"Restiamo umani"

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Addio, Vittorio.

Se non ci sorprendono o non ci fanno più orrore le parole
ucciso
soffocato
impiccato
ammazzato
Noi non sappiamo che le parole scorrono veloci
come i fatti
come quel suo esserci fino a ieri
e non esserci oggi
adesso]
mentre trascrivo proprio quelle parole
che descrivono la sua fine
ma raccontano la nostra
fine.

_________

Per chi volesse conoscere meglio il lavoro e l'impegno di Vittorio lascio due link. Il primo alla sua pagina su facebook, che fino a due giorni fa aggiornava regolarmente con l'intento di informare e far "vedere" cosa fosse realmente Gaza. La pagina fortunatamente continuerà ad essere aggiornata dai compagni di Vittorio, che ne continueranno l'opera e il cammino.

Il secondo link è invece quello del suo blog ufficiale "guerrilla radio", e quello resterà una cattedrale nel deserto, un segno del suo indelebile passaggio.

Vittorio Arrigoni, pagina fb

Vittorio Arrigoni, blog

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Comme il y a des hommes-hyènes et des hommes-

panthères, je serais un homme-juif

un homme-cafre

un homme-hindou-de-Calcutta

un homme-de-Harlem-qui-ne-vote-pas

 

l'homme-famine, l'homme-insulte, l'homme-torture

on pouvait à n'importe quel moment le saisir le rouer

de coups, le tuer - parfaitement le tuer - sans avoir

de compte à rendre à personne sans avoir d'excuses à présenter à personne

un homme-juif

un homme-pogrom

un chiot

un mendigot

 

mais est-ce qu'on tue le Remords, beau comme la

face de stupeur d'une dame anglaise qui trouverait

dans sa soupière un crâne de Hottentot.

AIMÉ CÉSAIRE

Anche questa mi pare appropriata

 

Grazie Natalia

Vittorio l'ho conosciuto l'anno scorso quando tornò per un giro europeo di letture del suo libro. Spesso non sono stato d'accordo con lui, ma l'ho sempre stimato per il suo grande coraggio.

Il mio istinto era di cogliere ogni occasione per andare e vedere. Mi disse di non andare a studiare in un'università israeliana, evidentemente perchè nella sua visione, come per tutti quelli che abitano quella terra insanguinata, era imperativo prendere parte a tutti i costi. Cosa che ho rifiutato con più convinzione dopo i mesi passati lì, tra Beer Sheva, ancora oggi bersaglio dei razzi sparati dagli stessi folli traditori che hanno ammazzato lui, e Ramallah, dove, nonostante l'empatia e le amicizie, ho potuto constatare quanto il suo "Restiamo umani" non sia parola per quella terra maledetta.

Forse aveva messo in conto anche questo rischio, quello di non essere ucciso dagli israeliani, bensì da quelli che difendeva, pochi sparuti invasati, infimi individui ma purtroppo capaci di far più danni di un esercito, parte di quello stesso popolo in cui si era integrato e a cui si era dedicato.

Parlando con amici palestinesi ho chiesto se si rendono conto del colpo inflitto così alla loro causa. Ci sarà da chiarire, ma non sarà facile trovare un'altra voce che parli, almeno all'Italia, di cosa succede lì.

Con tutta la stima per chi porta avanti la stessa battaglia di Vittorio, la mia impressione è che non c'è speranza di cambiamento. Si possono cercare tante colpe all'esterno della Palestina e anche del Medio Oriente, ma ciò non servirà a recuperare l'umanità, il valore della vita, che mi sembra irrimediabilmente perso, da entrambe le parti, israeliani e indigeni, da troppo tempo.

Vorrei tanto starmi zitto...

Ma guardando il link alla pagina personale di FB del volontario ucciso vedo cose che non mi ispirano sentimenti di pace o umanitarismo.

Dico questo...chi è Gesù? Arrestato dagli ebrei? Con la bandiera di Israele che gronda di sangue? Gli stessi ebrei deicidi di sempre...no, no, grazie: di questi pacifismi non c'è bisogno...

Per non parlare di questo. 

E questa foto? Quello di fianco ad Arrigoni è il leader di Hamas, un'organizzazione terroristica che prevede, fra l'altro, si spari alle ginocchia dell'adultera e si mandi libero l'uomo che è stato con la traditrice.... Si può fare del bene senza schierarsi così platealmente? Quante volte Vittorio ha preso le distanze dall'operato di Hamas con la stessa perentorietà con la quale denuciava le azioni di Israele?

 

Vorrei tanto starmi zitto...

occasione sprecata.

"il solo fatto di mettere due link, uno a vignette discutibili e uno a una foto in cui Arrigoni compare con un criminale, mi vale l'accusa di essere "in malafede" e "pregiudizialmente schierato"?"

