Bertoladri e Burosauri

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La Protezione Civile, in questi giorni nell'occhio del ciclone, è un Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che qualche settimana fa era finita nel mirino di un'inchiesta dell'Espresso dove erano documentati sprechi e abusi. Il brodo di coltura della corruzione è una pubblica amministrazione infettata dalle interferenze politiche e resa inefficiente dalla mancanza di valutazioni indipendenti dell'operato dei funzionari, uno dei tanti cavalli di battaglia di Brunetta trasformatosi presto in ronzino. E se qualcuno strappa il velo di omertà, i burosauri digrignano i denti.

Il 14/1/2010 l’Espresso ha pubblicato un'inchiesta, intitolata “Silvio, quanto ci costi”, sugli sprechi e gli abusi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (PCM) corredata da un' intervista (due video) a Pier Giorgio Gawronski, dirigente alla PCM. L'inchiesta giornalistica offriva un raro spaccato dall'interno di un'istituzione che dovrebbe essere la chiave di volta della Pubblica Amministrazione (P.A.) ed il suo fiore all'occhiello.

Dall'Espresso apprendiamo che a Palazzo Chigi lavorano circa 4500 persone, quasi il doppio della pianta organica (e il quadruplo degli operai di Termini Imerese, verrebbe da chiosare). Uno spreco indecente, su cui quelli che urlano “Roma Ladrona” potrebbero intervenire, visto che Sua Eccellenza il Ministro della Repubblica Italiana, Sen. Umberto Bossi ha il suo ufficio proprio a Largo Chigi No. 19. Gli organici gonfiati a dismisura sono il risultato di nomine e cooptazioni politiche, competenze perlomeno dubbie, concorsi fatti di rado e gestiti da commissioni interne di burocrati invece che esperti di grande caratura (come dovrebbe essere logico per lo staff del Primo Ministro di una nazione civile).

A Palazzo Chigi il sistema di reclutamento predilige il distacco da altre amministrazioni (alcune migliaia di dipendenti non sono abbastanza e servono rinforzi), la chiamata diretta, le consulenze ad personam (talora affidate ad ex dirigenti andati in pensione, ma decisi a non mollare l'osso). Non è peregrino ipotizzare che questo brodo di coltura generi inefficienza e malgoverno. Tanto per fare un esempio, catapultato sulle prime pagine in questi giorni, la Protezione Civile di Bertolaso & Co., che è proprio un Dipartimento della PCM (anche se, dalle intercettazioni, appare una succursale di Villa Certosa).

La Costituzione disegna una Pubblica Amministrazione neutra rispetto al potere politico. L’Art.98 stabilisce che: “I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione”. Per evitare che essi vengano trasformati in servi e scagnozzi bisognerebbe che un organismo indipendente valutasse le competenze e l'attività svolta da ciascun funzionario, così che possano migliorare anche i servizi ai cittadini.

Brunetta aveva annunciato, con la sobrietà e il rigore che tutti gli riconoscono, provvedimenti draconiani per introdurre efficienza e merito, soprattutto attraverso un sistema di valutazioni indipendente. Ma di questo sistema di valutazione a tutt'oggi non si vede traccia nemmeno nell'universo onirico di Don Renato da Venezia, popolato di premi Nobel, class action e tornelli. Quindi il dirigente, ma anche il semplice impiegato, rimane alla mercé del potere politico perché, in assenza di verifiche e garanzie, da esso dipendono carriere, benefici e punizioni. Insomma lo spoil system, introdotto con ambizioni anglosassoni, in salsa amatriciana, evoca invece il Venezuela di Chavez.

Immagino che nessuno planerà dalle nuvole sentendo parlare nella P.A. di raccomandazioni, abusi dei politici, mortificazione del merito et similia. Ma il punto è proprio questo: un paese si definisce civile quando questo malcostume costituisce un'eccezione. E, se scoperchiato, innesca una reazione, non un'alzata di spalle. Invece in Italia a furia di alzate di spalle sono spuntate troppe gobbe alle quali ormai non si fa caso.

Quindi è vitale che qualcuno abbia il coraggio di mettere in piazza queste vicende. Soprattutto a beneficio dell'elettorato che si autodefinisce variamente conservatore, di destra o liberale e che quindi dovrebbe essere sensibile proprio alla efficienza della P.A., alla riduzione degli sprechi, all'applicazione delle leggi, al prestigio dello Stato e al decoro delle Istituzioni (con la I maiuscola). Altrimenti non si comprende cosa significhi essere di destra o conservatore.

Ma è ancora più vitale far sapere che in molte istituzioni (incluse le Autorità Garanti, i Ministeri, gli Enti Locali) c’è oggi un clima pesante nei confronti dei funzionari più sensibili all’interesse pubblico o semplicemente alle persone oneste. Molti vengono isolati, subiscono il mobbing, vengono estromessi dalle funzioni, altri finiscono per adattarsi ritagliandosi un angolino nel quale non danno fastidio a nessuno, qualcuno protesta nei conciliaboli di corridoio. A spadroneggiare rimangono persone, gruppi, cordate che perseguono fini privati di potere e appropriazione a scapito dei fini pubblici delle istituzioni.

Per gli onesti difendersi tramite la magistratura è un'illusione. I processi durano decenni e costano soldi, nel frattempo si rimane in balia di quelli a cui si pestano i piedi callosi. Ma anche qualora si andasse dal giudice per difendere l’interesse pubblico si scopre che il percorso è reso impervio da due fenomeni. Primo, il progressivo scollamento delle leggi dallo spirito della Costituzione con norme e regolamenti concepiti per consentire e perpetuare le disfunzioni e garantire gli abusi. Secondo, l'onere della prova tocca al whistle blower, ma le circostanze raramente vengono confermate da carte e verbali. Quasi sempre devono essere corroborate da testimonianze e ogni testimone si espone alle ritorsioni e alle intimidazioni. Le indagini della magistratura si limitano a qualche episodio di lotta all'assenteismo che finisce con un'assoluzione quasi generalizzata.

