Non ho potuto resistere alla citazione (Purgatorio, Canto VI, 76-8). E' fuori contesto, ma sia il "serva" nel primo verso che il "bordello" nell'ultimo sembrano particolarmente appropriati a questa "tempesta". Quanto al "nocchiere", ho l'impressione che manchi da un pezzo.
Mi limito ad un commento estemporaneo, su quello che mi ha colpito dell'ultima vicenda Berlusconi. Come molti nostri lettori, aspettavo anch'io il commento di Michele, ma è troppo occupato di questi tempi, e quindi me lo faccio io da me autarchicamente il commento.
L'immagine.
Berlusconi e i suoi uomini (nel senso di uomini e donne) più fidati mi pare stiano disperatamente cercando di ristabilire l'immagine che (Berlusconi crede che una larga parte de) i suoi elettori hanno di lui: uomo maschio, vigoroso, e vincente. Berlusconi stesso ha alzato la voce e scandito le parole: "è assurdo solo pensare che io abbia pagato una donna". E poi la Santanchè, Emilio Fede, le stesse ragazze (forse imboccate dal circo dei Berluscones) hanno tenuto a sostenere l'immagine del capo: che ci può fare lui se le ragazze lo amano e lo desiderano? E poi lui è generoso: non paga; piuttosto regala, fa del bene. E infine i Berluscones nelle trasmissioni Rai di approfondimento (si chiamano così, no?) - Maurizio Belpietro ad Annozero e quell'altro il cui nome non ricordo mai (quello di destra che non è Vespa) - che strizzano l'occhietto all'ascoltatore: ma davvero Berlusconi se ne è fatte sette (7) di fila? Possibile?
Faccio fatica a credere che questa immagine non si stia sfaldando. Quasi mi spiace per il Cavaliere: uno della sua statura (doppio senso voluto) le donne in un certo senso le paga sempre - mogli comprese. Dura da accettare per una personalità egocentrica come la sua. E allora via con le distinzioni sofistiche - se le paga Emilio Fede o il mio ragioniere o un puttaniere pugliese che si aspetta delle commesse governative non conta, vero? E se fumo ma non inalo? O sniffo ma poi mi soffio il naso? E poi inumidire il sigaro non è atto sessuale, vero?
Ci siamo già passati e ci siamo anche divertiti. Ma qui si tratta di un triste vecchio bavoso, anzi due o tre - sarò ottimista ma secondo me ormai questo lo vede chiunque abbia una vita sociale che non sia ridotta al guardare ReteQuattro da solo la sera.
L'etica.
Non mi interessa l'etica cristiana, né l'etica civile, quella che attiene ai servitori dello stato. Non mi interessa la prima perché non la riconosco, e non mi interessa la seconda perché non mi aspetto nulla di simile dalla politica (né in Italia né in Amerika). Mi interessa molto più l'etica professionale dei Berluscones che non fanno i politici di professione, i giornalisti innanzitutto; e l'etica professionale di quelli che non fanno SOLO i politici, mi riferisco soprattutto agli avvocati. Costoro parlano da giornalisti e da avvocati (quando parlano di questioni legali), in qualità di professionisti. Bene, non è accettabile che nascondano strategicamente posizioni politiche (o, ancora peggio, posizioni che sono tenuti ad esprimere per vincolo contrattuale) dietro pronunciamenti di carattere professionale. Lo hanno fatto e lo fanno in continuazione (vedere Belpietro o l'avvocato Ghedini) coloro che abbiano sostenuto che è OVVIO che la Procura di Milano non sia competente o che non c'è concussione (incentivo alla prostituzione) senza qualcuno che si dichiari concusso (prostituito). O che è OVVIO che lo sia competente (tre quarti dei blog del Fatto e degli editorialisti di Repubblica). Chiamiamola con il suo nome, direttamente. Questa si chiama PROSTITUZIONE INTELLETTUALE. Siamo sempre lì, tutti allegramente nel "bordello" di Dante. Ma non sono solo i Belpietro, i Ghedini, i ?? ad esercitare la professione più vecchia del mondo. Che dire ad esempio degli ordini professionali di riferimento? Una volta che si trovano un'occasione per giustificare la propria esistenza... Non dico una procedura di radiazione, ma almeno di ammonimento.
