Utili idioti

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Uno sfogo come un altro davanti ad una crisi che ci sta scivolando di mano. 

Vorrei proporre una sintetica interpretazione di cosa stia succedendo in almeno un sottoinsieme dei paesi Europei  travolti dalla crisi, diciamo Grecia, Italia, e anche Francia (la dinamica della crisi per Spagna e Irlanda e' diversa; del Portogallo non so nulla). Argomentero' poi che almeno parte della colpa di cosa sta succedendo vada addossata alla piega che ha preso il dibattito economico in questi paesi (e nel resto d'Europa). Infine trarro' le mie conclusioni su chi guadagna da questa situazione. Questo mi aiuta ad identificare gli utili idioti della situazione.

Cosa sta succedendo. I nostri tre moschettieri (Grecia, Italia, Francia) hanno goduto di tassi di interesse sui debiti sovrani molto favorevoli dalla nascita dell'EuroZona nel 1999 per Italia e Francia; dalla sua entrata nel 2001 per la Grecia. E' stato cosi' fino alla crisi (l'estate scorsa, piu' o meno). Essi hanno pero' evitato il riconsolidamento del debito pregresso (Italia e Francia) o addirittura (Grecia), hanno finanziato una espansione fiscale. La crisi finanziaria del 2008 e la realizzazione delle situazione critica della Grecia (che aveva addirittura maneggiato le statistiche per nasconderla) hanno reso nervosi i mercati dei capitali (i creditori di Italia, Francia, e Grecia), e gli spread sono saliti. Di qui tutto il can-can.

Il dibattito. I tre moschettieri hanno quindi iniziato a chiedere a gran voce l'intervento della Germania, in varie forme e con varie argomentazioni. Per spirito analitico possiamo distinguere le argomentazioni in due tipologie principali: gli argomenti economici errati, le minacce. Tra i primi vanno per la maggiore i seguenti:

i) non siamo noi moschettieri ad essere poco produttivi, sono i tedeschi ad esserlo troppo;

ii) i tedeschi hanno guadagnato per anni da questa situazione - a chi hanno venduto le loro BMW?;

iii) i tedeschi stanno guadagnando ora da questa situazione, visto che i capitali scappano in Germania e loro si trovano con un tasso vicino a 0;

iv) il problema e' che l'Europa non ha un prestatore di ultima istanza come la FED, la BCE dovrebbe comprare i titoli sovrani emessi dai tre moschettieri (e da altri paesi in crisi);

v) il problema e' che non c'e' abbastanza Europa, avanti con l'integrazione e gli Eurobond;

vi) la crisi di domanda si combatte con investimenti  pubblici, o anche spesa pubblica tout court, a debito.

La minaccia invece e' una sola: se ci costringete all'austerita' noi diventiamo fascisti ( o comunisti, che e' lo stesso), andiamo in strada,  e sarebbe la terza volta che l'Europa e' distrutta per colpa vostra, tedeschi maledetti. 

Il risultato. La Germania ha avuto gioco facile a rifiutarsi di prendere in considerazione un intervento a sostegno dei moschettieri (che poi non finirebbe solo li', che Spagna e Portogallo sarebbero a ruota, suppongo).  I tedeschi non sono flessibili e hanno poco senso dell'ironia, ai bambini capricciosi tendono a rispondere come si deve ai bambini capricciosi. E poi conveniva anche a loro temporeggiare, io credo, per vari motivi. ma non e' questo il punto, il punto e' che non sono stati mai affrontati con proposte serie e ragionevoli che non supponessero un atteggiamento "chiagni e fotti".

A furia di temporeggiare stiamo rischiando brutto pero'. Ci sono indicazioni che fanno temere una corsa ai depositi (intesi generalmente come  liquidita') in Euro: guardare agli avanzi e disavanzi del sistema di pagamenti della BCE, Target2.  A quel punto, speriamo non succeda, bisognera' intervenire - sospetto che la stessa Germania lo fara'. Saranno interventi sulle banche - in mezzo al panico del pubblico e dei regolatori- come negli Stati Uniti nel 2008. 

