Tutto quello che avreste voluto sapere sulle parolacce

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Dopo che Bono ha detto in diretta tv "f***ng brilliant" in occasione dell'ennesimo premio vinto, uno psicologo di Harvard ha proposto una riflessione sull'uso delle parolacce.

Perchè molte persone si sentono offese o a disagio quando qualcuno usa delle parolacce? Che relazione c'è tra parolacce e religione? Perché per le imprecazioni non valgono le regole della grammatica? Perché alcune parolacce sono considerate meno volgari di altre?

Tutto questo e molto di più può essere trovato in questo articolo su The New Republic.

Ecco in breve le risposte alle domande formulate sopra. Le parolacce attivano una parte del cervello diversa da quella delle altre parole. Hanno l'effetto di una scossa elettrica dalla quale non possiamo difenderci. Proprio per la loro invadenza c'è una sanzione sociale all'uso delle parolacce.

Le parolacce derivano molto spesso dalla religione. Quando una religione sparisce, alcune parole non sono più blasfeme. Ad esempio, non c'è nessuna bestemmia su Odino al giorno d'oggi.

Le nuove parolacce prendono il posto nella frase di altre parole non più considerate blasfeme. La struttura della frase non viene perà adattata. Ad esempio, "Who in the hell are you?" diventa "Who the f*** are you?". Ecco perchè abbiamo delle frasi sgrammaticate quando usiamo le parolacce.

Molte parolacce sono legate a fluidi corporei. Ma alcuni di essi non trasmettono virus o malattie, mentre altri sì. Tanto più "pericoloso" il fluido, quanto più disdicevole la parolaccia. 

E adesso, per favore, niente parolacce nei commenti.

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Commenti

Ci sono 14 commenti

Secondo me sarebbe interessante sapere se il proliferare in Italia della parola C***O sia legato in qualche maniera alla traduzione del termine F**K  che viene fatta nei doppiaggi in italiano di film e telefilm americani e inglesi.

Mi viene in mente un film di parecchi anni fa "Quattro matrimoni e un funerale" nelle cui scene iniziali la parola C***O viene ripetute decine di volte nelle scene iniziali del film. Anzi, se non ricordo male era l'unica parola pronunciata nei primi 5 minuti del film. Ebbene, nella versione per il cinema la parola inglese era stata tradotta con C***O, mentre nella versione televisiva era stata tradotta con M***A , forse per non offendere appunto qualcuno.

E forse la frase "ma cosa diavolo dici? Chi diavolo sei?" si era diffusa in Italia proprio come traduzione della omologa frase inglese o americana?

E dato che sono assolutamente ignorante io, sono mie fisime che mi hai fatto venire in mente con il tuo articolo.

Grazie comunque

Onestamente, non sono un esperto di parolacce (anche se ne faccio ampio uso). Non so dirti se alcune delle nostre espressioni vengano dall'inglese o siano autoctone. L'unica cosa che posso dirti è che un mio amico francese mi ha detto una volta che, a suo avviso, nessuna parola francese ha lo stesso grado di volgarità di c****. Ma non saprei dirti se è veramente così.

dipende molto da come si vuol parametrizzare la volgarita'

con in francese e' in primis l'organo sessuale (femminile), i francesi, non so le ragioni storiche, han la stessa maniera dei venexiani di usare l'organo sessuale femminile come insulto (grave) generale

 

il est con (xe' mona)

arretez vos conneries (moeghe'la co-e monae)

e cosi' via insultando

 

mi scuso per il mix linguistico. ma il tema e' linguistico, nessuna offesa a nessuno, mi auguro 

a chi il tema interessi, come segnala il Dr. Panunzi, il volume (2007) di Dr. S. Pinker, Harvard U., ha due capitoli sul tema, le riflessioni sono piu' serie che semiserie, ma e' la fonte del breve articolo per NR. Il volume si chiama "Stuff of thought" e non credo esista al momento nessuna traduzione, forse perche' davvero dipende in parte dall'inglese (come lingua, non perche' venne scritto in Inglese, anche se colonial english, Steven e' canadese.)

Anch'io mi sono chiesto quanto le tesi di Pinker fossero specifiche all'inglese, e quanto invece generalizzabili. Sembra abbastanza generale l'osservazione che le parolacce sono sanzionate perché tendono a deviare l'attenzione dell'ascoltatore. Però la derivazione religiosa di tante espressioni in cui si impreca in italiano (o nei suoi dialetti) a me sembra molto meno ovvia. Una possibilità è che in italiano l'imprecazione direttamente blasfema ha conservato comunque una notevole diffusione, mentre questo non è successo con l'inglese. È ovviamente solo un'ipotesi; nella mia esperienza personale non mi è mai capitato di sentire un americano, per quanto arrabbiato, prendersela direttamente con figure religiose, mentre questo è molto comune in italiano. Se questa tesi è vera ne dovrebbe risultare che le parolacce in italiano tendono a rispettare meglio la struttura grammaticale della frase, almeno quando non sono state trasportate di peso da lingue straniere.

 

Una possibilità è che in italiano l'imprecazione direttamente blasfema

ha conservato comunque una notevole diffusione, mentre questo non è

successo con l'inglese.

Chi e' stato in Alto Adige/Sudtirol avra' notato che tra gente locale (p.es., operatori di ski lift) le bestemmie sono in italiano anche quando la conversazione e' in tedesco :-)

Non solo in Sud Tirolo. Mi ricordo che Klinsmann, finita l'esperienza italiana, giocava nel Tottenham. Dopo aver sbagliato un gol facilissimo, il labiale non lasciava dubbi: anche un tedesco a Londra imprecava in italiano!

Molti sono convinti che i sudtirolesi lo facciano di proposito per sfregio verso gli italiani.Ricordo che un commilitone sudtirolese interrogato in proposito mi disse che il motivo è la mancanza di un' equivalente tedesco. Non mi ha convinto del tutto: non mi sembra difficile tradurle.

Perfettamente in tema col post...

http://www.youtube.com/watch?v=EJJL5dxgVaM

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beh, due note, in francese "bordel de D***" e' standard e in spagnolo, lascio ai miei colleghi hispanitii tradurre

"me cago en d***" (si ascolti tonino carotone, a mio avviso)

in English, by the bye, il supernormale "Gosh" e' deformazione del divino nome di Y*h*h*w*h*h, come tstimoniato.

Le tesi di Pinker sono traducibili (in alcuni idiioletti italiani, cazzo ha generato verbi da "cazzare" a "cazzeggiare") ma devo controllare la sintattizzazione di altro.