Brunetta, una degna conclusione

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Proprio mentre il ministro della PA stava facendo le valigie assieme al governo di cui ha fatto parte, la Ragioneria Generale pubblicava il Conto Annuale 2010. Come ogni anno posso quindi aggiornare il monitoraggio delle assenze dei dipendenti pubblici sulla base dei dati ufficiali di tutte le amministrazioni pubbliche (tutte le puntate precedenti della saga sono recuperabili dal post dell'anno scorso). Risultato: sul fronte della riduzione delle assenze dei dipendenti pubblici il ministro Brunetta lascia la PA esattamente come l'ha trovata, checché ne dicano le sue indagini.

Figura 1. Giorni di assenza retribuita per dipendente, Pubblica Amministrazione

assenze2011

(fonte: Ragioneria Generale)

 

La figura parla da sola, e non c'è bisogno di aggiungere molto. Procedo quindi sinteticamente.

Fatto 1. La serie delle assenze retribuite per malattia (punti rossi) mostra un trend lineare decrescente dal 2003. Se escludiamo il 2007 e il 2009 (anni in cui ci sono state "normali" deviazioni sopra e sotto il trend, rispettivamente) i punti dal 2003 al 2010 sono praticamente perfettamente allineati. Se c'è un "effetto Brunetta" dal 2008 in poi è indistinguibile dal trend preesistente.

Fatto 2. Ammettiamo che ci sia un "effetto Brunetta" sulla assenze retribuite per malattia - ammettiamo cioé che in assenza delle norme Brunetta il trend si sarebbe appiattito al valore del 2006 a partire dal 2008. Allora c'è anche un effetto "frega Brunetta", perché le altre assenze retribuite per ragioni diverse dalla malattia (punti blu, che naturalmente escludono le ferie) sono aumentate tanto quanto si sono ridotte quelle per malattia, un effetto sostituzione che ho discusso nei post precedenti della serie. Infatti, nel 2010 i giorni medi di assenza retribuita complessivi (punti neri) erano praticamente identici a quelli del 2007 -- quando al ministero della PA c'era Luigi Nicolais.

Conclusione. Brunetta non solo non ha fatto nulla di quanto aveva detto di fare per cambiare la PA (vedere qui, qui, e qui) ma anche sul fronte della riduzione delle assenze dei dipendenti pubblici (uno dei principali punti sui quali si è speso come ministro) non c'è traccia delle mirabolanti riduzioni che egli continua a reclamare. Per quanto riguarda le assenze retribuite per malattia, a fine dicembre 2010, quando i fatti erano quelli rappresentati nella figura qui sopra, il report mensile del ministro concludeva (grassetto dal testo originale):

A due anni e mezzo dall’approvazione della L. 133/08, la riduzione media annua delle assenze per malattia procapite dei dipendenti pubblici è pari a circa -35%

Beh, si dà il caso che la vera cifra fosse -17% nel caso più favorevole al ministro e 0% nel caso più probabile considerato il trend sottostante (che può essere cambiato nel 2008, certo, come ha fatto nel 2003, ma sembra appunto improbabile vista la dinamica 2003-2007). Quale fosse il valore scientifico di queste indagini mensili lo lascio giudicare a voi. Per quanto riguarda invece le assenze complessive (escluse le ferie) retribuite, già nel 2010 i giorni di assenza per dipendente pubblico pagati dai contribuenti erano al livello del 2007: fa circa 0%.

Corollario. C'avevo ragione. Brunetta me ne ha dette di tutti i colori, inclusa l'accusa più infamante per chi fa ricerca di professione. Ma c'avevo ragione. Oggi mi prendo questa modesta soddisfazione.

Amen.

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Commenti

Ci sono 115 commenti

Well done!

Ma cosa può aver fatto sì che i dipendenti pubblici (nell'insieme ovviamente) abbiano preso a sostituire i permessi per malattia con altri permessi a partire dal 2003? Ne hai un'idea? O se ne è discusso già altrove?

Ma cosa può aver fatto sì che i dipendenti pubblici (nell'insieme ovviamente) abbiano preso a sostituire i permessi per malattia con altri permessi a partire dal 2003? 