Chi ci guadagna? Le banche. Quelle che avevano prestato ai tre moschettieri sovrani e che hanno continuato a farlo su loro suggerimento fino ad oggi (o a ieri). Le banche, il cui peccato originario e' una componente fondamentale di tutto 'sto casino. Le banche, la cui mancata integrazione in Europa e' servita e serve a mantenerle sotto il controllo della politica. In Italia, lo sappiamo, attraverso le Fondazioni,  istituzioni private solo sulla carta ma in realta’  legate a (e dipendenti da) la politica.  Le recenti inchieste giudiziarie riguardanti il Monte dei Paschi e la Banca Popolare di Milano non rappresentano che la degenerazione estrema di una gestione economica fallimentare del sistema bancario, piegato agli interessi della politica.  L’esposizione delle banche nei confronti dei titoli pubblici ne e’ un’altra, gravissima, rappresentazione.  [In Spagna, le cose non stanno molto diversamente a quanto capisco su questo punto: alla radice della crisi bancaria sta la stessa commistione di interessi economici e politici che osserviamo in Italia - non per niente la Caja Madrid (la maggior cassa di risparmio in Bankia) e’ da tempo legata alla comunita’ autonoma di Madrid e la Catalunya Caixa alla amministrazione provinciale di Barcellona]. 

Ci guadagneranno le banche perche' quando i risparmiatori corrono agli sportelli e i capitali volano che e' un piacere poi non si puo' andare troppo per il sottile, e si finisce sempre che un Paulson qualunque va in Parlamento a chiedere una montagna di miliardi che senno' domani chiudiamo i Bancomat. 

E allora chiudiamo il cerchio. Quelli che, a seconda delle interpretazioni, hanno costretto o aiutato i tedeschi a temporeggiare, quelli che hanno prodotto tutti quegli argomenti errati di cui sopra conditi con la minaccia di un arrivo di un nuovo baffone (o pelatone), quelli li', sono gli stessi che odiano il neo-liberismo, gli speculatori, i mercati, che occupano Wall Street, che .... Alla fine, stanno aiutando le banche a uscire da questa situazione coi soldi dei contribuenti, come negli Stati Uniti.   

Utili idioti. 

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Commenti

Ci sono 135 commenti

ma se in Italia e Francia il saldo fra investimenti e risparmio è in deterioramento progressivo dal 2002 circa, mentre in Spagna erano già in deficit di risparmio dal 2000 (dati IMF), a questi bizzosi ragazzini chi glieli ha prestati i soldi per comprarsi i balocchi?

E quando si prestano i soldi, soprattutto se tanti, non si valuta il merito di credito?

E se un creditore ha tanti debitori ora sull'orlo della bancarotta, ha sbagliato ha valutare il merito di credito?

E se ha sbagliato la valutazione, non è forse perché andava bene finché questi cattivi ragazzini che si indebitavno pagavano interessi con spread remunerativi rispetto al proprio mercato finanziario interno e usavano quei soldi per comprare i balocchi prodotti dallo stesso creditore?

E adesso che i debitori sembrano non essere in grado di pagare i propri debiti e fanno "i capricci", il creditore ha lo standing, non dico "morale" che mi scappa da ridere, ma almeno di misera logica finanziaria di imporre qualcosa o forse è il caso che si segga assieme ai suoi debitori per ristrutturare il tutto ed evitare un collasso sia suo che degli altri? Fra l'altro essendo sia creditore che debitori "parenti" per loro reciproca scelta, cosa che ha influenzato non poco l'instaurazione di quei rapporti di debito-credito.

 

Quando avrò risposta negativa a queste domande forse inizierò anche io a pensare che ci siano bambini discoli e capricciosi ed austere e giuste governanti.

 

Per il momento vedo solo un suicidio economico le cui colpe sono piuttosto diffuse e l'applicazione di insegnamenti "morali" all'economia mi sembra un esercizio che , sebben sempre più diffuso, lascia veramente perplessi.

Le tue domande tradiscono un modo di pensare assolutamente incorretto: tu pensi che chi ha prestato i soldi a Spagna, Italia etc. sia la Germania. Non e' cosi', abbiamo smesso fortunatamente da molti decenni a ragionare per aggregati quando pensiamo a decisioni micro.  In questa crisi, chi ha prestato sono banche e investitori, non paesi. Chi ha preso a prestito sono paesi. Che i paesi facciano default e che banche e investotori paghino le conseguenze. Assolutamente. 

Davvero. Pessima abitudine quella di ragionar per paesi, ha portato Keynes fuori strada e con lui tutti i keynesiani. In questo caso ti fa pensare (suppongo; se non lo fa a te lo fa  ai molti che scrivono sui giornali) che  inflazionare o tassare i tedeschi sia la stessa cosa che permettere default che impongono perdite a chi ha prestato. C'e' un mare di differenza. 

 

Ora, poiche' ho visto commenti del tipo di questo nel post precedente e non ho tempo (sono in viaggio) di rispondere a ognuna delle diverse manifestazioni di questo errore concettuale (sono migliaia), per favore controllatevi. 

