I fatti:
- una ragazza di 14 anni non è ammessa al Liceo Classico di Novi Ligure che raziona i posti per mezzo di una lotteria;
- la ragazza scrive una lettera al Ministro dell'Educazione lamentando i tagli di bilancio, e la lettera viene pubblicata su La Stampa;
- il ministro risponde, sempre su La Stampa, che i tagli nulla hanno a che fare col razionamento dei posti.
La lettera contiene il seguente periodo:
Mi stavano dicendo che io non potevo frequentare il liceo classico. Ci sono rimasta così male. Il classico era la mia scelta, la mia ambizione, il mio sogno. Sono triste e arrabbiata. La mia famiglia e i miei insegnanti mi hanno sempre parlato di impegno, di diritti e doveri, di scelte consapevoli. Non mi hanno mai parlato di «sorteggi» e un po’ sono arrabbiata anche con loro.
Ma basta! Questo è (migliori definizioni sono incoraggiate) autocompiacimento etico lamentoso - "la mia famiglia e i miei insegnanti mi hanno sempre parlato di impegno...." Ma vai al Liceo Classico del paese a fianco, a quello del paese all'altro fianco, fai lo scientifico (che è ottimo) e studia il greco di per conto tuo, ... ci sono un mucchio di cose che uno può fare prima di lamentarsi col Ministro, a mezzo stampa per giunta.
Se è il tuo "sogno"! Fai qualcosa di vero per realizzarlo. Ma i tuoi insegnanti e i tuoi genitori ti hanno insegnato che i sogni sono un diritto? Che alla sfiga si reagisce scrivendo ai potenti? I genitori quelli sono, ma cambia insegnanti. In Cina i ragazzi della tua età per poter seguire i propri sogni accademici prima fanno un concorso durissimo, poi i migliori (pochissimi) lasciano i genitori e vanno a studiare a Pechino o a Shanghai o dove tocchi .... E il primo degli esclusi al concorso? Che dire della sua sfiga? Chissenefrega dei Cinesi, dirai tu, e hai assolutamente ragione - ma un piccolo sforzo per il tuo sogno forse vale la pena. Credi a me, vai alla scuola del paese in fianco. Te lo dice uno che all'età tua andava a scuola in autostop.
E poi, cara la mia ragazza, un consiglio spassionato (me lo posso permettere, probabilmente sono più vecchio dei tuoi genitori): non farti mai scrivere le lettere dai genitori (o da altri amici e parenti adulti). Sai perche'? Perche' si vede! I gggiovani della tua età non scrivono cose così banali, vecchie, retoriche, motivate da diatribe politiche di piccolo conto. E quella frase sul futuro?
E ho anche un po’ di paura per il futuro. Quando sarò grande e cercherò un lavoro, sorteggeranno ancora per vedere se c’è un posto per me? Quando sarò vecchia e malata e non ci saranno abbastanza posti negli ospedali, sorteggeranno per vedere se potrò essere curata? Cosa farò se, come ora, non sarò abbastanza fortunata?
Ma dai, chi può credere che l'abbia scritta una ragazza di 14 anni? È orribile, credimi.
E veniamo ora alla risposta del Ministro, che finisce così:
Tuttavia spero che, nella composizione dell’organico di fatto, sia possibile iscriverti all’istituto che hai scelto. Mi attiverò personalmente per verificare se questo tuo desiderio possa essere realizzato.
Si "attiverà personalmente", Ministro? E ri-basta! Questo è familismo amorale. Ministro, cosa insegna alla ragazza, ai lettori de La Stampa? Che alla sfiga si risponde facendosi scrivere una lamentosa lettera da indirizzare ai potenti? C'e un limite ai posti al Liceo Classico di Novi Ligure o no? Basta fare umma umma col Ministro per risolvere i problemi? Se proprio vuole fare un favore personale alla ragazza lo faccia discretamente, non facendo sapere alla stampa che lei è una "mamma buona". Il coraggio e la responsabilità delle proprie azioni? Ministro!
E poi, caro Ministro, un consiglio spassionato (me lo posso permettere, sono più vecchio di Lei): ci guardi dentro a questa cosa, che la lettera potrebbe averla scritta il preside o un insegnante del Liceo cui hanno tagliato i fondi.
E infine a chi ha scritto la lettera, vorrei dire che le lotterie per un posto a scuola si fanno (oltre che in dozzine di altri paesi del mondo) anche negli Stati Uniti - nei ghetti duri, dove non entrare nella scuola che fa la lotteria è davvero una rovina esistenziale. E se capisco bene il pensiero di chi ha scritto la lettera immagino una reazione del tipo, infatti, "lì ci vuole portare la Gelmini, coi suoi tagli, ad un sistema scolastico classista come quello amerikano,.....". Non ho intenzione alcuna di difendere il sistema scolastico amerikano, però faccio notare che i problemi delle lotterie nei ghetti, i limiti all'entrata nell scuole (pubbliche!) di qualità, sono li' voluti dai sindacati degli insegnanti. Si guardi il documentario (che consiglio a tutti) The lottery e dia un'occhiata al website. Vale la pena, le assicuro.
In Italia .... si scrive al Ministro!