Si devono andare a vedere i vari CCNL, la risposta si trova lì dentro. Per quanto riguarda il comparto che conosco, la scuola, è più che generoso, oltre a prevedere una casistica quasi infinita.

Non ne ho idea, Renzo, mi spiace. Ma la domanda e' veramente interessante.

Come pura aneddottica, i miei ex-colleghi del Politecnico di Milano mi dicono che con le nuove regole e' piu' facile chiedere un permesso "generico" piuttosto che uno per malattia se e' sotto i 3 giorni, anche se si e' a casa con l'influenza.
Sarebbe da indagare.

GIULIO SEI UN GRANDE !!!!!

 

la rivoluzione brunettiana è fallita - le PA sono nel caos per una legge (e circolari) che ha fatto diventare sceriffi molti dirigenti incapaci e frutto di decenni di scalate clientelari politiche e sindacali alla faccia del merito e dei meriti ... la rivoluzione della PA si fa mandando a casa centinaia di migliaia di dirigenti con la metà dello pensione che gli tocca (e sarebbe comunque altissima ...) eppoi con un grandissimo concorsone pubblico per sostituirli con giovani con max 30 anni di età a 2.000 euro al mese ... da loro la vera rivoluzione di efficacia ed efficienza sarebbe possibile ... e soprattutto una grossa botta alla disoccupazione giovanile ...

 

per questi signori paperless l'efficacia è una maserati blindata che porta gente inutile a spasso e l'efficienza è appunto una maserati che diventa utile di notte con le ragazzine in cerca di successo - che vergogna - :-) --- gli smile nelle macchinette x la soddisfazione (chissà se Brunetta le ha fatte brevettare :-) sono buttate ovunque nelle PA: a chi hanno fruttato ??? .... gli smile stanno impazzendo per questi strani personaggi:  io la denuncia l'ho fatta solo qualche mese fa:-) solo un paradosso carta e speranza ???

http://www.salerno.usb.it/index.php?id=85&tx_ttnews[tt_news]=29528&cHash=a76eba57d3&MP=73-709

anche se il debito sta rallentando la sua crescita ... si riduce davvero ? con sto benedetto spread dove è gia' arrivato nel medio e lungo termine ?

 

AnnoDebitoPIL % sul PIL
20051.512.7791.429.479105,83%
20061.582.0091.485.377106,51%
20071.602.1151.546.177103,60%
20081.666.6031.567.761106,30%
20091.763.8641.519.702116,10%
20101.843.0151.548.816119,00%
AnnoMeseDebito
2011Gennaio1.879.926
2011Febbraio1.875.965
2011Marzo1.868.265
2011Aprile1.890.622
2011Maggio1.897.472
2011Giugno1.909.919
2011Luglio1.911.807
2011Agosto1.899.553
2011Settembre1.883.749

sei fuori tema.Comunque,a settembre il debito è diminuito per effetto della riduzione del conto disponibilità detenuto dal tesoro presso Banca d'Italia.Cioè,il debito per effetto del fabbisogno dovuto a costi e ricavi sarebbe aumentato,ma avendo lo stato italiano 42 miliardi presso la banca d'italia come liquidità (cioè un conto corrente con sopra 42 miliardi),ha coperto con questa liquidità il fabbisogno e in piu' ha usato anche 16 miliardi per pagare dei debiti in scadenza,senza doverli quindi sostituire con nuovo debito,facendo cosi' diminuire il debito a settembre.Infatti,il conto disponibilità è passato da circa 42 miliardi a circa 13-14,se non ricordo male.Per capire gli andamenti del debito pubblico in relazione al fabbisogno dovuto ai pagamenti e agli incassi riguardo alla gestione del bilancio,bisognerebbe sempre guardare all'andamente del debito al  netto della liquidità.Banca d'Italia fornisce questo dato.

www.bancaditalia.it/statistiche/finpub/pimefp/2011/sb61_11/suppl_61_11.pdf

pag 16

a Brunetta (e in generale a tutti i decisori nel campo dell'organizzazione dei servizi pubblici) consiglierei la lettura dell'ottimo "System thinking in the public sector" di John Seddon, potrebbe trarne giovamento... beh, insomma, vista l'apertura mentale dell'uomo in questione forse no.

