Anche io, come tanti altri, alla fine non ho resistito a guardare quei dieci minuti scarsi di "consultazioni" tra il premier incaricato Renzi e il politico prestato alla comicità Grillo: il risultato è stato quello di aver assistito a uno spettacolo per certi versi imbarazzante e per altri demenziale. Da un lato Renzi, che dicono sia un bravo comunicatore, giogioneggiava cercando di affrontare Grillo nel suo stesso terreno: battute, risatine, e ammiccamenti assortiti, non senza riconoscimenti espliciti di rispetto e attenzione per l'interlocutore. Dall'altra parte Grillo si è prodotto nella sua scaletta abituale: una specie di Tarzan che grida in continuazione lo stesso verso, e che come Tarzan passa di palo in frasca senza nessun nesso logico (all'inizio dello streaming il clown si lancia in una questione di rimborsi spese che non c'entrava nulla con la ragione dell'incontro: una considerazione che dal nulla nasce e nel nulla finisce...ma vabbé, tutto fa brodo) e che fondamentalmente non è interessato ad ascoltare, ma solo a dire la sua: siete tutti corrotti, non potete cambiare nulla ecc. ecc.
Vista l'inutilità di questi streaming, almeno a livelli di contenuto, non si capisce perché ci si debba ostinare a volerli fare; né si comprende come alcuni possano considerare positivo questo mezzo per raggiungere una trasparenza che, nei fatti, è assente. A mio avviso è infatti evidente che accendere una telecamera e metterci davanti un politico a parlare non sia, specie da noi, un metodo sicuro per ottenere informazioni affidabili circa le reali intenzioni di quello. Voglio dire: lo stesso Grillo che chiede ai suoi parlamentari di non partecipare ai talk-show, perché artefatti e manipolatori, crede davvero che una cam, solo perché un po' più sfocata e meno sofisticata dal punto di vista tecnico, possa garantire condizioni di "oggettività" superiore di una telecamera da studio televisivo? E ovviamente non sto sottoscrivendo quelle visioni apocalittiche sulla comunicazione che associano l'uso di qualsiasi dispostivo tecnico di diffusione delle immagini ad una inesorabile manipolazione della realtà. So però, come tutti, che una telecamera accesa ottiene un effetto di condizionamento, non sempre positivo, e penso per esempio ai battesimi o alle cerimonie in genere, dove il parente fissato con le riprese induce intere tavolate prima festanti e spontanee ad indossare sorrisini ebeti, a fare discorsetti idioti e a fare insomma le controfigure simpatiche di sé stesse. E in effetti, anche nello streaming di oggi altro non abbiamo visto che due persone che parlavano non tanto agli interlocutori presenti, ma a quanti avrebbero assistito al confronto, e ciascuno con la sua agenda, con o senza cam: la promessa lanciata che mostra, in quanto ggiovane, di saper parlare a tutti "anche usando i nuovi media"; e il condottiero senza macchia che vuol dare scandalo sin dentro ai palazzi del potere, dimostrando che lui grida la Verità sempre. E in effetti questa sembra diventata la cifra stilistisca, ma anche di contenuto, tipica dell'opposizione politica, di qualunque colore, e anche del giornalismo nostrano: voler incontrare a tutti i costi chiunque dotato di un minimo di responsabilità decisionale, a qualunque livello istituzionale, al solo scopo di recriminargli contro le accuse più gravi nella forma di una rabbia senza né repliche né soluzioni.
L'unica cosa che mi viene da dire in conclusione è che la politica ha bisogno anche di spazi non trasparenti, non perché quegli spazi debbano essere sede di elezione del marcio e del compromesso al ribasso, ma perché si presume che gli elementi di controllo e di verifica fra fatti e parole non stiano essenzialmente in una ripresa fatta con una cam. Senza contare che in politica ci sono, come sempre, cose che non si possono dire, verità intollerabili, situazioni incomprensibili ai cittadini e fini da nascondere, se non altro per ragioni strategiche e di contrasto degli stessi avversari politici. E la cosa è talmente banale che lo stesso Grillo, sponsor accanito di questo grande fratello politico, si guarda bene dal fare lo streaming delle riunioni dove lui con i suoi parlamentari discute delle decisioni da prendere in parlamento.
Sarò ingenuo, ma ci sono rimasto abbastanza male. Grillo ha sputato sulla sua liquid democracy e sul 50% dei votanti che gli hanno chiesto di andare da Renzi.
troppi anni in Amerika
Ho riascoltato poi la conferenza stampa, e non mi ha convinto per niente. C'è qualcosa che non torna, non aveva alcun senso. Forse la spiegazione è semplicemente che lo ha spiazzato la decisione della "rete", lui non voleva andarci ma ormai, lanciato il sasso della consultazione online, non aveva scelta. Ha dovuto infilare la cravatta e partire in macchina all'ultimo minuto. Non si era preparato, e si è visto. Forse è così.
Nel non-confronto con Renzi lo ha solo sfankulato, e fin qui posso capire la sua logica, di cosa mai poteva dialogare con Renzi. Ma poi nella conferenza stampa è partito con un monologo-zuppa, senza ne capo ne coda, confuso, intriso di temi vecchi e del tutto fuori luogo in quella sede, e in generale imbarazzante.
Forse Grillo è stanco, o forse una visione strategica non l'ha mai avuta, ed ha beneficiato fin qui della sagacia apparente degli impulsivi.
E' coerente, questo sì. Ed è ovvio che non può "dialogare" con quel sistema marcio che vuole abbattere. Ma poteva prepararsi qualcosina da dire a Renzi, anche solo per metterlo in difficoltà. Per esempio, dico per esempio, poteva preparare uno schema di legge elettorale e buttarla su quel tavolo. Poi dire: se mandi a quel paese Berlusconi, e votiamo insieme questa, allora "te la do io la fiducia". Poi il giorno dopo te la tolgo, il tuo governo cade, e si vota con la legge elettorale nuova.
Ovviamente Renzi avrebbe rifiutato, perché l'intesa con Berlusconi gli sta molto meglio: può restare incollato sulla poltrona fino al 2018 e forse anche dopo. Ma si sarebbe potuto trovare in una qualche difficoltà nel giustificarsi. Questa sarebbe stata una strategia che non avrebbe comportato compromessi morali. E questa è solo una boiata pensata da me in due minuti, ne poteva pensare un'altra migliore.
Ma sembra incapace di ogni strategia. Forse lo è sempre stato. Oppure si sta defilando. Gioca a lascia o raddoppia, e se non andrà, si ritirerà e tornerà a fare i suoi spettacoli. Già ha annunciato di voler mollare, questi sono segnali.
Ma se l'indignazione è la domanda, Grillo non è più la risposta (e se il M5S non si sa riorganizzare senza Grillo, il che potrebbe anche avvenire) allora prepariamoci a veder comparire qualcosa di nuovo, che arriverà dal nulla, prenderà il 25% almeno dei voti, e che sicuramente non la butterà sul ridere, come (fino a un certo punto) ha sempre fatto Grillo.
Perché l'indignazione e il disgusto che questa casta indecente ha attirato su di sé, con venti anni di quotidiane vergogne inenarrabili, monterà ancora: prima con la legge elettorale porcata-2, poi con i sicuri intrallazzi e doppiogiochi di Renzi.
E diventerà rabbia sorda e feroce se anche la valvola di sfogo M5S sarà ridotta al silenzio.
Già, ma questo lo scopriamo proprio grazie alla diretta streaming. In effetti stiamo criticando mezzo e metodo ma è grazie al mezzo che siano stati informati del suo abuso.