Giunto a Torre Pellice, nel cuore delle valli valdesi, leggo sul Corriere la notizia dell'approvazione delle norme su ronde e reato di clandestinità per gli immigrati illegali.
Sul reato di clandestinità si può discutere, a occhio ci sono pro e contro.
Ma è la norma che istituisce le "associazioni volontarie al presidio del territorio" che mi fa rizzare i capelli in testa (e due). Lo spazio che si apre per soprusi, abusi e intimidazioni di ogni sorta è enorme. Non sono armate, ma in caso di "flagranza di reato" possono procedere al controllo e identificazione delle persone, financo all'arresto. E in teoria devono auto-finanziarsi, ma in pratica gli enti locali possono dar loro soldi, visto che si tratta di associazioni. Un altro sintomo del degrado e della progressiva peronizzazione del paese: come non rendersi conto che, al mutare del colore politico delle amministrazioni locali queste favoriranno questa o quella banda (oops, "associazione volontaria ...") questo o quel "capitano di ventura"? Come non rendersi conto che in un quattro e quattr'otto i gruppi violenti di tifosi organizzati si ricicleranno come "associazioni volontarie al presidio del territorio"?
Non bastavano mafia, camorra, 'ndragheta (che altro sono queste se non "associazioni volontarie che presidiano il territorio"?) al Sud? Ora le avremmo in tutto il paese, sponsorizzate da comuni, provincie e regioni!
È proprio nell'ambito della sicurezza e controllo del territorio che voglio lo Stato, non per l'IRI-2!
...Eia eia alalà!
Una ronda non fa primavera...tante ronde ancora meno. Se non siamo già in inverno è già autunno inoltrato. Usando un altra bella espressione arcinota si potrebbe ricordare che la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni. Il problema è che molti di questi signori (che propongono e/o approvano le leggi) spesso hanno degli obiettivi condivisibili ma non si rendono conto che i metodi che decidono di utilizzare per raggiungere questi obiettivi generano dei sottoprodotti (conseguenze di solito non volute, ma quasi sempre prevedibili usando un po' di buon senso) che vanificano i risultati raggiunti o raggiungibili. Dopo questo contorcimento verbale è meglio tornare all'antica saggezza: xe pezo al tacòn del buso.