Condivido tutto tranne l'idea che la commistione banche-politica sia “il” fattore cruciale. Tra l’altro le banche vengono messe sotto accusa quasi con le stesse argomentazioni da varie parti per giungere a conclusioni opposte... c’è che dice che la colpa è della politica che ha messo le mani sulle banche e perciò ci vorrebbe un po' più di sano liberismo e c’è chi dice che sono le banche ad avere in tasca la politica e che questo è il risultato naturale del liberismo (la politica diventa epifenomeno della finanza). Ciascuno ha i suoi colpevoli preferiti. Io ho l’impressione che le “regole del gioco” attuali creino mostri e che sia corresponsabilità dei due mondi il fatto di aver voluto o tollerato che ciò avvenisse.

Non mi interessa di chie e' la colpa. La politica che gestisce le banche fa danni. Period. E' la politica o le banche? Nulla cambia. 

Le regole del gioco sono che lo stato stabilisce l'aborto giuridico chiamato "deposito bancario" che permette al sistema bancario di guadagnare con denaro creato dal nulla. In cambio, il sistema bancario permette allo stato di finanziarsi mettendo le mani sui depositi dei risparmiatori. L'incentivo creato dall'Eurosistema (e che Maastricht avrebbe dovuto tenere a bada), è una vera e propria gara a chi si indebita di più, dato che adesso a pagare sono tutti i detentori di Euro e non più solo gli utili idioti di una sola nazione.

Posso anche essere sostanzialmente d'accordo con il post, mi resta solo una domanda, la piu importante: che famo? voglio dire a forza di temporeggiare siamo arrivati al limite, e c'e' davvero il rischio che spunti qualche baffone o pelatone con idee balzane (intanto il nostro si mantiene in allenamento: www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-06-01/berlusconi-suoi-nessuno-permetta-115946.shtml ).

 

I tre moschettieri (assieme a Spagna etc) saranno stati discoli e invocheranno l'aiuto tedesco con argomentazioni sbagliate, ma mi sembra che abbiano fatto o stiano facendo i compiti a casa, il grafico dell'economist nell'altro post lo dimostra: siamo in austerity. Non mi rispondete che l'Italia no, noi dobbiamo tagliare la spesa pubblica: va bene, e' vero, sono d'accordo per dio! Lo faranno (pare), intanto, sempre in austerity siamo. Qui in Spagna stanno tagliando come indemoniati, e i capitali escono a ritmi altrettanto folli.

 

Quindi, visto che in questo blog mi sembra ci sia gente che ragiona, lo ripeto: che fare? Non e' il caso che si muova la BCE, ricapitalizzando le banche e/o impegnandosi a tenere sotto controllo lo spread in modo permanete? Al punto in cui siamo l'inflazione che ne deriverebbe mi sembra il male minore! I tedeschi (e compagnia) se ne faranno una ragione. Cosa aspettano, la rivoluzione? Io spero che il giorno dopo le elezioni greche la UE decida: abbandonare o no la Grecia al suo destino (dipende dal nuovo governo...), ma in ogni caso blindare tutto il resto. Altrimenti, ciao euro.

Segnalo questo articolo, che introduce un'analisi di David Zervos.

Scusate, ma come dicevo sono in viaggio - appena arrivato - ma domani provero' a rispondere alle domande su T2 (questioni tecniche formali secondo me relativamente poco interessanti) e all'ultima - quella di Michele Starnini - la piu' interessante ma  la piu' difficile - che fare ora? Non sei mesi fa, ora? Anticipo che non credo di avere risposta soddisfacente. 

è ovvio che il sistema Target2 è un sistema "formale" e che per funzionare, funziona!

 

Anzi funziona anche troppo bene, ed è questo che lo rende interessante.

È l'esempio perfetto della costruzione dell'eurozona.

 

Chi lo ha ideato si vede pensava che gli squilibri finanziari, derivanti dai saldi delle bilance dei pagamenti intra-eurozona  si sarebbero di fatto annullati nel medio-lungo termine: un po' di anni esportava di più la Germania e la Grecia importava, ma poi magari la Germania avrebbe investito in Grecia che sarebbe diventata più produttiva e avrebbe quindi ridotto le importazioni ecc...

 

Non oso supporre invece che chi lo ha pensato immaginasse, come invece è successo, un flusso di esportazioni dai pochi paesi "core" verso la periferia (Francia inclusa, per quello adesso anche loro "strepitano") finanziati dai proventi stessi di queste esportazioni, proventi che in parte (non solo, siamo onesti) sono andati ad alimentare "bolle" perché più "redditizie" a breve termine che aprire, che so, una fabbrica di pesce in scatola a Salonicco (anche per la mancata integrazione giuridica, del mercato del lavoro, fiscale ecc ecc). 

