Forse questo è un caso ma è sicuramente vero che tutte le realtà contradditorie, paradossali, misteriose, incredibilmente meravigliose e orride allo stesso tempo hanno un grande fascino e Cuba è una di queste. E uno si interroga, compara, cerca di capire, razionalizzare, generalizzare e trarre conclusioni o pensa che le impressioni siano fuorvianti, cade nel luogo comune o pensa di essersi spinto oltre il lecito, ci si innervosisce..
Condivido con voi quello che mi è sembrato di capire nella mia breve permanenza nell'isola. Come tale, ovviamente il solito caveat sul fatto che si possa trattare di informazione parziale e non completamente veritiera applies.
Non si può stare a Cuba senza essere investiti da una miriade di interrogativi ogni secondo. La risposta migliore che ho ricevuto? "Come fate a vivere con 15 euro al mese sorridendo, se il sapone ne costa 2? " "Semplice, non ci laviamo, non vedi come siamo neri?"
Eh si perche' la doppia economia, ovvero i cubani che pagano in pesos cubani e i turisti in pesos convertibili (CUCS), esiste solo per i beni di primissima necessità tipo i prodotti alimentari nei mercati, le medicine o il carretto con cavallo/ riscio'/autobus/furgone per i trasporti (le macchine sono un bene rado). Per tutto il resto, scarpe, vestiti ma anche prodotti domestici e di profumeria (i piu' necessari), bevande e altri generi alimentari si paga solo in cucs, con prezzi piu' o meno uguali a quelli europei. Anche nei locali la sera il prezzo d'ingresso è uguale per tutti (dai 10 ai 25 cucs) e (ho controllato) i cubani non entrano gratis ma pagano tanto loro quanto noi.
La meraviglia è che non c'e' la criminalità violenta tipica dei paesi del sud America con una grande poverta', tipo Messico o Columbia, dove si puo' essere "accoltellati" per la fotocamera. Non solo con noi turisti, verso i quali la gentilezza potrebbe essere giustificata dal fatto che siamo importantissimi per la loro sopravvivenza (una mancia da 5 euro è un terzo di mensilità ), ma anche fra di loro c'e' infinito calore e amore: una quantità tale di abbracci in un giorno che, come ha notato una mia amica, a Londra non si danno in 100 secoli!
La criminalità contenuta in parte è dovuta alla presenza capillare dell'esercito, che non viene avvertito come strumento di controllo e di repressione. Impiega circa il 50 % della popolazione e fornendo uno stipendio che puo' arrivare anche ai 35-40 euro, tutti vogliono entrare a far parte dell'esercito. Cio' significa (e questo è il trucco) che in ogni famiglia (allargata) almeno un membro è militare; quindi non si puo' essere contro l'esercito.
Attenzione al twist psicologico poi. La mia osservazione: "bhe' con tutti questi militari sarete preparatissimi a fare la guerra!." ha provocato una reazione smisurata: "Cuba è un paese pacifico, non farà mai la guerra, l'esercito serve solo a difendere i cittadini, e lo stato provvede a insegnare a TUTTI come difendersi". Una volta al mese c'e' la giornata della difesa personale dove tutti, dai bambini agli anziani, vengono addestrati. Per esempio, insegnano anche alle donne a sparare di precisione ( per difesa personale; non si sa mai) e i bambini (ho controllato) sanno per esempio che fare nel caso di un attacco chimico: "Devo mettere in bocca e nel naso la menta, coprirmi gli occhi e scappare nel rifugio da solo senza pensare agli amichetti, a Julio (il micio), a mamma e a papa". Ognuno sa esattamente qual è il suo ruolo nel caso di una qualsiasi emergenza. I rifugi sono già costruiti e per esempio mi diceva il tassista con cui facevo il discorso che nel caso di una tale emergenza lui fa parte del gruppo di quelli incaricati a portare i rifornimenti da Pinar del Rio a Las Terrazzas con il cavallo per i campi , nel caso in cui la strada (se di strada si puo' parlare) sia interrotta per qualsiasi motivo.