Rimangono i media, il Tribunale della Pubblica Opinione. Rompere il velo del silenzio. Ma anche questa non è un'opzione priva di conseguenze. In un paese civile, quando i media segnalano disfunzioni nel settore pubblico l'amministrazione chiamata in causa costituisce una commissione indipendente per verificare se, tanto per fare un esempio, i dirigenti hanno qualifiche superiori o inferiori ai propri sottoposti. Oppure se le commissioni di concorso sono formate da persone con competenze in materia. Berlusconi, che ha iniziato la propria carriera nel settore edilizio, presumo non affidasse ai manovali la supervisione degli ingegneri. Invece il Berlusconi politico a Palazzo Chigi (il leader dell'Italia del Fare) non sembra adottare gli stessi parametri del Berlusconi imprenditore.

Altrimenti non si capisce come mai invece di investigare i fatti denunciati, il Segretario Generale della PCM se la prenda con PierGiorgio Gawronski, il whistle blower. E' la logica maoista (adottata dalle BR) di colpirne uno per educarne cento, o mille o quanti si rendesse necessario, perché in realtà i vertici delle istituzioni qualche mal di pancia ogni tanto lo avvertono. Sanno che il disagio è molto diffuso e il tappo rischia di saltare. Se non si infligge una punizione il muro dell'omertà potrebbe sgretolarsi.

Due parole sul procedimento disciplinare contro chi “parla” (“l'infame” secondo il gergo dei corleonesi). Si sviluppa in due fasi. Nella prima fase, la PCM - "contesta" formalmente la violazione di una serie di articoli di legge – e aspetta le “controdeduzioni”. Poi si apre la seconda fase, in cui la PCM (se non desiste, vale a dire se non trova convincenti le controdeduzioni) avvia il procedimento disciplinare vero e proprio. Dopo circa 15-20 giorni si imbastisce un simulacro di processo di fronte ad una sorta di Tribunale del Popolo in cui la giuria (secondo canoni da diritto cubano) sarà composta dai vertici della PCM, (al tempo stesso giudici e parti in causa), che deciderà la sorte. Ovviamente a porte chiuse come di norma nei regimi dittatoriali. Almeno Putin i processi a chi gli si oppone li deve far svolgere in un dibattimento pubblico.

Per finire, al di là del merito delle accuse sul funzionamento e l'efficienza delle istituzioni, il caso Gawronski investe diritti fondamentali. I diritti politici, di espressione, di opinione non possono essere violati perché gli alti papaveri di un'istituzione vi ravvisano una denigrazione. Il dovere di riservatezza dei funzionari pubblici si riferisce alle pratiche amministrative, ma non può portare alla soppressione dei diritti politici sanciti dalla Costituzione (art. 21). In soldoni non si può proibire al dipendente pubblico di mettere in luce storture o inefficienze.

I vertici di Palazzo Chigi debbono spiegazioni all'opinione pubblica e non possono agire contro l'interesse dei cittadini a conoscere come viene amministrata la cosa pubblica. Tanto per cominciare il Segreatario Generale della PCM dovrebbe divulgare l'elenco dei dipendenti distaccati da altre amministrazioni e le loro qualifiche, chi ha deciso il distacco e per quali motivi. Se non c'è nulla da nascondere e tutto è in regola non ci dovrebbero essere problemi a rivelare i nomi, le competenze e gli attuali incarichi. Giusto?

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Commenti

Ci sono 90 commenti

Ringrazio l'autore per questo articolo. Avevo letto il servizio dell'Espresso, e visto le interviste a Gawronski, ma non sapevo che poi fosse stato messo "sotto accusa". Naturalmente gli esprimo la mia solidarietà, per quel nulla che vale.

Circa il sistema di valutazione di Brunetta, qualcosa è stato approvato e messo in opera, a dire il vero, e in particolare è stata attivata la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche. Avevo dato un'occhiata veloce a questo dossier, nei mesi in cui andava percorrendo i vari passi verso l'adozione formale, e non sono rimasto convinto del "modello teorico-organizzativo", come del resto altri commentatori, con cui pure non concordo appieno. C'erano anche delle frizioni con il sistema di valutazione proprio delle Università, del quale mi interesso più direttamente, per questo mi tornerà utile ogni aggiornamento o valutazione su quanto accade nei quartieri brunettiani.

RR

 

 

Io credo che Brunetta, (non saprei se per colpa sua, dei suoi collaboratori o per le resistenze che incontra) finisce per perdere tempo con riforme di facciata che lasciano inalterato lo status quo e si limitano alla cosmesi. Il caso della class action e' emblematico. I cittadini dovrebbero sobbarcarsi l'onere di una calss action (mettere insieme i soggetti coinvolti, pagare gli avvocati, produrre carte, andare in giudizio) per essere sostanzialmente presi in giro perche' non potrebbero in ogni caso vedersi riconosciuto alcun risarcimento. Avrebbero solo la soddisfazione di aver segnalato una disfunzione organizzativa. Insomma "class action" nel gergo di chi ha scritto e di chi ha approvato la legge si traduce in "boiata". 

Il sito della Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l'Integrita' delle amministrazioni pubbliche mi fa pensare a qualche cosa di analogo. Nella sezione Compiti e Funzioni c'e' un laconico avviso "Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività
del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni".

Nella sezione Prossime Tappe veniamo informati che:

"Con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono stabilite le modalità di organizzazione, le norme regolatrici dell’autonoma gestione finanziaria della Commissione e fissati i compensi per i componenti. Il decreto è in fase di approvazione".

Non e' dato sapere se e quando e' prevista tale approvazione. In compenso entro il 30 aprile 2010 bisognerebbe nominare i componenti degli Organismi Indipendenti di Valutazione (OIV) in tutte le amministrazioni centrali. Ma al momento non si sa nemmeno quali requisiti questi membri dovrebbero avere.

Nella sezione Documenti c'e' il vuoto assoluto (under construction ci avverte in inglese il webmaster).

