Sono completamente d'accordo... a metà con l'analisi di Giavazzi. Condivido in pieno la constatazione che i sindacati italiani non sono altro che una lobby, che difende esclusivamente gli interessi dei propri membri, tra cui un numero ingente di pensionati e pensionandi, a scapito dell'interesse generale. Per la verità, non trovo questo fatto per nulla sorprendente, né scandaloso, visto che persino secondo il dizionario Garzanti il sindacato è "una associazione di lavoratori (...) costituita per tutelare gli interessi economici e professionali della categoria". Piuttosto, quello che stupisce è che il Governo, che a differenza dei sindacati dovrebbe avere a cuore gli interessi di una platea un po' più ampia di cittadini, spenda mesi e mesi in trattative con tale lobby.
Sono assai meno d'accordo, però, con l'attacco di Giavazzi al Ministro del Tesoro, accusato di aver cambiato radicalmente idea rispetto alla necessità di innalzare l'età effettiva del pensionamento. Dubito che Padoa-Schioppa abbia improvvisamente dimenticato le inevitabili implicazioni dell'aumento della speranza di vita sui conti previdenziali. Il problema è piuttosto che Padoa-Schioppa non ha il potere di imporre le sue ottime ragioni in seno al Governo, di fronte al cinisimo della sinistra cosiddetta radicale e al suo gioco di sponda con i sindacati. Questo non significa tuttavia che il Ministro farebbe meglio a dimettersi. L'abolizione completa dello scalone sarebbe costata 35 miliardi; finiremo invece per spenderne 10. A me il bicchiere dell'accordo sembra ben più che mezzo pieno. Certo, se il Governo cadesse e ritornasse Berlusconi, forse lo scalone resterebbe intatto e quei 10 miliardi rimarrebbero nel bilancio dello Stato. Eccetto che poi Tremonti troverebbe qualche altro modo "creativo" per spenderli, e saremmo da capo.
Insomma, mi sembra che TPS non abbia fatto altro che applicare la logica semplice del "second best": ottimizza su tutti i margini disponibili. Per cui, perdi un po' di faccia, comprometti qualche principio, ma fatti almeno fare un bello sconto. Io mi sento di ringraziarlo.
Ragazzo mio, temo tu ti sia cacciato in un bel pasticcio con questo tuo bel realismo politico-economico di sinistra.
Non so neanche dove cominciare. Facciamo cosi', mi trattengo e ti chiedo se davvero intendevi dire quello che io ho capito. Perche', siccome sono in vacanza, magari ho fatto poca attenzione ...
Ossia, io ho capito che tu ritieni che le seguenti due affermazioni siano sensate: (1) questa cosa sulle pensioni alla fin fine e' un "buon accordo" e che, (2) Francesco non doveva criticare il comportamento di TPS perche' TPS si e' eroicamente immolato per il bene delle future generazioni continuando a fare il ministro che firma l'opposto di quanto e' andato teorizzando da vent'anni a questa parte. Ho capito bene?
Se non ho capito bene, mi spieghi cosa volevi dire? Grazie mille.
(1)Dipende da cosa intendi per "buono". Se intendi first best, la risposta e' chiaramente no: gli e' costato 10 miliardi quando poteva spenderne 0, o magari addirittura un large negative number se avesse fatto una "vera" riforma. Se intendi second best, azzarderei almeno un accettabile: dopo tutto di miliardi Rifondazione ne voleva spendere 35, e non mi e' chiaro (purtroppo) che senza TPS nel Governo non ci saremmo andati assai vicini.
(2)Giavazzi puo' criticare chi vuole. Trovo solo disingenuo (lui dice impietoso) accusare TPS di avere cambiato idea, solo perche' ha firmato un accordo che apparentemente smentisce cio' che scrisse 4 anni fa dal pulpito dell'ECB. Mi sembra che una spiegazione del comportamento di TPS basata sulla inclusione dei vincoli rilevanti, piuttosto che su un cambiamento delle sue preferenze, sia di gran lunga piu' parsimoniosa ed elegante. Spero che, da teorico, tu sia almeno d'accordo su questo.
Fammi aggiungere che, in linea di massima, condivido l'idea che il ruolo degli accademici (e dunque di un blog come nFA, e di Giavazzi come editorialista) sia quello di spronare i politici verso il first best. Per una volta, ho voluto provare a pensare a quali possano essere i constraints rilevanti, compresi quelli diciamo cosi' di political economy, e ne ho concluso che tanto schifo questo accordo poi non fa. Magari ne esce pure un dibattito interessante.