Che tristezza, comunque.

Caro Giulio una domanda forse ingenua (ma considera che Brunetta non lo conosco):

quanto di questi "risultati" è dovuto ad incapacità e quanto a volontà?

Cioè Brunetta quanto ci credeva in quello che stava facendo e quanto sapeva di fare solo "fumo"?

 

Impossibile da dirsi con ragionevole certezza.

Probabilmente un misto dei due: ha inventato una policy e poi l'ha valutata male. La parte di buona fede e' che ha visto dei dati che gli davano ragione; la parte di malafede e' che ha sistematicamente ignorato i limiti di questi dati nonche' altri dati che gli davano meno ragione, cosi' come chi sulla base di questi altri dati diceva che la policy era valutata male.

Giulio,

puoi scomporre per favore le altre retribuite ?

Come ti segnalai anche lo scorso anno, bisogna capire dove si collocano i permessi retribuiti.

Se ci fosse uno spostamento dalla malattia a questi ultimi sarebbe significativo in termini di trend comportamentali che hanno iniziato a cambiare in maniera evidente nel 2003.

Domanda quale evento ha scatenato questa variazione nel 2003 ?

 

Ecco qui (la decomposizione e' disponibile solo dal 2006 in poi)

 Legge 104/92ParentaliAltroSomma
20061.153.012.746.90
20071.303.293.207.80
20081.553.723.188.45
20091.783.163.848.78
20101.974.013.469.44

Per chi non lo sapesse: Legge 104/92 permette di assentarsi per assistire familiari con grave disabilita' (e permette anche allo stesso lavoratore disabile di assentarsi); assenza "parentale" significa maternita', paternita', figlio piccolo ammalato, etc.

 

Non credo si debba gioire. A parte il fatto di avere ragione, rimane il problema generale. Il fatto che i dipendenti pubblici, oltre alle ferie ... che sono meritate per tutti, ci attacchino in media quasi altri 20 giorni di assenza retribuita, non è assolutamente motivo di gaudio (indipendentemente dal motivo utilizzato per stare a casa in modo retruibuito).

Naturalmente dovremmo anche confrontare questi dati storici con quelli dell'industria (guardando alla colonna impiegati) perché nel 2009 con 88 ore di assenza (11 giorni, di ogni tipo) siamo molto lontani dai 18-19 retribuiti per la P.A.

Quindi Brunetta si è dimostrato un fanfarone incompetente (in linea con la compagine governativa) ma il problema rimane. L'assenteismo (per giunta retribuito) è costante e anzi mi pare che la media totale del triennio brunetta sia superiore al media degli anni precedenti.

Rimane drammaticamente il problema urgente di diminuire l'assenteismo e aumentare la produttività del settore pubblico (obbiettivo che visto l'ammontare di risorse impiegate, superiori addirittura alla Svezia, diventa strategico).

Abbiamo perso tre anni a siamo ai piedi della montagna.

Ci sono idee alternative al terrorismo brunettiano?

 

 

Certo, certo.  Credo che la separazione tra la disputa "accademica" e il problema di policy fosse abbastanza chiara.

L'Italia non e' l'unico paese in cui le assenze dei dipendenti pubblici sono maggiori di quelle dei dipendenti privati. Un ovvio motivo e' che la distanza tra il "principale" e l' "agente" e' molto minore nel settore privato.

Non so se il problema sia "drammatico e urgente", come lo definisci tu. Per me il problema drammatico e urgente e' la scarsa produttivita' del settore pubblico. Se riducessimo del 75% i tempi di conclusione delle cause civili per me i giudici potrebbero anche prendersi tre mesi di ferie all'anno.

Brunetta dalla Gruber ha detto, da economista, che noi andiamo meglio della Francia perchè da luglio il nostro spread è aumentato solo di circa il 150% ( da circa 200n a circa 500), quello francese del 300% (da circa 40 a oltre 160).

 

 

Brunetta dalla Gruber ha detto, da economista, che noi andiamo meglio della Francia perchè da luglio il nostro spread è aumentato solo di circa il 150% ( da circa 200n a circa 500), quello francese del 300% (da circa 40 a oltre 160).