Un aspetto positivo sono i CV dei membri della Commissione (che non conoscevo nemmeno di nome fino a questa mattina) che sembrerebbero, quantomeno sulla carta, scelti con criteri ragionevoli. Staremo a vedere cosa saranno in grado di fare.

La Commissione per la Valutazione è stata insediata da poco, un paio di mesi, dopo un iter legislativo che, peraltro, non sono riuscito a seguire nel dettaglio (avrei voluto). Potrà disporre un un organico dedicato di 30 unità di personale (solo per trasferimento, comando, ecc...) e mi immagino gli augusti membri del collegio impegnati ancora nella fase preliminare della messa in opera. Comunque non sembra - a lume di naso - che il sito web istituzionale dia l'esempio di fulgida trasparenza, sempre che ci sia qualcosa di aggiuntivo su cui informare. Si può sempre provare a stimolarli, sia contattandoli direttamente, sia (in via generale) segnalando le disfunzioni al servizio Accessibile, che mi perito di indicare a tutti i lettori di nFA per ogni buon uso possibile, ed a cui io volevo quasi quasi segnalare il bailamme dei sito del MIUR, che, a parte essere ancora bino, dopo quasi due anni di riunificazione tra Pubblica Istruzione e Università, nella "metà" universitaria ha, ad es., la sezione "Normativa" ferma al 2007 (cosa ridicola per un Ministero, direi - uno va lì apposta per vedere le norme intanto). Certo, vi sono le sottosezioni "Studenti", Università", "Ricerca Scientifica" e "AFAM", le cui "Notizie" sono aggiornate, ma non sono ricercabili internamente per documenti. Sul resto delle pagine informative interne stendo un velo pietoso.

Tornando alla Commissione, sarebbe interessante sapere che cosa pensano e come si stanno muovendo nel collegio, a parte le delibere (ferme a gennaio). Insomma anche i verbali delle riunione (a proposito, quando/quante? il calendarietto è vuoto) sono utili. O altre forme di comunicazione del pensiero dei componenti.

RR

 

Segnalo che il link (http://www.youtube.com/watch?v=uRXOeYkfINw )  ai video di Gawronski su YpuTube non funziona. Potrebbe essere utile, il link ad AOL Video http://video.aol.co.uk/video-detail/dentro-palazzo-chigi-lespresso-multimedia/3808249386

A dire il vero il link a me funziona. Ma io non sono in Italia. Forse da Palazzo Chigi hanno chiesto assistenza tecnica al governo cinese. Che tra i vari "distaccati" ci sia qualche hacker dagli occhi a mandorla che si e' fatto le ossa violando il sito di Google Mail? Oppure esperti di Firewalls che impediscano l'accesso a materiale politicamente sensibile?

A parte gli scherzi grazie per aver segnalato il problema!

Per la verità sul video compariva la segnalazione di un lalfunzionamento tecnico ed il filmato non era visibile. Poi rispetto al governo cinese, secondo la regola che al peggio non cìè fine, basta ed avanza l'autarchia italiota.

"Soprattutto a beneficio dell'elettorato che si autodefinisce variamente conservatore, di destra o liberale e che quindi dovrebbe essere sensibile proprio alla efficienza della P.A., alla riduzione degli sprechi, all'applicazione delle leggi, al prestigio dello Stato e al decoro delle Istituzioni (con la I maiuscola)."

Francamente non ho mai capito perchè una cosa del genere dovrebbe esser di destra o di sinistra.

Tutti i cittadini di qualsiasi idea politica dovrebbero aver a cuore l'efficienza della P.A. e dello stato.

Ps:

anche a me il link youtube non funziona. Forse perchè sono in italia.

Hai ragione. Questi temi non dovrebbero essere appannaggio di una parte politica. Dovrebbero essere valori condivisi e fondanti di uno Stato.

La mia era una punzecchiatura per coloro che si identificano politicamente con il motto "Ordine e Disciplina" (o Law and Order per gli anglofili). E anche per quelli che vagheggiano Quintino Sella e che scrollano le spalle (o la gobba) quando gli fai notare che votano per una banda di cleptocrati.

PS Questa faccenda del link a YouTube sta diventando inquietante. Adesso provo a chiedere lumi al webmaster.

 

anche a me il link youtube non funziona. Forse perchè sono in italia.

 

A me funzia, ma non sono in Italia.
La cosa inizia a puzzare.
FF

Leggermente OT ma neanche tanto. Una semplice domanda. Vari giornali pubblicano oggi le intercettazioni che provano, al di là di ogni ragionevole dubbio, che Bertolaso ha goduto di prestazioni personali a carico di imprenditori con interessi nella protezione civile. Il fatto che le prestazioni fossero apparentemente di natura sessuale (le intercettazioni pubblicate non rivelano molto al riguardo, ma non si capisce se è per pudicizia o per altra ragione) mi pare un dettaglio minore: anche se fossero solo massaggi non cambierebbe nulla. Il fatto documentato è che questi imprenditori pagavano i servizi a Bertolaso, e sono anche destinatari di vari appalti dal sistema della protezione civile.

La domanda è: in quale altro paese un uomo politico in questa situazione riesce a non dimettersi? O a venir fuori con il ridicolo escamotage ''pronto ad andarmene se Silvio me lo chiede''?

L'unica possibile e accettabile linea di difesa dovrebbe essere quella di negare la veridicità delle intercettazioni, ossia cercare di affermare che l'imprenditore si è inventato tutto e ha poi costruito un castello di chiamate telefoniche per supportare l'invenzione. Il ché è molto difficile da credere, visto che l'imprenditore in questione non si capisce cosa ci guadagnerebbe.

Se posso mi permetto di aggiungere alla domanda:

in quale azienda per giustificare il proprio operato gravemente negativo è sufficiente dire "sono troppo buono"?

Cioè : siccome son buono, e non l'ho fatto apposta, è tutto ok?

Mia moglie sostiene che è comunque meglio avere a che fare con disonesti che con incapaci ma, senza arrivare a questo, come è possibile, anche solo pensare, di nascondersi dietro una simile giustificazione?