E tutti sembrano sereni. Bhe' certamente non hanno il problema del mutuo, dell'istruzione dei figli, delle spese del dentista.. La casa non si compra e non si vende, si scambia o, in campagna, dopo tanti permessi al limite si puo' costruire ma si inizia con una casa "temporanea", cosi' la chiamano, di legno, che costa circa 5.000 euro, i risparmi di una vita, e in cui si riuniscono 3-4 famiglie (e di solito la temporanea rimane a vita). La sanità è gratuita e come mi hanno detto, "addirittura" danno il pranzo alla persona che assiste. Istruzione, università e libri compresi tutto gratuito. Ma a parte che se ho capito bene dopo l'università si deve andare a lavorare per 5 anni dove dice il governo, ma poi che si insegni in queste università non mi è chiaro. Mi diceva una ragazza laureata in Economia che la laurea li' è in Economia e Gastronomia e mi ha spiegato (io ci ho messo un po' a capire, se ho capito) che si studiano le varie coltivazioni, come sfruttarle al meglio etc..questa per loro è "Economia", ovviamente non c'e' Economia aziendale o Teoria dell'Impresa ...Ci credo che dicono che i medici cubani sono i piu' bravi al mondo! La medicina è l'unica cosa che ha un'utilità pratica e che possono insegnare senza "rischi". Poi anche il fatto che non parlano inglese per la maggior parte ..se io non parlavo correntemente spagnolo era impossibile comunicare nel dettaglio..O il telefono che, come tutti i servizi, è gratuito ma è gratuito per le chiamate nazionali. Quindi niente chiamate all'estero, chi le paga? E niente internet, chi paga il provider? Navigano sulla loro intranet, con pochi siti visitabili e in televisione (se hanno una televisione funzionante) ci sono 4 canali.
C'e' anche da dire che si potrebbe stare tranquillamente un mese a Cuba senza mai incontrarsi con i cubani. Non possono andare nelle spiagge più belle (fra cui consiglio Maria la Gorda e Cayo Levisia), ne' negli alberghi, ne' in altri posti turistici. I turisti pero' possono andare nelle spiagge frequentate dai cubani ma anche qui il controllo è massimo. Pensate che io con le miei amiche abbiamo avuto tutto il tempo tre militari a due metri dal nostro asciugamano! Un militare mi ha detto che è perche' i cubani potrebbero rubare e non vogliono che il mondo si faccia una brutta opinione di Cuba.
E qui ritorna la mentalità del governo sull'apparire al mondo. La foto sul contrasto facciata-interni era solo un esempio sulla differenza su come Cuba vuole apparire al mondo e di quello che è per i cubani. Approposito, gli interni praticamente non ci sono, i cubani vivono quasi all'aperto o dove hanno dei muri non ci sono finestre, i bagni, cioe' quella parte di casa che chiamano bagno, di solito (diciamo 6 delle circa 10 case che ho visitato) non sono collegati alle fogne (l'impianto fognario fra l'altro c'e'? Un puzzo incredibile in ogni parte). Mi è sembrato poco rispettoso fare le foto agli interni perche' c'erano persone.Ma se ci pensate, chi potrebbe rifare gli interni? I cubani con 15 euro al mese? Solo il governo ma per il governo gli "interni" (..cioe' i cubani J) non mi sembrano essere una grande priorità.
Highlight delle mie visite alle case: le signore con i rotoli della carta igienica finita al posto dei bigodini. Moooolto fashion!!!! Certo perchè la carta igienica non c'è e i rotoli finiti sono un bene di lusso!
Esistono poche festività : il 10 Ottobre che è la liberazione, il 30 e 31 Dicembre che è Natale (fanno festa dal 25 Dicembre) e la semana santa ad Aprile (senza Pasqua), le feste grandi sono i vari carnevali che variano in date da città in città e la festa del paese. La religione ufficiale è la cattolica ma mi è sembrato di capire che molto pochi la seguano. Esistono invece altre "correnti" che sono devote a uno o piu' Santi (come San Lazzaro o San Tomas) o i devoti alla Santeria, un miscuglio che ha origini africane che si compone di riti in cui si fanno sacrifici animali e altre cose abbastanza "particolari" (c'e' anche un museo all'Havana). E' poi pieno di cani e gatti, che vi troverete fra i piedi anche nel ristorante piu' "in". Mi han detto che questo è perchè i cani per esempio sono considerati quasi dei santi per i seguaci di San Lazzaro.