 

Se ha detto cosi' si e' sniffato il cervello!

ma quando arriva la neuro? lo stato del paziente si aggrava rapidamente.

L'Italia non sta peggio dell'Europa, e comunque non era colpa del governo...

www.linkiesta.it/francia-euro

Il nuovo mantra potrebbe riuscire a rimettere in sesto Berlusconi..

www.linkiesta.it/basta-un-poco-di-spread-e-berlusconi-torna-sella

Considerando quante apologie della svalutazione e delle nazionalizzazioni si sentono in giro, penso che a questo punto ci sia bisogno di una "militanza" NFA... niente di complicatissimo ma almeno una FAQ con argomenti ed evidenze contro i principali "idola" diffusi,, almeno per aiutare gente come me che non è per niente un economista ma che mi sono particolarmente rotto di sentire: "Il Giappone può svalutare quindi sta meglio", "L'Argentina, l'Ecuador e L'Islanda non hanno pagato i debiti e stanno bene", "La crisi è Europea e il governo non poteva farci niente"... Niente che pretenda di essere esaustivo ma qualcosa come un manualetto da "battaglia"! ;D

io invece vorrei un analisi completa dell'operato di Brunetta e non solo riguardo alle assenze nella PA,se fosse possibile,grazie.

non bastano i tre link che ho messo?

Brunetta non solo non ha fatto nulla di quanto aveva detto di fare per cambiare la PA (vedere quiqui, e qui

 

1) ha rinunciato al Nobel

2) si è sposato

3) è stato trombato a Venezia

4) era docente della scuola di politica per le gnocche che dovevano essere candidate in Europa

5) ha fatto una posta certificata che funziona a giorni alterni di modo che uno sa subito se il giorno è pari o disperi.(primo in Europa e forse nel mondo)

6) ha scritto e detto un mare di cazzate: per esempio:  QUI da 00.00.30 e da 00.03.12 e QUI

 

 

che mondo sara' senza il Ministro Brunetta? :)

 

Per il mio primo commento su NfA ho una domanda per l'autore del post: come mai la regressione lineare fatta per stimare la retta rossa è stata ottenuta a partire dai dati del 2003?

 

Benvenuto, Matteo, sono onorato di ricevere la tua prima domanda su nFA :-)

come mai la regressione lineare fatta per stimare la retta rossa è stata ottenuta a partire dai dati del 2003?

Il motivo e' che dal 2003 c'e' un evidente trend decrescente che non c'era tra il 1999 e il 2002, quando le assenze sembrano infatti in crescita (questo non e' un criterio formale, e' un criterio "a occhio", sia chiaro).

La regressione lineare dal 2003 vuole evidenziare questo fatto, cioe' che che da quell'anno (il 2003) le assenze si stanno riducendo a velocita' costante, in media.

Scusate per l'OT, ma vorrei un vostro commento. Si dice (lavoce.info, e non solo) che Monti voglia introdurre una tassazione di genere per favorire l'occupazione femminile.

Voi come vedete una proposta del genere? Avreste voglia di commentarla?

Nel mio mestiere le donne sono l'85% e con una regola del genere potrei anche spatriare...

Perchè'?

se la tassazione è per favorire l'impiego femminile non va certo a colpire chi ne ha gia assunte 85 su 100 dipendenti

Nel mio mestiere le donne sono l'85% e con una regola del genere potrei anche spatriare...


In verità, per l'accesso all'insegnamento si sono persino proposte le quote azzurre...

Francesco Iesu, dirigente scolastico, propone di intervenire in via amministrativa con un decreto ministeriale che, nell’assegnazione dei posti da mettere a concorso per le nuove abilitazioni al’insegnamento (Tirocinio Formativo Attivo), preveda un’aliquota del 20% per l’accesso all’anno di tirocinio riservata agli insegnanti di sesso maschile, cioè una quota “azzurra”.