 

Leggermente OT ma neanche tanto. Una semplice domanda. Vari giornali pubblicano oggi le intercettazioni che provano, al di là di ogni ragionevole dubbio, che Bertolaso ha goduto di prestazioni personali a carico di imprenditori con interessi nella protezione civile. Il fatto che le prestazioni fossero apparentemente di natura sessuale (le intercettazioni pubblicate non rivelano molto al riguardo, ma non si capisce se è per pudicizia o per altra ragione) mi pare un dettaglio minore: anche se fossero solo massaggi non cambierebbe nulla. Il fatto documentato è che questi imprenditori pagavano i servizi a Bertolaso, e sono anche destinatari di vari appalti dal sistema della protezione civile.

 

Sinceramente, io non riesco a farmi una opinione certa al riguardo.

Se io, avvocato, offro un caffè ad un giudice, l'ho corrotto?

Quanto vale un appalto di quelli che gestisce Bertolaso? Questa Monica ce l'ha d'oro o cosa? Il valore di un paio d'ore in compagnia di una escort (per quanto di alto bordo), rispetto al valore degli appalti in gioco, è molto, molto inferiore a quello di un caffè! Allo stato, l'ipotesi accusatoria nei confronti di Bertolaso è: "ti sei fatto corrompere per un caffè!". E' credibile questo? E' veramente provato oltre ogni ragionevole dubbio?

Io, sinceramente, trovo che le dimissioni siano una forma di ipocrisia in questo particolare caso. La verità, infatti, è che a partire dal piccolo professionista in sù, i maschi italiani vanno a puttane come fossero cioccolattini, e capita che se le "offrano" l'un l'altro come si offre appunto un caffè o un aperitivo. A me è capitato diverse volte di assistere o venire a conoscenza di questo tipo di "cortesie" tra gente che ha molta meno disponibilità economica e potere di Bertolaso (cfr. Tognazzi e Gassman - in nome del popolo italiano). Bertolaso, quindi, si è comportato come si comporta (o si comporterebbe) la stragrande maggioranza degli uomini italiani. Nessuno lo dice... se io dovessi basarmi sulle testimonianze di quegli uomini che non sono in confidenza con me, dovrei giungere alla conclusione che la prostituzione non esiste... eppure basta fare una rapida ricerca su internet per scoprire che solo per la città di Palermo ci sono una TRENTINA DI ANNUNCI AL GIORNO di escort di vario tipo... siete voi gli economisti, fatevi un conto :)

Anzi la faccio io una piccola ricerca.

In questo sito :

palermo.bakekaincontri.net/donna-cerca-uomo-0

Ho contato 52 (CINQUANTADUE) annunci di escort per la sola città di Palermo e per la sola giornata di OGGI! E mi sono fermato al primo sito che ho beccato!

Pensare che una cosa così comune come andare con una escort possa costituire tangente è un'offesa all'intelligenza... pertanto, io rimango in attesa che gli inquirenti tirino fuori qualcosa di più concreto per quanto concerne la posizione di Bertolaso, il quale, ora come ora ai miei occhi è solo uno dei tanti puttanieri d'Italia che sarebbe ipocrita fare dimettere, perchè a puttane, anche se non lo dice nessuno, ci vanno tutti!

 

 

 

.. forse è una questione di browser ? con Firefox 3.6 non ho avuto alcun problema.

Non credo sia un problema di browser, io ho usato Explorer, versione 8.

La mia esperienza, per chi può essere utile:

- con Mozilla/5.0 (X11; U; Linux x86_64; it; rv:1.9.1.7) Gecko/20100106 Ubuntu/9.10 (karmic) Firefox/3.5.7 il video non parte nemmeno

- con Google Chrome 5.0.307.7 beta (sempre su Ubuntu Karmic Koala) il video parte ma compare il messaggio "An error occurred, please try again later"

Dall'Amerika il video si vede con tutto senza alcun problema. Il pattern che descrivete e' veramente strano.

Il GT ed il Webmaster (ossia, Andrea e Marcello) che capiscono i trucchetti di internet meglio di me stanno dandoci un'occhiata. Non vorrei mai si scoprisse che ...

Io sono in Italia e a me parte, almeno in azienda: non l'ho visto per motivi di tempo, ma a partire parte.

 

confermo che sia con ie8 che con firefox il link non mi funziona.Anch'io ho il messaggio "An error occurred please try again later"

E' un semplice problema tecnico che si sta presentando in questi giorni su molti video (di qualsiasi argomento). I video che youtube non riesce a visualizzare sono comunque scaricabili con l'apposito add-on di firefox.

www.downloadhelper.net

All'indirizzo qui sopra potete scaricare l'add-on (che è comunque molto utile e comodo).

Il video viene scaricato in formato .flv.. si trovano facilmente i player in giro per la rete e sono del tutti gratuiti.

 

E' un semplice problema tecnico che si sta presentando in questi giorni su molti video (di qualsiasi argomento).

 

Grazie per la segnalazione del downloader.
Mi chiedo come mai il problema tecnico si manifesti con una frequenza elevata (quasi 100%) in Italia e mai alle mie latitudini alpine o in USA.

Francesco

 

Ho contattato lo staff di Gawronsky, la persona intervistata.
Nemmeno loro riescono, dall'Italia, a vedere il filmato su Youtube.:-(

Non sanno che dire (Andreottinamente ... a pensar male si fa peccato) ma intanto indicano un link alternativo: www.facebook.com/home.php?sk=video#!/video/video.php?v=1322984364674

Segnalano la messa in stato d'accusa da parte della PCM

Francesco

 

Non sono sicuro al 100%, ma dai dati raccolti sembrerebbe un problema tecnico, come dice Capaneo. Il fatto che i problemi siano parzialmente localizzati si spiega abbastanza facilmente: siti come youtube usano decine di server, quale effettivamente serve un' utente viene deciso anche in base al suo IP.

Il dns non c'entra: con quello si può oscurare un sito, non un suo sottoinsieme.

