Chi tra i frequentatori di nFa appartiene alla mia generazione, cosi' come quelli un po' piu' giovani e sicuramente tutti quelli piu' anziani, ricorderanno gli anni dei governi di quadripartito e pentapartito. Sigle bizzarre come Dc-Psi-Pri-Pli-Psdi caratterizzavano governi anche noti come Andreotti VII, Fanfani VI,... Ricordo anche gli opinionisti che registravano quella che consideravano una crescente eterogeneita' tra le forze che sostevano tali governi. Tuttavia, posti a confronto con l'attuale esecutivo, quelli multipartito degli anni '70 e '80 sembrano addirittura monolitici. Il Prodi II (o III ?) "gode" dell'appoggio dell'estrema sinistra (PDCI, Rifondazione), cosi' come di forze moderate come il mastelliano UDEUR. Cosa hanno in comune il giovane militante della Bolognina che non si perde una manifestazione contro la globalizzazione, e' a favore dell'aborto e per la liberalizzazione della marijuana, e l'anziana signora padoana e prodiana che non si perde una Messa mattutina, dopo una vita passata ad accudire il marito artigiano e a crescere i figli, borghesi e professionisti di successo? La domanda e' ovviamente retorica. Hanno ben poco in comune. Probabilmente, la signora rimpiange i tempi in cui era la balena bianca a farla da padrone, e gli estremisti, sia di destra che di sinistra, sembravano condannati ad una sempiterna opposizione.
La deteriorita' di tale eterogeneita' e sotto gli occhi di tutti. Si concretizza principalmente nell'assoluta schizofrenia dell'azione governativa e nel moltiplicarsi degli assalti alla diligenza pubblica, che giungono da ogni lato. La schizofrenia di cui parlo si ravvisa nella contradditorieta', o per lo meno nella mancanza di coerenza, di molte iniziative governative. Mancanza di coerenza che e' dovuta alla necessita' di accontentare forze che hanno spesso obiettivi contrapposti.
Non mi pare esservi alcun dubbio che questo stato di cose sia dovuto principalmente alla legge elettorale porcata introdotta dal governo Berluscazzoni. Lo scorso maggio, Sandro ci gratifico' con un illuminante pezzo su pregi e virtu' della legge stessa. In questa occasione vorrei offrire una modesta aggiunta a quella dissertazione. Un sistema come quello che governa l'elezione dei deputati, a causa del premio di maggioranza, da' gli incentivi massimi all'aggregazione di forze politiche molto diverse tra loro. Diversamente, sistemi come quello in vigore sino ai primi anni '90, senza premio, producevano coalizioni molto piu' omogenee, composte da forze perlopiu' moderate. Pare sensato sostenere che anche oggigiorno tale sistema produrrebbe un esito analogo. Innanzitutto, non vi sarebbe incentivo alcuno a coalizzarsi durante la campagna elettorale. Dopo le elezioni, la destra o la sinistra moderate troverebbero conveniente cercare appoggio tra altri moderati, piuttosto che tra gli estremisti, per due motivi. Hanno piattaforme simili e sono piu' numerosi. Si noti che non sono assolutamente un nostalgico di quei tempi. Ho semplicemente fatto un counter-factual.
Altra considerazione. A me tutte le declinazioni del sistema proporzionale risultano estremamente odiose, con o senza premio. La ragione e' che tutte demandano la scelta dei candidati alle segreterie di partito ed evitano la forma piu' efficace di controllo sull'azione dei singoli politici, quella degli elettori. Poche sere fa ho avuto occasione di ascoltare l'ex ministro Pisanu asserire che tale forma di controllo potrebbe essere possibile anche con la proporzionale, se solo si desse all'elettore la possibilita' di esprimere una o piu' preferenze. Yeah, right. Per aggirare l'ostacolo basterebbe ai partiti presentare un candidato di richiamo come primo in lista, e quindi suddividere i suoi voti in eccesso tra gli altri candidati in lista. Io fui tra i fessi che credettero a La Malfa quando dichiaro' che il Partito Repubblicano era pulito. Ora ogni volta che lo vedo sugli scranni della Camera, mi viene un attacco di bile. Un essere di tale "spessore" (Prodiano nel 96, Berlusconiano nel 2001 e 2006 - condannato in via definitiva a 6 mesi al processo Enimont) non dovrebbe trovare posto in Parlamento! E non lo troverebbe, se se lo dovesse conquistare in un collegio uninominale. Negli Stati Uniti, al massimo ogni sei anni, ogni politico deve prestarsi allo scrutinio degli elettori, e soprattutto a quello di un avversario elettorale pronto a infierire su qualsiasi minuscola macchia del suo curriculum. E' legittimo pensare (sperare?) che soggetti come il sopracitato Giorgio La Malfa, ma anche Ugo Intini, Bobo Craxi, Francesco Storace, e chi piu' ne ha piu' ne metta, non riuscirebbero a vincere in un collegio uninominale.
Credo che il maggioritario con il doppio turno, senza Mattarellum, meriterebbe una chance. Da un lato, tale sistema garantirebbe ai cittadini il diritto di porre il veto su personaggi impresentabili come quelli di cui sopra. Dall'altro, non imporrebbe la necessita' di formare vaste alleanze come quella che sorregge (piu' o meno) il governo in carica. I candidati del costituendo Partito Democratico, ad esempio, potrebbero correre da soli al primo turno, per poi sperare che al ballottaggio i comunisti votino razionalmente (ipotesi eroica? may be). Giustamente, Sandro ci ricorda che, qualora la distribuzione delle preferenze tra gli
elettori sia diversa da regione a regione, il maggioritario non
assicurerebbe con certezza la tanto agognata governabilita'. Siamo davvero convinti che questo sia un evento ad alta probabilita'?
Ora invoco l'intervento di Sandro e degli altri esperti affinche' mi dicano dove sto sbagliando.
Credo che con 20000 voti di scarto tra le due fazioni il predominio di una si possa ottenere solo con un premio di maggioranza su base nazionale, ed anche così è molto facile avere maggioranze opposte nelle due camere.
Son sempre stato a favore del maggioritario a doppio turno, credo che possa garantire un maggior controllo degli elettori sugli eletti,una migliore selezione dei candidati, un minor potere dei cespugli senza negargli a priori la rappresentatività. Ma non garantisce maggioranze forti o omogenee tra le due camere.
Il porcellum è uno schifo soprattutto perchè con esso gli elettori decidono solo in minima parte la composizione del parlamento, ma secondo me l' ingovernabilità viene più dagli starnazzi antiberlusconiani degli uni ed anticomunisti degli altri, dopo i quali una "grande intesa" tra DS e FI sembrerebbe un' operetta di terza categoria.
Quanto alla distribuzione territoriale è da incubo: la lega nel varesotto, l' UDC in Sicilia e Mastella a Ceppaloni rischiano di uscire da un doppio turno con un discreto bottino