La proposta fa il paio con quella di Claudio Gentili, responsabile education di Confindustria, di riservare delle quote ai giovani nell'accesso all'insegnamento, dopo aver constatato che delle ultime  67mila assunzioni nessuna ha riguardato un infratrentenne. E' ovvio - aggiungo io - viste le modalità di quelle assunzioni, tutte burocratiche e per la metà addirittura a beneficio di chi ha avuto la ventura di partecipare ad un concorso dodici anni fa (in qualche caso anche venti anni fa) risultando appena idoneo (capita che si debba andare a scovare i nominati). Di fronte a questo si possono proporre le "quote"? Basterebbe abbattere le barriere.

Poi vi si potrebbero aggiungere le ipotesi di riserve di quote a favore di un certo titolo accademico, ecc.ecc.

Constatato che il corpo docente ha un'età media elevata ed è composto prevalentemente da donne, e ha anche una caratterizzazione geografica, posto che a priori gli uomini non sono più bravi delle donne (e viceversa) o i giovani degli anziani (e viceversa) o i settentrionali dei meridionali (e viceversa), ma che sarebbe preferibile un corpo docente vario ed eterogeneo, selezionato su basi meritocratiche, le quote possono mai rappresentare la soluzione?

Le caratteristiche del corpo docente sono imputabili alle perverse modalità del reclutamento, antimeritocratico e burocratico per eccellenza. Non sono misteriosi i motivi per cui ci sono più donne e per cui è letteralmente impossibile l'immissione in ruolo di un giovane.

Gentili ha chiesto le quote per i giovani. Si concentra sulla pagliuzza e non vede la trave. Possibile che non si sia accorto che per la prima volta sarà drogato persino l'accesso al canale abilitante: per la prima volta sarà riconosciuto un punteggio al servizio (in alcuni casi sarà abnorme, non è neppure stato previsto un meccanismo di saturazione),
nell'accesso alla semplice abilitazione "programmata" (programmata alla romana) a tutto vantaggio di quanti non hanno superato le selezioni prima della sospensione del canale abilitante e in virtù di automatismi hanno prestato servizio (a costoro basterà superare le prove con il minimo): un neolaureato eccellente sarà escluso a priori, prescindendo dal merito, anche se il ministero appena archiviato si vanta di aver sventato l'ope legis, che invece finisce per prendere il posto del canale regolare invece di affiancarlo come è sempre accaduto.

Per carità di patria, sorvolo sul numero chiuso (rischia di essere persino numero zero) applicato al canale abilitante, spacciato per rigore, mentre è soltanto protezione degli abilitati dei decenni scorsi, quelli che sindacati e burocrati chiamano indebitamente precari (i precari sono soltanto una frazione degli oltre 200mila in fila in attesa di riscuotere una cattedra quando sarà), protetti dalla concorrenza delle nuove leve.

Per farsi un'idea della mentalità diffusa in Italia basterebbe considerare la guerra ingaggiata dagli iscritti in graduatoria contro il ripristino del canale abilitante: stanno facendo il pandemonio con petizioni, gruppi su facebook, ripetuti invii di e-mail ad una miriade di destinatari istituzionali e non , richieste di interrogazioni parlamentari, pressioni sui sindacati, che infatti hanno,
di fatto, chiesto al ministero, di non consentire un regolare canale abilitante e - nefandezza suprema - di non riconoscere in Italia le abilitazioni conseguite nell'Ue onde non vanificare il "contingentamento" (in qualche caso si può leggere azzeramento e comunque è protezione dei loro tesserati). Per fortuna credo che almeno quest'ultimo punto, le barriere doganali per gli insegnanti, non sia negoziabile: al di fuori dell'Italia il mondo continua a girare, piaccia o no ai dinosauri, di cui farà giustizia la storia.

Chi invoca una riserva di tipo anagrafico non si è accorto che in Italia semplicemente non esiste un sistema di reclutamento? C'è bisogno di rintuzzare i protezionismi, di introdurre un canale abilitante ad accesso meritocratico e finalmente un sistema di reclutamento (la Gelmini in tre anni e mezzo non l'ha neppure messa in agenda...), non di quote o di corsie preferenziali.