Su due piedi non ho trovato altre lamentele, ma non ho avuto tempo di cercare bene: se succede da diversi giorni probabilmente la notizia è fredda, trovarla richiede un po' di tempo.

 

Su due piedi non ho trovato altre lamentele, ma non ho avuto tempo di cercare bene: se succede da diversi giorni probabilmente la notizia è fredda, trovarla richiede un po' di tempo.

 

Sono il primo a essere sollevato dall'idea che sia solo un problema tecnico ma segnalo che i commenti a quel video sono 9 e tutti nel primo giorno. L'oscuramento (accidentale o no) dura quindi da 30 giorni.

Una domanda un po' ... paranoica. Se esiste un problema tecnico sarebbe possibile oscurare una pagina ricreandolo? Come a dire che si usa ad arte un problema tecnico per censurare una pagina in una certa classe(grappolo) di IP? 

Francesco

PS: io se fosse un censore, messo nella stanza dei bottoni, farei così:
1) preparerei un disturbo random, che colpisce il 5% delle connessioni di una nazione. E che se uno ritenta, funziona. Questo serve da alibi. C'è un disturbo, ... vedete? va e viene ogni tanto. Stiamo risolvendo il problema.
2) poi blocco la pagina incriminata con lo stesso disturbo. Spiegazione ufficiale: non è censura ... è un disturbo. Non siate paranoici!

 

 

 

 

Non sono sicuro al 100%, ma dai dati raccolti sembrerebbe un problema tecnico, come dice Capaneo. Il fatto che i problemi siano parzialmente localizzati si spiega abbastanza facilmente: siti come youtube usano decine di server, quale effettivamente serve un' utente viene deciso anche in base al suo IP.

 

Scusando per il lungo off-topic, vorrei tirare le fila di questo strano problema.
L'ipotesi che sia veramente un guasto tecnico (e non una censura cinese) viene resa sempre piu' inverosimile da alcune prove fatte in giornata, da altri amici sparsi nella rete.

premetto che il messaggio di errore puo' veramene capitare in modo random. Tuttavia dice sostanzialmente "ritenta, sarai piu' fortunato". Ed è vero. Se capita basta ritentare ed il filmato appare.
Il fatto che sistematicamente un certo filmato di errore allo stesso utente non lo avevo mai visto.
Inoltre quell'utente riesce vedere il video se usa un anonimizer (che gli fornisce un IP diverso).
Questo esclude che sia il suo PC o il suo Router ad avere problemi o che il problema sia sul file su disco nella farm di youtube (anche perché gli amici amerikani e sguizzeri quel fimano lo vedono sempre, senza mai ierrori).

L'ultima prova fatta oggi per me è praticamente risolutiva. Lo stesso utente, senza usare alcun anonimizer, riesce a vedere il filmato di copia che è stato caricato ieri sera. Questo significa che il suo IP normale non incappa nel problema tecnico se esamina la copia fatta ieri sera (che nessuno per ora conosce) mentre incappa nel problema tecnico se esamina il filmato originale, che era stato indicato da Fabio Scacciavillani nel post di apertura. Non incappa pero' se usa un anonimizer.

E questo avviena sempre, non "random".

A questo punto credo che 2 + 2 faccia 4 (almeno al 99.99%) e che quel "disturbo tecnico" possa avere una sola spiegazione. Esiste in alcuni nodi italiani un blocco al quel filmato.

Francesco

Una prima prova è stata fatta con beatfiltering

Provate anche voi

In questo modo gli amici dall'italia che hanno provato ci sono riusciti

Francesco

 

 

Un altro test andrebbe fatto sul sito de L'Espresso dove i due video (successivamente consolidati in un unico file su YouTube) sono stati pubblicati originariamente. Se le stesse difficolta' di accesso dall'Italia si dovessero verificare anche su questi due URL

http://espresso.repubblica.it/multimedia/22147297/1/1

http://espresso.repubblica.it/multimedia/22147297/1/2

allora sarebbe difficile pensare ad una coincidenza.

Se dovessimo scoprire che un Grande Fratello decide cosa possiamo vedere su internet ci tocchera' trasferirci tutti in Islanda http://espresso.repubblica.it/dettaglio/unisola-per-internet/2121036&ref=hpstr2

 

 

Un altro test andrebbe fatto sul sito de L'Espresso dove i due video (successivamente consolidati in un unico file su YouTube) sono stati pubblicati originariamente. Se le stesse difficolta' di accesso dall'Italia si dovessero verificare anche su questi due URL

 

Purtroppo questi non sono filmati youtube, anche se su youtube qualcuno ne ha caricata una copia vista da qualche decina di persone. Dico purtroppo perché youtube (e non l'espresso) mostra in modo trasparente le statistiche di accesso nel tempo. Su youtube abbiamo quindi un parametro oggettivo, oltre al "io lo vedo, io no, io no" che se è indicativo non è scientifico. Non solo, da youtube abbiamo anche una mappa degli accessi (italia, usa, ...).
per il video che sembra "bloccato" (dico sembra perché indizi tanti, prove nessuna) il grafico nel tempo mostra che tutti gli accessi sono avvenuti all'inizio, i primi due giorni. Ora c'è una certa ripresa, dovuta forse a questa discussione. In effetti oltre al grafico c'è anche una tabella di dati che mostra come tutti gli accessi sono avvenuti il 14, il 15 ed il 16 di gennaio. Poi nulla (il grafico è piatto) fino al ... 14 di febbraio. Da dove? www.noisefromamerika.org  con 91 visite.

Ciao,
Francesco

 

Allora provo a contattare l'Espresso per avere questi dati. Nel frattempo sarebbe utille, tanto per avere qualche evidenza aneddotica, verificare se l'accesso dall'Italia ai video de l'Espresso presenta gli stessi problemi di quello su YouTube. Se non ci fossero problemi allora non vale la pena di investigare ulteriormente.

Grazie mille per l'impegno. Credo che gli indizi raccolti siano comunque abbastanza inquietanti.