No, ma a mio parere stai giudicando Vittorio in maniera sommaria basandoti su alcuni dettagli che sono assolutamente di minore importanza e facendone il perno della tua "analisi", come se fossero necessari e sufficienti a descrivere una persona per la quale dovremmo avere tutti il massimo rispetto; questo atteggiamento, che mi avrebbe infastidito già una settimana o un anno fa, mi risulta particolarmante sgradevole in questo momento.

Seguivo il suo blog dall'inizio dell'operazione Piombo Fuso nel dicembre 2008, durante la quale era rimasto a gaza sotto i bombardamenti ad aiutare gli ambulanzieri ed i soccorsi alla popolazione civile; vogliamo parlare di Vittorio? Guardiamo per cominciare che cosa faceva: era l'unico occidentale a vivere stabilmente a Gaza City , senza scorta, da più di due anni, faceva lo scudo umano ai contadini bersagliati dai cecchini israeliani, lo stesso coi pescatori che, altrettanto disarmati, gettavano le reti oltre le tre miglia di mare imposte loro come limite di pesca, in queste operazioni era anche rimasto ferito a causa della reazione dei militari di israele. Non vedo nulla di violento in tutto questo. 

Sono questi i fatti ai quali riferirsi quando si vuole tirare un bilancio del suo operato o due foto (delle migliaia presenti sul suo profilo) tirate velocemente giù da Facebook? Non so quante persone, dopo aver subito ciò che Vittorio ha subito da parte di israele, siano in grado di limitare il grado di "violenza" delle loro risposte a due vignette su facebook e di portare avanti con tanto impegno un'azione tanto pacifica e coraggiosa. Mi trovo d'accordo col 100% delle parole di Natalia, tanto nell'articolo quanto nei commenti.

 

 

E questa foto? Quello di fianco ad Arrigoni è il leader di Hamas (...)

 

Marco, forse a volte sarebbe meglio riflettere e non essere cosi' manichei. Ad esempio ti ricorderai di

 

ratti.non  ho altro da dire.

 

Eh no, in entrambe le immagini è rappresentato, lo STATO di Israele (e il suo esercito nello specifico) e non la religione ebraica, la tua interpretazione è sbagliata.

 

Ok, lasciamo stare le interpretazioni dell'iconografia antisemita. Io volevo solo dire che per il casino al quale siamo arrivati in Palestina c'è bisogno di tutto tranne che di una retorica e di un linguaggio che esasperino gli animi, impedisca di valutare obbiettivamente le ragioni, gli interessi o il senso di ingiustizia subita da tutte le parti nel conflitto.

Dal punto di vista strettamente comunicativo, e in considerazione dell'efficacia che l'uso di certi stili di lotta politica produce, slogan e atteggiamenti come quelli del pacifista morto non mi sembrano andare nella direzione di un'attenuazione della violenza verbale e simbolica che è tipica della discussione politica in quelle terre. 

Ps: a dirlo in maniera più asettica di così non ce la faccio.

Ah ecco un bell'articolo sui manicheismi...

Un altro articolo su cui meditare:

La guerra sbagliata del pacifista nemico di Israele

 

Altre testimonianze:

Questo è pacifismo o militanza, anche istigatrice di odio?

 

Si costruisce così la pace o la condizione per costruire la pace è volere davvero perseguire tale intento?

Come si risollevano masse di diseredati dalle loro miserabili condizioni? Chi, e perché, mantiene in una condizione di vessazione quella popolazione vessata? Non è un'interrogativa retorica e personalmente credo che la risposta non sia univoca.

Di certo il conflitto è irriducibile entro lo schemino manicheo entro il quale pretendono di ridurlo certi monolitici pseudo-pacifisti, non meno pericolosi di certi santi. Non può essere che l'utopia nella quale qualcuno si compiace di cullarsi gratifichi, blandendo il suo ego, chi se ne fa portatore più di quanto giovi a coloro per cui proclama di agire?

Questo discorso esula dalla pietà umana per la vittima della  brutale e ripugnante violenza che qui si commemora.

Non sono affatto d'accordo sull'invito a far calare il silenzio: una riflessione, che non intacca o mortifica affatto il lutto, è auspicabile date le circostanze dell'assassinio, la militanza della vittima e le interpretazioni complottistiche circolanti.

 

 

 

 

Da ieri sto cercado di capire perchè la morte di Arrigoni mi abbia messo cosi tanta tristezza.

Per la morte di un volontario? No, in casi simili sono stato abbastanza cinico (o stronzo) da pensare :"in una situazione del genere è un'eventualità da mettere in conto.