 

Con la crisi del 2007 chi finanziava queste bolle ha fatto rientrare di corsa i capitali e ha seccato l'interbancario sul Target2 che è stato sostituito dai rifinanziamenti delle varie banche centrali dei paesi periferici, i cui saldi aumentavano, mentre le banche dei paesi "core" lasciavano i loro surplus sui conti delle loro banche centrali, che avevano quindi saldi specularmente in aumento.

Come si vede il funzionamento è perfetto, tranne che non essendo la BCE+SEBC (Sistema Europeo Banche Centrali, lo so che lei lo sa, lo dico per altri lettori eventualmente) un sistema federale come la FED, cioè espressione di un unico stato federale, in cui anche le riserve auree sono di proprietà condivisa, questi saldi non si annullano fra loro e qualcuno si fa delle domande su chi paga se un paese, con la sua banca centrale, esce dall'eurozona (in Germania è Sinn l'alfiere delle preoccupazioni in tal senso).

In realtà il problema non è Target2, è che si è ritrovato a fare un "mestiere" che non è il suo, cioè di ammortizzatore dei disequilibri dell'eurozona mancando tutte le strutture statali ed economiche che ha un vero stato federale con una moneta unica.

 

Questo è vieppiù evidente oggi che c'è una "fuga" di capitali non solo stranieri dai paesi a rischio e i saldi T2 stanno esplodendo:

 

 

(dal Financial Times Blog: http://blogs.ft.com/gavyndavies/2012/05/03/the-ecb-should-act-before-another-crisis/#axzz1vDTnUFo2)

 

Il punto non è che la Germania deve pagare per tutti, il punto è che se si mette in piedi un sistema economico di questo genere bisogna tenere in conto che la Grecia, ma anche il Portogallo o l'Italia o la stessa Francia, non saranno mai come la Germania, pur con tutte le riforme, le politiche, le austerità che uno vuole, allo stesso modo che l'Arizona non sarà mai la California e la California stessa lo stato di NY.

E mettiamo che diventassero competitivissimi, cioè diventassero una economia a forte saldo positivo commerciale estero, a questo punto sarebbe la Germania negli stessi problemi (a meno di esportare tutti su Marte).


Quindi, cambiamo i politici, esiliamo quelli vecchi in un isoletta delle Tremiti, bruciamo le fondazioni, facciam fallire le banche, azzeriamo i deficit statali.

Ma se rimaniamo in un sistema che non permette "elasticità" economiche che derivano da una miriade di fattori mutevoli nel tempo (guardate solo il terremoto ad esempio, io sono della zona ed qui c'era un sistema industriale con produttività più che tedesche) siamo condannati:

- nella soluzione "più Europa", con le idee balzane di "convergenza" ed austerità, a diventare il "mezzogiorno" dell'eurozona, con gli stessi problemi e criticità e un deflusso continuo di capitali e importazione continua di merci.

- nella soluzione con "meno europa" a far collassare tutto, compreso il mercato unico perché si stanno acuendo sempre più le pulsioni nazionaliste-protezioniste.

 

Rimane una strada stretta e da imboccare velocemente.

Nel "che fare" potresti prendere in considerazione quello che già mesi fa potevamo leggere su Phastidio: "Lo squilibrio dell’Europa non è fiscale ma commerciale" ?

Aspettando il ritorno del Prof. Bisin mi sono guardato il filmato [36 minuti] del discorso di Tyler Cowen all'Istituto Bruno Leoni. Al 9:30: tre soluzioni per l'Italia. Al 25:14: "it would be wrong to blame Italian banks". 

Grazie Alex. C'e' un argomento a supporto?

Ho difficoltà a comprendere. Nel 2008 era colpa dei regolatori e chi, perdendo un sacco di miliardi alla fine ci ha guadagnato almeno soldi pubblici sono state le banche. Adesso, responsabilità a parte, chi ci potrebbe guadagnare sarebbero ancora le banche....cosa mi sfugge? Da qualsiasi latitudine la si guardi sono sempre loro che alla fine ci saltano fuori; oppure io continuo a capirci poco....Saranno considerazioni banali ma consideratemi un utile ignorante:-)

Da quel che ho capito io le considerazioni che fai sono banali perchè parlare genericamente di "banche" non ha senso, per come funziona l'economia un sistema bancario è necessario, quindi le banche intese come strutture che permettono la circolazione delle risorse necessarie al sistema produttivo devono comunque sempre sopravvivere.

Il problema che trattava Bisin se ho ben capito è chi deve pagare se le cose vanno male, e qui il punto è che le fondazioni bancarie controllate dai partiti, gli amministratori la cui principale forza è l'appoggio di qualche politico,  e i vari loschi personaggi come Ligresti che pretendono di essere salvati con soldi altrui, e forse ci riescono grazie a "amicizia"giuste dovrebbero essere quelli che pagano di tasca propria.

