La parte che mi lascia interdetto dell'articolo di FG comincia qui
L’asimmetria informativa è un caso tipico
di fallimento del mercato, che richiede l’intervento delle autorità.
Non perché la banca centrale o il governo siano meglio in grado di
riconoscere i mutui buoni da quelli «marci», ma perché solo le autorità
tengono conto di quanto costerebbe alla società il fallimento di una
grande banca. E per evitarlo sono disposte a correre rischi che un
privato non ha interesse ad assumersi.
Quanto costerebbe alla società (ossia, a i non azionisti, ai non dirigenti, ai non dipendenti) il fallimento di una banca d'investimenti? A mio avviso, quasi nulla o nulla. Dov'è l'evidenza che invece costerebbe tanto? Se una banca d'investimenti fallisce, perché il resto della società dovrebbe rimetterci mentre se fallisce una compagnia aerea, o un produttore di generi alimentari, no?
Aggiungerei, come questione di dottrina: l'asimmetria informativa è senz'altro uno dei casi in cui il mercato fallisce ma non vi è NULLA di solido che provi che le autorità debbano intervenire. Questo è un punto che Joe Stiglitz non ha mai capito, per quanto gliel'abbiano spiegato in centinaia. Però la maggioranza degli altri l'ha capito: se c'è un'assimetria informativa dovuta al fatto che il soggetto X tiene celata la struttura del suo portafoglio, cosa rende Ben Bernanke capace di superare tale segretezza? Ha forse la vista da Superman? Da dove viene la superiorità informativa della Fed? Meglio detto: non vi è nulla di solido, né in teoria né nell'esperienza pratica, che provi che le autorità statali possiedano quelle informazioni non asimmetriche che giustificherebbero un loro intervento. Le autorità statali, teoria ed esperienza insegnano, sanno tanto quanto (e spesso molto meno) degli agenti privati.
Non voglio mettermi a discutere in pubblico le informazioni che FG rivela avere, nel medesimo articolo, sulla composizione del portafoglio di Bear Sterns; le accetto come dati di fatto:
Nel bilancio di Bear Stearns c'erano 33 miliardi di mutui, ma solo 2 miliardi di mutui subprime.
Chiedo solo: se FG può affermare che il portafoglio di Bear Stern non era alla fine così rischioso, com'è possibile che tutte le banche del mondo che hanno rifiutato liquidità a Bear Stern non lo sapessero? Bear Sterns stava offrendo tassi d'interesse mostruosi per avere liquidità, com'è possibile che a fronte di così poco rischio (e così ampiamente noto) nessuno si sia fatto avanti? È questa l'asimmetria informativa?
L'articolo prosegue dicendo
Questo spiega perché la Fed domenica sera ha assicurato l’intero
magazzino mutui di Bear Stearns.
A dire il vero, questo non spiega nulla, o spiega l'opposto. Se la Fed sapeva che Bear Stern era solida, bastava lo dicesse pubblicamente: non credo lo sapesse, perché non ha poteri di supervisione sulle banche d'investimento e Bear Sterns non è il tipo di banca che si comporta in maniera amichevole con la Fed (gira da anni la storia di come si comportò Bear Sterns al tempo di LTCM ... ora gira la storia della vendetta, ma lasciamo stare). In ogni caso, se per caso la Fed sapeva, bastava cercasse di farlo capire alle altre banche.
Non vi è nulla di teoricamente solido che provi che la banca centrale deve attivarsi per far sì che un'altra banca si compri la fallimentaria a prezzi da svendita. Dove sta il ragionamento che rende questa cosa ragionevole? JPMorgan è disposto a pagare 2 dollari per azione di Bear Sterns ed a concedere lauti bonus e compensazioni ai dipendenti di Bear Sterns, dopo essersi assunto tutti i rischi che stanno dal lato dei passivi. Questo vuol dire che JP Morgan sa qualcosa che gli altri non sanno? Ma, allora, se sa qualcosa che gli altri non sanno, perché ha bisogno della Fed? Potrebbe far tutto da solo o in compagnia, per esempio, di Banco Santander: 30 miliardi non sono una cifra così enorme da raccogliere per JP Morgan e Santander assieme. Che ruolo svolge in tutto questo la Fed? E l'asimmetria informativa, dove sta visto che anche JP Morgan sa qualcosa che anche la Fed sa?
Sospetto che il "modello teorico" che FG ha in mente sia quello che gli accademici chiamano "Diamond&Dibvig", ma D&D qui proprio non c'entra: D&D al più spiega perché abbiamo FDIC. Non spiega, né giustifica, quanto è successo il week scorso tra Washington e Wall Street (well, ok, Park Avenue).
Si tratta di capitalismo responsabile,
non della fine del capitalismo come qualcuno vorrebbe interpretarla. Se
la Fed ha compiuto un errore è aver atteso troppo a lungo, in questo
ripetendo l’errore compiuto in settembre dalla Banca d’Inghilterra.
Non si tratta della fine del capitalismo, su questo concordo. Il capitalismo non muore mai, cambia solo di pelle e s'adatta all'evolversi dei rapporti di forza; ha sopravissuto in Messico con Salinas, in Francia con Chirac, ed in Italia con BS e Prodi, quindi il capitalismo proprio non si preoccupa. Si tratta invece di un pessimo esempio di capitalismo di stato: per ragioni completamente ingiustificate (e, sospetto io, ingiustificabili) la Fed si è esibita in un esercizio di salvataggio che in altri paesi ed altre industrie tutti (quelli a cui piace il capitalismo competitivo e di mercato) condannano. Così facendo ha, perdippiù, favorito un gruppo bancario rispetto ad altri, infilandosi in un nido di vespe niente male. La motivazione? Che se falliva Bear Sterns sarebbe crollato il sistema finanziario USA sulla base del panico. L'evidenza a supporto di tale affermazione: zip!
Sulla questione specifica (il panico, il crollo, e tutte le paure di questi giorni) ci ritorno con pazienza nel fine settimana. Qui vorrei solo porre una domanda al mio amico e maestro Francesco Giavazzi. Se non erro Alitalia è indebitata sino al collo, e lo è con le banche italiane. Se Alitalia fallisce - ci viene spiegato da Fini, BS e compagnia - crolla il sistema italiano dei trasporti ed il paese perde un'impresa d'importanza strategica. A fronte di tutti questi rischi noi tutti (FG compreso) siamo dell'opinione che o ben Air France se la compra alle condizioni che vuole o Alitalia può anche fallire. In particolare, nessuno di noi si sogna di suggerire a Mario Draghi d'inventarsi una qualche special facility per dare una mano ad Alitalia o per, come vorrebbe l'uomo BS, facilitare il prestito ponte che Banca Intesa dovrebbe fare ad Alitalia affinché i suoi figli (dell'uomo BS, non di Mario Draghi) finiscano per comprarsi Alitalia. Tutto questo mi pare legittimo. Ma allora, perché Bear Sterns sì ed Alitalia no?
Qua l'opinione di Volcker.
http://calculatedrisk.blogspot.com/2008/03/video-of-volcker-with-charlie-rose.html
Grazie del Link. La risposta che da' Volcker alla domanda di Boldrin (perche intervenire) e': "the problem was not the loss of Bear Stearns as such, it is the concern about the interconnections it has with the other firms, transactions in derivatives in particular..."