Perchè sono sensibile alla questione palestinese/israeliana? No, non mi è mai interessato nulla dei due popoli, delle loro "fisse" sulla terra promessa. Anzi, il mondo è pieno di altri conflitti e tutta l'attenzione che si da a questa gente non l'ho mai veramente capita.

Perchè è delle mie parti? Ancora no, mi vien quasi da pensare:"perchè non ha provato a fare del bene qui in Italia dove c'è comunque bisogno?".

Eppure la sua morte mi ferisce tantissimo e leggendo il titolo ho forse capito perchè.

Il titolo dice "Restiamo Umani". Siamo sicuri? Mark Twain disse: Se raccogli dalla strada un cane che sta morendo di fame e lo rifocilli, non ti morderà. È questa la differenza fondamentale tra un uomo e un cane.

Ecco Arrigoni è stato ucciso in maniera barbara ed ignorante, da gente che era andato ad aiutare e non per un errore: volevano proprio ucciderlo! Questo mi ferisce, quello che gli "umani" hanno fatto è una cosa di un livello persino più basso di quello di un animale. Restiamo umani?

 

da quanto ho letto Vittorio si spendeva per le proprie idee pacificamente mettendo a rischio la sua vita e non quella di altri.

Di fronte a ciò non posso che togliermi il cappello.

Quanto al conflitto, del quale Vittorio è stato l'ennesima vittima, non capisco chi riesce a schierarsi in maniera incondizionata per una delle parti. Sono oramai decenni che si massacrano tra loro. Entrambi hanno le mani macchiate di sangue. torti e ragioni ormai sono intrecciati tra loro. No, io non riesco proprio a parteggiare per qualcuno.

Guarda che non si tratta di tifare. Restare umani significa anche essere dalla parte degli uomini di buona volonta' e delle vittime, palestinesi o israeliani che siano.

Sono indeciso se andare giù duro e farmi coinvolgere nel dibattito o tacere. Rimango umano e taccio, ma non posso non dire che VA aveva del coraggio, coraggio che è mancato ai suoi assassini.

Per il resto israeliani e palestinesi continueranno a darsele di santa ragione, come fanno dai tempi biblici, la posizione di VA era a favore dei palestinesi, c'è chi ne ha un'altra.

 

israeliani e palestinesi continueranno a darsele di santa ragione, come fanno dai tempi biblici,

 

You must know things that most people do not know.

Che io sappia, se le danno e le prendono (in un ratio di 99 a 1) dal 1948 o,  a farla grande, dalla fine della prima guerra mondiale.

Nell'orgia di puttanate che affollano questi commenti evitiamo almeno la fantastoria.

L'occidente e la democratizzazione del petrolio: ovvero la salvaguardia dei diritti umani secondo pesi e misure... (capperi, mi ricorda il senso di giustizia del nostro caro presidente del consiglio, non siamo mica soli al mondo!)

Sarebbe l'ora di inziare a fare un doveroso distinguo tra antisemitismo e non approvazione della politica espansionista e repressiva dello Stato di Israele con il consenso e l'approvazione delle lobbies ebraiche e del silenzio economicamente e convenientemente conseguente di Santa Madre Chiesa, USA & Co. Credo che questo fosse il vero nemico di Vittorio e di quelli che come lui hanno vissuto quello scempio.

visto che siamo in vena di link, ve ne lascio uno, si tratta di un video indirizzato al ben noto Saviano nazionale, vi consiglio di vederlo tutto, questa era la "guerrilla" di Vittorio e qui non si sta facendo nessuna beatificazione. buona riflessione.

p.s.: la gran parte delle immagini e ricostruzioni dei primi mesi (dic 2008 e seguenti) del cosiddetto Piombo Fuso, le dobbiamo a Vittorio Arrigoni.

http://www.youtube.com/watch?v=NBgI_QWgXaI

 

Sarebbe l'ora di inziare a fare un doveroso distinguo tra antisemitismo e non approvazione della politica espansionista e repressiva dello Stato di Israele

 

E fra riconoscimento del legittimo diritto del popolo palestinese ad avere uno stato e demonizzazione sempre e comunque di Israele come responsabile di tutti i mali nel Medio Oriente

Natalia, non c'e' dubbio, secondo me, che il coraggio delle persone che "ci mettono il proprio corpo" va sempre rispettato e anche onorato. Indipendentemente dal fatto che siano o meno dalla "tua parte".  Pero' scrivi che il "vero nemico di Vittorio" era 

[la mancanza di] distinguo tra antisemitismo e non approvazione della politica espansionista e repressiva dello Stato di Israele con il consenso e l'approvazione delle lobbies ebraiche e del silenzio economicamente e convenientemente conseguente di Santa Madre Chiesa, USA & Co.

