che da reali e genuine propensioni politiche. Sembra che tu voglia rivelare le preferenze ricorrendo a misure della propensione pro-palestinese o pro-israeliana. Io penso invece che la trasmissione sia venuta così perché le convenienze e gli interessi dei vari attori erano in questo senso. E riferendomi a Santoro ed alla Annunziata, mi sa che il termine attore non è così inappropriato.

Con molta tristezza per le vittime del conflitto.

Ho appena finito di vedere Tremonti nel suo quarto d'ora da Fazio. Sadicamente inviterei Boldrin ad andarselo a vedere su internet uno dei prossimi giorni, anche se non aggiungerebbe nulla. E' incredibile come anche quando dice qualcosa di giusto, lo dica sempre per un motivo sbagliato. Sul giornalista si stenda il dovuto velo pietoso.

Intanto la mia reazione è stata quella di chiedere un pò di canne al mio vicino: perchè non è mai troppo tardi per cominciare e poi anch'io voglio diventare ministro dell'economia.

 

Un po' meno sadicamente, e collegandomi al commento di JB sulla migliore qualità della radio, segnalo questo bel commento di Gianni Dragoni su Radio 24 che smonta impietosamente in un minuto e 39 secondi le baggianate che giulietto nostro ha detto su Alitalia. Dragoni è un giornalista del Sole 24 Ore che si era già distinto durante la vicenda Alitalia per essere uno dei pochissimi a dire cose sensate.

Ho casualmente visto la scena incriminata. L'impressione che ho avuto è che Santoro sia stato molto scorretto perchè ha sostanzialmente impedito alla sua ospite di parlare perchè aveva iniziato a criticare l'impostazione della trasmissione. Il problema è principalmente questo: nella televisione italiana il contraddittorio o non è previsto oppure sfocia nel vociare confuso che impedisce qualsiasi possibilità di comprensione. Un dibattito serio fondato su argomentazioni logiche e sulle cifre in cui ciascuno è libero di esprimere le proprie ragioni, purchè siano sostenibili, è un evento raro. Santoro non mi sembra molto diverso dagli altri. Questa volta è stato soprattutto scortese. La maggior parte delle critiche che ha ricevuto sono state strumentali. Come al solito il bue dà del cornuto all'asino.

Ieri alle 13.30 su Radiotre sento intervistare "l'economista Alberto Quadrio Curzio" sulle misure del governo contro la crisi. Le ritiene "perfettamente condivisibili". Mi fermo un attimo. Ma questo qui non era un consigliere di Tremonti?

Ora in questo caso l'evento A, le misure del governo, provocherebbero un evento X, la valutazione di AQC. E' ragionevole pensare che l'evento X sia indipendente dalla situazione A1 e cioè la contiguità di AQC con GT? Non c'entra la sincerità di AQC: sicuramente lui è sincero nel suo entusiasmo. Anzi, è ragionevole pensare che le sue stesse convinzioni non siano almeno in parte determinate dalla sua "situazione"?

Per quanto riguarda l'evento X l'informazione sarebbe stata qualitativamente più buona se l'intervistatore, invece di dire "chiediamo all'economista..." avesse detto "chiediamo all'amico di Tremonti..."

Non me ne frega niente di rivelare le preferenze di AQC, sono già rivelate dal suo stato soggettivo e forse cambieranno quando dopo l'ennesima litigata giocando a tennis, finalmente GT gli tirerà in testa la racchetta.

Vorrei spezzare una lancia a favore di MaBo.

Credo che la differenza tra l'evento A e gli eventi B C D Ecc non sia lo schieramento pro Israele o pro Palestina. Credo che la differenza stia nel fatto che Marco una trasmissione così non se l'aspettava.

Magari pensava che Santoro ci avrebbe provato, o almeno avrebbe fatto finta di provarci. Invece si è trovato davanti un Santoro uguale alla De Filippi (e con lo stesso share, mi pare di capire?). E questo brucia, perchè quando non si hanno più speranze di vedere un giornalismo serio, ci si attacca come le cozze anche a Santoro. E' umano.

Dite che Santoro, visto lo share, adotterà il nuovo modello DeFilippiano? (ammesso che non fosse già così prima...)

Per il resto, per quanto riguarda la domanda: "Perchè tutta la stampa e tutta la politica parlano del caso Santoro?" la risposta è sempre tristemente la stessa: perchè agli italiani piace parlare di ciò che (apparentemente) non li tocca... Il resto sono tutti  problemi,  e a (quasi) nessuno piace parlare dei problemi. L'informazione seria in questo posto non c'è, perchè (quasi) nessuno la vuole sentire. Il che spiega la DeFilippi, e anche Berlusconi al governo.

