L'incontro è durato circa due ore, e si è svolto in condizioni di semi-segretezza, al punto che non è chiaro nemmeno chi sia stato invitato. Inizialmente i partecipanti erano stati persino invitati a non parlare dell'incontro, invito poi emendato nella richiesta di parlarne senza menzionare nomi dei funzionari del tesoro che vi hanno presenziato.
Nei resoconti non si trova nulla di nuovo o degno di nota, tanto che questo fatto in sé è il più interessante di tutti, a mio parere. Pare proprio che il Treasury abbia voluto invitare al té delle 5 un gruppo di potenziali critici semi-popolari per tenerseli buoni. E dai toni delle reazioni direi che ci sono riusciti in pieno. I bloggers non si sono trattenuti dal criticare il governo, ma da quanto ci è dato di sapere, i funzionari del Tesoro non si sono sentiti in speciale dovere di rispondere puntualmente (e che altro ci si aspettava facessero?).
Nei loro resoconti, i bloggers sembrano più increduli dell'invito a Washington che incazzati per essere stati presi in giro. Persino un super-liberista come Tyler Cowen di Marginal Revolution, dal quale ci si sarebbe aspettato un ben altro atteggiamento critico, inizia il suo pezzo con un adulatorio "Tim Geithner is very smart and he was conceptually stronger than one might have expected", per proseguire a parlare di biscotti e dello stato dei ritratti dei ministri appesi ai muri. Magari siamo in pieno regime e questo è un messaggio subliminale che gli arrabbiati lettori di Cowen non sembrano aver colto.
Contenuti a parte, l'evento suggella chiaramente che, oramai, l'opinione pubblica americana si forma sulla blogosfera. La carta stampata, periodica o quotidiana, oramai non sa che pesci pigliare, non solo finanziariamente ma anche intellettualmente. Evidentemente il governo prende atto ed agisce.
In Italia per motivi tecnici (mancanza di diffusione della banda larga) e culturali (dominanza del mezzo televisivo) non ci siamo ancora. Tecnicamente, ci potremmo arrivare fra 3-4 anni. Per la cultura, temo, ci vorrà più tempo: gli Stati Uniti partivano da una situazione in cui la Televisione, da tempo, già non era culturalmente dominante e le opinioni si facevano su pochi quotidiani e periodici. In Italia , invece, la televisione è tutto e sarà difficile da soppiantare.
Comunque, dovesse succedere, noi siamo qui, pronti. E con la cravatta e la camicia buone nel caso ci vogliano invitare al té delle 5.
Questo, secondo me è l'unico tea party cui dovreste partecipare.
Ottimo riferimento. Mi associo e aggiungo che i Samuel Adams de noantri aspettano i loro John Adams. Altro che te' delle 5 con Thomas Hutchinson...