Fabio

Ma sulla B2 che si sta mangiando lo Stato dal di dentro, usando la Prootezione Civile, che cosa dice l'ideologia brunettiana? Insomma, mi interessa la questione teorica, se il brunettismo sia in qualche modo distinto e forse distante da codeste pratiche, e quindi eventualmente da sostenere in funzione pro-Art.98 sopra citato (“I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione”).

RR

A proposito di Operazione Trasparenza e operato della PA, volevo segnalare un post dal blog di Pasteris: link.

Come spiegato nel post, è possibile, per i gestori di un sito, escludere dall'indicizzazione dei motori di ricerca intere sezioni del sito stesso, elencandole in un file chiamato robots.txt.

Andando a guardare i robots.txt di vari siti della pubblica amministrazione, si notano una serie di cose divertenti: spesso e volentieri (cfr. il sito del Governo, della Presidenza del Consiglio, dell'Operazione Trasparenza..) vengono escluse dalle ricerche di Google e simili proprio le sezioni del sito in cui sono presenti i curricula dei dirigenti, o i compensi per le consulenze..

Colmo dell'ironia, la stessa sezione del sito del Ministero dell'Innovazione dedicata all'operazione trasparenza è occultata ai motori di ricerca (vedere per credere.. link)..

E come se non bastasse, è lo stesso Ministero dell'Innovazione a suggerire, attraverso una comoda guida in pdf, le informazioni tecniche necessarie a sottrarre le pagine desiderate all'occhio indiscreto di google..

Insomma, trasparenza sì, ma non troppo.. Solo a me sembra strano?

:ciao:

 

 

 

 

Visto che mi sento chiamato in causa (è, in pratica, parte del mio mestiere) posso dirti che, come tu stesso accenni, è una precisa direttiva del dipartimento della funzione pubblica; lo scopo è quello di impedire che al curriculum vitae si possa accedere direttamente da Google.

So che sembra una fesseria e, a mio modesto avviso, lo è: ma su questo punto la burocrazia italiana si è battuta più e più volte. In pratica la logica è: certi documenti devono essere pubblicati in rete, ma non devono essere facilmente reperibili se no si può facilmente ricostruire la vita di qualcuno, il che violerebbe la privacy. Esistono anche circolari in cui si dice che i risultati dei concorsi pubblici devono essere messi on line, ma poi bisogna ricordare di toglierli o di renderli poco visibili per il diritto all'oblio.

A parziale discolpa dei burocrati c'è da dire che pensieri simili toccano anche gli imprenditori (italiani e non): basta ricordare la recente battaglia tra Google e gli editori dei giornali.

Volevo giusto scriverci un passaparola, ma visto che mi hai anticipato direi di accontentarci di un post.

Il più bello però è quello della Lombardia, che occulta l' intero sito!

Se un dipendente di qualsiasi amministrazione pubblica (e, a maggior ragione, privata) critica apertamente l'istituzione per la quale lavora, in particolare attraverso un mezzo di comunicazione di massa, è passibile di sanzione disciplinare per aver sottoposto l'amministrazione a (rischio di) danno reputazionale. Ciò vale a prescindere dalla veridicità o fondatezza delle critiche esposte.E' davvero curiosa la tesi che a seguito delle dichiarazioni rilasciate l'amministrazione avrebbe dovuto fornire spiegazioni o aprire un pubblico dibattito. Immaginate cosa accadrebbe in concreto in questo caso: un pugno di dipendenti ribelli avrebbe il potere di paralizzare e distruggere la reputazione dell'intero ente.

Se un dipendente di qualsiasi amministrazione pubblica ha delle critiche da fare alla propria amministrazione deve scegliere la via gerarchica o comunque utilizzare gli strumenti messi a disposizione all'interno dell'organizzazione. Nel caso il contenzioso sia relativo al rapporto di lavoro, può rivolgersi a, o assumere cariche elettive in seno alle, rappresentanze dei lavoratori.

In caso di persistente disaccordo, può dimettersi e continuare, se lo ritiene opportuno, la sua opera di denuncia e riforma attraverso gli strumenti del pubblico dibattito e dell'impegno politico entro organismi rappresentativi.

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Circa il problema dell'accessibilità dei documenti "pubblici", va tenuto presente che la banale equivalenza tra "pubblico" e "liberamente accessibile da chiunque, senza limiti di spazio e tempo" non sussiste nel nostro ordinamento e nella nostra cultura giuridica - giusto o sbagliato che questo sia. Ci si può battere per conseguire questa equivalenza (le conseguenze non sarebbero sempre banalissime) ma è superficiale fare finta che essa sussista, scandalizzandosi dell'evidenza contraria.

Sulla prima parte del tuo discorso (che non riporto per brevità) potrei dirmi d'accordo, con i dovuti distinguo. Ma questo:

 

Circa il problema dell'accessibilità dei documenti "pubblici", va tenuto presente che la banale equivalenza tra "pubblico" e "liberamente accessibile da chiunque, senza limiti di spazio e tempo" non sussiste nel nostro ordinamento e nella nostra cultura giuridica - giusto o sbagliato che questo sia. Ci si può battere per conseguire questa equivalenza (le conseguenze non sarebbero sempre banalissime) ma è superficiale fare finta che essa sussista, scandalizzandosi dell'evidenza contraria.

 

grida vendetta. O almeno grida un "Dammi una tua definizione di pubblico". Perché se pubblico non significa "liberamente accessibile da chiunque" allora illuminaci su cosa significa. Oppure spiegaci quali limiti di spazio e di tempo sarebbero imposti nel nostro ordinamento e nella nostra cultura giuridica.

Per quel che mi riguarda nel caso di amministrazione pubblica la critica dovrebbe essere sanzionabile solo se dimostrata infondata, e quanto a risposte e dibattiti penso che le singole organizzazioni siano perfettamente in grado di decidere a seconda dei casi.

Quanto al resto, il punto è che i burocrati, come chiunque altro, non vogliono si ficchi il naso nei loro affari, e vedono la trasparenza come un sopruso da cui difendersi con ogni mezzo.Almeno quando a dover essere trasparenti sono loro, non si interessano certo di tutelare i dati dei cittadini, al di la degli obblighi di legge.