Ma una parola sul dumping tedesco, prodotto da vent'anni di contenimento dei salari per stimolare la competitività? Questa storia della locomotiva tedesca è fumo negli occhi se non se ne analizzano le cause. europuzzle.blogspot.be/2012/06/germania-dumping-salariale-dietro-la.html

Quindi la maggiore competitività tedesca dipende dal fatto che i salari REALI dei lavoratori tedeschi sono molto più bassi di quelli italiani?

Perchè DUMPING SALARIALE significa solo questo e se ha senso parlarne per gli operai cinesi, utilizzare questo termine per gli operai alla catena di montaggio che prendono 200 euro netti al mese mi sembra una stupidaggine.

Per la verità io me ne sono andato dall' Italia perchè ero stufo di praticarlo io il dumping salariale.

Visto che in Germania a pari qualifica offrono un bel po' di soldini in più, dove sarebbe il dumping?

Sinceramente i tedeschi Schroeder e Merkel se li sono votati. Ok hanno compresso i salari, hanno fatto una politica "beggar thy neighbour" come già disse Martin Wolf un paio di anni fa. Però pure gli Irlandesi fanno una politica fiscale sulle società "competitiva". Parliamo poi del Lussemburgo? Secondo me sono pratiche lecite anche se andrebbero "coordinate" a livello UE.

Ma la vera anomalia è che mentre i debiti delle banche sono "federali", come mostra il sistema Target2 e se un paese esce dall'eurozona le perdite vengon divise fra tutti, anche fra quelli che non ne hanno beneficiato, anzi, i debiti pubblici invece sono nazionalissimi e sembra una eresia parlarne.

È questo che stride quando si dice " paghino i paesi, le banche e gli investitori che hanno fatto debiti o hanno investito male. Qui pagano solo i paesi.

Il "dumping salariale" tedesco è un po' particolare.

 

Da quel che vedo (e leggo nei giornali, nonché tra i resoconti vari) si ha una distribuzione fortemente bimodale, ove i salari del personale "qualificato" (operai, ingegneri, insegnanti, medici, anche impiegati di buon livello) sono notevolmente più elevati rispetto all'equivalente italiano - intorno ai 40k lordi come stipendio d'entrata, circa 2000 netti.

 

L'altra moda della distribuzione si concentra invece sui servizi "unskilled", esempio: commessi, baristi, aiutanti nei negozietti, guidatori di camion delle consegne, etc. - queste categorie, che in italia godono di stipendi "dignitosi" - un tipico commesso full-time viene pagato 1050-1100 euro-mese - sono state in Germania fortemente penalizzate, con salari tra i 5 e 7 euro all'ora. 

 

Si crea dunque una stratificazione sociale notevole, e - se vogliamo - anche eccessiva. Ciò che sorprende ulteriormente è il livello dei prezzi, mediamente più basso rispetto al nord italia. Dunque si ha un sistema ove gli unskilled ricevono salari molto bassi, ma tirano avanti grazie al livello dei prezzi, anch'esso relativamente basso. Gli skilled riescono invece velocemente ad accumulare un bel gruzzolo, già a 30 anni possono pensare di comprarsi una casa etc.

 

Questo dumping salariale ha imho poca rilevanza a livello transnazionale, dato che si concentra sui servizi. L'industria si deve invece scontrare con sindacati tradizionalmente molto forti, i salari rimangono alti (ma il lavoro è molto duro).

L'altra moda della distribuzione si concentra invece sui servizi "unskilled", esempio: commessi, baristi, aiutanti nei negozietti, guidatori di camion delle consegne, etc. - queste categorie, che in italia godono di stipendi "dignitosi" - un tipico commesso full-time viene pagato 1050-1100 euro-mese - sono state in Germania fortemente penalizzate, con salari tra i 5 e 7 euro all'ora.

Qui c'e' qualcosa che non capisco: parliamo di compenso orario lordo o netto? Se e' netto, lavorando 8 ore al giorno per 22 giorni al mese in media, gli unskilled in Germania guadagnerebbero da (8 * 22 * 5 =) 880 euro/mese a (8 * 22 * 7 =) 1232 euro/mese A parte un minimo piu' basso (ma mica poi tanto rispetto a cifre che ho sentito) non mi pare poi cosi' diverso da un commesso full time italiano, a meno di differenze contrattuali non citate. Con questi dati, non capisco perche' in Germania gli unskilled sarebbero fortemente penalizzati, men che mai avere un "ascensore sociale" malandato come quello italiano (*). Chiedo per colmare la mia ignoranza, non dubito della tua parola. Ovvio che poi dei prezzi bassi si avvantaggiano sia gli unskilled che gli skilled che partono da 2000euro/mese. Il fatto di garantire un livello di vita decente per tutti mi pare derivi pero' dal rapporto prezzo/qualita' dei servizi di base, che in Germania assumo essere molto maggiore del nostro. (*) se non sbaglio anche su nfA si e' discusso in passato di come i figli della categoria X finiscano spesso per lavorare nella stessa categoria dei genitori e sia tendenzialmente difficile il "passaggio di categoria".