 

 

Temo semplicemente si tratti della (ennesima) dimostrazione di come, spariti guelfi e ghibellini, il nostro sia rimasto un popolo di guelfi e ghibellini. O di milanisti e interisti, colpevolisti o innocentisti, pro franzoni o contro franzoni, pro israele o contro israele (con i palestinesi quasi come pretesto in ambo i casi), e credo potremmo andare avanti all'infinito con le innumerevoli e inutili contrapposizioni fini a sé stesse (non le contrapposizioni vere, quelle sono necessarie). Essere aprioristicamente pro o contro, essere faziosi, in Italia è una cosa fine a sé stessa, dalla politica alle nominations dei vari Grande fratello e cloni. Giornalismo incluso, con buona pace di una minima riverca di "Verità", anche piccola, di imparzialità, di ricerca delle ragioni e di una realtà il più possibile oggettiva. Vorrei capire perché. E vorrei che per una volta anche questo non fosse oggetto di uno special da Mentana o Vespa con ospite l'Alberoni di turno.

Un signore abruzzese di mia conoscenza dice: "Il problema è che tenete la saccoccia piena, e la coccia vuota". In pratica troppi soldi e nessun problema generano atrofizzazione del cervello.

E noi che si studiava sui libri di storia che il benessere di una società è culla di civiltà e cultura... Forse questa cosa ha un limite...un tetto che non si riesce a oltrepassare, dove la società declina (già visto? ma come?), la teoria del consumatore impazzisce come la maionese e una persona che ha a disposizione mezz'ora di tempo da dedicare alla sua informazione sceglie il tg4 e verissimo come migliore dei panieri. :-(

Deve esserci un qualche nesso tra ricchezza e ricerca dell'oblio.

A questo punto, ci farà mica bene un pò di crisi?

PS: ah, mi sbagliavo sullo share di Santoro, ha perso punti nell'ultima puntata: Santoro manicheo perde ascolti

Assolutamente interessante anche l'elenco dei più letti, a fianco dell'articolo...............

 

Deve esserci un qualche nesso tra ricchezza e ricerca dell'oblio.

 

Non credo sia questo il punto: quasi tuto il nord europa vive nel benessere da almeno una generazione più di noi, e lo stesso vale epr gli USA, ma questa degenerazione è un fatto squisitamente italiano.

O perlomeno da noi è più spettacolare.Almeno a giudicare dalla BBC o dalla CNN e dalle impressioni da zapping.

Letizia,

l'elenco si riferisce ai più letti nella sezione "spettacoli", vale a dire che il corriere condivide le valutazioni della gran parte di NFA sul programma di Santoro (e non solo il suo...)

Quindi in Italia c'è qualcosa che rovina il rapporto degli italiani con l'informazione.

Qualcosa che non c'è negli altri stati che vivono nel "benessere".

Qualcosa di "squisitamente italiano".

Oddio non sono sicura di voler sapere cosa sia.........

Ecco qui un bel dibattito fra esperti che hanno studiato attentamente il problema, lo documenteranno e certamente ci faranno riflettere pacatamente.

Ignoranti o istruiti?

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Prendo spunto dall’articolo a cui rimanda Boldrin il quale, nel provocatorio “bambini state zitti, che qui si spande libero pensiero, lasciate parlare i grandi”, credo più probabilmente intendesse “il ragazzo non si applica, può fare di più”. Un classico della nostra infanzia. Ignoranti? Beh si, certamente, ma nell’affermarlo rischio (eviterei banalmente di citare un Socrate da Bignami al riguardo) di pormi sulla strada, infinita (infìda)  e tortuosa, della conoscenza. Comunque, per quanto mi riguarda la mia tesi di laurea era in sociologia della comunicazione e quindi questo nonostante l’apparente ossimoro fa di me un ignorante “esperto” (senza master,  Ph.D. e pubblicazioni ormai sei poco più di un semianalfabeta) in materia. “Una mano di bianco”, come si dice dalle mie parti di origine (temo le stesse di Boldrin).

Magari è questo il problema. Scambiamo per dispensatori di cultura e sapere, e non per zappatori (la differenza tra il sapere e il “sapare”) quanti, per mancanza dell’attrezzo suddetto, si sono dovuti  adattare a fare altro (nelle televisioni, nei giornali, nelle università, nella politica, nella vita di tutti i giorni, a tutti i livelli, latitudini e longitudini), e poi quando vediamo che ne sanno quanto noi, ci restiamo male. Siamo esseri umani e quindi, anche noi, qualche volta o spesso, non avendo molto da dire, ci teniamo assolutamente a dirlo. Come Fede o Santoro, ma gratis.

 

pigreco, ci sono dei problemi di formattazione nel tuo commento. La parte scritta in windowese conteneva qualcosa o è solo un prodotto spurio del cut and paste?