Ai dati di fatto (mi rifersico a chi lo ha ucciso) mi pare che invece si potrebbe dire che il suo vero nemico fosse la mancanza di distinguo tra la causa palestinese e l'approvazione di qualunque mezzo e ideologia la supporti, sempre e comunque, da parte tutto un sottobosco di attivisti europei (non ho ragione di credere che lui fosse fra questi, ma alcuni dei commentatori qui oggi...)

Sarebbe l'ora di inziare a fare un doveroso distinguo tra antisemitismo e non approvazione della politica espansionista e repressiva dello Stato di Israele con il consenso e l'approvazione delle lobbies ebraiche [...]

Boh, sarà che è passata l'una di notte ed ho la mente affaticata, ma personalmente mi sembra di notare un leggero paralogismo in questo passaggio... ove si auspica la necessità di "fare un doveroso distinguo" rispetto all’antisemitismo... e subito dopo nella stessa frase si evocano "lobbies ebraiche" (sic)...

In questo video Saviano fa decisamente la figura dell'idiota e Arrigoni ha il gioco facile a rispondergli. Premetto che su molte cose secondo me ha ragione. Pero' su un tema -l'omofobia- invece non risponde affatto, anzi dopo una frase di circostanza riparte con i massacri israeliani ignorando del tutto la questione. Implicitamente sta dicendo che non e' importante. Mi sono detto, beh non e' importante se non la vivi in prima persona.

Pero' sorpresa, da varie parti su internet leggo che Arrigoni era gay e viveva con un compagno palestinese. E che questo spiegherebbe anche il riferimento che i suoi rapitori/assassini hanno fatto alla 'corruzione occidentale', altrimenti in effetti piuttosto strano. 

Visto che qualcuno lo conosce, vorrei sapere se e' vero. Non per ficcare il naso negli affari suoi privati, ma perche' se la storia fosse vera, e il movente dell'omicidio e' davvero quello, la relativa importanza o meno di certe questioni secondo me va un po' ripensata.

Era un comunista, tutto qui.

Capisco che, oggi come oggi, si provi un certo pudore nel dire: "quello è un comunista", perchè si ha l'impressione di parlare come Berlusconi agli idioti. Tuttavia qualche comunista esiste ancora, anche se, fortunatamente, non conta più un cazzo. E i comunisti sono soliti interpretare in chiave anti-occidentale il mondo che li circonda, si tratti della guerra in palestina o della globalizzazione o della caccia alle balene.

Nel momento in cui alla parola "pacifista" sostituisci la parola "comunista", non trovi più nulla di contraddittorio nel comportamento di questo ragazzo.

Era armato di un'ideologia ben precisa ed ha avuto il coraggio di morire per essa. Per questo ha tutta la mia ammirazione, pur trovando io ridicola quell'ideologia e partendo da una presunzione relativa di idiozia nei confronti di chi, oggi, la propugna.

 

"Secondo me è tutto molto semplice"

a lei, Capaneo, sento di dover rispondere e senza scuse e preamboli di sorta, le dico che sì, la cosa è molto semplice: io come Vittorio sono una "comunista" nella misura in cui lei è "semplicemente" un cretino.

nc

 

mhm, l'ultima volta che l'ho studiato il comunismo era una teoria che prevedeva la proprietà comune dei mezzi di produzione. I fondatori e definitori sono morti, per cui credo la definizione sia sempre quella.

Non ricordo le parole pacifismo, occidentali, sionismo o Hamas nel Manifesto, per cui credo che l'eventuale comunismo di Vittorio Arrigoni c'entri pochino.

 

mah! leggo i vostri commenti e sinceramente provo sconforto, non pena, ma sconforto.

Ho commentato i versi di commemorazione di Natalia con dei versi di un altro poeta delle minoranze. Non conoscendo approfonditamente Arrigoni, sento di dover dire che era un "uomo" nel senso che non di frequente si ritrova oggi, uno che aveva un'idea e ci si giocava, ci si è giocato tutto. Sono tra quelli che fanno fatica a dimenticare che il nazismo si alleò con alcuni esponenti arabi e provo una propensione considerevole per Israele. Rimane il fatto che per quanto ho visto e capito non c'era antisemitismo in Arrigoni semmai avversione alle politiche dello stato d Israele. Oltre che legittimo è un aspetto che talora mi ha visto concorde. Non dmentichiamo che apprendere da notizie di stampa o vivere quella realtà essendone divenuto parte sono due cose profondamente diverse sicchè le opinioni espresse anche qui risentono di questo limite e purtuttavia pretendono ri interpretare compiutamente quella realtà e conoscere fino in fondo le idee di Arrigoni sia pure attraverso blog o immagini. Per carità, tutto legittimo salvo qualche commento del tutto fuori luogo. L'intento del post credo fosse quello del ricordo e del siamo umani. Essere umani credo significhe anche non pretendere di avere la verità in tasca ed avere il coraggio di seguire fino in fonole proprie convinzioni. Arrigoni lo ha fatto. 