Il dumping salariale tedesco è un mito anche per quanto riguarda i salari dei lavoratori poco qualificati. In Germania, conosco molti ragazzi, stranieri e non, che, senza godere dell'appoggio finanziario della famiglia, si finanziano gli studi lavorando part-time nella ristorazione e riescono a trovare anche il tempo e i soldi per divertirsi. Prendiamo il caso dei camerieri, il salario orario è forse paragonabile a quello italiano, la mia ragazza prendeva 8 euro all'ora, però con le mancie diventavano il doppio. Oltre ad avere salari notevolmente superiori ai loro omologhi italiani affrontano costi notevolmente minori perchè in Germania non ci sono tante mafie e posizioni dominanti. Inoltre chi ha dei figli può godere di un notevole appoggio dello stato sociale. Il salario minimo esiste di fatto ed è dato dai benefit di disoccupazione en.wikipedia.org/wiki/Hartz_concept. Con la riforma Harzt IV i disoccupati possono contare sull'affitto e un sussidio di 364 euro ma devono accetare ogni ragionevole offerta di lavoro. Il sussidio Harzt IV è anche cumulabile con un salario: fino a 800 E si prendono 100 euro di sussidio più il 20% del salario (questi sono i dati per un single senza famiglia a carico). Insomma prima della riforma Harzt IV non valeva veramente la pena  lavorare per molti lavoratori non qualificati che uscivano irreversibilmente dal mercato del lavoro. La riforma Harzt IV ha notevolmente peggiorato la vita a molte persone che per età e capitale sociale sono tagliati fuori dal mercato del lavoro ma credo che ne abbia stimolati molti altri a ritornare attivi e guadagnarsi la pagnotta. Una riforma dolorosa per molti ma inevitabile. Questo è il cosidetto dumping salariale tedesco.

L'ignoranza è una brutta bestia, e va combattuta come tutte le brutte bestie. Qualche commentatore nei thread precedenti ha fatto affermazioni sul sistema target 2 del tipo: 

 

 

Questo vuol dire ad esempio che se la Grecia esce dall'Euro, o ancor peggio la Spagna,  tutti quei crediti che la Bundesbank ha verso quei due paesi su suoi saldi Target2 va a chiederli indietro alla BCE che a quel punto li chiede indietro agli altri stati dell'Eurozona.


Questo è ovviamente falso, target 2 è una stanza di compensazione,meglio ancora una piattaforma telematica, con vari accessi, tramite le Banche Centrali Nazionali, qui una miniintroduzione, qui il sito con dedicato a target 2,qui la decisione istitutiva, in cui si legge, chiaramente:

 

 

La BCE può concedere credito infragiornaliero in linea con la

presente decisione esclusivamente a una clientela composta da

organizzazioni europee o internazionali attraverso scoperti sul

conto/sui conti di tale clientela. Gli scoperti di conto non

possono eccedere, in alcun momento della giornata, l’ammontare

definito nel contratto con la clientela per ciascuno dei conti. Il

credito infragiornaliero concesso dalla BCE resta limitato alla

giornata in questione, senza alcuna possibilità di essere

trasformato in credito overnight.

 

 

Da cui è fin troppo eviidente che:

 

1.LaBundesbank non ha alcun credito verso altre banche centtrali, perchè la piattaforma Target2 non lo consente,è la BCE che opera.

2. Gli scoperti sono overnight.

 

 

 

Che  ci sia un flusso di depositi/titoli dai paesi periferici verso la Germania è innegabile (i flussi Target2 questo dicono), ma da qui a confondere i flussi di denaro giornalieri con i saldi debitore delle Banche Centrali  partecipanti all'Euro (che non esistono) ce ne vuole, ma soprattutto di fantasia.

E ora avanti con la fantasia, aspettiamo la prossima, dopo la vendetta postuma di De Gaulle sugli odiati americani e quella sugli  usi delle piattaforme telematiche mi manca  quella del complotto della Germania che presta i soldi per vendere le BMW e le Porsche, ma attendo  fiducioso.


