Michael Chabon

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Avendo verificato che è tradotto anche in italiano, ed essendo a metà strada della sua ultima fatica, raccomando a chi non lo conoscesse di leggersi tutto Chabon. O almeno parte di esso.

Siccome ne ha scritti parecchi, e quasi tutti sono interessanti oltre che ben scritti, non sto qui a raccontarveli in dettaglio. Sceglietene uno a caso. Questa è la sua pagina (qualcuno noterà che per descrivere BO usiamo la stessa foto, ma è un puro caso visto che Chabon sembra prendere BO allegramente sul serio, mentre io lo prendo tristemente sul serio ... nessuno è perfetto!) e qui la lista dei libri.

L'ultimo, uscito nel 2007 e già tradotto in italiano, è quello che sto leggendo. Trattasi di un curioso e complicato (ma di una gradevole complicatezza) giallo (tutti dicono "alla Chandler", ma io Chandler non l'ho mai letto, quindi non ho idea di cosa intendano dire!) ambientato in una Alaska inventata per mezzo di un contro-fattuale (Israele perde brutalmente la guerra del 1948 con gli arabi). L'Alaska viene concessa al movimento sionista per ospitare gli ebrei che sono costretti a fuggire dalla Palestina a causa dell'inventato disastro bellico. Nonostante questo rimane comunque fredda e desolata, anche se la cosa (almeno per il momento) non ha grande rilievo nel libro (la desolazione intendo, il freddo e la collocazione geografica quelle contano). L'Alaska, come si sa, era stata offerta da Roosvelt verso la fine della guerra come alternativa alla Palestina (proposta forse poco seria, ma l'uomo aveva notato il problemino che si andava cucinando ed aveva provato a tirare fuori il coniglio dal cappello) quindi il nostro ci ricama sopra alla grande, mischiando fantasia e realtà. le mischia bene, si inventa controfattuali molto realistici replicando in versione Alaska svariati episodi della storia d'Israele, e così via. Notevolmente arzigogolato, ma è un noir vero e di grande finezza intellettuale. Un pelino di familiariatà (la mia al più è un pelo) con cultura, abitudini e fissazioni yiddish aiuta ad apprezzare le allusioni e le cattiverie. Il personaggio principale, il detective, è ovviamente ridotto esistenzialmente malissimo ma con, l'andare del libro, migliora e si comincia a capire che l'ambientazione nell'Alaska ebreizzata non è casuale e che la religione gioca un ruolo non secondario ...

In italiano, la cosa più "vicina" che mi venga in mente è Il pasticciaccio di C.E. Gadda, però per apprezzare le analogie (che sono più lettarario/linguistiche, o di stile se volete, che non di "morale" o di psicologia dei personaggi) occorrerebbe leggere Chabon in inglese. In italiano io non l'ho letto ma, o i traduttori fanno miracoli, o non c'è maniera di riprodurre i giochi linguistici dell'originale. La storia, comunque, è divertente lo stesso e le osservazioni, battute, cattiverie ed allusioni valgono abbondantemente il tempo della lettura. Che è sostanziale, perché anche se è scritto con frasi brevi, da script per films, il libro va letto lentamente perché ripieno di dettagli che vanno colti. Insomma, non è un giallo da leggersi in diagonale per seguire la trama.

Se vi piace questo, poi provate anche gli altri. Sono diversi uno dall'altro, che è la cosa veramente sorprendente in questo Chabon: cambia stile quasi ogni volta che scrive un romanzo nuovo. Vorrei tanto avere quella dote, invece di scrivere sempre nella mia noiosa maniera ...

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Commenti

Ci sono 4 commenti

non lo conosco, ma oggi seguo il tuo consiglio e compro il libro.

Buongiorno a tutti, entro per la prima volta tra i commenti "spinto" dalla grandezza di Chabon; effettivamente, per chi si occupa anche di scrittura come il sottoscritto, è uno dei miti degli ultimi anni (come del resto il compianto David Foster Wallace, se non l'avete mai letto ve lo consiglio, in modo particolare i racconti -saggistici o narrativi che siano-). Tra le altre cose è stato tratto anche un fumetto dall'escapista e, se non lo avete mai visto, vi consiglio inoltre un film tratto dal suo wonder boys (che, non ci crederete, ma anche in italiano si intitola wonder boys!).

 

 

entro anch'io per la prima volta tra i commenti per confermare la grandezza di Chabon e, gia' che ci siamo, proseguire sulla scia del premio Pulitzer per la Fiction fino a Richard Russo - Chabon l' ha vinto nel 2001 con Kavalier & Clay e Russo l' anno dopo con Empire Falls, se vi piace l' occhio attento alle sfumature dell' America. Per quelli che lavorano in universita' americane, imperdibile Straight Man, sempre di Russo.