Rimane il fatto che per quanto ho visto e capito non c'era antisemitismo in Arrigoni semmai avversione alle politiche dello stato d Israele. Oltre che legittimo è un aspetto che talora mi ha visto concorde.

Basta peró tenere conto che la costante delle politiche dello stato d'Israele è quella di assicurare la sopravvivenza dei propri abitanti e le cose diventano più chiare. Poi il governo d'Israele, nelle contingenze quotidiane possono commettere degli errori, come tutti i governi del mondo. C'è arrivato perfino Napolitano, ci arrivi anche lei.

 

http://www.facebook.com/group.php?gid=132115406826683#!/group.php?gid=132115406826683&v=wall

come li chiamiamo questi? estremisti padani, estremisti leghisti, estremisti italiani? come?? io avrei qualcosa di meglio, ma mi riservo dall'esprimerlo.

 

 

Il tuo amico BS, quindi, è complice (fra gli altri) dei crimini del suo compare Gheddafi.

 

Direi di sì, anche se non sembra la stessa cosa.

 

Ed ovviamente, gli italiani si dividono (80-20) fra complici del nazimo e complici del comunismo.

 

Per quanto mi riguarda, direi 79,5-19,5.

Quanto al tema dell'articolo, mi sembra opportuno non commentare.

Tirare in ballo nazismo, comunismo etc etc mi sembra un po' fuori luogo, almeno conserviamo l'unità di spazio e tempi, perché altrimenti è davvero parlare a vanvera. Io penso che la bella poesia di Natàlia, dovrebbe-vorrebbe attivare altre aree del cervello...quando penso alla Palestina e Israele ho delle immagini di amici israeliani o arabi israeliani, della loro paura e profonda angoscia nel ritornarvi, che si sovrappongono a qualsiasi lettura e ne sono complemento. Se vogliamo riflettere su VA forse dovremmo partire dalla tragedia di chi muore per una visione forse idealizzata, forse un po' semplificata (ma infinitamente più sofisticata di alcune apparse nei commenti precedenti...) della società e delle tensioni nel mondo arabo e dell'incapacità totale di Israele di farvi fronte in modo civile. A me interessa come quella visione e quella di molti israeliani sono state costruite. Ciò non permette di arrivare a conclusioni o giudizi politici sul conflitto e tanto meno morali sugli individui ma di intuire e sentire cosa succede nelle situazioni di guerra, pre-rivoluzionarie o rivoluzionarie e del perché persone in "buona fede" hanno combattuto per ideali "discutibili", e questo non è alternativo al ragionamento sui dati che si promuove in questo blog, credo, ma complementare... grazie Natàlia!

Mi associo.

BTW, Natalia, ti ricordi di questa? Guarda caso ...


Qasim,
I wonder now
where you are….
I haven’t forgotten you
after all these years,
long as the graveyard
wall is long.I always
ask the grass of the field
about you, and the dirt paths.

Are you alive,
with your poise,
your cane, and memories?
Did you marry?
Do you have a tent of your own,
and children?
Did you make it to Mecca?
Or did they kill you
at the foot of the Hill of Tin?

Or maybe you never grew up,
Qasim, and managed to hide,
behind your mere ten years,
and you’re still the same old Qasim,
the boy who runs around
and laughs
and jumps over fences,
who likes green almonds
and searches for birds’ nests.

But even if they did it,
Qasim,
if, shamelessly,
they killed you,
I’m certain
you fooled your killers,
just as you managed
to fool the years.
For they never discovered
your body at the edge of the road,
and didn’t find it
where the rivers spill,
or on the shelves
at the morgue,
and not on the way to Mecca,
and not beneath the rubble.

As no one saw you
concealing your corpse,
so no one will ever set eyes on you,
and no earthly breeze
encounter a bone of your body,
a finger of your hand,
or even a single shoe
that might fit you.
Qasim, you fooled them.

I always envied you, Qasim,
your skill at hiding
in the games of hide-and-seek we played—
barefoot at dusk—forty years ago—
when we were little boys.

Tirare in ballo nazismo, comunismo etc etc mi sembra un po' fuori luogo

Ma allora siamo già alla fine della discussione, secondo la Legge di Godwin.

 

Mahmoud Darwish

Pensa agli altri

Mentre prepari la tua colazione, pensa agli altri,
non dimenticare il cibo delle colombe.
Mentre fai le tue guerre, pensa agli altri,
non dimenticare coloro che chiedono la pace.
Mentre paghi la bolletta dell'acqua, pensa agli altri,
coloro che mungono le nuvole.
Mentre stai per tornare a casa, casa tua, pensa agli altri,
non dimenticare i popoli delle tende.
Mentre dormi contando i pianeti, pensa agli altri,
coloro che non trovano un posto dove dormire.
Mentre liberi te stesso con le metafore, pensa agli altri,
coloro che hanno perso il diritto di esprimersi.
Mentre pensi agli altri, quelli lontani, pensa a te stesso,
e di': magari fossi una candela in mezzo al buio.