Continua ad insultare e dire che dico falsità dall'alto della sua di ignoranza (come nel caso di De Gaulle, ma certo lei ne sa più di professori di università e di storici dell'economia, dimenticavo che dà ripetizioni).

 

Mai sentito parlare di rifinanziamento (marginale, principale, a lungo termine, ELA)?

 

Guardi legga qua http://ftalphaville.ft.com/blog/2012/03/13/920881/zur-problematik-der-target2/ e poi dia degli ignoranti alla Bundesbank "in persona" che dice:

 

 

However, it should happen that a country leaving the EMU debt with TARGET2, the ECB claims made against the national central bank initially continued at unchanged levels. Can the central bank withdrawing its debts despite possibly with losses within the Eurosystem and pay off existing securities are not, should be a provision for the remaining difference found. Only if one held a residual demand for uncollectible, would result in a depreciation of the ECB by the balance-sheet loss. On a balance of potential losses of the ECB, national central banks as shareholders decide on the Governing Council with a majority of capital. A loss would reduce profit participation at the national central banks act (as in the German case and reduce the demands of the TARGET2 Bundesbank to the ECB).

 

 

 

 

"In a monetary union with a stable group of participants are the TARGET2 balances not an independent risk. Risks arise primarily from the operations by which the Federal Reserve Bank liquidity is created. The asymmetric development of the TARGET2 balances reflected in particular the unequal impacts on individual national banking communities of the financial crisis. Some banks can not meet their funding needs in the interbank market and therefore increased access to funding through the back € system. Other banks, including on balance, the German banks are considered as “safe havens”. Could flow to them in large amounts of liquidity, so they cut back on their lending in the euro system strong. There are also international investors disinvestment from some peripheral countries.

The claims within the Eurosystem, including the TARGET2-turn net balance owed to the ECB amounting to € 463.1 billion in late 2011, the largest item in the balance of making the German Bundesbank. The positive balance of the TARGET2 Bundesbank establishing a debt of the Bundesbank, the ECB. Since all banks are legally independent and continue to own a balance sheet, the positive balance in TARGET2 Bundesbank’s balance sheet is shown as a receivable.For the Eurosystem central banks with a negative balance due TARGET2 this a liability of the Central Bank to the ECB."

 

 

http://www.investireoggi.it/estero/wall-street-journal-la-germania-cede-sullunione-fiscale-ma-in-cambio-della-sovranita/

era il titolo di un lontano articolo di Salvemini dopo la seconda guerra mondiale.

Ci fate caso che la "sovranità nazionale" viene sempre tirata in ballo per difendere il diritto di un governo di massacrare e torturare senza interferenze i suoi cittadini (o meglio sudditi) oppure di fregare one way or another i suoi creditori?

Fosse che la corrente crisi sia per l'EU quello che la Whiskey Rebellion fu per gli Stati Uniti...

 

Alla fine, stanno aiutando le banche a uscire da questa situazione coi soldi dei contribuenti, come negli Stati Uniti.

 

c'è una alternativa che non significhi una crisi economica continentale che i cittadini europei pagherebbero comunque. I costi di far fallire banche, investitori e stati sarebbero inferiori?

Mi scuso con lettori e commentatori. Avevo promesso alcune risposte ma poi una tempesta tanto metaforica quanto perfetta in giro per l'Italia mi ha impedito di avere connessione per un paio di giorni. 

Purtroppo il tempo perso (da me)  non ha calmato gli animi e i commenti al post si smuovono tra discussioni su cosa sia e cosi impkichi Target2 (una stanza di compensazione, come dice Giovanni, e si fa solo un gran casino a confornderlo con la situazione debitoria internazionale; non e' che non siano connessi, ma e' bene evitare legalismi e tecnicismi e non leggere in T2 come da una tazza di te': semplicemente i depositanti stanno andando a Nord, per evidenti ragioni)  e discussioni sul dumping salariale delle Germania (una puttanata - si si puo' dire - se ce n'e' una - chiedere agli operai BMW e a quelli Fiat; onestamente non mi va di discutere la cosa).

Resta invece la questione interessante aperta, che fare oggi? Rispondo brevissimamente (che non so se sto andando a $5 al minuto - o giu' di li' -  o se TIM mi riconosce una qualche offerta estiva )  e poi estendero' la cosa in un post: 

1. garanzia europea sui depositi, subito

2. vigilanza bancaria BCE (o similare) - a breve

3. aiuto alle banche spagnole solo in cambio di controllo BCE o similari (formale, nel consiglio di amministrazione, intendo) 

4. Euro bonds privilegiati, meglio se garantiti direttamente dalle prime entrate fiscali per Grecia, Italia, Spagna, Portogallo...