L'acume.
Un altro tipo di reazione, da parte di persone che non hanno ragione di accodarsi ai Berluscones, mi lascia stupefatto. Si tratta di un rumore di sottofondo, poco definibile, captato sfogliando blog vari e Facebook. L'esempio più esplicito e visibile è un post di Massimo Fini. La reazione è del tipo: sì però queste ragazze saranno anche minorenni ma c'hanno tette e culi da donne vere, che colpa ne abbiamo noi. Vale la pena di citare direttamente (il grassetto è nel testo; ndr): "oggi una ragazza di diciassette anni è minorenne per l’anagrafe, ma non di fatto (e sarebbe bene, per i reati sessuali, abbassare la soglia della minore età, perché in giro circolano delle vere “mine vaganti“). Sono basito. "Mine vaganti"? In grassetto. E ancora: "non è che uno prima di andare a letto con una ragazza [...] le può chiedere la carta d’identità". Non so che dire, sono l'unico a trovare questo argomento ripugnante? Ma assumiamo pure sia io ad avere rigurgiti di moralismo retrò - quando prende, prende, carta d'identità o meno, l'uomo è cacciatore e altre asinate. Ma almeno concedetemi che l'argomento è incoerente (ai miei tempi si giocava col doppiosenso e si diceva, più o meno, "fatto col pisello"): la legge protegge le minorenni non in quanto esse abbiamo tette piatte e culi non ancora ben formati, ma in quanto esse abbiano capacità cognitive possibilmente non completamente sviluppate (tanto quanto culi e tette).
La teoria delle catastrofi.
Le interpretazioni pop della teoria delle catastrofi applicate all'evoluzione di idee e attitudini descrivono dinamiche critiche. Le idee e le attitudini evolvono prima lentamente e poi sempre più velocemente, a valanga, fino alla catastrofe finale, in cui quasi d'un colpo tutti cambiano idea (o saltano sul carro della nuova idea predominante).
Chiamarle teorie non è che un modo di nascondere pure descrizioni di supposte regolarità empiriche (o, nel peggiore dei casi, aneddoti). Senza nessuna pretesa di esprimere nulla più di una previsione basata su aneddoti, quindi, io mi aspetto una catastrofe, un cambio di regime, a breve. I primi, le avanguardie intellettuali, si stanno già scostando agilmente. Fini si è smarcato (troppo presto; pochi giorni dopo e avrebbe avuto la sfiducia che cercava); Emilio Fede giura in TV che lui all'una di notte andava a casa, cosa succedeva dopo ad Arcore lui non lo sa; Vittorio Feltri è saltato su Libero e di lì ha attaccato Sallusti, il direttore del Giornale (suo ex-vicedirettore; ex nel senso di poche ore prima), perché acriticamente berlusconiano; Iva Zanicchi da Lerner ha difeso Berlusconi ma non se ne è andata come Berlusconi al telefono le ha intimato di fare (e adesso rischia il posto, credo); anche Ruby si è trovata un nuovo fidanzato. Non manca molto al lancio di monetine dei tribuni del popolo, delle avanguardie sociali. Ci siamo quasi.
Ci siamo già passati e ci siamo anche divertiti. Non mancheremo di divertirci anche questa volta.
Un'ultima previsione. Letta e Tremonti faranno la parte di Amato, uomini buoni per tutte le stagioni. Gasparri e La Russa faranno la parte di Martelli, complete nullità senza il capo.
Quindi, la linea gotica berlusconiana sarà una difesa del tipo: "non ci ha scopato, e se ci ha scopato non l'ha pagata". Paghi uno, prendi due.