 

Carta d’identità

 

Prendi nota
sono arabo
carta di identità numero 50.000
bambini otto
un altro nascerà l’estate prossima.
Ti secca?

Prendi nota
sono arabo
taglio pietre alla cava
spacco pietre per i miei figli
per il pane, i vestiti, i libri
solo per loro
non verrò mai a mendicare alla tua porta.
Ti secca?

Prendi nota
sono arabo
mi chiamo arabo non ho altro nome
sto fermo dove ogni altra cosa
trema di rabbia
ho messo radici qui
prima ancora degli ulivi e dei cedri
discendo da quelli che spingevano l’aratro
mio padre era povero contadino
senza terra né titoli
la mia casa una capanna di sterco.
Ti fa invidia?

Prendi nota
sono arabo
capelli neri
occhi scuri
segni particolari
fame atavica
il mio cibo
olio e origano
quando c’è
ma ho imparato a cucinarmi
anche i serpenti del deserto
il mio indirizzo
un villaggio non segnato sulla mappa
con strade senza nome, senza luce
ma gli uomini della cava amano il comunismo.

Prendi nota
sono arabo e comunista
Ti dà fastidio?
Hai rubato le mie vigne
e la terra che avevo da dissodare
non hai lasciato nulla per i miei figli
soltanto i sassi
e ho sentito che il tuo governo
esproprierà anche i sassi
ebbene allora prendi nota che prima di tutto
non odio nessuno e neppure rubo
ma quando mi affamano
mangio la carne del mio oppressore
attento alla mia fame,
attento alla mia rabbia.

 

alla fine: "a me questo serviva per pescare e sfamare i miei figli"

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Sm8-SRm6BCA#at=80

 

Smettiamola con le discussioni interminabili quanto prevedibili, e interroghiamoci piuttosto su un altro aspetto della faccenda: la reazione ufficiale dell'Italia. Non sembra anche a voi che, a parte tante esclamazioni indignate, non si sia fatto nulla? Intendo, a livello diplomatico e politico. Nessun ambasciatore convocato (ops, la Palestina non ha un ambasciatore… va beh, un rappresentante ufficiale). Nessun carabiniere mandato in loco per collaborare con le indagini e/o controllare che si facciano le indagini. In passato, in altre situazioni analoghe, si era fatto molto di più.

Quanta collaborazione ci si può aspettare dopo che il nostro presidente del consiglio ha detto che farà di tutto per fermare la "freedom flotilla 2": http://www.jpost.com/Headlines/Article.aspx?id=216425

 

Comunque avevo letto che i servizi segreti stavano facendo qualcosa.

beh... se la voce dell'italia che governa è rappresentata dai titoli di "libero" e "il giornale", non è che ci sia da sorprendersi.

appena trovo i link te li posto.

Ugo Volli

Pigi Battista

Vorrei leggere degli scritti di Arrigoni dove lui usava parole di odio o violenza o razzisti. E per favore non tirate fuori quelle due vignette già linkate da qualcuno in precedenza.

non ero amica di Arrigoni, nel senso che lui sconosceva la mia esistenza, al contrario io lo seguivo ormai da anni.

Non era antisemita, mi ripeto, ma non ha mai lasciato inespresso il suo (motivato) disappunto e sdegno verso la politica repressiva israeliana. Non intendo andare oltre in una polemica che dovrebbe essere inesistente nei confronti di una persona che ha combattuto per portare pace e aiuto a chi soffriva e - purtroppo - soffre.

Aggiornatevi, leggete il suo blog, i suoi articoli, non parlava solo di Palestina, era anche molto attento e vigile su quanto accadeva in Italia e nel resto del mondo. Poi permettetemi un appunto, parlare di presunte espressioni d'odio espresse da Arrigoni quando magari si trovava a fare da scudo umano su un peschereccio palestinese mitragliato dalle navi israeliane, è di un'ipocrisia che fa inorridire. Avrei voluto vedere uno per uno vossignori, che in quanto a vomiti d'odio seduti sulle vostre belle poltroncine senza faccia e un nomignolo in grassetto su sfondo azzurro, siete stati espemplari.

saluti.

Natàlia si può essere amici di qualcuno anche senza conoscerlo (dal dizionario) amico: persona legata a qualcuno da affetto, stima e simpatia.

Natalia,

per come la vedo io in questi casi:

non ragioniam di lor, ma guarda e passa.