A me pare che, in generale, non ci sia affatto bisogno di riserve per genere, condizione anagrafica, o altro. Dalla foresta pietrificata non si esce conficcando altri paletti: persino quello conficcati per rimediare ad una sperequazione finiscono per crearne altre, prevedibili e non. C'è bisogno di strade non accidentate o non disseminate di ostacoli, su cui ognuno - uomo o donna, giovane o anziano - passeggi, trotti, galoppi, secondo le sue capacità e la sua ambizione.
Se una cosa allo stato attuale è impossibile, sembra buono e giusto renderla possibile, e basta. Donne e giovani non sono dei panda. A mio sommesso avviso, non c'è bisogno di "favorire", basterebbe "non ostacolare".







 

grazie della precisazione. Sospettavo Letta perchè assomiglia alla legge per far tornare i cervelli.

Questi più che alla realtà guardano agli indici.

Con l'ora legale tutto l'anno potrebbero risolvere anmche il problema del mezzogiorno che diverrebbe il problema delle undici.

Se Monti ha bisogno di soldi io avrei due suggerimenti:

a) non dare più due retribuzioni ai fuori ruolo (renderebbe 100 volte che dimezzare le indennità parlamentari); il suo segretario Catricalà ne sa qualcosa, potrebbe aiutarlo.

b) trattenere alle categorie che hanno goduto e che potrebbero godere in futuro della cig in deroga quanto è trattenuto ai dipendenti (3,4% (cig ordinaria, straordinaria e mobilità) per i dipendenti di aziende con più di 50 dipendenti)

per migliorare i nostri numeri c'è un'unica ricetta: allentare il bottle-neck che è costituito dalla potenzialità di vendita. Quindi

nuovi prodotti

migliore qualità

migliore assistenza pre e post vendita (che arricchisce il prodotto)

se un'azienda vede la possibilità di vendere di più, cercherà di produrre di più quindi assumerà aumentando gli indici da te quotari.

io continuo a capirci poco

secondo Eurostat nel 2010 in Italia risultavano attivi 24974,8 k uomini e 10227,0 k donne per un totale di 24974,8 k.

non vedo il vantaggio di spostare semplicemente un certo numeri di attivi da uomini a donne: positivo sarebbe potere aumentare i circa 25 milioni totali come conseguenza dell'aumento della domanda interna e dell'esportazione: a questo punto possono essere previsti meccanismi affinchè il mix dell'aumento sia più ricco di donne che di uomini (anche se da un punto di vista economico, considerato che la disoccupazione degli uomini è maggiore del livello fisiologico, il mix di genere è irrilevante).

Pertanto il problema dell'occupazione femminile ad oggi non è il problema principale ma subordinato a quello dell'occupazione totale 

 

Pertanto il problema dell'occupazione femminile ad oggi non è il problema principale ma subordinato a quello dell'occupazione totale

 

Come si vede dai dati che ho postato sopra e dai dati (maggiormente coerenti) presenti nel post linkato da brusco il problema è non nell'occupazione totale, ma nell'occupazione nel Sud Italia (il Centro-Nord è a livelli europei).

 

Aldo, lungi da me difendere la proposta, ma come ho detto prima le elasticita' dell'offerta di lavoro maschile e femminile sono diverse, quindi il risultato (a parita' di gettito) e' aumentare l'occupazione totale. Se serve faccio un grafico

Un po' off topic, ma comunque interessante: date un'occhiata alla pagina facebook del "ministro" Renato Brunetta... :)

 

prima di postare cazzate dovrebbe mettere un ex nell'intestazione

messaggio autocancellato

 

Marty McFly colpisce ancora! Gli accordi del 3/4 maggio hanno fatto aumentare le assenze a febbraio! Maledetta De Lorean.... http://www.ilgiornale.it/interni/wwwfreefoundationcom/14-05-2012/articolo-id=587685-page=0-comments=1

E' un poveraccio, che ci vuoi fare.  Ora che ha perso l'unica poltrona che gli conferiva una qualche autorita' (autorevolezza manco a parlarne) spara numeri a caso. Interpretiamo in modo benevolente i 6 (SEI) milioni di dipendenti pubblici come un errore di stampa. Ma le cifre sulla riduzione delle assenze fanno ridere. Chissa' perche' ha scelto febbraio 2009 come benchmark per la sua riforma e non febbraio 2011!