Il film
Il trailer lo potete vedere qui. Raccomando, in particolare, i venti secondi dopo lo 0:50, che contengono in una sola immagine un'analisi spietata delle ragioni della crisi delle scuole americane. Un'intervista a Guggenheim la vedete qui.
Il film racconta la storia di cinque ragazzi (di quartieri poveri come Harlem o Bronx) che cercano disperatamente di entrare in una delle scuole "charter" americane. Le scuole charter sono scuole con una limitata autonomia e flessibilità operativa e sono le uniche capaci di fornire un'educazione di qualità decente nei quartieri più poveri. Le scuole charter sono anche il nemico giurato dei sindacati scuola americani, perché in quelle scuole le garanzie sindacali sono minori. Un allargamento delle scuole charter significa una riduzione di potere che i sindacati non possono accettare.
Siccome le scuole charter hanno molti nemici, i posti disponibili sono pochi e vengono assegnati con lotterie. Il tema era già stato trattato in un altro film-documentario, The Lottery, che aveva la United Federation of Teachers (sezione di New York della American Federation of Teachers) nel mirino. La scena della estrazione dei pochi posti è una dei momenti chiave del film, dove i bambini aspettano di vedere se avranno un posto e una educazione decente o no.
Episodi memorabili
"La danza dei limoni" (una fregatura negli USA è chiamata "limone"): gli insegnanti che non sanno insegnare, e non possono essere licenziati, sono come le patate bollenti che i direttori di scuola cercano di passarsi.
"La stanza di gomma": la stanza dove gli insegnanti incapaci se ne stanno a giocare a carte, per passare la giornata,
Anthony: il bambino nero che si porta, all'estrazione del posto per la scuola, la foto del padre morto di droga perché non vuol fare la stessa fine.
Fra gli eroi del film, Michelle Rhee, direttrice delle scuole del Distretto di Columbia (DC), che è in favore della riforma delle scuole pubbliche e l'allargamento di quelle charter. Fra i suoi provvedimenti c'è stato un aumento degli stipendi, già per gli insegnanti di primo anno, da 42mila a 70mila dollari sulla base delle prestazioni.
Nota finale
Adrian Malik Fenty, ex-sindaco del distretto di Columbia e sostenitore delle scuole charter, ha perso la corsa alla nomina per una ri-elezione del Partito Democratico due settimane fa. Michelle Rhee se ne sta per andare. La Rhee aveva licenziato 200 insegnanti due mesi prima della corsa per la nomina. Indovinate chi si sta fregando le mani perché Fenty se ne va, dopo aver speso un milione di dollari nella campagna contro Fenty.
Commento finale, più vicino a casa (vostra)
Scuole charter: come è che in Italia non se ne parla? Funzionano meglio e costano quanto quelle pubbliche tradizionali. Introducono elementi di valutazione del rendimento degli insegnati e delle scuole stesse, possono licenziare insegnati inefficienti e pagare di piu’ quelli migliori. Insomma, fanno le cose che tutti sanno che funzionerebbero se si facessero.
Aldo, avevo perso il conto dei commenti sulla scuola in cui chiedevo di parlare delle charter school, fin da quando Alberto Bisin me ne parlò a Firenze, dicendomi che Obama intendeva potenziarle.
Semplicemente grazie per aver introdotto il discorso!