Penso che molti, come me, abbiano apprezzato il tuo post ma, per non imbrattare ulteriormente lo spazio che hai creato, si siano attenuti al principio: aut tace, aut loquere meliora silentio. In questo caso era difficile trovare meliora.

 

Ci sono un paio di post su guerrilla radio, segnalati da Marco Taradash (non certo un fan di Arrigoni) in una nota su fb, che fanno riflettere su alcuni luoghi comuni su Vittorio Arrigoni. Luoghi comuni ai quali evidentemente ho creduto anch'io, nella convinzione che la complessità sia solo da una parte: in questi post Arrigoni annuncia prima e racconta poi di una manifestazione di giovani a Gaza, repressa brutalmente da Hamas, verso la quale Arrigoni esprime sdegno e condanna. Evidentemente non è sufficiente odiare Israele per essere sostenitori di Hamas.

Ci sono casi, come questo, in cui mi fa piacere ammettere di aver giudicato troppo in fretta.

In particolare è da segnalare il manifesto dell'iniziativa repressa da Hamas nel sangue, in cui tra l'altro si dice:

Vaffanculo Hamas. Vaffanculo Israele. Vaffanculo Fatah. Vaffanculo ONU. Vaffanculo UNWRA. Vaffanculo USA! Noi, i giovani di Gaza, siamo stufi di Israele, di Hamas, dell’occupazione, delle violazioni dei diritti umani e dell’indifferenza della comunità internazionale!

(...)

ci siamo rotti i coglioni di vivere una vita di merda, imprigionati dagli israeliani, picchiati da Hamas e completamente ignorati dal resto del mondo

(...)

Negli ultimi anni Hamas ha fatto di tutto per controllare i nostri pensieri, comportamenti e aspirazioni.

 


Grazie Giordano per la segnalazione, e anche io mi associo a quanto scrivi.

 

Ci sono casi, come questo, in cui mi fa piacere ammettere di aver giudicato troppo in fretta

 

Ecco, a mio avviso, se non si fosse "aperta la fogna" non avremmo avuto modo di rimettere in discussione il nostro giudizio. Saremmo rimasti con le nostre certezze, almeno per me sarebbe stato così.

Rimane che a mio avviso la tragedia è "a prescindere" che lui fosse pacifista o filo hammas o qualsiasi altra cosa, per me non cambia l'inumana barbarie di chi lo ha ucciso.

PS

Comunque continuo a non capire perchè la questione palestinese sia così "sentita" rispetto a situazioni analoghe in giro per il mondo, che vengono praticamente ignorate, ma questo è un mio limite

 

!!!

Grazie a te Natalia, per i tuoi versi.

In poche righe hai condensato molti più contenuti e molto più alti di tutto il dibattito successivo.

Non aggiungero più rumore, quindi.

 

Grazie Natalia, per non stancarti mai di dire la tua, a costo di sbattere la faccia sui muri e ricevere tanta merda in cambio.

Si, restiamo umani, almeno proviamoci.

Era solo un dovuto tributo, era così difficile da capire?

Vale

 

Era solo un dovuto tributo, era così difficile da capire?
Vale

Appunto.

Grazie Valentina per averlo detto più chiaramente di quanto io sia stato capace di farlo.

I funerali laici, specialmente quando il morto è uno "sconfitto", non godono evidentemente delle prerogative riservate normalmente a quelli religiosi dei "vincitori". Perché i funerali dei vincitori, guarda caso, sono sempre "religiosi" ...

P.S. Mi è abbondantemente passata la voglia di stare a discutere pubblicamente del tema, ma non posso astenermi dall'osservare che no, anche quelli che tardivamente dicono di aver "inteso", inteso è evidente che non hanno. Ma glielo spiegherò, ad alcuni e se me ne viene la voglia, in privato. Ho letto cose, in questi giorni, che speravo non veder mai scritte laddove, invece, lo sono state ...

 

Grazie Natalia, per non stancarti mai di dire la tua, a costo di sbattere la faccia sui muri e ricevere tanta merda in cambio.

Ma quella è rimasta appiccicata in mano  a chi ha pensato di anciarla, puoi star sicura di questo.

Amos Oz: “The Tubingen Lectures”.  titolo italiano “Contro il Fanatismo” (ed.Feltrinelli del 2004)

 

Per ricordare la memoria di Vittorio Arrigoni diamo spazio a tutte le voci operanti in questa area geografica.