L'idea che lorsignori hanno di "informazione pubblica" l'ha riassunta bene Douglas Adams, dimostrando che non è un problema specificamente italiano quanto una caratteristica delle burocrazie in genere:

 

- Ma i piani erano ben visibili al pubblico.
- Visibili?! Sono dovuto andare nello scantinato per vederli!
- Ma è quello l'ufficio di consultazione per il pubblico!
- E si deve consultare con la torcia elettrica?
- Oh già, si vede che le lampade si erano fulminate!
- Ma non mancava solo la luce. Mancava anche la scala!
- Insomma, avete trovato i piani?
- Sì - disse Arthur - sì. Erano in fondo a un casellario chiuso a chiave che si trovava in un gabinetto inservibile sulla cui porta era stato affisso il cartello "Attenti al leopardo".

 

PS cercando la frase esatta in rete ho visto che è venuta in mente anche ad altri :).

E' online un nuovo sito della Commissione per la Valutazione, ora con dominio civit.it - vuoi vedere che anche lì leggono nFA?

C'è qualche informazione in più, e segnatamente la delibera 5/2010, con un (grezzo) programma delle attività 2010. Inoltre si lascia leggere meglio.

La cosa curiosa è che c'è sempre anche quello vecchio, che forse era un supporto provvisorio (?).

RR

Si in effetti ci leggono anche a Palazzo Chigi. Non tutti ovviamente, ma ai piani alti sono diventati sensibili ai dibattiti pubblici. Del resto e' comprensibile: con i chiari di luna che si diffondono dalla Protezione Civile al resto della PCM (l'inchiesta dell'Espresso chiamava esplicitamente in causa alcuni degli arrestati nel quadro dell'inchiesta sugli appalti della Protezione Civile) la sensazione non deve essere piacevole.

 

A chi dovesse interessare, segnalo che adesso il governo sulla corruzione fa finalmente sul serio. Inasprisce le pene!

Non solo.

Nel contempo, dà un’accelerata al disegno di legge sulle intercettazioni che, di fatto, finiscono con l’abolirle. Basti considerare che, dopo esattamente sessanta giorni, dall’inizio dell’attività di captazione, bisogna cessarla.

Prendiamo l’indagine della Procura di Firenze. Hanno registrato i commenti live la notte del terremoto in Abruzzo (aprile 2009). Hanno scoperto le trame della cricca per conoscere lo stato del procedimento (gennaio 2010). Otto mesi di indagine. Ammesso che le intercettazioni siano iniziate il 1 di aprile 2009, con la riforma in vigore sarebbero dovute cessare il 30 maggio 2009…

Per scoprire la corruzione bisogna entrare nel sistema. Non saranno certo gli imprenditori corruttori a denunciare sé stessi. Se l’imprenditore denuncia, probabilmente, è vittima di una concussione, non autore di una corruzione.

Nel 1992 si entrò nel sistema con le chiamate di correo di chi ne faceva parte. Oggi vi si entra con le intercettazioni.

Domani non ci sarà né l’uno né l’altro.

Così non ci saranno più indagini sulla corruzione, al massimo si prenderà qualche birbantello mentre intasca una mazzetta da quattro soldi.

Abracadabra la corruzione non c’è più, ed il governo potrà raccontare di avere debellato il reato, grazie alla legislazione più severa...

 

Axel, ma le "captazioni" possono essere svolte pre 60 giorni sic et simpliciter, o per 60 giorni nei confronti solo di XZY ?

Ipotesi: intercetto XZY per 60 giorni, poi il suo compare per altri 60, e così via, così mi faccio un quadro della situazione, poi magari invio a un'altra procura per competenza (mica saranno tutti di Roma, diamine!), che magari potrebbe ricominciare il giro... tanto convinti dell'impunità ci cascano di sicuro.

E poi vale solo per il telefono,o anche per gli ambienti ? Ho giusto un paio di aggeggini .....

Uno dei patti fondanti della democrazia è che io cedo parte della mia libertà (e anche dei miei soldi..) al fine di una convivenza rispettosa di divieti e obblighi, pare che la chiamino convivenza civile.

Ho già detto che il Sig. Bertolaso non mi piace dai tempi dell'emergenza rifiuti in Campania, ma che adesso, tramite il decreto sulla Protezione Civile smentisca i suoi impegni (firmati..), e lo Stato rinneghi quello che un anno fa (non un secolo fa..) ha firmato con le comunità di cittadini, mi sembra vermente troppo.

I fatti: a Giugliano in Campania, in località Taverna del Re, esiste il più grande sito di stoccaggio di "ecoballe" d'Italia, ai tempi dell'emergenza rifiuti fu riaperto (per la terza volta e sempre in deroga) con l'assicurazione (firmata da Bertolaso..) che sarebbe stata l'ultima. Adesso, nel decreto sulla Protezione civile è spuntato un inceneritore. Dove ? Che domande... a Taverna del Re!

Sempre poi della serie che l'appetito vien mangiando (e mi sembra strano che a l'Espresso sfuggano queste cose..) il prezzo dell'inceneritore di Acerra, costruito dalla Fibe (gruppo Impregilo) non è stato demandato al mercato (orrore!!), o a una valutazione di una qualsiasi commissione di lavori pubblici (che fa comunque pena, ma almeno due conticini li sa fare..), ma è stato deciso per decreto legge.

355 milioni per un inceneritore da un milione di tonnellate, quando quello di Brescia , che ne brucia 800.000, è costato 200 milioni, non mi sembra un brutto affare.

Nella PA c'è qualcuno che ha nulla da dire sul fatto che adesso i costi dei beni venduti allo Stato siano decisi per decreto? O qualcuno pensa che così, almeno, è tutto più trasparente?

 

Credo che questa vicenda ci interroghi tutti. Sono emerse diverse questioni, che a me però non paiono centrali:

> Le possibili censure del video ad opera dei servizi segreti (bisognerebbe fare una denuncia/esposto).

