Grande Giuliano Amato… Quello che aveva solennemente giurato - nel 1994, se ben ricordo - che avrebbe definitivamente lasciato la politica. Ed infatti eccolo qui ministro degli interni… e ora la legge si applica senza alcuna deroga: wow!
Che qualcosa di serio andasse fatto per evitare il ripetersi di quanto è successo venerdì scorso a Catania è fuori di discussione. Ma, come sempre, si interviene solo in situazione di emergenza. Domanda: è questo che si intende per rigoroso rispetto delle regole? Chiudere gli stadi è la risposta giusta?
Il problema in Italia, come si sa, è un altro. Nessuno rispetta le regole e non c’è enforcement per farle rispettare. Chi rispetta le regole – e considerando il contesto sono un numero di persone sorprendenti! - lo fa perché è una persona perbene e non riesce a fare altrimenti. Una minoranza fa il contrario e lo Stato, non solo non interviene tardivamente, ma spesso da il cattivo esempio (vogliamo ricordare le non poche norme approvate – specie in materia fiscale - con effetti di fatto retroattivi?). E a rimetterci ancora una volta sono i cittadini onesti e si da una bella mazzata a una “industria” che già boccheggia. Come ricordava Draghi sabato scorso con riguardo alla tassazione: “Il livello dell'imposizione tributaria in Italia è elevato. Penalizza le imprese e le famiglie che compiono il proprio dovere fiscale”.
Ma allora siamo davvero al "turning point": dubitarne è purtroppo lecito.
Tornando al calcio mi sembra la situazione si possa semplicemente riassumere nella notizia seguente. Il custode dello stadio di Catania, preposto dal Comune proprietario a vigilare, è stato arrestato – con famiglia - in quanto deteneva in casa propria, all’interno dello stadio, barre di ferro, petardi e altro armamentario vario che passava agli “ultras” quando necessario…
E dunque, cosa fare? Pensieri in libertà…
- Ora impediscono ai cittadini normali di andare allo stadio: bella soluzione. Anche naturalmente a quelli del Chievo Verona, quattro gatti noti tra l’altro (e premiati da 4 anni consecutivamente col “premio fair play”) per non fare mai cori contro la squadra avversaria.
- Ecco: tifo contro. Perché negli Stati Uniti (forse tranne che nell’hockey) e in tutte le altre nazioni dove ho assistito a manifestazioni sportive, non ho mai visto un solo coro contro la squadra avversaria ma solo tifo per la propria? E multare o sanzionare con l’impossibilità di andare allo stadio gli “ultras” che li fanno? Secondo me il rispetto dell’avversario comincia lì. Anche perché – e io da ragazzino un anno nella “Fossa dei leoni” l’ho fatto, non ci sono solo mammolette e se questi mi insultano, ti insulto anch’io, e se non la smetti “te’ meno”, ecc. ecc. e finisce in rissa e poi la volta dopo dobbiamo vendicarci, ecc. ecc.
- Mi sembra peraltro che già impedendo le trasferte ai tifosi avversari gran parte dei problemi si risolve per definizione. Permesso negato anche agli abbonati (è vero che il presunto assassino è appunto un abbonato, ma senza nemico e senza armi cosa avrebbe fatto? Ma ormai la “misura è colma” e “occorre agire”… E quindi chiudiamo subito gli stadi che lo Stato – o comunque il Pubblico – leggi: Comuni – non ha messo a norma…
- Già non messi a norma... Da chi? Leggo, ad esempio, che gli affittuari Inter e Milan hanno oltretutto anticipato 16 milioni di euro per i lavori di messa in sicurezza. A Roma lo stadio è in ordine ma perché il CONI ha fatto tutti lavori previsti dalla legge Pisanu a spese del contribuente (e le squadre non hanno sborsato un euro). Torino è a posto perché l’hanno fatto l’anno scorso per le Olimpiadi (sempre lo Stato o il Coni insomma) ma le squadre pensano di abbandonarlo perché inadeguato. Palermo (immagino un miracolo di Cuffaro, che i soldi - quando vuole – nel suo bilancio comunque li trova) e Genova, Cagliari e Siena (le eccezioni che confermano la regola).
- E intanto, cambiando un po’ – ma non troppo – il discorso, gli ineffabili magnati George Gillett, (proprietario dei Montreal Canadiens di hockey) e Tom Hicks (proprietario della squadra di hockey dei Dallas Stars e dei Texas Rangers di baseball) hanno speso 340 milioni di euro per comprarsi il Liverpool – ahimé, quanti ricordi - (e sborseranno altri 300 milioni per stadio nuovo e ammenicoli). Dopo Chelsea, Arsenal, Manchester, Aston Villa, Portsmouth e West Ham la Premier League vede un’altra squadra finire “nelle sgrinfie” di soggetti disposti però ad investire centinaia di milioni di euro. Risposta italiana? Chiudere lo stadio del Chievo Verona e degli altri… Grande!
Insomma:”lo stiamo perdendo… lo stiamo perdendo…”. Vedete voi cosa aggiungere: il calcio? il senso civico? ………………? By the way: tranquilli, ci penserà – tra una balla e l’altra – l’ineffabile Melandri… O forse no: d'ora in poi il rigore di Amato si applicherà in tutti campi………
Inciso... Sarà interessante vedere se sarà possibile licenziare il "custode" dello stadio "Cibali" - quello che ha aizzato i cani contro la polizia e voleva impedire la perquisizione della propria casa dove hanno trovato mazze, biglie, ecc. - che immagino dipendente del Comune catanese.... O se nemmeno in questo caso si riscontra la "giusta causa"? Aspettando la legge sui "fannulloni" di Ichino....