Quanto alle mie domande sul post-Fidel ...una collezione di facce da candid camera, fra bhò e bhà. Scavando direi che all'Havana in fondo pensano (e sperano) che qualcosa cambierà. In particolare c'e' la questione dei cubani in Florida che sembrano stiano sul piede di guerra per tornare a riprendersi le loro case e i loro terreni, ma non ho capito bene se siano visti come angeli o demoni. Insomma sono un po' ansiosi, e sereni non tantissimo.
Nei paesi invece c'e' quasi la certezza sulla continuazione del regime, non tanto sul nome di Raul ma su un personaggio che dicono essere ben addestrato e quindi c'e' un clima di rassegnazione tale che sfocia nella completa serenità. "Lo stato pensa per noi, ci vuole qualcuno che amministri i soldi, noi facciamo i ninos e poi lo stato pensa a tutto, e poi se no, che
dovremmo fare? Non abbiamo scelte!"
Bhe' qua ritorna in mente il luogo comune sulla presenza di troppe possibilità come una delle cause dell'infelicità latente della nostra
società ..ma insomma..
In attesa del nuovo film documentario di Michael Moore in cui sembra che alcuni soccoritori dell' 11/9 decidono di sperimentare il sistema sanitario cubano per curare le loro malattie polmonari causate dai residui dell'esplosione, vorrei sottoporvi questo articolo:
Da "La Repubblica" del 25 aprile 2007
Wayne, quella maledetta fortuna
vince alla Lotteria, muore di cancro
NEW YORK - La burocrazia ha ucciso la fortuna. E' morto ieri a Syracuse Wayne A. Schenk, 51 anni, l'uomo che in un mese aveva scoperto prima di essere malato di cancro ai polmoni poi a metà gennaio di aver vinto il primo premio della lotteria dello Stato di New York: un milione di dollari. Aveva sperato di potersi curare con quei soldi, ma le regole non hanno fatto eccezioni: la vincita poteva essere pagata soltanto a rate, 34mila dollari ogni dodici mesi per vent'anni.
La sua assicurazione da veterano dei marines - Wayne aveva servito in Libano, dove 241 suoi compagni morirono nell'attentato al quartier generale americano di Beirut - gli passava solo le cure base e un ciclo di radioterapia.
Ma i medici erano stati chiari, con 125mila dollari subito e 250mila per un secondo ciclo si poteva sperare in un altro anno di vita, forse diciotto mesi, magari in un miracolo. Allora in una corsa contro il tempo aveva cercato di ottenere subito tutto il denaro del premio, poi di fronte ai ripetuti rifiuti era riuscito a convincere il centro per i tumori di Philadelphia ad accettare il tagliando vincente in cambio delle cure, ma anche questo non è stato possibile. Così Wayne ha incassato solo la prima rata, con cui ha pagato debiti e bollette e ha offerto una bevuta a tutti gli amici al bar di Naples, un paese tra i boschi e le vigne a nord di Manhattan.
E pensare che la sorte per un attimo lo aveva illuso: le probabilità per un uomo di 51 anni di sviluppare un tumore ai polmoni sono una su cinquemila, le probabilità di vincere il primo premio da un milione di dollari della lotteria dello stato di New York, con un biglietto gratta e vinci da cinque dollari, sono una su 2.646.000. Wayne era stato scelto dal destino tutte e due le volte e questo sembrava un segno.
Ma la malattia non si è fatta commuovere e si è presentata puntuale, portandoselo via dopo soli tre mesi. Wayne che ha sempre vissuto da solo con uno spelacchiato pastore tedesco e ha tirato a campare facendo mille lavoretti precari, prima di morire ha però fatto in tempo a prendersi una piccola rivincita sul suo destino taciturno e solitario. All'inizio di aprile ha sposato Joan DeClerck, la donna che amava da tempo, con cui usciva ma a cui non era mai riuscito a garantire un'esistenza o una famiglia. Ora sarà lei ad ereditare il resto della vincita. E le lotterie dovranno pagare tutto, per altri diciannove anni, fino all'ultima rata.
(25 aprile 2007)
Saluti
Marco
ma prendere a prestito e usare la lotteria come collateral?