Molti hanno fatto analisi economiche serie sulla crescita delle economie comuniste. Ma Cuba e' diversa, perche' e' un paese affascinante e perche', si dice nei circoli intellettuali in Italia e Francia, i suoi insuccessi sono "tutta colpa dell'ostilita' politica/militare/economica degli Stati Uniti."
Senza nessuna presunzione di serieta' di analisi, ma puramente come contributo "impressionista" (nel duplice senso di "con poche giuste pennellate" e di "che fa impressione"), propongo un confronto con Taiwan. Taiwan infatti e' un'isola, come Cuba, ha dimensioni e tratti demografici non troppo dissimili a Cuba, e soprattutto ha un vicino grosso e potente che la minaccia, come Cuba. Le differenze sono comunque enormi naturalmente, non mi illudo di aver isolato gli effetti dell'economia comunista, ci mancherebbe, ma mi pare lo stesso un buon regalo a Fidel con gli auguri di pronta guarigione.
Ebbene si, presidente Bertinotti, il reddito pro-capite di Cuba e' la riga blu, non quella rosa.
Devo dire che, per varie ragioni su cui non val la pena soffermarsi, il compagno Fidel non mi ha mai affascinato. Ora dico qualcosa che spero risulti piu' interessante. La lettura del tuo pezzo ha sortito due quesiti. 1) Dove hai preso i dati su Cuba? Per i non addetti ai lavori: la domanda e' lecita perche' e' noto che la contabilita' nazionale di Cuba sia, per cosi' dire, 'aggiustata' dal regime. Se i dati fossero quelli del governo, si concluderebbe che la situazione reale e' certamente peggiore. 2) Cosa succedera' a Cuba quando il suddetto compagno tirera' le quoia? In particolare, quale futuro prossimo si profila per l'economia Cubana? A me lo scenario piu' probabile pare quello in cui il fido fratellino cerca di rimanere in sella, ma viene disarcionato in breve e senza spargimento di sangue, magari con un 'aiutino' da Washington. A seguire, i cubani di Miami prendono l'iniziativa, si instaura uno governicchio pro-USA, e in pochi mesi centinaia di milioni di investimenti piovono sull'Avana e dintorni. Nel giro di cinque anni, Cuba diventa un mix tra Portorico e la costa orientale della Florida. Un destino triste e maliconico? Forse si', ma sicuramente molto migliore di quello che si profilerebbe sotto un'altra guida di tipo castrista.
Beato te che non ci sei cascato. I dati sono Penn World Table. E la mia previsione e' che Cuba diventera' quello che era prima di Fidel, la patria dei Casino (gioco d'azzardo e prostituzione). Triste.