> I commenti indignati sul malaffare nella Protezione civile (ma in quante altre istituzioni c'è ma non si vede, o è stato "legalizzato" e non è "perseguibile"?).

> La solidarietà al dirigente coinvolto (della cui sorte, però, con tutto il rispetto, personalmente non me ne frega nulla).

 

Il problema più urgente e importante secondo me è fare chiarezza sui modi coi quali i dipendenti delle istituzioni possono criticare e denunciare pubblicamente quel che avviene  al loro interno. Questo è il mio interesse!! Perché di una cosa non dubito: che i dipendenti “sanno” in sostanza cosa succede all’interno delle loro istituzioni, mentre noi che stiamo fuori non lo sappiamo e comunque non ne siamo direttamente toccati, dunque non reagiremo in modo mirato. E di un'altra cosa cono certo: che la Costituzione consente, nelle forme dovute, il diritto di critica e di espressione a tutti su tutto. E di una terza cosa sono convinto: lasciare tutto alla magistratura è impossibile, il fenomeno è ormai troppo vasto.

 

Se dunque si trova un modo riconosciuto, legale, possibile, chiaro a tutti, per esporre davanti alla pubblica opinione quello che succede all’interno delle istituzioni, si passa alla trasparenza vera. Allora potrebbero avere una svolta la lotta alla corruzione, le battaglie a favore del criterio del merito, e per riportare l’Italia fra i paesi civili. Dando ai dipendenti onesti un mezzo efficace per combattere ciascuno la sua battaglia di pulizia, istituzione dopo istituzione, territorio dopo territorio, si darebbe loro un modo per reagire alle prepotenze delle cordate para-mafiose. Allora “la partita si riaprirebbe”, scenderebbe in campo una forza morale imponente, e non è detto che l’Italia sia persa. Se invece prevale l’insana idea che “un dipendente non può criticare l’istituzione in cui lavora, punto”, allora chiudiamo baracca e burattini: dalla spirale di corruzione non ne usciremo mai.

 

Chi come noi non è sotto tiro personalmente, invece di discettare sulla corruzione, dovrebbe assumersi questo compito: proteggere chi si espone; chi con il proprio esempio rivolge un invito implicito a tutti gli onesti d’Italia che ancora non sono emigrati: vincere la paura, assumersi le responsabilità che l’onestà comporta, pagare anche personalmente il conto salato di oggi, affinché non si debba poi tutti pagare un conto salatissimo domani.  

 

 

Il problema più urgente e importante secondo me è fare chiarezza suimodi coi quali i dipendenti delle istituzioni possono criticare e denunciare pubblicamente quel che avviene

 

Modi? E' meglio che stiano zitti e basta, ricordi il ferroviere licenziato per aver mostrato a Report la situazione reale di Trenitalia? Si chiamava Dante de Angelis, fu successivamente reintegrato dal Tribunale del lavoro, però la sua vicenda è stata ed è un gran deterrente per chi volesse parlare dall'interno delle istituzioni.

 

La Commissione Tecnica per la Valutazione, la Trasparenza e l'Integrita' delle Amministrazioni Pubbliche (mi accorgo solo ora che questa dicitura ha un sapore vagamente orwelliano) a partire dal 16 febbraio (il giorno dopo la pubblicazione del post, una mera coincidenza ovviamente) ha dimostrato un certo attivismo. Una lista (che a me pare completa) di delibere e regolamenti ce la fornisce il sito di Astrid. Insomma qualche cosa si muove anche a Burolandia.

·         il testo dellaDelibera n.1 del 2010 della Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l'Integrità delle amministrazioni pubbliche,Individuazione in via provvisoria degli standard di qualità dei servizi pubblici, (alla pagina: http://www.astrid-online.it/Riforma-de1/Valutazion/Documenti/Commission/DELIBERA-N.1-2010.pdf);

 

·         il testo dellaDelibera n. 3 del 2010, della Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l'Integrità delle amministrazioni pubbliche, Attuazione dell'art. 10 del decreto legislativo n. 150 del 2009. Avvio del procedimento, (alla pagina: http://www.astrid-online.it/Riforma-de1/Valutazion/Documenti/Commission/DELIBERA-N.3-2010.pdf);

 

·         il testo dellaDelibera n. 4 del 2010, della Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l'Integrità delle amministrazioni pubbliche, Definizione dei requisiti per la nomina dei componenti dell’Organismo indipendente di valutazione(artt. 13, comma 6, lett. g) e 14 decreto legislativo n. 150/2009), (alla pagina: http://www.astrid-online.it/Riforma-de1/Valutazion/Documenti/Commission/Delibera-n.-4-del-2010.pdf);

 

·         il testo dellaDelibera n. 5 del 2010, della Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l'Integrità delle amministrazioni pubbliche, Programma delle attività della Commissione, (alla pagina: http://www.astrid-online.it/Riforma-de1/Valutazion/Documenti/Commission/Delibera-05_2010.pdf);

 

·         il testo dellaDelibera n.6 del 2010, della Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l'Integrità delle amministrazioni pubbliche, Prime linee di intervento per la trasparenza e l'integrità, (alla pagina: http://www.astrid-online.it/Riforma-de1/Valutazion/Documenti/Commission/DELIBERA-N.6-2010.pdf);

 

·         il testo del Regolamento Interno,  della Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l'Integrità delle amministrazioni pubbliche (alla pagina: http://www.astrid-online.it/Riforma-de1/Valutazion/Documenti/Commission/Regolamento-Interno.pdf);

 

·         il testo delCodice Etico, della Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l'Integrità delle amministrazioni pubbliche  (alla pagina: http://www.astrid-online.it/Riforma-de1/Valutazion/Documenti/Commission/CODICE-ETICO.pdf)

 

 

Non per glossare, ma per dare un servizio aggiuntivo, visto che il tuo post è un po' sporcato da codici, ricordo che avevo già segnalato il nuovo sito della Commissione, più trasparente e messo on-line alcuni giorni dopo il 15 febbraio. Ci sono anche notizie varie aggiornate.

RR