L'Inter e'
fuori dalla Coppa dei Campioni. Ed e' anche fuori male - mi riferisco alle
botte che ci potevamo evitare. Si', e' passato un po' di tempo, ma mica siamo
il Corriere, le notizie le digeriamo, e questa era dura da digerire - e' il
derby che ha fatto come tre alka-seltzer e due idraulico-liquido.
Ripensando
alla questione, mi sono accorto che c'e' una cosa che mi da' un gran fastidio, oltre agli
assurdi e incoerenti balbettii dell'amico Juventino che ha visto la partita
assieme a me: non e' tanto che l'Inter sia stata eliminata, quanto l'essere
stato privato dal piacere di vedere Inter-Barca, o Inter-Real, o Inter-ManU.
E qui
dimostro di essere un economista prima che un tifoso: perche' mai devo vedere l'Inter
giocare due volte l'anno col Messina, il
Catania, il Chievo (niente di personale, ottime squadre) ma mai con le squadre
europee dello stesso livello dell'Inter (ok, accetto battutine acide su questo
punto)? Perche' non ci e' dato di vedere uno spettacolo che terrebbe attaccate
ai televisori milioni di persone in tutto il mondo e che sarebbe cosa da nulla
organizzare? Giuro, io vedrei con grande piacere anche Milan-Barca e ManU-Bayern.
Naturalmente
il Campionato Europeo non si puo' fare se non si riducono il numero di partite dei campionati nazionali. Questo significa che
solo poche squadre giocherebbero in una serie
A da cui accedere al Campionato Europeo. Capisco che i tifosi del Chievo
sarebbero danneggiati, e me ne dispiace; ma e' certo possibile e non difficile studiare
un meccanismo che garantisca un certo turn-over di chi si guadagna un posto in
Europa.
Sento gia'
le voci di chi lamenta lo strapotere delle grandi squadre; le abbiamo gia'
sentite queste voci quando si e' discusso di diritti TV. Ma si e' mai visto che nemmeno nello sport si
accetti la competizione? Perche'
non costringiamo la Ferrari a correre contro un paio di scuderie fatte in casa tutto l'anno?
L'obiettivo dello sport non e' divertire spingendo
la frontiera della tecnica e dell'abilita'? Vediamo allora Ronaldinho alle prese regolarmente con i migliori
difensori al mondo (ebbene si', sto pensando a Matrix) e Van Nistelroy con
Buffon.
Non ho molte
speranze, con questi burocrati del calcio, che dicono stupidaggini a
ripetizione, che fanno proclami sulla sicurezza senza avere alcuna comprensione
di altro che non la politica spiccia di secondo ordine che garantisce loro una
mucca da mungere. La politica, specie la pessima politica, puo' generare free lunches, o meglio, ne impedisce talvolta lo sfruttamento, purtroppo.
Con fatica ammetto che
l'unica speranza risiede in uno scatto di Berlusconi, il cui successo come imprenditore del calcio
rimane imbattuto. Ma nemmeno lui sembra piu' avere interesse e forse ha perso il tocco d'oro (come on, Ronaldo? ma per favore....).
Io non sono un tifoso, ma ho sempre pensato che ci fosse il mercato per una "league" europea, non disegnata sul modello dei campionati nazionali (e cioe' con retrocessioni e promozioni da campionati di vari livelli), ma sul modello delle leagues americane: un numero fisso di squadre senza retrocessioni. Questo permetterebbe ad imprenditori di investire sulle squadre riducendo i rischi connessi agli "shock" temporanei (le retrocessioni). Anche le dimensioni geografiche del mercato sarebbero simili.
Le maggiori squadre europee dovrebbero staccarsi dalle leghe nazionali e fare per conto loro. Perche' non l'abbiano fatto sinora non saprei, forse ci sono troppe persone da mettere d'accordo, forse si litigherebbe su troppi dettagli (girone unico? playoffs? ...), ma la torta che verrebbe creata e' enorme, appunto per le ragioni che dici tu. Il mercato per una cosa del genere mi pare ci sia, la diffusione della pay-tv aumenta i potenziali profitti ricavabili da barca-inter relativamente a quelli ricavabili da chievo-inter. Secondo me e' solo questione di tempo.