Grande emozione hanno suscitato i recenti ritrovamenti archeologici nella costa nord di Nuragica. Si tratta, come è noto, di molteplici reperti fra i quali spicca una statua - risalente a circa 1500 anni fa, durante l’epoca dell’Unione - con busto di marmo e, curiosamente, una maschera di bronzo che ricopre il volto.
Il luogo dove sono stati rinvenuti i preziosi oggetti del nostro lontanissimo passato è il fondale marino di un’area sprofondata nel 2666. Secondo gli archeologi che procedono da diversi anni agli scavi subacquei, il luogo era dedicato al culto. La maggioranza degli esperti ha avanzato questa congettura basandosi sulle scarne informazioni a noi pervenute. Un'iscrizione riportata alla luce quattro anni fa contiene la dicitura “...la Certosa”. Ancorché la scrittura appaia incompleta, non vi sono dubbi sul significato che gli antichi attribuivano a tale termine: edificio abitato da soli uomini nel quale venivano svolte rigorose pratiche ascetiche.
Una minoranza, tuttavia, ha rigettato questa ricostruzione analizzando altri reperti che sembrano indicare un diverso uso dei locali. In particolare, il ritrovamento d'alcuni oggetti di plastica, miracolosamente conservatisi fino ai nostri giorni, e che, secondo gli studi più recenti, i nostri antenati di sesso maschile indossavano prima dell’accoppiamento, sembra contrastare con questa interpretazione. La maggioranza degli esperti però ribatte che, anche se così fosse, potrebbe trattarsi di riti iniziatici, sui quali purtroppo possediamo una documentazione lacunosa.
La statua, di squisita fattura, rappresenta un individuo di altezza inferiore alla media, con organi genitali sproporzionati rispetto al resto del corpo. Secondo alcuni il manufatto altro non sarebbe che una copia coeva del “Satiro Periboetos” o “Satiro Invasato” di cui parla Plinio il Vecchio. Altri, pur concedendo una qualche rassomiglianza con il capolavoro di Prassitele, non concordano e fanno osservare che la rappresentazione morbosa e deformata dei genitali costituisce una rottura troppo evidente con il maniacale equilibrio delle forme in auge 4000 anni fa. A sostegno della loro tesi portano il curioso assemblaggio compositivo e, in particolare, l’uso del bronzo per coprire il volto, tecnica mai utilizzata dagli scultori greci antichi.
La giustapposizione dei materiali è certamente intenzionale poiché il volto sotto la maschera è raffigurato con mirabile precisione, fin nei minimi particolari, con un’impalpabile ricucitura della cute all'altezza del cuoio capelluto e un doppio mento. Se si accetta l'ipotesi che con la maschera si volesse rappresentare un tratto caratteriale del soggetto, ipotesi accettata da molteplici antro-psicologi delle culture antiche, allora la datazione più corretta ci fa risalire a circa 1450 anni fa, quando con la locuzione volto o faccia di bronzo si indicava un individuo sfrontato, abile nel mentire agli altri e a se stesso.
Alcuni si sono spinti fin al punto di ipotizzare la sua professione. A loro parere l’uomo doveva essere un impresario teatrale. Lo deducono dalle molte piccole statuine femminili ritrovate durante la campagna di scavi. Verosimilmente esse rappresentavano le interpreti dei suoi spettacoli. In effetti la tesi è suggestiva giacché, dopo gli eccezionali ritrovamenti avvenuti in Padania, nei pressi di Malpensa, è un dato oramai acquisito che all’epoca dell’Unione vi erano notevoli difficoltà di trasporto, quindi niente di meglio che avere sempre sottomano il proprio “campionario”. Tuttavia, due elementi militano contro questa ricostruzione. Le statue sono solo femminili e di età molto giovane: non vi è alcuna evidenza che fosse diffusa la produzione di spettacoli in cui recitassero unicamente delle bambine. D’altra parte l’iscrizione riprodotta alla base delle piccole statuine, “Fede”, conforta la tesi di coloro che sostengono la funzione religiosa e votiva del luogo.
Il materiale, dopo essere catalogato e restaurato, verrà esposto in una mostra prevista per il prossimo anno. "Il Satiro Invasato: un tassello fondamentale per comprendere il nostro oscuro passato". Prenotatevi per tempo.
Complimenti per il pezzo di autentica satira. Preparate la pagina per le rettifiche, appena la nuova legge su intercettazioni e libertà di stampa verrà approvata.
Anche le previsioni del futuro saranno rettificabili? Chi farà quelle ufficiali, GT?
Domanda per i legulei: ma questi pensano che tutti i siti web del mondo possano essere sottoposti alla lorio legislazione fascista? Lo chiedo perché, tanto per dire, nFA "risiede" in tanti posti ma l'Italia non è uno di questi.