 

Nella terza lezione: “Israele e Palestina: fra diritto e diritto”, (del 23 gennaio 2002 )

lo scrittore israeliano( dalla p.57 alla 78) fa un resoconto conciso e dettagliato delle cause storiche ed attuali del problema, sottolineando a p. 65 come <Una delle cose che rendono il conflitto israelo-palestinese particolarmente grave, e' il fatto che esso sia essenzialmente un conflitto fra due vittime. Due vittime dello stesso oppressore.> e denunciando sia le colpe storicamente attribuibili all’Europa che le responsabilità dei rispettivi organi politici della regione  < Entrambe le leadership, tanto passate quanto presenti, sono colpevoli di non aver compreso la tragedia, o se non altro di non averla spiegata ai rispettivi popoli. >(p.68).

Per Oz l’unica soluzione possibile ed auspicabile si riassume in “una spartizione e una soluzione binazionale” paragonabile ad un divorzio equo.(suo paragone)

 

Nella prima lezione: “Passioni Oscure” (del 17 gennaio 2002) Oz invita al compromesso (p.25) < Sono un grande fautore del compromesso. So che questa parola gode di una pessima reputazione nei circoli idealistici d'Europa, in particolare fra i giovani. Il Compromesso e' considerato come una mancanza di integrita', di dirittura morale, di consistenza, di onesta'(...) Nel mio mondo la parola compromesso e' sinonimo di vita. E dove c'e' vita ci sono compromessi.  Il contrario di compromesso è fanatismo, morte.>

 

Giuliana Allen

 

grazie Giuliana, apprezzatissimo e condivisibilissimo intervento. Ricorderei a proposito anche Grossman e in particolare il bellissimo "Fuoco amico" di Abraham Yehoshua.

 

Questa linea di lettura era già contenuta in un libro a mio avviso fondamentale, scritto nel 2001 da uno dei cosiddetti "nuovi storici" istraeliani, Benny Morris, autore molto prolifico sulle origini dello Stato di Israele, alle quale ha dedicato migliaia di pagine documentatissime. Il libro a cui mi riferisco si intitola appunto "Vittime. Storia del conflitto arabo-sionista 1881-2001". E' un tomone di 900 pagg, ci vuole una intera vacanza a leggerlo, ma è straordinariamente istruttivo ed esemplare per l'onestà intellettuale dell'autore. Mi sento di raccomandarlo vivamente.

Certamente Oz, Grossman, Yehoshua non sono degli storici, ma la loro sensibiltà umana è capace di sintesi che ad uno storico per definizione non possono riuscire. La "Storia d'amore e di tenebra" di Oz è uno dei libri più importanti che io abbia letto negli ultimi vent'anni. Un'autobiografia minimalista che riesce a diventare monumentale. Valutazione strettamente personale, naturalmente.

GD

 

Ho scorso i commenti di mia figla su FB, e dei suoi amici, giovani  diciannovenni americani di D.C. e NYC ora sparsi per il mondo nel loro primo anno al College e desidero incollarvi il pensiero di Alden, (non sorridete del loro idealismo)

"I mourn the loss of thousands of precious lives, but I will not rejoice in the death of one, not even an enemy" Martin Luther King Jr.

la ragazza spiega: <Why is everyone so celebratory about bin laden...peace...he was one man and his ideals will linger amongst the other extremists...peace..

 I'd rather reflect on the thousand who died at his hands  and be thankful no one more will die.>

So che 25 + 13 risposte di approvazione a questo pensiero non fa di questi ragazzi un grande numero...ma questo pensano i giovani attorno a me.

Dentro nFA ci sono molti professori universitari sparsi per il globo: quali sono i sentimenti dei diciannovenni? I loro commenti? credo stia a noi adulti ascoltare e accudire il germoglio della tolleranza, non incrementare la divisione della faziosita'.

g allen

accudire il germoglio della tolleranza

grazie Giuliana.

Mi hai fatto commuovere. Grazie.

Ancora giovani vite spezzate, mentre stavano assaporando la gioia di un incontro per dire agli adulti: anche noi vogliamo parteciapre al processo democratico. la BBC ha fatto sentire la voce di una giovane norvegese presente sull'isola dal nome cosi' simile ad Utopia. Ha il viso simile alle mie ex-studentesse norvegesi che ho contattatovia FB e che mi hanno detto che questa sera alle ore sette faranno una candel light vigil per le 91 vite spezzate. Alle 18:30 andro' a messa e poi, per sentirmi vicina ai miei ex studenti norvegesi accendero' una candela sul mio balcone. Mesi fa Boldrin mi ha detto che i giovani capaci dovrebbero lasciare l'Italia per il nord europa. Ed eccoci qui a guardare proprio le nuove generazioni ad essere colpite. Ho trovato molto toccanti le parole del PM norvegese che raccontava come lui stesso da giovane avesse partecipato a questi campi estivi. Penso da insegnante e da madre a tutti quei giovani stroncati o sopravvissuti.  Ora credo che sia giusto soprattutto riflettere e se ne siamo capaci, pregare.