Ma il diavolo sta nei dettagli. Cerchero' di essere chiaro riguardo ad alcuni di essi. Altri sono questioni legali che non conosco. 

Considerazioni simili si trovano sul FT di domenica, scritte da W. Munchau (più possibilista del solito). Chissà se i politici, seppur con la pistola alla tempia, accetteranno di mollare le banche domestiche alla supervisione sovranazionale (con consequente drastico ridimensionamento delle banche centrali domestiche).

 

Uno a cui non piacciono gli eurobond ha scritto questo.

 

Sulla introduzione di bond privilegiati sono piuttosto perplesso perchè creano una immediata subordinazione del debito esistente. L'effetto netto è tutt'altro che certo.

 

 

quindi ci vuole un intevento a livello comunitario che affianchi l'opera di risanamento dandole tempo e modo di dispiegare i suoi effetti. Concordo , anche se sono con Weidmann quando dice che niente federazione niente eurobond.

le soluzioni proposte (a parte quella dei bond privilegiati sui quali concordo con amadeus) sono oramai condivise ampiamente e condivisibili.

Rimane il problema che, tutte, fanno affidamento sulla BCE, fino a volerla fare entrare nel CDA delle banche "salvate", non si capisce in quale veste (di azionista? Una BC azionista di una banca come fosse la vecchia IRI? Oppure gestione commissariale come fa Bankitalia?)

Questo perché la BCE e il SEBC sono gli unici organi minimamente "federali" dell'Eurozona, cosa infatti mostrata dal meccanismo di Target2, creato come dovesse gestire appunto uno i pagamenti di uno stato federale e di non di paesi singoli.

Per quanto riguarda T2 "in person" mi pare si sottovalutino i problemi: basterà che il consiglio della BCE emetta il suo niet su uno dei prossimi ELA della Grecia per far crollare tutto, alla faccia delle elezioni del 17, dei G7, G20 e compagnia bella.

Non lo farà perché le pressioni politiche saranno fortissime, ma, in teoria, il consiglio della BCE è autonomo e, appunto, il diavolo sta nei dettagli.

«La minaccia invece e' una sola: se ci costringete all'austerita' noi diventiamo fascisti ( o comunisti, che e' lo stesso), andiamo in strada, e sarebbe la terza volta che l'Europa e' distrutta per colpa vostra, tedeschi maledetti».

 

Da un punto di vista squisitamente politico mi auguro sia ironico. È un po' troppo sbrigativo liquidare la crescita dei populismi in tre righe (e che righe).

 

Si potrebbe dire anche, guardando al 1918: «ecco, se ci costringete a pagare [i costi di riparazione della guerra] noi diventiamo [nazisti], andiamo in strada, [sterminiamo un paio di milioni di ebrei] e sarebbe la [seconda] volta che l'Europa e' distrutta per colpa vostra, [francesi] maledetti».

 

Un modo fin troppo semplicistico di aggirare una questione assai più complessa.

Leggendo il vostro articolo da quello che ho capito siete contrario alla "vulgata" attuale che attribuisce alla germania la colpa dell'attuale situazione. Potreste indicarmi ulteriori articoli in cui questa tesi viene smantellata perchè attualmente l'idea che sento a giro è negativa contro la Merkel arrivando in certi casi anche al complottismo, cioè all'idea che l'euro sia stato uno "strumento" della germania per distruggere l'economie dei PIIGS e annetterla modello terzo reich.

sfortunatamente non ho competenze di economia e non so come rispondere a queste affermazioni che a "naso" mi paiono delle scuse.

dopo weidmann la merkel chide un'unione politica, qui,  qualcuno andrà a vedere se è un bluff?

visto questo cerchiamo di capire se la crisi è fiscale, bancaria o commerciale.

francamente non ha più importanza chi ha fatto cosa.  Cosa accaduto fino al 2008 è noto è qui è stato ben rimarcato. Anche gli errori post 2008 sono noti. Il punto è che si fa ora.

Qualunque sia la ricetta, deve essere adottata rapidamente, deve essere comunitaria,e non è possibile che il giorno dopo i governi inizino ad impallinarla.

Prendi il "salvataggio" della Spagna.  Gli spagnoli fanno una conferenza stampa che fosse durata altri 10 mn finiva che erano loro a salvare la UE. Dalla Ue non esce nessuna spiegazione dettagliata, solo rumors dannosissimi. I paesi core immediatamente parlano ai loro elettori smentendo quanto deciso il giorno prima (non do giudizi nel merito del salvataggio, dato che ad oggi non è che si sappia granchè) .

Non si può continuare così. Si chiudano in conclave, facciano volare gli stracci, ma ne escano con una proposta comune credibile e che regga.

 

Ad oggi abbiamo questo